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TWF - Tex Willer Forum

Leo

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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Ma infatti per Ramos ci poteva pure stare (ne avevamo già parlato in questo topic in occasione del secondo albo, Paco), a patto però che Espectro avesse un altro spessore. Un cattivo senza uno straccio di motivazione (almeno Ramos ce l'ha, ed è l'avidit?) alla base delle sue nefandezze (potrebbe essere pazzia pura, ma gli altri, tipo Ray? come si giustifica la loro presenza?) che personaggio ?? E' vuoto da far paura. Se solo poi avesse opposto maggiore resistenza: si conclude tutto in così poco tempo che possiamo dire che al vuoto delle motivazioni si aggiunge il vuoto di una fine del tutto inconsistente... Sul Signore dell'Abisso, Cheyenne, non saprei dire, non la leggo da troppi anni.
  2. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Pur non condividendo le parole dei pards che mi hanno preceduto sul linguaggio di Boselli (ritengo Boselli, ma questo l'ho ripetuto più volte, l'autore delle storie per me più belle dell'intera saga), quoto totalmente Jack perchè esprime in maniera efficace tutte le mie (pesanti) perplessit? su questo terzo albo. La storia era cominciata bene, nulla di trascendentale, ma erano talmente tante le situazioni cui sembrava preludere, che mi aspettavo un gran finale. Soprattutto Espectro, per quanto io non ami i personaggi semi-pazzoidi, mi intrigava non poco, ma proprio ques'ultimo è stata una vera e propria delusione. Chi ?? Qual è la sua storia? Perchè stermina gli indiani? Perchè quei bianchi gli tengono gioco (forse Espectro gli permette di arraffare di tanto in tanto l'inverosimile tesoro del sotterraneo)? Soprattutto, ma come può essere così ingenuo da far entrare nel proprio covo uomini sconosciuti senza disarmarli? Già Riago, la prima volta, avrebbe potuto farlo fuori, se non fosse scappato per il rotto della cuffia da un passaggio segreto; alla seconda occasione, ecco che Tex lo fa secco. E fa secchi tutti, e cala il sipario sulla vicenda, E NESSUNO DI NOI SA PIU NIENTE DI NIENTE SU QUESTI PAZZOIDI E SULLE LORO MOTIVAZIONI. Che personaggio è quello che NON HA PASSATO, NON HA FUTURO, E HA UN PRESENTE COSI' SBIADITO (come avversario si dimostra davvero di infimo livello... la difficolt? sta tutta nella mirabolante quanto improbabile impresa di Tiger Jack che, come ben dice Jack, dobbiamo sorbirci per così tante pagine...). Per non parlare dell'altrettanto opaco Ramos: in un mio precedente commento al secondo albo, dicevo che Ramos era un personaggio incolore e ipotizzavo che questa fosse stata una scelta consapevole di Boselli che non voleva sottrarre spazio al vero cattivo Espectro. Ma mi sbagliavo: Espectro non ne ha di spazio... Con tutto il rispetto per il grande Mauro, di cui resto un fedelissimo ultr?, qui non posso che esprimere tutta la mia personalissima delusione per una conclusione troppo affrettata, senza nerbo e senza antagonisti veri.
  3. Leo

    [108/109 ] Massacro!

    Storia che, ancorché breve, riesce a regalare situazioni intense. Rivediamo in essa il Tex implacabile de Il Giuramento (d'altronde parliamo dello stesso periodo), che, anche in questo caso, si erge a giudice e boia e, prima di giustiziare il condannato, si "diverte" a sue spese spaventandolo a morte. La scena che lo vede imitare un lupo e lanciare cupe risate ricorda da vicino l'epilogo di Brennan ne Il Giuramento, così come la pistola con un colpo solo della scena finale richiama la "pietà" del ranger nei confronti di Sherman nella stessa storia (come fatto notare da Don Fabio nel topic su Il Giuramento). Buona storia, quindi, con i disegni del primo Ticci già entusiasmanti.
  4. Leo

