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TWF - Tex Willer Forum

Ted Hawkins

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Tutto il contenuto pubblicato da Ted Hawkins

  1. Ted Hawkins

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Si anch'io vorrei conoscere il parere su Tex di MarcoPalaOregon. E vorrei chiedergli questo: "Se la storia fosse uscita su Ken Parker o su Le storie del West, avrebbe fatto qualche differenza, secondo te?". GrazieCiao
  2. Ted Hawkins

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Sopratutto ci condivido l'allusione per cui quest'ultimo Tex non è che la Copia della Copia..... Pare proprio così anche a me, così come mi pare che - nessuno se la prenda per quanto sto per dire - che ci siano utenti che esaltano l'ulitmo Tex come se fosse il solo possibile, dimenticandosi di quello che è stato. Anzi alcuni mi danno la sensazione di ritenere che solo questo sia Tex e tutto il resto che lo ha preceduto.....Tamquan non esset In quanto a Boselli, l'ho già detto altrove. Stimo le sue capacità di autore e ha già dimostrato di saper scrivere anche storie bellissime, pur nel suo stile. Ma da 3/4 anni a questa parte l'utilizzo delle sue molte qualità non mi ha soddisfatto per nulla. Anzi mi ha portato a stufarmi.... Mah tant'?, questo è solo il pensiero di una vecchia mummia
  3. Ted Hawkins

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Hai detto niente! Non è "il Tex che vorremmo"... > Lasciamo perdere questa storia che, tra l'altro, non è nemmeno quel gran che ( per il sottoscritto ), con le pistolere dilettanti e le giornaliste, catapultate nel West, che ci vedono meglio del vecchio cammello. Il tutto condito da dialoghi stile Ken Parker ( e non è un complimento per Tex ). Caro Pallino, non so qual è il "tuo" di Tex ma questo, di sicuro, non è il mio. Perdinci, prova a (ri)leggerti la nuova ristampa in edicola e confronta i "due" Tex: voglio vedere chi puo' dire ( testi inconfutabili alla mano ) che quello che appare in queste storie boselliane sia superiore a quello della "vecchia missione" ( ma potrebbero essere decine di altre avventure apparse in quegli anni ). Il modello attuale non è che la pallida copia della copia. P. S.: Naturalmente non si finga di fraintendere. Per somiglianza al Tex GLB intendo la caratterizzazione del Personaggio, il linguaggio e l'ironia ( che è quasi tutto ), ecc. Non certo il fatto che cala il cinturone ( che appartiene solo al Nizzi ultima versione ). A parte che questo Tex che dice di far pagare i killers ed andarsene via non è da meno.... :malediz... P. S. 1: All'epoca, internet e diavolerie varie non imperanti, si pensava che ai testi ci fosse ancora GLB tanto il Tex ci assomigliava ( meno spaccone ma ci assomigliava ). O no è Bravo Capelli. Ti quoto tutto
  4. Ted Hawkins

    Top 5 Personale Sui Disegnatori Texiani

    Eh, impresa titanica questa. Dopo sofferte ed attente analisi, mediando il più possibile tra la preferenza istintiva ed emotiva ed il riconoscimento oggettivo delle capacità grafiche, dicoThe winner is: Jesus Blasco :shock: Sto scherzando Dai ecco la mia personale classifica:DISEGNATORI UFFICIALI1) Galep2) Villa3) Nicol'4) Fusco5) Civitelli6) Letteri7) Venturi8) Marcello9) Piccinelli10) TicciDISEGNATORI "UNA TANTUM"1) Magnus2) Giolitti (in verità volevo inserirlo di sopra, ma così ho fatto spazio )3) Capitanio (idem come sopra)4) Frisenda (sarà diisegnatore ufficiale da settembre, dal mio punto di vista)5) Kubert6) De Angelis7) Brindisi8) Milazzo9) Jordi Bernet10) Garcia Sejas (questo l'ho scambiato con Marcello che potevo metterlo solo sopra )
  5. Ted Hawkins

