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TWF - Tex Willer Forum

juanraza85

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Tutto il contenuto pubblicato da juanraza85

  1. juanraza85

    [518] Pioggia

    @Condor senza meta, in effetti, per ammissione dello stesso Boselli, durante tale centinaio e più precisamente in tali anni, ci fu una relativa penuria di storie per la serie regolare. Non so dire se questa possa essere stata "ripescata" per la regolare pur essendo in origine destinata ad altra collana, però di lì a pochi mesi abbiamo avuto sulla regolare la tripla - ed a mio avviso molto bella - I Lupi Rossi, riguardo la quale il Bos in un altro topico scrisse espressamente di come, pur essendo originariamente destinata ad un Maxi, venne poi dirottata sulla serie mensile per ovviare alla penuria di storie già pronte in quel periodo. Di conseguenza, non si può affatto escludere che anche questa storia sia figlia delle medesime circostanze...
  2. juanraza85

    [250/252] Giungla Crudele

    Sono andato a rileggere questa storia ieri pomeriggio, a distanza di molto tempo dalla volta precedente, quale espediente per affrontare al meglio la quarantena anti virus . Sicuramente per molti aspetti molto inusuale, a partire dalla location alquanto esotica e "fuori raggio" (a tal riguardo, aggiungo che pian piano sto sempre più rivalutando le storie di Tex con ambientazione esotica, che in passato vedevo con occhio un po' sospettoso), ma davvero una grande, grandissima storia, avvincente e ricca di colpi di scena, ed in grado di fornire molteplici spunti di commento e riflessione. Un Nolitta in grande spolvero, un Ticci forse non ancora nel pieno della maturità artistica ma autore di tavole di indubbio livello e decisamente avviatissimo verso la definitiva consacrazione. Una trama che parte da un "banale" inseguimento di apaches ribelli, per poi svilupparsi rapidamente in una delle avventure più probanti ed emozionanti di Tex, affiancato nella circostanza da Kit. Tanta, tantissima azione, innumerevoli colpi di scena, ma anche tanti momenti di sana e scanzonata ironia (la rissa al porto, la rissa a Cartagena, i siparietti con O'Sullivan), nel più perfetto stile nolittiano. La genialata di fondo, ovviamente, è stata sviluppare la trama in modo tale che il vero tessitore di intrighi calasse la maschera solamente nelle battute conclusive della vicenda. Davvero ottima, in tal senso, la gestione della figura di Phil Turner, ex ranger e funzionario del Ministero degli Esteri, vecchio amico di Tex che, purtroppo, si rivela "figlio" del lato peggiore e più esecrabile del più sordido sottobosco della politica, pur dimostrando a suo modo ancora un sincero affetto nei confronti di Tex, tentando inutilmente più volte di farlo desistere dal partecipare alla spedizione. Una personalità ambigua e complessa, impegnata - o, più probabilmente, costretta dalla circostanze - a doversi barcamenare tra intrighi e doppi giochi, in grado di suscitare sensazioni contrastanti. Decisamente magra la figura che, nell'arco dell'avventura, rimedia il contingente di marines cui Tex e Kit inizialmente si accodano ma di cui nel prosieguo, per via delle circostanze che si susseguono, si trovano a divenire responsabili e comandanti di fatto. Tacendo del paio di complici di Turner tra di loro, mi sono sembrati assai lontani dall'essere quel corpo scelto che, prima della partenza per l'istmo di Panama, era stato tanto lodato e decantato. Oltre ad aver dato l'impressione di essere bersagli sin troppo facili per i bellicosi indios guaymì, non sono sembrati nemmeno così super addestrati per