Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Classifica

  1. Diablero

    Diablero

    Ranchero


    • Punti

      2

    • Contatore Interventi Texiani

      3064


  2. L'Ammiraglio

    L'Ammiraglio

    Allevatore


    • Punti

      1

    • Contatore Interventi Texiani

      273


  3. Carlo Monni

    Carlo Monni

    Collaboratori


    • Punti

      1

    • Contatore Interventi Texiani

      5935


  4. Poe

    Poe

    Allevatore


    • Punti

      1

    • Contatore Interventi Texiani

      667


Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 25/01/2023 in tutte le sezioni

  1. E non pensi che l'abbia fatto perchè, nonostante quello che pensi, sono ancora MOLTO diplomatico? Riguardo il sondaggio, non condivido le critiche: è stato fatto per "contare" chi stava da una parte o dall'altra di una precisa diatriba che c'è stata nel forum, fra chi dice (testualmente) "più tex ci sono meglio è", e chi si lamenta di una proliferazione vista come esagerata e incontrollata (Borden dice che non si può aumentare più di così, ma io ho i miei dubbi che l'editore si fermi qui...) QUESTE sono le posizioni su cui si è dibattuto per mesi se non anni, e quindi mi pare corretto che per "contarsi" un sondaggio debba citate le posizioni REALI viste nella discussione REALMENTE AVVENUTA, non in una discussione ideale in un forum ideale di saggi che filosofeggiano... Si vogliono informazioni invece su esattamente quanti albi di Tex ci vogliano e quali serie si apprezzino? OK, interessante, ma è una domanda SU UNA DIOSCUSSIONE CHE NON C'È MAI STATA. Magari chi è interessato a questo secondo questo potrebbe, non dico lanciare un SUO sondaggio, ma magari aprire un thread? Perchè finora non se ne è parlato... "la domanda per come è stata posta è fuorviante perchè tutti, borden compreso, risponderebbero no?" Beh, l'esito stesso del sondaggio ti smentisce: come puoi vedere, il 16% dei votanti ha risposto "sì". Per quanto anch'io la ritenga una risposta assurda (e non mi meraviglia che borden avrebbe votato no, per me è la risposta ovvia...), C'È CHI VOTA SÌ, e si voleva capire quanti erano. Perchè adesso vediamo che sono il 16%, ma in vecchi post qualcuno diceva che erano il 90%...
    1 point
  2. Premessa: come quasi tutti sono a favore di una "limitazione" delle uscite, ho votato in tal senso nel sondaggio, certe cose non mi piacciono affatto (vedi raddoppio degli Speciali Tex Willer e dei Maxi, oppure la reiterazione dei "Bis" sulla regolare), senza per questo mettere in dubbio la professionalità delle persone che lavorano in Bonelli e personalmente da anni seleziono cosa comprare senza vedere nelle mie scelte nulla di drammatico. Detto questo alcune delle cose che leggo mi lasciano perplesso. La Bonelli è un'azienda, non un'ente di beneficenza, che opera in un mercato capitalistico e che ha come scopo il lucro. Qualsiasi piccolo imprenditore o commerciante può spiegare che, anche se è più importante avere "margine/profitto" (più introiti rispetto alle spese) che "fatturato", quest'ultimo è lo stesso importante, soprattutto per i riflessi a livello di rapporti con le banche (es: concessione di prestiti per nuove iniziative, vedi la produzione di film). A questo aggiungete che il numero di lettori è perennemente in calo, per svariati motivi (le nuove generazioni non leggono o leggono cose diverse, i vecchi lettori salutano pian piano la compagnia e vanno a suonare l'arpa in Paradiso, il western non è di moda e così via). Io non credo che in Bonelli pubblichino all'infinito collane in perdita (e la chiusura di tante di esse lo dimostra), quindi anche le cose "meno gradite" e più contestate (Color, Maxi, Magazine, Cartonato, Speciale Tex Willer) in qualche maniera devono generare un minimo profitto o quanto meno avvicinarsi alla parità altrimenti... chiudono! Qualcuno pensa davvero che la Bonelli possa decidere di eliminare, non per motivi economici ma