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virgin

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  1. virgin

    [Maxi Tex N. 30] Dopo la tempesta

    Ma veramente @Carlo Monni ha dato ragione a @Diablero, basta capire tutti i riferimenti dei due messaggi. Comunque devo richiamare tanto @Diablero quanto @PapeSatan: latinamente non si dice "ad cazzum", ma "mentula" (ablativo strumentale). Magari segnamolo in corsivo, così si capisce meglio.
  2. Tra l'altro non sono Ministro della Repubblica e non sono neanche padre. Non che io sappia, almeno.
  3. Tipica frase di Salvini. "Governo dei migliori? Ai miei tempi se chiamava -governo del cambiamento-. T' 'o ricordi, signò?"
  4. Vero che non le ho lette, ma non posso resistere a un contesto in cui si possono citare le feci. Scusa, eh. Seriamente: salvo qualche eccezione, il grosso della produzione di Nizzi era impubblicabile (non pessima: impubblicabile) già quindici anni anni fa. Poiché, Sannazaro insegna, il mondo invecchia sempre peggiorando... Ecco fatto. La crisi di Nizzi non era come il calo di Boselli nella seconda metà degli anni duemila: non era qualcosa dal quale ci si possa riprendere. E lo dico da Ministro, oltre che da padre. Dopo "Winnipeg" (che lessi con grande piacere) ho comprato solo la faraciata con i conquistadores (mamma mia...), il Texone di Villa (grandioso per i disegni e ottimo nella sceneggiatura), il Maxi di Ruju "Caccia a Tiger Jack" (decisamente buono) e l'ultimo Color (buoni Boselli e @Mister P, discreto Cajelli. Non item il resto). Non sarei minimamente in grado di riprodurre l'estro di @jack65, di cui ricordo alcuni messaggi quasi a memoria. Riesco a essere ironico quando mi trovo di fronte a cose tremende come tutte le storie di Nolitta o discreta parte del Nizzi post-crisi. Ma anche lì... c'è una certa differenza tra tenore comico e paragonare ciò che si legge alla merda. Sì, va bene, la cacca fa sempre ridere; ma la comicità è un'altra cosa, altrimenti schiferemmo tutti "A qualcuno piace caldo" e Boldi che si pulisce il culo con le bende di una mummia si sarebbe preso l'Oscar (ma in effetti ora che ci penso hanno dato l'Oscar a cacate infinitamente peggiori di "Natale sul Nilo", tipo "La forma dell'acqua"). Il meglio che posso offrire oggi parlando di Tex è il messaggio che ho scritto nel topic di "Furia comanche" stamattina: un pensionato seduto al parco che borbotta distrattamente del tempo. Ma soprattutto, negli ultimi anni mi sono liberato dell'impulso di parlare di qualcosa quando tutti ne parlano: non guardo né leggo mai nulla che abbia una qualche attualità (compro solo libri greci e latini o saggi di filologia e critica letteraria e i libri arrivano in biblioteca quando hanno già qualche anno sulle spalle; prendo in prestito i DVD in biblioteca e anche lì raramente prendo qualcosa che abbia meno di sessant'anni, all'infuori del cinema italiano per il quale posso arrivare anche agli anni Ottanta); così in genere mi guardo e leggo le novità con un ritardo di quattro/cinque anni e anche più, quando nessuno ne parla più. Ti rendi conto, così, che la maggior parte di ciò che si dice di un'opera a ridosso dell'uscita è perfettamente inutile, puro rumore di fondo. E ti rendi anche conto di aver evitato una montagna di novità che hanno fatto molto fracasso all'uscita, ma che in realtà non meritavano affatto. Blade Runner 2049? Scommetto che vi siete ricordati della sua esistenza solo tre secondi fa, quando avete letto il titolo all'inizio di questa riga. Fra i pochissimi film usciti negli ultimi dieci anni che non siano merda fermentata impressa su pellicola cito "The Highwaymen - L'ultima imboscata", che non si è cacato nessuno. E giustamente, perché la trama ha un capo e una coda, non ci sono colpi di scena senza senso e non ci sono scene spinte. Il fine di tutto questo discorso? Ah, sì. Stasera mi metto sul divano e mi rileggo il "De bello gallico".
  5. Se solo avessi letto questo messaggio un anno e mezzo fa avrei potuto rendere molto più interessanti le mie conversazioni con i contadini. "Pota, guarda quanto letame ho accumulato". "Non è letame, Giovanni: è serialità".
  6. Ma no, siamo tutti adulti e vag... ehm, vaccinati.
  7. virgin

