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virgin

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  1. virgin

    [593/595] La Mano Del Morto

    Io invece ho notato una somiglianza clamorosa tra Font e un altro disegnatore ....vediamo se dite lo stesso nome ( suo un texone... ). Ovviamente, Don Fabio, il grandissimo, inguardabile, indigeribile... Jordi Bernet!!! @Proteus: forse sono io ad avere difetti alla vista, ma direi che il grande Piccinelli con Font ci azzecca almeno quanto l'immenso Villa con Jordi Bernet...
  2. virgin

    [593/595] La Mano Del Morto

    Senza addentrarmi in simpatiche disquisizioni sul sidro e sulla birra, voglio lasciare il mio commento su quest'ultima storia di borden. Ammetto che, prima di cominciare la lettura, non ero eccessivamente ottimista, forse perchè negli ultimi giorni avevo troppo rimuginato su quelle bellissime "trame in cerca di personaggi", molto elaborate, ma molto fredde, che erano state le ultime tre uscite boselliane ("Vendetta per Montales", che pure era divertente, "Missouri" sulla quale credo che anche i sassi sappiano come la penso, e "Patagonia", che più la rileggo e più mi piace). Grazie a Dio, leggendo questa bellissima avventura ho capito cosa mancasse a borden: non l'ispirazione, bensì semplicemente lo spazio. Le sue storie più brevi (di un albo o due) erano fresche e divertentissime un tempo, ultimamente si sono più normalizzate. Ma su quelle in tre albi, Boselli inverte felicemente la tendenza al calo che aveva mostrato in "Omicidio in Bourbon Street" e confeziona una storia come non se ne vedevano da tempo. Al di l' dell'intrigo, complesso e molto ben realizzato, nemmeno assurdo come tanti altri "complotti" fittizi che abbondano su romanzacci e filmetti da due soldi, questa storia è SCENEGGIATA DIVINAMENTE. Accorta, calibrata, in cui quasi ogni scena è essenziale e, quando si aggiunge qualcosa di superfluo, il particolare è talmente curato da risultare gradevolissimo e insostituibile, come le scene che vedono Luke con Lory (sarà un romanticone anch'io come Corvo59... o più semplicemente è dovuto al fatto che sei mesi fa ho scritto un racconto con una trama quasi identica... ): uno spaccato di personalit? ordinarie molto "nolittiano" e azzeccatissimo. borden gioca con la storia, non lo fa col piglio dotto e documentale di Manfredi, ma vi aggiunge avventura e fantasia... e questo non è poco. Tanto per fare un paragone un po' letterario, se Boselli può essere paragonato a Dumas, Manfredi potrebbe essere acocstato a Verga o, ancora meglio, a Zola. Orbene, io detesto l'avventura in letteratura, ma in un fumetto non riesco proprio a non amarla... Tra l'altro, borden si mostra anche capace di inserire più scambi di battute fulminanti rispetto al solito, con memorabili duetti fra Carson e Luke ed, infine, momenti di gloria per ognuno dei tre pards, che si trovano entrambi, in alcune sezioni della storia, ad agire in solitaria e a ddimostrare il proprio valore. Ottimo lo spunto dell'inseguimento di Kit che si dipana, parallelo, per quasi due albi. Come voto sono molto indeciso fra l'8 e il 9... i disegni di Font mi farebbero propendere per un ribasso, ma credo che voter? fra qualche giorno, quando mi sarà meglio deciso. P. S.: con un borden tornato a questi livelli e un Tito che sta dimostrando ciò di cui è capace, credo proprio che ci aspettino tempi gioiosi!!!P. S.2: gli ultimi cinque numeri mi stanno facendo recuperare gran parte del piacere della lettura di Tex che avevo perso negli ultimi anni.
  3. Bellissima scelta, Paco! Anch'io ho trovato quella scena divertentissima... come tutte quelle col vecchio Carson in queste situazioni. Nizzi secondo me era un maestro di queste scene, ma anche Boselli dimostra un tocco felicissimo! Le due vecchiette sono "irresistibili" :generaleS: .
  4. virgin

