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Duelli A Confronto...


jack65
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DUELLI A CONFRONTONella storia "Oltre il fiume" e nell'ultimo texone ci vengono proposti tre duelli finali, decisivi per la conclusione degli albi perchè costituiscono, o dovrebbero costituire, il momento culminante, il momento più drammatico, dell'avventura. Qui abbiamo Tex-Cane Giallo, nel texone Tex-Rayado e Serrano-Agreda, il primo di Nizzi, gli altri di Boselli. Ora, io posso pensare tutto il male possibile del Nizzi attuale, ma pur sforzandomi al massimo non riesco a trovare il duello con Cane Giallo così scandaloso in confronto agli altri. Si potrebbe escludere dal confronto, considerandolo più una resa dei conti finale che un duello, Serrano contro Agreda, tanto più che Tex non partecipa neanche, e questa può essere considerata una pecca, e per me lo ?, però si tratta del finale, del momento risolutivo che vede di fronte da una parte l'autore di un massacro nonchè assassino della moglie e dall'altra il personaggio che ne ha subito la perdita. Ho visto che nel numero 500 ha quasi creato scandalo un Tex che nonostante i propositi fatti sulla tomba profanata della moglie non li porta a compimento, qui si sente responsabile e si propone di ammazzare il colonnello e poi lascia il campo a Serrano. Certo, le situazioni sono diversissime, pur avendo in comune una moglie uccisa o profanata, può essere giusto, tocca a chi è coinvolto in misura maggiore, ma altre allo zampino iniziale nella cattura, lo zampino finale di Tex ci sarebbe stato benissimo e avrebbe dato tutt?altro sapore. In ogni modo m?interessa il duello in sè, senza stare a vedere n° la qualità complessiva della storia n° le caratteristiche dei personaggi implicati (Cane Giallo inconsistente, Rayado molto fuori dalle righe, Agreda crudele ma fesso, Serrano troppo politicamente corretto). Serrano-Agreda. Come duello mi sembra proprio che non esista, nemmeno una paginetta, tre stoccate e via, finito, Agreda fa una figura peggiore del tenentino nella chiesa, non escogita nemmeno un trucco degno del suo viscidume, che magari avrebbe richiesto l'intervento risolutore di Tex, una sana lezione come ne abbiamo viste migliaia. Pagine esaurite, bisognava tagliare? Bene, tagliamo qualche pagina delle prime 80, della parte in Lousiana. Funzione all'interno della storia: dovrebbe essere il climax drammatico e invece ne abbassa, e non di poco, il livello. Molto deludente. Tex-Rayado. Il pre-duello inizia con la sconcertante doppia parata in stile Goemon delle pallottole di Tex che poi si ferma, ma non voglio essere troppo severo. Il duello vero e proprio comincia con Rayado che anzich? mirare con la scure alla schiena mira alla pistola: follia, troppa sicurezza, cavolata? Tex non si scansa neanche, sembra proprio che volesse solo disarmarlo: poco convincente. Si continua poi con un corpo a corpo giocato in parallelo col ?duello? Montales-Matt in cui Tex viene in pratica sconfitto ed è alla merc? di Rayado. Ne abbiamo viste altre di situazioni simili, Tex sembra uscire perdente ma con uno scatto ribalta tutto, qui più che la sua abilità sembra essere la fesseria dell'avversario a cambiare le carte in tavola. Col nemico a terra, di schiena, Rayado esita, indugia, non trova di meglio che mettersi a chiacchierare: ?Muori, Aquila Bianca è Ti spiezzo in due è Tu c?ha la mamma maiala?, mancava che si mettesse a recitare Dante e il quadro sarebbe stato perfetto, e ne paga la conseguenze. Forse una diversa disposizione delle vignette, magari eliminandone una, avrebbe reso il tutto molto più dinamico e realistico; in questo modo si comunica una lentezza sconcertante che penalizza tutta la sequenza. Funzione all'interno della storia: come resa dei conti fra i due nemici principali mi risulta un po' telefonata, soprattutto nel finale, con un Tex sempre sulla difensiva. Non c'è uso della magia e mi sarebbe piaciuto. Comunque non male, discreto. Tex-Cane Giallo. Da un nemico ridicolo e vigliacco come Cane Giallo, che non fa quasi nulla per due albi o quasi, non ci si può aspettare di meglio che la fuga. La fase preliminare può essere criticata perchè l'indiano sbaglia mira, per l'esclamazione di Tex dopo la caduta da cavallo, ma non mi sembrano delle gravi mancanze. Invece la battuta prima di slacciarsi il cinturone è emblematica del declino di Tex nelle mani dell'ultimo Nizzi, che mai e poi mai si sarebbe espresso in un modo tanto ridicolo. Venendo invece al duello in sè, all'inizio sembra in stile Serrano-Agreda: uno sgambetto, un calcio, due cazzotti e Cane Giallo è ko. Per l'andamento complessivo della storia sarebbe il degno finale di un nemico inconsistente, e invece il guizzo, viscido quanto si vuole, è una sorpresa abbastanza lieta, nonchè in linea col personaggio (cosa che manca, purtroppo, nel duello con Agreda). Sembra che Cane Giallo, spinto dall'odio, ritrovi un minimo di quella dignit? che sembrava persa fin dall'inizio dell'avventura, dove si affida allo stregone cialtrone, progetta una vendetta e dopo un incursione se ne sta in pratica con le mani in mano.? quasi incredibile che un nemico che non a torto è stato definito da molti il peggiore fra quelli visti finora riesca quasi ad ammazzare Tex, e che quest?ultimo debba ricorrere alla pistola, però per me ci sta ed è efficace. Funzione all'interno della storia: tralasciando la battuta infelice di Tex, il climax narrativo è migliorato, il tono drammatico della storia si è accresciuto (ci voleva poco, a dir la verità, però l'obiettivo è raggiunto), la tensione è stata creata e si è risolta. In conclusione, io mi sarà anche bevuto il cervello, ma fra i tre duelli, nessuno dei quali è esaltante di per sè, quello che preferisco, l'unico che mi ha trasmesso qualcosa, che mi ha un minimo emozionato, e quello che risponde meglio per me alla sua funzione narrativa è stato quello con Cane Giallo. Dopo di che forse sono pronto per il ricovero.

