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TWF - Tex Willer Forum

juanraza85

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Tutto il contenuto pubblicato da juanraza85

  1. juanraza85

    [78/80] Incubo

    Altra storia memorabile, forse addirittura superiore al precedente scontro tra Tex e Mefisto, poiché in questa seconda occasione il negromante si mostra agguerrito come mai prima, forte dei nuovi poteri appresi dal mago Padma, suo salvatore nel deserto anni addietro. Non solo dotato di poteri nettamente superiori alla volta precedente, ma contraddistinto da un odio inestinguibile, determinato dal lungo periodo di convalescenza e riabilitazione dopo la rovinosa caduta dalla rupe avvenuta anni prima ad opera di Tiger Jack, caduta che - per dirla con le parole di Mefisto - gli ha fatto soffrire "i tormenti di mille inferni". Una caratterizzazione, insomma, da vera e propria quintessenza del Male, quella che gli veste indosso GLB, e che non a caso gli vale l'affidamento del ruolo di Mano Sinistra del Drago Rosso, setta creata da Padma per aiutare la comunità cinese della zona. Poco importa che lo stesso Padma, mago tibetano esiliato dalla sua terra per aver voluto troppo approfondire le sue conoscenze di magia nera, ed ansioso di redimersi, tenti in ogni guisa di convincere Mefisto ad abbandonare i suoi propositi di vendetta: troppo grandi sono l'odio ed il rancore verso Tex ed i suoi pards, ma non tali da annebbiargli la lucidità che, come da norma, contraddistingue la sua follia. Solo un lucido folle, del resto, sarebbe in grado di architettare un piano tanto contorto e minuzioso per raggiungere l'obiettivo di rivalsa sul quartetto dei Nostri: un po' approfittando nuovamente dell'asservimento che gli hualpai delle vicine montagne mostrano ancora nei suoi riguardi, ma soprattutto dimostrando qualità nel camuffarsi da fare invidia allo stesso Proteus, ogni qual volta assume l'identità fittizia di Hilarius Fiesmot, gioviale e pacioso medico di Golconda, Mefisto tesse una trama che carpisce prima Kit, poi Carson ed infine Tiger Jack, tutti e tre imprigionati nella casa del dottor Fiesmot in attesa di essere orribilmente torturati. A determinare però la fine dei suoi diabolici piani di vendetta e di quelli, ben oltre il limite del delirio, di conquista del mondo, è la sua stessa tracotanza, che dopo l'ennesimo litigio lo porta a colpire ed uccidere Padma, il cui spirito è però in grado di fornire un aiuto fondamentale a Tex, facendo impazzire l'ex allievo e permettendo al Ranger di liberare i suoi amici. La bellezza ed il punto di forza di questa storia risiedono, per l'appunto, proprio nella capacità di GLB di ergere Mefisto ad Antagonista per antonomasia di Tex, ben più di come appaia negli altri scontri prima della morte, poiché appunto facendolo agire per buona parte della storia in prima persona lo mette in condizione di comportarsi da mattatore assoluto. Mai, infatti, credo sia capitato, in oltre 70 anni di avventure texiane, di vedere Tex ed i compagni così in apprensione e, se vogliamo, trasmettere l'impressione di essere più vulnerabili del solito (il solo a salvarsi, oltre a Tex, è Tiger Jack, abile a mantenere quasi sempre il sangue freddo, e cadendo tra le grinfie di Mefisto solo a causa di sfortunate circostanze). Inutile sottolineare, in aggiunta, che un Galep autore di una delle sue migliori prove in assoluto ha contribuito in maniera determinante nel tratteggiare al meglio la consacrazione dell'Arcinemico, sia nelle sue vesti originali, sia in quelle fittizie di dottor Fiesmot. Per tacere delle copertine degli albi in questione, tra le più suggestive di sempre.