    [Color Tex n. 03] Lo Sciamano Bianco

    Mah. La storia non è affatto male, anzi. Eppure, come in altre storie degli ultimi anni, mi rimane un p? di amaro in bocca. Boselli prepara un soggetto più che buono (forse i riferimenti narrativi non sono di primo pelo, ma reggono cmq molto bene). La caratterizzazione dei personaggi mi sembra meglio calibrata che negli ultime prove dell'autore. E allora cosa non mi soddisfa?In parte le interazioni tra i personaggi che sfociano in dialoghi insopportabili (almeno per me). E non mi riferisco alla lungaggine (so anch'io che in quanto ad essere prolissi Bonelli Senior era insuperabile), ma al senso di stucchevolezza, ampollosit? e pomposit? che percepisco nel leggere i baloon. In parte l'atteggiamento finale di Tex che in passato ha affrontato situazioni ben più drammatiche ed impegnative eppure non era vacillato come in questa occasione. I disegni di Ticci sono una garanzia, anche se il Ticci migliore ci ha già abbandonato da tempo. Tuttavia lo scorrere il suo tratto mi da una sensazione di sicurezza. Peccato per il colore che non valorizza l'opera del maestro senese. In definitiva, una prova sufficiente che poteva essere più che buona e che invece, per l'ennesima volta da tre/quattro anni a questa parte mi lascia un misto di amarezza e di irritazione. Come se un'ennesima occasione fosse stata non dico sprecata (sarei ingiusto) ma sicuramente non colta in pieno. Hasta luego amigos
  6. Premetto che sono un amante delle storie ad ampio respiro, per cui i miei gusti e le mie preferenze ne risentono sicuramente. Tuttavia, credo che i problemi principali siano sostanzialmente tre:1) massima libertà all'autore sulla durata (ovviamente bisogna accordarsi precedentemente con curatore e disegnatore per avere un minimo di garanzia organizzativa trattandosi di un prodotto seriale);2) il valore della storia sta principalmente nell'abilità dei suoi autori (e disegnatori) e non tanto nel fatto che la storia sia composta da un albo due o tre o quattro.3) alla luce di quanto sopra, credo che rompere questo schema delle 110 pagine o sui multipli non possa che giovare alla libertà dell'autore e alla qualità della storia che può essere calibrata guardando esclusivamente alle inclinazioni dell'autore e alle esigenze organizzative. Bypassare le 110 pagg o multipli vuol dire liberarsi di vincoli che non portano utilit? dirette alla qualità della storie ma rischiano (talvolta) di danneggiale come il caso dei finali affrettati, o del "brodo allungato".
  7. Se la storia di Dotti è di 3 albi e mezzo allora mi piace e sarà un successo Scherzi a parte, le politiche editoriali spettano a loro e noi possiamo fargli solo sapere cosa ci piace e cosa ci piace meno come dici tu. Ma a ben vedere questa non è cosa di poca importanza, perchè trattandosi di prodotto commerciale (ancorch? artistico o artigianale come si preferisce), sono poi io (ovvero noi) che diamo riconoscimento all'altro (personaggio, editore, autori) e non viceversa.
  8. P. S.: forse non era Catalano ma Ferrini. In ogni caso, il grande Catalano avrebbe detto:"Meglio una storia bella e ben disegnata di due albi e mezzo che una storia brutta a mal disegnata di due albi". E provate a sostenere il contrario
  9. Grazie Paco, questa della ri-colorazione mi sfuggiva ed è davvero bella. E poi parliamo di programmazione ed organizzazione. Mah doubt Ulzana my pard, i disegnatori che ho citato oltre che stacanovisti erano ?artigiani? nel senso che alcuni di loro (Nicol' e Letteri in testa direi) si sentivano tali del mestiere. Oggi, anche un po' a causa di noi fan, c'è la tendenza a considerare i disegnatori dei professionisti al pari delle star musicali o degli attori (ed in effetti lo sono per molti aspetti) e come tali molte scelte editoriali ed organizzative vengono fatte in funzione ed in prospettiva di ciò . Solo che IMHO il termine ?artigiano? non è affatto sminuente, soprattutto nel mondo del fumetto dove le sinergie tra le varie componenti del prodotto (leggi casa editrice, autore, disegnatore e lettore) è fondamentale molto più di quanto non accada in altri campi dove uno e prevalente sulle altre. A mio modesto avviso un ritorno alle storie di durata non omogenea e funzionale alla struttura narrativa, gioverebbe alla qualità del prodotto ed alla soddisfazione degli utenti lettori. E non credo che una potenziale defiance del disegnatore sia tale da compromettere l'uscita in edicola quando le storie da pubblicare sono già programmate (con un range di uscita più o meno stretto) prima di essere finite. Infine non condivido l'opinione di chi teme che un albo interrotto a metà o iniziato a metà possa scoraggiare l'acquisto da parte di potenziali nuovi lettori (a mio avviso potrebbe valere benissimo l'ipotesi opposta). Ma tant?? io non sono dentro la SBE n° nella testa degli autori e disegnatori, per cui come diceva il sommo Catalano: ?non capisco, ma mi adeguo?. laughing
  10. Sono totalmente d'accordo con Paco Ordonez. Questa storia delle 110 pagine o multipli non la sopporto proprio. E per favore smettiamola di dire che è una necessit? organizzativa. Galep, Letteri, Nicolo, Ticci e Fusco hanno tirato la baracca avanti per anni senza le 110 o multipli ad agevolarli e l'organizzazione della Casa Editrice era sicuramente più artigianale che industriale, eppure la qualità dei prodotti e i risultati (economici e non) della Casa Editrice erano e sono stati ottimi (anche migliori di adesso). Colorazioni: mi piacerebbe le facesse Villa anche se temo che questo rallenterebbe ulteriormente la sua tabella di marcia... La pagina a cura di Frediani credo interessi a pochi. Certo quasi nessuno è in grado di sostituire Sergione nell'interfacciarsi con i lettori , ma a questo punto sarebbe meglio davvero ritornare all'elenco arretrati.
  11. Ted Hawkins

