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Straordinario, con questo post hai fatto un capolavoro! Hai descritto esattamente l'essenza di Zagor e Tex, la loro filosofia di base! Gros-Jean infatti era nemico di Tex, all'inizio! Per quanto riguarda gli altri esempi, c'è il baro Rudy Nilsen che poi è passato dalla parte di Tex; la dark lady Marie Gold che aiuta Tex; di sceriffi vigliacchi che si redimono ce ne sono nelle storie di Tex... Infatti El Muerto fa solo stragi, e solo perchè gli gira. Ha la sua vendetta, ma se gli togli quello non ha più niente. Non è che abbia una grande "profondità psicologica", non è che sia "dubbioso", "realista", "moderno", come dicono sempre dei personaggi di Nolitta...è una bestia e basta, non ha psicologia, ha solo un'ossessione. E i suoi compari sono ancora meno caratterizzati: sono ancora più bestie di lui. Di malvagi "nobili" si potrebbe citare come esempio Matias o Il Grande Re. Di "buoni" vili e servili, lo sceriffo venduto è un classico. Infatti tante volte i malvagi, soprattutto i più importanti, fanno una fine atroce, che non era nei piani di Tex. Una giustizia divina, insomma. Questo è importante: lo stesso Tex, infatti, in quella storia -Il Giuramento - ordina ai suoi Navajos di andare a uccidere Tucker, che ha portato le coperte infette ai Navajos. E loro lo uccidono. Quello è un omicidio a sangue freddo, e lo dice chiaramente anche il medico a Tex... alla faccia della monodimensionalità. Tex infatti non è il tipo da ricorrere alla pistola contro una persona disarmata, quando sta per perdere. Infatti Tex - quello vero - non perde mai contro qualcuno e quindi non ha il bisogno - nè il desiderio, tra l'altro, perchè è onesto - di ricorrere a simili sotterfugi vigliacchetti. Gli abitanti di Goldeena infatti si battono come leoni contro gli indiani prima di cedere. E spesso ci sono delle persone che si riuniscono di nascosto con Tex per decidere cosa fare contro il prepotente di turno. Verissimo. Basta guardare con quanto disprezzo Nolitta tratta i cittadini di Bergville, visti come una banda di miserabili borghesucci che vivono in un buco, nella storia di Billy Boy. Si può dire lo stesso di Mister No. Ma il massimo lo si può leggere nell'Uomo del Texas: i due protagonisti, quello principale e il suo amico militare, sanno che stanno facendo entrambi delle schifezze, ma ci passano sopra tutti e due ridacchiando, perchè è giusto che ciascuno si faccia i fatti suoi. Menefreghismo ed egoismo: l'ambiente di Nolitta, quando può agire a ruota libera, è molto sordido. Mefisto vuole vendetta contro Tex e usa le sue magie per questo, certo, ma agisce anche come sicario dl Drago Rosso, o come compagno di avventure del barone di Lafayette-Baron Samedi, o come capo degli Hualpai. Infatti le storie di Zagor in cui il male vince sono emblematiche: Libertà o morte, Vudu (gli zombi fanno piazza pulita di tutto: ditemi voi se è una vittoria del bene...), Tigre, Sandy River, Arrestate Billy Boy. Anche in Mister No vince il male: Make-Make (un'intera isola corrotta), Il caimano d'argento (tutta la polizia corrotta), per esempio.
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Non voglio certo dare dell'ignorante a Sergio Bonelli, ma del fatto che abbia parlato del western crepuscolare come il western dei perdenti, dei vinti, di chi non sa dov'è il giusto e lo sbagliato. Cioè: se lui dice di essersi ispirato ai personaggi dei western crepuscolari, che comunque sanno qual'è il giusto e lo sbagliato (lo si vede nei film che ho citato come esempio), e nello stesso tempo è anche il creatore di personaggi come Mister No e Zagor, che non sanno definire bene quello che è giusto e quello che è sbagliato, bè, c'è qualcosa che non quadra. Voglio dire che lui li avrà visti sì i film western crepuscolari, ma poi li ha interpretati a modo suo. Non che ci sia qualcosa di male in questo, ci mancherebbe: è solo una cosa che avevo notato in lui. Nolitta non è GLBonelli, ma non è nemmeno uno dei personaggi di questi western crepuscolari. Diamine, persino negli "Spietati" il protagonista ha le idee chiare sin dal principio, senza farsi delle domande sul giusto e lo sbagliato! Effettivamente è la prima cosa che ho pensato.
