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TWF - Tex Willer Forum

Leo

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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Anche nella copertina del 160 I killer c è un bel po di sangue...
  2. Leo

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    E' divertente vedervi sfruculiare. D'altronde i forum servono a questo... Ti vengo in aiuto --- come potrei essere tanto presuntuoso da promettere una A?... le grandi storie mica vengono a richiesta... Quindi una B, che , per qualche motivo insindacabile, ma che sarà infine comprensibile alla lettura (e fidatevi del curatore, una volta tanto!) sarebbe oltremodo inadatta alla regolare... Tu così ci fai del male... Comunque, al di là delle motivazioni che hanno portato l'editore a pubblicare Nei Territori del Nord-Ovest su di un Maxi, essa rappresenta una storia epocale, in entrambi i sensi: - di tipo A, perché è una grande storia; - ma anche di tipo B, perché in fin dei conti racconta il Passato di uno dei comprimari della saga. Brandon non è mai stato così vivo, così penetrante, così vero come in questa storia. E' sempre stato un buon comprimario, ma con Nei Territori del Nord-Ovest diventa protagonista. Epocale già lo era questa storia, ed è finita su un Maxi. E' un bene che Mauro stia pensando ad altre operazioni simili!
  3. Leo

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Su "Rio Hondo" Carlo non ci siamo proprio! Mi riapproprio di un vecchio post della discussione su quella storia, dove quotavo Wasted Years: Di tutti i giudizi espressi in questo topic, è quello che più si sposa con le mie idee e non è una novità, col vecchio wasted sulla materia texiana ci trovavamo spesso d'accordo. Storia davvero di piacevole lettura. Innanzitutto un Tex come piace a me, che sbatacchia gli avversari ridicolizzandoli, fa lo sbruffone, bisticcia verbalmente con Carson su ogni cosa e a ogni ora, strappandomi più di una risata. [...] Se "Rio Hondo è finito sul maxi non è certo per la sceneggiatura di Nizzi, ma per i disegni di Repetto, poi promosso sulla serie regolare qualche anno dopo, IMO per un tardivo ripensamento. I maxi si sono rivelati per anni un autentico "reservoir" in cui Sergio metteva gli "scarti". Le pur meritevoli storie di boselli dopo il texone 12 di Font, ossia il pregevole almanacco del 2000 e lo splendido maxi de 2001, perchè finirono sugli speciali ? Per lo stesso motivo per cui "Rio Hondo" finì nel maxi del 2002!!! Non certo per le sceneggiature particolarmente riuscite, ma per la paura di Sergio di mettere Repetto e Font sulla serie regolare, paura solo in seguito superata (purtroppo). Quoto in pieno, salvo il "purtroppo" tra parentesi :help: :clapping: Merita invece, come scelta, il . Le storie epocali le voglio sulla serie regolare, mica a fare compagnia agli ultimi dimenticabili maxi Tex. Qui non sono d'accordo. Per anni ci siamo lamentati della scarsa qualita` della collana e abbiamo auspicato un rilancio della stessa in tutte le maniere. E ora che si prospetta un Maxi Tex degno di questo nome, che Boselli stesso definisce EPOCALE (chissa` poi in che senso...), ci lamentiamo e rimpiangiamo le storie anonime degli ultimi anni? Infatti! Ben venga questa storia invece, rivitalizziamo il Maxi
  4. Leo

