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TWF - Tex Willer Forum

La Guerra Di Tex


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Nella saga texiana, gli sceneggiatori hanno ricreato attorno a Tex uno scenario tragico e violento come quello della guerra di secessione statunitense. Il ruolo che Tex ha avuto in questo sanguinoso conflitto, è stato fondamentalmente neutrale e i vari autori ( GLBonelli in primis ) hanno preferito assegnare al "texano" ( poich? ancora non era un ranger ) una posizione fondamentalmente neutrale. Tex infatti si propone ( assieme al suo allora inseparabile pard Damned Dick ) di fare da mero spettatore alla guerra fungendo da "guida civile" alle pattuglie dei soldati nordisti. Questa linea di condotta "neutrale" dettata da pap? Bonelli è poi stata rigorosamente seguita dagli sceneggiatori che, dopo di lui, hanno fatto rivivere a Tex gli "orrori della "guerra", tuttavia questi autori hanno, a mio dire, cambiato profondamente lo sfondo del conflitto. Nizzi, ad esempio, con il suo capolavoro "fuga da Anderville" ci regala uno scenario di miseria, di privazione, uno scenario dove l'onore e la giustizia, soprattutto nei campi di prigionia, sono solo un vago e leggero ricordo. A mio dire, la "guerra di Nizzi" è fondamentalmente una regressione della razza umana a uno stadio primordiale, un ritorno all'età "della pietra" dove chiunque abbia un po' di potere, può decidere della vita e della morte di un essere umano. Il contesto Boselliano invece è , a mio avviso, più "decadente" se possibile. Infatti sebbene il contesto bellico di Nizzi sia profondamente negativo, nella sua storia si scorgono dei seppur fiochi "barlumi" di umanit?, c'è un piccolo angolo anche per sentimenti positivi quali l'amicizia e l'onore ( anche se essi vengono schiacciati da sentimenti molto più forti come la rabbia e l'egoismo ). Nella guerra di boselli invece non c'è traccia di questi sentimenti, nella sua rappresentazione della guerra vige solo la legge della violenza, non esiste onore, non esiste umanit? non esistono emozioni positive. L'immagine che Boselli ci da della guerra è un ritratto "boschiano" a tinte fosche dove l'uomo si trasforma in belva. Ed ora, miei cari forumisti, a voi la parola. Anche per voi sono queste le rappresentazioni che questi autori ci hanno dato della guerra? Quale preferite? E' meglio una visione eroica alla GLBonelli, o una visione decadente modello Boselli?

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Nella saga texiana, gli sceneggiatori hanno ricreato attorno a Tex uno scenario tragico e violento come quello della guerra di secessione statunitense. Il ruolo che Tex ha avuto in questo sanguinoso conflitto, è stato fondamentalmente neutrale e i vari autori ( GLBonelli in primis ) hanno preferito assegnare al "texano" ( poich? ancora non era un ranger ) una posizione fondamentalmente neutrale. Tex infatti si propone ( assieme al suo allora inseparabile pard Damned Dick ) di fare da mero spettatore alla guerra fungendo da "guida civile" alle pattuglie dei soldati nordisti. Questa linea di condotta "neutrale" dettata da pap? Bonelli è poi stata rigorosamente seguita dagli sceneggiatori che, dopo di lui, hanno fatto rivivere a Tex gli "orrori della "guerra", tuttavia questi autori hanno, a mio dire, cambiato profondamente lo sfondo del conflitto. Nizzi, ad esempio, con il suo capolavoro "fuga da Anderville" ci regala uno scenario di miseria, di privazione, uno scenario dove l'onore e la giustizia, soprattutto nei campi di prigionia, sono solo un vago e leggero ricordo. A mio dire, la "guerra di Nizzi" è fondamentalmente una regressione della razza umana a uno stadio primordiale, un ritorno all'età "della pietra" dove chiunque abbia un po' di potere, può decidere della vita e della morte di un essere umano. Il contesto Boselliano invece è , a mio avviso, più "decadente" se possibile. Infatti sebbene il contesto bellico di Nizzi sia profondamente negativo, nella sua storia si scorgono dei seppur fiochi "barlumi" di umanit?, c'è un piccolo angolo anche per sentimenti positivi quali l'amicizia e l'onore ( anche se essi vengono schiacciati da sentimenti molto più forti come la rabbia e l'egoismo ). Nella guerra di boselli invece non c'è traccia di questi sentimenti, nella sua rappresentazione della guerra vige solo la legge della violenza, non esiste onore, non esiste umanit? non esistono emozioni positive. L'immagine che Boselli ci da della guerra è un ritratto "boschiano" a tinte fosche dove l'uomo si trasforma in belva. Ed ora, miei cari forumisti, a voi la parola. Anche per voi sono queste le rappresentazioni che questi autori ci hanno dato della guerra? Quale preferite? E' meglio una visione eroica alla GLBonelli, o una visione decadente modello Boselli?