    [109/113] Chinatown

    E' possibile che Janet abbia una certa conoscenza della cultura e della psicologia cinese, senza dimenticare che di solito le comunit? cinesi, dove compaiono le varie tong alla "Drago nero", vengono sempre presentate come un corpo separato, chiuso nelle proprie superstizioni e tradizioni, e pronto a fare fronte compatto contro ogni tentativo di penetrazione occidentale. Evidentemente Janet capisce e parla anche il cinese, cosa insolita forse ma non certo impossibile (non è detto che ad una signora di allegri costumi debba per forza mancare il cervello ). In più si mostra ai suoi accoliti sempre mascherata. E supponendo anche, ma non credo, che i cinesi sappiano che è una donna bianca, se i navajos hanno accettato un bianco come capo perchè ne hanno compreso il valore, e addirittura Zagor viene reputato un inviato di Manito per rendere giustizia a Darkwood, perchè no in quel caso? Se Janet li avesse convinti di essere, che so io, una messaggera di Confucioè Mah,Cheyenne, la bella ragazza americana, giovane e di facili costumi, sia pure con un cervello di prim'ordine (ammettiamo che conosca pure il cinese), che diventa capo di centinaia di fanatici (quasi una vera e propria religione), che hanno costruito per lei passaggi segreti e una fitta rete di protezione, senza averla mai vista ma lasciatisi impressionare da una maschera, per me è davvero troppo inverosimile. Diversi i casi di Tex e Zagor (situazioni senz'altro improbabili, per carit?) che consolidano col tempo, e dando prova del loro valore, la stima che le popolazioni indiane sono sempre pronte a tributare nei confronti degli uomini valorosi. Tex, poi, ha sposato la figlia di un capo, che era cresciuta in una missione tra i bianchi... Sono situazioni improbabili, ma, ripeto, consolidate dal tempo e dalle speciali capacità di Aquila della Notte e dello Spirito con la scure. Ma che Janet abbia avuto la capacità, solo con la propria sottigliezza psicologica, e ad un'età non certo veneranda (e quindi non deve aver avuto solo le capacità, ma anche il TEMPO), di asservire a sè un'intera comunit?, ce ne vuole... non riesco a mandarla già. Cosè come non riesco a mandar già l'atteggiamento di segretezza di Tex, la sua estrema piccionaggine nel farsi impiombare dalla maliarda, e l'incredibile incapacità della stessa, in una stanza di pochi metri quadri, di sparare all'impazzata senza far secco proprio nessuno... Mi sembra che GLB abbia proprio esagerato, in questa storia.
  5. Leo

    [109/113] Chinatown

    Su questa storia sarà una voce fuori dal coro. Nonostante un'OTTIMA prima parte (mi è piaciuta davvero e non poco), non riesco comunque ad esprimere un giudizio positivo. Probabilmente, se, come dice Don Fabio, la storia fosse finita con la morte di Janet, sarebbe stato meglio, senza quell'inutile appendice messicana che a mio parere ha solo allungato il brodo. Ma, anche se fosse finita con Janet investita dalla diligenza, comunque io non avrei potuto dare un apprezzamento pieno. Ciò perchè ritengo, come Cheyenne, che GLB avesse chiaro fin dall'inizio quale dovesse essere il ruolo della bella Janet, e la stessa frase incriminata è da intendersi, per me, nel senso che le da' Cheyenne. Ma, a mio parere, questa identit? tra Janet e il Drago, oltre ad essere totalmente inverosimile, come sottolinea Pedro (come fa ad avere tutto quell'ascendente sui cinesi, che addirittura si suicidano pur di non tradire il Drago!?!), è del tutto infelice. Si capisce immediatamente dove GLB vuole andare a parare (l'ho capito pure io, che non sono un giallista e ho capacità intuitive prossime allo zero...), ma, nonostante tutto, l'autore continua a tenere il lettore sulle spine (si fa per dire...) facendo recitare a Tex la parte del misterioso che non vuole dire nulla neanche ai suoi fidatissimi pards (accampando pretesti risibili). Carson, rimbecillito, non capisce nulla di quanto gli sta attorno, non fa che chiedere a Tex "Chi è il Drago?" pendendo dalle sue labbra, si arrabbia con lui per il suo stare abbottonato e infila una gaffe dopo l'altra dovute proprio alla sua ignoranza circa la reale identit? del Drago. GLB, alla ricerca quasi esasperata del sensazionalismo (tenere desta l'attenzione del lettore sulla fantomatica identit? del Drago che solo il grande Tex è riuscito ad intuire) d' vita a un personaggio (quello di Janet) e a situazioni a mio parere troppo artificiali, posticce, assolutamente incongruenti e inverosimili. Per le ragioni sopra esposte, proprio non me la sento di dare un giudizio positivo su questa storia. Salvo solo la prima parte, per il suo ritmo serrato, per i suoi dialoghi godibilissimi, per la spettacolare scena della devastazione delle fumerie d'oppio, per gli straordinari disegni di un superlativo Letteri, qui in forma smagliante.
  6. Leo

