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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. Io ho sempre paura dei Maxi, perché spesso qui ci dirottano le storie che non si vuole pubblicare sulla regolare (per l'ultimo di Manfredi, se non vado errato, andò così).

     

    C'è da dire che l'ultimo di Maxi di Nizzi, quello sulla missione spagnola, propose un'ottima storia, divertente e frizzante. Strizzava l'occhio a certe grandi storie del Nizzi che fu (la leggenda della vecchia missione, ad esempio) ma non cadeva nella sterile scopiazzatura, risultando invece brillante, una bella zampata di un leone vecchio ma sostanzialmente in forma.

  2. <span style="color:red">48 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Come come come?

    I soldati dell'Unione avrebbero potuto pensare che John sarebbe potuto essere innocente perché il colpevole sarebbe potuto essere stato qualche confederato che avrebbe potuto sgraffignare l'oro senza che nessuno se ne fosse mai accorto, forte (il qualche confederato) del fatto che nessuno avrebbe mai potuto neanche lontanamente pensare che un confederato avrebbe mai potuto sgraffignare l'oro perché c'era già bell'e pronto il colpevole servito su un piatto d'argento?

    No no no, è un ragionamento troppo complicato per un povero ufficialetto sudista.

     

    Forse Tex sarebbe potuto arrivarci se...

    Ma no, no: il ragionamento era troppo complicato anche per lui.

     

    Ma mi meraviglio che tu possa aver pensato che:

    i soldati dell'Unione avrebbero potuto pensare che John sarebbe potuto essere innocente perché il colpevole sarebbe potuto essere stato qualche confederato che avrebbe potuto sgraffignare l'oro senza che nessuno se ne fosse mai accorto, forte (il qualche confederato) del fatto che nessuno avrebbe mai potuto neanche lontanamente pensare che un confederato avrebbe mai potuto sgraffignare l'oro perché c'era già bell'e pronto il colpevole servito su un piatto d'argento

     

    e invece Tex 

    non avrebbe potuto pensare che John sarebbe potuto essere innocente perché il colpevole sarebbe potuto essere stato qualche confederato che avrebbe potuto sgraffignare l'oro senza che nessuno se ne fosse mai accorto, forte (il qualche confederato) del fatto che nessuno avrebbe mai potuto neanche lontanamente pensare che un confederato avrebbe mai potuto sgraffignare l'oro perché c'era già bell'e pronto il colpevole servito su un piatto d'argento.

    :blink:

     

    Non ci ho capito nulla. Ergo non capisco neanche quello che dico io stesso :D :D :D

  3. <span style="color:red">28 minuti fa</span>, Don Fabio Esqueda dice:

    Quanto alla prima parte, non l'ho probabilmente specificato bene nel mio post, ma sono pienamente d'accordo con te: penso sia un Tex nolittiano, ma del Nolitta migliore. È un Tex la cui umanità non consiste certo nell'ingenuità o nell'inerzia, come avviene in tante storie di SB. Con l'eccezione del finale, che onestamente vede Tex come non dovrebbe essere mai: fuori controllo.

     

    Completamente d'accordo. 

     

    E cerca di restare sul forum, stavolta ;)

    <span style="color:red">19 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Yppiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiieeeeeeeeeeeeeeeeeee

     

    :D :D :D

     

    <span style="color:red">20 minuti fa</span>, Letizia dice:

    ?

    Io, se avessi avuto i sospetti che non ho, lo avrei impiccato e, mentre stava per tirare le cuoia, gli avrei acceso un fuoco sotto i piedi e poi lo avrei fucilato, ma con tutti colpi non mortali (sennò il divertimento durava poco).

    Credi che in tempo di guerra gli sarebbe stato d'aiuto il beneficio del dubbio?

    Lo avrebbero fucilato e poi gli avrebbero trattenuto il costo delle pallottole dalla busta paga (e non gli avrebbero neanche pagato i contributi).

     

    Ma era più facile (come poi è stato) che il trafugamento fosse avvenuto da parte confederata no?

     

    <span style="color:red">20 minuti fa</span>, Letizia dice:

     

    Leo, è sempre un piacere "litigare" con te. :lol2:

     

    Il piacere è reciproco ;) :)

  4. 17 minuti fa, Letizia dice:

    Leo, scusami, non vorrei essere una spaccamarroni caparbia ed insistente, ma vorrei dire un paio di cosette.

    Lo so che excusatio non petita, accusatio manifesta, ma io lo dico lo stesso: le faccine perplesse non sono nel mio stile, se devo spaccare i marroni, li spacco senza nascondermi dietro l'anonimato.

