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TWF - Tex Willer Forum

joe7

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Tutto il contenuto pubblicato da joe7

  1. joe7

    [15] La Corona Dai Sette Smeraldi

    Diablero non ha nessun atteggiamento distruttivo, anzi ha sollevato molte questioni interessanti e molti approfondimenti degni di nota. Ha anzi vivificato il forum, facendo capire tante cose e approfondendo il personaggio di Tex e gli autori, come pure la filosofia narrativa di GLBonelli, Nolitta, Nizzi, eccetera. A me pare - senza sollevare flame: solo mi pare - che sia tu a venire qui ad avere atteggiamenti distruttivi. E' meglio se vieni qui proponendo e non contestando.
  2. Mi ricordo quella mostra: l'hanno fatta a Bologna, a Palazzo Pepoli, nel Dicembre 2016. Ci sono stato. C'era anche un filmato in cui Hugo Pratt raccontava la sua vita. L'avevano fatta per festeggiare il cinquantenario di Corto Maltese (a dire il vero la Ballata era del 1967, ma non facciamo i precisini). Il prezzo del biglietto era salatino, 11 euro. Però ne valeva la pena per vedere TUTTE le tavole della Ballata, oltre ad altre tavole originali di Pratt, anche quelle argentine. C'erano anche le famose illustrazioni ad acquerello. C'erano le tavole di Kirk, Ernie Pike, Anna nella Giungla. La famosa Alessandro Distribuzioni di Bologna aveva fatto anche una mostra nel suo negozio con le varie edizioni di Corto Maltese e delle opere di Pratt. Ovviamente sono andato anche lì. La famosa scena dell'addio, ricolorata e col lettering cambiato. Almeno alle tavole originali i lettering non li hanno cambiati, ho controllato alla mostra. Quindi i balloon originali almeno sono stati rispettati. Nella mostra di Palazzo Pepoli c'era anche un'area mercato dove c'erano le edizioni di Pratt. TUTTE Lizard. Le avevo sfogliate e mi dispiaceva vedere le tavole così rifatte male, tanto che mi chiedevo: ma chi la compera questa roba?
  3. Per esempio questo della Mondadori: è per me la versione migliore della Ballata. E le edizioni Bompiani (7 in tutto) per i racconti.
  4. Sì, infatti intendevo che non sarebbe cambiato niente se per caso avessero citato Oesterheld nei volumi di Kirk e compagnia. Stesso discorso per Ernie Pike, che pensavo anch'io che fosse stato realizzato solo da Pratt...vedi l'esempio della copertina. Quindi è dalla Corte Sconta che iniziò la collaborazione. Bene, ringrazio anche Magic Wind per le informazioni.
  5. E' l'autore con stile prattiano che ora lavora per le Edizioni Segni d'Autore, vero? Ha lavorato con Pratt per tutte le sue opere di Corto Maltese o solo per alcune? Guido Fuga avrà realizzato sicuramente il famoso treno della Corte Sconta detta Arcana. Ottima realizzazione, solo si vedeva che non era la mano di Pratt. Un pò come le animazioni 3D nei cartoni 2D. Anche se si facesse cenno a Oesterheld all'interno dei volumi della Ivaldi, o Mondadori, sarebbe restata comunque un'operazione sbagliata, visto che è stato lui a creare e sceneggiare il Sergente Kirk. Il suo nome avrebbe dovuto comparire sulla copertina. Invece Pratt sembra esserne l'autore completo, a vedere la copertina: Quindi conta poco che si parli di Oesterheld all'interno. La prima impressione a vedere la copertina è che Kirk l'ha creato Pratt. E ci sono cascato anch'io.
  6. Un momento...se Oesterheld era anche L'EDITORE - cosa che non sapevo - la cosa è ben più grave. Questo vorrebbe dire che la Ivaldi e la Mondadori hanno pubblicato dei fumetti senza chiedere i diritti. Qui non è in gioco solo Pratt. L'unica spiegazione é che si siano messi d'accordo in qualche modo con Oesterheld...
  7. Intendi Il sergente Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga? In effetti mi accorgo solo adesso che sono di Oesterheld, io credevo che li avesse sceneggiati Hugo Pratt...magari poi sarà stato specificato che sono di Oesterheld, ma nella mia testa erano opere solo di Pratt... Di Oesterheld ricordo solo l'Eternauta, Mort Cinder, Sherlock Time, Randall. Aveva una narrazione coinvolgente, spesso pessimistica e a tratti inquietante.
  8. Ok, vedremo...in effetti erano due caratteri molto diversi.
  9. GIANNI DE LUCA? Cosa c'entra lui? Avevo sentito che la Bonelli avrebbe voluto assumere Gianni De Luca, ma lui preferì rimanere al Giornalino con il suo Commissario Spada e la trilogia scespiriana. Forse si fa riferimento a Sergio Bonelli che lo voleva appunto assumere.
  10. joe7