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Più che ai western crepuscolari, Nolitta è contrario alla chiarezza: ama l'ambiguità, rifiuta di chiamare il bene col suo nome e il male col suo nome. I western crepuscolari, come "Sfida sull'Alta Sierra", "Il grande Jake", "L'uomo dai sette capestri", "Il pistolero", eccetera, non sono così: il protagonista sa comunque dov'è il giusto e dov'è lo sbagliato, pur essendo consapevole di far parte di un mondo che non c'è più. E' tutta un'altra cosa da Nolitta (tanto che mi chiedo se i western crepuscolari lui li abbia davvero visti, li abbia davvero capiti, o li abbia citati solo perchè contengono la parola "crepuscolo"). Per spiegarmi meglio, metto a confronto le origini del nolittiano Zagor e del GLBonelliano Tex. Zagor è figlio di un ex sterminatore di indiani, che però era stato un buon padre e ha vissuto una vita onesta; si vendica di chi lo ha ucciso, che però aveva solo vendicato gli indiani che suo padre aveva ucciso e poi aveva fatto una comunità di indiani pacifici, dei quali Zagor ha fatto uno sterminio come il padre. Inoltre, Solomon Kinski, l'assassino di suo padre, nella vendetta aveva anche ammazzato sua madre che non c'entrava niente. E poi ha anche ammazzato Wandering Fitzy, l'uomo che lo aveva salvato e lo aveva fatto crescere come un nuovo padre. E il pacifico Fitzy ha ammazzato Kinski. Insomma, un tal ginepraio di situazioni dove il personaggio non ci capisce più niente e non capisce bene chi ha torto e chi ha ragione. Quindi diventa lo Spirito con la Scure per valutare i pro e i contro di tutti. Resta sempre comunque un'ambiguità di fondo in Zagor: non sempre sa distinguere il bene e il male quindi diverse volte fa l'Amleto. Tex è il figlio di un allevatore ammazzato da dei ladri di bestiame. Lui li fa secchi tutti. Va al rodeo dove scopre un giro di minacce e ricatti gestiti dal baro Luca e Clem Tilden. Lui li fa fuori tutti. Viene a sapere che Tom Rebo, il capo di un paese, ha ammazzato suo fratello. Lui fa fuori Tom Rebo e tutti i suoi uomini. Insomma, si vede bene che Tex sin dall'inizio è la Giustizia, e basta. Nel leggere le origini dei personaggi, si capisce bene l'enorme differenza del modo di pensare di Nolitta e GLBonelli.
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Apache Kid si basava su una storia vera, in cui Tex non può modificare gli eventi (è il problema di base di questo tipo di storie); Il tesoro di Victorio è una storia di vendetta, simile alla "Dama di Picche"; "Una campana per Lucero" è una storia di caduta ed espiazione. Non sono proprio delle store da "amaro in bocca": Nolitta, a differenza del padre, aveva una visione più pessimistica, più cupa, della vita, cosa che non si coglie nelle storie GLbonelliane, che sono più solari anche nei momenti più drammatici.
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Quella famigerata lista scritta da Nizzi per Medda...
joe7 replied to Diablero's topic in La Serie e i Personaggi
Perfetta descrizione de "L'uomo del Texas". Sottoscrivo. -
Quella famigerata lista scritta da Nizzi per Medda...
joe7 replied to Diablero's topic in La Serie e i Personaggi
Ah, sì, è Tex, ora mi ricordo. Un Tex taroccato. Con bretelle e pantaloni viola alla Hulk. E la camicia sempre gialla. Devi avere una biblioteca intera di Tex a disposizione, Diablero. Comunque sì, lì "Tex" ci lascia le penne (in fondo il viola è il colore del lutto...). Poi ciascuno faccia pure le considerazioni che vuole. -
Quella famigerata lista scritta da Nizzi per Medda...
