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Leo

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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Io ricordo due buoni primi albi, sprecati da un finale terribile (non per la votazione su Rodelo, ma per la costruzione dei personaggi e per tutti gli altri elementi da me già espressi nei precedenti post). Ritengo questa storia la peggiore di Borden insieme a Gli Schiavisti (storia con cui condivide la presenza di personaggi inverosimili e non spiegati, marionette da gettare in pasto a Tex, carne da macello o da video-game). E il fastidio che mi diede la scena di Carson impazzito... Non ne ho per nulla una buona memoria insomma. Devo dire che le storie di Borden per me bocciabili sono davvero poche, ma questa è una di quelle.
  2. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Non si può dire nulla della storia finché non la si legge, ma si può dire fin d'ora che questa è una delle singole tavole più belle da me mai lette. C'e' un Carson meraviglioso che richiama alla mente il suo "Passato" e un dialogo significativo su quel "ragazzo" destinato a diventare parte fondamentale della sua vita. C'è un Tex ancora bandito che rimanda al "magnifico fuorilegge" del Texone e alle eccezionali potenzialità narrative di quel periodo della sua vita. C'è, soprattutto, la prospettiva di assistere al nascere e al maturarsi del rapporto tra Tex e Carson, magari focalizzandosi su toni più intimistici rispetto a quelli, sbrigativi e spicci, narrati da Glb. Esatto. Il "non detto" che dischiude possibilità narrative illimitate che, nelle mani di un autore che sa essere al contempo ligio alla tradizione e lirico come Boselli, possono essere esplosive.
  3. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Sì, sì, non lo ricordavo io, l'avevo detto in premessa... grazie Carlo.
  4. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Io francamente lo temo. Non per te (che pure dovrai rifiatare prima o poi, ah vulcano! Fai rabbia per quanto sei produttivo, e per la qualità che sforni. Ci sarebbe da vergognarsi ) ma per Ruju: stimo l'autore sardo e ho apprezzato il suo lavoro su Tex, ma le ultime storie - già da un po' - mi sono parse debolissime, per non parlare del fatto che ancora non ha scritto il suo capolavoro. Per questo ci sono rimasto male a leggere degli atteggiamenti di due dei miei autori più stimati (Berardi e Medda) e credo che una "terza punta" (oltre a Nizzi) sia opportuna... Perdona la franchezza, è solo affetto per Tex. Detto questo, immagino l'abbiate già scritto ma ora mi sfugge: la fatica della nuova collana (per la cui ideazione ti rinnovo i complimenti già fatti) sarà tutta sulle tue spalle o ci saranno altri collaboratori?
  5. Sono entrambi due capolavori di Boselli. Eppure il primo non mi ha mai preso, immagino per l'ambientazione troppo inconsueta, mentre il secondo, dopo un avvio stentato (all'inizio stavo trovando la storia pesante), è stato una folgorazione. Ho con Il Passato di Carson un rapporto continuo, quasi una storia d'amore, visto che lo leggo almeno una volta all'anno da ventiquattro anni a questa parte, e sì che potrei farne a meno, visto che lo conosco praticamente a memoria...
  6. Per me stai bestemmiando (scherzo eh ;)) E Gli Invincibili. Per il resto d accordo con te, anche su Vegas
  7. Molto protagonista, forse un po' troppo??? Sempre troppo poco, per me! A parte gli scherzi, se per questa storia dobbiamo usare l'avverbio "troppo", è solo per affiancarlo all'aggettivo "bella". Altri utilizzi non sono ammessi
  8. Bel magazine, con alti e bassi. BASSI La storia di Lilyth Devo dire che mi ha deluso, per via della marcata forzatura che riscontro nella storia, che a mio parere la rende davvero poco credibile e indigesta: l'attesa degli sgherri nel trading post. Il frate è morto da tempo; è verosimile che degli uomini abbiano aspettato al trading post (per quanto tempo? La storia fa pensare che siano passati anni) che finalmente qualcuno si facesse vivo per recuperare il tesoro perduto? Per tutto quel tempo un boss ha creduto bene di far aspettare lì dei suoi uomini nella speranza che qualcuno - che peraltro non poteva essere il frate, morto da anni - tornasse a prendersi i gioielli? Mi pare davvero molto, molto forzata la scelta narrativa di Boselli. Qualcuno potrebbe obiettare: è lo stesso espediente utilizzato da Borden ne Il Passato di Carson, e lì con ancora maggiore esagerazione, visto che sono passati venticinque