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Tex E Il Presidente Degli Stati Uniti D'america


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Il Presidente degli Stati Uniti ai tempi di Tex è Ulysses Grant, nato nel 1822 e morto nel 1885.

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Generale di successo, Grant fu il 18° Presidente degli Stati Uniti (1868?1877) e rest? in carica per due mandati dal 4 marzo 1869 al 3 marzo 1877. E' considerato da molti storici come uno dei peggiori presidenti statunitensi. La sua presidenza fu infatti afflitta dal sospetto di scandali e corruzione.

Claudio Nizzi, per una volta, fa sua la cronologia bonelliana. Uno degli amici di Grant, il seneca Ely Donehogawa Parker, figura infatti in una storia di Bonelli, "Agguato a Washington" ( n° 219, 220 ), come Commissario dell'Ufficio per gli Affari Indiani. Grant lo nomin° nel 1868 e Parker fu il primo nativo americano a ricoprire un incarico governativo: le sue idee sono state alla base del famoso piano di pace con gli indiani del Presidente Grant ( www.farwest. it ).

Grant appare in due storie di Claudio Nizzi.

La prima è "Intrigo a Santa Fe" ( n° 393, 394, 395 )
La seconda "Gli uomini che uccisero Lincoln" ( n° 449, 450 )

In quest'ultima storia alcune pagine sono dedicate all'attentato mortale ad Abraham Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti, svoltosi mentre questi assisteva ad una rappresentazione al Ford's Theater il 14 aprile 1865.


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Nella storia raccontata da Nizzi, la cospirazione contro Lincoln è promossa da alcune personalit? del Nord desiderose di far ricadere la colpa dell'omicidio sugli stati del Sud.

Si tratta di una delle tante conclusioni formulate dopo il mortale attentato, alla quale Nizzi si attiene scrupolosamente. La tesi propugnata non manca di realismo. Il capo dei cospiratori, Wallace, pronuncia dure parole contro il defunto Presidente, giustificando così l'attentato:

Noi avevamo vinto la guerra e Lincoln, che si sentiva il padre spirituale dell'intera Nazione, voleva comportarsi come se l'avessimo persa. Mano morbida e massima condiderazione verso gli sconfitti. Il colmo lo raggiunse quando avanz? la proposta di un grosso prestito governativo a fondo perduto per finanziare il Sud e metterlo in condizione di rialzare la testa. Voi capite che questo atteggiamento non stava affatto bene agli industriali del Nord e ai grandi allevatori come me... Diavolo! Era la nostra grande occasione, avevamo vinto la guerra e dovevamo sfruttare fino in fondo, con pugno di ferro e senza nessun compromesso, la rovina economica e politica degli stati del Sud. Era per questo che avevamo combattuto, no ?

Il presidente Grant compare, come si è detto, nella parte finale della storia, da pagina 102 a pagina 112. Vale la pena soffermarci su questa decina di pagine, che vedono Tex e Carson accolti nella sua residenza presidenziale, perchè illustrano esemplarmente il cordiale rapporto che si è venuto a instaurare tra il Presidente e Tex. Quest'ultimo, come ben si sa, raramente china il capo davanti al suo interlocutore, tanto che l'unico esempio sembra ridursi al confronto ne "Le colline dei Sioux" con l'amico Generale Davis che gli impone scelte che hanno una logica militare durissima da accettare. Con Grant, Tex si mostra alquanto cerimonioso e ligio, anche quando il Presidente annuncia che il memoriale di Booth non sarà pubblicamente divulgato, ciò che ovviamente impedir? la riabilitazione degli stati del Sud ingiustamente accusati dell'omicidio di Lincoln ( cosa alla quale Tex sembra particolarmente sensibile ).

Nella vignetta sottostante vediamo Grant riconoscere i visitatori che nel frattempo hanno creato un certo scompiglio tra le guardie. Si può subito notare che al posto della Casa Bianca, il disegnatore spagnolo Josè Ortiz ritrae il Campidoglio ( l'errore sarà ripetuto anche nella copertina n° 450 da Claudio Villa ).


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Le vignette ( sopra e sotto ) mostrano un rapporto di intensa amicizia tra Grant e i due pards. Tex in effetti, vale la pena ricordarlo, lo aveva salvato da un attentato nella storia precedente disegnata da Civitelli.



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Rifiutereste un invito a cena del Presidente degli Stati Uniti d'America è Questa domanda ha una risposta indubbiamente scontata, ma non per Tex Willer: forse anche memore della sfortunata esperienza colombiana, egli rifiuta l'invito! Salvo poi accettarlo allorch? scopre che non si tratta di un pomposo ricevimento tra bellimbusti gallonati e signore sgraziatamente imbellettate, ma di un più modesto tete-?-tete con il Presidente dove perorare la causa dei nativi, dei quali è l'Agente Indiano.


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Non che dubiti della sua buona fede, ma è tutto lo spaventoso ingranaggio della politica a rendere il ranger piuttosto pessimista. Il Presidente scriver? certamente qualche relazione, dice Tex a Carson ( anche lui molto perplesso ), ma i sottopancia del Dipartimento Indiano, alla lunga, finiranno per dimenticarsene.


Per concludere il discorso su "Gli uomini che uccisero Lincoln", vale la pena ricordarci del curioso aneddoto riportato da - ubcfumetti - che individua tra gli elementi "presidenziali" della storia i personaggi di Regan e Baker, i due uomini del servizio segreto di Wallace. Il primo è quasi omonimo dell'ex Presidente Ronald, mentre il secondo lo è del suo ex capo dello staff della Casa Bianca e, successivamente, Segretario al Tesoro, James ( che durante l'amministrazione Bush fu Segretario di Stato ).



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Questa discussione nasce da un suggerimento dell'utente Anthony Steffen.

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  • 2 anni dopo...

Il presidente in persona incarica Tex e Carson a prelevare il seminole Ochala da Fort Bliss, Louisiana e di portarlo in Texas. Una faccenda abbastanza marginale per coinvolgere il presidente, tuttavia si scopre alla fine che ha ricevuto pressioni da Batterbaum, candidato a divenire governatore del Texas e per prendere più voti intendefar impiccare lo sventurato Ochala.

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