joe7 replied to Diablero's topic in La Serie e i Personaggi
Purtroppo al momento non ho a disposizione la storia: appena possibile ci darò un'occhiata, perchè mi sono basato solo sulla mia memoria. Quindi posso essermi sbagliato. -
Quella famigerata lista scritta da Nizzi per Medda...
joe7 replied to Diablero's topic in La Serie e i Personaggi
Quello che dice Diablero sulle motivazioni di Sergio Bonelli riguardo a suo padre e a Tex sono le stesse che avevo sempre pensato, quindi sono d'accordo con le sue osservazioni. Non so se abbiamo ragione o no, ma mi è sempre sembrata una spiegazione molto convincente. Inoltre, bisogna considerare non solo il problema del padre che si è fatto un'altra famiglia (sono sicuro che comunque si volevano bene lo stesso, lo si vede anche dalla loro profonda collaborazione), ma anche il fatto che Sergio Bonelli aveva un carattere diverso da quello del padre. Può darsi che c'entri la ribellione esaltata a quei tempi (siamo negli anni '70, con tutto quello che è seguito dopo), ma Nolitta aveva un atteggiamento di rapporto con la vita diverso da quello del padre. Gianluigi Bonelli viaggiava dappertutto per fare delle esperienze, delle avventure (come Tex), ma Sergio Bonelli viaggiava invece in posti inesplorati, più che per avventura, quasi per nascondersi, come fa Mister No. Il personaggio di Nolitta non è un "avventuriero", ma uno che si nasconde negli anfratti più nascosti per non essere coinvolto. Non è che Sergio Bonelli fosse così, ma di certo sognava di fare così. Infatti spesso è andato in Amazzonia e in Africa, gli stessi luoghi dei viaggi di Mister No. Quindi, oltre ai possibili conflitti col padre (conflitti di natura caratteriale, soprattutto, mi pare: la faccenda del pugno che Tex dà a Carson, e sostenuta da Nolitta, è molto emblematica) c'è anche la faccenda della diversa personalità di Sergio Bonelli rispetto a quella del padre. Tra l'altro, in una scena dell'"Uomo del Texas" di Galleppini e Nolitta (oltre ad essere un'altra amara storia di fallimenti, tipica del "Nolitta che ama i falliti"), nelle prime pagine finisce ammazzato Kit Willer, o un personaggio che praticamente ne è la fotocopia. Qui non è "Tex", ma "il figlio di Tex" che finisce ammazzato. E qui ciascuno faccia pure le sue considerazioni: ma l'ho sempre trovata una scena significativa... -
L'unica copertina dei Texoni che mi è rimasta più impressa di tutti è stata quella di Carnevale: "La vendetta delle ombre". Non so indicare le altre 4: più o meno mi sembrano tutte dello stesso livello. Belle ma un pò anonime.
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Ero rimasto sorpreso quando lessi per la prima volta Il passato di Carson. La storia aveva un disegnatore nuovo, che era veramente bravo, poi l'avevo identificato con Marcello: era quello che faceva Doc Justice sulla rivista Supergulp (chi l'ha vista, sa di cosa parlo). Boselli e Macello avevano fatto un ottimo Carson, per non parlare degli altri: persino i cattivi erano ben caratterizzati. La storia si sviluppava in un modo insolito: un incontro dopo vent'anni tra sconosciuti che si conoscevano, Carson che elimina uno che conosceva, una città di nome Bannock che non esiste, ma lui ci andrà...che cosa stavo leggendo? Poi il suo passato, la banda degli Innocenti, Waco Dolan, Boone il cannibale, Larry il contabile. Seguivo ogni numero cl fiato sospeso come mi capitava di rado. Davvero una storia malinconica, drammatica e dal ritmo serrato: Boselli si era dimostrato uno scrittore di prim'ordine. Era lontano anni luce dalle noie nizziane: coinvolgeva, faceva delle storie serie e non dei teatrini. Me la ricordo ancora adesso tutta, per dire, anche se non la leggo da molto tempo.