svolgere la missione loro affidata, oltre che inquietantemente sprovvisti del necessario sangue freddo e della necessaria capacità di mantenere lucidità e concentrazione nei frangenti di pericolo, a cominciare dal presuntuoso, irritante ed incompetente tenente Bradford, che casca in una trappola vecchia come il mondo e porta al massacro buona parte del plotone. Sole eccezioni tra loro, per quel che mi riguarda, il maggiore Martin, individuo con l'aria di sapere il fatto proprio ma purtroppo fuori gioco per larga parte del tempo a causa di un brutto colpo in testa, e soprattutto l'eroico soldato Jenkins, protagonista del momento indubbiamente più toccante dell'intera storia, quando già gravemente ferito decide di immolarsi affrontando da solo una sortita dei guaymì onde favorire la fuga dei compagni. Una scena da pelle d'oca. In tutto ciò, fortunatamente Tex e Kit trovano un fido alleato nella guida indigena Boruca, profondo conoscitore della giungla e dei suoi abitanti, fondamentale per la salvezza della spedizione in più di una circostanza (ed anche e soprattutto dei due Willer, quando spara a Turner nel momento in cui sta prendendo la mira contro Tex). Inoltre, i due guadagnano l'amicizia el simpaticissimo Timothy O'Sullivan, personaggio un po' goffo ma indiscutibilmente divertente, protagonista di vari siparietti che strappano sorrisi e stemperano la tensione. Un solo neo di rilievo nella storia: inizialmente, quando si trovano a parlare del plotone di marines che parteciperanno alla spedizione, Turner dice di non conoscere personalmente il maggiore Martin che li comanda, anzi di non averlo nemmeno mai incontrato, tuttavia nel momento in cui si incontrano non solo di danno del "tu", ma conversano tra loro alla guisa di due vecchi amici che si rivedono dopo un po' di tempo. Morale della favola, si genera confusione sull'effettivo rapporto e sull'effettiva confidenza tra i due. O si seguiva la strada della conoscenza per sentito dire, o si sceglieva quella della discreta confidenza tra i due, la via di mezzo avrebbe dovuto essere evitata. Detto ciò, un saluto ed un abbraccio a tutti, in attesa che passi la nottata !!
  3. Buona e degna conclusione di una storia dalla trama molto lineare, a tratti forse quasi scontata, ma che per quanto mi riguarda si è lasciata leggere con grande piacere e scorrevolezza. Non vi è stato grande spazio per plateali colpi di scena o sorprese di qualsiasi tipo (al massimo gli antagonisti di turno sono incappati in imprevisti, comunque rivelatisi funzionali allo scorrere della trama), la sequela dei fatti si è susseguita con una discreta celerità, ma ritengo tutto ciò coerente con l'impostazione della sceneggiatura. Per cui, a mio parere, in sede di sceneggiatura Rauch ha centrato in pieno l'obiettivo che presumibilmente si era posto. I dettagli che, sempre a mio avviso, hanno contribuito al buon risultato complessivo sono stati la caratterizzazione dei principali antagonisti e la loro suddivisione in due fazioni, e soprattutto la gestione del rapporto che poco a poco si crea tra Cooper - alla fine dei conti, molto meno carogna di quanto avremmo potuto immaginare in principio - e Taylor. Poteva secondo me essere gestito ed utilizzato meglio, invece, il gruppo di mohaves cacciatori di uomini, che avrebbero potuto costituire un imprevisto di rilievo, mentre alla prova dei fatti si sono rivelati un'accozzaglia di sciacalli incapaci di contrastare avversari davvero agguerriti. Nel complesso, comunque, una buona storia, non un capolavoro ma assolutamente in linea con quello che dovrebbe essere il livello medio delle storie di Tex.
  4. juanraza85