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  • Collaboratori

Il numero di duelli a cui Tex è stato sottoposto negli ultimi anni è notevole. Sono stati quasi tutti criticati, su questo e su altri forum texiani. Un approfondimento va fatto anche per lo scontro finale con la Tigre Nera, oggetto di scandalo e obbrobrio per molti forumisti, per i quali l'intento nizziano sarebbe stato quello di svilire, ancora una volta, Aquila della Notte!

Affidandomi a qualche vignetta o tavola, voglio ripercorrerlo a grandi linee e salvare quello che è possibile salvare di questo duello.

L'albo innanzitutto è "Il castello Nero" e le pagine dalla 89 alla 111, praticamente tutta la conclusione della storia.

Superati i due colossi cinesi e armato di solo bastone, Tex riesce a raggiungere fortunosamente la grande sala per il grande faccia a faccia con la Tigre Nera, che è riuscita ad armare la sua mano con una pesante scimitarra, arma tra le sue preferite che lo mette in netta superiorit? rispetto all'avversario, che vistosi fatto a pezzi il bastone a sciabolate, riesce a sottrarsi ai fendenti con il classico calcio in pancia, e a procurarsi anche lui una scimitarra. Adesso siamo in una condizione di parit?, o quasi, perchè Tex precisa di non aver mai usato in vita sua uno di questi "spadoni"...


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Il duello ha inzio e la Tigre Nera ha modo di mostrare la sua abilità, senza peraltro riuscire a disarmare Tex, dimostrando pura poca lealt? col lancio di un vaso che quest'ultimo riesce fortunosamente a schivare. Cosè, a pagina 96, Tex ha la meglio sull'avversario, che vede volare via la sua scimitarra...