  2. Non mi sembra pero' che Tiger l'avesse colpito. O mi ricordo male? La storia l'ho riletta pochi giorni addietro e Mefisto viene colpito, anche se probabilmente non in pieno, o comunque non in maniera grave. Il grosso glielo procura la caduta, costringendolo ad anni di riabilitazione (parole e musica di Mefisto nell'avventura successiva).
  3. Reduce dalla rilettura del secondo scontro tra Tex e Mefisto, o per meglio dire del primo VERO scontro tra Tex ed il Mefisto che è per noi divenuto "canonico", devo dire di esserne rimasto estasiato come se avessi letto questa storia per la prima volta. Sarà per la mia maggiore maturità di lettore ed anche anagrafica, ma davvero da tantissimo tempo non provavo una sensazione di tale appagamento, ed oserei anche aggiungere entusiasmo, dopo la RILETTURA di una qualsiasi storia di Tex. Un'avventura, questa, che è un continuo crescendo di emozioni, pur nell'apparente semplicità della sceneggiatura di GLB, imbastita sulla vendetta che Mefisto alias Steve Dickart, scampato non si sa ancora come alla forca dopo essere stato catturato da Tex a Villa Rica (tutti ci auguriamo di poterlo prima o poi appurare, magari molto prima di quanto crediamo ), prepara minuziosamente per anni ai danni di Tex e dei suoi pards. Presumibilmente dopo averli spiati con discrezione per lungo tempo al fine di apprenderne le abitudini, Mefisto riesce a mettere le mani prima su Kit Willer, e successivamente su Carson, inducendo inevitabilmente Tex e Tiger Jack ad indagare ed a buttarsi sulle sue tracce una volta scoperta la responsabilità di Mefisto. Una vendetta diabolica come il nome che si è voluto attribuire, perpetrata con l'ausilio dei selvaggi hualpai, fanaticamente asserviti agli scopi del Figlio del Fuoco (come egli si fa chiamare dai suoi indiani), che si rivela in tutta la sua subdola crudeltà dopo la distruzione della tribù nemica e del sinistro covo di Mefisto: questi, infatti, riesce ad eclissarsi un attimo prima che Tex possa mettergli le mani addosso, portando con sé i due Kit, che soggiogati alla sua volontà prima sparano addosso ai loro pards ed ai navajos giunti insieme a loro, ed in seguito vengono manipolati e trasformati dal diabolico avversario in due audaci fuorilegge. Non potrebbe esserci rivalsa peggiore nei confronti di Tex, dapprima costretto a scontrarsi con il suo migliore amico e con suo figlio, e successivamente costretto ad apprendere delle loro azioni violente e criminali, seppur non compiute di loro volontà. Un uomo qualsiasi si sarebbe rassegnato e lasciato sopraffare dal dolore, ma non Tex, che trova la forza di non cessare mai le ricerche dei suoi pards, e contestualmente riesce a convincere (forse con eccessiva facilità, direi) le autorità circa l'inconsapevolezza