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TWF - Tex Willer Forum

Leo

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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [519/520] Muddy Creek

    Beh, Waco, il discorso potrebbe valere per tanti nostri contemporanei che potrebbero ritirarsi a vita privata con tutti i quattrini accumulati ed invece vogliono di più, di più e di più. E' la natura umana, è il desiderio di prestigio e di potere. Chi ha poco, pensa che se avesse di più penserebbe solo a godersi la vita. Ma evidentemente non è così. Chi ha già tanto, pensa sempre ad ottenere di più, perchè il "di più" sembra a portata di mano. Perchè accontentarsi di una casa, quando si può avere una villa? perchè di una villa, quando si può avere un castello? perchè di una barca, quando si può avere un mega yatch? La verità è che i bisogni secondari dell'uomo sono potenzialmente illimitati... La realtà supera spesso la fantasia. E nello scegliere tale tipologia di antagonisti, gli autori di Tex non fanno alcuna forzatura: basta guardarsi attorno ancora oggi...
  2. Leo

    [293/295] Il Passaggio Segreto

    Ho riletto questa storia nel fine settimana, e l'ho trovata davvero bella. Dialoghi felici e personaggi azzeccati, pards in forma (a parte la figuraccia di Carson che ha dato fastidio anche a me) e già bellissimi disegni. Lo sceriffo, gentiluomo attempato e prudente (Tex gli rimprovera la massima "vivi e lascia vivere") è delineato in maniera perfetta, sia dallo sceneggiatore che dal disegnatore. Le sue espressioni sono quanto di meglio ci possa essere, quando se la ride sotto i baffi nell'apprendere il piano della "visita" notturna di Tex al notaio o quando è sinceramente mortificato per l'irruzione ingiustificata in casa del notaio cui Tex lo ha costretto. Civitelli è molto bravo nel renderne la psicologia, che è quella di un personaggio molto ricorrente in Nizzi, il gentiluomo appunto che, dovendoci vivere nel luogo in cui vive, cerca tutto sommato di non farsi troppi nemici e di tenere calme le acque, senza pestare troppi piedi. Un uomo che, tuttavia, non è sul libro paga di nessuno, e che preferisce pagarsi i whiskey di tasca propria. Figura molto autentica, questa di Nizzi, che per i suoi comprimari immagino che peschi molto dal suo vissuto. La storia si snoda benissimo e diverte fino alla fine. Nizzi davvero in forma smagliante.
  3. Leo

    [625/626] Le Catene Della Colpa

    Questo tipo di scene, "che non c'entrano niente", Ruju le ha già inserite: quella, sempre con gli indiani, nella "Prova del fuoco". Ma, a parte il fatto che sono ben raccontate, queste scene si ricollegano alla storia e, soprattutto, a mio avviso sono un omaggio allo stile bonelliano: lui spesso inseriva intermezzi avulsi dalla trama principale, spesso per mettere un p? d'azione nell'albo (per esempio "Una campana per Lucero"). Quindi per me vanno benissimo S?, Paco, in effetti sono molto glbonelliane. Ma GLB aveva una scrittura impetuosa, meno pianificata, privilegiava l'azione alla coerenza della trama. Raramente Nizzi e Boselli si sono concessi queste digressioni. A me non è piaciuta troppo, ma ciò non toglie nulla a questa comunque bellissima storia.
  4. Leo

    [625/626] Le Catene Della Colpa

    Credo (o almeno mi piace pensarla così) che Guillermo non abbia neanche tentato di salvarsi (andando ad esempio da un dottore) perchè affranto per aver di nuovo ucciso, cosa che, nonostante si sia trattato di un atto di giustizia, lo ha prostrato profondamente (significativo è il dialogo interiore che ha con sè stesso nel trading post). Sul fatto chesopravvive per così tanto tempo, sono d'accordo con te, ma poi penso al precedente di Cheyenne, di C'era una volta il West, e mi metto il cuore in pace.
  5. Leo