    Il Tratto Sintetico

    Veramente, Paco, io l'espressione "minimo sindacale" l'ho sempre usata col significato che ha compreso AtTheRocks... se definisco il Texone con quella locuzione, certamente non intendo fare un complimento! Riguardo a Font, sè, devo dire che i paesaggi sono l'unica cosa sopportabile: lasciando stare le fisionomie, ciò che trovo più brutto dei suoi disegni sono le corporature, che raffigurano esclusivamente esseri gobbi, macilenti, con un Tex che sembra stare in piedi soltanto perchè c'è la camicia gialla ad impedire che le sue ossa si sparpaglino per terra. La lordura di Ortiz la trovo, paradossalmente, più sensata: vedere l'ultimo Maxi di Segura, "disegnato con la mano sinistra", come direbbe il buon Nizzi, ma molto d'atmosfera. Per quanto brutti, i disegni di Ortiz mi trasmettono l'idea di un west lurido, disfatto, e ciò si accorda perfettamente con le sceneggiature di Segura, come ha notato Corvo59. Grande, Ymalpas! Be', diamine, ci sono i PAESAGGI! Per un lettore di Manga deve essere una novità traumatizzante...
  5. virgin

    Il Tratto Sintetico

    A proposito dei Cestaro, i sono riguardato le loro tre storie e devo dire che, sebbene un graduale isporchimento del tratto vi sia indubbiamente stato, ciò non sia andato a svantaggio del livello di dettaglio che, per dirla esplicitamente, mi pare maggiore di quello di Venturi, che pure non definirei per niente sintetico. Insomma, mentre i Cestaro mi piacciono e sembrano, al pari di Venturi e, fra i disegnatori citati, Ticci, in continua evoluzione, Font, Mastantuono e Ortiz sono ormai avviati lungo una china di progressivo "svaccamento" e imbruttimento del segno. Ortiz non l'ho mai amato, ma Font e Mastantuono al loro esordio mostravano ben altri livelli qualitativi: Alfonso è passato dalla magnificenza di "Nei territori del Nord Ovest" agli orrori della storia attualmente in edicola (che pure mi sembra un po' meno peggio di "Morte nella nebbia"), mentre Corrado, dopo aver esordito con un texone abbastanza anonimo, al minimo sindacale, ci ha offerto con "Missouri" un ottimo di saggio di come, secondo me, una storia di Tex non dovrebbe MAI essere disegnata... Poi, sia ben chiaro, non ho la bench? minima istruzione nella pratica delle arti figurative, dunque i miei giudizi si basano esclusivamente su considerazioni estetiche dal carattere del tutto soggettivo. In ogni caso, non credo si possa chiedere ad un ammiratore di Piero della Francesca e Raffaello di apprezzare i disegni di Font e Ortiz, non so se mi sono ben spiegato...
  6. virgin

    [02] [Almanacco 1995] La Carovana Della Paura

    Una storia veramente peculiare, in cui convivono il bene e il male del Nizzi post-crisi. Le sensazioni iniziali sono pessime: Tex e Carson sono la solita coppia di ranger poco svegli che sparano frasi farraginose e, invece di seguire il percorso pensiero ---> azione, seguono il ben più contorto passaggio Tex pensa una cosa ---> Tex la dice ---> Carson gli chiede di rispiegargliela ---> Tex la rispiega ---> i due agisono ---> Tex spiega di nuovo ciò che hanno appena fatto. Insomma, la storia è scritta male e sembra che Nizzi avesse sviluppato un certo rifiuto verso il personaggio, tanto che le cose migliori si vedono quando si lascia spazio ai personaggi della carovana, delineati con pochi tratti, ma in modo molto convincente: soprattutto nel caso del capofamiglia quacchero e della coppia costituita da Erik e dalla ex-prostituta (in particolare quest'ultima, come acutamente fatto notare da Paco, è un personaggio ben tratteggiato, nonostante non se ne conosca nemmeno il nome). Sembra di guardare un buon vecchio film western, quando i sentimenti dei personaggi erano affidati alle sfumature della recitazione più che ai dialoghi... e bisogna ammettere che De La Fuente è un maestro nel far recitare i personaggi. Poi tornano in scena i due pards e la storia crolla di nuovo, ma il personaggio di Saguaro interviene ben presto a tenere in piedi la trama, inserendo l'interessante dibattito sulla giustizia e la vendetta che contribuisce a dare a questo episodio una sufficienza afferrata per i capelli.
  7. virgin