    [103/106] Il Giuramento

    Questa storia è indubbiamente una pietra miliare della saga. Ha dei momenti che sono vero e proprio capolavoro, sequenze indelebili per ogni appassionato di Tex. In questa storia il Tex che siamo soliti conoscere (duro, ma giusto) scompare per lasciar posto ad un uomo spietato, implacabile, appunto. Ma ciò che più mi colpisce non è tanto la sua reazione a caldo, quando non perdona Tucker o Higgins perchè sconvolto dalla perdita della moglie (come dice Don Fabio) o perchè ha ancora nelle narici il sentore di putrefazione e le immagini di desolazione di quel villaggio che era il suo mondo (come sottolinea Paco), quanto la sua determinazione omicida anche molti anni dopo, quando il tempo avrebbe dovuto lenire il dolore, e la maturit? e gli anni passati a servire la giustizia avrebbero dovuto renderlo non più distaccato, questo no, ma meno sanguinario. Questo, francamente, mi ha colpito. Certo, ci sono delle attenuanti: Brennan è un bastardo omicida, e Tex, nonostante gli anni, ha ancora nella mente quello che definisce il periodo più bello della sua vita. Anche qui, sono stato colpito da un aspetto: mentre Carson parte in missione per il Nord, Tex, invece di accompagnare l'amico-collega, sceglie di tornare a casa e di vivere per due anni ininterrotti nel villaggio navajo, passandoli a cacciare con i guerrieri e a godersi la sua bellissima moglie indiana. Ecco il Tex umano, che tante volte ci lamentiamo di non vedere. Un Tex che se ne infischia del lavoro e degli amici impegnati in situazioni magari pericolose, e che preferisce stare a casa con la sua donna. E' un uomo giovane, Tex, e questi sono i suoi anni più belli... questa affermazione mi è rimasta impressa, perchè, forse per la prima volta, ho provato un sentimento che ritenevo non si potesse provare per il ranger: la tenerezza... Ecco il Tex uomo, e non solo e sempre super-uomo. E sicuramente anche quanto dice Don Fabio sul mancato rispetto della parola data è un altro aspetto di quell'umanit?, così messa a nudo in questa storia: in un caso, è l'umanit? delle piccole cose, e della serenit? domestica, in un altro è l'aspetto deteriore dell'essere umano: il desiderio di vendetta e di distruzione... Ecco perchè questa storia è straordinaria: per quanto detto sopra, ma anche per la dolce Lilyth che saluta (per l'ultima volta) il suo uomo, e per quello stesso uomo disperato che giura vendetta su una gelida tomba di pietra, e per quella lancia che si spezza, e per il volto del nemico sopraffatto dal terrore nel finale... Momenti capolavoro, indimenticabili, ma (e so di rischiare la lapidazione), non tutta la storia è capolavoro, a mio parere. Come ben dice Pedro Galindez, la seconda parte perde quella splendida e vibrante tensione emotiva della prima, e cede il passo ad inseguimenti ripetuti e di cui si conosce già la fine. Quindi, a mio parere, storia immensa per le sue scene madri e per l'unicit? di Tex, ma non un capolavoro in tutte le sue parti. PS una piccola curiosità: avete notato che in un paio di occasioni Tex fa delle domande e si risponde da solo? Sono (almeno credo) errori di attribuzione del fumetto al personaggio. Si tratta di due vignette, nello specifico, che ora non posso indicare con precisione... PPS Come si può leggere l'articolo di "Bila"? Il link non è più attivo...
  7. Peste, Ymalpas! Ma come le trovi tutte queste chicce? Non parlo solo delle copertine, ma anche del particolare di Bignotti e del malfunzionamento delle Poste... Chapeau -ave_ -ave_ -ave_ clap clap clap
  8. Leo