    [633/634] Tombstone Epitaph

    E che sarà mai è Si vede una vignetta con Tex che molla uno sganassone e qualcuno già "sistema" i "guerrafondai" dicendo loro che son tornati i tempi d'oro... Ricordo che: "una rondine non fa primavera..." Più che giusto. Ci aspettiamo una scorpacciata di sganassoni
  12. Ted Hawkins

    [633/634] Tombstone Epitaph

    MmmmmmmmDalla copertina e dalle tavole postate mi sembra promettere bene.... Speriamo
  13. Il Tex di GLB è stato parzialmente stravolto. In parte era inevitabile, per la differenza di culture, stili e capacità dei diversi autori che lo hanno sostituito. Una parte dei cambiamenti rientra in quella che abbiamo definito la linea di confine tra cambiamenti esteriori e stravolgimento. Per riprendere il discorso che faceva Leo, vorrei dire che i personaggi "grigi" sono iniziati ben prima di 20 anni fa. Nolitta ne aveva già introdotti con storie come Caccia all'uomo, Giungla Crudele. Ma lo stesso Bonelli aveva caratterizzato delle evoluzioni in alcuni personaggi; basta leggere chi era il primo Mefisto e come è diventato o lo Yama prima di diventare stregone. Il punto è fino a che punto sono immaginabili e tollerabili i cambiamenti. Quando oltrepassano un certo limite a mio avviso diventa pericoloso. Con Nolitta successe in un caso ben noto quello di Cruzado. Con Boselli è avvenuto in alcuni casi. Secondo me un esempio di come si può scrivere Tex rispettando i "limiti", cioè mantenendo la centralit? e le caratteristiche di fondo di Tex ma arricchendo la storia con delle caratterizzazioni più sviluppate, più moderne, più vicine ai gusti di alcuni utenti di questo forum e che tuttavia non producono quella sensazione di estraneit? di Tex che si è percepita in alcune storie, un esempio appunto di eccellenza in questo senso per il giusto mix di rispetto della tradizione e capacità di innovazione, io lo vedo nella bellissima Oklahoma di Berardi.
  14. Straquioto questo discorso!
  15. Ma Leo siamo più vicini di quanto sembri. 1) Certi cambiamenti fisiologici li riconosciamo entrambi come necessit? cui non ci si può opporre. 2) Io parlo di mancanza di rispetto verso il creatore in senso lato e non mi riferisco solo agli autori attuali. Torno a farti l'esempio di Nizzi che trasforma l'ultimo suo Tex in un allocco: anche questa è mancanza di rispetto verso GLB e Galeppini. 3) Siamo in disaccordo sulla scorrettezza. . Perchè, scontato il fatto che non ti piaccia più il Tex che si scontra sempre con personaggi "morituri" dal destino segnato, non posso che rilevare il fatto che questo è Tex. Serie e protagonista fissati in un mondo in bianco e nero, dove ci sono pochissime sfumature. Dove le personalit? dei protagonisti sono caratterizzate indelebilmente. Dove bene e male, buono e cattivo sono caratterizzati in maniera netta. Dove la vitalit? del protagonista si manifesta in azione. Questi sono il fumetto e la collana che ha creato GLB, piaccia o non piaccia (più). Di fronte a certi cambiamenti non più solo esteriori e fisiologici, ma radicali o sostanziali, allora io parlo di scorrettezza sotto diversi aspetti.... Un aspetto può essere definita "scorrettezza deontologica" cioè nel trasformare la collana e il suo personaggio in altro da ciò che è stato creato. Un aspetto può essere quello "commerciale". Se ho un prodotto commerciale consolidato e conosciuto da 65 anni come Tex, con determinate caratteristiche e lo commercializzo con caratteristiche nuove e diverse, compio una scorrettezza a danno dei consumatori. A meno di informarli preventivamente del cambiamento del prodotto... 