anni. E invece no, nella superba prima storia dell'attuale curatore la cosa appare più credibile, perché Chester va a fare un giro alla miniera di Bannock di tanto in tanto, consapevole che, se Clemmons ritornerà, starà in miniera non meno di un mese, perché deve avere il tempo per scavare le tonnellate di roccia con cui seppelli' il suo tesoro. In un mese e più, è possibile che Chester, nei suoi giri occasionali e senza impegno verso Bannock, lo intercetti. Qui invece, Tex e Lilyth ci mettono mezza giornata per trovare il tutto, e guarda un po'? Trovano dei banditi ad attenderli... La trovo una forzatura eccessiva, in una storia che non mi ha emozionato affatto. I Tex di... Ritengo una grave dimenticanza non aver parlato affatto del Tex di Berardi. Mi direte: ma ha fatto una sola storia. Già, peccato che quella storia sia tra le più belle della saga, e che quell'unico contributo valga molto più di quanto dato a Tex da altri sceneggiatori che invece sono stati citati. I ritratti Sono personaggi western, non interpretazioni di Tex. Io Tex non ce lo vedo mai. GLI ALTI La storia di Dinamite: bellissima. Come fatto notare da Carlo Monni e da altri, la scena finale è superba: prima avvincente e adrenalinica, poi commovente ed epica. Non ho bisogno di sapere che l'infarto sia tra le cause primarie della morte dei cavalli per dire che la scena è epica: Dinamite è anziano, ma sacrifica sé stesso per servire Tex un'ultima volta. Muore non per una banale pallottola, ma per troppa generosità: non può esserci un modo migliore di morire. Le tavole di Di Gennaro Molto evocative. Perfette per la celebrazione di una ricorrenza. Gli articoli di Genovesi e Boselli Molto "intimo" il primo, non ci si può non riconoscere. Interessante il secondo. Tutto sommato un bel Magazine, sono soddisfatto. La brutta storia di Lilith per me è un'occasione sprecata, ma è compensata dalla generosità di un vecchio amico, quel Dinamite di cui finalmente oggi conosciamo la fine.
  9. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Sì, e ha fatto un bel lavoro, ma il fascino del Carson del mio avatar penso sia insuperabile. La ritengo l'immagine più suggestiva e il miglior Carson dell'intera saga.
  10. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Felicissimo che il protagonista della copertina del numero zero sia quel bel ragazzo con baffo e pizzetto neri...
  11. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Ottima sintesi! D'accordissimo anche su questo. Se penso che per anni la storia più bella di Tex è stata considerata El muerto, dove del Tex di GlB non c'è nemmeno l'ombra, mi viene da ridere (preciso che la storia piace tantissimo anche a me, come mi piace Il Giudice Maddox, altra storia con poco Tex). E poi contestano Boselli che, sia pure con il suo stile, propone un Tex fedele alla tradizione al 100%: semmai sono le trame ad essere diverse, a volte più profonde, alcune quasi liriche...ma non il personaggio.
  12. perché ha perso il cavallo; il capobanda sa che, nel deserto, senza cavallo, sei finito, né potevano affaticare un altro cavallo portando due corpi invece che uno. per fare in modo che la ferrovia devii il proprio percorso: la trama è proprio quella. a seguito di un'esplosione che lo travolge: la caduta da cavallo è proprio poca cosa... Per la verità non lo aiuta... Se Tex non si fosse svegliato e non gli avesse rifilato un pugno, chissà cosa ne avrebbe fatto, Gus, di Tex. Anche nel prosieguo, non saranno mai amici, ma solo temporanei alleati per sopravvivere insieme nel deserto... che sta cercando una pozza d'acqua, per questo sono lì. In effetti però qui concedo che ci sia una lieve forzatura, non un'incongruenza è l'ultima pagina, che non inficia per nulla sulla storia. Se ci pensi, potrebbe finire anche alla penultima pagina. L'ultima pagina è ininfluente, e comunque a me è piaciuta. Tutto questo per dire che non credo che quelle suddette siano incongruenze, ma scelte narrative, che possono piacere o meno. Finalmente siamo d'accordo, pard ;). E' meravigliosa! Non voglio fare l'avvocato d'ufficio di questa storia, ma ho letto anche il post di nk e lo commento: Non capisco l'osservazione. Tex ha fatto fuori due rapinatori e ne ha portato i cadaveri nel paese più vicino. Che c'è di strano? Per non sfiancare i cavalli, lo dice Tex. Ma l'elemento è del tutto ininfluente per il prosieguo. Qui c'è una "piccionata". D'accordo con te. Lo segue subito dopo la sepoltura in realtà. Questo è il punto che mi trova meno d'accordo. E se Carson fosse arrivato in paese da poco e non abbia voluto avventurarsi per il deserto di notte? Io sono stato positivamente sorpreso da Dixon, invece. In poche pagine, una storia densa. Non è poco. Mi piace la più piccola dimensione dell'astro. Tuttavia, non l'avrei fatto trasparente, ma avrei mantenuto l'idea originaria della copertina (l'astro si vede dietro Tex)
