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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Quien sabe? Probabilmente no... Serpieri aveva già presentato a Sergio Bonelli un soggetto per un Texone più di vent'anni fa e Sergio l'aveva respinto perché a suo dire era troppo crudo e violento. Questa voce che circolava da tempo fu confermata dallo stesso Serpieri in un incontro pubblico a Orvieto Comics nel 2012 a cui io ero presente. Negli anni successivi ci furono diversi abboccamenti tra Sergio e Serpieri con il primo che cercava di convincere il secondo a fare il Texone e quest'ultimo che rifiutava costantemente. Per quanto ne so, Bonelli non mollò la spugna se non nel 2010. Alla Lucca del 2010 Mauro Marcheselli mi disse che si erano stufati di chiederglielo e ricevere un rifiuto. Quindi Sergio voleva Serpieri e lo stesso Serpieri avrebbe confermato che nei loro incontri era divenuto più possibilista sul suo soggetto rispetto al 1991 e che quasi certamente l'ostacolo maggiore era che ormai Serpieri non aveva voglia di impegnarsi in un lavoro di 224 pagine che lo avrebbe tenuto impegnato per anni. Credo sia stato l'arrivo delle storie brevi a sbloccare il tutto. Il mio parere personale? Io credo che Sergio avrebbe fatto quello che aveva già fatto col Texone e col Maxi: si sarebbe inventato lui il Tex d'Autore per poterlo pubblicare.
  2. Ok, ma questo non vuol dire che l'operazione debba piacere per forza o se ne debba per forza dare un giudizio positivo! Questo ovviamente no, ma visto che i lettori sono stati più e più volte avvertiti che quello di questa storia non era il Tex canonico ma un Tex "!immaginario" e che la storia stessa spiega in modo adeguato perché non lo sia, lamentarsi proprio perché è un Tex non canonico mi sembra illogico. Si tratta di un artificio tipico della narrativa di genere. Mi ricordo una storia di Conan anziano in cui lui racconta ai figli una sua avventura giovanile e dopo che pargoli sono stati messi a letto la moglie gli dice qualcosa del tipo: "Bella storia ma mi pare di ricordare che certe cose fossero andate diversamente e che tu certa gente l'abbia conosciuta più tardi e che in certi posti tu ci sia andato molto tempo dopo." E lui di rimando, sogghigna e dice:"Beh... ho abbellito un po' le cose e confuso qualche data, che male c'è?" Ecco... questa storia è dello stesso genere: una storia che narra un'impresa di Tex che è completamente inventata dal narratore inaffidabile. Se si vuol fare i puristi si potrebbe davvero dire che non è una storia di Tex ma una storia su Tex e sul suo mito e come tale dovrebbe essere giudicata. Comprendo critiche alla sceneggiatura o ai disegni, ma certe critiche all'impianto narrativo non le capisco proprio. Io ho apprezzato molto i disegni e meno la sceneggiatura ma non per il contenuto bensì tecnicamente (eccesso di verbosità etc.) ma la storia mi è comunque piaciuta e ritengo che valga ogni centesimo del prezzo e anche di più.
  3. Io intervengo adesso per due ordini di motivi 1. Di questi tempi sono pigro. 2. Anch'io volevo leggere i commenti altrui. Effettivamente come sceneggiatore Serpieri ha la tendenza ad essere troppo verboso. Stessa impressione mia. Le storie di Druuna che ho letto erano indubbiamente piacevoli a vedersi ma con una sceneggiatura debole tutto sommato Qui ho avuto un po' la stessa impressione: storia piacevole ma non eccezionale, disegni stratosferici. Purtroppo questa è una carenza di Serpieri come sceneggiatore. Non ha il dono della sintesi. Paradossalmente è uno dei motivi che ha portato alla nascita di questa collana: non è stato capace di stare nel limite delle 32 pagine. . Esatto. Cosa voluta. Alcuni utenti qui e altrove sembrano averla presa addirittura come un insulto alla memoria di Bonelli & Galep e la cosa proprio non la capisco. Io invece non la capisco: glie è stato detto più e più volte cosa aspettarsi, cos'era questa operazione, quindi dovevano sapere cosa aspettarsi. Peraltro, come fatto notare anche da Borden, escluse le incongruenze cronologiche e i capelli lunghi, non è che queswto Tex sia poi molto diverso dal solito Tex in fondo. Quello dell'infermiera antipatica che fa il cerbero col paziente è un vecchio e onorato cliché della narrativa da tempo immemore.