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    E invece siamo d'accordo. Ho detto che "poi vi sono delle eccezioni" e quelle da te citate lo sono. Piccola differenza: per me "La ballata di Zeke Colter" non è un'ottima storia ma un piccolo capolavoro. Probabilmente Sergio non le voleva non "per un motivo o per un altro", ma proprio perché le considerava scarti... io credo in un dirottamento scientifico verso questa collana di tutto ciò che l'editore considerava poco riuscito, per testi e/o disegni. La verità è che al suo arrivo come supervisore Boselli si è trovato davanti un problema e cioè non c'erano abbastanza storie per il Maxi e nemmeno disegnatori abbastanza veloci da garantire il numero di pagine necessario in tempi ragionevoli. L'unica soluzione consisteva in volumi con storie più brevi e così è stato fatto. Il che non significa che si è abdicato alle storie lunghe ma che ci vuole tempo per avere storie lunghe. Di disegnatori velocissimi ormai è rimasto solo Diso, gli altri ci mettono tra i due anni e mezzo a quattro anni per realizzare una storia di più di 300 pagine. Nel frattempo il Maxi deve comunque uscire. Solo chi ragiona esclusivamente da lettore potrebbe dire: non si fa uscire il Maxi finché non ne è pronto uno corposo. La casa editrice non può permettersi di saltare uscite. e infatti capisco e sono d'accordo anche su questo. Infatti ho premesso che non sono contento da lettore ma sono comprensivo da uomo d'azienda.
  5. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Al riguardo, ribadisco che anche a me darebbe fastidio se il Kid cambiasse sponda (da cattivo a buono), e non per la pur legittima opinione di Ymalpas (Tex si è sbagliato. Per me una tantum ci può anche stare, e può avere ragione il Vecchio Cammello ), ma perché è un personaggio concepito odioso e marcio fin dall'inizio, molto difficilmente recuperabile quindi. Eppure, sono convinto che sarà così, cioé che Borden riabiliterà il personaggio: questa convinzione mi deriva dal fatto che è già la terza volta che Rodelo appare su Tex, e non può essere un caso: è evidente che Borden simpatizza per questo suo personaggio e farà di tutto per riabilitarlo, magari con una morte catartica... Ma a me pare, Tazhay, da questo tuo post, che tu ti riferisca ai personaggi grigi in genere, tipo quelli da me menzionati, come Clemmons o Corbett. Correggimi se sbaglio, ma tu parli dei soli grigi di GLBonelli, affermando che altra cosa "é far mutare comportamenti ad un personaggio nel corso della narrazione, spiazzando così il lettore". E qui mi sembra tu ti riferisca ai personaggi da me citati sopra, con un'implicita critica a Boselli. Se così è, credo che non siamo d'accordo sulla "pretenziosità" di certe operazioni boselliane: parliamo sempre di uomini, anche le canaglie possono provare simpatia o solidarietà. Clemmons è un bastardo ma ha un debole per il vecchio Carson; Corbett è un assassino e bandito ma è anche un ex soldato jayhawker, con un suo personalissimo senso dell'onore che lo porta a rendergli insopportabile, anche per una coscienza nera come la sua, l'idea di abbandonare i suoi compagni detenuti e quel ranger che in fondo per sua stessa ammissione "gli piace", alla mercé degli indiani. Tex è manicheo? Io preferisco dire che Tex è verosimile, e personaggi del genere, bastardi in grado di provare simpatia, ne esistono eccome. Sono cresciuto e vivo in un piccolo paese del Sud ad alta densità mafiosa: ci si è andati a scuola, ci si è giocato a pallone, con certa gente: mi sembra impossibile pensare che facciano quello che fanno quando all'apparenza sembrano i compagnoni di sempre, capaci di provare simpatia e affetto come tutti gli esseri umani. Perché sono sì dei mostri, dei bastardi, ma in fondo sono pure uomini, e tra questi ci sono i balordi, anime piccole piccole capaci di fare del male magari solo per menefreghismo, e ci sono esseri pensanti, forse i più bastardi di tutti ma capaci di sentimenti verso terze persone. Questi sono i Clemmons, i Corbett, i Calavera. I personaggi grigi non sono solo di GLBonelli. Kid Rodelo lo spazio lo ha avuto e l'approfondimento anche. Sappiamo che ha avuto un'infanzia infelice e abbiamo assistito "in diretta" ad eventi traumatici (la perdita sia pure temporanea dell'uso delle gambe e la perdita del braccio) che possono essere forieri di mutamenti nel cuore e nella psicologia di una persona. Per quanto neanche a me piaccia l'idea, credo fortemente che l'idea di Boselli sia quella, e se così fosse a me personalmente non piacerebbe, ma oggettivamente non la riterrei pretenziosa o campata in aria... quoto in pieno. in quale parte del mondo sei, Pecos?
  6. Leo