con cui i due Kit stanno agendo, soggiogati dai diabolici poteri di Mefisto, che nei panni del dottor Anatas provvede a denunciarli pubblicamente, aggiungendo quindi un altro tassello al mosaico della sua spietata rivalsa. Il finale, in particolare, è da applausi scroscianti: dopo l'ultima rapina sventata dalle informazioni che Tex recapita allo sceriffo locale, Mefisto convince i "complici" a svignarsela attraverso il deserto, lui da una via ed i due pards da un'altra, dando loro otri pieni di sabbia per completare la propria vendetta, ancor più crudele poiché trasversale. Peccato per lui, e fortunatamente per i Nostri, il diavolo evidentemente fa male i suoi conti e si dimentica di Mefisto: Tex riesce a raggiungere appena in tempo i due Kit nel deserto, salvandoli da morte certa, mentre per una tragica ironia della sorte è Mefisto ad essere tradito dalla mancanza d'acqua nella zona, che gli impedisce di trovare ospitalità presso gli indiani che credeva vivessero da quelle parti e lo costringe all'appuntamento con Tiger, che gli spara addosso e lo colpisce, facendolo precipitare da notevole altezza e, dunque, credendolo morto dopo lo schianto al suolo (salvo essere di lì a poco salvato da Padma, come tutti ben sappiamo). Pochissimi, sostanzialmente, gli appunti negativi che si possono muovere. Magari la cronologia degli eventi non è stata curata al massimo (la storia inizia in autunno, gli eventi si dipanano per tre mesi ed un giornale, parlando delle bravate dei due Kit, è datato a settembre ), personalmente per cercare di capire chi avesse rapito Kit in luogo di GLB avrei evitato di far tirare in ballo a Tex e compagni tribù lontanissime geograficamente come i Sioux o storicamente in buoni rapporti coi Navajos come gli Hopi (tant'è che, la pagina successiva, Tiger come nulla fosse suggerisce di chiedere aiuto proprio agli Hopi per le ricerche ), ma la bellezza della storia è tale da porle in secondo piano. Sublime, in particolare, la caratterizzazione che GLB e Galep costruiscono addosso a Mefisto (Steve Dickart, di fatto, non esiste più): invecchiato come se anziché una ventina d'anni dal suo primo scontro con Tex ne fossero trascorsi il doppio, sguardo da lucido pazzo, risata da squilibrato, look pittoresco, in altre parole il ritratto della follia più pura e pericolosa, evidentemente dovuta all'approfondimento delle arti oscure (anche riguardo a questo, confido che prima o poi ci sarà fornito qualche dettaglio più preciso). Di pari passo al crescendo di tensione e drammaticità della sceneggiatura di GLB, anche i disegni di Galep seguono il medesimo andazzo, al netto di una scarsa caratterizzazione dei personaggi di contorno che, essendo anch'egli comunque agli inizi, gli si può in fondo perdonare. Il tratto, inizialmente essenziale ed anche un po' sbrigativo, pagina dopo pagina diviene sempre più accurato, raggiungendo vette di livello elevatissimo a partire dalla metà della storia, sia per quanto riguarda Tex e gli altri personaggi principali che per quanto riguarda i selvaggi territori che fungono da teatro all'epica sfida, raffigurati dal padre grafico del Ranger in tutta la loro bellezza dal sapore ancora primordiale.
  4. juanraza85