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Scusatemi, tornando alla storia "Oltre il fiume", nella seconda di copertina del numero odierno ve n'? l'anticipazione (senza vignette, come era avvenuto per "La rivolta dei Cheyenne", idea che apprezzo). Si cita, fra gli altri personaggi, la presenza di "Ukasi, suo nuovo alleato" "dalla potente magia"... non vi sembra di sentire un po' profumo de "Il presagio"? L'idea di un capo indiano aiutato da uno stregone era presente anche in una delle più belle (se non la più bella) storie del Nizzi degli ultimi quindici anni: chissà se le somiglianze si fermeranno a questo dato oppure se Nizzi riprender? anche qualcosa d'altro... L'idea di cannibalizzare le proprie storie migliori non sarebbe nuova, ma visti i risultati de "L'artiglio della Tigre" forse non c'è molto da augurarselo. In ogni caso, saluto con entusiasmo il ritorno della riserva navajo quale ambientazione di una storia! C'era stata una breve comparsata della riserva nella storia "Morte nella nebbia", poi più nulla, se non sbaglio. Speriamo bene... se la storia fosse sul livello de "La rivolta dei Cheyenne" io non mi lagnerei troppo, viste le ultime uscite di Nizzi, ma chissà che non arrivi qualcosa al livello di "Dieci anni dopo". Forza, Claudio!
  8. virgin

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Soggetto: Nizzi Sceneggiatura: BoselliPerchè no? Anche se forse avrei sempre sognato il contrario... Di certo sarebbe curioso!
  9. virgin

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    Un solo commento: slurp! La storia dalle anteprima è sempre sembrata molto succosa, e ribadisco il mio parere positivo su Suarez: assomiglia abbastanza all'Ortiz di una volta, con una grande differenza che... mi piace.
  10. virgin

    Il Tratto Sintetico

    Complimenti per la precisione, Ymalpas! Che dire? Praticamente un trattato su tutto ciò che non amo nei disegni di Tex! :oFortunatamente ci sono diversi giovani che si tirano fuori da questa sfortunata tendenza. Ripetendo paro paro ciò che ho detto nel topic sui texoni, la presenza di giovani come Rossi (che imita Civitelli e Monti), Del Vecchio e Piccinelli (che riprende esplicitamente Villa) mi fa essere meno pessimista. Esprimo un rimpianto: peccato per il "picche" seguito alle tavole di prova presentate da Santucci "in solo"! Il tratto mi ricordava piacevolmente Civitelli, in versione leggermente più "spoglia"!
  11. virgin

    Carson Family

    S?, Paco, ma in un fumetto non ci sono soltanto le parole! Ci sono anche gli sguardi, i sottintesi, i silenzi, ed è con quelli che borden ha argutamente giocato, non potendo ovviamente affermare nulla esplicitamente. E' una cosa che hanno fatto spesso moltissimi autori del passato: basti pensare ad Ariosto, che dopo aver idolatrato la casata estense per quarantasei canti, termin° il proprio poema con l'epigrafe: FINIS. PRO BONO MALUM, che esplicitamente non afferma nulla, ma che in pratica lancia un messaggio molto forte ed inequivocabile. Idem qui, secondo me: riguardandomi più volte le scene "incriminate", facendo attenzione agli sguardi, la paternit? di Carson mi è sembrata più che incontrovertibile. Non dimentichiamo che una storia viene narrata da DUE persone: lo sceneggiatore e il disegnatore, che non è un mero tratteggiatore di figure... Poi tu puoi benissimo pensarla come vuoi e, anzi, ne hai tutto il diritto: la serie di Tex è qualcosa che, per ampiezza e durata, supera bene l'Orlando Furioso, ed è facile per ciascuno trovarvi ciò che lo soddisfa. Tutto ciò per dire: la tua posizione non è certamente quella dell'autore, ma poich? un personaggio di carta appartiene sia a chi lo scrive che a chi lo legge, nulla ti impedisce di interpretarlo come più ti piace .
  12. virgin