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Avrei voluto postare questo mio commento già sabato pomeriggio, non appena terminata la lettura, ma a causa dei noti problemi tecnici ho dovuto rimandare ad ora. Guardandomi bene dallo scendere in particolari, quello che però voglio dire è che la lettura mi ha ripagato più che ampiamente dei lunghissimi tempi di attesa (nell'introduzione del volume, Villa provvede a spiegarne i motivi, benché grossomodo già li conoscessimo): nonostante la trama sia tipicamente western, o più probabilmente proprio per tale ragione, la storia è a mio parere un CAPOLAVORO bello e buono! E se lo dice uno che non ama molto le iperboli... In ogni caso, ritengo che a conferire a questo Texone il quid in più, oltre ai superlativi disegni di Villa di cui è persino superfluo tessere le lodi, sia stata appunto l'accortezza da parte del Bos (quando ce vo', ce vo'!) di spingere ulteriormente - ma senza estremizzare - su un classico della letteratura western come il tentativo di evasione di una canaglia ad opera dei propri uomini. Per tacere, ovviamente, delle accuratissime caratterizzazioni - narrative ed anche grafiche - degli antagonisti principali e delle principali figure di contorno. Stavolta, in sostanza, solo applausi per gli autori..!
  5. juanraza85

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Da queste parti dubito sia in edicola già da oggi, o che possa esserlo da domani ... Ma in fondo dopo un'attesa di 17 anni un paio di giorni si possono anche sopportare... Solo un paio di giorni però!!
  6. Da anni non rileggevo questa storia, che forse ho letto solo una volta, e sulla sponte della recente avventura del giovane Texas Willer tra i mormoni stasera ho pensato di riprenderla. Buona storia, anche se nulla di eccezionale, nel bene e nel male assolutamente fedele ai canoni nolittiani. Molto nolittiana, ad esempio, l'imboscata in cui Tex ed i pards - nell'occasione purtroppo privi di Carson - cadono come pere mature: il comportamento degli assassini fuggiaschi, diretti come previsto da Tiger in fondo ad un canyon senza uscita, avrebbe dovuto mettere sul chi vive i tre, solitamente scafatissimi nel percepire segnali di pericolo, ed in tal modo forse la maggior parte dei mormoni della carovana si sarebbero salvati. Altrettanto si può dire dell'imboscata, stavolta in verità impossibile da preventivare, cui Tex scampa in quel di Raven Flat: in altre occasioni, il Ranger avrebbe impiegato un nanosecondo a fare due più due, o almeno a sviluppare sospetti, mentre in tale circostanza resta avvolto nei dubbi fino a quando il nemico di turno in punto di morte gli spiattella in faccia la verità. Proprio a proposito degli antagonisti di tale avventura mi sento, invece, di lodare il lavoro di Nolitta, che ha saputo imbastire una storia che poggia su tragici eventi avvenuti in passato (effettivamente verificatisi, ivi compresa la strage di Mountain Meadow), che comportano oscuri segreti sepolti nella coscienza di molti e tali che i colpevoli, alla fine, si rivelano non essere tutti schierati dalla stessa parte. Fa quasi pena, alla fine, Alwin Webb, capo della banda di assassini col cappuccio, che dopo essere stato colpito a morte da Tex rivela di aver perpetrato la vendetta per vendicare i morti di Mountain Meadow, tra cui i genitori naturali. Nessuna compassione, invece, per il finto morigerato Moses Boglum, capo della comunità mormone: dopo aver ammesso di essere uno di coloro che decisero la strage avvenuta anni addietro, prima si impegna con Texas per costituirsi poi, pur di mantenere il potere e forse distrutto dal dolore per la perdita dei figli (piccola parentesi: non è decisamente da Tex permettere che persone che fanno da esca per lui corrano il rischio di essere uccise), si rimangia l'impegno precedentemente assunto e cerca di eliminare Tex, ovviamente venendo da lui ucciso.