  4. mi autocito perché come avevo messo in preventivo mi ricredo sull'opinione nata dalle anteprime. La chiave di questo volume sta nella prefazione di Boselli o in John Ford se preferite; io l'ho digerito come una leggenda sulla leggenda preso così senza relazionarlo al Tex mensile, senza sindacare sul volto o quant'altro ma godendo liberamente dell'arte piacevole del veneziano baffuto; anche perché parliamo del racconto di un vecchio inaffidabile Bravo. Eccone uno che ha veramente capito come godersi questa storia. Anche se a dire il vero nel 1913 G.L. Bonelli aveva solo 5 anni.
  5. Infatti....concordo in pieno....Una storia che sarebbe andata bene per una collana stile Storia del West,ma non certo per Tex....... Anche quì,nel contesto di Serpieri,la leggenda e la realtà sono comunque relative,in quanto il Tex della "realtà" è raccontato nella realtà da un Carson fasullo a cui Bonelli si ispirerà per creare quello che affiancherà Tex nelle sue avventure.Di conseguenza la "realtà" di quel Tex è una leggenda o per meglio dire una fantasia del vecchio e fasullo Carson..... Ma se siamo tutti d'accordo che quello non è il "vero" Tex ma il Tex raccontato dal presunto Carson, e che in quel contesto potrebbe essere (ed è) una storia del tutto inventata, che senso ha discutere se il vero Tex avrebbe fatto così o cosà. Quello non è il Tex che abbiamo sempre conosciuto e non lo è volutamente. Quello è il senso della storia. Io l'ho accettato senza problemi.
  6. Le storie saranno scritte dagli autori ufficiali e saranno canoniche nel senso che presenteranno il Tex canonico e avranno il loro posto nella cronologia ma saranno diverse dalle storie canoniche per ritmo e struttura adeguandosi ai canoni di un albo alla Francese. Mi si dice, poi, che ci saranno belle sorprese per ciò che riguarda i disegnatori anche se le bocche rimangono cucite sui nomi.
  7. Per quanto scettico e prevenuto l'ho preso per curiosità,lo leggerò con calma,ad un primo impatto la qualità c'è,anche se 48 pagine mi sembran poche, Piccola precisazione di tipo tecnico: il volume è di 52 pagine e non 48, scelta alquanto insolita, in quanto di solito si usano multipli di 16 pagine e non di quattro. Suppongo l'aggiunta "anomala" di quattro pagine sia dovuta al fatto che non volessero tagliare i redazionali. In ogni caso di queste 52 pagine: due sono occupati da illustrazioni (che prendono anche i risvolti di copertina, due dal frontespizio con i dati della casa editrice, titolo e autore e dieci di redazionali veri e propri. La storia a fumetti occupa 38 pagine. Ho sempre avuto dei dubbi sulle qualità di Serpieri come sceneggiatore ma qui non se l'è cavata male per me almeno Nessun tipo di spiegazione, ma secondo me fa parte della contestualizzazione storica.Le fondine come le conosciamo noi furono un'innovazione sostanzialmente successiva.
  8. Mah...pensa che io la vedo decisamente all'opposto.
  9. Riprendendo il discorso di West10, io direi che la differenza con il Texone è piuttosto evidente: quelle del Texone sono storie sostanzialmente che tradizionali potrebbero essere pubblicate sulla serie regolare spezzate i due albi (basterebbe tagliare quattro pagine e due strisce, cosa che qualunque sceneggiatore degno di questo nome saprebbe fare benissimo senza danneggiare il ritmo narrativo). Le sole differenze sono il formato più grande delle tavole ed il fatto che è disegnato normalmente da autori esterni alla serie e anche questa non è una regola ferrea. Questa nuova pubblicazione avrà un impianto grafico differente essendo impostato come un albo francese con soluzioni che non sarebbero facilmente proponibili in un albo normale sebbene probabilmente non impossibili. L'impostazione grafica dovrebbe incidere per forza di cose anche sul ritmo narrativo ma le prossime storie saranno scritte dagli autori "regolari" Bisogna anche aggiungere che il formato permette anche di arruolare autori prestigiosi sia italiani che soprattutto stranieri (e penso a diversi maestri del fumetto franco-belga e americano) che si sarebbero tirati indietro dinanzi alla prospettiva di una storia di 224 pagine come quella del Texone. Anche questo non è poco.