4) Il pericolo di scrivere sempre le stesse cose che rilevi tu è vero ed è reale, ma è proprio questa la sfida che dovrebbe essere colta da chi vuole scrivere Tex. Il pericolo che rilevo io è quello di erodere Tex e la collana a lui dedicata, per sostituire il tutto con altro in cui Tex è comprimario o co-protagonista di altro..... 5) Le parole di Josey Wales sono ben misurate. Non mi sento n° di sottoscriverle n° di negarle. Di certo però rilevo che IMHO l'evoluzione è su un crinale pericoloso, dove il confine tra giusto limite e snaturazione è molto sottile.....
  16. Mi sono dimenticato di spiegare una cosa per Leo. Quando dico che le storie come Colorado Belle e gli invincibili sono come le pause nella musica, intendo dire che storie con Tex relegato al ruolo di comprimario stanno alla collana "Tex" come le pause sul pentagramma. Se riempiamo il pentagramma di pause, non abbiamo più la musica... Questa collana è nata per dare luce a Tex e viceversa.... Qualche pausa ogni tanto ci sta. Ma trasformarla in altra cosa, anche in altra cosa buona come nel caso delle storie citate è pericoloso e sopratutto è scorretto sotto tanti aspetti.... Quindi la discussione è su un piano diverso. Non si tratta di contrapporre gli autori attuali a quelli passati con le loro caratteristiche o di definire le cose in termini di gusti personali... Si tratta di salvaguardare qualcosa che è essenziale, cioè Tex. Tex è il Dominus. Se Tex non è più il Dominus allora non dobbiamo parlare più nella collana del Tex. e a questo punto potremmo anche non parlarne più in un forum intitolato TWF ma parlarne in un forum di storie a fumetti in senso lato... Tex non è comprimario, perchè è Tex che da senso a questa serie, e a questa discussione. Gli altri sono comprimari e sono in funzione di Tex... Spero di essermi spiegato meglio... Buona notte
  17. Io credo che Thazay abbia centrato gran parte del problema. Anche altri hanno detto cose fondate, ma ho l'impressione che a volte parliamo su piani diversi e non ci intendiamo. Leo permettimi di dirti che qu? non è una questione di gusti, è non si tratta di aprire nemmeno un processo a Boselli. Quello che sostengo io lo ritengo riferito a tutti gli autori; vale per Boselli ma anche per Nizzi che certamente nelle ultime storie ha snaturato Tex trasformandolo in un "piccione". Quanto ai cambiamenti di Tex una cosa sono i cambiamenti esteriori come li definisci tu. E ci sono stati ben prima di Boselli. Il Tex di Nizzi è certamente più "politically correct" di quello di GLB. Mena sempre le mani ma un p? meno rispetto a quello di GLB e anche gli aspetti legali della sua attività hanno un rilievo maggiore che prima. Il suo linguaggio è diverso (GLB si permetteva di definire un nero "sporco negro" o un cinese "muso giallo"). Oggi, a torto o a ragione non importa qui saperlo, sarebbe probabilmente censurato. Quindi anche i cambiamenti "esteriori" che introduce Boselli vanno bene come sono andati bene quelli di Nizzi; e magari sono cambiamenti che cercano di tenere un certo passo con i tempi che cambiano nella società dei lettori. Ma cosa diversa sono i cambiamenti "interiori"; Il personaggio è stato fissato nel tempo e nello spazio dal suo creatore. Ha ragione Thazay. E quindi se è stato fissato l' non può evolvere. Ad evolvere possono semmai essere alcuni aspetti "esteriori" come giustamente li ha definiti tu. A mio giudizio, trasformare Tex in personaggio che "evolve interiormente" come un Ken Parker non credo che sia rispettoso di chi ha creato il personaggio Tex, e la "Collanda Tex". Cosè come è scorretto ridurre Tex al ruolo di comprimario per dare spazio