    Non so se gli amministratori possono vedere l'autore di queste reazioni poco piacevoli, ma penso di sì, nel qual caso sono autorizzati, nel caso, a svergognarmi.

     

    Quelle faccine non mi sono simpatiche e andrebbero abolite. Meglio una faccina incazzata che una come quella che sembra suggerire che uno dice cose senza senso. Detto questo, sono faccine, non è che me la prenda più di tanto. Per i punti di vista che hai espresso su questo topic (sempre corretti e ben argomentati, anche se a volte con toni un pò perentori ;) ), se le faccine le avessi messe tu, anche se come detto le ritengo personalmente infelici, non avrei avuto nulla da ridire. Ma ho visto che sono state messe nello stesso orario dell'intervento di Don Fabio, e volevo solo sapere se fossero sue. E volevo saperlo non perché non potesse metterle, ci mancherebbe, ma perché mi sembrano in contraddizione con il suo post successivo. Volevo solo capire, niente di più :)

     

    17 minuti fa, Letizia dice:

     

    Con Tom, Tex non si comporta da codardo, assolutamente no.

    Si comporta da John Doe, ma non si comporta da Tex.

    Tex sarebbe tornato indietro a cercare di salvarlo.

    Hai letto il mio commento con la mia versione alternativa?

    Dimmi solo che preferisci alla mia la versione originale di Nizzi e io mi taccio.

    (Belin, questa osa paragonarsi a Nizzi!!!)

    Mi si perdoni l'intercalare, accettato anche dalla Crusca.

     

    La tua versione mi piace di più, e non avrebbe fatto perdere in pathos. Quello che però intendo dire è che all'epoca a Nizzi è venuta così, e io concordo con Thor e Don Fabio quando difendono quella scelta o perlomeno non la trovano così scandalosa. Ho ammesso più volte (l'ultima nel mio post di stamattina) che la scena può destare perplessità. Solo che a me la sequenza va bene comunque, non mi chiedo come poteva essere fatta in alternativa (e ripeto che la tua alternativa è sicuramente più felice e azzeccata), ma prendo atto della scelta dell'autore che non mi scandalizza perché non la ritengo lesiva della texianita' (diciamo che è al limite).

     

    17 minuti fa, Letizia dice:

    dilemma di John impossibile da risolvere è una interpretazione personale.

    Tex si comporta come nel finale della storia in cui Mefisto ritorna in vita: Tex è scarsamente interessato a inseguire Mefisto, così come qui è scarsamente interessato a scoprire la verità sull'oro trafugato.

     

    A proposito, perché John è ritornato nell'esercito nordista?

    Non era ricercato dall'Unione, non temeva di essere arrestato per il furto dell'oro di cui era così sospettato che era stato già giudicato colpevole da tutti, Tex compreso?

     

    Ci voleva la mente di Sherlock Holmes per capire che lo aveva fatto perché era innocente?

    Ma no, John aveva una mente così sopraffina e diabolica da escogitare: se mi presento al mio esercito, nessuno potrà mai pensare che sono colpevole perché, se lo fossi, non sarei certo così cretino da ritornare da chi mi vuole mettere davanti a un muro bucherellato da palle di piombo.

     

    Non mi si dica che Tom ignorava di rischiare la pelle per il furto dell'oro (in tempo di guerra c'era la fucilazione per un reato così grave).

     

    Non puoi fucilarlo per dei sospetti. Chissà cosa potrebbe essere accaduto in campo confederato, le autorità non sanno nulla. Nessuno lo sa. Nessuno ci si raccapezza. Lo stesso Tex, anche se ancora giovane, e' già un buon giudice di uomini e dentro di sé ritiene John un buono, ma nemmeno lui alla fine sa davvero cosa pensare. Per una volta, Tex non è il mago di cui spesso tutti gli autori hanno abusato. È un uomo, anzi poco più di un ragazzo.

  5. <span style="color:red">5 ore fa</span>, Don Fabio Esqueda dice:

     

    Torno a scrivere dopo un secolo, chissà che sia la volta buona per tornare su questi lidi attivamente.