    TOP 5 Maxi Tex

    Impossibile non partecipare a questo sondaggio, davvero stuzzicante. Di seguito la mia top 5, in rigoroso ordine di crescente apprezzamento personale, ovvero dal Maxi meno gradito dei miei cinque preferiti al mio prediletto in assoluto: 5) Rio Hondo 4) La pista degli agguati 3) I tre Bill 2) Nei territori del Nord Ovest 1) Nueces Valley Voglio aggiungere che, al contrario di quanto avrei detto nell'atto di scrivere il post, la scelta è stata per me assai meno scontata di quanto prevedessi.
  5. Anche Mefisto cadde per più di dieci metri, per di più con in corpo un proiettile di fucile sparatogli da Tiger Jack, eppure sopravvisse. Nel mondo del fumetto mi si insegna possa succedere questo ed altro.
  6. juanraza85

    [03/04] Fuorilegge

    In attesa del ritorno di Mefisto e Yama ormai imminente, ho deciso di rileggere tutti i precedenti confronti dell'uno e dell'altro contro Tex ed i pards, e non potevo dunque cominciare dalle origini. All'epoca della mia prima lettura della storia, nel lontanissimo 2004, da lettore di Tex ancora giovane ed imberbe quale ero, e soprattutto reduce dal ritorno dalla morte di Mefisto e dal recupero nei mesi precedenti di tutte - o quasi, ora non ricordo di preciso - le precedenti avventure che vedevano coinvolto lui o la sua (in)degna progenie, rimasi alquanto colpito dal trovarmi dinanzi ad uno Steve Dickart ancora lontano anni luce da quello che aveva messo a dura prova i nervi dei quattro pards sin dal successivo incontro con gli Hualpai come manovalanza: pericoloso tessitore di imbrogli, spia senza scrupoli, astuto furfante e saltimbanco da strapazzo quale copertura, pur senza aver ancora acquisito conoscenze di magia nera (o, chissà, piuttosto le aveva perdute e non le aveva ancora recuperate?) sin dalla sua prima apparizione Mefisto si dimostra in grado di risultare insidioso come nessun altro per Tex, probabilmente l'unico avversario che sia stato in grado di metterlo davvero in difficoltà, forte di un'intelligenza fuori dal comune (non ancora accompagnata da sinistre arti magiche). Risultato raggiunto grazie all'astuzia ed all'avvenenza della perfida sorella Lily, tanto bella quanto scaltra ed abile commediante, anche se va sottolineato come il loro gioco sia ulteriormente facilitato dall'incredibile ingenuità del tenente Roller, poi pagata a carissimo prezzo: passi l'infatuazione per una femme fatale come Lily Dickart, sulla cui astuzia mi sono già soffermato, ma personalmente ho trovato un po' sovraccaricata la sua caratterizzazione da parte di GLB, forse l'unico neo nella sua sceneggiatura (i riferimenti geografici non particolarmente precisi non ritengo sia il caso di considerarli veri e propri errori, considerando la data di pubblicazione originaria e le oggettive fonti di approvvigionamento di informazioni dell'epoca). D'altro canto, GLB si fa ampiamente perdonare con una trama che non lascia spazio a pause, ricca di colpi di scena (su tutti Tex incastrato e carcerato in attesa di essere giustiziato), nonché impreziosita dall'introduzione di personaggi come lo sfortunato pard d'eccezione Tom e, soprattutto, Montales, al suo esordio nella serie. Il fatto, poi, che questa storia sia strettamente concatenata alle precedenti e successive, in quella continuity che contraddistingue le prime storie della serie, me le fa apprezzare ancora di più, con un velo di nostalgia, cui ovviamente contribuisce il tratto grafico di un Galep ancora alle prime armi.
  7. Non sarà il massimo dell'originalità come tu dici, ma in fondo sono tanti gli psicopatici ed anche i serial killer, nella vita reale, l'origine della cui follia è stata individuata o almeno attribuita a bullismo e maltrattamenti vari subìti in età fanciullesca. Del resto, a pensarci bene, il male ha origini banali. Per quanto mi riguarda, invece, sono rimasto un po' perplesso dall'inimicizia che, nell'albo, sussiste tra Comanche e Kiowa, che invece in altre storie - mi viene in mente, ad esempio, La grande invasione - vengono indicate come tribù sorelle, o almeno affini per costumi e tradizioni. Poi, le tribù Comanche erano più di una, per cui può anche darsi che alcune di esse fossero invece in cattivi rapporti con i Kiowa...
  8. Leggendo l'albo la funzionalità del titolo è impossibile da non cogliere ...