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Ma fate in tempo a cambiare? Sarebbe opportuno, perché per me ad esempio una sola storia di 324 pagine è più succulenta di due, e magari da questo potrei far dipendere se acquistare o meno l'albo. Se dovessi far ricorso alle esperienze passate, non lo comprerei, perché l unico albo di segura che a me non piacque fu proprio il doppio i due volti della vendetta.Parlo in astratto naturalmente: pur preferendo le storie lunghe, personalmente acquisto tutte le pubblicazioni texiane, non per collezionismo, ma perché Non riesco a lasciare un inedito di Tex in edicola: per me quindi il problema non si pone. Peraltro, sempre a proposito di esperienze passate, il maxi di faraci la legge di starker mi piacque molto, per cui mi posso aggrappare a questo precedente per coltivare la speranza in buone storie... Ma fate in tempo a cambiare? Se intendi la scritta incriminata, allora sì, c'è tutto il tempo. Se intendi altro... No no, mi riferivo alla sola scritta incriminata. ... temo che rimarrai deluso. Da quanto ne so, c'è una sola storia lunga pronta per il Maxi ed è di Ruju & Diso. Vuoi davvero infliggerci Diso due anni di fila? E poi al massimo sposteresti la cosa di un anno e poi le due storie dovresti sorbirtele lo stesso perché altro materiale non c'è. Ci vorranno altri tre anni almeno per aver pronta un'altra storia lunga. Sì, ho letto dalle tue anteprime (per le quali sempre ti ringrazio, anche se non sempre le ricordo) che non vi saranno storie lunghe per i Maxi per un po' di tempo. Sono francamente deluso: il Maxi (lo abbiamo detto mille volte, sopportate questa mia milleeunesima) aveva le potenzialità per essere una pubblicazione prelibata: l'unica occasione che un lettore ha di leggere una storia lunga di fila, senza l'odiosa attesa mensile. A differenza di te, ho sempre pensato che siano soprattutto le storie di ampio respiro (e di ampie pagine) le probabili candidate a diventare dei capolavori, laddove invece le storie più brevi possono essere anche ottime ma mai capolavori. Per me fino ad ora è stato così, poi vi sono delle eccezioni ma la mia idea in linea generale non cambia. E quindi, quale migliore occasione del Maxi per sfornare capolavori? E infatti, ecco che un certo anno ti trovi a leggere Nei Territori del NordOvest, e lo leggi in un'unica volta, tutto d'un fiato. E dici: che capolavoro. E pensi: che soddisfazione. E nel '91, quando avemmo l'occasione di leggere Oklahoma? Complice anche il mio entusiasmo di adolescente, tenni quel balenottero sul mio comodino per mesi, tanto ero entusiasta della semplice idea dell'esistenza di una simile storia e di un simile volumetto autoconclusivo: quasi non riuscivo a crederci. Poi. Poi quella pubblicazione virtualmente prelibata e potenzialmente foriera di soddisfazioni epiche si banalizza anno dopo anno, diventando una sorta di contenitore di scarti, da riciclare ai danni del fedelissimo che compra ugualmente. Sì, abbiamo potuto leggere Rio Hondo (che mi è piaciuto moltissimo, un piccolo capolavoro nella sua estrema classicità), il bellissimo Maxi di Manfredi, quello faraciano di Starker, almeno due capolavori di Segura (sia pure rimaneggiati in redazione), ma restano sempre troppo pochi rispetto al grigiume cui questa pubblicazione è stata spesso condannata. Abbiamo, noi lettori texiani, anche attraverso il forum, invocato un cambio di rotta per questa collana, ed in tutta risposta ci troviamo con questo esito: due storie più piccole invece di una più grossa. Io spero di sbagliarmi, ma francamente leggo questa cosa come una sorta di resa per la Casa Editrice, che non solo non vuole investire su questo formato ma continua a dirottare su di esso storie meno ambiziose, perché questo per me sono le storie più corte: sono meno ambiziose. Io sono di quei fedelissimi che comprano a prescindere: spero veramente di potermi dire, finito il Maxi, soddisfatto di quanto letto: ma, soddisfazione a parte, per ora il mio pensiero è che si è preferito rinunciare a fare del Maxi un fiore all'occhiello (immaginiamo la pubblicazione di storie all'altezza di Oklahoma, affidate magari ad autori esterni o comunque infrequenti, quali lo stesso Berardi, Medda, Manfredi, ed altri ancora) per continuare ciò che si è fatto finora, rendendo il Maxi ricettacolo di storie di secondo livello. Magari buone storie (speriamo!) ma non quei capolavori che invece il formato del Maxi ci poteva dare. Queste restano naturalmente le mie considerazioni di lettore. I problemi di reperibilità di nuovi sceneggiatori, di continuità del lavoro dei disegnatori (che non devono essere lasciati fermi, neanche se anziani), di pubblicazione a tutti i costi di una simile collana che al di là della qualità porta i suoi bei ed irrinunciabili introiti nelle casse della Casa Editrice (che anche su questi introiti punta nei suoi budget annuali e che quindi non devono venir meno da un anno all'altro); tutti questi problemi ed aspetti, dicevo, capisco che indirizzino le azioni dell'editore e del curatore, per cui da uomo d'azienda quale sono tendo anche a capire determinate logiche. Ma su Tex sono un lettore, e come tutti i lettori, disimpegnati e avidi, come i bambini, solo di sentirsi raccontare nuove storie, mi piacerebbe che le logiche aziendali si sposassero sempre con le mie aspettative.
  7. Leo