Le premesse sono sbagliate. Contesto che la tua interpretazione della MIA visione della guerra sia quella corretta, caro Jim. Come puoi dedurlo da un solo albo di una storia non finita e che peraltro hai letto probabilmente con un'ottica sbagliata?? Hai letto anche "Glorieta Pass"???Borden :generaleS:PS Intendo dire che la visione cambia da storia a storia, IN "G Pass" c'erano l'onore e il coraggio, ANCHE. Come ci sono in altre mie storie, come "Gli Invincibili", per es, o molte altre che non hanno a che fare con la Guerra Civile. OGNI STORIA E' UN CASO A SE' e da essa non si può dedurre n° una generale visione del mondo NE' UNA REGOLA GENERALE PER SCRIVERE TEX! Augh! Ho detto!
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Guest Wasted Years

Come al solito Jim Brandon è bravissimo a creare delle belle discussioni. Devo dire che mi è piaciuta molto l'idea di questo thread, è interessante, anzi, molto interessante. Tex non è affatto un pacifico e nemmeno un pacifista. Anzi, è convinto che spesso sono necessarie le maniere forti per farsi rispettare, e non esita a metter mano al fucile o al coltello. Viene simpaticamente definito "un bianco che parla come un indiano" da Ely Parker, visto che manifesta propositi bellicosi e rivoluzionari nei confronti di chi vuol male alla nazione indiana. Secondo il mio parere, ed è anche per questo che non adoro le storie di Tex sulla guerra civile, in un contesto come quello, di guerra civile e con fazioni contrapposte entrambe con le loro ragioni e i loro torti, difficilmente esiste una parte "giusta" dove stare. Da che parte si sta? Alla fine Tex si schiera con il nord abolizionista, ma lo fa senza prendere in mano le armi e servendo la "sua" verità, che non coincide con quella di nessuna delle due parti. Il che va anche bene ma a mio giudizio ne sminuisce la figura e rende le storie meno godibili. Il Tex delle origini, in una guerra in cui ha senso schierarsi chiaramente è un leader ed un condottiero, in fondo vive la sua personale guerra dei "galantuomini" contro i "farabutti" ogni giorno, mentre nelle belle storie di GLB e Nizzi soffre di questa impossibilità ad individuare il bianco e il nero. Nizzi è più profondo di GLB nella sua storia, infatti a me appare superiore, specie nella scelta dei personaggi e dei passaggi della trama incastrati in maniera più convincente. Secondo me nell'universo Texiano entra male la storia, che costringe a dei confronti con la realtà e con le infinite sfumature della giustizia, della politica e con l'enorme complessit? e sfaccettatura dell'esperienza umana. Tex è Tex e vive nel suo mondo, mondo manicheo e nettamente diviso tra buoni e cattivi, e gli avvenimenti ruotano intorno al suo campo gravitazionale. Una guerra non potr? mai. Sulla storia di Boselli non posso giudicare, ho sè detto che l'inizio non mi ha convinto ma non sarebbe la prima volta che cambio idea dopo, l'ultima è stata solo un mese fa.;)