  7. juanraza85

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Speriamo proprio di no
  8. Ho una sola parola per definire i disegni di Valdambrini in una storia di Tex: fantastici. Altro non occorre aggiungere. Davvero un esordio con i fiocchi per il disegnatore aretino, che si dimostra ancora una volta estremamente versatile ed in grado di spaziare in più generi. Assolutamente all'altezza, sino ad ora (e confido anche nel prosieguo tra un mese), di una storia che, dopo i ritmi più compassati della passata avventura, ci ha riportati alle cadenze assai più rapide che, almeno a mia opinione, costituiscono uno dei maggiori tratti distintivi delle imprese del giovane Willer. Oltre, ovviamente, all'innata tendenza di Tex a prestare il proprio disinteressato aiuto a chiunque ne abbia bisogno, a costo di grossi rischi: . Gli eventi della prima parte non possono dunque che promettere interessanti sviluppi nella seconda ed ultima, in cui credo ci si possa aspettare tanta azione ed anche altrettanti colpi di scena. Avanti tutta!
  9. juanraza85

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    Con notevole ritardo rispetto alle mie abitudini, mi accingo finalmente a dire la mia riguardo la breve avventura del giovane Tex tra i mormoni di Paradise Valley. Premetto anzitutto che, essendo prima di questa doppia abituato in questa serie a storie spalmate su 4/5 albi, ero all'inizio assai curioso - ma nient'affatto dubbioso - di vedere quale sarebbe stato il risultato. E, a mio giudizio, il risultato è stato abbastanza positivo: storia non originalissima, dai ritmi decisamente più compassati in rapporto alle precedenti imprese del giovane Willer, ma dato il contesto in cui il Nostro si trova ad agire a mio giudizio ciò ci può anche stare. Provo a spiegarmi meglio: Tex capita in una valle isolata dal resto del mondo, si imbatte casualmente nelle imprese criminose di una famiglia di fanatici mormoni decisaente sui generis, ben diversi quindi dai loro pacifici correligionari presso cui il giovane fuorilegge trova ospitalità, ma al contempo diversissimi dai balordi con cui Tex era sino ad allora stato abituato a che fare. Da "buoni" fanatici religiosi quale sono (ed aggiungerei psico-sociopatici), gli Humbert non hanno come obiettivo l'accumulo di ricchezze, fine ultimo dei comuni malviventi, ma - ancor peggio - si dedicano al rapimento di fanciulle ed alla spietata uccisione di chiunque, cristiano o mormone, rischi di compromettere i loro folli scopi. In altre parole, si tratta di criminali sì pericolosi, ma di tutt'altro genere rispetto a quelli che Tex si è trovato dinanzi fino ad allora, e contestualmente a mio modo di vedere si sono dimostrati tutt'altro che impeccabili nel gestire la sortita di Tex. Contro di loro, a mio modo di vedere Tex ha avuto vita relativamente facile, non fosse stato per l'ottusità e l'intempestività del vicesceriffo Prescott sarebbe forse riuscito a liberare le ragazze senza dover strapazzare troppo i componenti della famigliola, per poi affidarli alla giustizia. Ottima la prova dei suoi occasionali alleati, il forzuto mormone Noah e l'incrollabile Clementine, apprezzamento ma non di più invece per lo sceriffo Tucker, senza dubbio onesto ed in buona fede, ma al contempo non certo un cervello finissimo (in parte, anche perché influenzato dal vice Prescott). A naso, non mi sento di escludere che tutti e tre possano prima o poi rincontrarsi con il Tex adulto, e magari nel frattempo Noah e Clementine potrebbero essersi sposati (per scelta, ovviamente). Chissà che non vi sia un seguito, dunque, magari nuovamente illustrato dai superlativi disegni di Del Vecchio...
  10. juanraza85

