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Leo

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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    E' come dicevo io: dipende da come si leggono le storie. Per me i personaggi sono fondamentali. Qui ti devo nuovamente contraddire. Io non campo affatto male per così poco. Quando leggo Fuga da Anderville, o Colorado Belle, o Cheyenne Club, provo un appagamento senza eguali: sono davvero un bambino nel paese dei balocchi, la persona più entusiasta del mondo. Tanto sono entusiasta di un certo tipo di storie, tanto riesco a farmi stare indigesta una storia come I Ribelli del Canada: esigere e pretendere un certo tipo di trame, o una certa qualità da parte dello sceneggiatore, non è una sega mentale, ma fa parte del piacere di leggere. E se una lettura la ritengo una non buona lettura, per le tante ragioni esaminate sopra, non è una mia sega mentale, ma è una lettura che non mi piace. Si può leggere in maniera approssimativa o approfondita, senza troppe pretese o confidando nello sceneggiatore, in cerca di un'oretta di svago o in cerca di un appagamento più duraturo (qual è quello che mi danno Shane, Glenn Corbett, Andy, ecc.). Non si tratta di seghe mentali né di campare meglio o peggio, ma di come si è abituati a considerare la lettura. Diverso è il discorso di Carlo o di Juan Raza, che non si trincerano dietro la noncuranza per i personaggi (ma allora perché si legge, di grazia?) ma spiegano perché secondo loro quel personaggio è riuscito, nonostante le tante incoerenze. E' una risposta che mi piace di più, ma che contesto fortemente nel merito Le risposte poi che mi piacciono più di tutte sono quelle di GLB e di Borden, non proprio due novellini. Ma alla fine, se la storia Vi piace a prescindere da tutto, buon per Voi, che avrete un bel malloppone da rileggere quando lo vorrete. Io ne ho altri, e su queste trecento e passa pagine non posso contare...
  2. Leo

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Grazie per la risposta. Nemmeno io sono mai più riuscito a rileggerla, né credo che lo farò mai più. Per me, è il più grande capolavoro di Nolitta e una delle migliori storie della saga. I personaggi nolittiani mi piacciono, ma non Donovan. Come ho detto in un altro post, non è un personaggio grigio, ma un personaggio nero che poi diventa bianco per poi tornare nero per poi tornare bianco per poi... Donovan è la causa che, più di tutto, mi fa detestare questa storia. Sul divertimento e lo svago mi sono pronunciato sopra: basta intendersi su cosa significhino per ciascuno di noi divertimento e svago. Per me ci sono entrambi solo quando ad essi si accompagna un quid in più. Altri hanno un modo di leggere diverso dal mio. Ma credo che una cosa è dire che la storia ti ha divertito, un'altra è dire che è valida. Per me non lo è. Anche se può svagare.
  3. Leo

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Certo che è un fatto. Ribadisco: dipende dal modo di leggere un fumetto. Se lo leggi con l'occhio tecnico di un Glb, o con l'occhio non tecnico ma esigente di un lettore con le mie stesse aspettative, forse ti pare una porcata. Se lo leggi per puro divertimento (come è legittimo che si legga un fumetto, intendiamoci), la storia ti può pure piacere. Dipende da che tipo di lettore sei. Sarebbe bello conoscere il parere di @bordenBorden bordenBordenn al riguardo: magari può smentirmi. Quale "occhio tecnico" migliore del suo?
  4. Leo