Tex vs Tigre Nera: 1 - 0. Il principe sembrerebbe alla merc? di Tex, ma ecco provvidenziale l'arrivo di Lohana, che raccoglie la scimitarra e impegna battaglia con il ranger, dando tempo alla Tigre, secondo un collaudato clich?, di allontanarsi, ma non troppo. Facilmente liberatosi della bella Lohana, con la scimitarra ancora in pugno, Tex si lancia all'inseguimento dell'antagonista che è riuscito a uscire dal castello e si mostra ancora una volta avversario temibile e insidioso quando, impugnata una pistola, fa fuoco sul ranger...


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Nel recente texone di Boselli e Suarez ha destato scalpore il fatto che Rayado riuscisse a neutralizzare le pallottole con l'aiuto di un'ascia. E' chiaro che qui è solo una buona dose di fortuna a salvare Tex: quello che è più sorprendente è il fatto che il proiettile non abbia spezzato l'arma! Comunque sia l'inseguimento prosegue lungo uno stretto sentiero, dove la Tigre, avvantaggiato dalla natura scoscesa della montagna, riesce a ferire Tex con la pistola, che cade a terra presumibilmente morto. E' solo un trucco, ovviamente, per permettere alla Tigre, ormai tutt'altro che guardinga, di avvicinarsi... E Tex, rapido come il fulmine, mette ancora una volta la situazione dalla sua parte! Tex vs Tigre Nera: 2 - 0


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A questo punto la Tigre sembra spacciata, ma è qui che dimostra di essere un avversario serio e temibile, fatto della stessa pasta del ranger. Un calcio alla mano e la scimitarra vola via dalle mani di Tex e i due ingaggiano subito un corpo a corpo, avvinghiati l'uno all'altro e incuranti del precipizio. E qui troviamo la tavola dello scandalo:


Immagine postata



Per una volta non è Tex ad avere la meglio, la Tigre con una buona dose di fortuna riesce quasi a scaraventarlo già, tanto che solo una mano protesa su un precario appiglio, sembra salvare Tex dalla morte sicura. La Tigre, impugnata la scimitarra, pregusta già il suo trionfo, ma in questo turbinoso vortice di eventi, la "vendetta" gli è strappata dalle mani dal provvidenziale colpo di fucile di Tom Devlin, che lo colpisce in pieno petto facendolo volare di sotto a schiantarsi sulle rocce!

Di straordinario, in questo duello, che aveva visto l'avversario soccombere una, due volte e salvarsi miracolosamente, c'è solo questo strano finale in cui Tex, per la prima volta, perde un duello con un avversario che però dimostra di essere pienamente degno dell'eroe, quasi un regalo voluto da Nizzi per il personaggio più riuscito nato dalla sua penna in questi trent'anni di attività. Qualcuno ha voluto vederci l'ennesimo segno di insofferenza nei confronti di Tex da parte dell'autore, sono punti di vista e credo che altre possibili letture siano possibili, non tutte così pessimistiche e negative.