  10. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Attenzione. SPOILER Per me è sempre interessante notare come ci possano essere due impressioni tanto differenti sullo stesso albo. A me questa seconda parte è piaciuta tantissimo. La sceneggiatura è impeccabile come pure la caratterizzazione dei vari personaggi. L'atmosfera sembra in più punti quasi da horror. Ottimo uso delle didascalie in uno dei pochi modi in cui io le ritengo ormai utilizzabili nella sequenza che va da pag. 70 a pag. 72. Mi si dice che non c'è azione ma dipende da cosa si intende per azione. Una storia non si distingue solo per le sparatorie. la marcia attraverso il deserto piena di tensione e il fatto che i Comanches non si vedano quasi mai ma se ne vedano solo gli effetti è per me una scelta azzeccatissima perché ne accresce il senso di minaccia incombente quasi fossero esseri soprannaturali. La sequenza onirica con il doppio incubo è scritta magistralmente secondo il mio parere. Che rabbia dover aspettare sino al 7 marzo.
  11. Non vedo faccine quindi presumo che tu sia serio. In questo caso ti dico che sono d'accordo con te. Per un volume del genere si tratta di un prezzo sostanzialmente basso. Il minimo possibile mi sa.
  12. Certo che non regge,ma intanto sai che Carson è morto,Tex non fa più il ranger,Tiger invecchia con lui nel villaggio,e Kit ( in questo caso il più normale come situazione) segue le orme del padre nei rangers....E se anche romanzo è.....te lo racconta Boselli, mica il primo scribacchino che gli viene in mente l'idea stupenda..... Ma il romanzo è sganciato dalla continuity ordinaria di Tex rispetto alla quale si è preso non poche (ma giustificabili dall'adattamento da un mezzo narrativo all'altro) licenze e quel che vi è narrato non rappresenta certo il futuro ufficiale di Tex se mai se ne può ipotizzare uno. Quello voleva dire Boselli, credo. Come il romanzo modifica ed adatta eventi a suo uso e consumo, così il fumetto può non seguirne gli eventi. Tanto per fare un esempio tratto da altro, i romanzi di James Bond, sia quelli originali di Fleming che quelli dei suoi continuatori, hanno una continuity del tutto diversa da quella dei film sia per le vicende narrate che per l'ordine sequenziale in cui sono sistemate
  13. Carlo Monni

    Ma Kit Willer È Astemio?

    Che io ricordi, Kit beve birra ogni tanto e con molta moderazione.
  14. Mah dall'illustrazione ipotizzo visto il periodo,che potrebbe trattarsi di una carabina Sharps..... Hai vinto: lo dice lo stesso Serpieri nella citata conferenza.
  15. Carlo Monni

    [438/440] Gli Invincibili

    Ma neanche per sogno. Se ci sono dei film da cui trae spunto, anche se non diretto, questi sono: "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinpah,e "Vera Cruz" di Robert Altman e potrei citare anche altri film ambientati durante la "Guerra di Massimiliano". Per tacere del fatto che quella del tesoro di Massimiliano è una leggenda autentica del Messico su cui anni prima Boselli aveva fatto ricerche per G.L. Bonelli che voleva scriverci sopra una storia (uno dei tanti progetti del'epoca a cui rinunciò). Il tutto intriso di un'atmosfera tipicamente fordiana Le sole cose in comune con "Giù la testa" sono un ex terrorista irlandese e l'ambientazione messicana. Rivoluzione diversa personaggi differenti, obiettivi differenti, svolgimento diverso. Per me "Giù la testa" neanche è passato per il cervello di Boselli ci scommetto. Non è ho scritto che è un remake di Giù la testa, ma che al film si è ispirato. Per il nome di Shane di sicuro, ma non escluderei che anche la nazionalità irlandese e la location messicana gli possa essere venuta in mente guardando il film anche se, ovviamente, se Borden dice solo per il nome ne prendo atto. Con molto rispetto, ti faccio notare che la dichiarazione di Boselli taglia la testa al toro dicendoti chiaro e tondo che lui da "Giù la testa" ha preso solo ispirazione per il nome Shane, variante di Sean, nome irlandese, quindi puoi escludere che vi abbia preso altri spunti... a meno che tu non voglia sottintendere che menta quando dice che quella è la sola idea che quel film gli ha suggerito. Volevi forse dire questo quando, nonostante la sua esplicita affermazione, comunque aggiungi: "... non escluderei..."? Io non lo posso credere. Chiunque conosca un po' le opere di Boselli sa bene della sua passione per Irlanda Scozia e mondo celtico in generale. Per scrivere di una banda di Irlandesi romantici non aveva bisogno del fil di Leone. In più della Guerra tra Juarez e Massimiliano si è scritto molto e ci sono diversi racconti e film che ne trattano. Non mancano nemmeno i fumetti. Io sono abbastanza vecchio a ricordarmi una serie che usciva sul Monello (o era L'intrepido") negli anni 70 intitolata "I due dell'Apocalisse"" (testi di Luigi Grecchi e disegni prima di Fernando Fusco e poi di Gino Pallotti) ambientata proprio in quell'epoca in Messico. Insomma gli spunti erano molteplici. Certo Borden non ha confermato (ma nemmeno smentito) di essersi ispirato ai film che ho citato ma sono in grado di sopravvivere a questo smacco.