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Come il Tex di Nizzi e gli origlioni. Mi ricordo che ogni volta che Nick "la cima" non sapeva dove sbattere la testa telefonava sempre ad Alfie il risolvitutto. Allora sono capace anch'io di fare l'investigatore, basta una telefonatina. Ciaocara, non chiamarlo ciao cara è sempre il capo, per la barba di Abramo, qualcuno vuole il caffè? Li ho sentiti fino alla nausea. Almeno avesse variato un pò. Sono in missione per conto di Manito. Come Nick il ritardato. Pari pari. Larry Yuma almeno mi sembrava più intelligente. Nizzi in sintesi. Ecco, non volevo dirlo per non farla lunga, ma ormai l'hai detto... Per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole? Sì, è lo sceriffo Tex Willer coi suoi scagnozzi! Tex qui è un accessorio. Tipo il soprammobile liberty per la lampada buona. Se al suo posto ci mettevano Bombo lo sceriffo tondo era uguale. A parte Leo Pulp e Larry Yuma, TUTTI i personaggi principali di Nizzi sono dei comprimari. Tutti, della ballata di Zeke Colter, si ricordano (giustamente) di Zeke Colter. Ma Tex? Chi se lo ricorda quell'ameba? Al suo posto poteva esserci chiunque. Anch'io. Concordo. Diciamo che ha voluto fare uno spaccato di vita vissuta di com'era il VERO west, almeno secondo lui: crepuscolare, triste, sul punto di crepare, vecchio, stantio, eccetera. Quando la fanno tristissima, chissà perchè, dicono subito che è verissima. Si vede che non hanno una vita reale molto allegra.
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Sclavi non ha mai fatto delle storie su Tex. Non riesco neanche a immaginarlo, Sclavi che fa Tex. Non è il tipo di narratore adatto per le avventure texiane: neanche quando faceva Zagor era convincente. Lui ama di più scavare nella psiche e nelle fobie degli uomini, cose che nell'avventura non ci sono. Però ha fatto in passato una storia western per ragazzi che mi aveva sorpreso molto per la sua quotidianità e, sì, anche per la sua avventura: "John John va nel West", che avevano fatto sul Corriere dei Piccoli a cavallo tra il '79-'81, mi pare.
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Tu ringrazio per la correzione, la memoria a volte mi inganna.
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E' vero, fanno così anche in altre serie a fumetti. Evidentemente se lo sentiva. Forse lo pagavano a cottimo: più pagine, più soldi. Certo che ad andare in crisi, in questo modo, ci vuole poco: nessuno può reggere un ritmo simile, neanche se fa delle storie fotocopie in cui cambi solo i nomi. Anzi, alla fine...fai solo quelle per far prima. E' inevitabile: se non ci stai dentro o la smetti o fai degli espedienti. Grazie alle analisi che hai fatto, ho capito che Nizzi non è crollato perchè lo avevano abbandonato al suo lavoro: semplicemente è crollato per conto suo perchè voleva fare tutto lui. Se vuoi costruire la Torre Eiffel da solo, per forza finisci alla neurodeliri. Infatti, nella ballata di Zeke Colter, il personaggio è appunto Zeke Colter, che ospita a casa sua e della sua squaw un tizio che si chiama Tex Willer, un tale che conosce e che fa il ranger e il capo navajo. Il poveretto si era perso tra i monti e stava per dormire nella neve senza il fuoco perchè è un pò scemo. Ma per sua fortuna arriva Zeke, il protagonista della storia, a salvarlo.