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Dipende sempre secondo me dal modo di leggere. Se si ritiene il fumetto una lettura d'evasione, il cui scopo principale è intrattenere, allora I ribelli del Canada può essere una lettura piacevole: il grande Nord, Gros-Jean, Tex in estrema difficoltà, un personaggio indecifrabile come Donovan, la rivolta, il capo dei ribelli che sembra un hippie degli anni 60, ecc.ecc. Io da Tex cerco un intrattenimento che in qualche modo mi lasci anche qualcosa. Un personaggio di spessore e credibile me lo porto dietro per tutta la vita, non solo per il tempo (limitato) della lettura. Un Ray Clemmons, un John Walcott, uno Shane, entrano nel mio personale Pantheon di emozioni, diventando quasi persone a cui, alle volte, penso emozionandomi nuovamente. Quando commento con mio padre, o con voi, provo quasi una fierezza personale a parlare di Colorado Belle, o del Colonnello Watson. Li sento miei. Mi hanno dato qualcosa, e per me anche quel qualcosa è importante. Ebbene, lo schizofrenico, non credibile, sballato Donovan non solo non può darmi tutto questo (è un personaggio costruito davvero male), ma anzi da lui mi sento defraudato. Defraudato del tempo occorso per stargli dietro, per leggere una storia senza capo né coda, defraudato del tempo che ci ho messo per detestarne la totale mancanza di senso. È lo stesso sentimento provato per Il ragazzo rapito di Faraci o per Cuore Apache di Ruju: se di fronte non ho buoni.personaggi, ma solo sciocche marionette occorrenti per fare andare avanti la storia, mi sento preso in giro. Una lettura del genere, lungi dall'intrattenermi, mi indispettisce. Ritornando all'inizio del mio post, dipende tutto dal modo di leggere e da cosa ci si aspetta da un fumetto. Io mi aspetto di non essere preso in giro. Mi aspetto un minimo di credibilità e di verosimiglianza. Un minimo sindacale. Se non volete fidarvi di me, fidatevi di Glb, che l'ha definita una porcata. Non è un caso, credo
  5. Concordo. Soprattutto per due storie un po' più ambiziose, o che hanno avuto maggiormente da dire. Ma il soggettista Bondi chi è?
  6. Leo

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    100 sono meno di 10 anni. Diciamo 500 va
  7. Leo

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Mi auto-quoto per ricordarmi perché non rileggerò più questa storia
  8. Leo

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    E' un massacro efferato di cui lui è co-autore, per nulla in linea con il suo improvviso rigurgito di coscienza successivo. Non la rileggo da tanti anni, proprio per l'odiosità del personaggio di Donovan. Magari, ad una seconda lettura, potrei rivedere il mio giudizio ma non credo. Ne ho talmente un cattivo ricordo che non sono per nulla spinto a riprendere gli albi in mano. Quando succederà, ti farò sapere...
  9. Leo