    [51/53] Sangue Navajo

    Rileggendo questa storia oggi (complice un'influenza) ho avuto modo di fare le stesse considerazioni di Don Fabio, qui proposte in un'analisi impeccabile che ripercorre punto per punto gli aspetti salienti della trama e i punti di forza e di originalità della sceneggiatura: anch'io sono rimasto piacevolmente colpito dall'attualità di simili testi, che spaziano dalle logiche della politica (spesso marce, come in questa storia) al ruolo dei media, dalla "banalità del male" (eccellente, pard, solo questa citazione rende il tuo contributo di estremo valore) all'ironia che coinvolge soprattutto il vecchio Carson. E qui mi riallaccio ad altre considerazioni: Anch'io sono stato felicissimo di vederlo apparire in questa storia, e anche a me piace pensare che GLB volesse troppo bene a Carson per lasciarlo fuori da una storia della cui importanza lo sceneggiatore doveva essere ben consapevole. Una storia da far leggere a tutti coloro che, non conoscendo Tex, volessero farsi un'idea del personaggio. In questa storia vediamo un Tex archetipico, un Tex puramente texiano. Sui disegni: sono tutti di Galep? In alcune vignette, ho la sensazione che lui abbia disegnato solo la testa di Tex, e ciò deriva da alcune pose non del tutto naturali. Questa era una pratica diffusa all'epoca, pratica che IMHO non sempre ha avuto esiti felici, come per l'appunto le vignette a cui facevo riferimento prima. Non so se anche questa storia, come molte di quel periodo, oltre a Galep abbia avuto altri ghost writer. Penso di sì.
  8. Leo

