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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 13/10/2020 in tutte le sezioni

  1. Nel 1975 Mondadori su licenza Bonelli pubblica il cartonato rosso Il mio nome Tex proposto come libro strenna per Natale. Il successo è tale che viene subito pubblicata una seconda edizione e l’anno successivo vede la luce la terza Edizione più volte ristampata. Sulla base di questo successo la Cepim decide di realizzare in proprio volumi analoghi dei principali personaggi. Nel 1977 esce Zagor – Lo Spirito con la Scure (cosiddetto cartonato verde) Nel 1978 è la volta di Tex contro Mefisto (cartonato giallo) Nel 1979 doppia uscita con arriva Mister No (verde) e il comandante Mark (azzurro) Nel 1980 ancora Tex e gli indiani (cartonato blu) A questo punto subentra di nuovo Mondadori che prosegue le pubblicazioni nello stesso formato ma riprendendo il colore rosso del primo volume . Nel 1981 esce I Viaggi di Zagor (cartonato rosso) Nel 1982 arriva Tex e i fuorilegge Nel 1983 ancora Tex Un’avventura nel Nord e Ken Parker La ballata di Pat O’Shane Nel 1985 Tex e la piramide misteriosa Nel 1986 torna Tex con La conquista del West ultimo volume della serie Mondadori - cepim A distanza di anni Mondadori decide di ristampare i volumi iniziando la Seconda serie Nel 1992 si riparte ancora con Il mio nome è Tex e si rinnova il successo Nel 1994 ristampa Tex contro Mefisto (cartonato rosso) e pubblica l’inedito Tex e i soldati Viene quindi deciso di non proseguire la collana con le ristampe e di proporre libri inediti di Tex Dal 1996 viene pubblicato un nuovo volume ogni anno, Tex tra due bandiere (1996) La legge di Tex (1997) Tex e il segno di Cruzado (1998) Tex e la nave perduta (1999) Tex nell'inferno verde (2000) Grido di guerra (2001) La pattuglia sperduta (2002) Apache Kid (2003) Il fiore della morte (2004) I dominatori della valle (2005) Fiamme di guerra (2006) Sasquatch (2007) L’uomo senza passato (2008) Dal 2008 le pubblicazioni continuano nella collana Mondadori Ragazzi con Sfida nella città fantasma (2009) Gli ultimi guerrieri (2010) Wanted (2011) Sentieri di sangue (2012) Il ragazzo selvaggio (2013) Lotta sul mare (2014) Dal 2015 SBE decide di gestire in proprio i propri personaggi in libreria e naturalmente non può mancare il cartonato di Tex con caratteristiche molto vicine a quelle dei volumi Mondadori e parte così la Terza serie. Il segreto degli Anasazi (2015 ) El Muerto (2016) I giustizieri di Vegas (2017) Il giudice Bean (2018) Sangue Navajo (2019) Dakotas (2020) Il prossimo volume Dakotas ripropone la storia di Un’avventura nel Nord, del quale non è propriamente una ristampa, avendo modificato il titolo e il disegno di copertina, analogamente a quanto avvenuto con la collana di Zagor, che ha ripresentato i primi due cartonati intitolandoli rispettivamente Il re di Darkwood e Odissea Americana. Le ristampe Mondadori invece avevano mantenuto le caratteristiche originali dei libri, limitandosi a cambiare il colore di Tex contro Mefisto da giallo a rosso per uniformare il volume alla collana.