    [190/191] El Muerto

    Scusa, ma ti stai contraddicendo da solo: il primo che è uscito dal seminario e dell'argomento votazioni è stato Poe, come puoi vedere, e come hai detto tu stesso nel tuo post: Io gli ho solo risposto, precisando qualcosa. Quindi non sono stato io a far partire l'off topic.
  11. joe7

    [190/191] El Muerto

    Hai fatto un'analisi perfetta della poetica di Nolitta: e te lo dico da appassionato di Zagor quale sono. La famosa Marcia della Disperazione, per quanto toccante, ha delle enormi falle logiche, che tu hai ben precisato. Ma molte, o forse tutte, le storie di Zagor hanno dei difetti di logica: per esempio, Zagor cattura Billy Boy e lo riporta a Stoneville per il processo. E già questo allora mi sembrava strano. Ti metti a portare un criminale ad essere processato in un paese che è tutto nelle mani del padre del criminale, tribunale compreso? Perchè non lo hai portato da un'altra parte per essere processato in modo imparziale? Per forza che poi il processo va male...ma è necessario che vada così, per raggiungere il toccante finale. Il personaggio di Zagor, però, deve comportarsi da idiota, purtroppo, perchè a quel finale si arrivi...la storia mi era piaciuta lo stesso per come era stata raccontata, ma vedevo purtroppo che NON STAVA IN PIEDI. La stessa cosa che avevo pensato a leggere la storia: come sarebbe a dire che questo nobile è morto, per esempio? Ma Zagor non doveva impedirne la morte, se no era la fine della pace? Ehi, ne è morto un altro! Ehi, un altro ancora! Ma Zagor cosa sta lì a fare? Oppure, il PICCOLO dettaglio che gli indiani di Winter Snake HANNO AMMAZZATO TUTTI I SOLDATI DI UN FORTE! Eppure finisce a tarallucci e vino persino questa... Anche la scena del bacio di Frida. Bello, romantico. Però c'è un altro piccolo dettaglio: ZAGOR LI' DOVEVA FARE LA GUARDIA! Ma tanto Winter Snake è un uomo di parola, fidiamoci. Mi era sempre sembrata una decisione scema. Winter Snake poteva cambiare idea, o qualche indiano poteva attaccare per conto suo. Se non c'era niente da preoccuparsi allora perchè eri andato a fare la guardia? Esatto. Nolitta non fa un universo coerente: fa un universo emotivo, empatico, coinvolgente...ma PRIVO DI LOGICA. E' vero: per esempio, in "Stella di latta", Zagor AVREBBE STRANGOLATO A MANI NUDE UN PRIGIONIERO, AMMAZZANDOLO, se Cico non lo avesse fermato in tempo. E' QUESTA la differenza di base tra Zagor e Tex: Zagor è emotivo, Tex è logico. Un Tex emotivo, idiota e prepotente non ha senso: è tutto un altro personaggio. Eppure chiamano sempre così un "personaggio più umano". Scusate, ma "umano" non significa "deficiente"... Perfetto riassunto della filosofia narrativa di Nolitta. Anche Mister No è così (non ho in mente degli esempi al momento, ma ricordo certe assurdità, tipo il fare sempre quello che gli dice il cattivo per salvare la ragazza: mai che cerchi di fregare il cattivo per liberare la ragazza). "Caccia all'uomo", "El Muerto", "I ribelli del Canada", Sasquatch", eccetera: che senso hanno? Non hanno logica, sono solo "storie emotive". E' per questo che riuscivo a leggere Zagor e Mister No: erano personaggi suoi, quindi si potevano piegare facilmente alla filosofia nolittiana. Ma Tex non si piega, si spezza. E in effetti Nolitta lo ha spezzato...
  12. joe7

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Tex che spara contro le nipotine orfane vendicative. Mappercarità.
  13. joe7

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Se non ho voluto comperare nè leggere questa storia con le vedove, figurati se mi prendo "Le Vedove 2 - La vendetta".
  14. joe7

    LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 3

    Straordinario, con questo post hai fatto un capolavoro! Hai descritto esattamente l'essenza di Zagor e Tex, la loro filosofia di base! Gros-Jean infatti era nemico di Tex, all'inizio! Per quanto riguarda gli altri esempi, c'è il baro Rudy Nilsen che poi è passato dalla parte di Tex; la dark lady Marie Gold che aiuta Tex; di sceriffi vigliacchi che si redimono ce ne sono nelle storie di Tex... Infatti El Muerto fa solo stragi, e solo perchè gli gira. Ha la sua vendetta, ma se gli togli quello non ha più niente. Non è che abbia una grande "profondità psicologica", non è che sia "dubbioso", "realista", "moderno", come dicono sempre dei personaggi di Nolitta...è una bestia e basta, non ha psicologia, ha solo un'ossessione. E i suoi compari sono ancora meno caratterizzati: sono ancora più bestie di lui. Di malvagi "nobili" si potrebbe citare come esempio Matias o Il Grande Re. Di "buoni" vili e servili, lo sceriffo venduto è un classico. Infatti tante volte i malvagi, soprattutto i più importanti, fanno una fine atroce, che non era nei piani di Tex. Una giustizia divina, insomma. Questo è importante: lo stesso Tex, infatti, in quella storia -Il Giuramento - ordina ai suoi Navajos di andare a uccidere Tucker, che ha portato le coperte infette ai Navajos. E loro lo uccidono. Quello è un omicidio a sangue freddo, e lo dice chiaramente anche il medico a Tex... alla faccia della monodimensionalità. Tex infatti non è il tipo da ricorrere alla pistola contro una persona disarmata, quando sta per perdere. Infatti Tex - quello vero - non perde mai contro qualcuno e quindi non ha il bisogno - nè il desiderio, tra l'altro, perchè è onesto - di ricorrere a simili sotterfugi vigliacchetti. Gli abitanti di Goldeena infatti si battono come leoni contro gli indiani prima di cedere. E spesso ci sono delle persone che si riuniscono di nascosto con Tex per decidere cosa fare contro il prepotente di turno. Verissimo. Basta guardare con quanto disprezzo Nolitta tratta i cittadini di Bergville, visti come una banda di miserabili borghesucci che vivono in un buco, nella storia di Billy Boy. Si può dire lo stesso di Mister No. Ma il massimo lo si può leggere nell'Uomo del Texas: i due protagonisti, quello principale e il suo amico militare, sanno che stanno facendo entrambi delle schifezze, ma ci passano sopra tutti e due ridacchiando, perchè è giusto che ciascuno si faccia i fatti suoi. Menefreghismo ed egoismo: l'ambiente di Nolitta, quando può agire a ruota libera, è molto sordido. Mefisto vuole vendetta contro Tex e usa le sue magie per questo, certo, ma agisce anche come sicario dl Drago Rosso, o come compagno di avventure del barone di Lafayette-Baron Samedi, o come capo degli Hualpai. Infatti le storie di Zagor in cui il male vince sono emblematiche: Libertà o morte, Vudu (gli zombi fanno piazza pulita di tutto: ditemi voi se è una vittoria del bene...), Tigre, Sandy River, Arrestate Billy Boy. Anche in Mister No vince il male: Make-Make (un'intera isola corrotta), Il caimano d'argento (tutta la polizia corrotta), per esempio.
  15. joe7

    LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 3

    Non voglio certo dare dell'ignorante a Sergio Bonelli, ma del fatto che abbia parlato del western crepuscolare come il western dei perdenti, dei vinti, di chi non sa dov'è il giusto e lo sbagliato. Cioè: se lui dice di essersi ispirato ai personaggi dei western crepuscolari, che comunque sanno qual'è il giusto e lo sbagliato (lo si vede nei film che ho citato come esempio), e nello stesso tempo è anche il creatore di personaggi come Mister No e Zagor, che non sanno definire bene quello che è giusto e quello che è sbagliato, bè, c'è qualcosa che non quadra. Voglio dire che lui li avrà visti sì i film western crepuscolari, ma poi li ha interpretati a modo suo. Non che ci sia qualcosa di male in questo, ci mancherebbe: è solo una cosa che avevo notato in lui. Nolitta non è GLBonelli, ma non è nemmeno uno dei personaggi di questi western crepuscolari. Diamine, persino negli "Spietati" il protagonista ha le idee chiare sin dal principio, senza farsi delle domande sul giusto e lo sbagliato! Effettivamente è la prima cosa che ho pensato.
  16. joe7

    LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 3

    Più che ai western crepuscolari, Nolitta è contrario alla chiarezza: ama l'ambiguità, rifiuta di chiamare il bene col suo nome e il male col suo nome. I western crepuscolari, come "Sfida sull'Alta Sierra", "Il grande Jake", "L'uomo dai sette capestri", "Il pistolero", eccetera, non sono così: il protagonista sa comunque dov'è il giusto e dov'è lo sbagliato, pur essendo consapevole di far parte di un mondo che non c'è più. E' tutta un'altra cosa da Nolitta (tanto che mi chiedo se i western crepuscolari lui li abbia davvero visti, li abbia davvero capiti, o li abbia citati solo perchè contengono la parola "crepuscolo"). Per spiegarmi meglio, metto a confronto le origini del nolittiano Zagor e del GLBonelliano Tex. Zagor è figlio di un ex sterminatore di indiani, che però era stato un buon padre e ha vissuto una vita onesta; si vendica di chi lo ha ucciso, che però aveva solo vendicato gli indiani che suo padre aveva ucciso e poi aveva fatto una comunità di indiani pacifici, dei quali Zagor ha fatto uno sterminio come il padre. Inoltre, Solomon Kinski, l'assassino di suo padre, nella vendetta aveva anche ammazzato sua madre che non c'entrava niente. E poi ha anche ammazzato Wandering Fitzy, l'uomo che lo aveva salvato e lo aveva fatto crescere come un nuovo padre. E il pacifico Fitzy ha ammazzato Kinski. Insomma, un tal ginepraio di situazioni dove il personaggio non ci capisce più niente e non capisce bene chi ha torto e chi ha ragione. Quindi diventa lo Spirito con la Scure per valutare i pro e i contro di tutti. Resta sempre comunque un'ambiguità di fondo in Zagor: non sempre sa distinguere il bene e il male quindi diverse volte fa l'Amleto. Tex è il figlio di un allevatore ammazzato da dei ladri di bestiame. Lui li fa secchi tutti. Va al rodeo dove scopre un giro di minacce e ricatti gestiti dal baro Luca e Clem Tilden. Lui li fa fuori tutti. Viene a sapere che Tom Rebo, il capo di un paese, ha ammazzato suo fratello. Lui fa fuori Tom Rebo e tutti i suoi uomini. Insomma, si vede bene che Tex sin dall'inizio è la Giustizia, e basta. Nel leggere le origini dei personaggi, si capisce bene l'enorme differenza del modo di pensare di Nolitta e GLBonelli.
  17. joe7

    LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 3

    Apache Kid si basava su una storia vera, in cui Tex non può modificare gli eventi (è il problema di base di questo tipo di storie); Il tesoro di Victorio è una storia di vendetta, simile alla "Dama di Picche"; "Una campana per Lucero" è una storia di caduta ed espiazione. Non sono proprio delle store da "amaro in bocca": Nolitta, a differenza del padre, aveva una visione più pessimistica, più cupa, della vita, cosa che non si coglie nelle storie GLbonelliane, che sono più solari anche nei momenti più drammatici.
  18. Perfetta descrizione de "L'uomo del Texas". Sottoscrivo.
  19. Ah, sì, è Tex, ora mi ricordo. Un Tex taroccato. Con bretelle e pantaloni viola alla Hulk. E la camicia sempre gialla. Devi avere una biblioteca intera di Tex a disposizione, Diablero. Comunque sì, lì "Tex" ci lascia le penne (in fondo il viola è il colore del lutto...). Poi ciascuno faccia pure le considerazioni che vuole.
  20. Purtroppo al momento non ho a disposizione la storia: appena possibile ci darò un'occhiata, perchè mi sono basato solo sulla mia memoria. Quindi posso essermi sbagliato.
  21. Quello che dice Diablero sulle motivazioni di Sergio Bonelli riguardo a suo padre e a Tex sono le stesse che avevo sempre pensato, quindi sono d'accordo con le sue osservazioni. Non so se abbiamo ragione o no, ma mi è sempre sembrata una spiegazione molto convincente. Inoltre, bisogna considerare non solo il problema del padre che si è fatto un'altra famiglia (sono sicuro che comunque si volevano bene lo stesso, lo si vede anche dalla loro profonda collaborazione), ma anche il fatto che Sergio Bonelli aveva un carattere diverso da quello del padre. Può darsi che c'entri la ribellione esaltata a quei tempi (siamo negli anni '70, con tutto quello che è seguito dopo), ma Nolitta aveva un atteggiamento di rapporto con la vita diverso da quello del padre. Gianluigi Bonelli viaggiava dappertutto per fare delle esperienze, delle avventure (come Tex), ma Sergio Bonelli viaggiava invece in posti inesplorati, più che per avventura, quasi per nascondersi, come fa Mister No. Il personaggio di Nolitta non è un "avventuriero", ma uno che si nasconde negli anfratti più nascosti per non essere coinvolto. Non è che Sergio Bonelli fosse così, ma di certo sognava di fare così. Infatti spesso è andato in Amazzonia e in Africa, gli stessi luoghi dei viaggi di Mister No. Quindi, oltre ai possibili conflitti col padre (conflitti di natura caratteriale, soprattutto, mi pare: la faccenda del pugno che Tex dà a Carson, e sostenuta da Nolitta, è molto emblematica) c'è anche la faccenda della diversa personalità di Sergio Bonelli rispetto a quella del padre. Tra l'altro, in una scena dell'"Uomo del Texas" di Galleppini e Nolitta (oltre ad essere un'altra amara storia di fallimenti, tipica del "Nolitta che ama i falliti"), nelle prime pagine finisce ammazzato Kit Willer, o un personaggio che praticamente ne è la fotocopia. Qui non è "Tex", ma "il figlio di Tex" che finisce ammazzato. E qui ciascuno faccia pure le sue considerazioni: ma l'ho sempre trovata una scena significativa...
  22. L'unica copertina dei Texoni che mi è rimasta più impressa di tutti è stata quella di Carnevale: "La vendetta delle ombre". Non so indicare le altre 4: più o meno mi sembrano tutte dello stesso livello. Belle ma un pò anonime.
  23. Ero rimasto sorpreso quando lessi per la prima volta Il passato di Carson. La storia aveva un disegnatore nuovo, che era veramente bravo, poi l'avevo identificato con Marcello: era quello che faceva Doc Justice sulla rivista Supergulp (chi l'ha vista, sa di cosa parlo). Boselli e Macello avevano fatto un ottimo Carson, per non parlare degli altri: persino i cattivi erano ben caratterizzati. La storia si sviluppava in un modo insolito: un incontro dopo vent'anni tra sconosciuti che si conoscevano, Carson che elimina uno che conosceva, una città di nome Bannock che non esiste, ma lui ci andrà...che cosa stavo leggendo? Poi il suo passato, la banda degli Innocenti, Waco Dolan, Boone il cannibale, Larry il contabile. Seguivo ogni numero cl fiato sospeso come mi capitava di rado. Davvero una storia malinconica, drammatica e dal ritmo serrato: Boselli si era dimostrato uno scrittore di prim'ordine. Era lontano anni luce dalle noie nizziane: coinvolgeva, faceva delle storie serie e non dei teatrini. Me la ricordo ancora adesso tutta, per dire, anche se non la leggo da molto tempo.
  24. joe7

