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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    I risultati si sono visti? Quando? Dopo che per dieci e più anni ha tirato la carretta praticamente da solo? Il calo di Nizzi è dovuto a una crisi creativa che poco ha a che fare con questa sua presunta "castrazione". Io stesso ho detto più volte che avrei voluto più "Fuga da Anderville", intendendo più storie personali. Ma se Nizzi non le ha scritte non è stato solo per un'imposizione esterna, ma anche per la sua intima convinzione che Tex si scriveva a quel mondo, che la formula del vecchio Bonelli era quella vincente. Lo ribadisce anche oggi, prendendo le distanze dagli autori moderni... D'accordo, ma chi è venuto dopo GLB è stato Nizzi, non altri. Lui aveva vincoli dall'esterno oltre che, come detto sopra, una ferrea convinzione che Tex andasse scritto in quella maniera. Boselli e gli altri sono venuti dopo, quando già il pubblico era abituato a non vedere più la scritta in terza di copertina "text by Glb". Ma più di dieci anni dopo, però. Lo abbiamo visto, e ci è piaciuto, nei suoi capolavori. Con La Congiura Nizzi si è divertito un mondo, La Leggenda della vecchia missione è puro GLB ma anche purissimo Nizzi, Fuga da Anderville è poesia ecslusivamente nizziana...
  2. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    CONTIENE S P O I L E R Sugli Yaqui ti do' ragione: carne da macello. Ma a Nizzi interessano i bianchi, stavolta. E questi non sono carne da macello: la morte del giovane Joe, eroe; il pavido cercatore d'oro, vigliacco; il gambler, vigliacco ed eroe al contempo; lo stesso sfortunato Bulder, che casca dalla padella nella brace e fa una fine orribile. E infine il vecchio teatrante, che di fronte alla propria rovina si fa accecare dalla famigerata "febbre dell'oro". Insomma, piatta e scontata proprio non direi. Il finale con l'arrivo della cavalleria, concedo che sia troppo telefonato, ma il vero finale è il piccolo "giallo" delle ultime 10 pagine, con il sospettato Frank e con il vero - inaspettato - colpevole Parson. Nonostante quanto detto sopra, non è una grande storia. Si legge troppo velocemente (soprattutto il secondo albo) e gli avversari sono come quei pupi dei videogames, messi lì apposta per essere falcidiati. Se l'avversario non ha spessore, giocoforza la vicenda perde mordente, e a poco vale il fatto che l'interesse di Nizzi risiedesse tutto negli assediati e per nulla negli assedianti. Capitolo Kit Carson: le figure da "piccione" mi danno un po' di fastidio, ma non le reputo inaccettabili. Quando si fa sfuggire Bulder, è sfortunato perché questi ha due cavalli mentre quello del Vecchio Cammello viene subito colpito dal fuorilegge. Quando invece, alla fine, Parson lo tramortisce, il Vecchio Cammello è colto di sorpresa quanto il lettore, e penso che una situazione del genere possa starci. Per il resto, Carson è il vero protagonista della vicenda, con una performance, nella parte centrale del secondo albo, con cui Nizzi vuole evidentemente mettere a tacere i suoi detrattori, coloro che per anni gli hanno rimproverato la sua cattiva gestione del Vecchio Cammello. "Pensate che solo Boselli vi sappia dare un Carson protagonista? Vi faccio vedere io", sembra dire lo scrittore modenese. Ed io, da buon carsoniano, sono contento? No. Non sono contento perché, per recuperare Carson, Nizzi si perde Tex. In tanti anni di saga texiana, non ricordo una situazione in cui non sia Tex a ritagliarsi la parte più pericolosa. Ci sta, lui è più giovane del suo pard, ed anche più spericolato. Da carsoniano, adoro le situazioni in cui Carson si mette in luce, ma per fare ciò non si deve stravolgere Tex. Un Tex arrendevole, che sa dire al suo pard solo "al contrario di te, io non sono stanco di vivere" e, poco più tardi, "in bocca al lupo". Carson deve essere sempre un leone, agile, ed anche astuto e fine calcolatore, d'accordo, ma se si getta in un'impresa suicida io mi aspetto che Tex intervenga. So che corro il rischio di essere preso per un incontentabile: una volta vuoi che Carson sia sempre in risalto, poi ti mettono in risalto Carson e tu ti incacchi. Ma Carson deve risaltare come ne I Giustizieri di Vegas, come ne Gli Uomini che uccisero Lincoln, come ne Il Presagio, come ne Gli Invincibili, come ne La Leggenda della Vecchia Missione. Deve cioè essere sempre più che all'altezza delle situazioni che gli si prospettano da affrontare ma, contemporaneamente, mi aspetto che Tex sia Tex. E che in una situazione suicida, che tra l'altro può essere affrontata indifferentemente da entrambi, sia lui a imporsi. Questo è Tex: può anche passare in secondo piano, e lasciare spazio a Carson, ma per cause di forza maggiore, non già perché ritiene che un piano è suicida e lascia che a metterlo in atto sia il suo vecchio pard. In definitiva, per me, una storia discreta. Non eccezionale, ma nemmeno anonima come invece è sembrata a tanti pards che hanno commentato in questo topic.
  3. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Anche da parte mia, caro francob. È sempre un piacere dialogare con utenti preparati delle proprie, condivise, passioni.
  4. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Probabilmente è come dici tu. Resta il fatto che nel 97 (all'epoca de Gli Invincibili) Nizzi aveva una sessantina d'anni, non tantissimi quindi, soprattutto per uno che fa lo sceneggiatore di storie di fumetti, mestiere che a mio parere presuppone un'apertura mentale diversa rispetto ad altre categorie di lavoratori. Vedete Borden, che di anni ne ha 66...
  5. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Ti quoto al 1000 per 1000! Come soggetti, Nizzi non era particolarmente originale (questi sono terreno di Boselli, che da questo punto di vista è semplicemente un drago!), ma come sceneggiava lui, per me neanche Glb. La leggenda della vecchia missione, mio primo albo di Tex, era un capolavoro di sceneggiatura e di dialoghi, come anche La Congiura, La Grande Rapina e tante altre. Puro western! Sul fatto che Nizzi abbia le sue convinzioni, sono meno d'accordo. Non solo ora a 80 anni, ma anche vent'anni fa criticava Gli Invincibili. Non comprese che c'era l'assoluta necessità di un Tex 2.0, di una ventata d'aria fresca quale Boselli era e incredibilmente ancora è, dopo venticinque anni. Non comprese che senza Shane e i suoi "fratelli" Tex sarebbe stato condannato. Perche se è vero che Nizzi ha salvato Tex nel dopo Bonelli, è altrettanto vero che Boselli ha salvato Tex dopo il periodo d'oro nizziano.
  6. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Sempre opinione personale. Pur essendo d'accordo con te, come ho già detto, sull'inopportunita' delle catene che si è imposto Nizzi (e che, almeno all'inizio, gli aveva imposto Bonelli), penso che alla fine Nizzi abbia comunque fatto bene ALMENO quanto l'originale. Il suo contributo a Tex non è stato una "pallida copia" ma una splendente continuazione nel solco della tradizione.
  7. Leo