  9. Dopo la lettura del primo albo, anche io mi accingo a svolgere considerazioni non molto dissimili da quelle di @Innocente: anche io ho avvertito la sensazione di aver letto la prima parte di una storia di transizione, ma probabilmente trattasi solamente di un condizionamento dato dalla precedente epica storia nel Grande Nord e dalla doppia con Mefisto e Yama che seguirà questa, e promette di essere ancor più epica. Che la mia sensazione sia fondata o meno, e come ripeto probabilmente non lo è, non cambia comunque un giudizio nel complesso positivo dopo la lettura del primo albo. Le vicende sin qui narrate da Ruju, il quale ci ha regalato un albo dal contenuto insolitamente "introduttivo", ben si intonano con la scelta del titolo e, soprattutto, con la personalità di Quercia Rossa, spalla d'eccezione per Tex e Carson. Anche i disegni di Prisco, che nelle anteprime non mi erano sembrati un granché, su carta non mi sono sembrati così male, nonostante il tratto mi sia parso un po' discontinuo tra pagina e pagina. In ogni caso, continuo a preferire di gran lunga la sua precedente performance ne Le schiave del Messico.
  10. Maverick Bunch mi ha ricordato, sotto un certo aspetto, Il mostro del Gran Lago Salato: se in quest'ultima fu lasciato intendere sin da subito chi si celasse dietro il sinistro travestimento del mostro, in quest'ultima fatica di Ruju si intende dal primo momento che Adam Walker sia stato incaricato di uccidere Tex. Mossa solo apparentemente telefonata, come lo era al tempo quella circa l'identità del mostro, poiché Ruju è stato poi in grado di spostare la vera attenzione e la vera suspense sul comportamento di Walker, su cui personalmente sono stato indeciso fino all'ultimo, e questo nonostante il cacciatore di taglie ad un certo punto dica chiaramente a Tex quale sia il suo ruolo nella vicenda. Di ciò, mi sento dunque di rivolgere un grande plauso a Ruju e, di riflesso, al soggettista d'occasione @Carlo Monni, bravi a tenere Walker narrativamente in bilico fino all'ultimo. Ed altrettanto bravi, secondo me, a gestire il ruolo nella vicenda dello sceriffo di Maverick, che si rivela essere il cliente che aveva incaricato Walker di uccidere Tex: nelle sue intenzioni, difatti, non solo il Ranger avrebbe dovuto essere ucciso per impedirgli di andare fino in fondo alla vicenda, ma Walker avrebbe contestualmente dovuto fare piazza pulita dei fuorilegge del Maverick Bunch, che tenevano lo sceriffo sotto ricatto. Un piano diabolico, forte di una grossa somma di denaro, andato in malora grazie all'onestà di fondo di Walker, evidentemente folgorato sulla via di Tex Willer . Dei disegni di @Fabio D'AGATA ho già detto di esserne rimasto assai soddisfatto: un tratto sicuro, ma al contempo pieno di dettagli e rifiniture, tale da risultare gradevole, che io ho avuto l'impressione fosse vagamente somigliante a quello di Piccinelli. Grandissima soddisfazione, parimenti, per Il ritorno del desperado, in cui @borden propone una tristissima pagina del passato di MOntales, ovvero lo sterminio della sua famiglia e, in particolare, della sua giovane moglie Maria, perpetrato dai governativi prima del suo incontro con Tex. La caccia ai colpevoli, che al tempo coinvolse anche Tex, si protrae ancora per anni alla ricerca dell'ultimo e più subdolo di tutti, tale Martin Salazar. Anche a questo riguardo, forse in apparenza non era così difficile intuire che dietro tale nome si celasse la persona di Raul Soto, fraterno amico ma anche rivale di Montales al tempo della morte della sposa, tuttavia a me piace credere che Boselli lo abbia lasciato intendere, sia pur soffusamente, per poi poter giocare molto sulla successiva evoluzione della vicenda; dapprima Montales riesce a rintracciare Soto alias Salazar a Yuma, in Arizona, dove vive sotto l'ulteriore identità fittizia di don Fulgencio Salinas, ricco e rispettato haciendero, e successivamente la drammatica vicenda raggiunge il suo apice allorquando, ritrovandosi faccia a faccia col vecchio amico/rivale Montales, don Fulgencio alias Salazar alias Soto afferma di averlo tradito per sete di potere e ricchezze, rancore per essere stato scelto da Maria a suo discapito, ma soprattutto perché stanco di vivere alla sua ombra. La sorte di Montales sembra segnata, ma con ammirevole tempestività Tex e lo sceriffo di Yuma sopraggiungono sul posto per fare piazza pulita dei pisoleros di Salinas e sbattere in gattabuia quest'ultimo. La bellezza di questa storia, oltre che dalla suggestione che la drammaticità della vicenda è in grado di evocare, non può ovviamente non trarre un grosso contributo dai sempre stupendi disegni di Dotti, autore dell'ennesima prova superlativa; e forse c'è da credere che, se fosse stata dipanata su più albi sulla serie regolare o su quella del giovane Tex, questa storia avrebbe in parte perso la suggestione che è stata in grado di trasmettere nel suo numero di pagine solo apparentemente risicato.
  11. juanraza85