     

    Lo speriamo tutti, caro Giacomo ;)

     

    <span style="color:red">5 ore fa</span>, Don Fabio Esqueda dice:

     

    E tuttavia tenderei a distinguere tra le varie scene incriminate: se è vero che Gian Luigi non avrebbe posto il nostro ranger in una situazione simile, con Tom Tex non si comporta da codardo, ma si rende conto che, pur pronto a tornare indietro a morire con lui, il destino del suo compagno di viaggio è segnato, e che il consiglio di John è saggio. Non è una resa, né una fuga (tipica del Tex di Nolitta, vedasi ne I Ribelli del Canada come si comporta nell'agguato); quanto ai suoi tormenti interiori, al dubbio su John e sulla loro amicizia, anche qui non è il Tex di Gian Luigi, ma mi piace: è umano, ma non debole, si trova impossibilitato a risolvere un dilemma e lo fa suo: lo accetta con tormento ma non con inerzia; quanto infine alle critiche sulla rappresentazione semplicistica dei sudisti, con tutta franchezza mi sembrano del tutto gratuite, e bastano la costruzione psicologica di Leslie e Howard e le scene (splendide) nella palude per accorgersene.

     

    D'accordo con te. Hai esposto come meglio non si potrebbe le ragioni per le quali non trovo sbagliate le scene incriminate:

     

    1) con Tom Tex non si comporta da codardo ma semplicemente capisce che il suo destino è segnato e che per non rendere vano il suo sacrificio deve abbandonarlo.

     

    2) il dilemma di John è impossibile da risolvere e ciò tormenta Tex nei giorni e anni a venire.

     

    3) sono contento che parli di "costruzione psicologica" di Leslie, segno che non sono il solo a pensarla in un certo modo. Per aver detto questa stessa cosa ho subito qui critiche che mi hanno fatto girare le scatole non poco.

     

    Circa il fatto che Tex qui non è quello di Glb, non sono del tutto d'accordo. Tex è quello di Glb, solo che è calato in situazioni tormentate, nolittiane appunto. Ma mentre il Tex di Nolitta, anche nelle reazioni alle situazioni in cui si trova, spesso non è Tex (suda per la tensione perdendo il proverbiale sangue freddo, fa errori di valutazione), questo di FDA è invece Tex in tutto e per tutto, solo calato in circostanze che lo mettono spalle al muro. Non è il personaggio che è cambiato, ma le trame. E quando si dice che l'autore non deve mettere il personaggio in determinate situazioni, a mio parere si sta entrando nella sfera delle scelte narrative: su queste io credo che l'autore debba avere la massima libertà, mentre non deve snaturare (come invece faceva Nolitta) il carattere del personaggio, le sue valutazioni, le azioni che ci si aspetta che lui faccia (qui potremmo dire che il Tex di Glb avrebbe provato a salvare Tom, questo è un punto di vista che capisco; tuttavia, il Tex di Glb non è un suicida e il fatto che qui Tex accetti il rimorso a vita per Tom lo rende un buon giudice di situazioni: poiché non posso salvarlo, almeno non ne vanifico il sacrificio).

     

    <span style="color:red">5 ore fa</span>, Don Fabio Esqueda dice:

    Ma veniamo al grande tasto dolente: il finale, in cui Tex è proprio il Tex di Nolitta quando non mi piace.

    Non è certo il non essersi reso conto del segreto nascosto dal vecchio Walcott ad infastidirmi: è la sua reazione emotiva da sconfitto, identica guarda caso a quella delle ultime pagine di Caccia all'Uomo. E' un Tex che impreca, e quindi non è solido. Nella sua maschera di finta imperturbabilità, intrisa di rassegnazione e di rimorsi, Howard si dimostra forte, laddove Tex si dimostra debolissimo. E questo non va proprio bene.

     

    Sulla reazione isterica, sul fatto che sia sconfitto, siamo tutti d'accordo. A me, vista l'eccezionalità della vicenda e la bellezza della storia, questa parte non disturba molto. Però è chiaro che qui Tex non è il solito Tex che conosciamo. 

     

    <span style="color:red">5 ore fa</span>, Don Fabio Esqueda dice:

     

    Ciò detto, resta una storia magnifica per intreccio, sottigliezze, atmosfere, rese in modo straordinario da Ticci, ça va sans dire. Nonché una storia a cui sono umanamente legatissimo, memore delle sere passate da infante (e ancora analfabeta :D) a farmela leggere da mio padre, che non aveva mai letto Tex e mai l'avrebbe più fatto in seguito. Ma ok, sto andando troppo sul personale! 

     

    Bellissimo aneddoto, caro pard. Prezioso.