    [625/626] Le Catene Della Colpa

    Il problema non è "che cosa doveva fare" Tex. Il problema ?: che senso hanno queste pagine nell'economia della storia? Anch'io sono d'accordo sul fatto che siano totalmente inutili. Hanno allungato un brodo fino a quel momento buonissimo, e buono lo sarà anche dopo: ma perchè quest'intermezzo? Se rimani nella storia, senza svicolare, puoi usare quelle pagine in modo migliore... concordo quindi assolutamente con l'Ammiraglio.Questa volta non mi trovi d'accordo Leo. Una storia per essere bella non deve essere concentrata tutta sul filone narrativo principale. Nella vita comune di tutti anche se si è impegnati a fare qualcosa di importante capita sovente di dover dipanare altre questioni e se lo sceneggiatore di turno riesce a raccontare anche questo senza andare fuori tema per me la cosa si può fare. Ocorre inoltre ricordare che Ruju alla fine del duello ha messo anche un raccordo al filone narrativo, infatti gli indiani sono utili a Tex nell'indicare la direzione che hanno preso i banditi. La scena in questione a me è pure piaciuta, intendiamoci. Niente di nuovo, ma ben intercalato. Non contesto la scena in sè, che ripeto è scritta anche in maniera felice. Dico solo che, poich? la stessa c'entrava poco con la storia (al di l' dell'aiuto, in verità molto labile, dato dagli indiani), l'autore poteva (poteva, non doveva) non inserirla, solo perchè poteva così dare maggior spazio a Guillermo. Guillermo è la star della storia. Recuperare un po' di spazio per Tex puo' andar bene , ma questa scena mi è parsa un po' staccata dal resto, quasi un pretesto per dare a Tex quel momento di protagonismo che fin a quel momento quasi gli era mancato. Io ne avrei fatto a meno: non dico che sia una scena brutta, o sbagliata, dico solo che avrei preferito che quello spazio fosse stato impiegato per il bel personaggio protagonista della storia. Per arricchire Blanco. Che Tex possa battere ( e abbastanza facilmente) un giovane testa calda è cosa strarisaputa: cosa aggiunge alla trama? Tex è splendidamente protagonista dopo, dall'arrivo della diligenza in poi. Meno Tex (in un scena trita e ritrita) e più Guillermo Blanco, questo mi sarebbe piaciuto di più. detto questo, ribadisco quanto ho scritto nel post dedicato alle storie 2012: ritengo questa la miglior storia dell'anno della serie regolare,.
  6. Leo

    [625/626] Le Catene Della Colpa

    Il problema non è "che cosa doveva fare" Tex. Il problema ?: che senso hanno queste pagine nell'economia della storia? Anch'io sono d'accordo sul fatto che siano totalmente inutili. Hanno allungato un brodo fino a quel momento buonissimo, e buono lo sarà anche dopo: ma perchè quest'intermezzo? Se rimani nella storia, senza svicolare, puoi usare quelle pagine in modo migliore... concordo quindi assolutamente con l'Ammiraglio.
  7. Leo

    Il 2012 Di Tex

    Dimenticavo le monografie: per ora ho comprato quelle di Villa e Nizzi. La prima non l'ho ancora letta, e quindi non posso darne valutazione, la seconda è stata semplicemente entusiasmate. Infine, le storie brevi: l'unica nuova è quella di Boselli, La Preda, bellissima e kenparkeriana, ma la reale sorpresa è stata per me Il Duello, che non avevo mai letto, e che ha impreziosito non poco il mio 2012 texiano.
  8. Leo

    Il 2012 Di Tex

    I giorni finali dell'anno che se ne va.. un periodo di nostalgia per i miei anni che fuggono e di bilanci, individuali e professionali... e da quest'anno anche di Tex!! Pensando alla serie regolare, è stato, IMHO, un altalenarsi di alti e bassi. Alla buona I Valorosi di Fort Kearny segue l'insufficiente (per il terzo albo, che purtroppo inficia anche gli altri due) Gli Schiavisti; ci si riprende con la bella Mezzosangue (soprattutto il primo albo) ma si cade nuovamente con Braccato, fino alla divertentissima Le Catene della Colpa. A quest'ultima assegno la palma di miglior storia della serie regolare del 2012, cui seguono Mezzosangue e I Valorosi di Fort Kearny. La loro qualità, buona ma non trascedentale, compensa solo in parte i voti negativi che assegno alle altre due storie, così da arrivare a non più di 6,5 come voto medio. Va decisamente meglio con gli Speciali. Il Ciarlatano e il Color Tex non mi hanno entusiasmato affatto, ma il Texone e Starker alzano non di poco la media. La legge di Starker per me è la storia più bella tra gli Speciali, per via del suo protagonista, sfaccettato e apparentemente complicato, ma in realtà molto convincente. Complessivamente la mia personalissima valutazione degli Speciali è sul 7,5 finale, media abbassata dalle due storie brevi (l'Almanacco e il Color, pubblicazioni che non riesco ad amare, a differenza del Texone e del Maxi, la cui formula invece, a parte la qualità non sempre eccelsa di alcune storie, continua ad entusiasmarmi). Il voto globale è quindi 7: una discreta annata.
  9. Leo