    [645/646] Furia Comanche

    Ricordo che all'epoca la storia mi lasciò tutto sommato soddisfatto, anche se non entusiasta: spiccava rispetto alle contemporanee storie di Faraci che ormai andava avviluppandosi sempre più su sé stesso; ma risultava un gradino sotto rispetto a quelle di un Boselli ripresosi completamente dalla fase di calo che ebbe nella seconda metà degli anni Duemila. Non ho fatto in tempo a vedere quelle che qui sul forum sono state ribattezzate rujuate, perché abbandonai Tex nell'autunno del 2015; eppure ne vedo i segni tanto in questa storia quanto, soprattutto, nel Maxi "L'avamposto dell'infamia": una successione di scene madri così tanto per, con un filo logico abbastanza labile. Più trailer che storie, insomma. Una tendenza che ho avvertito ancora più forte nella storia breve pubblicata nell'ultimo Color, quella del barbiere: personaggi che appaiono dal nulla senza nessun senso, tanto per dare il la alla scena spettacolare; ripetere poi un tot di volte fino a riempire le pagine a disposizione. "Furia comanche" non arriva, fortunatamente, al livello delle altre storie che ho citato: un senso c'è e una trama, per quanto dotata di poco mordente rispetto alle precedenti prove di Ruju, ha modo di svilupparsi. Eppure permane una sensazione di artificiosità e meccanicità nel dipanarsi delle singole scene che non convince mai appieno. Siamo lontani, insomma, dalla piacevolezza delle trame di Boselli e di quelle che Ruju aveva imbastito fino a quel giorno. In sintesi, una storia che ho finito non senza fatica. Non a causa di gravi difetti, ma perché non riuscivo a interessarmi granché a ciò che stava accadendo. Peccato per i bei disegni di un Seijas certo calato rispetto ai tempi del Texone, ma ancora validissimo. Se fossi uno sceneggiatore di fumetti, vedere una mia storia illustrata da lui sarebbe un onore; e Ruju ha avuto tale onore non solo in questa storia, ma anche nella bella "La prova del fuoco", suo accattivante esordio nella serie regolare, che al tempo votai come migliore storia dell'anno.
  8. virgin

    Interviste Agli Autori

    Problemi di gestione del tempo libero, suppongo.
  9. virgin

    Interviste Agli Autori

    Forse, @valerio; ma ricordiamoci che oggi il mondo del fumetto è fatto (anche) da passerine infiammate che piagnucolano perché le loro Instagram stories non hanno abbastanza laics... Ben venga Nizzi, a 'sto punto.
  10. virgin

    Interviste Agli Autori

    Ma non solo su quelle due cose: su molte altre Nizzi fa affermazioni vere o coglie spunti condivisibili (ad esempio quando coglie i punti di forza dei dialoghi o della caratterizzazione dei personaggi in GLB; o quando dice che il punto debole delle storie di Boselli è la caratterizzazione di Tex, che non è carismatico come l'originale); peccato che mescoli queste cose in mezzo a molte affermazioni che dire deliranti è dir poco.
  11. virgin

    Interviste Agli Autori

    "Io ho ottantaquattro anni, tra poco sarò morto... Anzi, sono già morto; sono un morto che parla di morti. Non rompetemi i coglioni!" * "Ho ottantaquattro anni, vivo a Fiumalbo... che cosa cazzo volete che me ne freghi delle variant cover!" * "La SBE è un vivaio di finocchi". ... In effetti potrebbe funzionare.
  12. virgin

    Interviste Agli Autori

    Eh, ma se aveva ragione non vale.
  13. virgin

    Interviste Agli Autori

    Un Nizzi basatissimo entra nel salotto del fumetto italiano, caca sul divano, fa il dito medio a tutti i presenti, fornisce inedite rivelazioni sul mestiere delle loro madri e se ne va senza argomentare dopo aver usato le tende per pulirsi il culo. Non so se sia demenza senile o il più grandioso dissing nella storia del fumetto... king assoluto in entrambi i casi. Non lo era, ma dopo questa intervista lo è diventato superando tutti gli altri a destra, sulla corsia d'emergenza, strombazzando e facendo gesti osceni dal finestrino.
  14. Ho guardato i messaggi in fretta e mi sono chiesto perché nel topic su una storia di Mefisto ci si fosse messi a parlare di Francisco Franco. Ho dovuto rileggere per capire. Va bene, andate avanti come se non avessi detto nulla.
  15. virgin

    Storia dei Maxi Tex

    Bravissimo, @Gunny. Grazie!
  16. Potremmo aggiungere a tutto ciò il commento di una persona che ha letto Winnipeg e che non ha letto questa storia, ma mi trattengo.
  17. virgin

    Storia dei Maxi Tex

    Anche l'anno del Texone di Font e quello del Texone di Garcia Seijas ce ne furono due in un anno.
  18. Va be', ma solo un coprofago inveterato può trovare "Alaska!" meno che indecente. Siamo seri.
  19. virgin

    Storia dei Maxi Tex

    Siamo su un forum in cui qualcuno apprezza le storie di Nolitta. Fai un po' tu.
  20. virgin

    Storia dei Maxi Tex

    Ma per favore, Diso è un dignitosissimo professionista (anzi, un grande del fumetto) che a causa dell'età è calato. Non un pantografatore di feci come i pitori di santini che hanno fatto "Alaska". D'accordissimo invece su "Fort Sahara", che fa cagare indipendentemente dai disegni pur sufficienti di Diso.
  21. virgin

    Storia dei Maxi Tex

    Fa veramente cagare. Disegni inguardabili, dilettanteschi; e un Boselli sotto tono. Anzi, irriconoscibile, come dice @valerio. Le storie poco riuscite di Boselli si contano sulle dita di una mano, ma anche quelle meno riuscite hanno dei buoni momenti e, comunque, non sono mai da buttare via. Questa non ha un guizzo, è proprio dimenticabile.
  22. virgin

    Storia dei Maxi Tex

    Ricordo che ai bei vecchi tempi (2010) con quaranta euro all'anno mi compravo tutti gli inediti di Tex... Orco boia. Anche lo spazio che si riempie, come dice giustamente @PapeSatan, non è un fattore secondario (nel mio caso contò parecchio).
  23. virgin

    Storia dei Maxi Tex

    Se c'è una cosa che lo studio della storia ci insegna è che il futuro è, regolarmente, peggiore delle più pessimistiche previsioni.
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