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Nick Raider mi sembrava un'ameba come personaggio: i cattivi erano più memorabili di lui. Tipo la Louise Clementi o Don Vito Saracyno. Persino i comprimari te li ricordi meglio di lui (per esempio la Texas Rose o il nero poliziotto alla Bud Spencer Abe). Il numero 200 (gennaio 2005), l'ultimo, neanche me lo ricordo, mi pareva vagamente che fosse il matrimonio di Nick con Violet e Don Vito che si intrometteva in qualche modo. Ed era anche il primo e ultimo numero che Nizzi ha fatto di Nick Raider dopo il numero 100 (che era uscito nel 1998). Però si vede che era più nelle sue corde, tanto che è un peccato che non lo faccia più. E sì che di storie ne ha fatte solo tre! Sì, ma era troppo "kenparkeriana". E' un Tex "educatamente tosto", non se mi spiego. Comunque non è certo scemo o ottuso, e questo non è poco. Non ho mai capito perchè Medda li mettesse due volte di fila in tutte le sue due storie, O non ne poteva fare a meno o voleva trovare una scusa per essere buttato fuori e quindi lo faceva apposta. Ma scusate, che problema era mettergli un supervisore che gli dicesse: "Ancora un altro bordello? No, senti, questa scena la taglio, mettila in un'altra ambientazione! E muto! Ricorda chi ti paga!" Peccato, perchè faceva comunque delle storie interessanti. Anche se mettere un Tex che vince a pugni con colpi bassi era stata una sciocchezza. Ecco, questa sul serio non me la spiego. Manco Nizzi fosse, nel mondo di Sergio Bonelli, l'UNICO SCRITTORE AL MONDO che possa scrivere Tex. Mai visto uno così Nizzidipendente come Bonelli figlio. Che ci voleva ad affidarsi ad altri sceneggiatori? Bastava solo aggiustare un pò loro il tiro. Invece fanno le pulci a Berardi, Boselli e Medda e non le fanno a Nizzi. Ma nella vita accadono spesso cose inspiegabili.
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I Soggetti di Tex da parte dei lettori del forum di Tex
joe7 replied to ymalpas's topic in La Serie e i Personaggi
Questa cosa dei soggetti mi pare inutile. Puoi fare tutti i soggetti che vuoi, ma saranno tutti simili l'uno all'altro. Quello che conta è COME li sviluppi, e qui ci vuole una sceneggiatura. O una via di mezzo: un soggetto dettagliato di almeno due pagine. Ci sono storie con soggetti banali ma con una sceneggiatura eccezionale (l'Odissea Americana di Zagor, per esempio) e storie con soggetti buoni ma con una sceneggiatura insulsa (le classiche "occasioni sprecate": la Mefistolata, col soggetto notevole del ritorno di Mefisto, ma con uno sviluppo idiota). Comunque c'è un vantaggio a leggere questa discussione: spesso, con tutte le correzioni che si danno a chi inventa i soggetti, si capisce meglio cosa NON scrivere in un soggetto di Tex... -
Quella famigerata lista scritta da Nizzi per Medda...
joe7 replied to Diablero's topic in La Serie e i Personaggi
Il lavoro che stai facendo è impressionante, complimenti: ci vorrà un bel pò perchè ci faccia su uno schema...ma credo che più o meno tu abbia già individuato il periodo della crisi nizziana. In ogni caso, ufficialmente non ci sono salti particolari dell'attività nizziana negli anni '90: solo nel 1999 c'è un'unica storia di Nizzi (La pietra di Akbar), tutti gli altri anni ne hanno di più Si vede che sono riusciti a tappare i buchi in qualche modo. Poi Nizzi continua a macinare fino al 2013 (I volontari di Hermann), per poi sparire e tornare sei anni dopo, nel 2019 (L'assedio di Mezcali); poi nel 2020 c'è la scena delle mutande (L'odissea della Belle Star) e, infine, quest'anno, il 2014, con La collera di falco Giallo e un Ticci sprecato. -
Avevo notato che i manga italiani hanno praticamente la stessa font. Ci sono eccezioni, ma in genere è così. Non credevo che lo facessero per risparmiare, ma avrei dovuto immaginarlo. La Granata Press non usava il lettering col computer (almeno non mi è parso), e li faceva a mano: i font quindi cambiavano e i personaggi diventavano più "emotivi". Senza contare la comodità di vedere i rumori visibili, con un bell'occidentale BANG, WHOOSH e simili, invece di una scritta in piccolo accanto a misteriosi ideogrammi giganteschi in cui facevi fatica a capire che quell'enorme coso fatto di bastoncini intrecciati significava BANG. Ma sto divagando. Una volta si chiamava truffa e sciatteria. Comunque grazie per la dettagliata spiegazione, mi hai chiarito diverse cose che non capivo...