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Ma fate in tempo a cambiare? Sarebbe opportuno, perché per me ad esempio una sola storia di 324 pagine è più succulenta di due, e magari da questo potrei far dipendere se acquistare o meno l'albo. Se dovessi far ricorso alle esperienze passate, non lo comprerei, perché l unico albo di segura che a me non piacque fu proprio il doppio i due volti della vendetta.Parlo in astratto naturalmente: pur preferendo le storie lunghe, personalmente acquisto tutte le pubblicazioni texiane, non per collezionismo, ma perché Non riesco a lasciare un inedito di Tex in edicola: per me quindi il problema non si pone. Peraltro, sempre a proposito di esperienze passate, il maxi di faraci la legge di starker mi piacque molto, per cui mi posso aggrappare a questo precedente per coltivare la speranza in buone storie...
  9. Leo

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Quindi sono effettivamente due storie. Bisognerebbe rettificare la copertina allora...
  10. Leo

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Sono contento di rileggere Ortiz nel suo ultimo saluto, ho amato molto il disegnatore spagnolo. Spero che le storie siano all altezza della copertina, davvero bella...
  11. Non metto in dubbio le vostre parole né ricordavo quelle di Boselli. Il mio ragionamento si basava in effetti sul primo cartonato. Ma è indubbio che qualche piccola libertà a livello grafico il disegnatore se la sia presa anche su questo cartonato. E questo non mi dispiace, non siamo mica sulla serie regolare.
  12. Anch'io apprezzo la pulizia in Tex. Ma in una pubblicazione speciale che ha quale propria cifra una maggiore libertà grafica e di contenuti, un dettaglio così minuto non mi scandalizza, ed anzi mi fa restare favorevolmente colpito dalla dinamicità della scena. Basta partire dall assunto che questa non è una collana classica, e si propone di dare una versione di Tex più insolita, nella forma e nelle sceneggiature. Poi si può scegliere di non comprarlo, perché non si accetta una versione sui generis del personaggio: scelta legittima, che però non sarà la mia, che sono anzi molto incuriosito dalla storia in uscita. La leggerò con la consapevolezza che la realtà di Tex è un'altra, e che questa è invece una sorta di divertissement parallelo. Il numero 100 di Dylan dog narrava la conclusione della saga, specificando però che era solo una delle possibili conclusioni, in una sorta di realtà parallela a quella ordinaria. Continuai a leggere Dylan semplicemente ritenendo che quel numero speciale che avevo appena letto era fuori cronologia, una specie di sogno o chissà che. Un sogno che però mi aveva divertito. Spero che anche Frontera sia altrettanto divertente, e se c'è qualche particolare una tantum come uno schizzo in più (ma proprio uno schizzo!), non mi dispiace ed anzi apprezzo
  13. Se è un detenuto magari non sarà troppo in ordine con la rasatura... A parte questo, ritengo La tavola molto bella e Tex del tutto riconoscibile. Gli schizzi di sangue sono un efficace tocco di realismo aiutati dal colore
  14. Io, pur non amando le storie brevi, lo acquisterò invece. Nonostante la copertina non molto felice nella figura di Tex, le tavole mi sembrano molto belle, il colore è ottimo e da Boselli mi aspetto sempre il meglio. Quindi, uscita speciale o meno, ho già l'acquolina in bocca...
  15. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Mauro, tu puoi dirci qualcosa in più? Lo so che siamo OT...
  16. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Ma immagino che glb le abbia lette, o nemmeno quello? Magari non incideva più ma un qualche giudizio lo avrà dato. Sarebbe bello saperlo in effetti... In che senso dalla Spagna? Glb viveva in Spagna negli ultimi anni di vita?
  17. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Eccome! Ma nolitta non è un buon termine di paragone: il suo Tex - che io adoro - è considerato da molti eretico, molto lontano dal tex tradizionale. Eppure, che bel vedere, che bel leggere!