    2 points
  2. Mi dispiace, ma penso che hai assolutamente, totalmente e completamente torto. Parli di "brand", di "IP", di "mercato globale"... sono i soliti discorsi-fuffa che lanciano i pubblicitari quando vogliono far sborsare un sacco di soldi ad un committente, promettendogli mare e monti con la sola forza della pubblicità. Di solito, gli unici a guadagnarci sono i suddetti pubblicitari, mentre il committente si ritrova con un pugno di mosche. Non sono più i tempi in cui la gente guardava i primi programmi TV come si guardava una diavoleria mai vista, e in cui a fare la pubblicità c'erano solo 2-3 marche di qualcosa: oggi la pubblicità è troppa, e per fare effetto con quella devi spendere un sacco di soldi (mentre invece le tariffe pubblicitarie crollano perchè appunto ormai non rende più, e in RAI trovi le pubblicità di prodotti che una volta al massimo facevano qualche spot su telegorgonzola... Non puoi pensare di prendere un "prodotto" PENSATO PER I RAGAZZI DI 60 ANNI FA come il "fumetto" Bonelli e pensare che, con due spot e qualche influencer, di colpo la generazione degli smarphone corra in edicola a far man bassa di Tex, andiamo! Videogiochi? Hai la minima idea di quanto COSTI oggigiorno produrre un videogioco di successo? Probabilmente il Film di Dampyr costa meno. E credi che possa avere successo un videogioco... su Tex? Rimane una strada per "farsi notare", se non hai un prodotto adatto, e non hai i soldi della Disney: puntare sul "clamore mediatico"... se vuoi seguire questa strada, come minimo nel prossimo numero Tex deve dichiararsi gay e sposarsi, con rito Navajo, con Kit Carson. Sfruttando il clamore e magari qualche denuncia del codacons, quel numero di Tex potrebbe vendere un milione di copie. Quello dopo (e tutti i successivi) però venderebbe un decimo di adesso... No, il tuo mi sembra il solito "discorso fata turchina" che fanno di solito quando parlano di queste cose: con l'idea che un fantomatico film (con che soldi? Pensando soprattutto che sarebbe un flop senza speranza, un western italiano oggi?) sarebbe una bacchetta magica, oppure un videogioco, un pupazzo, un giocattolo, una bicicletta, un peluche, un pingopongo qualsiasi facciano venire voglia di leggere a milioni di persone. Torniamo con i piedi per terra e guardiamo la realtà. il parco lettori ATTUALE di Tex È GIÀ ABNORME! NESSUN ALTRO FUMETTO NON SOLO HA TANTI LETTORI, MA NON PUÒ NEMMENO AVVICINARSI. Tex NON HA POCHI LETTORI, Tex ha UN NUMERO ASSURDO E IRRIPETIBILE DI LETTORI. Cioè... può solo CALARE! La Bonelli di lettori nuovi non ne prende più. Tutte le "nuove idee" si stanno rivelando flop clamorosi. un nuovo fumetto italiano è molto se vende un ventesimo di quello che vende Tex. Uno scellerato "sfruttamento" di questo fantomatico IP che non vale nulla (per capire perchè, informati sulla storia del film "Cowboy contro Alieni", era nato come film di Tex, i produttori ci hanno messo cinque minuti a capire che potevano farlo uguale senza pagare i diritti all'editore di Tex), avrebbe un solo risultato: allontanare quel pubblico INSOSTITUIBILE, e far precipitare, in maniera irreversibile, le vendite, fino al crollo finale e alla scomparsa della testata (e probabilmente a quel punto della Bonelli come editore di novità) Già lo schemino che hai fatto all'inizio mostra il perchè ormai il personaggio sia TROPPO sfruttato, avvicinando la fine della sua vista editoriale, per "spremerlo" di più subito... P.S. È una delle tristi verità del fumetto americano, che i film degli Avengers NON HANNO PORTATO AUMENTI DI VENDITE DEI FUMETTI. Controlla pure se non ci credi. Prima dei film degli Avengers, i fumetti Marvel vendevano più di adesso. l'uscita di ciascuno dei film non ha fatto avvenire aumenti percepibili delle vendite, anzi man mano sono calate. La gente va al cinema perchè gli piacciono i film. Comprare i fumetti????? Piuttosto si comprano il blu-ray o i giocattoli, ma perchè qualcuno a cui piace un film dovrebbe comprare un fumetto da leggere? Non su ccede mai, e ormai c'è uno "storico" di dati impressionante che lo prova.