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Io la guerra in tex la vedo come un diversivo, un notevole diversivo, sulle storie che solitamente vive il nostro eroe. Lo interpreto come un filone, come può esserlo quello delle storie contro mefisto, quello delle storie ambientate nel freddo nord o in una metropoli come SF. Wasted, non mi trovo tanto d'accordo con questa tua affermazione : " Secondo me nell'universo Texiano entra male la storia, che costringe a dei confronti con la realtà e con le infinite sfumature della giustizia, della politica e con l'enorme complessit? e sfaccettatura dell'esperienza umana. Tex è Tex e vive nel suo mondo, mondo manicheo e nettamente diviso tra buoni e cattivi, e gli avvenimenti ruotano intorno al suo campo gravitazionale."Un fumetto andrebbe elogiato proprio per il fatto che, almeno saltuariarmente, si prende la briga non solo di farci godere dei canoni classici del genere , ma anche di situazioni piu spinose e non così scontate. Capisco il tuo punto di vista che è quello di chi, se ho capito bene, correggimi se sbaglio, non ha voglia quando prende in mano un fumetto di tex di trovarsi di fronte ad una storia che faccia riflettere su problemi o questioni che, per quanto lontane nel tempo, risultano comunque sempre scomode e "sporche" (come la guerra di secessione, che però ha facili e tristi "collegamenti" col presente). Ma non mi sento di condividerlo in toto, visto che come già detto, la guerra in tex è più un filone, che ogni tanto ci fa riflettere sull'assurdit? e la crudeltà della guerra o su vicende del passato.

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Guest Wasted Years

Ti correggo subito ed al volo. Mi stai mettendo in bocca affermazioni che io non mi sono mai sognato di fare. Io non ho detto di volere leggere solo fumetti di evasione, ho detto che QUESTO FUMETTO, quando si è incontrato con la Storia con la S maiuscola, ha spesso deluso i lettori. Tex non si confronta bene con la storia perchè è un fumetto molto irrealistico nella sua apparente realisticit?, e si muove in un territorio fantastico popolato di creature altrettanto fantastiche. La STORIA costringe da un lato lo sceneggiatore a seguirla, per cui si sono viste storie abbastanza fiacche (anche se benissimo cucinate) come "Apache KID" in cui il ranger pur grintoso non può risolvere nulla data la presenza di un personaggio storico, dall'altro rompe gli equilibri di questo universo, e sposta Tex in un altro ambito. In cui spesso si è visto un pesce fuor d'acqua, IMHO. Io adoro i fumetti, ma Tex è Tex e non mi va che sia snaturato.

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Ti correggo subito ed al volo. Mi stai mettendo in bocca affermazioni che io non mi sono mai sognato di fare. Io non ho detto di volere leggere solo fumetti di evasione, ho detto che QUESTO FUMETTO, quando si è incontrato con la Storia con la S maiuscola, ha spesso deluso i lettori. Tex non si confronta bene con la storia perchè è un fumetto molto irrealistico nella sua apparente realisticit?, e si muove in un territorio fantastico popolato di creature altrettanto fantastiche. La STORIA costringe da un lato lo sceneggiatore a seguirla, per cui si sono viste storie abbastanza fiacche (anche se benissimo cucinate) come "Apache KID" in cui il ranger pur grintoso non può risolvere nulla data la presenza di un personaggio storico, dall'altro rompe gli equilibri di questo universo, e sposta Tex in un altro ambito. In cui spesso si è visto un pesce fuor d'acqua, IMHO. Io adoro i fumetti, ma Tex è Tex e non mi va che sia snaturato.

E'stato GL Bonelli a scrivere per primo storie "storiche". Se "Morte nella neve" non è riuscita, io (come molti altri) giudico "Apache Kid" un capolavoro. Per non parlare della storia sulla Guerra Civile... Quindi le storie storiche RIENTRANO NEL CANONE TEXIANO. Scusami, Wasted, ma comincio a trovare noioso che chiunque si atteggi a censore di trame, argomenti ecc... con la scusa che "quello non è Tex"! SECONDO TE non è Tex! E' esclusivamente un parere soggettivo e come tale va assolutamente rispettato. Ma se invece lo si fa passare per articolo di legge, allora chiunque potrebbe dire altrettanto: Che non sono Tex le storie fantastiche, quelle cittadine, o le storie con Pat, che ne so?... Finiamo nell'assurdo! E non si può ragionare sui pregiudizi. :indianovestito: Borden
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Guest Wasted Years

