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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [637/640] El Supremo

    Temo che la risposta sia molto semplice: Boselli non si è ricordato che in quella storia Nolitta aveva attribuito a Carson il grado di colonnello. Volendo seguire la gloriosa tradizione marveliana del no prize, ovvero del trovare una spiegazione ad una presunta contraddizione, si può ipotizzare ce per quella missione specifica fosse stato conferito al vecchio Kit il grado temporaneo di colonnello e che al suo termine sia tornato a quello effettivo di maggiore. Quella del brevetto che conferiva un determinato grado per un limitato periodo di tempo era una prassi diffusa negli eserciti anglosassoni all'epoca. Basti pensare a George Armstrong Custer che raggiunse il grado di generale durante la guerra di secessione ed al termine di quella guerra "regred'" al grado di tenente colonnello che aveva ancora al momento della morte.
  2. Carlo Monni

    [637/640] El Supremo

    Una volta di più, mi tocca puntualizzare che la barriera del massimo di due albi non esiste più almeno dal 2066, è solo che Ruju, Manfredi e Faraci si trovano più loro agio, per loro stessa ammissione, con le storie in due parti. Si tratta di uan loro scelta non di un'imposizione. Boselli, d'altro canto, sta sempre pIi? spesso scrivendo storie di durata superiore alle 220 pagine, come quasi tutte quelle che devono ancora uscire Mah... premesso che i finali accelerati sono comunque un marchio di fabbrica sia di Boselli che di Manfredi, mancando orma una settantina di pagine e alla fine e con tante cose che devono ancora succedere, sul finale frenetico ci metterei la mano sul fuoco.
  3. Carlo Monni

    Jos? Ortiz

    Due per la precisione: una per la serie regolare, scritta da Boselli, che dovrebbe uscire nel maggio/giugno 2014 ed una per il Maxi, scritta da Faraci, prevista per il 2015.
  4. Carlo Monni

    Jos? Ortiz

    Chi mi conosce sa che non sono stato tenero con Ortiz negli ultimi anni e non rinnego certo quel che ho scritto, ma finch? l'età e la malattia non hanno appannato il suo indubbio talento Ortiz è stato uno dei miei disegnatori preferiti degli ultimi anni ed ha splendidamente alcune tra le migliori storie di Tex postbenelliane. Lo ricorder? con riconoscenza. Per il mondo del fumetto è un'altra grave perdita.
  5. Carlo Monni

    [637/640] El Supremo

    In che senso "entra in azione" è In che senso "uomo di Flagstaff"? Di QUELLO non si vedeva manco la faccia, sino alle ultime dieci pagine! Di El Supremo si sanno per filo e per segno le motivazioni ed è GIA' entrato in azione!!! Non l'hai visto? :deserto Se posso azzardare un'interpretazione, direi che l'amico Ymalpas intendesse dire che teme che lo scontro diretto tra Tex ed El Supremo avverr? solo nel finale della storia, cosa che io personalmente ho dato per scontata sin dall'inizio. Peraltro se è davvero quello che voleva dire, il paragone con Marcus Parker non regge comunque. Già in passato, infatti, in avventure precedenti scritte da G. L. Bonelli con trama affine a questa come: "Il Grande Re" o "El Rey" o ancora "El Morisco", Tex ed il suo avversario addirittura non si incontrano mai faccia a faccia
  6. Carlo Monni

    [637/640] El Supremo

    Poco più di un albo e mezzo a dire il vero.
  7. Carlo Monni

    [637/640] El Supremo

    Considerato che: A ) ci saranno Left Potrero ed i ragazzi della sua palestra come si vede dalla vignetta in terza di copertina cui appare Angelo, B ) Boselli è molto attento alla continuity interna... la presenza di Devlin e forse degli altri abituali comprimari di San Francisco è altamente probabile, se non certa.
  8. Carlo Monni

