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Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [656/657] Nodo Scorsoio

    La storia per molti di noi forumisti è "fiacca e noiosa". Non per me, che le attribuisco comunque la sufficienza, e con questo non posso comunque dirmi soddisfatto del contributo, troppo timido e non ispirato, di Faraci alle vicende del ranger. Ma noi forumisti siamo una minoranza, quella minoranza che, come dice Tazhay, sviscera approfondisce analizza ama parlare di Tex. Sono stupito anch'io che Nodo Scorsoio possa esser piaciuta di più di una storia come Tempesta su Galveston, ma questo mio stupore è lo stesso che provavo quando, da ragazzo, se riuscivo a trovare qualche appassionato di Tex con cui (vivaddio!) scambiare qualche opinione, questi immancabilmente, pur dicendo quanto è bello Tex e quanto mi piace Tex, poi non ricordava nemmeno UNA storia di quelle che io avrei voluto commentare con lui. "Che capolavoro il Passato di Carson eh?" dicevo io, e quelli a dirmi che non si ricordavano le singole storie, ma la verità è che non ne ricordavano nessuna! Vagli a chiedere una trama, una scena particolarmente bella, una frase ad effetto: tabula rasa! Ciò che ricordavano erano le espressioni "Satanasso" e "bistecche e patatine", le storie con un personaggio riconoscibilissimo e memorabile come Mefisto e poco altro. Loro non ricordavano la bontà di questa o quella storia (ed invece il grosso di noi forumisti le ricordiamo tutte o quasi a memoria), ma genericamente sapevano riportare le espressioni classiche, gli schemi che si ripetono sempre uguali, i tormentoni "orecchiabili" di cui è infarcito il nostro fumetto. Io mi chiedevo che razza di modo fosse quello di leggere Tex, eppure oggi, anche alla luce delle testimonianze di Nizzi (quando nel libro di Guarino parla dei texiani di Fiumalbo) e di natural killer (con i suoi compaesani dal barbiere), mi convinco che la maggioranza possa essere quella, e che siamo noi forumisti ad essere poco rappresentativi del lettore medio di Tex. Che vuole il bagno caldo di cui parlava sempre Nizzi, magari anche tiepido come questo di Faraci, disdegnando invece la fresca e frizzante Tempesta abbattutasi felicemente su Galveston! Anche per me è un'assurdità, e non dico che siano tutti così, ma molti hanno quei gusti, e chissà che non sia proprio il loro il vero profilo del lettore medio di Tex. Io credo di sì...
  2. Leo

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Giudicare nodo scorsoio superiore a tempesta su Galveston o luna insanguinata però è un po esagerato. Mi vengono in mente le parole di Nizzi sul lettore medio di Tex che nel suo fumetto preferito cerca un bagno caldo e rilassante e non una doccia fresca e frizzante (più o meno... Sono al cellulare fuori casa e non posso controllare la frase puntuale). Di sicuro c è che tex resta un fumetto popolare e noi quattro forumisti non possiamo proprio dirci rappresentativi del lettore texiano. Ma francamente, se anch'io al pari di Virgin ho apprezzato molto la genuinita dei protagonisti del bellissimo post di natural, dall altra parte non riesco però a capire come l ultimo texone possa essere giudicato inferiore a questa storia: ok, i gusti non sunt disputandi ecc ecc, però...
  3. Leo

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Il primo albo lasciava ben sperare, nonostante l'assassino nell'ombra fosse troppo poco nell'ombra. Nel primo albo peraltro Faraci strizza l'occhio ai fan di Carson, rendendolo protagonista di due belle scazzottate, una delle quali in solitaria: evento più unico che raro, con Tex che pensa - invertendo i ruoli - "godiamoci lo spettacolo". E' un bel vedere. Nel secondo l'albo, come già avete detto tutti, la storia cala palpabilmente, sia per le motivazioni dell'assassino che per l'inconsistenza generale degli avversari. Purtroppo, pur riconoscendo l'onestà del presente lavoro, Faraci non riesce ad esplodere su Tex, a regalarci una storia non dico memorabile, ma neanche solo sufficiente, come questa... Un salutone e un augurio di pronta guarigione a Jack!
  4. Leo

    [Color Tex N. 07] La Strada Per Serenity

    Anch'io non sono molto convinto del suo Dylan Dog, ma la sua unica apparizione texiana, sia pure in una storia brevissima, è stata a mio parere veramente azzeccata. Se a questo uniamo il mio scarso interesse per i colori (e non perché non apprezzi il color Tex autunnale, ma solo perché sono cresciuto, oltre che con Tex, anche con Geppo e Braccio di Ferro, i cui colori, ahimé, non erano molto dissimili da questi...), si capisce perché acquisterò quest'albo senza ombra di dubbio
  5. Le copertine di Galep erano di un fascino immenso, nonostante o forse grazie alla loro estrema semplicità ed essenzialita'
  6. Leo