    [625/626] Le Catene Della Colpa

    Contiene S P O I L E RIdee originali (non il classico colpo in banca e neanche un normale assalto alla diligenza), situazioni complicate (due bambini prima, due donzelle poi, da salvare), un personaggio sfaccettato e tormentato (con un passato, l'Inferno, che torna a gravare sul presente, presunto Cielo), il tutto orchestrato magnificamente per una sensazione finale di gran divertimento e appagamento. Se ci fosse da firmare per la qualità media delle storie future, lo farei subito. Tuttavia, vi sono alcuni punti da rimarcare, che un p? mi hanno fatto storcere il naso:1) Gallardo che consegna le pistole a Guillermo Blanco: è vero che questa trovata regala due scene divertenti (nella stazione di posta, quando Guillermo fa volare i cappelli ai bandidos e quando difende con decisione le due ragazze molestate), ma dopo diventa addirittura risolutiva (Guillermo, sparando al bandito superstite, libera le fanciulle): trovo una forzatura, e anche una scorciatoia vista la scena suddetta, questo "cuor leggero" di Gallardo nel consegnare un'arma ad un uomo tanto letale come Guillermo Blanco. Non trovo molto realistico il consegnare un'arma ad un uomo così pericoloso che si sta tenendo sotto scacco (sotto la minaccia dei due bambini).2) Perchè la compagnia mineraria non ha affiancato a Tex i suoi uomini? Non ha molta giustificazione (riprova ne è che Carson è "costretto" a lamentarsene in una battuta) la loro assenza. In fondo, Tex e Carson con il loro intervento stanno facendo anche gli interessi della compagnia...3) Ma Carson viene colpito alla mano??!!?? Ma scherziamo? Uno che viene colpito alla mano solitamente dopo non potrebbe più sparare! Che bisogno c'era di fargli perdere le redini in questo modo? Non si poteva far sparare ai cavalli??4) Il Super Tex (con Carson fuori combattimento) della fine è sovrumano, fa fuori tutti senza venire mai non dico beccato, ma nemmeno sfiorato. Gliene abbiamo rimproverate tante, a Nizzi, di scene del genere... Trama quindi molto bella e divertente, ma con alcuni punti per me ben poco convincenti. Disegni di Ortiz: non è un mistero che io ami questo disegnatore, e lo ritenga uno dei più bravi in assoluto. Alcune sue storie del passato per me sono indimenticabili. In questa storia il calo si sente e nessuno può negarlo, soprattutto nella rappresentazione dei nostri. Ma questa storia messicana, sporca e cattiva, credo che debba anche al suo disegnatore la sua efficacia. L'ambientazione e gli sfondi sono perfetti, alcune scene (quale quella della diligenza che si ribalta) sono splendide nel loro dinamismo. E che dire di Guillermo Blanco? Se il prete bandito ci è piaciuto, secondo me è anche per Ortiz. La sua caratterizzazione fisica, il suo volto aspro, duro e tormentato, i suoi occhi glaciali e decisi. Blanco, questo splendido personaggio, penetrante, efficace e memorabile, è una creatura di Ruju quanto di Ortiz.
  10. Hai perfettamente ragione, John, sia su quest'ultima forzatura sia sul fatto che alla fine non importa: la storia resta comunque uno spettacolo.
  11. Leo

    [627/628] Salt River

    Veramente strepitosa questa tavola. Mi è già venuta l'acquolina in bocca...
  12. Leo