    Milo Manara

    :shock: :shock: _thia- E chi è quell'esagerato che ha speso una cifra simile? :fumo: 384.000 euro per una storia breve per un color Tex, di questo passo. Mi aspetto un commento di Filippo con cui ne stavo parlando qualche giorno fa. Sorriso idiota di Tex a parte, il West di Manara sarebbe il top. Non credo proprio che Manara chiederebbe 12.000 euro a tavola alla SBE per un color Tex. Dai siamo seri, quella cifra è frutto dei meccanismi che si scatenano in certe aste fra collezionisti danarosi e appartenenti a quella categoria che ben ha descritto Carlo Monni.Infatti. Chi parla così non deve aver mai partecipato ad un'asta o almeno non ne conosce i meccanismi o fa finta. Nelle aste si scatena sempre una corsa al rialzo tra gli interessati e si posono raggioungere cifre folli. Sarebbe interessante sapere qual era il prezzo base da cui sono partiti. Inoltre c'è una grossa differenza tra una tavola a fumetti destinata ad essere stampata e riprodotta potenzialmente infinite volte d un'illustrazione per giunta a colori, che è un pezzo unico o al limite riprodottto in tiratura limitata con firma dell'autore. I prezzi sono sensibilmente diversi. E non dimentichiamo il nome dell'autore: un quadro di Leonardo o di Van Gogh ha quotazioni ben diverse da quelle di un pittore meno famoso e lo stesso vale, a cifre ridotte, in questo ambito. Manara vende i suoi quadri (ed intendo veri quadri, che ho potuto ammirare a Città di Castello qualche anno fa in una mostra a lui dedicata) a cifre che variano da 30.000 a 80.000 Euro, perchè qualcuno non dovrebbe ritenere che una sua litografia ne vale 12.000? Sono soldi suoi dopiotutto. Inevitabilmente. Anche se Manara è uno di quegli autori che contrattano da posizioni di forza, presumibilmente chiederebbe cifre comprese entro i 2000 Euro a pagina, che già mi sembra una cifra molto alta per quel tipo di lavoro.
  9. Carlo Monni

    Interviste Agli Autori

    Che ?, a quanto ho capito, la storia ispirata al generale Ranald Mackenzie di cui si parla da un paio d'anni circa e citata anche da Boselli nella sua commemorazione di Sergio su Dampyr. Ultimo spunto, assieme a quello per il Texone di Breccia, lasciato da Guido Nolitta come eredit? per Tex. Molto bene.
  10. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 17] Alaska!

    La discussione che proponi è interessante, ma è semplicemente fuori posto in questo topic. Bisognerebbe proseguirla in un topic apposito.
  11. Carlo Monni

    [637/640] El Supremo

    Mimbres e Mimbre?os sono due nomi alternativi per lo stesso clan di Apaches che prende il nome dalle Mimbres Mountain, note anche come Black Range o Devil's Mountains, in New Mexico. Non escludo, però, che siano due gruppi distinti.
  12. Carlo Monni

    [637/640] El Supremo

    Una sola osservazione Jack: magari aspettare di aver letto tutta la storia sarebbe cosa buona e saggia. Le critiche preventive non mi hanno mai convinto. El Supremo lo vedremo nel prossimo numero a giudicare dalle anteprime e d' l'impressione di essere davvero spietato. Tuttavia è abbastanza chiaro che un confronto diretto tra lui e Tex ci sarà soolo nelle ultime pagine della storia. Come giudicherai la sua performance allora? Non puoi saperlo, non ancora. Da cosa giudicherai che è un avversario tosto? Penserai che non lo sia solo perchè in 350 pagine i suoi sgherri avranno fallito tutti i loro tentativi di sbarazzarsi di Tex? Sarebbe difficile il contrario. O userai un altro criterio? Per ora io posso solo dire che la storia mi sembra molto articolata e con personaggi molto caratterizzati e che l'autore mi sembra aver ritrovato una verve simile a quella delle sue prime storie, cosa che mi invita all'ottimismo. Se uno, invece, vuol vedere a tutti i costi tutto nero, è libero di farlo, ovvio.
  13. Scusate l'intervento, ma quando mi capita di leggere certe cose, non posso non dire la mia. Un conto sono le opinioni ed un altro la disinformazione. Nizzi ha scritto belle storie tra il suo esordio ed il n. 400? Certo, questo nessuno l'ha mai negato. Per la mia personale sensibilit? le sue storie erano eccessivamente manieriste ma avevano comunque un buon ritmo e buoni dialoghi. Dopo il n. 400 le cose sono peggiorate sempre di più fino a che dal n. 500 in avanti Nizzi ha scritto solo storie che io reputo pessime riuscendo a rovinare con le sue sceneggiature soggetti potenzialmente interessanti (ed ora sappiamo, e la cosa non mi sorprende, che non erano nemmeno scritti da lui). Non è certo colpa di Nizzi se ha avuto una crisi creativa, ma è certo colpa sua e di chi l'ha in certo modo costretto a farlo, se è rimasto a scrivere un personaggio con cui aveva manifestamente perso ogni sintonia. Le responsabilità dell'editore per me sono evidenti. Boselli non ha avuto alcun ruolo nell'allontanamento di Nizzi, che è stato in gran parte volontario, dovuto a contrasti gravi tra lui e Sergio Bonelli. Chi afferma il contrario non sa cosa dice. Per il resto, è solo questione di gusti e c'è poco da dire: per quel che mi riguarda appezzo molto lo stile di Boselli, le sue trame complesse e ricche di personaggi, il suo strizzare l'occhio al cinema western classico degli anni 50/60, l'attenzione anche al privato ed ai sentimenti dei personaggi. Ad altri questo non piace o piace di meno e lo trovo del tutto normale.
  14. Carlo Monni