    [Texone N. 30] Tempesta Su Galveston

    Grande Filippo! Grazie
  7. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Onestamente neanch'io vedo la caciaroneria e il grottesco in questa storia, se non in un personaggio che è stato concepito così. Ma un personaggio mezzo matto in una storia non significa che la storia è strampalata. Tex pm? Figuraccia? Non la vedo nemmeno questa, Tex perde (se possiamo dire così) solo per la bassa trovata di una testimone comprata: dov'è lo scandalo? Io ci ho visto una storia nuova, situazioni nuove, personaggi interessanti. L'unica cosa su cui concordo con i detrattori è la faciloneria della fase finale, veramente troppo forzata (e non parlo della scena finale).
  8. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    ATTENZIONE ALLO S P O I L E R Anch'io, come natural, ho pensato durante la lettura di questo secondo albo ad una rappresentazione teatrale: quasi tutti gli avvenimenti che vanno da pagina 9 a pagina 72 (quindi ben più della metà dell'albo) accadono nel raggio di pochi metri, albergo, strada, saloon di fronte. Non c'è UN colpo di pistola (fatta eccezione per quello sparato in aria dal giudce Felsen a un certo punto del processo per riportare ordine), non c'è vera azione, vi sono praticamente solo dialoghi: le battute grottesche di Bob, il discorso di Caino e Abele che Tex rivolge allo stesso Bob per intimidirlo, la cacciata in malo modo di Curly, la corruzione di Rachel, l'arrivo del Giudice Felsen ed infine l'avvincente scena del processo, costruita magistralmente da Manfredi e Leomacs. In questa sequenza ho trovato bello soprattutto l'arrivo di Jonas Braddock che con lo sguardo tenta di intimidire il testimone Teeth e d'effetto anche la falsa testimonianza di Rachel (che però avrei preferito scoprire durante il processo, ad amplificare l'effetto sorpresa, e non alcune vignette prima). Fino a questo punto la storia è stata solo "parlata" e per questo ho pensato (io come natural) ad una rappresentazione teatrale, con dialoghi che, a differenza di Havasu, ho trovato brillanti e non verbosi. Quanta differenza rispetto a storie infarcite solo di bang bang. Dopo la fine del processo ho trovato eccessiva la chiaroveggenza di Tex che insegue la prostituta, come se avesse sospettato - solo per la fretta della ragazza ad andar via - che era minacciata da qualcuno. Ed ecco che quel qualcuno prontamente arriva (!) a togliere le castagne dal fuoco per Tex facendo tornare la bella ragazza sui suoi passi portandola a ritrattare la sua testimonianza. L'apoteosi della semplificazione però si ha con la velocissima confessione di Bob sull'incendio di San José, ciò che di fatto fa calare il sipario sull'intera vicenda, a parte l'atto finale. Già, l'atto finale. Sam ha detto che gli ricorda un po' il finale de La Grande Sete sempre di Manfredi, e ti dico che hai ragione, pard. Ma a me ricorda anche il finale di una storia dell'altro autore di questo albo, e cioé I Sabotatori, di Leomacs: come lì una giovane donna d'affari rosa dalla ambizione, vistasi battuta, preferisce trovare la morte a bordo del suo treno, scomparendo idealmente per mezzo del suo business (il treno), anche qui l'uomo d'affari Braddock si erge nel cielo issato dal violento getto della sua pompa numero uno, lì dove il suo business, il suo sogno, era cominciato. Due uomini (o meglio, un uomo e una donna) d'affari alle prese con i loro sogni e le loro ambizioni, due figure tragiche che hanno in comune il disegnatore (Leomacs) e una certa somiglianza con il costruttore della ferrovia di C'era una volta il West, roso anch'egli dall'ambizione di far giungere la propria strada ferrata all'oceano Pacifico, non facendosi scrupoli per perseguire l'obiettivo. In sintesi, a parte la citata chiaroveggenza di Tex sulla fuga della prostituta e la banale, nella sua sbrigatività, maldestra confessione di Bob su San José, la storia per me si farà ricordare parecchio. Bellissima la sequenza del processo, riuscitissimi i personaggi di Randy e del giudice Felsen, di Rachel e dell'Avvocato, e soprattutto di Jonas Braddock, cattivo astuto rovinato dalla dissennatezza del fratello e protagonista di un'eccellente scena finale. Leomacs molto meglio che nel primo albo, sembra tornato al livello de I Sabotatori.
  9. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Dai francob non è il caso di drammatizzare così. Nel dire che non dormono abbastanza Mauro voleva dire che già si impegnano tanto per far arrivare in edicola un buon prodotto quale innegabilmente è il nostro Tex ed in genere i fumetti Bonelli. Credo li si debba ringraziare perché, al di là del tornaconto personale (ovvio) un' opera intellettuale è qualcosa di più della semplice produzione di una merce che si acquista e si vende, e un difetto che potrebbe inficiare una cosa fisica è certo poca cosa se innestato in un' opera intellettuale valida.
  10. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Dai ragazzi, non crocifiggiamo la redazione per questo peccato veniale. Ciò che importa è la qualità delle storie, qualche svista ci può pure stare: chi non ha peccato...
  11. Leo