    Berardi E Boselli A Salerno

    Visto che sarete l' insieme, tu e Berardi... :rolleyes:ti ricordi di quella propostina di qualche settimana fa su una storia che veda insieme Tex, Carson e Ken Parker? Magari su un maxi... Tu hai risposto che, nonostante fosse un'idea ardita, ne avresti parlato a Berardi... quale migliore occasione? :indianovestito:Facci sapere...
  9. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Quoto Ymalpas per dirmi d'accordo con lui su molti aspetti, anche se continuo a ritenere, come ho scritto nel mio precedente post, che la storia tutto sommato sia buona e si faccia leggere bene. Lo quoto su singoli aspetti, in particolare quando sottolinea l'inutilit? dell'inseguimento nel deserto degli uomini del colonnello (in particolare l'inseguimento di cui è protagonista Kit Willer) e il fatto che in generale si vada troppo "a spasso" per il deserto. Non mi sono annoiato, questo no, anche perchè le miniere "lager" e il villaggio indiano infestato dal vaiolo, uniti all'aspettativa per Espectro, a mio parere rendono la storia comunque intrigante e costituiscono un'adeguata premessa alla parte finale. Tu hai citato (anche) Gli Invincibili, ed è vero che Boselli spesso affretta i propri finali (d'altronde, lo ha dichiarato lui stesso): io credo che questo a volte gli riesca e a volte no, ma le volte che gli riesce (come ne Gli Invincibili) non vedo nulla di sbilanciato nel furoreggiare finale che chiude degnamente una storia "accuratamente" preparata nei due albi precedenti. Anche qui, pur con qualche lungaggine di troppo, vedo "accuratezza" nell'allestimento dello scenario in cui si consumer? l'atto finale, e spero di non essere smentito/deluso dal finale.
  10. Storia intensa, ricca d'azione e dal ritmo serrato. D'accordo con Don Fabio che Tex e Carson praticamente non fanno nulla per capire chi hanno di fronte perchè trovano già tutto bell'e cucinato dall'agente Pinkerton (e questo nuoce alla bontà della storia). Peraltro non ho ancora digerito lo sganassone di quest'ultimo a Carson col Vecchio Cammello frastornato che si deve far difendere dalla balia Tex: questo è un tratto di Nizzi che proprio non mi piace, far risaltare sempre e comunque il grande Tex facendo apparire Carson bolso e debole. In netto contrasto con i disegni, peraltro: Carson appare giovane e aitante, con un fisico bestiale; in effetti, da come lo disegna, si vede il grande amore di Civitelli per Carson, che lui stesso ha confessato. Già, Civitelli: che dire? Non lo amo nelle storie western, gli preferisco autori dal tratto sporco, perchè nel mio immaginario il West è sudicio, polveroso... ma in questa storia cittadina, come già avete detto tutti, è semplicemente superlativo, e non solo per la città, ma anche per l'effetto della neve che fiocca... Indimenticabile!!!
  11. Leo

    Tex Vs Mefisto:la Saga Infinita!

    Io invece la penso diversamente da te e non capisco perche' ti devi augurare che questi volumi non vendano quanto dovrebbero. Non li puoi o non li vuoi comprare?benissimo, nessuno ti obbliga a farlo. Ok, sono storie ristampate decine e decine di volte, ma non credi che ci sono dei lettori che ancora non hanno letto tutta la saga di Tex contro Mefisto e che finalmente possono avere dei volumi interamente dedicati a loro?Io fortunatamente non ho problemi finanziari e posso acquistare qualsiasi cosa esca di Tex in edicola o in libreria, ma se non avessi la possibilita' di farlo mi augurerei lo stesso che questa ennesima iniziativa editoriale venda bene lo stesso. Finche' Tex ha del mercato anche con delle ristampe vuol dire che la sua fine editoriale e' sempre piu' lontana. Quindi ben vengano questo tipo di proposte se contribuiscono a rendere sempre piu' vivo il mito di Tex. Io la penso come Anthony. Io non comprer? questi volumi. Perchè dovrei? Possiedo già quelle storie in altre versioni e quindi destiner? i miei soldi ad altre iniziative, tuttavia accolgo questi volumi con soddisfazione e plauso e mi auguro che vendano benissimo. Nel mercato che ci ritroviamo ogni iniziativa che dia visibilt? a Tex ed al fumetto in generale non può che essere ben accetta. Se poi queste storie saranno accompagnate da un solido apparato redazionale, magari con qualche retroscena delle storie, beh.. chissà ci potrei perfino fare un pensierino dopotutto. Confesso, infine, che non ho mai capito, l'atteggiamento di chi si augura che qualcosa che a lui non piace sia un fallimento. Se una cosa non piace o non interessa basta non comprarla, augurarle di non avere successo lo trovo incomprensibile.Quoto su tutta la linea. Non li comprer? e non perchè li abbia tutti, ma perchè non amo Mefisto e le storie inverosimili. Tuttavia, spero che vadano bene, perchè ogni iniziativa di successo contribuir? alla salute editoriale del nostro ranger e perchè può intercettare fette di pubblico che magari oggi non seguono Tex ma sono invece potenziali fruitori della serie. E scusate se è poco.
  12. Per caso ieri sera mi è capitato tra le mani "La leggenda della vecchia missione". E' stato il mio primo Tex... ricordo un giorno d'estate molto ventilato, con me bambino incazzatissimo con mia madre che in edicola m'aveva comprato 'sto coso invece di Akim!!. Vedendomi contrariato, mio padre mi diceva di provare a leggere Tex, che era mooolto più bello di Akim... E così, aspettai che tutti andassero a dormire per la "siesta" pomeridiana, mi sedetti all'ombra della veranda della nostra piccola casa al mare, e, di nascosto, per non dar soddisfazione ai miei (ero effettivamente un bambino rompi...), cominciai a leggere... e fu folgorazione!!! Da allora, non ho mai smesso, e la mia vita e questi miei anni sono stati accompagnati (anche) da Tex. Credo che alla base del mio amore viscerale per il vecchio Carson (che preferisco anche a Tex) stia proprio il fatto che la mia prima storia è stata questa: devo aver pensato che, nonostante il fumetto si chiamasse Tex, il reale protagonista fosse quel baldo "giovanotto" nei panni di Fra' Carson. Scusate il tono nostalgico, ma non riesco a dire altro: è stato il mio primo Tex, per me sarà sempre Tex. Non posso fare commenti sulla storia, perchè soggetto, sceneggiatura e disegni (peraltro magnifici) sono un elemento "fisico" di qualcosa che per me è intangibile (? un giorno d'estate, è un capriccio infantile, è i miei nonni e i pini di fronte casa, è il profumo delle pagine sfogliate)... Volevo condividere con voi questi ricordi perchè credo che più o meno tutti ricorderemo sotto forma di "mito" il nostro primo Tex, che non è stato un albo qualsiasi, ma un frammento indimenticabile delle nostre vite!
  13. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Mah, a me non è piaciuto granch? come personaggio in sè: è una figura tipica, poco "illuminata"... ma credo che sia stato volutamente concepito così: la star deve essere Espectro!@Cheyenne: anch'io ho apprezzato molto la scena su Don Chisciotte: Carson è un grande ("un caporione locale?" )...
  14. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Letto finalmente il secondo albo. La storia si mantiene su buoni livelli, con il Tenente Castillo che conferma le aspettative della vigilia: sicuramente non un eroe tutto d'un pezzo
  15. Leo