    2 points
  3. I primi volumi sono usciti senza intento di collana. Semplicemente fino a metà anni ottanta sono usciti sette cartonati di Tex tra Mondadori e cepim. Gli appassionati li hanno messi insieme e quella costituisce la collezione dei cartonati di Tex. A distanza di sei anni poi Mondadori fa partire una collana, che forse al momento non si immaginava potesse durare così a lungo. Ma Tex, si sa, vende bene e anche questo formato ha mostrato di avere seguito e di poter continuare a uscire in libreria e anche a rimanere in catalogo con ristampe successive. Quella Mondadori è quindi la collana dei "Cartonato rossi" e i collezionisti, per distinguerla dai vecchi volumi hanno iniziato a identificarli come prima e seconda serie. Ne consegue che quella attuale gestita direttamente dalla SBE debba essere considerata come terza serie, mentre per l'Editore risulta chiaramente essere la prima prodotta, anche se ha consapevolmente deciso di mantenere le caratteristiche strutturali dei precedenti volumi, dei quali gli attuali rappresentano l'ideale proseguimento.
    1 point
  4. Ho semplicemente espresso la mio opinione. E' comprensibile che esista chi non concorda con me... Proprio perchè oggi la pubblicità trova il tempo che trova, o almeno il marketing tradizionale da spot tv e stampa, vi è l'esigenza che il prodotto sia esso stesso marketing. Qualsiasi azienda che non vuole limitarsi a vendere entro il proprio centro abitato deve obbligatoriamente puntare sul brand (che non è una parola a caso ma è veramente l'attuale cardine che smuove le persone ad acquistare qualsiasi cosa), sulle proprie "esclusive" e in maniera graduale sul mercato per lo meno europeo. Se semplicisticamente ti limitassi a dire "più ristampe più vendite a costo 0" potresti a grandi linee trovarmi d'accordo ma il mio discorso è assolutamente più ampio e ben più concreto. Quelli che tu definisci discorsi fuffa sono proprio quei meccanismi, con studi non certo casuali, che permettono di vendere e valorizzare un prodotto. E se trovi Tex in edicola e anche grazie a buone scelte di marketing aziendale, sai quante aziende e marchi storici sono morti solo perchè non sono riusciti a far valere il proprio prodotto di qualità tramite il marketing? Siccome tra poco tratteremo il tema videogiochi ti dico solo che il Sega Saturn e il Sega Dreamcast sono stati uccisi dal proprio marketing, tutte le Playstation hanno sbancato al botteghino grazie alle proprie esclusive e al marketing. Di cosa stiamo parlando? Il marketing è, era e sarà sempre fondamentale per vendere qualsiasi cosa e rimane ancora oggi uno degli elementi cardine dell'arte "popolare". Ti informo poi che i "suddetti pubblicitari" oggigiorno ricevono compensi ridicoli, il boom delle compagnie pubblicitarie che abbiamo avuto negli anni '80 è morto e sepolto da decenni! Mi sa che chi non ha molto chiaro i reali costi e i meccanismi di licensing sia tu. Io ho mica parlato di videogiochi tripla A? Sei consapevole che oggi il mercato è formato da grandi brand tripla A third party (GTA, AC, TES per esempio), grandi eclusive (God of War) e un'immensità di giochi indie? Quest'ultimi spesso vengono sviluppati da pochi programmatori con buone idee e con major importanti alle spalle. In questo ambito la Bonelli potrebbe in futuro licenziare un prodotto finanziato da altri. Non ho mai detto di pretendere un DRD con protagonista Tex, anche se la cosa mi piacerebbe alquanto, ma con l'attuale tecnologia e gli ottimi sviluppatori che abbiamo in Italia (Ubisoft Milano ne è l'esempio perfetto) è assolutamente fattibile realizzare giochi, magari in grafica 8-bit o 16-bit tanto di moda oggi, contenendo al meglio i costi. Comunque sia i videogiochi sono un media che arriverebbe solamente a rilancio ultimato! Batman, in periodi non sospetti, ha fatto il boom di vendite grazie al telefilm. Con l'avvento dei film e alla fine con Batman: Arkham Knight il brand DC è riuscito a sopravvivere, rinnovarsi e spostare il core target dai sessantenni ai ventenni. Ripeto, con le dovute