  13. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Non potrò rispondere compiutamente fino a stasera perché sono al cellulare e non so quotare e faccio fatica a scrivere. Dico solo che se Tex gliel'ha giurata, a maggior ragione dovrebbe lasciarlo uccidere. Tex è alla mercé dei suoi avversari, è finito. Senza keegan muore. Se keegan ha paura di Tex, lo lascia uccidere, o lo fa lui stesso, come potrebbe fare. Fine. Invece Keegan è un buono, e lo salva. E lo è dal momento in cui salva Tex, non da quando ormai è un vecchio storpio. Non ho capito il commento sul piattume delle storie: puoi spiegarlo meglio?
  14. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Leggendolo frettolosamente dal cellulare, il messaggio di Occhi nella Notte mi aveva divertito. Certo, è un messaggio ambiguo: ad esempio, il fatto che Keegan passi dall'inimicizia all' "arrendevolezza che si trasforma in resa incondizionata, nell'amicizia da bandiera bianca" la definisce l'"assurdità ultima". Per me è tutt'altro che assurdo. Spesso accade, nei fumetti come nella vita reale (ho esempi concreti), che da inimicizie iniziali che vedono prevalere l'uno sull'altro, si finisca col diventare amici, con il riconoscimento della superiorità da parte del "perdente". Proprio per questo, quando Occhi dice "Quanto ci parla Moss Keegan. Quante volte nella nostra vita incontriamo tipi da Tex", ritengo abbia ragione, ed è questo che mi ha divertito. Le sue conclusioni però paiono sbagliate anche a me: Esatto. Tex è Tex, vince perché è superiore, e vince lealmente. Qui sbaglia Occhi nella Notte, nessuno parteggia per Keegan. (a proposito, ciao Don Fabio, non ti leggevo da un po' ). Nello stesso commento in cui avevo definito il messaggio di Occhi nella Notte divertente, ho anche detto che questo suo post dimostrava la bontà del personaggio Keegan, che definisco "contraddittorio". Ymalpas, invece, dice: Contraddittorio, ma non un verme. Keegan è un personaggio umanissimo, a cui Boselli vuol bene. Anche Wasted lo aveva definito "lurido", e io gli ho risposto che era solo un debole. Un uomo che "ci parla" (come dice Occhi): un eroe del rodeo, acclamato da tutti, che a un certo punto si vede sistematicamente sconfitto. Dovunque vada, quando prima acclamavano lui, ora lo danno per finito, perché c'è quel Tex. E' amareggiato, si dà all'alcool. Un incidente lo mette fuori gioco per sempre dall'unico lavoro che sa fare, e a salvargli la vita è proprio l'uomo causa di tutta quell'amarezza. Non sa perdere, dice Don Fabio, ed è vero. E' pieno di risentimento e amarezza. Più tardi, tempo dopo, a lui, alcolizzato e disoccupato, gli offrono un bel mucchio di soldi per aiutare la legge a riacciuffare il criminale Tex. Un uomo che nel frattempo ha ucciso degli uomini, è braccato dalla giustizia. Proprio l'uomo che, indirettamente, gli aveva rovinato la vita. E ora ha la possibilità di una sorta di rivalsa, per giunta dietro pagamento di lauto corrispettivo e facendo un favore alla legge (Mallory è uno sceriffo, e Keegan chiede a Coffin garanzie di legalità nell'operazione). Nel prosieguo, Keegan si rende conto che in realtà sta partecipando ad un vero e proprio agguato ai danni del suo ex rivale, ma non riesce a sottrarvisi, ormai è in ballo, ha bisogno di quei soldi, e Tex è un assassino. Ed è anche quello che indirettamente lo ha portato alla rovina. C'è un processo interiore che si svolge nell'animo di Keegan. Boselli non lo fa vedere, ma lo rende evidente con le azioni successive di Moss: alla fine scarica i suoi "datori di lavoro" e salva Tex. Per questo dico che Keegan è un personaggio strutturato, pur nella brevità dello spazio consentito. Per questo ho applaudito Boselli e la sua bravura. E ha ragione Occhi nella Notte a dire che ci parla, perché le sue contraddizioni, la sua meschinità, la sua redenzione, sono deliziosamente umane. Bravo Mauro! Per questo dico che non ho dubbi che Boselli voglia bene a Keegan che, se dovesse tornare nella saga, sarà sempre nelle inequivocabili vesti dell'amico. Keegan è, ormai, un amico. Borden, dai, rispondici su questo punto.
  15. Leo