    [435/437 ] Wild West Show

    Il finale infatti è il vero punto debole, inverosimile com'è, di una storia che invece tiene incollati alla sedia dall'inizio alla fine, con un'ininterrotta serie di sequenze avvincenti. L'inizio, con il sadico senso dell'umorismo del Maestro, mi ha ricordato un po' il Joker, il perfido nemico di Batman (si veda soprattutto la scena del babau nel pacco regalo destinato a Tex), poi la storia, per quanto qui e lì frammentata e non troppo fluida, continua ad avvincere con sequenze mirabolanti, fino all'infelice scena finale. I disegni di Letteri, anche se non sono più quelli di una volta, sono sempre un bel vedere: il suo Tex è tra i più convincenti che esistano, mentre non ho mai amato particolarmente il suo Carson, anche se ammetto che gli riesce bene.
  12. Leo

    [528-529] Il Diadema Indiano

    Io non la ritengo sottovalutata perché, nonostante tenga per un albo e mezzo circa, cade troppo nel finale. Boselli imbastisce una buona storia, molto classica e glbonelliana, con il mistero del diadema dietro il quale si cela la misteriosa morte di Rodrigo, uno sceriffo farabutto molto convincente, tre ranch coinvolti in una trama oscura. Poi, alla fine, tutto si svela ed è tutto francamente un po' improbabile. E' improbabile l'alleanza tra tre grandi rancheri per fare scorrerie ai danni dei piccoli ranch delle vicinanze, ma soprattutto è improbabile tutta la parte finale, con i ragni che attaccano tutti nella kiva senza nemmeno avvicinarsi a Tex. Mah, insomma, il finale l'ho trovato troppo poco convincente, troppo tirato via. All'atmosfera classica della storia contribuiscono anche i disegni di Letteri, qui sempre più affaticato ma sempre efficace. Alcune vignette sono brutte, ma quando azzecca Tex, ritroviamo uno dei più bei Tex di sempre. Se mi chiedessero qual è per me il volto di Tex, sarei indeciso tra quello di Ticci e Letteri, ma forse alla fine sceglierei Letteri.
  13. Leo

    Galleria Di Fernando Fusco

    Ben venga l osè. Su Tex ho qualche riserva, doveva apparire più giovane ed invece sembra il Tex attuale. Comunque una meraviglia come tutte le tavole del maestro
  14. Occhio cupo uscì solo per sei numeri??? :-!
  15. Leo

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    Dire che questa storia è una storiella e poi equipararla a Lungo fucile mi sembra - scusa la franchezza - una bella incoerenza. Questa storia è kenparkeriana per le atmosfere, i momenti intimi al fuoco, i personaggi poetici che restano scolpiti nella mente... Lungi dall essere una storiella, è un vero gioiello a mio avviso
  16. Leo

    Un Album Tex Per Calegari ?

    C'è da dire che il Tex di Calegari è troppo lontano dall'immagine tradizionale del nostro, sicuramente non adatto alla serie regolare (mi ricorda un po' De La Fuente...). Ma i suoi disegni de La Ballata sono un capolavoro nel capolavoro: meravigliosi e peccato a questo punto che Calegari si sia cimentato solo una volta con il nostro ranger.
  17. Leo

    [Texone N. 10] L'uomo Di Atlanta

    Aggiungici il capitano de L'Ultimo Ribelle e avrai il quadro completo della bravura di Nizzi con questi personaggi. Sicuramente dispiace, ma probabilmente, come dici tu, è il "finale perfetto" per questa storia
  18. Leo