    [550/551] Un Treno Per Redville

    Che storia. Come dice la Tigre Nera, ricorda La Grande Invasione nella parte in cui i nostri tentano di mettere in salvo la popolazione della vallata del Rio Tinto. La storia di Boselli, a differenza di questa, aveva un sapore da "deserto dei tartari": la minaccia, anche se non manifesta (almeno all'inizio), gravava come una cappa, opprimente, cupa e angosciosa. Questa storia ricrea meno tale atmosfera, ma, in compenso, Nizzi mette maggiormente in risalto le reazioni della povera gente che deve abbandonare la propria casa: l'ansia di una giovane fanciulla che ha paura che le distruggano la casa, la durezza e la forza di una vecchia pioniera che risponde: "la ricostruiremo", la stizza di un vecchio che non vuole abbandonare il proprio paese e lo sconcerto generale della gente tutta che, dalla sommit? di una collina, con i volti illuminati dal tremendo riverbero del fuoco, assiste al rogo di White Rock. Nizzi si sofferma su questa umanit?, ne mostra le reazioni, ci fa vivere la paura e la rabbia della gente, la sua ansia e il suo non darsi per vinti; e in questo supera la storia di Boselli. E poi il bellissimo Carson in solitaria, e le scene al cardiopalma del secondo albo, e, ultimi ma non ultimi, i capolavori di Ortiz, per me tra i più grandi. Storia davvero eccellente.
  13. Leo

    7 - Tex Willer Magazine

    Ragazzi, a prima vista è semplicemente meraviglioso. In questo periodo ho poco tempo, ma intanto l'ho scaricato. Me lo guster? piano piano.
  14. Leo

    [273/274] Un Diabolico Intrigo

    Su Tex secondo Nizzi ho appreso che questa era la prima storia di Nizzi apparsa su Tex: l'ho riletta, dopo tanti anni, e, poich? non la ricordavo affatto, sono stato subito preso dalla trama gialla e sono rimasto realmente sorpreso dal colpo di scena finale (anche se, ovviamente, era facile sospettare che le cose non stavano come le dipingevano i presunti fratello e sorella). Ho trovato quindi questa storia ottima, davvero un grande esordio per Nizzi, ottimo preludio di quello che sarebbe venuto dopo. Peraltro, vorrei sottolineare il personaggio dello sceriffo, che è un tipo che spesso ritorner? sulle pagine di Nizzi e che proprio qui, in questa sua prima storia, l'autore descrive in maniera perfetta per bocca di Tex: "il mondo è pieno di tipi come lui, che si scavano una confortevole nicchia e ci si nascondono dentro con l'unico proposito di tener lontano i guai. Tipi dalle mani pulite ma che, pur di non turbare il proprio quieto vivere, permettono ai furbacchioni di mettere radici e prosperare". Questo tipo, ricorrente in Nizzi, è preso pari pari dalla realtà, è talmente autentico e a noi così ben noto, che mi piace pensare che Nizzi l'abbia pescato dalla realtà del suo piccolo paese di Fiumalbo. Questi intercalari, che poco hanno a che fare con la trama ma che caratterizzano attori e comparse delle storie, li ho sempre molto amati, e Nizzi sin dall'inizio ce ne d' impareggiabile prova. Per me, anche questi particolari sono significativi.
  15. Leo

    [Texone N. 15] Il Cavaliere Solitario

    Quando ho letto questa storia per la prima volta, appena uscita, non mi piacque. Mi sembrarono più storie in un'unica storia, con il pretesto dello sterminio iniziale della famiglia amica di Tex quale collante. Leggendo Tex Secondo Nizzi, ho appreso che in realtà Nizzi aveva volutamente scritto quattro storie differenti e autoconclusive. Approfittando dello scarsissimo tempo a disposizione di questo periodo, mi sono ripromesso di rileggere, nella settimana appena trascorsa, tutte e quattro le storie di questo Texone, non considerandole come una sola storia, ma come quattro storie brevi. Cambiando la prospettiva, stranamente, quel Texone che all'inizio non mi era piaciuto, mi è diventato adesso bellissimo nella mente. Le storie sono molto intense, drammatiche; si mettono in luce per gli antagonisti di peso, talmente bastardi e malvagi da farsi odiare visceralmente, così che il lettore, come Tex, non vede l'ora di braccarli e fare giustizia. Bella e classica la prima storia, dell'affarista che fa il bello e il cattivo tempo nella vallata, carina la terza storia così come quella di Jako. Quella che mi è rimasta più impressa è però la vicenda di Thorpe: lui è veramente odioso, e non vedi l'ora di farlo fuori. Soprattutto, però, sono riuscitissime le figure della ragazza insidiata e del fidanzato coraggioso che, pur conscio della propria inferiorit? con le armi rispetto all'avversario, non esita a votarsi al sacrificio pur di non vedere macchiato il proprio onore davanti alla sua bella. Soggetto super classico, ma magistralmente sceneggiato. E poi quel Tex, così diverso da quello che conosciamo, cupo, terribile, non concede tregua alla propria mente, pervasa da un solo desiderio: la vendetta. Quasi non sembra il nostro Tex, abituati come siamo a vederlo giocare con Carson. Questo, per la carica di odio e cupezza che serba in sè, sembra più (oltre che un cavaliere solitario) un "cavaliere oscuro" (alla Batman, per intenderci: nessuno spazio per i sorrisi, solo implacabile giustizia).
  16. Leo

    [Maxi Tex N. 01] Oklahoma!