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Per me il personaggio di Donovan è dosato malissimo, invece. Quanto di più schizofrenico possa esserci. I personaggi grigi di Boselli sono grigi, non sono bianchi che diventano neri per poi tornare bianchi, in un vortice allucinogeno che di fatto mina la credibilità del personaggio. Un personaggio grigio deve comunque mantenere un certo livello di coerenza (l'unico errore in questo senso di Boselli è quello del Tenente Parkman alla sua seconda apparizione), sennò è un personaggio sprecato. Come per me lo è Donovan.
  10. Sulla regolare, ne Il Passato di Carson, si capisce che Lena e Kit fanno sesso. Si capisce senza farlo vedere, in una scena bellissima e con una soluzione elegante. Sulla regolare. Qui ci si è spinti un po' oltre, la storia è su Carson casanova. Che male c'è? Carson affascinato, Carson preso. Innamorato no, hai ragione. Ma la sostanza non cambia, ai fini della storia. Ci ho pensato anch'io: un'altra piccola debolezza della trama. L'ho superata pensando che la bruna è una ragazza da saloon, e che anche il suo Jack non doveva essere uno stinco di santo. Siamo nel West. Lei non esita ad ammazzare a sangue freddo l'assassino del suo compagno. Ha grinta da vendere, resta una donna di saloon, minacciata da una gang. Entra questo bell'uomo e coglie l'occasione. La stessa Lena non era una santa neanche lei, visto che ci sono margini di incertezza sulla paternità di Donna.
  11. La storia di Barbieri è anch'essa "storica": è la prima volta che si vede esplicitamente uno dei pards fare sesso. Si tratta peraltro di una vignetta una, in effetti abbastanza discreta, in cui due ombre giacciono avvinghiate su un letto. In un'altra vignetta c'è un bacio appassionato. Cosa succede a Tex? Sta cambiando per adeguarsi ai tempi moderni? Strizza l'occhio alle fantomatiche presunte nuove generazioni (che purtroppo non ci sono, e in questo senso la vedo nera per Tex, perché dalle mie parti nessun ragazzino compra fumetti)? Per come la vedo io, non sta succedendo niente di tutto questo. La storia di Barbieri è un unicum, in una collana speciale. Una collana che propone storie brevi, che bruciano nell'arco di 30 pagine, e che devono sfruttare questo breve lasso di "tempo" per proporre qualcosa di interessante e, perché no, di nuovo. Nuovi sono molti sceneggiatori, che vengono appositamente testati in questa collana; nuovi o inconsueti sono anche alcuni disegnatori. Spingersi un po' oltre, proporre qualcosa di nuovo, è nello spirito di questa collana. Non rivedremo altri pards fare sesso sulla regolare; forse potrà capitare nella nuova collana Tex Willer, anch'essa non vincolata necessariamente al (presunto) "dogma" glbonelliano, che sarà sempre preservato - credo - nella regolare. La storia di Barbieri doveva far vedere quelle scene. Carlo dice benissimo: di cosa parla questa storia? Di quanto sia duro Carson? O non narra piuttosto un lato del suo carattere, il suo essere casanova ma la sua idiosincrasia a metter radici? La parte avventurosa della storia, il far fuori il cattivo di turno, è solo un pretesto per raccontare il Carson innamorato ma sfuggente. A Barbieri interessa talmente poco far risaltare le qualità di ranger di Carson che liquida la parte avventurosa con una sparatoria alla rambo che a me ha ricordato Faraci e che quindi non ho affatto gradito. Perché di fatto a Barbieri non interessava narrare quell'aspetto. Questa storia - innovativa e per questo confinata in un albo speciale - parla di un giovane eroe che, come i cespugli vorticanti del West, si lascia trasportare dal vento, incapace di star fermo in un posto. Parla di uno spirito avventuroso, di uno spirito libero, di un uomo diverso da tutti gli altri. Di questo parla, la storia. Ma per far risaltare questi aspetti, si doveva far vedere Carson innamorato. Carson che giace con una donna. Carson che bacia una donna. Non poteva che essere così.
  12. Leo

    [538/539] Colorado Belle

    Le prime tavole, ambientate nella città fantasma, credo siano tra gli esiti più alti mai raggiunti in Tex quanto a suggestivita' dei disegni. Un capolavoro grafico a sostegno di una sceneggiatura capolavoro.
  13. Le fattezze di Tom lo fanno rassomigliare a Civitelli, hai ragione!
  14. Leo