  18. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Diversi esiti altissimi in Tex sono personaggi grigi: clemmons shane corbett calavera e qualcun altro ci sarà: guarda caso nessuno di questi è di glb. Ma glb era ancora vivo all epoca della loro uscita e non si ebbero notizie di cazzotti volanti.
  19. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Per me vi fate prendere la mano dal discorso. Stiamo parlando del destino di un personaggio di cui non sappiamo nulla: attendiamo ottobre e si vede. E poi, ym, se anche rodelo venisse riabilitato, davvero ci viene ancora il dubbio che, dopo vent anni e passa di scrittura, Boselli non abbia (o non abbia più) Tex nelle sue corde, lamentando (per una singola storia) una deriva catto comunista? È una bella storia, leggiamola...
  20. Sì ma la sua risposta sul forum la ricordo un po "sprezzante" come a dire che barbanera non aveva più nulla da dire: non era tanto che non avesse idee, quanto il fatto che nemmeno voleva cercarle. Beninteso, sono felicissimo di questi ripensamenti eh!
  21. Sul Magazine in uscita a gennaio ci sarà una storia del giovane Carson in solitaria. Saraà scitta da Mauro Boselli e disegnata da Alessandro Bocci E questa è una grandissima notizia!!!! E'strano, però: credo che Boselli si prenda gioco di noi forumisti. Quando qualche tempo fa, West10, io e qualcun altro perorammo la causa del giovane Carson, Boselli non fu possibilista. Più tardi, in occasione della mia intervista a corredo del commento de Il Passato di Carson sull'ultimo Tex Willer Magazine, a precisa domanda su una futura storia del giovane Vecchio Cammello, Borden rispose che sarebbe stato molto difficile, perché il protagonista era Tex. Qualche tempo dopo, sul forum facemmo un sondaggio sul personaggio che ci sarebbe piaciuto rivedere, e a vincere fu Capitan Barbanera. Anche per quest'ultimo Mauro rispose picche, dichiarando il suo disinteresse per il personaggio. Ora, io sono ben contento di questi voltafaccia, ma credo che il vecchio Borden si burli un po' di noi, probabilmente per poter amplificare l'effetto sorpresa una volta che, al contrario, vedremo le nostre richieste esaudite!
  22. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Sì nella prima storia il Kid era il classico cattivo che si meritava di morire o di marcire in carcere. Dalla seconda storia si è riabilitato e potrebbe passare direttamente dalla parte dei buoni. Non so se Boselli ha pensato ad un finale così scontato. Comunque vari indizi mi portano a pensare come te: alla fine tirerà le cuoia, ma non prima di aver compiuto una buona azione che lo riscatterà (magari salva Kit Willer o qualcuno dei pards). Vediamo come procede anch'io la penso come te: farà una buona azione per il suo amico Kit. Si riscatterà come Ray Clemmons, a cui Kid mi è sempre assomigliato fisicamente (Marcello non fu molto originale, obiettivamente: all'inizio, ne I Sette Assassini, credevo che il Kid fosse un figlio segreto di Clemmons...). Vediamo come procede sì: indubbiamente la storia è molto intrigante, ennesimo motivo di vanto per Boselli.
  23. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Però Bronco era un simpatico scavezzacollo, non l'assassino feroce e indifferente che era il Kid ne I Sette Assassini... di Bronco mi dispiacque moltissimo quando morì. Del Kid mi dispiacerà un po' meno, io credo che in questa storia il nostro ex giovane assassino tirerà le cuoia...
  24. Bah, Proteus proprio non mi piace, né nella sua avventura d'origine, né nella abbastanza fiacca riproposta nizziana... Per Boselli: non vedo l'ora che torni Lupe e di poter leggere il texone di Andreucci. Da amante quale sono delle storie ambientate nel passato, non potevo scegliere diversamente... Per Ruju e Faraci non avrei particolari idee perché sulle prime non ce n'è nessuna che solletichi la mia curiosità più di altre: per Ruju propenderei forse per la storia di Filippucci;per Faraci per il texone di Altuna.
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