    L'età di Carson

    La storia di cui parlate è proprio La cngiura, ambientata a Frisco... In tale occasione, Sam Brennan vorrebbe scrivere sul tesserino farlocco di Carson che egli ha 60 anni, subito ripreso con veemenza dal Vecchio Cammello, che pretende e ottiene che sul falso documento sia riportata la sua effettiva età, ossia 55 anni. Di seguito mi sono permesso di riportare l'intera sequenza, sperando di fare cosa gradita.
  11. juanraza85

    Miglior Personaggio del 2019

    Sono stato per qualche secondo indeciso tra Kate Warne e la Maschera di Cera... Infine ho voluto premiare il Bene, ergo la mora Kate Warne!
  12. Solo per questo motivo, vorrei vivere anche io a Trieste ..!! Scherzi a parte, si tratta di una città bellissima che prima o poi vorrei aver modo di visitare. Quanto al nuovo abo, non vedo l'ora che esca anche qui dalle mie parti (devo a tal proposito dire che, a parte il Magazine di gennaio, le uscite negli ultimi due mesi hanno sempre rispettato le date annunciate, chissà che gli edicolanti non si siano fatti sentire con i distributori locali...), sono troppo curioso di vedere come Valdambrini se la sia cavata su una storia di Tex... Spero e confido più che bene!
  13. In attesa del prossimo numero, il mio giudizio parziale alla storia di Rauch & Prisco è estremamente positivo: ottimi disegni, trama molto scorrevole, ritmi serrati, adrenalina e colpi di scena ben bilanciati, non eclatantissimi ma a loro modo d'effetto nel contesto narrativo. Antagonisti caratterizzati come meglio non avrebbe consentito l'andamento degli eventi, in particolare sono molto curioso di vedere come evolverà la figura di Greg Taylor, personaggio che a mio parere potrebbe riservare grosse sorprese, considerando l'alone di mistero che sinora sembra aver volutamente mantenuto su di sé. Sarà parimenti interessante scoprire quali dinamiche si innescheranno tra la banda di Decker e l'accoppiata - nemmeno troppo affiatata - formata dal giovane Taylor e dal più esperto e smaliziato Cooper. Gli elementi per sperare di poter dare un giudizio totale positivo, insomma, ci sono davvero tutti, e credo proprio che le attese saranno rispettate. Non posso che concordare totalmente con Sam Stone: è "puro vangelo" - per citare il Vecchio Cammello - che Tex dimostri di continuo di essere una serie che ha ancora moltissimo da dire e da dare, e tutto lascia pensare che sarà tale ancora a lungo, poiché pur nella sua classicità di base sa sempre reinventarsi e rinnovarsi.
  14. In effetti sarebbe un'idea molto simpatica, per quanto se la memoria non mi inganna esiste già un topic sull'argomento, benché da tempo nessuno ci scriva più. Non so dunque se un eventuale sondaggio possa essere compatibile... Chiediamo lumi agli amministratori !
  15. Magazine 2020 decisamente tra i più mediocri di sempre. Gli articoli avevano un retrogusto già letto, le due storie - fatto salvo il buon lavoro ai disegni di Russo e Dotti - si sono rivelate senza infamia e senza lode. Ho trovato alquanto insipida e, soprattutto, decisamente prevedibile Il ladro gentiluomo: dico solamente che ho capito già alla settima pagina la piega che avrebbe preso la storia, compreso il finale e lo scontro con un'accozzaglia di nemici rivelatisi, alla prova del fuoco, di un'inconsistenza devastante. Leggermente meglio, ma purtroppo ben lungi dall'avermi lasciato ricordi indelebili, Il grande incontro, se non altro che per la presenza in solitaria del simpatico Par McRyan. Ho apprezzato, in tutto ciò, l'inserimento nella trama delle losche manovre del manager del pugile avversario, che ha consentito alla storia di risultare meno banale di quanto il cliché delle performance di Pat potesse indurre a prevedere. In sostanza, comunque sia, questo albo ha ulteriormente rafforzato la mia personale opinione secondo cui il Magazine è, tra le collane texiane, di gran lunga quella di cui avverto meno la ragion d'essere.
  16. juanraza85