     

    PS. Mi sono arrivate due notifiche di faccine perplesse per due miei post allo stesso orario (5 ore fa) in cui hai scritto il tuo messaggio. È chiaro che questo non significa automaticamente che sia stato tu a esprimere disappunto per quei miei due post, ma te ne chiedo comunque conferma per due ragioni:

     

    1) l'orario appunto è lo stesso

     

    2) in quei due post mi sembra di esprimere concetti non molto dissimili da quelli da te espressi nel tuo commento, quindi se così fosse non li capisco. O forse, al contrario, non ho capito proprio il senso finale del tuo post, il che è peggio perché vuol dire che le vacanze (e gli annessi orari da nottambuli che alcuni amici sconsiderati mi stanno costringendo a fare) mi stanno mandando in pappa il comprendonio :D

    • Confuso (0) 1
  6. <span style="color:red">9 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Nizzi la storia l'ha voluta in un certo modo e, a mio avviso, ha fatto fare a Tex la figura del pirla, intenzionalmente o no.

     

    Per te fa la figura del pirla, per me semplicemente viene fregato ma non da pirla, bensì da personaggio credibile.

    • Confuso (0) 1
  7. <span style="color:red">9 minuti fa</span>, Laramie dice:

    La seconda cosa che ho notato è che la premessa generale della storia mi pare un po' traballante: Tex e Carson arrivano a San Francisco una decina di giorni dopo la sparizione di Tom Devlin, e fin qui ok. Mike e Brennan li informano che ad avere notizie scottanti sul rapimento è Barbanera, il quale è al gabbio da circa un anno. E già qui viene da chiedersi come abbia fatto a saperlo, ma ok, magari viene spiegato. Poi arriva il momento del colloquio proprio con Barbanera e mi aspetto che Drake riveli in modo dettagliato come è entrato in possesso delle informazioni che ha. Invece tutto si risolve in un "in carcere si chiacchiera spesso e se hai un coltello puoi spremere un po' di gole" (ho sintetizzato). Boh, a me sembra che tutte le premesse narrative siano un po' deboli

     

    Concordo sulla debolezza della soluzione "radio carcere". Ma la storia è talmente bella, Barbanera un personaggio talmente forte, che qui mi faccio andare tutto liscio e mi godo la storia, pur nella consapevolezza dell'esistenza della forzatura...

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  8. Inutile dire che concordo con Thor. L'indagine di Tex era difficile, per non dire impossibile. Solo al lettore può apparire facile.

    Prima di deporre in commissione d'inchiesta, si sarà lambiccato il cervello pur di arrivare a una conclusione, non riuscendoci. È amareggiato, e lo dice allo zio Walcott, per non aver potuto fornire una versione diversa, che avrebbe potuto riabilitare John. Lo dice chiaramente, e dietro quelle parole si legge il dispiacere per non aver saputo fare di più. Immagino quindi, per come è scritta quella sequenza, che Tex abbia pensato a come trovare la quadra, ma con i due cugini morti e in un ambiente a lui precluso (quello confederato) non ha potuto fare di più. 

     

    Per me ci sta. Anzi, sta proprio lì - anche lì- una certa bellezza della storia. La chiudo qui sennò gli altri forumisti ci azzannano perché andiamo in loop (ci sta, non ci sta, ecc.). 

     

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

    Specialmente (direbbe Diablero) quando il tutto viene da Nizzi.

     

    Non l'ho capita.

    • Confuso (0) 1
  9. <span style="color:red">49 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Ma, facendo qualche indagine, la verità sarebbe venuta a galla sicuramente

     

    Ma Tex poteva svolgere indagini, in zona di guerra, non essendo nemmeno un ranger? Il tuo è un discorso col senno di poi, che fai alla luce del Tex successivo, ranger e mastino. Ma all'epoca Tex non era un ranger né poteva indagare sullo stato maggiore confederato. 

     

    <span style="color:red">51 minuti fa</span>, Letizia dice:

    questa tiritera per dire solo: ma non è venuto in mente a nessuno che l'oro nel forziere non c'è mai stato

     

    No. E ci sta. 

  10. <span style="color:red">25 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Male.

    Il coinvolgimento di John doveva essere escluso di default.

    Da Tex naturalmente, non certo dall'aiuto vicesceriffo sedicenne di Happytown.