    [428/429] I Lupi Del Colorado

    ): per contro, la sua amicizia con Jesse Kimball è molto più sottolineata ed espressa in maniera maggiormente sentimentale di quanto non fosse quella di Tex con Ortega in "Gilas!" ( anche Jesse Kimball è ritratto del resto in maniera piuttosto idealizzata ): Nizzi in questo caso sembra essersi messo sulla scia, sia pure alla lontana, di Boselli ( che enfatizza sempre molto questo sentimento ), il risultato è però IMHO tendenzialmente un po'troppo "adolescenziale" e incline al sentimentalismo. Tex recita nella storia il ruolo dello stratega, assumendo inoltre la stessa parte recitata da Carson e Tiger in "Gilas!", ciò però ha la sgradevole conseguenza di ridurre ai minimi termini la partecipazione dei due pards. I disegni di Fusco sono di ottimo livello. In sintesi ( e IMHO ):soggetto 6,5sceneggiatura 7disegni 9Quoto in tutto Pedro Galindez. Ho appena riletto questa storia, e ci avrà messo sè e no venti minuti, e non per la mia velocit? a divorare Tex, ma per la sua inconsistenza... Kevin Kimball è in effetti un personaggio "alla Boselli", ma, a differenza di quelli di Boselli, questo personaggio è tratteggiato con troppa superficialit?, quasi senza convinzione, e mi trovi perfettamente d'accordo nell'utilizzo dell'aggettivo "adolescenziale", sia per il suo atteggiamento, ma anche per l'incompiutezza caratteriale del ragazzo e del personaggio. Storia sufficiente, niente di più, per i testi. Fusco, invece, sempre ad ottimi livelli.
  16. Leo

    [289/292] I Dominatori Della Valle

    La trama è trita e ritrita, e ci sono due piccionate grosse come una casa (le già citate spalle che consentono agli avversari di Tex di metterlo fuori combattimento...) Nonostante questo, non posso non quotare Don Fabio: che storia, ragazzi!!! Anche per me è un CAPOLAVORO! Quoto anche la frase precedente, ripresa da West10, per sottolineare che anche a me questa storia ricorda molto gli spaghetti western di Sergio Leone, anche se, curiosamente, non per i momenti di difficolt? sottolineati da West, ma anzi per i momenti in cui il Nostro è più in forma: Ma non solo le scene mi entusiasmano: qui Nolitta mette in piedi una squadra di comprimari che restano impressi nella memoria: in primis, ovviamente, la splendida figura del Colonnello Watson, anima nera ma raffinata, il cui epilogo è indimenticabile Poi, Ella, la figlia del Colonnello, elemento risolutore della storia (che mi ricorda tanto il figlio di Bascomb in Rio Hondo di Nizzi, altra storia di questo filone che io ho amato molto) Loretta Powell, nella sua breve e tragica apparizione, e la Sig. ra Macon, nella sua comparsata più leggera E poi, ultimo ma assolutamente non ultimo, la poetica figura di Skinny, con la sua ministoria nella storia che è un capolavoro nel capolavoro. Tutta questa superba struttura, di scene e di personaggi, è sostenuta: - da grandi dialoghi: vorrei sottolineare la scena, secondo me molto significativa, in cui il contadino Macon si dispera per aver ucciso un uomo, lamentandosi con il destino per averlo reso una belva sanguinaria, salvo poi scoprire che ad uccidere è stato Tex: "sono io la belva sanguinaria" dice Tex, con Macon imbarazzato e con Tex che rincara che è inutile parlare, che considerazioni di tal genere se le è sentite ripetere per tutta la vita... quant'? significativa questa frase, secondo me è un momento che rivela tanto della psicologia del nostro ranger... - da disegni perfetti, che rendono alla perfezione un grande, sporco, maledetto, Ovest Americano. IMHO, una sola parola per definire questa storia: CAPOLAVORO
  17. Leo