proporzioni Tex dovrebbe seguire l'esempio. La pubblicità, gli spot e gli influencer li hai nominati tu, io ho parlato di differenziazione! E comunque anche qui devo smentirti: se è vero che i fumetti di 70 anni fa possono benissimo essere letti da un 20enne e anche vero che il fumetto si è evoluto a livello grafico e contenutistico. Ogni albo è figlio della propria epoca e se nel dopoguerra avevano senso le strisce oggi ha senso proporre più prodotti con lo stesso brand! Siccome per te tutto ciò che è "pubblicità" è fuffa converrai con me che le mitiche copertine di Galep non sono figlie dei loro tempi. Supertex non ha lo stile classico che i lettori ventennali di Tex avevano? Tex 200 non ha uno stile anni '70 con colori caldi e linee precise? Tex 300 non ha lo stile anni '80 con colori sgargianti? Tex 400 non ha il classico stile anni '90 con colori sgargianti ma più tenui rispetto al decennio precedente? Secondo te queste scelte sono casuali? Nella maggior parte dei fumetti la copertina è la locandina pubblicitaria dell'albo stesso, è un caso che dal 700 in poi stiamo vedendo tante copertine su sfondo bianco? Negli anni '10/'20 il bianco è un colore con un grande appeal (Instagram, Apple, Google, Volkswagen ecc ecc). La moda detta lo stile pubblicitario e lo stile pubblicitario detta la moda, è sempre stato così... Tesi alquanto bizzarra che si fonda sul nulla. Non la commento neppure perchè se la Bonelli dovesse decidere di intraprenderla andrebbe a snaturare il prodotto intaccandone irrimediabilmente le vendite. Non so quanti anni tu abbia ma è evidente che non hai ben chiara la situazione e i meccanismi che muovono un brand di intrattenimento. Ho 22 anni, 23 a gennaio. Fino a poco tempo fa facevo economia, ho studiato gli andamenti di mercato, le regole del marketing, le targettizzazioni e i modi per estendere un prodotto al target voluto. Avendo 22 anni, ma comunque lo dico dal 2012, ti posso dire che la massa dei giovani non conoscono Tex e se lo conoscono è solamente perchè il nonno o il padre lo ha nominato qualche volta. I giovani però conoscono gli Avengers, Wonder Woman, One Piece, Dragonball, Batman o Rat-Man. A livello nazionale sai quanto ha contato il cartone animato di Rat-Man? Lo sai che i ventenni che leggono ancora Rat-Man lo seguono perchè da piccoli vedevano il cartone animato? Lo sai che i fumetti di Asterix e Obelix oggi sono famosi grazie ai film con il mitico Gerard Depardieu? Non ti so dire se tutto ciò ha aumentato le vendite degli albi di Rat-Man e Asterix ma ti confermo all 100% che la loro reputazione si è elevata! Il pubblico è abnorme? Possibile. Nessun altro fumetto ha un pubblico così ampio? In Italia è vero. Le testate che non sono Tex sono maggiormente in crisi? E' vero anche questo. Rimanendo su Tex però ti dico che volente o nolente il core target di Tex è dai 30/35 anni in su. In un lasso di tempo ridotto come 10 anni ti rendi conto che si perde un decennio di lettori? Questa cosa la dicevo già 8 anni fa da semplice studente delle superiori che leggeva Tex da 1 anno. Tex è un fumetto storicamente vecchio non perchè il prodotto sia vetusto o anacronistico ma perchè si rivolge ad un pubblico e ad uno zoccolo duro che in futuro non potrà più soddisfare gli attuali requisiti. I pochissimi lettori ander 20, incluso anche il sottoscritto, hanno iniziato a leggere Tex semplicemente perchè i genitori lo leggevano. Secondo te i lettori ventenni hanno scoperto Tex perchè sono rimasti incuriositi in edicola? Chi vive nel mondo delle fate sei tu! Secondo me la Bonelli vuole cambiare questo trend ma non sempre ci sta riuscendo. Comunque sia le nuove iniziative del Bos, siano esse di successo o meno, aiutano a smuovere le acque e penso che il curatore meriti l'ennesimo applauso per come sta gestendo le storie e le pubblicazioni. Che una casa di produzione decida di allontanarsi da un nome per non pagare i diritti può essere sia un pro sia un contro per entrambe le parti. Il film di Tex aveva alle spalle nomi importanti ma era concretamente una