     

     

    Ok. Però è un tuo punto di vista. I tuoi toni, invece, sono ultimativi, hanno una pretesa di oggettività che io, francamente, non vedo. Forse difettero' di capacità logiche, ma bisogna prendere atto che una cosa è oggettiva se è univocamente interpretabile, ed io questa inequivocabilita' non la vedo ;)

     

    John deve essere escluso di default dal novero dei colpevoli e Tex deve necessariamente scoprire tutto da sé solo se è il personaggio onnisciente che spesso vediamo. All'epoca di Fuga da Anderville, invece, è un giovane uomo provato dalle vicende del conflitto e da questa in particolare, in cui non ci ha capito una mazza. Non ci ha capito nulla perché era inimmaginabile l'inghippo che c'era dietro, pensare che sin dall'inizio l'oro era stato trafugato, e non lo avevano mai avuto non solo John, ma nemmeno Leslie all'inizio di tutto. Per come Tex ha vissuto la vicenda, l'unico colpevole non può che essere John, e un ragazzo ancora non scafato come Tex non può che pensare questo. Certo, anche se ha un'esperienza ancora limitata, egli è già per caratteristiche innate un buon giudice di uomini, e dentro di sé sente che John non può essere quella carogna che appare. Ma non ne  è certo, le evidenze sono tutte contro il cugino bruno. Ci avrà rimuginato all'infinito, ma poi la vita lo ha portato lontano dalla Virginia, e il mistero è rimasto irrisolto. 

     

    Nulla di scandaloso o di non canonico. 

     

    Ma tanto nessuno dei due cambierà idea. 

     

    Una cosa che mi ha fatto incazzare nel flame con Diablero è quando lui ha detto che dicevo cazzate nel difendere Leslie, e che lo definivo un personaggio positivo solo perché appariva in questa storia. In quanto tale, era un santino da difendere. Questo mi ha fatto incazzare, più di ogni altra cosa. Anni fa, in tempi non sospetti, scrissi un articolo per il Magazine del Forum su Fuga da Anderville, in cui dipingevo Leslie esattamente nello stesso modo. E non lo facevo per difendere il santino, perché questa logica da ultrà proprio non mi appartiene. Lo facevo perché ero fermamente convinto che il personaggio fosse quello, e a tutt'oggi ritengo che la storia non sia solo bellissima, ma funzioni perfettamente, pur nella sua atipicita' ed "ereticita'" rispetto al canone. Semplicemente, qui Tex perde, ma non è colpevole della sua sconfitta.

     

    Tu, Letizia, la vedi diversamente, ma le mie motivazioni, ai miei occhi e anche a quelli di qualcun altro (credo) non sono proprio campate in aria. Se ti va puoi riscriverla, quegli aspetti non ti sono andati giù e vorresti una tua versione. Legittimo, come legittime sono le scelte narrative di Nizzi che, nella sua libertà autoriale, ha voluto scegliere una cosa invece che un'altra, facendolo però sempre nei limiti del personaggio, senza alcuna violazione clamorosa.

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  11. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Letizia dice:

    Non sa dare risposta e non la cerca: è inerme e patetica rassegnazione di uno che non è Tex.

    "Non la cerca" è un fatto, non una mia opinione.

    "Si rassegna a tenersi i suoi dubbi" è pure un fatto.

    Che questo non sia Tex è una mia opinione.

     

     

    Non la cerca perché non sa dove trovarla, Letizia. È un rompicapo per lui irrisolvibile, ci si sarà arrovellato allo sfinimento, senza cavare un ragno dal buco. Perché non può immaginare, né lui né John prima della morte, quale abominio si celi dietro l'enigma. E poi gli resta il dubbio che la soluzione al mistero sia la più semplice, e cioè che sia stato John. Perché il dubbio non è fugato dalle parole dell'amico morente, lo stesso John lo sa. Si arrende alla sua impotenza, all'inspiegabilita di quanto accaduto, e chiede a Tex di conservare un buon ricordo di lui. Ma sa che Tex sospetta di lui

  12. <span style="color:red">51 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Tex isterico? Un po' stona, avrei voluto che gli desse un paio di papagni allo zio.

     

    Non poteva farlo, essendo il vecchio malato terminale. Di una malattia che lo sta consumando e che rappresenta la vera condanna per le malefatte del vecchio. Da qui l'impotenza di Tex e quella sua isteria. 

     

    <span style="color:red">56 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Però quando Tex prende in mano il ritratto dei nipoti e viene a sapere che lo zio lo aveva sempre avuto sulla scrivania...Beh aggiunge ulteriore stratificazione ad un altro personaggio.

    Tex per una volta è come noi lettori, travolto emotivamente dagli eventi, dai personaggi, dalle loro stratificazioni.

    Traditi i canoni texiani?

    Siamo border line per me ma la storia la trovo molto bella anche per questo elemento.

     

    La penso come te.

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  13. John è franco con Tex, ma non fuga tutti i suoi dubbi. John non dice: "Tex, non sono stato io a rubare l'oro, credimi, sto morendo e non mento". Chiede solo a Tex di conservare un buon ricordo di lui. John non fuga i dubbi, è in qualche modo ambiguo. Sa che Tex sospetta di lui, e non cerca di convincerlo della sua innocenza, anche perché non ne ha più il tempo né saprebbe dare una spiegazione di ciò che è accaduto, perché anche lui ha tante domande nella testa.