    Migliore storia del 2019

    Di seguito il mio voto, direi non troppo dissimile dagli altri che lo hanno preceduto ..! - La maschera di cera (serie regolare) - Pinkerton Lady (serie Tex Willer) - Doc! (albi speciali)
  17. Storia nel complesso valida ma certo non entusiasmante, che poggia in origine su due presupposti di mio gusto: in primis il ritorno della tribù yavapai ed ex giacche blu guidata dal defunto sergente Torrence e, in secundis, la seconda riapparizione consecutiva di Pat McRyan, che di fatto pone tale avventura in una sorta di continuity con la precedente tra le montagne del Colorado. L'evoluzione che presto prende la vicenda fa sì che la presenza degli yavapai, in sostanza, funge solo da pretesto per costringere Tex ad annichilire i sogni di gloria del tirannello yaqui Narvaez, villain di rara gratuita crudeltà ma fatalmente rivelatosi, al momento del dunque, un vigliacco ed un mollusco della peggior specie, del tutto incapace di fronteggiare da pari a pari un vero avversario, abituato com'è da sempre a brutalizzare le proprie vittime ed i suoi stessi uomini con crudeltà gratuite, tenendo soggiogata la propria tribù con appunto il terrore e una buona dose di superstizione. Tex non ha alcuna difficoltà nello sconfiggerlo ed ucciderlo in un veloce duello, degna fine di un avversario che, a mio parere, si è dimostrato inconsistente, meritevole di uscire definitivamente di scena e mai e poi mai, per fortuna, di essere rispolverato in una successiva storia. Le maggiori difficoltà per Tex, di fatto, si concentrano lungo il viaggio dalla Riserva alla Sierra Negra, per via delle asperità del territorio da percorrere e dell'inesperienza dei volenterosi Pat e Novak, che cadono in trappola e costringono Tex a studiare un piano di riserva di difficile realizzazione, che difatti non riesce e costringe anche lui alla prigionia nel campo di Narvaez, dove riesce a capovolgere una situazione apparentemente senza uscita grazie all'inaspettata reazione di Luna e di Pat, mostruosamente in gamba nel liberarsi dai legacci, mettere fuori gioco un buon numero di yaqui e, soprattutto, eliminare il viscido braccio destro di Narvaez, Rayo, una vera spina nel fianco coi suoi dardi avvelenati e vero stratega della banda. Se Tex avesse avuto con sé almeno un altro dei soliti pards (Kit è rimasto convalescente nella Riserva, Tiger si attarda per radunare e seguire Tex con un buon numero di guerrieri navajos, il Vecchio Cammello è probabilmente impegnato in un'altra missione) a me piace pensare che eliminare Narvaez e liberare Luna e le altre donne yavapai sarebbe stato un compito relativamente semplice, ma forse proprio per questo la storia sarebbe stata più sonnacchiosa, in virtù appunto della sostanziale inconsistenza dei nemici di turno. Buonissima prova ai disegni di Marcello, come sempre del resto quando ha lavorato sulle pagine di Tex.
  18. Poiché non avevo un ricordo troppo fresco di questa storia, sono andato a rileggerla dopo tempo immemore nei giorni scorsi, e devo confessare di aver provato un grosso rammarico nel non averla inserita tra le mie dieci storie preferite del secondo centinaio. Il mio giudizio probabilmente sarebbe rimasto lo stesso in ogni caso, talmente ampia è la gamma di scelta tra quei citati cento numeri, comunque mi sono reso conto di essermi trovato di fronte ad una signora storia, a mio giudizio la prima avventura strutturata nei dettagli ambientata in Canada. Oltre all'ottima valorizzazione di Jim Brandon, all'epoca ancora capitano, ho trovato che GLB abbia caratterizzato in maniera quasi impeccabile tutti i principali antagonisti, dal mercante Bonnet al suo braccio destro Jordan, oltre ovviamente, ed anzi soprattutto, al loro degno compare Ho-Kuan, stregone da quattro soldi ventriloquo ma gran furbacchione, tessitori di un'oscura trama che, oggettivamente, sarebbe stata di assai difficile risoluzione se Brandon non avesse convocato i quattro pards in Canada, ben consapevole che avrebbero condotto le indagini a modo loro. Assai spassosi, a tal proposito, i siparietti tra un Tex più spudoratamente bugiardo che mai ed il comandante della Mounted Police di Winnipeg, individuo di indubbia integrità ma sin troppo ligio nell'applicazione letterale delle leggi e dei regolamenti. Per quanto invece riguarda i Nostri, concordo nel considerare il Tex visto in azione in questa avventura come forse uno dei migliori di sempre: temerario, risoluto oltre i limiti della spudoratezza, con la risposta sempre pronta, autentico emblema della Giustizia che sa andare al di là della mera applicazione della legge, anche a costo di non andare troppo per il sottile. Un po' in ombra il Vecchio Cammello, pur dimostrandosi sempre di massima affidabilità, decisamente più rilevanti i ruoli degli altri due pards. Kit, dopo essersi fatto ingenuamente catturare dai Foxes, si riscatta più che ampiamente nel momento della fuga dal campo dei ribelli insieme a Tiger Jack, capace di mettere a frutto tutta la sua lunga esperienza per introdursi nel campo e di dimostrare un'audacia fuori dal comune nel liberare il giovane pard. Molto positiva, a mio parere, anche la caratterizzazione di un Jim Brandon nella veste fittizia di trapper, libero dale limitazioni che l'uniforme rossa di norma gli impone di norma, e più che degno alleato di Tex insieme ai tre mounties che lo seguono. Finale forse un po' affrettato, specie in confronto alle altre fasi che lo precedono, ma in fin dei conti la disposizione dell'accampamento e le caratteristiche del luogo, soprattutto la distruzione dell'arco di roccia (un peccato mortale dal punto di vista naturalistico ed ambientale, ma una mossa fondamentale per il conseguimento il successo della missione), credo finiscano con il favorire non poco il lavoro di Tex e compagni. Unico mio rammarico, la mancata presenza di Gros-Jean: certo, gestire un altro comprimario di quel calibro avrebbe potuto comportare qualche difficoltà, ma i siparietti comici sarebbero stati assicurati. Buomissima prova anche di Ticci: tratto ben lontano da quello cui è giunto e ci ha successivamente abituati negli anni della maturità, ma comunque pulito e suggestivo.
  19. juanraza85