IO non ho detto che quel personaggio non è Tex. Io dico che non si muove bene in quel contesto IMHO e quindi vengono fuori, sempre IMHO, delle storie scarse. Che nella serie TEX, sempre IMHO, sono alcune delle peggiori, sebbene non si veda il peggior TEX il personaggio.
Se la mia analisi è corretta, e nei limiti di essa, secondo me le storie con Tex che si confronta con i temi storici sono alcune delle meno riuscite. SEMPRE IMHO, prima che diventi articolo di legge.
Pregiudizi, che è una brutta parola, significa che uno ha un'idea preconcetta. Io, leggendo Tex da tanti anni, mi sono fatto un'idea empirica e sul campo di come riescono le storie, in genere, quando ci si mette di mezzo la Storia con la S maiuscola, e trovo che siano venute fuori spesso delle storie che non mi sono andate. E cercavo di spiegare il perchè.

Quindi ora enuncio compiutamente il teorema: secondo me li personaggi storici in Tex non hanno dato spesso un buon contributo e le situazioni storiche secondo me non gli si addicono. Io mi spiego questo fenomeno, che potrebbe anche essere una mia semplice impressione ma conosco diverse altre persone che lo pensano, tramite un'altra mia personale idea, cioè che Tex fu per decenni un personaggio particolarmente IRREALISTICO e che non leghi molto bene con i fatti reali, oltretutto noto che le sceneggiature soffrono particolarmente di avere:
a) dei passaggi obbligati
B) del fatto che la storia non possa ruotare attorno a Tex ma si debba attenere ad altri fatti reali o romanzati.

Se vogliamo diventi legge, aspettiamo almeno che il parlamento la voti.

Ah, il canone Texiano lo pago ogni mese all'edicolante, altri canoni non ne conosco, io dico la mia con la mia zucca e boh.
;):D:P


Ah, edito per dire che l'ultima frase, quella sullo snaturamento che forse è stata determinante per la risposta di Borden, significa solo che io preferisco che la serie Tex rimanga incentrata sulle avventure del ranger e non diventi la storia dell'West o un fumetto dagli alti valori morali ma meno divertente . Per cui, pur riconoscendo che GLB e Nizzi hanno scritto nel tempo delle storie incentrate su fatti storici, preferirei che questo genere di storie apparisse occasionalmente come accadeva allora, e che preferirei, se desidero qualcosa che mi faccia riflettere sugli orrori della guerra, leggermi per dire"niente di nuovo sul fronte occidentale".
Questo era per rispondere a NIghtwing che sosteneva

Un fumetto andrebbe elogiato proprio per il fatto che, almeno saltuariamente, si prende la briga non solo di farci godere dei canoni classici del genere , ma anche di situazioni piu spinose e non così scontate

e non per inserire l'articolo di legge che sancisce come dev'essere Tex.


;) ;) ;)

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Mi pare ovvio che sui forum si scrivono sempre pareri personali, non ci sarebbe nemmeno bisogno di scrivere IMHO :) Se proprio volete ce lo metto ad ogni post o in signature cosi siamo apposto :P Tornando al topic:vorrei sottolineare un punto, che forse non ho evidenziato abbastanza, in quanto mi pare che diciamo la stessa cosa. Io ho detto che apprezzo questo "filone", questo "sottogenere" chiamalo come ti pare, delle storie di TEX in quanto occasionali appunto, ma che arricchiscono il nostro fumetto preferito. Non ho detto che voglio che tex diventi un fumetto dove ad ogni storia ci disperiamo e riflettiamo sulla vita, sulla guerra e altre tematiche così elevate. Mi pare un po che tu esageri, sempre IMHO EH :D , quando affermi che tex è un fumetto così tanto irrealistico che si trova male quando ha come "pard" la Storia. Mi spiego meglio: che le vicende abbiano degli aspetti irrealistici,"cinematografici" e spettacolari è certo. Anche l'ambientazione ha certo dei "clich?" che forse si fanno piu al genere western, o trovate comunque cinematografiche che alla realtà. Però anche nei vari film si possono trovare "ambientazioni" come la guerra, o averla come sfondo e risultando tuttavia credibile. Detto con parole semplici, che mi sto impappinando, perchè troncare la guerra o la Storia in toto da un fumetto che può tranquillamente convivere con essa è (e anche qui, sottolineo, non dico che deve essere una costante, ma che possa fare delle comparsate di tanto in tanto sulle pagine di Tex? ):)