    OSCAR TEXIANI PER IL 2021 (FINALISSIMA)

    Già il solo fatto che GLB abbia creato Tex a mio avviso dovrebbe assicurargli a prescindere una sorta di riconoscenza da parte di coloro che leggono Tex. E chiunque legga Tex, secondo me, non può non essere rimasto o rimanere rapito dal modo e dalla naturalezza con cui GLB ha saputo caratterizzare Tex ed il suo mondo, al netto certamente di alcuni errori dovuti alla difficoltà nel documentarsi che per forza di cose si aveva all'epoca e ad altri fattori. Poi, è legittimo che ad un qualsiasi possa piacere di più lo stile di un altro autore rispetto al suo, ma dire che non piacesse affatto mi pare eccessivo.
  12. juanraza85

    OSCAR TEXIANI PER IL 2021 (FINALISSIMA)

    I primi due voti per me sono stati estremamente facili: Alla ricerca della navi perdute miglior storia e La campana nella nebbia miglior copertina. Ho avuto qualche dubbio in più per quanto riguarda il miglior personaggio, ma infine ho deciso di premiare la bella e tostissima Lily.
  13. Non capita troppo di frequente che la seconda apparizione di un personaggio risulti più gradita della prima. Il più delle volte il confronto è sempre sbilanciato all'universo, ed invece la storia del ritorno di Paul Balder non solo non ha nulla da invidiare alla prima comparsata dell'ex cacciatore di scalpi riciclato ranchero, ma addirittura risulta migliore della precedente, almeno per quanto mi riguarda. Nizzi, senza dubbio autore di una buonissima sceneggiatura, decide opportunamente di sviluppare la storia guardandosi bene dal ripetere lo schema narrativo della prima sortita di Balder, quando, nella veste di ricco proprietario terriero, ricorreva a qualsiasi mezzo per accaparrarsi le terre dei confinanti; al contrario, ottima la decisione di incentrare la vicenda intorno alla pianificazione della vendetta che El Carnicero sogna di prendersi ai danni del quartetto dei pards. Una vendetta pianificata in ogni dettaglio, tra cui il ricorso alla banda di fuorilegge capitanata da Sheldon (più agguerriti ed astuti di Macho & company) e nel complesso ben circostanziata, che non giunge a compimento grazie anche al fortuito aiuto dell'albergatore di Gallup, che riconosce da un anello la bella Zelda, "segretaria" di Balder, incaricata di catturare Tex facendogli bere whisky drogato (La fortuna, come sempre, viene in aiuto di Aquila della Notte, anche se in un modo o nell'altro se la sarebbe cavata lo stesso. Tex è il solo del quartetto ad essere in grande spolvero lungo tutte le pagine, essendo da solo contro l'intera banda agli ordini di Balder per via della cattura degli altri tre pards (Kit e Tiger catturati con un trucco tutto sommato banale, Carson sopraffatto nel corso di una breve lotta), ma armandosi di pazienza ed astuzia - unite ad un pizzico di buona sorte che, per carità, non guasta mai - riesce lo stesso a liberare i pards ed a sventare la vendetta del Carnicero, che è svolta muore sul serio dopo una drammatica caduta dal tetto era sfuggire all'interno che sta divorando la sua magione. Storia di livello alto, dunque, anche se non mancano dettagli che avrebbero potuto essere meglio curati: all'inizio, Kit e Tiger cadono in un'imboscata tesa dalla banda di Sheldon che li stava seguendo da due giorni (non si capisce come facciano a trovare con tanta facilità Tiger e Kit, né tanto meno a sapere che si trovino proprio in quel punto); infine, in conclusione, nonostante gli si riferisca che due dei suoi uomini sono stati uccisi da Tex, non dà alcuna importanza alla cosa ed anzi attribuisce la morte dei due ad un duello nato grazie ai fiumi dell'alcol. Nemmeno i disegni di Fusco, nell'insieme autore di una delle sue migliori performances di sempre, sono esenti da errori, come dimostrano le varie vignette con Balder raffigurato con l'orecchio destro al suo posto.
  14. Ho ben pensato di rispolverare questo topic ormai fermo da più di due anni con alcuni errori tecnici commessi dal compianto Maestro Fernando Fusco in quella che, comunque, resta nel complesso una delle sue prove più riuscite, Il ritorno del Carnicero. Nelle battute iniziali della storia, Paul Balder alias El Carnicero racconta di come si è salvato da morte certa nella precedente apparizione, specificando di aver tentato senza troppa convinzione il gesto estremo che, tuttavia, non ha infine compiuto, limitandosi a spararsi un colpo di pistola che gli aveva portato via l'orecchio destro. Tuttavia, in almeno tre vignette nel prosieguo della storia l'ottimo Fusco dimentica della menomazione che Balder si è autoinferto e riposizionare l'orecchio destro al suo posto. Non ho fatto caso ad eventuali altre dimenticanze, tuttavia mi preme precisare che esse non intaccano certo il grandissimo lavoro di Fusco .
  15. Credo tu abbia visto giusto. @Dawn non è la sola ad aver notato un giovane argentino che al tempo aveva deciso di tentare la sorte in Messico, per poi in seguito tornare nel suo paese e scalare le gerarchie dell'esercito...
  16. juanraza85