  16. Mi chiedo a quale rigore cronologico tu alluda visto che si tratta di un'avventura dichiaratamente fuori cronologia ambientata in un periodo in cui Te invece di essere un adulto e mettersi nei guai con Kit Carson doveva essere ancora un bambino ce viveva con mamma e papà. Hai ragione, mi sono espresso male. Posto e assodato che questa sia una storia fuori dalla cronologia texiana come noi la consideriamo, intendevo che almeno all'interno della narrazione ci sia uno svolgimento coerente dell'azione nei tempi dati, quindi con un Carson comunque più vecchio di Tex, uso delle armi, delle tribù native, dei territori e di eventuali personaggi in linea con l'epoca presunta...non so se mi sono spiegato. Sospettavo qualcosa di simile. Se questo è il tuo timore, sta tranquillo: da quello che ha detto alla conferenza di Lucca, Serpieri è stato attentissimo per quanto riguarda le armi in uso all'epoca in cui è ambientata la storia (mi chiedo quanti in sala e qui nel forum sapessero dell'esistenza della Colt Walker), le uniformi dei soldati e il vestiario degli Indiani.
  17. Carlo Monni

    [438/440] Gli Invincibili

    Ma neanche per sogno. Se ci sono dei film da cui trae spunto, anche se non diretto, questi sono: "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinpah,e "Vera Cruz" di Robert Altman e potrei citare anche altri film ambientati durante la "Guerra di Massimiliano". Per tacere del fatto che quella del tesoro di Massimiliano è una leggenda autentica del Messico su cui anni prima Boselli aveva fatto ricerche per G.L. Bonelli che voleva scriverci sopra una storia (uno dei tanti progetti del'epoca a cui rinunciò). Il tutto intriso di un'atmosfera tipicamente fordiana Le sole cose in comune con "Giù la testa" sono un ex terrorista irlandese e l'ambientazione messicana. Rivoluzione diversa personaggi differenti, obiettivi differenti, svolgimento diverso. Per me "Giù la testa" neanche è passato per il cervello di Boselli ci scommetto.
  18. Mi chiedo a quale rigore cronologico tu alluda visto che si tratta di un'avventura dichiaratamente fuori cronologia ambientata in un periodo in cui Tex invece di essere un adulto e mettersi nei guai con Kit Carson doveva essere ancora un bambino che viveva con mamma e papà.
  19. E dove sarebbe lo sconvolgimento del personaggio? Nel mettergli una giubba a frange, forse? Peccato che quest'accorgimento sia stato già usato per tre quarti della storia "Il tranello", scritta da G.L. Bonelli e disegnata da Aurelio Galleppini ben 64 anni fa. In ogni caso nella versione definitiva niente frange. Nell'avergli allungato i capelli? Ecco qui ci potremmo anche incontrare ma non parlerei di stravolgimento quanto di un'interpretazione un po' troppo libera. E non ditemi che è perché Serpieri lo ha disegnato coi pantaloni fuori dagli stivali.
  20. L'illustrazione in questione deve essere una delle primissime di Serpieri, quando ancora meditava di mettere a Te una giubba con le frange, idea che ha poi accantonato.
  21. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Credo proprio che tu abbia frainteso tutto, caro Mauro: la mia cronologia è solo un mio divertimento personale senza alcuna pretesa di ufficialità. Ho detto più volte che fai benissimo a non ingabbiarti in date certe, lo hai dimenticato? Ti contestavo non incongruenze con la mia cronologia ma con fatti stabiliti nelle storie di G. L. Bonelli. Tu dici che nulla impediva comunque nel periodo in questione che Tex collaborasse saltuariamente coi Rangers e questo mi va benissimo Se, però, mi dici che era rientrato nei ranghi già allora allora sappi che così rovineresti il pathos della bellissima scena del n. 10 in cui Carson restituisce a Tex la sua stella n. 3 e questo sì che non mi farebbe piacere, scusami.se te lo dico.