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IO non ho detto che quel personaggio non è Tex. Io dico che non si muove bene in quel contesto IMHO e quindi vengono fuori, sempre IMHO, delle storie scarse. Che nella serie TEX, sempre IMHO, sono alcune delle peggiori, sebbene non si veda il peggior TEX il personaggio.
Se la mia analisi è corretta, e nei limiti di essa, secondo me le storie con Tex che si confronta con i temi storici sono alcune delle meno riuscite. SEMPRE IMHO, prima che diventi articolo di legge.
Pregiudizi, che è una brutta parola, significa che uno ha un'idea preconcetta. Io, leggendo Tex da tanti anni, mi sono fatto un'idea empirica e sul campo di come riescono le storie, in genere, quando ci si mette di mezzo la Storia con la S maiuscola, e trovo che siano venute fuori spesso delle storie che non mi sono andate. E cercavo di spiegare il perchè.

Quindi ora enuncio compiutamente il teorema: secondo me li personaggi storici in Tex non hanno dato spesso un buon contributo e le situazioni storiche secondo me non gli si addicono. Io mi spiego questo fenomeno, che potrebbe anche essere una mia semplice impressione ma conosco diverse altre persone che lo pensano, tramite un'altra mia personale idea, cioè che Tex fu per decenni un personaggio particolarmente IRREALISTICO e che non leghi molto bene con i fatti reali, oltretutto noto che le sceneggiature soffrono particolarmente di avere:
a) dei passaggi obbligati
B) del fatto che la storia non possa ruotare attorno a Tex ma si debba attenere ad altri fatti reali o romanzati.

Se vogliamo diventi legge, aspettiamo almeno che il parlamento la voti.

Ah, il canone Texiano lo pago ogni mese all'edicolante, altri canoni non ne conosco, io dico la mia con la mia zucca e boh.
;):D:P


Ah, edito per dire che l'ultima frase, quella sullo snaturamento che forse è stata determinante per la risposta di Borden, significa solo che io preferisco che la serie Tex rimanga incentrata sulle avventure del ranger e non diventi la storia dell'West o un fumetto dagli alti valori morali ma meno divertente . Per cui, pur riconoscendo che GLB e Nizzi hanno scritto nel tempo delle storie incentrate su fatti storici, preferirei che questo genere di storie apparisse occasionalmente come accadeva allora, e che preferirei, se desidero qualcosa che mi faccia riflettere sugli orrori della guerra, leggermi per dire"niente di nuovo sul fronte occidentale".
Questo era per rispondere a NIghtwing che sosteneva

Un fumetto andrebbe elogiato proprio per il fatto che, almeno saltuariamente, si prende la briga non solo di farci godere dei canoni classici del genere , ma anche di situazioni piu spinose e non così scontate

e non per inserire l'articolo di legge che sancisce come dev'essere Tex.


;) ;) ;)

Benone! Se riconosci che è un tuo punto di vista, niente da eccepire! Ma sta? tranquillo perchè in fondo la penso più o meno come te. E' solo un caso se io e Sergio, alla spasmodica ricerca di soggetti originali, ci siamo aperti negli ultimi tempi verso talune storie un POCHINO più storiche. Comunque Tra due Bandiere, Fuga da Anderville, Missouri non sono da considerarsi veramente storiche come pr es. la storia di Nizzi sul Little Big Horn, per il semplice motivo che TRATTANO TEMI DI FANTASIA! Anderville e Glendale non sono mai esistite!!! Per assurdo, potremmo dire che la nostra discussione non sta in piedi perchè il western E' RACCONTO STORICO! Sempre! Ma allo stesso tempo di fantasia...