    [637/640] El Supremo

    Acquistato e letto. Dico solo: Boselli in gran forma e Dotti strepitoso. Uno dei migliori esordi su Tex che io ricordi
  15. Mi rendo conto che stiamo parlando di Storia (uso la maiuscola trattandosi di Tex...), ma vorrei sapere se Sergio Bonelli abbia mai spiegato questo "buco". La Casa Editrice pensava forse di chiudere così le avventure di Tez, privilegiando qualche altro personaggio (Zagor?) o ci sono altre spiegazioni? Chissà come avranno reagito i lettori del tempo, visto l'importanza che il personaggio aveva già conquistato. Non c'è niente da spiegare. Si è trattato di pura e semplice strategia editoriale. La chiusura della serie a striscia ha comportato la continuazione della seconda serie gigante con nuovi episodi e con storie di ampio respiro. Nell'anno in cui non sono uscite storie inedite, infatti, le edicole erano rifornite mese dopo mese con gli ultimi albi giganti che riprendevano le ultime storie a striscia. Nel mentre Letteri disegnava la storia "El Morisco", Galep "La sconfitta" o "Il giuramento", Ticci "Massacro" ecc tutte più o meno storie di due o tre albi. Concordo ed aggiungo qualche precisazione. Quando si decise di chiudere la serie a striscia e proseguire direttamente sul "Tex Gigante" (denominazione ufficiale dell'attuale serie), i disegnatori dell'epoca erano già al lavoro su altre storie che avrebbero dovuto apparire sulla serie a striscia. Basta prendere storie come !La caccia", "La sconfitta", "El Morisco" e quelle immediatamente successive per rendersi conto che ogni 80 strisce c'è una sorta di interruzione e che la successiva striscia era stata concepita come la prima di un nuovo albo. Di fatto la prima storia concepita appositamente per il nuovo formato fu "Fort Apache" La domanda che ci si potrebbe porre ?: perchè Sergio Bonelli decise di continuare la serie direttamente sul "Gigante" invece di varare immediatamente una nuova pubblicazione che ricominciasse da uno? A mio parere i motivi sono due: la voglia di festeggiare il n. 100, ma soprattutto il fatto che se si fosse varata subito una nuova pubblicazione non si avrebbe avuto immediatamente a disposizione materiale sufficientee per riempirne le pagine. Anche se di fatto si produceva già l'equivalente di 110 pagine mensili, i ritmi produttivi erano diversi. Anche gli autori ne approfittarfono per portarsi avanti col lavoro. Galep, ad esempio, arriv? al fatale ottobre 1968 con quasi tre avventure pronte. Per Bonelli far restare il suo personaggio più popolare senza nuove avventure per un anno e mezzo fu un rischio calcolato: non solo, a quanto si dice, la serie "gigante", pur pubblicando ristampe della serie a striscia, vendeva più di quest'ultima, ma per noi bambini e ragazzini del 1967 le storie pubblicate sia sulla "Gigante" che sulla ristampa che in seguito sarebbe stata chiamata "Tre Stelle" erano sostanzialmente nuove. Io, ad esempio, nel 1967 avevo 9 anni e non avevo mai letto nella versione a striscia n° "Incubo" n° "La gola della Morte", le due ristampe (rispettivamente "gigante e "Tre Stelle") uscite nel mese di aprile 1967 quando usc? "L'orrenda notte", ultimo albo a strscia. Per una pura coincidenza c'era Mefisto in tutti e tre. Posso solo aggiungere che per me, bambino di 9 anni, l'attesa delle nuove avventure fu in un certo senso spasmodica. Ero molto curioso di vedere come sarebbero state ma intanto mi divertivo con quelle vecchie che non avevo mai letto e per me, quindi, era come se fossero nuove.
  16. Carlo Monni

    Team-up

    Mi permetto una precisazione: non esiste nessun Bush Texano antenato dei due presidenti. Entrambi i George Bush, infatti, sono Texani d'importazione. Gorge Herbert Walker è nato in Massachussetts e George Walker in Connecticut. Un antenato di presidenti che Twx potrebbe ragionevolmente incontrare ?, casomai, Samuel Ealy Johnson, Sr. nonno di Lyndon Baines Johnson, texano purosangue. Quanto a Wyatt Earp. premesso che secondo me l'ha già incontrato nella storia "Congiura contro Custer", anche se non è identificato per nome, sarebbe un bell'incontro. Con quasi assoluta certezza, la storia "Tombstone Epitaph" si svolge dopo la famosa sparatoria all'O. K. Corral, ma questo non è un gran problema.
  17. Carlo Monni