schifezza. Il film di Dylan Dog era talmente tanto poco fedele e ispirato che ha snaturato il personaggio, la Bonelli in questo caso ha sbagliato ad affidare il brand ad una major importante permettendo a quest'ultima di fare le scelte più scellerate. Si sa, l'aura di mito che dagli anni '50 hanno i verdoni americani in Europa è assolutamente sorprendente... Con il film su Dampyr la Bonelli ha deciso di controllare al massimo il progetto, a quanto ho capito, perciò avremo un prodotto per lo meno fedele. Anche soltanto questa apertura verso altri media conferma la mia tesi, una casa editrice di fumetti senza un qualcosa che la spinga muore. Vedo che non hai afferrato il concetto. Non importa se siano i fumetti, i film o il merchandising a vendere. Quello che importa è che PS5 abbia come esclusiva al day one un videogioco di Spider-man, che ogni anno i film Marvel siano successi al botteghino e che le vendite non vadano a picco. Ti ho fatto l'esempio di Marvel perchè obiettivamente è l'editore che più ha lucrato ed insistito su questo tipo di diversificazione. Non vorrei uno sfruttamento del brand così esasperato, anche perchè la SBE non potrebbe sostenerlo, ma sono assolutamente conscio che la diversificazione sia oggi fondmentale in qualsiasi media di intrattenimento. Concludendo, mi spiace dirtelo ma hai una visione vetusta e anacronistica del mercato attuale. Se avessi ragionato così alla ristampa di Tex nel '58 non solo non avremmo oggi la Mensile ma non avremmo neppure più Tex! Se avessi ragionato così all'uscita del primo Texone non ci sarebbero state magari collane speciali. Capisco che non sia facile interpretare un mercato ma fossilizzarsi su meccanismi vecchi di vendita rende il prodotto vecchio e tu rappresenti proprio il target a cui aspiravo con il precedente messaggio. Se non ci fosse stato Ford a ribaltare la produzione automobilistica oggi saremmo a mirare una veloce Ferrari da un misero mulo... Le opzioni per sviluppare un prodotto che vende da 70 anni sono due: o lo attualizzi e non lo snaturi nei suoi cardini o decidi che qualsiasi cambiamento dalla formula originale è inaccettabile e continui con la stessa minestra rancida. Piuttosto che avanzare per inerzia come vorresti tu, io preferirei che Tex chiudesse e che lasciasse ai posteri tutte le perle che oggi possiamo leggere. I Pink Floyd e i Beatles si sono sciolti ma non per questo Help o The Dark Side of The Moon hanno perso la loro importanza e il loro fascino. P.S. Che è il pingopongo????????
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  5. Sono assolutamente d'accordo sul fatto che Ruju non abbia ancora azzeccato il capolavoro e che sia, sostanzialmente, un buon autore (possiede del tutto la materia, ed è un ottimo "classico" se così si può dire), ma senza il guizzo che possa renderlo un monumento su Tex. Però deve fare da contraltare a Borden. Tex non può diventare quello di Borden con tutti gli autori. Borden è un autore superbo che può permettersi di percorrere strade "nuove", ma lo facesse un altro andrebbe incontro a fallimenti sicuri. Il Tex che conosciamo è quello a cui fa riferimento Ruju, con molta piacevolezza ma senza quel guizzo che distingue un ottimo sceneggiatore pienamente compreso nella materia da un grande sceneggiatore. Ci vuole Borden e ci vuole anche Ruju, sostanzialmente. Lasciamo le storie intricate e il Tex in secondo piano a Borden, che sa gestirle.
    1 point
  6. Sono sicuro di aver già espresso questo concetto che può sembrare strano e sicuramente poco tecnico. Uno scrittore può essere bravissimo ma trovarsi in difficoltà dentro un universo che non ha contribuito a creare (tanto di cappello a chi ci è riuscito) Se invece si trova a costringere il protagonista a non essere più se stesso per portare avanti ciò che si è prefissato difficilmente realizzerà una bella storia. Chi riesce a entrare in sintonia con i personaggi, avrà un grande privilegio: loro stessi gli suggeriranno l'azione e i dialoghi!
    1 point
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