Al contrario, io sono del parere che, come chiunque di noi "comuni mortali" ogni tanto si lascia andare a dialoghi a cuore aperto con persone care, anche due spaccamontagne come Tex e Carson abbiano il "diritto" di esprimere l'affetto che provano reciprocamente, per quanto è sin troppo palese che nel corso della saga e della loro affiatatissima e fraterna amicizia se lo siano ampiamente dimostrato l'un l'altro. Del resto io trovo sia bello, ogni tanto, vederli un po' più "umani".
Parlando della storia in generale, in un post poco più sopra scritto molto tempo fa avevo affermato di averla trovata non certo memorabile, ma senza dubbio nel suo insieme più che dignitosa ed assai piacevole da leggere e rileggere. Buona alchimia tra i due pards e tutti i personaggi che compaiono, sia alleati che nemici, tutti caratterizzati in maniera non banale: dall'integerrimo maggiore Wingate, passando per il "vile redento" sceriffo Dobson, per finire con l'ambiguo Stevens, antagonista principale insieme ai due vagabondi Boyd e Donovan, tipico esempio di vagabondi senza scrupoli né morale di cui il vero West doveva molto probabilmente pullulare.
Quel che più ho apprezzato in questa storia è quello che, a mio avviso, ne costituisce il tema di fondo ed il filo conduttore, oltre ovviamente all'opera di giustizia dei pards per il vile e gratuito omicidio di Nantay. Sto parlando della sincerità o meno dei rapporti di amicizia tra i personaggi: esclusi Tex e Carson, di cui ho già detto e credo ci sia ben poco da aggiungere, ho trovato commovente l'amicizia e l'affetto che Wingate dimostra nei confronti del povero Nantay, soprattutto nel momento in cui quest'ultimo viene vigliaccamente ucciso, quando decide di rimanere a Federation per perseguire giustizia a costo di grossi rischi e di avere contro buona parte del paese. A questo rapporto di sincera amicizia fa invece da contraltare l'opportunismo che Lee, boss di Blythe, dimostra verso i vecchi "amici" Boyd e Donovan, provando a consegnarli a Tex. Non ci riesce, ma di fatto il suo tradimento conduce lo stesso i due assassini sulla strada della giusta punizione.