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Credo che gli esempi citati da Jack65 e Ymalpas rendano bene il livello di assurdit? al quale, complice i mutamenti della scrittura dei due autori, sia arrivato il confronto fra Nizzi e Boselli. Come ripetuto fino alla nausea, ci troviamo davanti uno sceneggiatore sempre più stanco, che però si spinge oltre la stanchezza, dimenticando anche i più banali rudimenti del mestiere, e un suo collega sempre più preoccupato (volontariamente o involontariamente) di "far quadrare i conti" senza alcuna emozione. Il confronto fra il duello Serrano-Agreda (ma anche Tex-Rayado) e quello fra Tex e la Tigre Nera (ma anche Tex-Cane giallo) è emblematico di ciò: Boselli fino a qualche anno fa faceva della caratterizzazione psicologica il proprio punto di forza, ed è inevitabile che ciò si riflettesse anche nei duelli. Ora, n° Serrano, n° Agreda, n° Tex, n° Rayado ci danno la minima impressione di essere coinvolti in ciò che stanno facendo, di crederci minimamente. Sono un po' come certi personaggi delle tragedie di Euripide: recitano enfaticamente, ma "non ci sono". Idem qui: Serrano e Agreda non rappresentano l'incontro di due rabbie, di due visioni del mondo opposte. Sono due ballerini che fanno la loro danza vuota, e tutto finisce. Perchè ciò che importa al narratore sembra essere più la presenza del duello, che non le emozioni che esso può suscitare. Questo discorso si può estendere anche all'intero Texone: una bella trama, per carit?. Ma visto che il cardine su cui si fonda la scrittura boselliana è la drammaticit?, senza personaggi che la vivono essa non ci può essere. Discorso del tutto diverso con Nizzi, che della drammaticit? se ne è quasi sempre manifestamente e volontariamente fregato, privilegiando il divertimento e la scanzonatezza. Succede così che, negli istanti più concitati (sto pensando alla battaglia nella gola e al duello finale in "Oltre il fiume" e al duello finale ne "L'artiglio della Tigre") e più d'azione, si rivedano pochi brandelli del Nizzi di un tempo. Pensate un istante a "L'artiglio della Tigre": la storia è pietosa, mi sembra innegabile, ma il lungo duello finale non è degno di un film hollywoodiano e non è forse la scena d'azione più bella e dinamica mai scritta da Nizzi? Scusate, ho usato l'indicativo presente: avrei dovuto usare il congiuntivo, perchè l'ultima pagina, con Tex appeso come l'ultima delle caciotte e Tom Devlin che spara da una barchetta ci riporta all'ultimo Nizzi, che sceglie la soluzione narrativa più comoda e facile senza curarsi se essa abbia senso o sia quantomeno adatta. Tuttavia, con tutti i suoi difetti, seppur per un solo momento la disastrosa "L'artiglio della Tigre" è riuscita a fare ciò in cui la strombazzatissima "I ribelli di Cuba" ha fallito: mi ha coinvolto. Con tutta la propria bravura, Boselli mi ha fatto sbadigliare per 224 pagine, sollecitando un po' il mio senso del ridicolo con simpatici discorsi roboanti sulla libertà e la schiavit? degni di Ken Parker, ma che con Tex azzeccano almeno quanto la marmellata con la pizza. Stesso discorso per la battaglia e il duello visti nell'albo "Il ponte di roccia": la storia fino a quel momento era un campionario di assurdit?, e l'unica sensazione che riusciva a suscitarmi era quella di (passatemi il termine) essere preso per il culo. Poi, però, c'è quella sparatoria con i due Kit sul ponte di roccia (possibile citazione, che nessuno ha notato, della mitica "Sulle piste del Nord"), contro un esercito di indiani imbecilli del tutto incapace di elaborare una tattica decente che non fanno altro che farsi impallinare come tordi, ma non è questo il punto. So che molti antinizziani militanti mi salteranno al collo, ma anche gli indiani di "Sulle piste del nord", quando i pard si trincerano sull'arco di pietra, non fanno altro che farsi macellare. Lungi da me l'idea di fare un confronto fra le due storie: non ci sarebbe storia. Voglio soltanto dire che, nella battaglia attorno al ponte di pietra c'è il casino, ci sono le sparatorie, ci sono i morti, c'è il dinamismo. Quando guardo "Fast and furious" non voglio logica e rigore, voglio sgommate, derapate, inseguimenti folli. Idem qui: c'è lo spettacolo, il tutto è coinvolgente, dinamico, anche ben fatto, oserei dire. Kit e Kit fanno fuori una valanga di avversari, e il tutto non è nemmeno lontanamente stupido o meccanico come si è visto in altre storie del Nizzi recente ("La sentinella" o la pur più divertente "La rivolta dei Cheyennes"). S? è lontanissimi dall'artificiosit? impagliata dei duelli del texone. Ora, con questo non voglio dire che ai giorni d'oggi Nizzi scriva capolavori e Boselli fetecchiate. Voglio soltanto constatare come, in alcune scene, il bollitissimo Nizzi riesca a fare meglio del bravissimo, ma attualmente imbalsamato, Boselli. Fra una storia assurda e priva di logica e una ben realizzata e fredda, la scelta non è difficile: la seconda è meglio. Ma basta cambiare due aspetti per ribaltare la mano: nel quinto centinaio, Nizzi perdeva sistematicamente quasi ogni confronto con Boselli. Nel sesto, invece, ho visto Boselli battuto non da "Il presagio 2", ma da storielline divertenti, seppur con non pochi difetti. Se dovessi scegliere fra "Dieci anni dopo", "Puerta del diablo" e "Il villaggio assediato" contrapposte a "Morte nella nebbia", "Buffalo soldiers" e "Missouri", non avrei dubbi: meglio le prime tre. Scritte peggio, su questo non ci sono paragoni, ma almeno coinvolgono.