a nuovi personaggi che ne prendono il posto di protagonista. E non ci si può nascondere dietro una giustificazione del tipo: si ma a me piacciono le nuove storie e quindi per me si può anche accantonare Tex. Questo è Tex e questa è la Collana del Tex. Per fare altro si aprono altre Collane dove magari Tex può fare la sua comparsa da co-protagonista, se del caso.... Per scrivere su Tex storie dove Tex non è più il protagonista, allora bisogna scriverle su un altra collana o aprine una nuova. Dire mi sta bene vedere scomparire Tex perchè a me le storie che escono piacciono così come sono, oltre a non trovare d'accordo magari molti altri lettori, è un pericolo per la stessa serie.
  18. IO credo che nessuno si serva del personaggio Tex per scrivere altro e assecondare il proprio personalismo (tesi peraltro che portava avanti lo stesso Nizzi). Credo invece che un autore abbia portato in Tex i temi a lui più cari, il proprio modo di scrivere, la propria "poetica" e così facendo, pur riducendo la centralit? di Tex (tanto che, come ben scrivi tu, se non ci fosse Tex la storia non ne risentirebbe), ha a mio parere dato maggior valore all'intera serie. Io non credo che la centralit? di Tex debba essere un dogma. Se anzi a Tex affianchi personaggi di forte caratterizzazione, non fai altro che arricchire la saga. A chi può interessare il Tex che malmena l'avversario di turno, avversario di cui peraltro si conoscono vita morte e miracoli e se ne conosce anche lo scontatissimo destino?Io vorrei leggere tutti i mesi storie come Gli Invincibili o Colorado Belle. Il reverendo preoccupato per la sorella che si mette in gioco nel West e si confronta con un mondo che non gli appartiene è una figura secondo me altissima: quale sarà il suo destino? Riuscir? a ritrovare sua sorella? Sopravviver?? E sua sorella, è ancora viva? Non mi ripeto poi su Shane, il comprimario più grande. Sono queste le domande che voglio pormi mentre leggo Tex. Voglio entrare in sintonia con un personaggio e stare in apprensione (ed essere curioso) per il suo destino, di cui non riesco ad immaginare nulla. Questa è la cifra di Boselli che più mi affascina. Che piega prender? la storia? Come andr? a finire per questo o quel personaggio? Che farà Glenn Corbett una volta fuggito? Avvertir? le autorit? o si infischier? dei propri compagni di sventura? Queste domande voglio pormi. Il Tex di Nizzi e GlB, divertenti quanto si vuole, queste domande non me le hanno mai fatte porre. La strada era segnata, il destino degli antagonisti pure. Preferisco il nuovo Tex. La tesi di Nizzi, IMHO, ha un fondo di verità, ma è altrettanto vero che chi la sostiene (lo stesso autore di Fiumalbo) per ovvie ragioni non può essere altrettanto credibile come un osservatore esterno ed imparziale. Portare i temi più cari in Tex e svilupparli è cosa buona e ben fatta; a patto che i temi (anche quelli meglio sviluppati e narrati) siano in funzione di Tex e non viceversa.... Perchè questa ?, per volont? dei suoi creatori la "Collana del Tex" e non la "Collana dell'Avventura, del West e dell'Innovazione"... Dunque storie come Colorado Belle e Gli invincibili mi piacciono e le leggo volentieri; ma ogni tanto, all'interno di una narrazione che non viene meno. Storie come quelle citate sono come le pause all'interno di una melodia: danno ritmo, permettono il cambio di tonalit?, favoriscono introduzioni di strumenti e di stacchi, ma non si sostituiscono alla melodia, altrimenti finisce la musica....