Borden :indiano:

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Beh sulla storia vissuta in maniera irrealistica poremmo disquisire tutti per ore ed ore senza venir a capo di nulla poich? aavremmo al contempo tutti ragione e tutti torto.
Come ha giustamente detto Borden, la storia con la S maiuscola in Tex viene sempre "viziata" da elementi di fantasia... questo secondo me è un bene, è un valore aggiunto, poich? consente al personaggio di muoversi in un contesto "rigido e inconfutabile" come quello storico con discreta libertà, gli permette di avere un ruolo in eventi storici in cui lui, un personaggio di pura fantasia, può muoversi, può agire e STUPIRE i suoi lettori.
E' un escamotage utilizzato spessissimo in letteratura ( il primo libro che mi salta in mente dicendo ciò è American Tabloid di James Ellroy ) è un metodo narrativo funzionale ed efficace, che permette al lettore di vedere la storia sotto una prospettiva diversa, nuova, diversa. Pone il lettore davanti a nuove dinamiche narrative, che lo portano a pensare " ma chissà come sarebbe andata se...".

Per tornare all'argomento guerra, vorrei rispondere a Borden innanzitutto sottolineando che la mia non era una critica alla sua storia, anzi, la sua visione della guerra come assolutamente priva di personaggi positivi, la sua regressione degli uomini allo stato di belve mi è piaciuta parecchio. Quello che volevo intendere col mio post è che la visione della guerra che tu ci hai dato sinora è profondamente diversa a quella che ci hanno dato GLB prima e Nizzi poi, è una guerra sinora dove non ci sono eroi, non ci sono buoni e cattivi, ci sono violenti, ci sono vigliacchi, ci sono patetici ruffiani, ci sono maniaci antisociali in divisa, ci sono avvoltoi con sembianze umane... insomma c'è poco spazio per gli eroi classici... la stessa filosofia ( a mi dire azzeccatissima ) dei film di sergio Leone, dove anche "il buono" per sopravvivere scende a compromessi col cattivo. Una visione a mio dire realistica degli scenari di guerra. Certo, non ho ancora letto glorieta pass, non so se ci saranno o meno degli "exploit?" di eroismo, ma so per certo che l'immagine che sinora ho percepito della tua descrizione della guerra è questa... Un caos primordiale popolato di nonsense, sotterfugi e violenza...

Insomma quello che ho provato leggendo la prima parte dell tua storia di guerra, penso possa essere ben espresso in questa frase di Arthur Chamberlain
In guerra non ci sono vincitori, ma tutti sono perdenti, qualunque parte possa vantarsi di avere vinto.

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Beh sulla storia vissuta in maniera irrealistica poremmo disquisire tutti per ore ed ore senza venir a capo di nulla poich? aavremmo al contempo tutti ragione e tutti torto.
Come ha giustamente detto Borden, la storia con la S maiuscola in Tex viene sempre "viziata" da elementi di fantasia... questo secondo me è un bene, è un valore aggiunto, poich? consente al personaggio di muoversi in un contesto "rigido e inconfutabile" come quello storico con discreta libertà, gli permette di avere un ruolo in eventi storici in cui lui, un personaggio di pura fantasia, può muoversi, può agire e STUPIRE i suoi lettori.
E' un escamotage utilizzato spessissimo in letteratura ( il primo libro che mi salta in mente dicendo ciò è American Tabloid di James Ellroy ) è un metodo narrativo funzionale ed efficace, che permette al lettore di vedere la storia sotto una prospettiva diversa, nuova, diversa. Pne il lettore davanti a nuove dinamiche narrative, che lo portano a pensare " ma chissà come sarebbe andata se...".