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    https://corrierediarezzo.corr.it/news/cronaca/1391947/arezzo-fumetti-marco-corbacchini-tex-zagor-topolino-record-giornalini-comics-calcio-galep-collezionista-alan-ford-.html Mi scuso anche io per l'off-topic, ma ho pensato potesse essere simpatico citare la fonte
  20. Che le copertine di Dotti siano molto belle e suggestive ormai non fa quasi più notizia... Quel che attendo con maggior curiosità è poter finalmente ammirare una storia di Tex disegnata da Valdambrini, fumettista che ho già avutomodo di apprezzare su altre serie Bonelli. Le tavole in anteprima, del resto, promettono maledettamente bene...
  21. juanraza85

    [501/504] Mefisto!

    A seguito del simpatico topic lanciato prima di Natale da Ymalpas, sono andato a rivedere questa sezione è non ho potuto non notare che, benché ricordassi il contrario, non avevo mai rilasciato una mia recensione sul ritorno di Mefisto. Premetto subito che, essendosi trattato del ritorno dell'Arcinemico per eccellenza di Tex, sarebbe stato più che lecito aspettarsi qualcosa di più, tuttavia nel complesso l'ho trovata una storia di buonissimo livello, per larghi tratti molto ben gestita, pur non esente qua e là da elementi di debolezza. Il primo albo, eminentemente introduttivo al nuovo incontro/scontro tra Tex e Mefisto, è forse il migliore è più calzante esempio di "storia con Tex, ma NON DI Tex", il che secondo me ci può ben stare, data la statura del nemico di turno e, soprattutto, la sua condizione di trapassato (almeno dal punto di vista materiale). A maggior ragione ci può ben stare, essendo Mefisto un adepto della magia nera, un suo ritorno dall'aldilà: per un personaggio col suo curriculum, l'espediente benché "forte" ha avuto a mio avviso una sua ragione d'essere (lo stesso non direi, ad esempio, se lo stesso espediente dovesse essere utilizzato per ripescare altri arcinemici storici dati per morti di prossima riproposizione). Il primo albo, oltre che preparare il non facile ritorno di Mefisto nel mondo dei più, ha inoltre assolto la parallela funzione di introdurre ed illustrare le figure dei suoi alleati di turno, il cognato Boris e, soprattutto, la degna sorella Lily, la cui personalità diabolica non era probabilmente del tutto emersa nella precedente remota apparizione. Nel seguito della vicenda, Nizzi ha molto ben raffigurato e gestito l'affiatamento tra i due fratelli Dickart, capaci di consegnare un piano tanto contorto quanto efficace, che prevede di far morire i quattro pards nel medesimo modo in cui era morto anni prima Mefisto, un piano che solo la strenua resistenza di Tex ha impedito ai due di portare a compimento. Ben valorizzata anche la figura di Boris, testafiba senza scrupoli ma, in rapporto alla moglie ed a Mefisto, anello debole del gruppo di antagonisti e, fatalmente, il solo dei tre ad uscire di scena. Proprio nella morte di Boris, a mio parere, risiede uno dei principali punti deboli della vicenda, che ha impedito al ritorno di Mefisto di "spaccare" davvero come forse ci si sarebbe aspettato. Tutti noi ricordavamo bene, e lui stesso lo ha affermato, che il Vecchio Negromante non può colpire a distanza, ed invece di fatto riesce in questo nel momento in cui fa credere a Boris di essere avvolto dalle spire di un serpente che lo soffoca. Di cosa parliamo, se non di colpire a distanza? Nizzi avrebbe forse potuto gestire meglio tale frangente, magari facendo morire il conte Leonov per un malore in conseguenza di una visione orrorifica provocata dal cognato. Di contro, ho trovato significativo come, in tale frangente, Lily si sia di fatto dimostrata sotto certi aspetti ancor più spietata dello stesso Mefisto, chiedendogli senza esitazioni di uccidere il marito affinché non ceda alle minacce di Tex, stante l'esitazione - incredibile a dirsi! - del fratello. Altro aspetto che non ho molto gradito, la mancatariproposizione dello sceriffo Patterson, che forse avrebbe permesso a Tex di agire con mano più libera e, dunque, a beneficio dell'azione e dei colpi di scena: con tutto il rispetto per lo sceriffo Brannon, comunque un galantuomo, era evidente che tra lui Tex non ci fosse grande affiatamento, conseguenza del fatto che, da quanto si evince, i due non si conoscessero. Mi è parso poco accorto, in una sorta di "continuity", proporre Patterson ne La miniera del fantasma, sostituirlo con Brannon in Mefisto! e, successivamente, renderlo un comprimario fisso in tutte le storie ambientate a Phoenix (tranne l'infelice La grande sete di Manfredi). In conclusione, pur non potendo certo essere inserita tra i capolavori texiani, ho trovato Mefisto! una degnissima occasione di riproposizione del più temibile tra gli Arcinemici, nella fondata speranza che la prossima apparizione già in programma sia una storia memorabile. Ed un po' mi spiace, per con tutto il rispetto per due bravissimi professionisti come i Cestaro, che la prossima avventura con Mefisto non sarà illustrata da Villa, magistrale nel disegnare la storia qui recensita.