nel nome della qualità e del piacere dei lettori, una certo numero di copie vendute (leggi "fatturato e "profitto") nella speranza che questa rinuncia possa essere compensata da un aumento delle vendite delle collane rimanenti? Oppure stiamo suggerendo alla Bonelli una "decrescita felice" della serie "Si è vero perdi fatturato, perdi profitto, ma vuoi mettere la qualità del prodotto"? Mi sono perso la notizia del cambio di natura giuridica in ONG? Come ha spiegato @Diablero (e non solo lui) chiuderanno qualcosa quando ci perderanno dei soldi, perchè il mondo in cui viviamo funziona così in qualsiasi settore e nel frattempo la "potenziale spremitura" difficilmente si fermerà. A me, da vecchio appassionato ed ex-frequentatore di stadi, il campionato di calcio dal venerdì al lunedì e con tutte le partite ad orari diversi, fa schifo. Ho smesso di abbonarmi, non ho il pacchetto Calcio di Sky, dopo un periodo di prova ho disdetto DAZN e adesso nel tempo lasciato libero dalle partite leggo Tex, o un libro oppure guardo una serie TV. Non si ferma questa valanga senza una "vera rivoluzione", non c'è riuscita nemmeno una pandemia (da cui dovevamo uscire tutti "migliori", come dimostra chiaramente Putin). Noi nel frattempo lamentiamoci, auguriamoci che la Bonelli sappia limitare l'iperproduzione e soprattutto non compriamo tutto se non vogliamo farlo.
    1 point
  3. Questo soggetto è stato ispirato dalla recente storia di Mefisto dei Cestaro e dal grande incendio di Vancouver, o meglio dalle possibili direzioni che queste storie potevano prendere a un certo punto e non hanno preso... La lunga notte infernale La storia può essere ambientata a San Francisco oppure a Chicago (forse è meglio Chicago, essendo una metropoli poco o nulla sfruttata). Un criminale brutale, sadico, violento ma intelligente (diciamo una specie di Jack Thunder), appena fuggito di prigione cerca di vendicarsi di chi l'ha arrestato e dei cittadini che hanno collaborato, e allo stesso tempo di arricchirsi. Quindi, con una grossa banda di ladri e assassini di circa 30 membri, una notte cala su San Francisco (o Chicago) con lo scopo di uccidere e rapinare il più possibile. Si dividono in 4 gruppi di circa 7-8 persone ciascuno e colpiscono in quattro punti diversi della città: il primo gruppo assalta una serie di banche, il secondo una strada di gioiellerie, il terzo - con a capo il criminale evaso - assalta la sede della polizia (per vendicarsi di coloro che l'hanno arrestato) e il quarto gruppo provoca incendi alla periferia della città un po' per creare un diversivo, un po' per cercare di bruciare l'intera città che tutti loro odiano. I nostri 4 pards quella notte si trovano casualmente lì, a mangiare allegramente al ristorante con il capo della polizia, e di fronte al caos scatenato si dividono nelle quattro direzioni di attacco. Tex va alla centrale di polizia, il figlio Kit cerca di aiutare i pompieri a domare l'incendio e a fermare i piromani, Carson e Tiger si scontrano con i rapinatori di banche e di gioielli. Tutto avviene in una lunga interminabile notte infernale di piombo e fiamme, in cui i 4 pards si trovano ad agire separatamente con notevoli difficoltà. In particolare Kit Willer si trova a fare il pompiere e il salvatore di donzelle (e non solo) in pericolo in un alto palazzo avvolto dalle fiamme. Anzi si potrebbe farlo incontrare di nuovo con Sarah Wyatt la dottoressa/rapinatrice vista in "Salt River" che, uscita dal carcere, vuole redimersi e lo aiuta. Alla fine i Nostri - dopo aver sventato ogni minaccia - si riuniscono per inseguire il capo della banda e i pochi suoi superstiti che cercano di fuggire con un battello (se a San Francisco sul mare, se a Chicago sul lago Michigan). Lo scontro finale avverrà proprio sul battello su cui i nostri sono riusciti a salire in extremis. Il criminale pazzoide, vista la mala parata, appicca il fuoco per trascinare tutti all'inferno con lui. Ovviamente non ci riesce.