     

    John sa che i tarli che gli rodono il cervello sono gli stessi che ha Tex, e non dice nulla che possa giovargli davvero. Chiede solo che Tex conservi un buon ricordo di lui, ma è troppo poco, per i dubbi di Tex. Quest'ultimo nella testa ha troppe domande: chi ha ucciso Leslie? Perché John è fuggito? Domande alle quali non sa dare risposta, e quel sorriso finale di John non gli basta, anche se Tex vorrebbe farselo bastare eccome. 

     

    Anche per questo, adoro questa storia...

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  14. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Letizia dice:

    Tex non crede all'onestà di un amico morente???

     

    Non ci crede, o meglio non sa cosa pensare. Obiettivamente, per come sono andate le cose, il colpevole non poteva che essere John, e anche quando Tex fornirà la sua testimonianza nella commissione d'inchiesta, è consapevole che le sue parole sono un atto d'accusa verso il suo amico. Ma non può fare diversamente, perché non può immaginare l'abominio dietro la morte di Leslie.

     

    Poi pensiamo che Tex ha all'epoca poco più di vent'anni, anche se Ticci, forse per non disorientare il lettore, lo disegna come sempre...

    Mentre su Tom posso capire il tuo punto di vista, su John francamente non riesco.

  15. 1 ora fa, F80T dice:

    Ed eccoci a commentare Fuga da Anderville, che la vampata polemica dei giorni passati mi ha indotto a leggere per la prima volta.

     

    Parto con un dato che mi pare ampiamente condiviso, e cioè la maestosa bellezza dei disegni; ma vengo presto a parlare del soggetto e alla sceneggiatura.

     

    Sul piano generale, cito quanto ho già scritto commentando Tra due bandiere: "il fatto che Nizzi abbia tradito le parole pronunziate da Tex a conclusione dell'albo Tramonto rosso, penso che questo rientri nella normale fisiologia di una serie così lunga. In fondo, GLBonelli ha ambientato una nuova storia durante la guerra civile quando questa era già stata già rappresentata nella serie diversi anni prima".

     

    Ciò premesso, il soggetto è molto interessante e la storia acchiappa sia come giallo, sia sul piano emotivo.

    La vivisezione cui è stata sottoposta rischia di farne perdere la visione di insieme: salve le ultime pagine, su cui dirò ultra, il complesso delinea un Tex che è veramente e Tex, con allo sfondo una guerra brutale (non è necessario far vedere i palazzi in rovina: è l'animo abbrutito delle persona a disegnare l'orrore, senza contare la mostruosità del campo di concentramento).

     

    E' vero che il nostro eroe spara a diversi soldati confederati, ma anche qui lo fa solo per difesa, così come avrebbe fatto con chiunque stesse cercando di fargli fare indigestione di piombo.

     

    Non mi pare corretta l'analisi che vede i sudisti dipinti tutti come mostri. Innanzitutto, è chiaro che lo sceneggiatore ci fa vedere solo una parte della realtà; inoltre, a me la storia suggerisce soprattutto che gli orrori bellici rendono cattive o quanto meno indifferenti anche le persone normali. La scena che, a mio giudizio, reca di più questa impronta è proprio quella in cui i soldati confederati lanciano i cadaveri dei nordisti nella palude.

     

    Rimane il finale. Su quello penso che abbiano ragione coloro che lo ritengano fuori registro.

     

    Innanzitutto, le pagine conclusive disegnano un Tex sconfitto. Altre volte ciò succede nella serie: penso in particolare a Le colline dei Sioux o, in qualche modo, a Patagonia. Ma in quei casi Tex riesce ad evitare disastri più grandi.

    No. In questo caso, la sconfitta è totale e amara, un po' come quella di La strage di Red Hill di Nolitta.

    Ecco, secondo me non si può presentare un Tex perdente, che rimane per tanti anni dubbioso sulla moralità di John Walcott e poi riceve impotente la confessione dello zio.

     

    Anche la reazione del nostro eroe alla confessione del vecchio politico non è in linea con il personaggio: Tex non strilla inerme! Dunque, è stato un grave errore da parte dello sceneggiatore metterlo in una posizione di impotenza; altrettanto grave è che lo si faccia reagire in maniera isterica, senza assicurargli un contegno adeguato al suo personaggio.

     

    Concludo dicendo che, per le ragioni elencate, non so che voto attribuire alla storia (il 10 meritato per circa 200 pagine o il 2 della conclusione?). Mi asterrò, dunque, dal rispondere al sondaggio iniziale.