  22. Dopo essermi chiarito per bene le idee ed aver provveduto ad una non facilissima selezione, di seguito propongo la mia personale top ten di storie per ognuno dei primi sette centinai della lunga saga texiana. Nella maggior parte dei casi casi, come ad esempio per i centinai 101-200, 201-300, 301-400 e 401-500, devo dire di avere avuto non poche difficoltà nel selezionare le mie preferenze, e ho dovuto a malincuore escludere storie memorabili, tale è l'imbarazzo della scelta..! Viceversa, la cernita è stata molto più semplice da effettuare nel caso del centinaio 501-600, decisamente meno prodigo degli altri (alcune storie sono anche belle, ma nessuna raggiunge picchi di eccellenza a mio parere). Ma bando alle ciance, passiamo ai fatti! Ecco a seguire la mia personale superclassifica, specificando che l'ordine che io ho voluto dare è da intendersi come decrescente, ossia dall'alto verso il basso da quella che ritengo meno bella tra le belle alla mia preferita. Di conseguenza, ogni storia è opportunamente numerata, e garantisco che neppure quest'altra operazione è stata per me semplice. TUTTE LE MIGLIORI STORIE DI TEX PER CENTINAIO 001 - 100 101 - 200 201 - 300 301 - 400 401 - 500 501 - 600 601 - 700 10 - I Figli della Notte 10 - San Francisco! 10 - Guerra sui pascoli 10 - L'uomo con la frusta 10 - I sette assassini 10 - L'ultima diligenza 10 - Furia comanche 9 - Sangue Navajo 9 - Il ritorno di Yama 9 - Il ritorno del Carnicero 9 - Gli spiriti del deserto 9 - Wild West Show 9 - A sud del Rio Grande 9 - Luna insanguinata 8 - L'eroe del Messico 8 - Il figlio di Mefisto 8 - Gli eroi di Devil Pass 8 - Guerriero apache 8 - Congiura contro Custer 8 - Intrigo nel Klondike 8 - Carovana di audaci 7 - Il tesoro del tempio 7 - Il laccio nero 7 - Giungla crudele 7 - La minaccia invisibile 7 - Il ritorno del Morisco 7 - Buffalo Soldiers 7 - Giovani assassini 6 - Il Grande Re 6 - In nome della legge 6 - L'ombra di Mefisto 6 - La leggenda della vecchia missione 6 - Il ritorno della Tigre Nera 6 - Ritorno a Culver City 6 - La stirpe dell'abisso 5 - La Mano Rossa 5 - Diablero! 5 - La piramide misteriosa 5 - Il segreto del Morisco 5 - La strage di Red Hill 5 - Mefisto! 5 - Jethro! 4 - Il passato di Tex 4 - Tra due bandiere 4 - I ribelli del Canada 4 - I Diavoli Rossi 4 - La grande invasione 4 - Omicidio in Bourbon Street 4 - I Rangers di Lost Valley 3 - La gola della morte 3 - El Muerto 3 - Tucson! 3 - La congiura 3 - Gli Invincibili 3 - Missouri! 3 - El Supremo 2 - Incubo! 2 - Il Signore dell'Abisso 2 - Santa Cruz 2 - Furia Rossa 2 - L'uomo senza passato 2 - Athabasca Lake 2 - Il segno di Yama 1 - Black Baron 1 - Una campana per Lucero 1 - Fuga da Anderville 1 - La Tigre Nera 1 - Il passato di Carson 1 - I Lupi Rossi 1 - L'ombra del Maestro 
  23. Impressione peraltro sbagliata visto che l'Almanacco ha esordito con un.vero gioiellino come "La ballata di Zeke Colter" ed ha visto storie molto belle. Sbagliata anche perché, visto il sistema ed i tempi di lavoro in SBE le storie sono sempre state concepite con quel numero di pagine e quella destinazione e non si poteva certo sapere in anticipo se una storia non sarebbe stata all'altezza di una pubblicazione, la serie regolare, a cui comunque non era destinata a meno che non crediate alla favoletta che gli autori non si impegnassero allo stesso modo. La verità è che a questa errata impressione contribuisce lo sciocco pregiudizio contro le storie di durata inferiore ai due albi, pregiudizio che mi vanto di non avere mai avuto. l'Almanacco ha contenuto storie brutte? Certo: quelle di Nizzi nel periodo in cui scriveva storie brutte anche sulla regolare. Senza offesa, Carlo, ma non sono d'accordo. Senza dubbio sugli Almanacchi abbiamo potuto leggere storie piacevoli, su tutte forse La ballata di Zeke Colter, ma almeno dal mio punto di vista si tratta di storie appunto piacevoli, ma nulla di più. Oltretutto, se vai a leggerti i miei post riguardo alcune storie cosiddette "autoconclusive" o brevi, noterai come io sia uno dei primi a non condividere l'equazione " Storia di meno di due albi = storia brutta", giudicandola anche io fuorviante e superficiale. Una storia può essere soggettivamente giudicata brutta o bella in base a vari fattori, non certo esclusivamente sulla base della sua lunghezza. Quanto agli Almanacchi, ribadisco che si trattava di una collana che non gradito più di tanto. Anche questa è una opinione personale. Per cui, caro Carlo, con tutta la simpatia e l'ammirazione che pur non conoscendoti di persona provo nei tuoi confronti, ti sarei estremamente grato se tu evitassi di attribuirmi pregiudizi che non condivido e non nutro in alcuna misura. Era giusto per chiarire, buona serata
  24. Le due storie si preannunciano interessanti, ma è ovvio che una particolare curiosità la si prova per la prima storia in solitaria di Pat McRyan: la trama sembra ricalcare in parte la sua primissima apparizione, attendo di vedere come se la caverà senza Tex e company, ma sono sin da ora sicuro che azione e comicità non mancheranno. Lieto, a tal proposito, che la SBE continui a puntare sulla pubblicazione di storie con protagonisti gli amici dei nostri pards, senza l'ausilio di questi ultimi. E' sicuramente un valido espediente per conferire interesse a un tratto distintivo ad una collana che, per troppo tempo, a me - e non solo, ci scommetto - ha dato l'impressione di essere un mero contenitore per storie considerate non all'altezza della serie regolare o di altre collane.
  25. Nelle precedenti prove su Tex, una storia breve e una per il Magazine, Rauch non mi era affatto dispiaciuto. Ora vedremo come saprà barcamenarsi con una storia di due albi, io sono abbastanza fiducioso. E, del resto, dalle poche anticipazioni la trama sembra poter essere interessante. Per quanto riguarda i disegni di Prisco, dopo la prima buonissima prova di circa due anni fa confido possa confermarsi sui medesimi standard qualitativi.
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