    [538/539] Colorado Belle

    Quando ho incontrato Boselli al raduno di due anni e mezzo fa a Milano, gli ho portato tre albi di Tex da farmi autografare. Le sue tre storie che io ritengo migliori in assoluto (scelta molto ardua): ebbene, ho portato Il Passato di Carson, Gli Invincibili e Colorado Belle. Per farti capire quanto sia d'accordo con te. Io la metto sul podio di Borden: una storia con simili personaggi - tanti e vari e tutti splendidamente caratterizzati - non può non essere considerata un capolavoro. Sono riuscito ad accettare anche l'elemento inverosimile, tanto ho amato questa storia.
  15. Ci ho pensato anch'io. Il dottore ha riscontrato violenza, ma potrebbe essere stata solo quella del tenente. Tuttavia, gli apache di questa storia non hanno scusanti per il trattamento inflitto alla ragazza e ai suoi due cowboys. Sono a tutti gli effetti degli efferati selvaggi. Quindi propendo per credere che l'abbiano anche violentata. Anche perché bisogna pur giustificare la condotta di Tex e Carson che, contrariamente alle loro abitudini, gli sparano che stanno ancora dormendo. Il fatto stesso che ci sia il giovane Carson a me dice sempre tantissimo. Ho un debole per quel giovanottone dal pizzetto e baffi neri, il solo vederlo mi predispone positivamente. Poi, ci sono senza dubbio alcuni aspetti da limare nella storia: il fatto che la ragazza attenda nel suo saloon scortata solo da un vecchio nonostante l'ultimatum, ad esempio, non è molto comprensibile; il Carson rambo che fa fuori cinque uomini armati sino ai denti neanche mi aggrada tanto; l'insistenza della donna che per ben due volte in poche vignette insiste sulla sua speranza che Carson resti ad aiutarla al saloon mi sembra mal dosata, in una storia così breve. Insomma, non tutto funziona a dovere. Ma di dire mi ha detto, altroché: un giovane e spettacolare Carson, del tutto in linea con il personaggio visto ne "Il Passato di Carson", le scene pudiche di sesso , che comunque in Tex, checché se ne dica, sono praticamente una novità (non avevo mai visto in Tex scene così esplicite riguardo ad uno dei pards francamente), il Carson duro che, mentre si automedica, accetta anche le cure meno ortodosse della bellissima bruna, il duello delle ultime pagine, con un avversario che sarà anche ubriaco ma che ha una grinta da sognarselo la notte nei peggiori incubi. E poi, la similitudine con il tumbleweed, l'omaggio a Lena Parker... insomma, questa storia dice tanto invece. Rivolta a Vicksburg La trama mi pare un po' forzata. Rivedibilissima la scelta di far lottare Tex e il detenuto sul terrazzo della prigione: ma quando mai dei detenuti senza arte né parte avrebbero accettato una "singolar tenzone" come quella? Ho trovato buono il personaggio di Occhio di Vetro, la cui cattura da parte di Tex e Carson nel Nuovo Messico non è mai stata raccontata e che a mio parere si presta bene ad una storia cupa e violenta: l'omicidio barbaro della guardia carceraria, oltre alle sue caratteristiche fisiche, fanno di questo villain un cattivo perfetto, feroce, spietato, spaventoso. Secondo me si presta bene ad un recupero, in futuro, in una storia magari particolarmente violenta. Che ne dici, Mauro?
  16. Letto anch'io. CONTIENE SPOILER L'Apache Bianco Una buona storia di Dixon, ben disegnata da Civitelli. Dopo Cimarron Wells, un'altra prova soddisfacente dell'autore americano. La casacca magica Storia "storica" (scusate il gioco di parole), con una donna per la prima volta alle prese con una sceneggiatura di Tex. Storia discreta, con il bel personaggio di Sole Ardente. Non amo - non l'ho mai amato, per la verità - il Kit Willer bambino. Juliet La storia più bella del quintetto. Non so dove finiscano i meriti di Bondi (ma chi è? Non lo avevo mai sentito prima) e dove inizino quelli di Borden, ma questa storia è un vero gioiellino, anche grazie ad una sceneggiatura molto matura e curata. Cosa intendo per "matura" e "curata"? Che approfondisce anche aspetti marginali, che in poche vignette rende l'idea dei personaggi che ci troviamo di fronte: - gli apache: hanno violentato una donna. Tema molto scabroso e in Tex trattato sempre con molta cautela. E' a suo modo brutale (sempre per gli standard di Tex), la scena in cui un apache prende per i capelli la povera Juliet in biancheria intima, mentre questa, nel delirio, chiama "Jack", con l'indiano che, trattenendole ancora la testa per i capelli, le fa il verso per far ridere i suoi compagni. Non so quante altre volte abbiamo assistito ad una simile scena in Tex; non ho la memoria prodigiosa di molti di voi, ma avendo interiorizzato il personaggio posso affermare - sperando di non essere smentito - che questa scena per Tex è particolarmente cruda, nei suoi particolari: la donna semi-nuda, a seguito della violenza subita, lo strattonamento per i capelli della sua povera testa, in uno stato di semi-incoscienza, finanche il verso che le fa l'indiano mi sembra violento e brutale. Poco dopo, Tex e Carson, pragmatici, ammazzano gli apache di sorpresa, nel sonno. Il guardiano con una violentissima coltellata nella nuca (a proposito, bella la faccia terrorizzata di Tex quando il fucile sta per cadere dalla rupe!). Nessun "colpo di avvertimento", come tante volte abbiamo visto in Tex, che in genere mette sempre i suoi avversari in condizione di difendersi. Qui non c'è questa magnanimità, la situazione non lo consente. Tex e Carson si comportano come due uomini qualsiasi, non come gli eroi spesso eccessivamente cavallereschi che siamo abituati a vedere di solito: anche questo particolare lo trovo una prova della maturità di questa storia. - il dottore: il suo realismo, i suoi timori. Il destino delle donne stuprate, nel West come in buona parte del mondo ed in tutte le epoche. Poche vignette che ci regalano una comparsa di spessore e dipingono la sordida realtà cui sono troppo spesso sottoposte le donne vittime di abusi. Di chi è il personaggio del Dottore, @borden ? E' tuo, o era già presente nel soggetto? Ad ogni modo, complimenti. - Juliet: una donna forte, vendicativa. Si vergogna della violenza subita, del fatto che i due rangers l'abbiano scoperto. E' lesta ad inventare una scusa per giustificare il suo nominare "Jack" nel delirio. Non convince il lettore, come non convince nemmeno Tex. Fino all'ultima vignetta, si tiene il fiato sospeso per capire in realtà chi sia e cosa voglia Juliet, quale sia il suo mistero. Ha preso un bisturi: cosa vuol farne? Suicidarsi, nel caso che il suo fidanzato la respinga (ho pensato anche a questo)? Uccidere lui? Cosa vuol farne, insomma? Il mistero dura fino all'ultima tavola: non si può chiedere altro ad una storia, se non mantenere desto l'interesse sino all'ultimo. Bravi gli autori. I disegni, villiani, sono i migliori dell'albo, insieme a quelli di Venturi. Continuo dopo con le altre due storie.
  17. Leo