     

    P.S. - L'assenza di @Diablero rende il forum più povero, vista la sua ammirevole competenza; però, pur astenendomi da metter becco sulle sanzioni irrogate, ritengo che sia compito di ciascuno evitare di avvelenare il pozzo della discussione texiana, da cui tutti ci abbeveriamo.

     

     

    Complimenti per il bell'intervento, F80T, in linea con lo standard a cui ci hai abituato. Dopo il tuo commento di Tra due bandiere, lo attendevo e, come al solito, non mi hai deluso. 

     

    Pur concordando con te sul finale, non condivido affatto il 2 sulla conclusione della vicenda, perché ritengo che una storia così bella (anche per te lo è, visto che le attribuisci addirittura 10 per oltre tre quarti della vicenda) possa pure avere un finale atipico e amaro, anche se non canonico o texiano. 

     

    L'impotenza di Tex e la sua frustrazione, unita a quella richiesta di vicinanza fatta al Vecchio Cammello nell'ultima vignetta, posso dirti che mi hanno reso Tex, per una volta perdente, più caro. Quel paesaggio crepuscolare tra i campi di cotone, con i due pards che cavalcano insieme come sempre pur in un contesto così amaro, restano tra i miei ricordi texiani più preziosi. Ma qui entriamo nelle percezioni personali.

     

    Ancora complimenti per il post. 

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  16. Diablero ha commesso un grave errore e penso ne sia consapevole anche lui. Sarà un peccato la sua assenza nei prossimi 14 giorni, perché lui è uno che arricchisce il forum, in qualità ma anche in quantità, perché scrive tanto, e su tanti aspetti. 

     

    Io stesso, che ho invocato la sua sospensione di fronte a espressioni inaccettabili, oggi sono dispiaciuto per come è andata. Ma la decisione dei moderatori è da rispettare, è probabilmente la misura più opportuna e, da scafato frequentatore di forum qual è, immagino che la condivida anche lo stesso Diablero. 

     

    Personalmente, spero che questa decisione induca a una maggiore moderazione per il futuro. Anche se trovo spesso sgradevoli i suoi toni, non ce l'ho con l'utente Diablero, cui riconosco, oltre che la competenza, almeno la buona fede. Buona fede nel suo tentativo di difendere a ogni costo la memoria di Glb e la sua creatura Tex. Solo che va troppo oltre, ed è giusto, anche se non piacevole, censurarlo.

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  17. Non amo le storie di Mefisto, e in quanto tale non ho amato nemmeno la storia del Dottor Weyland. 

     

    Questa però mi sta intrigando di più, vai a sapere il perché. Per ora non dico nulla, voglio solo soffermarmi sulla donna che definisce le grinte dei pards non più rassicuranti di quelle di Mefisto e company: è solo uno dei diversi momenti di ironia presenti in maniera brillante in questi due primi albi. Ma è anche il più significativo: probabilmente, se li vedessimo in carne e ossa, i volti vissuti di Tex e Carson farebbero paura anche a noi :D

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  18. <span style="color:red">11 minuti fa</span>, Diablero dice:

     

    Direi che è ben difficile continuare, seriamente, a sostenere che la storia non ti sta dicendo "guerra! guerra! guerra allo schiavismo!!!"

     

    Anche qui, ti lasci prendere dalle singole vignette per confezionare una tesi. Ma da nessuna parte, mai, io ho sentito questa storia urlare: "guerra"! Se analizzi le singole vignette perdi il contesto generale, l'atmosfera. Dire che questa storia è guerrafondaia per me è veramente esagerato.

     

    <span style="color:red">26 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Ma sei proprio tu, Tex, oppure tu eri in trasferta in Messico e il tuo posto lo ha preso un impostore?

    Ma come si fa a non vedere che questo mollusco inconsistente non è Tex e che non gli somiglia per niente?

    Come si fa ad accettare questi atteggiamenti che non sono di sconfitta ma di totale e vile rassegnazione)?

     

    Non aveva elementi, e alla luce di ciò ha dubitato sempre di John. Ha preso una cantonata, ci può stare.