    [523/525] I Lupi Rossi

    Anche secondo me, questa storia, pur bella, è un gradino sotto quelle grandi di Boselli. La vicenda di Colpo Coraggioso e Cavallo Bianco mi piace molto, mentre trovo un p? "sfilacciata" la parte avuta dai bianchi cattivi in questa storia: il solito agente indiano (tra l'altro, che bisogno c'era di riesumare Quayle, che aveva fatto una ben magra figura all'inizio della storia) che, in combutta con i maggiorenti mafiosi del paese, cerca di incastrare gli indiani per poter far intervenire l'esercito... Mah, mentre in altre storie questo canovaccio è credibile e d' luogo a vicende epiche (penso a Fiamme sull'Arizona o a Il Presagio), qui è chiaramente un pretesto (e, in quanto tale, sa di "posticcio") per movimentare la storia dei due veri protagonisti della vicenda, appunto Colpo Coraggioso e Cavallo Bianco. Quindi, seppure i due personaggi mi piacciano molto (e infatti mi piace molto l'albo I Lupi Rossi), la storia in sè non la reputo straordinaria. Una scena mi è però piaciuta moltissimo, ed è quella in cui lo sciamano Pawnee rassicura Cavallo Bianco circa i suoi sentimenti positivi nei confronti del suo nemico Colpo Coraggioso. Lo sciamano dice a Cavallo Bianco che lui e Colpo Coraggioso dovevano essere stati fratelli nel Regno degli Spiriti, e questo faceva sè che ora, nel regno degli uomini, essi fossero spiriti affini, solo per caso nati con nazionalit? diverse e destinati ad essere nemici. Secondo me un momento di poesia, che ci tenevo a citare.
  18. Leo

    [304/307] I Cospiratori

    D'accordo che la Mano del Morto non è una lettura serale. Ciò non toglie che possano esserci storie complesse ma scorrevoli. Per tornare a I Cospiratori, Tex in questa storia è il solito Tex che conosciamo, maledettamente in gamba e vincente su tutta la linea. Questo Tex lo conosco bene, e l'empatia con lui c'è tutta, ci mancherebbe... Ma non sono queste le storie che preferisco: l'ampio respiro di una storia secondo me è dato dai vari personaggi e dalle varie situazioni che si vengono a creare, e in tutto questo micro-mondo, sfaccettato e policromo (non solo Tex, insomma) interviene Tex quale elemento risolutore (che non significa elemento centrale e/o onnipresente della storia, come in questo caso). Fortunatamente, sia Boselli che Faraci mi sembra abbiano trovato un buon "connubio" tra un grande Tex e ottimi comprimari, così da accontentare un p? tutti i gusti
  19. Leo

    Texoni E Maxi Tex

    Tra i Texoni aggiungerei anche La Grande Rapina, secondo me grande storia western con Nizzi e Ortiz in grande spolvero. Tra i Maxi L'Oro de Sud, di Segura e il solito grande Ortiz
  20. Leo