    [438/440] Gli Invincibili

    E ci fu anche la fuga verso il treno dei ribelli: ma mentre ne gli invincibili Shane riesce a fuggire, nella realtà i terroristi furono catturati
  19. Leo

    [438/440] Gli Invincibili

    mentre l assassinio di Lord cavendish e l assassinio del sergente mc duff dell inizio della storia - entrambi attribuiti a Shane ne gli invincibili - sono due episodi realmente accaduti e realmente perpetrati da un' organizzazione terroristica chiamata gli invincibili: come si vede Boselli non ha attinto solo al cinema ma dimostra un' accuratezza storica encomiabile
  20. Leo

    [373/374] La Pistola Nascosta

    Ho approfittato della Nuova Ristampa per colmare una lacuna della mia collezione e acquistare l'albo "La pistola nascosta", che avevo comunque letto tanti anni fa e poi è finito chissà dove. Sicuramente i disegni sono un punto di forza della storia: è vero che Tex e Carson non sono "sexy" (riprendo una frase dello stesso Nizzi che nel libro di Guarino ha affermato che l'autore, pur essendo bravo da un punto di vista tecnico, a suo dire non aveva "sex appeal") ma è altrettanto vero che ti "restituiscono" un West straordinariamente vivo. In questo senso, questa avventura fa il pari con l'altra breve disegnata da Giolitti, La mano nella roccia, in cui una trama anche lì molto classica veniva valorizzata appieno da disegni puramente western. Avete definito la storia "grande", "un gioiellino", un "piccolo capolavoro": ebbene, non potrei darvi torto (il mestiere e la freschezza del Nizzi di quegli anni sono manifesti), ma questa rientra in quelle storie per me poco sopportabili per un motivo del tutto personale, che non dipende dalla bontà della storia ma da un aspetto singolo della trama: qui il vecchio Carson si fa beccare dal ben poco eroico dottore. Ma perché Nizzi, che ha saputo tratteggiare il profilo e la psicologia di Carson anche meglio di quanto non avesse fatto GLB, ogni tanto se ne usciva con queste chicche?... Anche in Topeka, qualche tempo dopo, lo fece perdere nella zuffa col balordo di turno, e nella storia sui ribelli corsi (di cui ora mi sfugge il nome) lo fece umiliare dall'agente nero. Non sopporto che si facciano fare a Carson figure (così) barbine, esaltate anche da una non felicissima copertina in cui il ranger sembra un vecchietto in balia di un trippone
  21. Mah, anche in questo caso queste rettifiche di redazione mi lasciano molto perplesso. Tex è un uomo del West, e quelle battute ci stanno benissimo in bocca ad uno come lui. Whiskey e sigarette fanno parte dell'immaginario western: lo stesso Sergio Leone disse a Clint Eastwood - che lo aveva implorato di non fargli più mettere in bocca quell'insopportabile sigaro (Clint non fuma): "ma Clint, non è possibile: quel sigaro è il protagonista...".
  22. Leo

    [475/477] Il Presagio

    Mah, anche per me sono piccole cadute della Casa Editrice. Il primo dialogo era buonissimo com'era, che senso ha snaturarlo, soprattutto poi se devi renderlo così insipido?! Rispetta il soggetto di Civitelli perché così sembra che la bella vedova si sia invaghita dell'eroe? Non mi pare proprio, se fosse stato così i dialoghi sarebbero stati più interessanti, invece questi sono scialbi, piatti, atoni. Davvero non capisco certe scelte, io possiedo solo gli originali di questa che peraltro considero una bellissima storia, e continuerò a rileggermi questi e solo questi.
  23. Bellissima la tela di galep che invece io non conoscevo e bella anche la copertina di ticci
  24. La copertina invece a me sarebbe anche piaciuta, da un punto di vista meramente tecnico, se il soggetto non fosse stato così inaccettabile. Ripeto che non mi dispiacerebbe se litigassero, ma il pugno è veramente ignobile. Mentre la tela è veramente bella...
  25. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Io intendevo nizziano per via della missione appioppata ai nostri all inizio della storia secondo uno schema lineare abbastanza consueto in nizzi. Che sia manfrediano, originale e - sono d accordo - gratuito lo credo anch'io. È tuttavia una gratuita' che non mi ha disturbato ma anzi mi ha anche divertito. Qualche riferimento storico economico non collegato con la storia non guasta, se fatto ogni tanto. Comunque dopo la storia sull oro bianco, vale a dire l acqua de la grande sete, ecco una storia sull oro nero e sulle sue implicazioni storiche politiche ed economiche: questo aspetto di Manfredi mi piace non poco
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