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Donovan è un personaggio senza senso, forse il peggiore uscito dalla penna di Nolitta. Ho detestato questa storia proprio per lui, e non mi capacito di come uno sceneggiatore come Nolitta non si sia reso conto dell'assurda incoerenza del suo personaggio. Io Nolitta su Tex o lo amo o lo odio, non conosco mezze misure: in questo caso l'ho proprio odiato...
  18. Leo

    Le Storie Fuori Serie Di Tex

    Bella sfilza. Complimenti per la collezione.
  19. Leo

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Grazie. Errore venialissimo, non me ne sarei mai accorto, credo
  20. Leo

    [696/699] L'ombra del Maestro

    Sono sostanzialmente d'accordo con quanto dici, ma escluderei i cazzotti. Byrnes per me ha già avuto il suo momento di gloria nel secondo albo, ora è una questione tra i rangers e i loro avversari. Mancano "solo" due albi e la carne a cuocere è talmente tanta che credo sia molto improbabile un ritorno di protagonismo di Byrnes in questa storia
  21. Leo

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Non ho capito: cosa è successo a pagina 21?
  22. Leo

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Completamente d'accordo. Non potevi esprimere meglio l'anima e il senso di questa nuova serie.
  23. Vabbé, ma altre volte le avrete avvicinate, no?
  24. Leo

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Le caratteristiche somatiche di QUEL Tex erano molto abbozzate, sarebbero improponibili oggi. Anche il tratto nervoso non può che essere sostituito dalla morbidezza di disegni più moderni e più curati: il Tex di De Angelis è in effetti lontano da quello galleppiniano, mentre richiama tantissimo il Magnifico Fuorilegge di Andreucci. Molto somiglianti agli originali invece sia Coffin che Dente di Lupo, le cui grinte sono state replicate fedelmente ed efficacemente. Le differenze, inevitabili, da te riscontrate, non pregiudicano secondo me la scelta di farne una serie e non un racconto singolo: come ho già detto, secondo me potrà essere una lettura interessante, questa scritta "a quattro mani" tra GLB e Borden.
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