Per tornare all'argomento guerra, vorrei rispondere a Borden innanzitutto sottolineando che la mia non era una critica alla sua storia, anzi, la sua visione della guerra come assolutamente priva di personaggi positivi, la sua regressione degli uomini allo stato di belve mi è piaciuta parecchio. Quelo che volevo intendere col mio post è che la visione della guerra che tu ci hai dato sinora è profondamente diversa a quella che ci hanno dato GLB primae Nizzi poi, è una guerra sinora dove non ci sono eroi, non ci sono buoni e cattivi, ci sono violenti, ci sono vigliacchi, ci sono patetici ruffiani, ci sono maniaci antisociali in divisa, ci sono avvoltoi con sembianze umane... insomma c'è poco spazio per gli eroi classici... la stessa filosofia ( a mi dire azzeccatissima ) dei film di sergio Leone, doveanche "il buono" per sopravvivere scende a compromessi col cattivo. Una visione a mio dire realistica degli scenari di guerra. Certo, non ho ancora letto glorieta pass, non so se ci saranno o meno degli "exploit?" di eroismo, ma so per certo che l'immagine che sinora ho percepito della tua descrizione della guerra è questa... Un caos primordiale popolato di nonsense, sotterfugi e violenza...

Insomma quello che ho provato leggendo la prima parte dell tua storia di guerra, penso possa essere sia ben espresso in questa frase di Arthur Chamberlain
In guerra non ci sono vincitori, ma tutti sono perdenti, qualunque parte possa vantarsi di avere vinto.

In effetti, se tu avessi letto Dampyr 1 e 2 avresti un quadro della mia idea della guerra anche più tremendo!... Ma per Tex è diverso. Tex non è un fumetto "verista". Lo spunto dei jayhawkers è solo un'idea nuova, NON un tentativo di rendere più serio e realistico il personaggio!


Borden

PS Esistono vari romanzi e film con nordisti "non buoni", anzi, nella letteratura della Guerra Civile, sono forse in lieve maggioranza! In Tex non ci sono forse sia indiani "buoni" che indiani "cattivi"? E idem per i cavalleggeri? Ma dove sta il problema? Naturalmente non mi riferisco a te, Jim, ma ad altri che, qua e l', hanno trovato questa idea strampalata, tirata per i capelli, troppo ambigua o che altro,,. Mi viene da piangere... :trapper: :lupos:

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  • Rangers

Anche a me ogni tanto piace leggere Tex alle prese con la Storia vera. In questo caso la Guerra Civile, è un filone interessante, a mio avviso ancora poco sfruttato. Certo, forse se venisse sfruttato maggiormente, si perderebbe un p? di quell'epicit?Però ogni tanto una storia in flashback a fianco di Damned Dick non guasta (e al proposito, andando un attimo OT, mi piacerebbe leggere una storia sul primo incontro di Tex con Dick e Rod; quindi una storia che si estende ai vertici iniziali della guerra :D). Tornando in tema del topic, creato dal mitico Colonnello Jim, direi che ogni autore si è cimentato diversamente nell'illustrare il tragico periodo in questione, ma sotto certi aspetti ognuno ha seguito comunque il sentiero tracciato da GLB. GLB porta Tex e pards nello scoppio della guerra (Sui Sentieri Del Kansas e seguenti), facendoli assistere però sempre ai margini, in aiuto di coloni o povera gente che subisce atti di sciaccallaggi e violenze di ogni genere. Questa storia come sappiamo perder? poi importanza (se così si può dire), diventando incongruente con la successiva Tra Due Bandiere, in cui in flashback il nostro racconta della separazione dall'amico Rod (che si arruoler? nelle file sudiste), una separazione triste quella, soprattutto per il fatto che Tex non vuole stare da nessuna delle due parti, odiando la guerra fraticida. Però successivamente Tex e Damned si uniscono alle file nordiste, anche se come già detto altre volte, solo come esploratori o comunque per missioni di routine. GLB mette però Tex in situazioni comunque tragiche, dato che la violenza della guerra si assapora tutta nella storia (l'apice raggiunto con la morte di Rod fra le sue braccia). Nizzi, con il capolavoro di Fuga da Anderville, gioca molto sui sentimenti e sulla psicologia dei personaggi, costruendo un'intricata vicenda in cui comunque la violenza della guerra è sempre presente (forse anche più visibile che nella storia vista da GLB). Boselli, con Glorieta Pass, ci mostra la guerra vista con occhi non molto diversi di quelli di GLB (almeno per me). I sudisti ci vengono presentati comunque come uomini d'onore, ad esempio il Tenente Beau Danville morente tra le braccia di Tex, si dice fiero di aver conosciuto e combattuto con un uomo che stava dall'altra parte della barricata, ma di grande valore ed onore. Io la guerra descrittaci da Boselli la vedo quindi abbastanza simile al modello di GLB (lasciando stare la tecinca usate per raccontare, che qualcuno può criticare), ma segue più o meno gli stessi schemi. In Tra due Bandiere, Rod muore tra le braccia di Tex, in una scena epica carica di tristezza e tensione, in cui rimane l'amaro in bocca per quell'epilogo di una guerra fraticida. In Glorieta Pass, ho già citato il tenente Beau Danville, che muore comunque per mano di indiani. Il personaggio è comunque ben descritto, fa parte del buono dall'altra parte della barricata (sempre visto con gli occhi di Tex). Nella prima parte di Missouri, abbiamo visto che tra i guerriglieri nordisti e sudisti, non c'è poi molta differenza dato che sono quasi tutti sciacalli e assassini, ma c'è posto anche per i "buoni" sudisti: il Tenente Stacy Robbins. Forse una visione più decadente io la vedo di più, in quella offertaci in Fuga da Anderville di Nizzi, con la cruda violenza dei campi di prigionia. Ma qui va tutto a pareri personali. Quindi quale preferisco?Difficile scegliere!! :D