  19. Scusa Ted, ma secondo te davvero in SBE c'è qualcuno così pazzo, autolesionista, candidato al suicidio da volersi giocare il cavallo di razza della Casa Editrice, il gioiello più prezioso, quello che quasi da solo manda avanti baracca e burattini?Non credo proprio - senn° vorrebbe dire che sono tutti da ricovero in ospedale psichiatrico, e non credo affatto che sia così!Quindi, sinceramente, il tuo mi sembra un allarmismo quantomeno eccessivo Non credo che ci sia nessuno così nella SBE, ma questo non elimina i pericoli, perchè spesso nella propria attività come più in generale nella vita, gli errori si commettono involontariamente, ma le conseguenze rimangono eccome anche se uno non voleva, non pensava, non credeva.....
  20. Rieccoci acc?! Nei Vs commenti sta tutto il senso di questa discussione. Tex è il Dominus di questa serie. Ciò non vuol dire che debba essere presente in quasi ogni pagina. Al contrario può anche non vedersi per diverse pagine come nella storia citata: Il grande intrigo. Ma tutta quella storia, però ruota intorno a lui. Per parafrasare la dossologia liturgica della Chiesa, le storie di Tex sono "per Tex, in Tex e con Tex". Tex Willer è il fulcro su cui ruota tutto il resto e senza questo fulcro tutto viene meno. Dove sta la differenza tra due belle storie come Il grande intrigo e Gli invincibili. Non sono differenze di gusti, che vanno accettati nel rispetto di chi li manifesta. Non si tratta nemmeno di fare una discriminazione tra giusto e sbagliato o tra santificare GLB e demonizzare gli altri autori. La differenza tra le due storie sta nel fatto che mentre la prima non avrebbe senso senza la presenza più o meno visibile non importa di Tex, la seconda è una storia che avrebbe potuto avere un Ken Parker o un Magico Vento o un Judas o un qualsiasi personaggio de La storia del West al posto di Tex, e la storia non ne avrebbe risentito ne in senso positivo ne in senso negativo. Per riprendere le affermazioni di Nizzi e per rispondere alla domanda del post, dico che il rischio che si sta correndo non è tanto nell'avere nostalgia del linguaggio gianluigibonelliano, o delle tematiche sociali di Nolitta, o dell'ironia di Nizzi, o dell'epicit? di GLB e delle prime storie di Boselli. Il rischio è che manchi Tex! Attenzione quindi: accettiamo il fatto che ogni autore scrive Tex come gli è più congegnale, che non possiamo forzare gli autori a scimmiottare chi li ha preceduti, perchè ciascuno di loro ha le sue caratteristiche ed è meglio che esprima le sue potenzialità nel modo che gli è più consono. Accettiamo le nuove tecniche di sceneggiatura e di scrittura. Accettiamo tutto. Ma non possiamo accettare che Tex subisca la regressione di diventare collaterale e se ne perda la centralit?. Perchè così facendo non si perde solo la centralit? del protagonista. Si perde proprio il Dominus. Colui che è sopravvissuto per 65 anni a tanti cambiamenti, vicende, persone. Non mettiamo in pericolo e in gioco Tex. E non si tratta solo di avere un timore; è anche probabilmente una questione di onest? intellettuale, di correttezza professionale e deontologica. Infatti sarebbe troppo facile servirsi di uno strumento così conosciuto, diffuso e strutturato come Tex per scrivere altro che non sia Tex. La tentazione di farlo è certamente naturale, umana, ma cedergli può essere irreversibilmente deleterio, oltre che scorretto verso chi lo ha creato e verso chi lo ha accompagnato (pur nella diversit? di stile e di capacità) lo ha portato fino a noi oggi. Dunque avanti con le novità, ma nel rispetto da parte di tutti dell'elemento essenziale.