    [658/660] Winnipeg

    Fin qui ci ero arrivato, grazie ..! L'osservazione che avevo mosso in origine era relativa alla casualità che avevo rinvenuto nel fatto che Thunder si rechi in Canada dal vecchio complice e qui trovi un suo ex sodale. Dopo aver affrontato la questione con @borden, ne ho dedotto che dovrò evidentemente rileggere la storia per fugare tale dubbio.
  17. Non che mi sembri una priorità assoluta, e men che meno una questione di vita o di morte, tuttavia io coltivo la speranza che prima o poi tale dubbio possa essere fugato una volta per tutte...
  18. Ah Fulgencio Salinas... ci incrociammo Appunto, ho formulato l'ipotesi che Salinas possa avere scelto come nome di battesimo fittizio Fulgencio perché in fondo afflitto da senso di colpa, è magari per rimarcare a sé stesso l'ammirazione mista a rancore per l'ex amico.
  19. Parlavo unicamente del nome di battesimo con cui l'avversario si fa chiamare in quel di Nogales...
  20. ATTENZIONE AL POSSIBILE SPOILER!! Chissà come mai, io invece avevo pensato e tuttora non escludo che il nome di battesimo di Montales possa essere Fulgencio. Se così fosse, si tratterebbe a mio modo di vedere di una sottile raffinatezza stilistica da parte del Bos, ed inoltre dimostrerebbe la psiche complicata di tale individuo (il nome fittizio scelto potrebbe derivare da un senso di colpa che cova in sé ).
  21. juanraza85

    [658/660] Winnipeg

    Sicuro sicuro sicuro che questo non venga in qualche modo spiegato? Io credo di sì. Il Kid e Thunder non sono lì insieme per caso. Lo so, perchè non avrei mai scritto una coincidenza simile senza una qualche giustificazione. Ma non ricordo quale sia, E, come ho detto, non mi vado a rileggere la storia per dimostrartelo. Sarà un motivo in più per rileggere al più presto questa storia .
  22. juanraza85