    Claudio Nizzi

    Un'altra cosa che Glb chiese a Nizzi fu se gli piacessero le donne. Insomma, interlocuzione ridotta al minimo, fatta di gesti e domande inusuali Poi è vero pure che andava in giro con la pistola. Insomma, un tipo fuori dagli schemi...
  8. Leo

    ....tutto è cambiato...

    D'accordo con te.
  9. Leo

    ....tutto è cambiato...

    D'accordo con te. Non è stato per niente inferiore a GLB. Manierista o meno, è stato un grande sceneggiatore texiano, la Storia e le sue decine di storie bellissime parlano per lui. Ma Fuga da Anderville è il suo capolavoro. E Nizzi stesso ha ammesso di essere quasi andato contro la sua poetica, contro la sua ferrea convinzione che Tex debba sempre stare al centro. Criticava fortemente lo Shane de Gli Invincibili, dicendo che era più facile scrivere una bella storia mettendo da parte Tex, ma che alla lunga il personaggio ne avrebbe risentito. Per questo si è sempre mantenuto rigido nel seguire il modello GLB. È mia personale convinzione invece che se avesse scritto qualche Fuga da Anderville in più, il personaggio e lui stesso ne avrebbero tratto solo benefici: in questo concordo con Carlo.
  10. Leo

    ....tutto è cambiato...