    Concordo con James sul trattamento inflitto a Carson. Per me Oklahoma è comunque un capolavoro per la bellezza della storia (soggetto e sceneggiatura), e il suo unico neo (Carson arrancante dietro a un Tex straripante) non riesce a cancellare le emozioni provate leggendola (e sè che io amo Carson più di Tex). Ho portato pazienza per Carson perchè la storia, per il resto, è semplicemente incredibile.
  17. Leo

    [Maxi Tex N. 01] Oklahoma!

    Sono contento che ti sia piaciuta West10, te l'avevo detto no? E' semplicemente uno spettacolo (per me la miglior storia di sempre dopo Il Passato di Carson, Gli Invincibili e Fuga da Anderville). Ecco perchè spero in questa benedetta storia di Berardi che faccia incontrare Tex, Carson e Ken Parker, magari proprio in un bel Maxi. . A proposito, se non hai mai letto Ken Parker, te lo consiglio...
  18. Leo

    Tex Secondo Nizzi

    Carlo non mi sembra che Claudio sia stato indugente con se stesso. Ha anche ammesso che certe storie non sono particolarmente riuscite (ad esempio, Yucatan, I fratelli Donegan, il ritorno di Cane Giallo, solo per citarne alcune). Quanto a me, non credo che sia un difetto il fatto che mi piaccia il Tex di Nizzi. Non è un segreto per nessuno che mi diverta leggere le sue storie, molto più di quanto non accada con altri autori. Trovo i suoi siparietti tra Tex e Carson uno dei momenti più belli della serie. Quanto ai capolavori (stiamo ovviamente parlando di una serie a fumetti) sono a mio parere quelle storie che si staccano dalla routine della serie, che hanno ambizioni superiori e raggiungono risultati particolare. Non mi sembra di averne abusato. Per me, ad esempio, la storia di Custer è un capolavoro, anche, se credo, a te non piace, ma qui siamo nel soggettivo. Mi sembra di avere dedicato fin troppo spazio alle critiche degli antinizziani, tanto che nel libro, si parla di più delle Foreste dell'Oregon che del Ragazzo selvaggio. Ma anche l'Inafferrabile Proteus (che definisce "una storia non riuscita") e La miniera del terrore. Ed è vero anche quanto dice Roberto sul fatto che si parli a volte più delle storie meno riuscite che di quelle riuscite: non entro nel merito, perchè non voglio fare anticipazioni (a proposito, ma secondo voi quando potremo parlare compiutamente e liberamente di questo libro? Quando decideremo che più o meno tutti lo avranno letto? Aspettiamo Natale?), ma, in effetti, mi è dispiaciuto che Nizzi in alcune circostanze non abbia approfondito granch? storie che io reputo memorabili...
  19. Leo

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Sono proprio questi aspetti, che tu qui descrivi benissimo, a farmi prediligere una storia sulla guerra civile (Fuga da Anderville) da un'altra storia sulla guerra civile (Tra due bandiere): in entrambe i due autori hanno voluto affrontare il tema della guerra, ma uno ha centrato l'obiettivo, e ha posto la guerra al centro della storia, l'altro ha scritto semplicemente una storia di Tex, con la guerra civile come sfondo. Due modi diversi di affrontare la guerra, due scelte, con la prima che IMHO è più felice della seconda. Non sei cervellotico e ti sei spiegato benissimo. Il rischio di sconfinare e di confrontare i due autori dietro le due storie c'è, eccome, ma stavolta stiamo solo confrontando le due storie...
  20. Leo

    Tex Secondo Nizzi

    Credo che Ulzana si riferisca alla rivelazione di cui avete parlato tu e Carlo Monni qualche post fa (dicendo per l'appunto di non poterne parlare per non spoilerare). Ho risposto a Ulzana privatamente, come aveva chiesto. Io l'ho divorato e ora me lo sto rileggendo soffermandomi meglio per assaporare più a lungo tutti i passaggi. La prima lettura è stata troppo esplosiva, ma non riuscivo a fermarmi. Ora, alla seconda lettura, lo sto apprezzando ancor di più...
  21. Leo