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Analisi molto ben fatta, come sempre del resto :D, caro Sam. Concordo appieno con quanto da te affermato riguardo all'immagine "epica" e, a mio modesto parere, "romantica" che GLB ci da della guerra e soprattutto del comportamento di Tex riguardo ad essa. Su Nizzi e Borden invece ( e qui magari Borden stesso potr? confermare/disconfermare quanto sto affermando ) penso che la questione sia molto più sfaccettata. Questi due autori, Borden in modo particolare, ci hanno sempre regalato degli antagonisti molto particolari, hanno creato dei cattivi INDIMENTICABILI, ma soprattutto ci hano regalato dei cattivi PSIOLOGICAMENTE COMPLESSI. Nelle loro storie, in quelle di Borden in particolare, è rarissimo, se non impossibile, trovare degli antagonisti PIATTI, dei cattivi "in toto", mentre sono all'ordne del giorno i cattivi "comlessi", i personagginegativi ma "sfaccettati" nella loro cattiveria, personaggi che AGISCONO in un certo modo perchè mossi da loro personali motivazioni. Sono dei personaggi che io adoro e che definisco vividi. A mio parere anche la guerra, la loro visione della guerra anzi, un tema indubbiamente tragico e complesso, gode di questa caratteristica. Ma con delle macrodifferenze. A mio parere Nizzi ci descrive l'orrore della guerra, le sue nefandezze, le sue mostruosit?, aggiungendoci però quelli che sono sempre stati i suoi assi nella manica, ossia l'intigo, la brama di potere, il sotterfugio, e riportando il tutto al vecchio Howard Walcott ricordandoci così che la guerra, in fondo, altro non è che il prodotto naturale degli "intrallazzi" di uomini egoisti e spietati, disposti a sacrificare la vita di altri uomini per alimentare il loro potere. Anche Boselli ci rgala una visione molto tragica e cruda della guerra, ma egli, diversamente da Nizzi, non utilizza i sotterfugi e gli inganni per sottolineare la naturale propensione al male della natura umana, esattamente come William Golding infatti, Boselli ha l'innata capacità di far "produrre il male" ai suoi antagonisti, utilizzando al meglio le loro emozioni, le loro parole e soprattutto i loro atteggiamenti. Boselli crea dei violenti di natura, dei profittatori della divisa, dei mostri... personaggi indimenticabili proprio perchè unici... Personaggi che non sono SOLO dei malvagi, ma sono la quintessenza del male stesso... E' questa secondo me la grande differenza che esiste tra la guerra vista nei campi di prigionia di Nizzi e quella vista nelle praterie del Missouri... la genesi del male e de suo naurale prodotto, ossia la guerra. A mio parere nell'ottica di Nizzi la guerra nasce da un connubbio tra società e uomini, è uno strumento per raggiungere dei fini, mentre per Borden, e qui spero che lui stesso mi dir? se ed eventualmente dove sbaglio, la guerra è il naturale prodotto della malvagia natura degli uomini...

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