  21. Affezione, simpatia, empatia, alchimia..... Ecco una serie di parole che segnano il solco tra il Tex che vorremmo e quello che abbiamo. Il problema di noi "vecchie mummie" non è che non sappiamo accettare il tempo che passa, le evoluzioni (verso dove e cosa mi chiedo però), i cambiamenti nella scrittura e nei disegni, ecc. ecc.. Secondo me il ns problema è che non "sentiamo" più il personaggio come il ns. Tempo fa in un'intervista Claudio Villa diceva che "il lettore di Tex non lo puoi fregare" perchè sente quando il disegnatore (o l'autore) non partecipa in pieno ma usa solo il mestiere (più o meno sono le parole che ricordo di avere letto). Io credo sia proprio così. Peronalmente non ho difficolt? ad accettare un diverso modo di scrivere e presentare Tex; l'ho fatto nel passaggio da GLB a Nolitta, l'ho fatto nelle storie ch ho apprezzato di Boselli, in Oklahoma di Berardi. Quello che non riesco ad accettare è un prodotto freddo (tecnicamente più o meno buono a seconda dei gusti anche), ma a cui sento mancare l'anima.... Mi spiace ma io dal dopo n. 600 non ho più "sentito" Tex......
  22. Provo a sintetizzare e rispondere ad alcune questioni che sono state toccate.1) per Paco Ordonez: hai perfettamente ragione quando dici che le regole sono fatte per essere rispettate (e qualche volta anche violate... ). Purtroppo confesso la mia ignoranza riguardo alla sottoscrizione del regolamento, di cui non ricordo più molte norme, tuttavia, ti prego non avertene a male, perchè il mio era solo un consiglio (magari non richiesto e come tale hai diritto di respingerlo al mittente); un consiglio appunto, ma non era affatto - non voleva assolutamente esserlo nelle intenzioni - una contestazione pubblica al moderatore. Ci mancherebbe, ad ognuno il suo ruolo e spero, senza rancore, di bere una birra con te al bancone, tanto offre Capelli d'argento laughing 2) per West10: intanto grazie per la tua risposta. E hai ragioni, ho frainteso il senso del tuo discorso perchè non ho letto con attezione. Per rispondere alle tue domande, quindi, direi che non desidero vincere facile (almeno non in questo caso) per il semplice fatto che non mi sento in competizione e, ovviamente, tra il passato di Carson e l'ultima storia di GLB con Yama preferisco la prima (anche se secondo me l'ultima di Yama andrebbe analizzata dividento il primo albo e mezzo e gli altri due e mezzo, perchè IMHO sono stati scritti in epoche diverse e IMHO si sente la differenza tra il migliore e il peggiore GLB). Per tornare a GLB devo confessare che non tutto GLB mi piace ma solo la golden age e in generale il suo modo di scrivere non è che mi faccia impazzire (a volte lo trovo prolisso). Però il suo Tex lo sentivo e lo sento vivo, vitale, anche se la sua scrittura non è la mia preferita. Viceversa alcuni dei nuovi autori (Faraci, Medda, l'ultimo Boselli) non mi toccano le corde. E non è solo una questione anagrafica di perdita di "sense of wonder" come dice l'amico Monni, anche se in parte è come dice lui. Perchè il Boselli prima maniera e Manfredi mi danno sensazioni di "meraviglia". Infine un bravo e un grazie a Thazay per il suo intervento, nonchè a Cheyenne, Capelli d'argento e Calvera, che quoto tutti in toto........