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Se dovessi scegliere fra "Dieci anni dopo", "Puerta del diablo" e "Il villaggio assediato" contrapposte a "Morte nella nebbia", "Buffalo soldiers" e "Missouri", non avrei dubbi: meglio le prime tre. Scritte peggio, su questo non ci sono paragoni, ma almeno coinvolgono.

io sceglierei le seconde tre, ma non è questo l'importante. Non ho trovato così orribile quest'ultima doppia proprio perchè la lunga sparatoria e il duello finale risollevano il piattume precedente. Mi hanno divertito e mi sono anche piaciute, nonostante ci siano dentro diverse boiate. E non ho trovato così esaltante il texone, che promette tantissimo ma mantiene poco, e nei momenti clou sembra sgonfiarsi. Da un punta di vista strettamente formale, o meglio, di dosaggio, di lunghezza, di misura delle varie situazioni, nonostante la storia con Cane Giallo presenti notevoli disastri, mi sembra molto più equilibrata del texone, che è molto più squilibrato nelle sue parti. E da un punto di vista emotivo la deludentissima storia di Nizzi offre un finale catartico, la buona storia di Boselli invece si sgonfia e non mi emoziona. Il piattissimo, inconsistente, risibile e penoso Cane Giallo si riscatta all'ultimo nel duello finale, memore forse del suo passato, la sua rabbia si vede e si tocca, i ben caratterizzati Agreda e Serrano, ma anche lo stesso Tex, sembrano l' per dovere, per onor di firma, perchè così doveva andare. Rifaccio il paragone con Steven Seagal: sono personaggi che nel duello risultano imbalsamati, come lo è lui negli ultimi film. Non ho parlato del duello nella chiesa fra Tex e il tenentino perchè non è un momento culminante ma interlocutorio, però è fatto molto meglio questo degli altri due, pur alternando graficamente momenti molto dinamici ad altri che fanno sembrare ferme le persone che si muovono, e soprattutto mi comunica qualcosa, la rabbia e la rivalsa del soldato si percepiscono chiaramente. Fosse stato su questo livello il duello finale, nulla da ridire. A scanso di equivoci, è bene ribadire che come storia presa nel suo complesso, il texone è nettamente superiore. Anche l'ultima della Tigre Nera non l'ho trovata così disastrosa, pur con i suoi tanti limiti, purtroppo il duello finale è macchiato dalla classica trovata nizziana di far salvare un Tex in grossa difficolt?, anzich? farlo vincitore con le sue proprie forze. Questo non è perdonabile, mi dispiace, bastava che Tex con un guizzo afferrasse un piede della Tigre con la mano sospesa e lo scaraventasse già, tutti felici e contenti, invece sembra Julio Iglesias: ?se non mi salvi non vale?. Per questo in un confronto preferisco il duello con Cane Giallo, anche se prima della conclusione forse era meglio l'altro.
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