    Nizzi sta lavorando su 6 nuove storie lunghe...

    La cosa che non mi piacque fu la parte iniziale, quella della congiura: la trovai molto forzata e poco verosimile. La seconda parte era nettamente migliore, anche se c'era poco Tex. Comunque la rileggero'
  16. Leo

    Nizzi sta lavorando su 6 nuove storie lunghe...

    Concordo in tutto con Carlo circa la disamina sulle singole storie, non con la cronologia della decadenza. E condivido anche la fiducia sul futuro: spero che questo ottantenne ci riservi una sua nuova primavera di belle storie.
  17. Leo

    [695] L'ultima vendetta

    Sono al cellulare e non posso rispondere come vorrei, ma la disamina di Occhi della Notte, molto divertente, secondo me conferma la bontà della storia. Perché Moss è un gran bel personaggio, e il suo essere contraddittorio nasce proprio da quello che Tex rappresenta per lui (un vincente contro il perdente), anche se non risulta mai, a noi lettori, "francamente odioso".
  18. Leo

    Nizzi sta lavorando su 6 nuove storie lunghe...

    Rispondo ma poi finiamola perché altrimenti i moderatori ci rimproverano per l'OT (non è un topic su Nizzi, anche se il suo ritorno e le sue "storie in lavorazione" ci hanno consentito di parlarne). La storia di Custer non l'ho mai molto amata. Non la ritengo riuscitissima. Opinione personale, magari me la rileggerò.
  19. Leo

    Nizzi sta lavorando su 6 nuove storie lunghe...

    Beh, che si tratti di citazioni (scopiazzatura pare brutto), o di soggetti non suoi (ma le sceneggiature sì!), o di storie compresse in due albi e non in tre (ma comunque buone), si è trattato sempre di belle e corpose letture. E avevo dimenticato il Texone di Parlov, che però per me non è inferiore agli altri Texoni da me citati, Sangue sul Colorado, ma soprattutto L'Ultimo ribelle (molto molto bella) e L'Uomo di Atlanta. Se tornasse quel Nizzi, lo preferirei a Manfredi...Devo dire che, nonostante il suo periodo post 500, sarò contento di rileggere sul tamburino "Claudio Nizzi": il mio amore per Tex gli deve molto, e io sono un nostalgico...
  20. Leo

    Nizzi sta lavorando su 6 nuove storie lunghe...