    1 point
  4. Ogni epoca ha formati più adatti o meno. le strisce erano adattissime al dopoguerra, quando c'erano pochi soldi, ancora meno ne davano ai ragazzi e se li beccavano con il "troppo violento e peccaminoso" Tex magari il prete li menava. Si sono estinte poi negli anni 60 non per una cospirazione degli editori (che anzi per me Bonelli guadagnava di più in percentuale dalle strisce, visto che avevano un prezzo per pagina superiore) ma per i gusti del pubblico, che a quel punto preferiva albi più corposi e "collezionabili". Anche il formato Maxi è nato in tempo di "vacche grasse", per gente che stav al mare per settimane e voleva qualcosa di corposo da leggere. Oggi la gente non ha tempo, in vacanza non legge niente perchè sta tutto il giorno sullo smartphone come al solito (e comunque al mare ci vanno per un weekend per volta), la carta costa un botto... per me oggi il formato "Maxi" è obsoleto come negli anni 70 le strisce. Dare un numero di pagine inferiore a Tex Willer per me è sta un ottima idea (anche perchè tanto a che serve fare albi di 110 pagine se poi ti rendi conto che hanno "allungato il brodo" per arrivarci? Meglio 62 pagine con un ritmo meno sonnolento,,,). prevedo che man mano che il costo aumenterà, i Maxi caleranno le pagine per non superare la "soglia psicologica" dei 10 euro. Il colore è un tasto dolente... per decenni, stampare a colori costava UN CASINO. Quindi l'editoria italiana, che mirava a tenere bassi i prezzi (a differenza di quella Francese) ha puntato sul b/n. E questo ha portato allo specializzarsi di veri e propri "maestri del b/n", da Pratt a Battaglia a Galep a Ticci etc etc. Con l'avvento della stampa in digitale, quella differenza si è appiattita. Certo, stampare a colori costa ancora di più, ma non tantissimo di più. Visto che il pubblico italiano era abituato a pagare un sacco il colore, associandolo a "lusso e ricchezza", le cosiddette "edizioni da siuri" (di solito orrende), molti editori hanno pensato che fosse l'uovo di Colombo: stampare robaccia rovinata da colore economico e dato frettolosamente (che ormai costa così poco stampare a colori che il costo del colorista è diventato un fattore importante, metterci "tuo cuggino" per fargli fare una pagina in 5 minuti conviene), cioè dare roba peggiore che a loro costa praticamente uguale o poco più, ma farla pagare molto di più al lettore che si lascia abbindolare da specchietti e perline colorate. Da qui il boom di fumetti a colori, ristampe a colori di fumetti in b/n, etc in genere colorati malissimo e frettolosamente, a danneggiare ancora di più il senso estetico dei lettori abituandoli a cose sempre più pacchiane. Insomma, "come buttare a mare una "scuola" fumettistica che ha fatto grande il fumetto italiano per buttarsi a pesce sull'imitare gli americani"... Con l'inflazione che torna a crescere, la carta che costa sempre di più, paghe sempre più basse in termini reali, assistenza sanitaria praticamente eliminata per far largo ai privati e demonizzata assieme ad ogni altri tipo di assistenza alle fasce sociali meno abbienti, e una "forbice" sempre più allargata fra chi guadagna cifre assurde e non sa come spenderli e chi non avrà più manco i soldi per i fumetti, per me i formati del futuro" sono di due tipi: ultraeconomici, poche pagine (li voglio vedere però gli sceneggiatori attuali, abituati a praterie e lungaggini per allungare il brodo, ad imparare la sintesi...), bianco e nero, e ogni altro modo per ridurre il prezzo, e dall'altra parte albi costosissimi per chi vuole oggetti di lusso che magari non leggerà neanche. Quindi, per me formati come il Maxi o l'almanacco sono già obsoleti, e lo saranno sempre di più. Altro che aggregare più storie per fare "mallopponi" (che oltretutto il pubblico italiano non gradisce le "riviste contenitore" e le ha fatte fallire praticamente tutte...)
    1 point
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.