    [304/307] I Cospiratori

    Ciao Anthony, ti ringrazio per l'interessamento che d'altronde è reciproco (come avrai avuto modo di constatare dai vari miei "quote"). Di conseguenza so come la pensi sull'affollamento di personaggi nelle storie di Tex e su questo abbiamo in effetti gusti differenti. Differenti, ma non troppo, alla fine, perchè anch'io farei a meno di personaggi quali Juan Raza e Kid Rodelo: in effetti hai citato quelli meno riusciti della produzione boselliana. Ma se ogni storia dovesse regalarci un Clemmons, uno Shane 'O Donnell, un John Walcott, un Glenn Corbett, o tutti quei meravigliosi comprimari che qui non cito presenti in "Oklahoma", beh, allora io ne sarei felice, perchè per me i capolavori sono le storie (e qui mi autoquoto e anzi scusami se sono ripetitivo fino alla noia) in cui i comprimari sono persone con una loro autonomia e non comparse che scompaiono nell'eccessiva luce di Tex. Oggi sto rileggendo I Lupi Rossi, ad esempio, che ho letto tanto tempo fa e che non ricordo bene, e che mi sta affascinando per i personaggi che vi si affrontano, con un Tex mero spettatore. Anch'io sono cresciuto con il Tex di Nizzi, che non disconoscer? mai, ma Boselli per me è stato una folgorazione, perchè ha introdotto in Tex elementi Kenparkeriani (anche Ken spesso era solo uno spettatore di eventi più grandi di lui, che trascendevano le possibilità di intervento di una singola persona e che per questo erano GRANDI e appassionanti) che mi hanno fatto amare il ranger più di quanto, prima, non lo avessi mai amato. Peraltro, tornando alla storia, hai detto che mi quoti su tutto salvo che sulla frase sopra citata: ma quoti anche la parte della "freddezza"? Io credo che la freddezza stia, come detto, nel fatto che non si crea "empatia" con i personaggi, soprattutto perchè personaggi di rilievo non ce sono, a parte Tex. E' l'assenza di personaggi carismatici che mi rende questa storia fredda. Spero di non essere ripreso per questo lungo Off Topic; era solo per ribadire il mio punto di vista a te, Anthony, che ami un Tex differente dal mio; nonostante tutto, entrambi amiamo il ranger e ci ritroviamo nel ranger, ed è questa la grandezza di un fumetto, o di un'opera del pensiero umano: mettere d'accordo sia pure nelle divergenze di vedute. Ecco perchè trovo straordinario questo forum: ci si può confrontare, si possono notare particolari che magari durante la lettura della storia non si erano notati, ci si può convincere ulteriormente di una sensazione iniziale o essere smentiti totalmente, ci si può stupire per un'analisi sottile che non avremmo mai fatto e che ci ha aperto gli occhi (mi è successo anche questo...). O, infine, c'è il piacere di vedere che qualcuno legge con interesse il tuo intervento, pur essendo in disaccordo con te su punti significativi. Sono contento di avervi trovato ragazzi: un p? troppo tardi, forse, ma vi ho trovati.
  21. Leo

    [304/307] I Cospiratori

    Quoto Pedro per l'ottima sintesi che fa di questa storia, che coincide esattamente con le mie vedute (anche per quanto riguarda i personaggi minori, quali ad esempio Baranco e Mycroff). Non lo quoto invece quando dice che la storia è un capolavoro: anche per me è una grande storia, intendiamoci: mi colpisce anche il fatto che per larga parte della stessa Tex e Carson siano coinvolti in svariate avvincenti scene d'azione senza che si sappia chi sia il nemico che vuole farli fuori e per quale ragione vuole farli fuori. Il lettore così si appassiona leggendo le scene d'azione, ed è nello stesso tempo sempre più incuriosito dal mandante e dal movente misterioso che si celano dietro tutti quegli agguati e quelle difficolt?. Ma, comunque, io non parlerei di Capolavoro: la storia mi sembra un p? "fredda", nel senso che, se l'azione non manca, mancano però quel pathos, quegli elementi epici, o drammatici, che fanno di una grande storia un capolavoro. E' una storia Texcentrica, che non lascia spazi, ad esempio, ad altri personaggi che coinvolgano emotivamente, o che portino altra umanit? di spessore nella storia. C'è soprattutto tanta azione, tante scene in cui i nostri pards si dimostrano in gambissima, e tanti momenti avvincenti che il nostro ranger affronta a meraviglia. E' una storia divertente e avvincente, ma che, IMHO, non suscita emozioni generate dalla compartecipazione del lettore alle vicende dei protagonisti. Qui il lettore non ha alcuna solidarietà nei confronti dei personaggi della vicenda, non si crea alcuna "empatia" (? la stessa trama che lo impedisce), si è solo spettatori di una serie di imprese mirabolanti e avvincenti, che si susseguono con un gran ritmo, e che divertono senza emozionare davvero. In sintesi, a mio modestissimo parere, grande storia sè, capolavoro no.
  22. Leo

    [302/304] Messaggero Di Morte

    D'accordo anch'io sul fatto che sia una bella storia. Pur non avendo un soggetto originale (anche se vedere Tex nei panni dell'Uomo della Morte non è certo consueto), la sceneggiatura è solida, i dialoghi sono tosti, i personaggi (in primis, il colonnello Middleton, ma anche Lupo Grigio) sono ben caratterizzati. Storia classica, quindi, da Tex, non di quelle che amo particolarmente, ma avercene, di queste minestre riscaldate e comunque saporite
  23. Leo