    Team-up

    Tralascio l'uso di volti di attori famosi o altri personaggi reali perchè queste cose rientrano nella normalit? fumettistica fin dagli albori del medium. Fin dal n. 1 gli esempi su Tex si sprecano. Questi non sono veri team up, come non lo è l'inserimento tra la folla di volti noti all'autore che rientrano piuttosto nella categoria inside jokes o dei cameo. Parlando di veri e realistici team up, a me piacerebbe vedere Tex incontrare vecchi personaggi bonelliani oggi non più pubblicati come Yuma Kid Tim Carter, il Ragazzo nel Far West o altri ancora anche come semplici cameo. Non vedrei bene team up con personaggi moderni o futuri perchè troppo forzati a medno che non si usi l'escamotage dell'incontro a distanza con, ad esempio, Tex che affronta un enigma nel suo tempo e Martin Myster alle prese con la stessa minaccia un secolo dopo. Non avrei problemi nel vedere Tex interagire con la base di Altrove. Se l'idea e buona e la storia mi piace non mi faccio mai preclusioni di sorta. Quanto a un incontro con Magico Vento, la vedo dura. A prescindere dai problenmi di diritti, facilmente superabili, visto che Manfredi ha un buon rapporto con la casa editrice, c'è il fatto che a mio parere i due personaggi non vivono nelllo stesso universo narrativo. Lo svolgimento della battaglia di Little Big Horn e la fine di Wild Bill Hickok basterebbero a dimostrarlo.
  18. Ah... in ogni caso, complimenti a chi ha scelto il titolo del topic: sembra quello di un'antologia letteraria. _ahsisi ::evvai::
  19. Ci saranno: sono già in preparazione quello del 2014 e quello del 2015. In quello del 2014, a parte una storia scritta da Boselli coi disegni di Luca Rossi, ci saranno solo autori ospiti sia ai testi che ai disegni. Per il 2015 potrebbero esserci solo ospiti. In ogni caso, che sia nel 2014 o nel 2015, avremo il primo caso di autore completo su Tex: Paolo Eleuteri Serpieri e potrebbe non essere un caso isolato.
  20. Di qualunque argomento si tratti, io non amo le critiche a priori. A me non interessa che una storia sia breve o lunga, mi interessa che sia bella. In ogni caso criticher? solo dopo aver letto.
  21. Non potrei essere più d'accordo con te. ::evvai::
  22. A tal proposito mi chiedo se mai vedremo Ticci alle prese con una storia breve per il color Tex, magari colorata coi suoi magnifici acquerelli... io spero proprio di si... ciao Secondo me fai bene a sperare. Se vuoi il mio parere, se non ci pensano loro, prima o poi glielo chieder? lui. Per seguire quella che sembra essere la filosofia di questa pubblicazione, però, a scrivere la storia dovrebbe scrivergliela un esterno allo staff. Chissà se l'idea di avere Ticci non scuoterebbe finalmente dal suo torpore Giancarlo Berardi? sperare non costa niente. Ah... secondo me Boselli e/o Marcheselli sarebbero pazzi se non gli chiedessero di fare una copertina :generaleN:
  23. Uhm... io da quel che ho capito si alterneranno Color con una singola storia di 160 pagine e Color con quattro storie di 32 pagine per un totale di 128 (nella copertina c'è scritto 132 perchè tiene conto anche della copertina stessa). Pu? anche darsi che semestrale sia un modo per dire che uscir? due volte all'anno. Il Dylan Dog color Fest, ad esempio esce ad aprile e ad agosto. quindi le date di uscita potrebbero rimanere invariate.
  24. Per non distrarlo dal texone è Ma anche (e soprattutto secondo me) per sottolineare la novità seguendo lo stile del Dylan dog color Fest in cui la copertina è sempre fatta da un disegnatore ospite che non è uno dei quattro delle storie interne.
  25. Ci puoi scommettere quel che vuoi. Cosè come in passato c'è stato chi si è lamentato ed in futuro ci sarà chi si lamenter? che certe storie potevano essere più brevi. Uhm... se ti riferisci alle primissime storie di Tex non ce n'? nessuna che abbia una lunghezza inferiore alle 32 pagine attuali. solo in tempi più recenti si sono prodotte storie più brevi e nessuna, finora, direttamente per la SBE A meno di non usare la formula di quest'albo. Rispettabile, ma curiosa posizione, specie considerando che la stragrande maggioranza dei fumetti in tutto il mondo è prodotta a colorii. Anche qui in Italia la produzione a colori è stata preponderante per anni rispetto al bianco e nero. Inutile dire che non sono d'accordo con te. il fumetto è bello anche a colori ed i colori, quando sono ben dati, specialmente dall'autore dei disegni o sotto la sua diretta supervisione, può anche esaltare il disegno e valorizzarlo. Avete mai visto un disegno di Ticci acquarellato da lui stesso? Lo si può definire semplicemente stupendo.
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