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    Come il Tex di Nizzi e gli origlioni. Mi ricordo che ogni volta che Nick "la cima" non sapeva dove sbattere la testa telefonava sempre ad Alfie il risolvitutto. Allora sono capace anch'io di fare l'investigatore, basta una telefonatina. Ciaocara, non chiamarlo ciao cara è sempre il capo, per la barba di Abramo, qualcuno vuole il caffè? Li ho sentiti fino alla nausea. Almeno avesse variato un pò. Sono in missione per conto di Manito. Come Nick il ritardato. Pari pari. Larry Yuma almeno mi sembrava più intelligente. Nizzi in sintesi. Ecco, non volevo dirlo per non farla lunga, ma ormai l'hai detto... Per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole? Sì, è lo sceriffo Tex Willer coi suoi scagnozzi! Tex qui è un accessorio. Tipo il soprammobile liberty per la lampada buona. Se al suo posto ci mettevano Bombo lo sceriffo tondo era uguale. A parte Leo Pulp e Larry Yuma, TUTTI i personaggi principali di Nizzi sono dei comprimari. Tutti, della ballata di Zeke Colter, si ricordano (giustamente) di Zeke Colter. Ma Tex? Chi se lo ricorda quell'ameba? Al suo posto poteva esserci chiunque. Anch'io. Concordo. Diciamo che ha voluto fare uno spaccato di vita vissuta di com'era il VERO west, almeno secondo lui: crepuscolare, triste, sul punto di crepare, vecchio, stantio, eccetera. Quando la fanno tristissima, chissà perchè, dicono subito che è verissima. Si vede che non hanno una vita reale molto allegra.
  25. joe7

    Interviste a GL BONELLI e GALLEPPINI

    Sclavi non ha mai fatto delle storie su Tex. Non riesco neanche a immaginarlo, Sclavi che fa Tex. Non è il tipo di narratore adatto per le avventure texiane: neanche quando faceva Zagor era convincente. Lui ama di più scavare nella psiche e nelle fobie degli uomini, cose che nell'avventura non ci sono. Però ha fatto in passato una storia western per ragazzi che mi aveva sorpreso molto per la sua quotidianità e, sì, anche per la sua avventura: "John John va nel West", che avevano fatto sul Corriere dei Piccoli a cavallo tra il '79-'81, mi pare.
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