    [431/435] La Strage Di Red Hill

    è una risposta inviata da Borden nel suo topic (Domande al grande Mauro Boselli) giovedì 11/01/2007 ore 8:24. l'ho citato solo perchè il suo pensiero sull'umorismo mi aveva colpito (dissento totalmente...)Scusate l'Off Topic, era solo per chiudere il cerchio
  24. Leo

    Galleria Di Stefano Babini

    Facciamo una raccolta di firme, o meglio ancora, scriviamolo al nuovo curatore di Tex sullo spazio a lui dedicato che ne dite? Convinciamo Borden° Sarebbe un peccato, non poter vedere Babini all'opera. Queste prime prove sono STRA-OR-DI-NA-RIE
  25. Leo

    [431/435] La Strage Di Red Hill

    Una bella storia, da ricordare per alcune scene memorabili (quale quella, tragica ed epica, della strage, o quella invece molto divertente in cui Jim Brandon tratta i due pards come sospetti ladri di cavalli, o ancora quella sorprendente della punizione per il figlio del capo Sioux) e per il personaggio di Jason Ducaux, un Cattivo con la c maiuscola, ben caratterizzato attraverso le nefandezze e le crudeltà di cui si rende colpevole durante la storia. Ma questa storia la ricorder? purtroppo anche per i suoi difetti, sin troppo evidenti. I veniali li riassumo così:- un umorismo ridondante, barocco: mi piacciono molto i siparietti di Nolitta, intendiamoci, ma in questa storia sono troppi, e a volte non ben calibrati. Come ben scrive Capitano mendoza (circa l'ironia a sproposito), i pards potrebbero risparmiarsi battute di spirito dopo scene drammatiche, ed invece qui i due continuano a scherzare, nonostante le vicende a volte molto cupe di cui sono testimoni (come fanno dopo l'assassinio degli uomini di Feraud). Borden, in un suo post su questo forum (ma non ricordo in quale discussione) afferma che Nolitta è bravo come umorista, mentre non lo è Nizzi: io invece trovo Nizzi altrettanto bravo, da questo punto di vista, ed anzi più essenziale ed equilibrato di Nolitta, il quale, pur avendoci saputo regalare momenti gustosissimi, a volte si lascia troppo prendere la mano. E penso che questa storia ne sia un esempio.- troppi "Gulp", "oh nooo" e "EH EH EH", in Tex davvero inguardabili, come ben sottolineato sempre da Capitano mendoza e da Anthony Steffen. Il difetto CARDINE di questa storia è invece stato già descritto da NuvolaRossa75 che qui quoto in toto: Vorrei solo aggiungere: quando Tex parla con Jim Brandon, si capisce che, nonostante gli USA avessero chiesto formalmente al Canada un intervento contro i Wolfers, i soldati di Sua Maest? la Regina non sarebbero intervenuti (e tra l'altro non ne capisco il perchè: Nolitta in effetti non d' spiegazioni al riguardo). Se l'avessero fatto (e Jim sottolinea il SE), non sarebbe stato prima di SEI MESI. Non vi è quindi la volont? politica, da parte della Gran Bretagna, di intervenire contro i Wolfers!Con queste premesse, cosa fa pensare a Tex che la Gran Bretagna sarebbe stata grata ai Sioux, e non li avrebbe considerati piuttosto (come è accaduto, e, aggiungo, com'era facile prevedere) un problema di ordine pubblico, se loro fossero intervenuti contro i Wolfersè Addirittura Tex a un certo punto afferma che, se i Sioux avessero distrutto Fort Whoop-Up, la Regina Vittoria avrebbe nominato Ska-Wom_Dee suddito onorario: è la più GROSSA CANTONATA presa da Tex in tutta la sua storia. In definitiva, Tex è stata una IATTURA per Ska-Wom_Dee : lo ha coinvolto in un'impresa in cui il capo indiano ha perso il figlio, e per premio è stato addirittura scacciato dalle sue terre. Penso che neanche il Sacro Wampum potrebbe trattenere Ska-Wom_Dee dallo scagliarsi contro Aquila della Notte se solo lo avesse a tiro: e ne avrebbe tutte le ragioni. Insomma, va bene la fallibilit? e l'umanit? di Tex, ma qui si esagera... Infine, una nota per i disegni: sorvolo su Ticci, che in altre occasioni ho già descritto come uno dei miei preferiti. Giolitti è davvero un GRANDE, ragazzi. Concordo con Cheyenne circa le espressioni troppo old british, che poco si addicono a Tex e pards: ed in effetti i volti dei Nostri non mi esaltano troppo... Ma, al di l' dei volti, le sue ambientazioni, i suoi paesaggi, i suoi interni, mi fanno pensare al GRANDE WEST. Peccato che non potremo più rivederlo...
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