  23. Guarda che le regole di civile convivenza le conosco. Uno sbaglio ( ne sei immune è ) a usare certi termini ( con scuse successive ) e.. zac, scatta una sentenza con la perentorietà da plotone d'esecuzione!Il ruolo di arbitro non è facile ma tra autorit? ed autorevolezza qualche differenza.... Ecchediamine, uno smilie, al tuo ultimo post, lo potevi pure usare.'Notte. Lo sai, caro amico, che alle moderazioni non si risponde in pubblico, come è ben scritto nel regolamento?Specie in questo caso, poi, dove hai cominciato a trovare giustificazioni ridicole per un tuo comportamento da maleducato - non dico che sei maleducato in genere, dico che lo sei stato in quel caso, senza alcun dubbio. Ma niente, adesso sembra quasi che sei tu ad aver ragione, che sono gli altri a essere stati maleducati con te. Assurdo. Non stupirti se subirai sanzioni. Edit: ora smettila di sporcare questo topic: non costringermi a cancellare tutto quello che scriverai OFF TOPIC!Intervengo in difesa dell'amico Capelli d'argento, il quale mi pare non avesse alcun malanimo e del resto lo stesso diretto interessato (West10) lo ha capito, per cui a scanso di equivoci e per evitare in futuro altri interventi fuori luogo, mi permetto di sottolineare all'arbitro (moderatore) il quale spero non se la prenda troppo, che esiste una grande differenza tra autorevolezza ed autorit? dispotica. La prima viene dal carisma e dall'esperienza, la seconda nasconde illusioni..... Per rientrare in Topic, vorrei chiedere a West10 del quale rispetto i gusti (pur non condividendoli): ma davvero tra storie come Braccato o la Legge di Starker e storie come Sulle piste del nord, Terra promessa, Una campana per Lucero, Tra due bandiere, San Francisco, preferisci le prime due che ho citato?Te lo chiedo solo per capire il senso del tuo intervento, che magari non ho inteso in modo corretto?Grazie
  24. Bella domanda!Mi sento molto vicino a Capelli d'argento, Anthony Steffen, Josey Wales e Leo e alle loro risposte. Mi manca l'ironia del primo Nizzi, moltissimo, davvero un gigante rispetto agli attuali (e non solo per l'ironia). E il suo linguaggio che anche se non più replicabile trovo certamente superiore a quello che ho visto ultimamente. Mi mancano le storie ad ampio respiro da 3/4 albi ben calibrati come le storie citate da Leo. Storie che non avevano scene messe l' solo per riempire. Mi mancano le tematiche sociali che sapeva scovare Nolitta e presentarle sotto forma di storie in cui Tex era profondamente umano pur nella sua graniticit?... Mi manca, più in generale, un mondo (di Tex) che probabilmente non torner?, ma il Tex che trovo oggi non mi soddisfa e, forse ingiustamente o forse con ragione, lo considero anche un p? responsabile di aver tradito il vecchio Tex e di questa mia sofferenza.... :_sigh Ma molto più pragmaticamente, forse sono io ad essere cambiato e quello che mi manca è l'eterno adoloscente che in me si sta addormentando.....
  25. Ted Hawkins

    Il Tex Di Tito Faraci

    L'ho già scritto altrove credo. Io non dubito delle qualità artistiche di Faraci, ma non mi piace come ha lavorato e sta lavorando su Tex. Non mi piace e piuttosto che continuare su questa strada preferirei che fosse lasciato spazio ad altri autori. Ma non cred, però, che tutto dipenda da lui. Anzi, penso che le responsabilità del suo scarso rendimento siano tanto sue quanto della redazione e del curatore. Voglio dire che Faraci mi sembra molto legato, condizionato, ingessato e si perde producendo stonature e lacune che Josey Wales ha ben evidenziato. Questo potrebbe dipendere da una sorta di disagio, soggezione, mancanza di riferimenti e di chiarezza nei ruoli che lo condizionano. E' solo la mia supposizione priva di qualsiasi elemento che la suffraghi, ma è la mia sensazione. Apprezzo l'ottimismo di Ulzana ma non riesco ad esserlo, almeno fino a quando non ci sarà la certezza - per Faraci - di potersi esprimere in piena libertà, anche da parte nostra che forse lo abbiamo caricato di aspettative e così facendo non gli abbiamo fatto del bene. In bocca al lupo
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