  22. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Vero non lo dice ma se leggi i tuoi stessi dialoghi si può intuire. Tex dice che il ranger Gus aveva una famiglia e poi aggiunge che lui ha un figlio che lo aspetta un figlio non una moglie. considerato quanto Tex era legato a Lylith, ci si poteva aspettare che citasse anche lei e da qui la deduzione. Ma questo non è il vero problema, perché nel periodo tra il matrimonio e "Il tranello" Tex si è dimesso dal corpo dei Rangers perché deluso dal fatto che Marshall ed il resto dei pezzi grossi del corpo avevano creduto per l'ennesima volta ad un'accusa di omicidio ne suoi confronti. Questa non è una deduzione mia basata su una qualsiasi cronologia, non è legata ad un anno piuttosto che a un altro, è un fatto che non ho stabilito io ma G.L.Bonelli, ovvero il creatore di Tex e tuo mentore, in persona, da lui ribadito esplicitamene ne "Il giuramento".. Tex non poteva essere un Ranger nel periodo compreso tra il n.8 ed il n. 10 e fino al n. 17 lo è stato, per così dire, part time. Quindi io, caro Mauro, ti dico senza remore che hai sbagliato. Se poi tu mi dici che hai voluto riscrivere la storia di Tex negando cose stabilita da GLB non ti dico che non puoi farlo ma che devi assumerne la responsabilità esplicitamente o ammettere l'errore. P.S. Per me fai benissimo ad essere vago con le date per non essere legato ad una precisa datazione e la cosa non i preoccupa ma non è di quello che io parlavo e ti contestavo. Povero Boselli, ha sbagliato a far dire a Tex che ha un figlio ad aspettarlo e a non esplicitare che ha una moglie o l'ha persa... mah Rileggi bene quello che ho scritto... che è che da come è stato detto, io ne ho dedotto che Tex fosse già vedovo. Boselli non ha sbagliato quel particolare che è solo la mia (e a direi il vero non solo mia) interpretazione. , E infatti io non l'ho detto, ho scritto che Boselli ha sbagliato a presentare Tex come Ranger perché nel periodo considerato, specie se ancora sposato non lo era e non lo sarebbe stato per diversi anni. Questo non solo non ha nulla a che fare con l'anno in cui potrebbe essere o non essere ambientata la storia ma con fatti affermati non da ma da G.L. Bonelli in persona e onestamente sono sorpreso che Boselli abbia fatto un errore perché tale è. Possiamo rigettare la mia cronologia in favore di un'altra non ci sono problemi ma perché modificare la biografia di Tex come stabilita dal suo creatore? Io penso, invece, che una volta di più tu ti sia rivelato un po' troppo arrogante. Cresci ti farà solo bene.
  23. Con Bocci Boselli è in grave crisi di identità, perché è uno dei migliori disegnatori di Dampyr, di cui Borden è anche curatore, e la sua sarebbe una grave perdita per la serie.
  24. Carlo Monni

    [651/653] Luna Insanguinata

    Vero non lo dice ma se leggi i tuoi stessi dialoghi si può intuire. Tex dice che il ranger Gus aveva una famiglia e poi aggiunge che lui ha un figlio che lo aspetta un figlio non una moglie. considerato quanto Tex era legato a Lylith, ci si poteva aspettare che citasse anche lei e da qui la deduzione. Ma questo non è il vero problema, perché nel periodo tra il matrimonio e "Il tranello" Tex si è dimesso dal corpo dei Rangers perché deluso dal fatto che Marshall ed il resto dei pezzi grossi del corpo avevano creduto per l'ennesima volta ad un'accusa di omicidio ne suoi confronti. Questa non è una deduzione mia basata su una qualsiasi cronologia, non è legata ad un anno piuttosto che a un altro, è un fatto che non ho stabilito io ma G.L.Bonelli, ovvero il creatore di Tex e tuo mentore, in persona, da lui ribadito esplicitamene ne "Il giuramento".. Tex non poteva essere un Ranger nel periodo compreso tra il n.8 ed il n. 10 e fino al n. 17 lo è stato, per così dire, part time. Quindi io, caro Mauro, ti dico senza remore che hai sbagliato. Se poi tu mi dici che hai voluto riscrivere la storia di Tex negando cose stabilita da GLB non ti dico che non puoi farlo ma che devi assumerne la responsabilità esplicitamente o ammettere l'errore. P.S. Per me fai benissimo ad essere vago con le date per non essere legato ad una precisa datazione e la cosa non i preoccupa ma non è di quello che io parlavo e ti contestavo.
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