    [658/660] Winnipeg

    Che la personalità di Jack Thunder dall'una all'altra storia cambi sensibilmente credo sia fuori discussione, tuttavia a mio parere ciò potrebbe trovare una spiegazione, se non esaustiva, quantomeno plausibile nel travaglio psicologico che perfino una belva psicopatico come Thunder si può immaginare abbia attraversato dopo il massacro della sua intera "famiglia" e, soprattutto, dopo essere miracolosamente sopravvissuto al crollo di una miniera (non sto qui a disquisire sul realismo o meno di tale circostanza, fatto sta che credo che un evento del genere possa lasciare un vistoso segno nella psiche di una persona). Sia chiaro, la mia è una personale interpretazione che non intende affatto ergersi ad unica verità assoluta . Semmai, se proprio bisogna andare di puntiglio sulla riproposizione di Thunder, dal mio punto di vista anche all'epoca sembrò coincidenza sin troppo curiosa che questi decida di rimettersi in pista sulla via del crimine riprendendo contatto con un vecchio complice (a tal riguardo, qualche aneddoto in più sulla loro passata collaborazione non avrebbe guastato) che vive in Canada, GUARDA CASO nella medesima zona in cui è andato a stabilirsi Kid Rodelo .
  23. juanraza85

    [658/660] Winnipeg

    Senza dubbio il comportamento di Jack Thunder nei riguardi di Tex, in considerazione dei loro "dissapori" antecedenti, è bizzarro, a meno che - e qui, a mio avviso, casca il proverbiale asino - l'odio che negli anni aveva sviluppato nei confronti del Ranger fosse così grande da indurlo ad anteporre l'orgoglio di sfidarlo a duello (seppure a determinate condizioni) ad una più comoda e pragmatica uccisione a sangue freddo.
  24. juanraza85

    [217/219] Guerra Sui Pascoli

    Un Tex duro e risoluto come poche altre volte in oltre 70 anni di vita editoriale, quello che vediamo in azione nella sua lotta contro Paul Balder, alias El Carnicero, ex spietatissimo cacciatore di scalpi riciclatosi potente e - soprattutto - prepotente ranchero, individuo senza scrupoli, che non esita a far sloggiare dalla marmaglia ai suoi ordini i proprietari delle terre confinanti per ingrandire i suoi possedimenti. Un metodo piuttosto sbrigativo, che naturalmente non trascura di fare appolicare anche a danno dei due nuovi "proprietari" dell'ennesimo terreno su cui ha messo gli occhi, che rispondono ai nomi ed alle fattezze di Tex Willer e Kit Carson, i quali non solo liquidano a modo loro l'approccio indelicato degli sgherri di Balder, ma addirittura decidono di ripagarlo alla medesima maniera attaccando nottetempo il suo ranch, dandolo in buona parte alle fiamme. Deciso ad effettuare immediatamente una feroce rappresaglia, El Carnicero chiede supporto al bandido Manolo ed alla tribù yaqui al suo servizio, ex cacciatori di uomini di professione, ma anche siffatto tentativo si rivela fallimentare grazie al tempestivo arrivo di Tiger Jack con qualche dozzina di Chiricahuas, che conducono la vicenda al suo tragico epilogo (tragico per Balder, si intende, anche se non irrimediabilmente). Nel complesso, un'ottima storia, ricca di tipici elementi western (ex cacciatori di scalpi, rancheros prepotenti, piccoli possidenti incapaci di difendersi dalle angherie dei primi, indiani belligeranti, sparatorie, rappresaglie), che GLB ha saputo condensare ed amalgamare con grande sapienza, aggiungendovi quale ingrediente fondamentale un Tex che, come già ho sottolineato in principio, al pari dei suoi pards gioca duro come poche altre volte, evidentemente perché indignato dalle prepotenze e, soprattutto, dal sanguinario passato di Balder. Del resto, è anche in qualche modo comprensibile che un contesto duro nel quale Tex ed i suoi pards si ritrovano a dover portare Giustizia li induca a ricorrere da subito ad azioni decise, e tale durezza, presente dall'inizio alla fine della storia, è assai ben valorizzata dal tratto molto ruvido, ma pur sempre affascinante, del primo Fusco.
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