    [113/115] Tra Due Bandiere

    In che senso pericoloso, Sam? In effetti, forse non è del tutto corretto fare paragoni. Diciamo che le due storie si prestano ad un confronto perchè sono le due riletture della guerra civile più note. Le due trame sono profondamente differenti, come giustamente dici tu, così come l'approfondimento psicologico dei personaggi. Ma hanno in comune l'atmosfera che si respira, il periodo storico, il giovane Tex impegnato a suo modo nel conflitto. Siamo quindi d'accordo sul fatto che le due storie non siano confrontabili per le trame (come detto totalmente diverse l'una dall'altra), ma è possibile IMHO fare un paragone o esprimere una preferenza tra le storie aventi come sfondo la guerra civile (e, in questo senso, se ne possono aggiungere altre, quale ad esempio Missouri di Boselli). In questo senso, quando penso alla guerra civile in Tex (al di l' delle trame), pur piacendomi Tra due bandiere, il mio pensiero va subito a Fuga da Anderville.
  22. Leo

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Prego Carlo, Paco e tutti gli altri di perdonarmi
  23. Leo

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Quando lessi Fuga da Anderville, rimasi folgorato. Più tardi, recuperai Tra due bandiere, con altissime aspettative per l'aura di epicit? che c'era attorno a questa storia. Pensai (e lo penso tuttora) che non ci fossero paragoni. Ma nella maniera più assoluta. E lo penso tuttora: Tra due bandiere è IMHO una buona storia, con un ottimo momento tragico alla fine; Fuga da Anderville è un impareggiabile capolavoro.
  24. Leo

    [Maxi Tex N. 09] La Pista Degli Agguati

    Dispiace anche a me, il Texone "Verso l'Oregon" è veramente memorabile. Speriamo che nel futuro cambi idea riguardo la sua presenza su Tex. A Lucca Manfredi ha detto a me e ad un gruppetto di fans riuniti davanti allo stand Bonelli che gli è stato chiesto un soggetto per un Maxi e che ci stava ragionando sopra. Da quello che ho capito, scriver? altre storie di Tex se gliele chiederanno ed ha anche detto che si trova bene a lavorare con Boselli come curatore. Credo che non sia stata una risposta diplomatica perchè in quella chiacchierata Manfredi non ha risparmiato giudizi impietosi su altre questioni, che non riporto per ovvi motivi. D'altro canto, trovo difficile fare troppe osservazioni sui una sceneggiatura di Manfredi una volta approvato il soggetto. Boselli non può nemmeno rimproverargli i finali affrettati, perchè sono anche un suo marchio di fabbrica. Quanto a Boselli, lui definisce Manfredi una risorsa per Tex e l'unico limite ad affidargli nuove storie, se ho capito bene, starebbe esclusivamente nella necessit? oltre che nella disponibilit? di Manfredi stesso. Ora che sta aumentando il numero di storie da scrivere, con Maxi a storie multiple, Color con storie brevio e ben quattro Texoni nuovi da programmare, questa necessit? esiste sempre di più e secondo me ricorrere a Manfredi sarà inevitabile. Personalmente non sarei affatto sorpreso s e uno dei prossimi Texoni fosse affidato a lui. Bene, le aspettative possono essere positive, allora. Non posso che ringraziare il nostro solito Carlo, inesauribile miniera d'informazioni.
  25. Leo

    [Maxi Tex N. 09] La Pista Degli Agguati

    No, non è l'età, io ero lento anche prima :DBeato te, che ti sentivi un leone. Io alla mia età sono già un po' troppo sfiatato. Stanco e fuori forma. Soffro lo stress (la canzone dei Velvet è stata scritta per me...). Ci sono momenti che neanche il buon Tex mi rilassa. Ma adesso siamo troppo OT. Chiedo venia > PS per tornare in topic, più ci penso e più ricordo che questa storia, La Pista degli agguati, mi è proprio piaciuta. E lo stesso dicasi per Verso l'Oregon, che mi è capitata casualmente sotto gli occhi questa sera. Se a queste ci aggiungi la Grande Sete e (in parte) Sei Divise nella polvere, posso dirmi ben soddisfatto di Manfredi. So che sta scrivendo una storia breve, ma mi dispiace davvero che non entri in pianta stabile tra gli sceneggiatori texiani.
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