    A me Ruju ha deluso spesso (vedi Il cuore di un apache ma anche altre di cui non ricordo il nome), forse in percentuale più di Nizzi, considerato il numero delle storie scritte da entrambi. E ribadisco la mia stima per lo sceneggiatore sardo e la fiducia che ripongo in lui come scrittore texiano. Su Nizzi scrittore di maniera: forse è vero, ma ha scritto comunque storie bellissime. Ricalcando, è vero, lo stile di GLB, ma per esplicita richiesta di Sergio Bonelli. Lui stesso ha affermato, in un'intervista, che le sue uniche storie più personali sono state Fuga da Anderville e il texone di Parlov. Sulla base di questa affermazione, do ragione a Carlo quando dice che avrebbe dovuto scrivere un po' più alla Nizzi, mettendoci il cuore. Se l'esito è Fuga da Anderville, viva Nizzi che ci mette il cuore e scrive alla Nizzi e abbasso il Nizzi imitatore di Glb. In conclusione: sono d'accordo con Carlo che Nizzi avrebbe dovuto scrivere più alla Nizzi, ma quando - sentendosi obbligato- si è tenuto nel solco tracciato dal suo editore, ha comunque regalato storie bellissime e diversi capolavori. Cosa che ancora Ruju non è riuscito a fare.
  11. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Bella metafora. Io però coltivo la speranza che anche Ruju possa scalare il Pordoi...
  12. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Ortiz, che tu giustamente definisci leggendario, è stato per me uno dei più grandi disegnatori Tex. Il suo esordio, La grande rapina, fu semplicemente uno spettacolo. Non a caso Nizzi lo ha sempre annoverato tra i suoi disegnatori preferiti, e Manfredi lo ha fortemente voluto nella squadra del suo Magico Vento. La tua Montagne Maledette, con quei superbi e realmente maledetti - per come sono disegnati - Monti Superstizione, sono una delle tue storie che amo di più, e la amo anche grazie ai disegni del grande Jose'. Ruju, per tornare in topic, ha avuto a disposizione un Ortiz già anziano e in fase calante. Eppure, una delle storie più riuscite dello sceneggiatore sardo è Le Catene della colpa, in cui c'è l'eccellente personaggio di Guillermo Blanco, che buca lo schermo anche grazie alla caratterizzazione grafica del vecchio ma sempre efficace disegnatore spagnolo. Tra le tue storie che amo di più, ci sono anche gli Assassini e Colorado Belle, quest'ultima per me un vero e proprio capolavoro, una storia molto matura e cinematografica. Ebbene, non potrò mai dimenticare le sequenze iniziali nella boom town, rese in maniera superba, magnifica, da Alfonso Font. Infine, non capisco perché non piaccia Ginosatis. La sua (e tua) Caccia Infernale mi piacque molto. Questo per dire, come già detto da altri pards, che i gusti sono del tutto soggettivi, e che il sottoscritto ritiene perfettamente azzeccati gli aggettivi che riservi al "leggendario" Ortiz e al "grandissimo" Font. Chiudo parlando della bravura di Ruju. Nizzi ha ammesso che il disegnatore cui una sua storia era attribuita lo influenzava inevitabilmente nella stesura della sceneggiatura. Così, una storia scritta per Villa lo ispirava molto, una scritta per Blasco invece lo deprimeva e lo portava a scrivere con meno entusiasmo. Ebbene, per il tanto bistrattato Ortiz, Ruju ha scritto (torno a dirlo, perché lo trovo un esempio calzante) Le Catene della colpa, bellissima. E per l'altrettanto disprezzato Cossu (che anch'io ritengo poco adatto al western) ha scritto Il Ponte della Battagla, che è e resta una delle storie più riuscite da lui scritte per Tex, a parer mio. Questo per dire che il disegnatore non è un alibi, e che una storia, se funziona funziona. Ruju per ora funziona "a corrente alternata", anche se va sempre meglio, ma per favore evitiamo di fare paragoni con Nizzi, o addirittura dire che Ruju è superiore a Nizzi. Che tecnicamente potrebbe anche essere, chissà, ma non per il contributo dato a Tex!
  13. Leo