    Albi Per Un Nuovo Lettore

    S?, ma in quella a colori i numeri sono del tutto sfasati, colonnello!
  13. virgin

    Albi Per Un Nuovo Lettore

    Ymalpas ti ha segnalato alcuni dei migliori albi dell'ultimo ventennio, che dunque si possono facilmente trovare usati in buone condizioni. Della produzione recente, ma fuori dalla serie mensile, ovvero sugli albi speciali, mi sentirei di consigliarti spassionatamente:Maxi Tex "Nei territori del Nord-Ovest"Tex Speciale numero 11 "L'ultima frontiera"Gli speciali (speciali, almanacchi e Maxi) sono molto comodi, poich? contengono storie autoconclusive, dunque non dovrai andare in cerca di quattro o cinque albi diversi . Poi delle storie più vecchie ce ne sarebbero tantissime da consigliare, ma spesso gli albi originali non sono troppo ben conservate. In ogni caso gli albi compresi fra il 101 e il 200 sono quasi sempre eccellenti, se li trovi nella "Nuova ristampa" sono molto ben conservati (poich? recenti) e a buon prezzo, e dunque un vero affare. Forse lo stile è un po' lontano dal fumetto moderno, con una buona presenza di didascalie e dialoghi a volte leggermente pesanti, ma si tratta di storie importantissime per comprendere gli stilemi e le consuetudini della serie.
  14. virgin

    La Rivista Del Twf

    Mi sembrerebbe una grande idea, Paco! Ma forse è meglio se non ne spariamo troppe, che magari i redatori della Gazette si potrebbero sentire imbarazzati ad usare spunti già avanzati da altri...
  15. virgin

    La Rivista Del Twf

    I complimenti li ho già fatti altrove, ma sono benissimo disposto a rinnovarli! Come suggerimenti riguardo agli articoli, a me non dispiacerebbe scrivere qualcosa sull'atteggiamento dei diversi autori di Tex nei confronti dei personaggi femminili, su come li hanno presentati e caratterizzati, ma visto che non faccio parte dello staff, se volete riutilizzare la mia idea potete farlo (anche se non mi sembra il massimo dell'originalità). Oppure potrei provare a scriverlo e ad inviarlo ad Ymalpas o a chi per esso.
  16. virgin

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Paco... complimenti per il saggio texiano. Nizzi sarebbe fiero di te! In effetti, di tutti i texoni che ho letto, questo mi è sembrato indubbiamente il migliore. Non ho ancora letto quelli di Font, Milazzo e Wilson, ma credo di potermi arrischiare a dire che questo sia il miglior texone mai pubblicato! Nizzi ha quasi voluto fare "il Boselli della situazione", lo ha fatto col proprio stile e devo dire che la sfida è stata vinta. Per una volta ancora mi trovo a rimpiangere il successivo decadimento di Nizzi: se questo era ciò di cui era capace, ne avremmo viste ancora delle belle, e il quinto centinaio sarebbe diventato una sfida all'ultimo sangue fra due grandissimi autori! Helas, purtroppo non è andata così...
  17. virgin

    [546/547] L'ultima Diligenza

    Nell'iniziare a rileggerla non ho provato buone sensazioni: la prima metà del primo albo non mi coinvolto per niente, poi mi sono lasciato catturare dal ritmo e le sorti sono migliorate. Una storia non eccezionale, ma ben scritta, con personaggi discretamente caratterizzati e anche un colpo di scena non troppo scontato (io sono riuscito a intuirlo in anticipo, ma probabilmente perchè avevo già letto la storia...). Boselli, poi, si dimostra un autore attento: buona la scelta di utilizzare tre pards invece di quattro, poich? la presenza di Shadow renderebbe quella di Tiger Jack superflua. Lodevole poi l'atmosfera da western cinematografico che si respira e l'entrata in scena di personaggi che movimentano il tutto, come Ritter e i due indiani, che giungono inattesi senza però dare l'impressione di essere stati buttati l' in qualche modo. Unica pecca, una trama ben studiata, ma che non si eleva a vette sublimi e particolari come la meno recente "Colorado Belle". I disegni di Sommer sono sempre gradevoli, con un west sporco al punto giusto. Peccato per diverse sbavature nelle proporzioni... Globalmente direi un 6,5. Ma visto che nello stesso anno ho dato 6 a "Il villaggio assediato" che mi era piaciuta molto di più, do 6.
  18. virgin