     

    Comunque, vedo che qui si ritorna a dire sempre le stesse cose, io stesso mi rendo conto di essere diventato un disco rotto. Ho detto già tanto su questa storia, non ci siamo fatti mancare un bel flame, ognuno resta sulle proprie posizioni, anche se ognuno di noi ha avuto motivo di riflettere e, come ammesso da @Poe, ripensare a certe situazioni. Lo stesso ho fatto io, pungolato dalle analisi di @Diablero (che se si mantenesse nei giusti confini sarebbe uno splendido Maestro, un Professore: e quando parlo di giusti confini, non faccio riferimento solo a qualche caduta di stile che è sempre da evitare, ma a certi toni da professore scocciato dal dover spiegare le ovvietà agli scolaretti: anche se molti di noi, qui, sono più giovani di Diablero, non sono comunque più di primo pelo e hanno un pizzico d'amor proprio, da difendere quando ci si sente apostrofati come incapaci di leggere e interpretare. Continua pure a pensarlo, Diablo, sei fatto così e nessuno può impedirtelo, ma perdiana, sai scrivere così bene, cerca almeno di non darlo a vedere in maniera così smaccata o, come accade a volte, sgradevole ;) ), dalle domande retoriche di @Letizia, dalle riflessioni di @Exit.

     

    Ma ora basta. Non continuo più, sennò diventa stancante. E poi rischio di farmi venire la nausea per una delle storie che ho più amato in assoluto, e che anche in questo senso devo preservare :)

  19. @Thor983 complimenti per il bel messaggio, per nulla prolisso. Mi ritrovo in pieno nel tuo post, sarà che per imprinting (sei del 1983?) siamo pressoché coetanei? 

     

    Comunque la penso esattamente come te, e infatti ho già espresso il mio auspicio e le mie aspettative sulle storie sulla guerra civile che potremo leggere in Texwiller.

     

    A proposito, ma Missouri è più fedele di Fda ai dettami di Glb? Mi piacque molto, ma ora non la ricordo, dovrei rileggerla.

  20. <span style="color:red">2 minuti fa</span>, Exit dice:

    Leo se tu apprezzi un fumetto dove il protagonista è insicuro e non capisce dove è la ragione e il torto, stai leggendo il fumetti sbagliato.

     

    Per me questa è una posizione oltranzista. Tex qui non è insicuro, semplicemente si fa ingannare. Ma non da uno più furbo di lui, bensì da uno che, dietro le spoglie di gentiluomo rispettabile del Sud, cela un essere abominevole, tale da ingannare chiunque.

     

    Tu, Diablero e altri lettori storici siete liberi di pensare che questo non sia Tex. Io, forse per il famigerato "imprinting" dovuto a questioni anagrafiche, sono molto più "laico" o tollerante sul punto. 

     

    Mi rendo perfettamente conto che qui Tex si fa fregare e non rispetta alla lettera la promessa fatta sulla tomba di Rod o le parole dette a Carson. 

     

    Ciò che cambia è la mia percezione su questi elementi. Non li vedo tali da dire che tradiscono la filosofia del personaggio. È una questione di soglia di tolleranza, in me più alta rispetto ai lettori più anziani o comunque strenui difensori del Verbo Glbonelliano? Forse sì. 

     

    Ma visto che questa è una storia apparsa sulla collana Tex, pubblicata dalla casa editrice di Tex, più volte ristampata anche in edizioni di pregio dalla medesima casa editrice, non posso definirla un capolavoro di Tex? È sufficiente che io dica che è solo un capolavoro? Vi dirò di più: la storia è un capolavoro solo PER ME. Nel lungo dibattito di questi giorni, credo di non aver mai preteso di imporre il mio punto di vista sulla percezione di questa storia; ne ho solo difeso, con argomentazioni che ciascuno potrà trovare più o meno plausibili, i passaggi che venivano contestati. Ho ammesso che la situazione di Tom era al limite, e che la promessa di Glb è stata bypassata (anche se nella sostanza si è preservata per il fatto che Tex cerca- e ci riesce - di non uccidere nessuno).

     

    Non credo di star leggendo "il fumetto sbagliato". Dove tu ci vedi l'errore inaccettabile, io ci vedo una situazione del tutto nella norma, perché Tex non è infallibile. 

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  21. <span style="color:red">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

    A me pare ancora incredibile che consideriate uno dei momento più drammatici e lirici della serie, in cui GL Bonelli mette sulla pagina le sue convinzioni "una semplice vignetta", ignorabile senza problemi...

     

    Anche la vignetta sul giuramento a Lilith è ignorabile, dunque?

     

     

     

    Hanno un peso specifico molto diverso. In TDB Tex dice di non aver mai più sparato un colpo contro i sudisti. Di fatto, in FDA non spara alcun colpo PER UCCIDERE. Non è la stessa cosa, siamo d'accordo, ma per quella che è la mia sensibilità di lettore non c'è un tradimento alla filosofia del personaggio. 

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