    Le feste di Tex

    Non ne ricordo nemmeno io, ma approfitto per fare gli auguri di buon 2020 a tutti i pard!
  14. Mi piace la variante proposta dal buon pecos. La faccio mia e ripropongo la mia tabella: TUTTE LE MIGLIORI STORIE DI TEX PER CENTINAIO 001 - 100 101 - 200 201 - 300 301 - 400 401 - 500 501 - 600 601 - 700 Tra due bandiere Il clan dei cubani La taverna sul porto Il passato di Carson La grande sete I Giustizieri di Vegas Sulle piste del Nord Tucson I Diavoli rossi Bande rivali Terre maledette I Sabotatori Diablero Ore disperate Nelle paludi della Louisiana I sette assassini Colorado Belle Le catene della colpa In nome della legge Gli eroi di Devil Pass La leggenda della vecchia missione L'uomo senza passato Puerta del Diablo L'ultima vendetta Terra Promessa Il marchio di Satana Le rapide del Red River Gli invincibili L'ultima diligenza La stirpe dell'abisso San Francisco Giungla crudele La congiura Gli uomini che uccisero Lincoln Morte nella nebbia Luna insanguinata Mingo il ribelle Il ritorno del Carnicero Sioux Il presagio Omicidio in Bourbon Street I Rangers di Lost valley El Muerto I delitti del lago ghiacciato L'uomo con la frusta Le colline dei Sioux Missouri Wolfman Il Giuramento Il colonnello Watson La Tigre Nera Sulla posta di Fort Apache Evasione Jethro Gilas Fuga da Anderville Furia Rossa La grande invasione Un ranger per nemico L'ombra del Maestro
  15. Leo

    Claudio Nizzi

    Per quanto ne so, Nizzi lavorava da casa, a Fiumalbo. Più volte ha raccontato che situazioni delle sue storie che non andavano bene a Sergio Bonelli gli venivano segnalate telefonicamente da Canzio e non da Sergio, poiché quest'ultimo aveva una certa ritrosia personale a muovere critiche. Quindi è vero che Nizzi ha visto una sola volta GLB, ma anche con Sergio il rapporto era tutt'altro che quotidiano. I meglio informati mi correggano, se del caso.
  16. TUTTE LE MIGLIORI STORIE DI TEX PER CENTINAIO 001 - 100 101 - 200 201 - 300 301 - 400 401 - 500 501 - 600 601 - 700 Tra due bandiere Il clan dei cubani La taverna sul porto Il passato di Carson La grande sete I Giustizieri di Vegas Sulle piste del Nord Tucson I Diavoli rossi Bande rivali Terre maledette I Sabotatori Diablero Ore disperate Nelle paludi della Louisiana I sette assassini Colorado Belle Le catene della colpa In nome della legge Gli eroi di Devil Pass La leggenda della vecchia missione L'uomo senza passato Puerta del Diablo L'ultima vendetta Terra Promessa Il marchio di Satana Le rapide del Red River Gli invincibili L'ultima diligenza La stirpe dell'abisso San Francisco Giungla crudele La congiura Gli uomini che uccisero Lincoln Morte nella nebbia Luna insanguinata Mingo il ribelle Il ritorno del Carnicero Sioux Il presagio Omicidio in Bourbon Street I Rangers di Lost valley El Muerto I delitti del lago ghiacciato L'uomo con la frusta Le colline dei Sioux Missouri Wolfman Il Giuramento Il colonnello Watson La Tigre Nera Sulla posta di Fort Apache Evasione Jethro Gilas Fuga da Anderville Furia Rossa La grande invasione Un ranger per nemico L'ombra del Maestro Le storie da 1 a 100 non le ho inserite perché le ricordo molto poco e non mi sento di fare una classifica. Anzi, vorrei approfittare della ristampa del Classic per rileggerle, e credo proprio che lo farò, perché i miei numeri di quegli anni hanno diversi buchi o sono troppo malmessi. Sulle altre decine, non ho rispettato le sequenze di uscita perché non mi andava di riscrivere tutto. Ho quindi preservato le storie inserite da Ymalpas che mi trovavano d'accordo. Se dovevo fare una modifica, l'ho apportata nella cella di Ymalpas, non riscrivendo il tutto. Non so se mi sono spiegato, comunque le mie colonne non rispettano l'ordine di uscita né l'ordine di preferenza.
  17. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Alla fine del libro, ci sono due storie brevi, una delle quali è di Nizzi e Giovannini e si intitola "Il cacciatore di castori", pubblicata nel '71 su Il Giornalino. Ebbene, è la versione ultra-breve de La Ballata di Zeke Colter, il Cacciatore di Castori è lui, la vicenda è identica. Credo che La Ballata, edita nell'Almanacco del '94, sia una delle più belle storie di Tex e forse la più bella, insieme a Eroe per caso, tra quelle uscite sulla pubblicazione degli Almanacchi. Anche per questa avventura, Nizzi ha attinto dalla sua esperienza precedente, come già aveva fatto altre volte, ri-utilizzando trame già proposte in Larry Yuma. La cosa non sminuisce il valore della splendida storia innevata illustrata da Calegari, ma è una curiosità che penso non tanti conoscano.
  18. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    Sono d'accordo, scherzavo per far capire di essere psicopatico per Carson
  19. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Un po' lo immaginavo, anche se certi giudizi sono un po' troppo tranchants per essere del tutto finti. Auguroni anche a te caro Carlo e a francob e dix e a tutti gli altri amici di forum
  20. Leo