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C'è da chiedersi se è peggiorata la tecnologia o la sciatteria dei lavoratori...forse tutte e due le cose. Comunque, oggi abbiamo delle tecnologie avanzatissime, ma che in sostanza non fanno altro che cancellare tutto quello che c'era di buono nelle tecnologie precedenti. Non costruiscono sopra le precedenti tecnologie, ma le sostituiscono, gettando via il bambino con l'acqua sporca. Per esempio, l'orrenda colorazione photoshop di oggi, che è veramente una cloaca, e la colorazione di un tempo. Ma di esempi se ne potrebbero fare a decine...
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Cavolo se è vero...quando l'hai scritto mi è venuta in mente tutta la storia della Tigre Nera con Franco e Cicco al posto di Tex e Kit Carson e mi sono davvero sbellicato dalle risa...che peccato che non abbiano mai fatto un film così su di loro! "Ciccio, aiuto, ma quello lì ci vuole ammazzà!" La Tigre che li mette nelle terribili trappole da cui loro scappano e sfuggono sempre per un pelo, mille miliardi di pallottole contro di loro, ma loro li evitano perchè sono scivolati, loro che dormono nella stessa camera dove è stato ammazzato l'origlione, loro che dicono a Pinkerton: "Non si preoccupi dottò, noi due siamo RANGERS, a noi nessuno ci fa fesso, vero, Ciccio?" Sarebbe stato un film GRANDIOSO!
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Mi astengo anch'io...
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Ciascuno ha i suoi gusti, ed è giusto che sia così. Per me quel texone è stata una storia pesante, noiosissima, con tante situazioni storiche documentatissime e accuratissime di cui me ne importava meno di zero. Con personaggi vuoti come zucche (la donna-fenomeno di spia poi è assurda, neanche Fujiko Mine è così ridicola). Con una storia cosi ingarbugliata che alla fine non ho capito niente su cosa stavano li i personaggi a fare. E con dei disegni anonimi: sfondi buoni, ma personaggi che sembrano ingessati. "Meno male che l'ho finito" era stato il mio primo pensiero alla fine della storia. Per forza che l'ho votato come peggiore. Ho detestato anche l'altro texone col giovane Tex, ma questo lo batte di gran lunga. No, il giovane Tex proprio non lo digerisco...
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Il peggiore per me forse è Per l'onore del Texas di Boselli e Dotti. Oltre al fatto che il protagonista non è Tex, ma il "Tex giovane", la trama è così complicata che alla fine non l'ho più seguita e ho finito la storia senza badare agli sviluppi, aspettando solo che finisca al più presto. Non mi sono piaciuti neanche i disegni. Il migliore per me forse è Gli assassini di Boselli e Font. Storia avvincente e disegni coinvolgenti. Curioso che siano tutti e due realizzati dallo stesso sceneggiatore...
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E' anche per questo che non amo vedere le serie Bonelli a colori: sono fatte per il bianco e nero. Quando leggo Tex a colori, vedo un benzinaio dell'AGIP con tuta gialla e pantaloni blu che fa il pistolero. Quando leggo Zagor a colori, vedo un tizio che va nella foresta con un colore rosso sgargiante e con un bersaglio giallo sul petto, insieme a un panzone coi baffetti tutto vestito di verde da capo a piedi. Quando leggo Mister No, Martin Mystere, Dylan Dog a colori mi sembra che la storia perda molto del suo mordente. Il colore è meglio lasciarlo ai supereroi e a Topolino. Ah, ho votato camicia gialla, perchè, dopo 1000000000 copertine con Tex vestito di giallo, se avesse una camicia rossa non lo riconoscerei più, ormai...
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E' giusto che ci siamo presi due punti di ammonizione: la discussione stava degenerando. Cercherò di stare più attento in futuro. Mi scuso con Magic Wind, non avevo intenzione di offenderlo, ma di spiegare la situazione, almeno come io l'avevo capita. Ma si vede che non mi sono spiegato bene. Non parliamone più e andiamo avanti.