    Chi affiancher? Boselli

    Un ritorno in grande stile di Nolitta mi sembra improbabile... meglio sperare su nuove reclute: io oltre a Burattini-Cajelli-Recchioni, spero che nel gruppo dei papabili vi sia anche Michele Masiero, che ha fatto cose egregie su Mister No (e anche una memorabile apparizione su Dampyr) e pare essere caro a Sergio Bonelli. Riguardo al rapporto fra Boselli e Dampyr, credo che borden abbia tutto il diritto di dedicarsi maggiormente al suo personaggio. Non dimentichiamo che Nizzi dovette abbandonare il proprio Nick Raider per dedicarsi a tex, e ciò non giov? per niente alla sua scrittura...
  19. virgin

    Il Futuro Della Sergio Bonelli Editore

    Siamo anche fortunati! Tex ha perduto il 20% appena (e scusate, ma dubito che sia colpa del decadimento di Nizzi... quel 20% in meno sono, quasi tutti, anziani lettori deceduti o che hanno abbandonato la serie, più, magari, qualche giovane che è cresciuto e ha smesso), mentre molte altre serie come Nathan Never e Martin Myst?re hanno praticamente dimezzato le vendite e le ultime sei serie della lista hanno chiuso. Magico Vento chiuder? quest'anno: a quando la chiusura di Martin Myst?re e Zagor?
  20. virgin

    Il Futuro Della Sergio Bonelli Editore

    Probabilmente avete ragione entrambi: il fatto che Tex sia percepito come "vecchio" secondo me dipende in ugual misura dal tramonto del west e dalla casa editrice che, giustamente, ha voluto mantenerne l'impronta generale. Non vorrei far la parte del giovane gufo, ma secondo me il fenomeno di Tex, ora come ora, ha gli anni contati. Non credo che si possano fare paragoni con l'epoca del fenomeno Dylan Dog: allora i ragazzi, in ogni caso, leggevano fumetti. Da piccoli leggevano Topolino, poi magari crescevano e provavano Diabolik, Dylan Dog o Tex. Oggi i bambini di 6-8 anni, e lo so bene, poich? faccio il catechista all'oratorio, non leggono più NULLA, neanche Topolino, e preferiscono trascorrere il loro tempo col cellulare o col computer o con cosa altro (quando penso che, fino ai 15 anni, io non sapevo accendere un computer e non sapevo neanche cosa fosse un cellulare ... e ho diciotto anni, non sessanta! ), ed è inevitabile che non siano attratti dai fumetti... per non parlare di fumetti western. Tanto per farvi un esempio, in tutta la mia vita ho incontrato UN solo mio coetaneo che leggeva Tex... e ne leggeva uno una tantum, ha smesso ai tempi de "La miniera del fantasma-Montagne maledette". Non parliamo poi dei miei coetanei OGGI... nella mia classe (siamo in 25) sono l'unico a leggere ancora fumetti, gli altri al massimo hanno sentito nominare Tex, mentre Mister No è assolutamente sconosciuto. Per non parlare di Zagor... Ah, dimenticavo: non sono soltanto l'unico a leggere fumetti... ma l'unico a leggere tout-court. E' un fenomeno che non è ristretto soltanto alle nuvole parlanti!
  21. virgin

    2 - Tex Willer Magazine

    Grandissimi!!! Il risultato del primo numero ?, secondo me, stato ampiamente ripetuto! Si spera in un terzo numero, ora...
  22. virgin