    Sentieri di carta nel West

    È una bella lettura, Dix. Molto interessante. Ci sono i mostri sacri del fumetto western nostrano. È una bella compagnia. Grazie per gli auguri, che ricambio.
  21. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Le interviste di Gian Luigi Bonelli sono straripanti come era lui. Alcune cose sono particolarmente degne di nota: 1) anche se ammette che il fumetto è la sua vita, in una prima intervista lo definisce come "un'espressione artistica di secondo grado". In una seconda intervista, fatta anni dopo, ammette candidamente di non leggere alcun fumetto, perché i fumetti non gli interessano. "Il fumetto, secondo me, è come un teatrino di provincia, eppure a un certo pubblico può piacere". Insomma, una presa di distanza abbastanza netta dall'arte che lo ha reso grande. D'altronde, lui stesso in precedenza confessa di aver accantonato il romanzo solo perché col fumetto guadagnava di più. 2) di suo figlio Sergio, dice che non condivide granché le cose che scrive. L'intervistatore gli ricorda che Zagor si rivolge a un pubblico più giovane, ma lui ribatte che Sergio scrive lo stesso cose un po' sconclusionate . Poco prima, aveva definito I Ribelli del Canada "una vaccata di racconto" (peraltro, io sono d'accordo con lui). 3) su Carson, l'intervistatore gli rimprovera il fatto (e siamo nel '82, quindi in epoca pre-nizziana!) che Carson ormai è diventato solo la spalla comica di Tex. E GLB non sconfessa questa affermazione. Questo per dire che probabilmente la dissacrazione di Carson, contrariamente alla nostra percezione, si può forse attribuire già a GLB e non solo a Nizzi come spesso facciamo anche qui sul Forum. 4) l'intervistatore lamenta che i personaggi comprimari abbiano poco spessore psicologico e che forse sarebbe meglio ridimensionare un po' Tex, o almeno dargli avversari più degni del suo peso. È una "critica" rivolta al creatore di Tex nel '82. Lui un po' glissa, ma evidentemente certe esigenze c'erano già anche all'epoca, almeno in un certo pubblico più "raffinato". Sappiamo come è andata: più di dieci anni dopo è arrivato un certo @borden che ha raccolto e soddisfatto queste istanze, sia per quanto riguarda i comprimari che per il ruolo e la personalità di Carson. All'inizio Boselli veniva criticato per i suoi personaggi "ruba-scena", ma è evidente che l'autore milanese ha in qualche modo salvato Tex, portando una ventata innovatrice fondamentale per la sopravvivenza della collana. Magari non vi frega nulla di queste mie osservazioni, peraltro in un giorno di festa come questo, ma trovavo degni di nota questi aspetti, letti tra ieri e stamattina. Buon Natale a tutti!
  22. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    Però c'è nella sequenza iniziale
  23. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Io se ho già una storia, non la ricompro a prescindere. L'unica eccezione sono stati quei cartonati a colori bellissimi usciti in edicola qualche anno fa, ma solo per le storie che ho amato di più (e mancavano Gli Invincibili, pazzesco!!! )
  24. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Conterrà qualcosa di irrinunciabile che costringerà chi ha già acquistato il cartonato di 35 euro a prendere anche l'edizione da edicola. Io, da buon collezionista di storie e non di albi, non sono intenzionato a prendere il texone di febbraio, che sarebbe solo una copia di una storia che già ho e in un formato eccezionale. Però vuoi vedere che mi costringeranno a spendere quei soldi ?
  25. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    Io la adoro non solo per un grandissimo Carson, ma anche per i due antagonisti, eccellenti. Comunque c'è un grandissimo Carson
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