    Manfredi su Tex non ha avuto un'esperienza significativa. L'ultima storia, di cui non ricordo nemmeno il nome, era illeggibile. La considerai all'epoca un vero infortunio: pasticciata, incoerente, se non marcatamente insensata. Per la serie regolare ha brillato soprattutto per "La grande sete" e per "Sei divise nella polvere". Il suo apice l'ha raggiunto col bellissimo Texone "Verso l'Oregon", che è ormai datato. Insomma, non so se essere contento o meno per il ritorno di Manfredi. Lo sono molto di più per il ritorno di Nizzi, il cui periodo infelice non può essere datato dopo il n.400, come hai fatto tu, Mister P. Lo trovo ingeneroso, francamente: storie come Delitto nel porto, Gli Uomini che uccisero Lincoln, Sangue sul Colorado, Il Presagio, La maschera dell'orrore, e capolavori come L'Uomo senza passato, L'Uomo di Atlanta, l'Ultimo ribelle, Le colline dei Sioux, vanno dal 400 al 500. In quel periodo - seppur con performance discontinue - il miglior Nizzi non aveva nulla da invidiare a Manfredi.
  21. Ma infatti io sono ben contento che Gus non si sia rivelato un personaggio luci e ombre e sia invece rimasto coerente con il bastardo che era. Quello che intendevo dire è che, in sole 46 pagine, Dixon ha saputo proporre un personaggio come Gus, sul quale il lettore, fino alla fine della storia, poteva porsi tutte le domande che ho posto prima (mi autoquoto): Se una storia riesce a destarti queste curiosità, ha colto nel segno. Sono d'accordo con te anche sulla rappresentazione cruda del West, della meschinità degli uomini e dell'"antiepica" morte di fuorilegge (Gus e gli altri) e amici (il giovane Vice-sceriffo). Certo, questi erano personaggi per un giorno, incomparabili con quell'autentico pugno nello stomaco che è stata la morte di Ken: lì i due autori sono stati crudeli oltre ogni limite, per quanto, al di là dell'esito tragico che può piacere o meno, anch'io debba ammettere che anche da una simile soluzione narrativa traspare l'autore di razza. Sì, ero giunto a questa conclusione. Ma il "click" solitamente nei fumetti indica che le pistole fanno cilecca, almeno così mi pare di ricordare. Comunque grazie per la risposta
  22. Leo

    Gli ottanta ruggenti.Auguri a Claudio Nizzi

    Beh, sarebbe indelicato da parte della SBE. Io gliene manderei una copia tutti i mesi. Sono contento che abbia continuato a leggerlo. Tex non è una sua creatura, ma lui è un suo padre adottivo.
  23. Leo

    Gli ottanta ruggenti.Auguri a Claudio Nizzi

    Sì, ma lui è un fior di professionista. Si sta rimettendo a scrivere Tex a ottant'anni: è vero che lo conosce come le sue tasche, ma gli ultimi dieci anni li ha vissuti, texianamente parlando, oppure no? Il fatto che abbia detto che il suo Tex tornerà a sorridere allude al fatto che sa che il Tex attuale è meno ironico? E poi, la SBE per riconoscenza glieli manda a casa, o deve andare in edicola come un comune mortale?
  24. Leo

    Gli ottanta ruggenti.Auguri a Claudio Nizzi

    Sappiamo che Nizzi sta scrivendo nuove storie per Tex. Ma, secondo voi, Nizzi ha letto Tex in tutti questi anni di allontanamento? Glielo recapitano a casa? O deve andare a comprarlo in edicola? I ben informati potrebbero soddisfare questa mia curiosità?
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