    Il Tex Di Sergio Bonelli

    Secondo me, no! Salvo rari casi, Sergione non ha mai permesso agli altri ciò che poi ha permesso a se stesso... e probabilmente a ragione: quanti, ai giorni d'oggi, sarebbero capaci di scrivere ciò che ha scritto lui meglio di lui stesso? Non molti, credo, per non dire nessuno. Secondo me Sergio Bonelli... pardon, Guido Nolitta, è il più grande sceneggiatore vivente in Italia: quando ha potuto esprimersi liberamente e senza freni, come nella grande, magniloquente e sublime saga conclusiva di Mister No, ha trasceso i confini stessi di fumetto. E, preciso, non amo alla follia il suo Tex: le sue storie sono scritte molto bene, ma trovo quelle del fu Nizzi pre-400 ben più rassicuranti e rilassanti.
  23. virgin

    Il Tex Di Sergio Bonelli

    Secondo me l'autore più antitradizionale della saga di Tex è stato... un altro autore, del quale non dico il nome, che tanto lo sappiamo tutti : il Tex di Nolitta, infatti, per quanto diverso da quello del padre come ben ha sottolineato il bellissimo articolo pubblicato da Yamplas, ha comunque sempre avuto un temperamento eroico, qualsiasi fossero le sua sfumature, soltanto più problematico ed introspettivo dell'originale. Tuttavia, il fatto che la sua statura sia più umana, invece di sminuirne il coraggio e l'eroismo, io trovo che tali caratteristiche vengano esaltate: il Tex di GLB è superiore, imperturbabile, quasi freddo, mentre il Tex nolittiano... secondo me sarebbe capace di piangere, davanti alla morte di Lilyth.
  24. virgin

    1 - Tex Willer Magazine

    Speriamo! Io sto scalpitando come il nostro amico Gas Gas!
  25. virgin

    [135-137] Diablero!

    Quando la lessi, alla sua ripubblicazione nella Nuova Ristampa, mi lasciò indifferente, anzi, mi annoi? non poco, forse perchè, nello stesso periodo, la scarsa qualità media delle storie pubblicate sull'inedito mi aveva decisamente annoiato di Tex, che poi per un bel periodo lessi soltanto svogliatamente sull'inedito, avendo completato la collezione e lasciando da parte buona parte delle ristampe che avevo comprato e che lessi soltanto anni dopo. Invece, rileggendola un paio di settimane fa, mi ha letteralmente incantato. Non un capolavoro, anzi, decisamente un passo indietro rispetto alle migliori creazioni GLBonelliane, ma dotato di un'atmosfera splendida: incantevole e impressionante l'inizio, decisamente buono il resto, giacch? il piacevolissimo senso di mistero della prima parte, una volta che si viene a sapere tutto sul Diablero e sulla Diablera, viene quasi superato dal carisma dei protagonisti. Anzi, della protagonista. S?, perchè la vera protagonista, colei che tiene in piedi tutta la storia, è lei, Mitla. Non fraintendetemi: non sono uno che legge i fumetti per vedere le donnine (se no non leggerei Tex e non odierei Dylan Dog!), ma in questa storia GLB ci ha regalato un personaggio perfetto, affascinante e che trasuda quella seduzione stile film anni '50, garbata e mai sopra le righe. Mitla non ha una psicologia, come dice lo stregone indiano alla fine, "Un Diablero è un Diablero, e basta". E questo non è sintomo di sciatteria dell'autore: GLB non concede al male psicologismi e parvenze di giustificazione, per lui il male era puro sonno della ragione, e in quanto tale generava soltanto mostri. Infatti, a sconfiggere la Regina della Notte, oltre alla cieca imponderabilità del fato che la uccide, è soprattutto la razionalit? dei nostri quattro pards, sempre pronti ad affrontare pragmaticamente le minacce. Le mie parole sembreranno strane, ma secondo me questa è la storia nella quale GLB si è maggiormente avvicinato al fare "letteratura". Sarà forse per la mia tendenza ad astrarre e ad analizzare quasi ogni aspetto delle storie, ma questo episodio non è soltanto magia, n° soltanto avventura, c'è un discorso simbolico e allegorico di portata cosmica, almeno secondo me. Come voto do 8, ma col cuore darei 10.
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