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TWF - Tex Willer Forum

Josey Wales

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Tutto il contenuto pubblicato da Josey Wales

  1. I colori accesi delle copertine ufficiali saltano all'occhio maggiormente, in mezzo a tutte le altre pubblicazioni in edicola, è questo che volevo dire. I colori delle copertine originali sono più tenui. Il texone e il color non hanno bisogno di risaltare, lo fanno naturalmente grazie alle loro dimensioni. Non voglio insistere, ma ipotizzo che alla SBE valutino anche questo aspetto nelle loro scelte. Questo è un altro discorso. Anche qui posso sbagliarmi, ma non penso che noi frequentatori di forum possiamo considerarci rappresentativi dell'intera popolazione dei lettori... Credo che la grande maggioranza dei lettori di Tex non si ponga tutti i problemi che ci facciamo noi su copertine, disegnatori, sceneggiature, rubriche, stili narrativi, eccetera. Non di rado mi è capitato di scambiare quattro chiacchiere con altri lettori che incontro in edicola ( che non frequentano forum o altri ambienti telematici dove si discute di Tex ), altri li conosco personalmente, e l'impressione che ho avuto è questa.
  2. Sono assolutamente d'accordo sulla questione delle storie che vengono troncate ( o allungate inutilmente ) per chiuderle a fine albo. La SBE dovrebbe rilasciare una versione "extended" di queste storie, di lunghezza giusta con i finali completi, in una collana speciale a tiratura limitata... Una sorta di director's cut ... O magari pubblicare i finali completi in un albetto extra di fine anno, come si fa per i dvd dove si inseriscono le scene eliminate nei Contenuti speciali Sulle copertine ti darei ragione, nel senso che è chiaro che non c'è paragone con la colorazione originale. Mi sembra evidente però che in redazione si pensi a privilegiare la loro funzione di copertine "da impatto" in edicola, piuttosto che copertine "da contemplazione" per gli appassionati di Disegno. I colori accesi e sparati sono probabilmente più adatti allo scopo. Di mio avrei poi un altro paio di personali fissazioni. Una in particolare l'ho già espressa in più occasioni, e non la ripropongo... Si tratta comunque di desideri, appunto, da appassionato quasi esclusivo di Tex.
  3. E' una buona storia, per me. Grande è No, non penso. "Salt River" è ben altra cosa, per mantenerci su eventi recenti. Rispetto a "L'inseguimento", invece,? decisamente un sollievo. Pregi e difetti li avete già elencati. In particolare il finale affrettato. Beh, questa comincia ad essere una pecca un po' troppo frequente per non essere correlata alla chiusura forzosa delle storie a fine albo. Nel complesso, credo di aver letto un Nizzi migliore di quello delle sue ultime prove. Non mi è dispiaciuto ritrovare gli ingredienti più canonici cucinati nel modo canonico, perchè ciò che ne è uscito fuori ha un buon sapore, e un certo profumo che ormai si sente raramente. E' soprattutto questo che mi rende appetibile la storia in questione, più che l'analisi puntuale delle sue caratteristiche. Disegni. Molto buoni questi di Filippucci. Precisi, puliti, ben curati. I paesaggi in particolare hanno una bella resa. I volti dei pard però potrebbero essere migliorati, perchè la loro gamma espressiva mi pare assai limitata. Tex e Carson sembrano affetti da paresi facciale: un'unica espressione, sempre quella in tutte le situazioni e in qualsiasi inquadratura... Beh, i volti dei due pard non mi sono piaciuti granch?. Diciamo che questo aspetto, IMHO, potrebbe essere perfezionato da Filippucci. Proprio perchè la tecnica non gli fa certo difetto, può certamente ampliare la varietà delle espressioni. Voto: 7P. S. Anche da parte mia, un grazie sentito a Claudio Nizzi. Il primo Tex che ho conosciuto è stato il suo, quello del suo periodo migliore, e proprio in quel periodo, per me, c'è la maggior concentrazione di belle storie di tutta la serie.
  4. Josey Wales

    Galleria Di Maurizio Dotti

    Gran putifarre, che Carson...!Sono sempre più impaziente di leggere la storia attesa per la fine dell'anno. In questi suoi disegni "da galleria" Dotti è fenomenale; tra alcuni mesi potremo vedere come se la caver? all'esame vero, che resta appunto la realizzazione di un episodio di Tex completo. Io sono assai fiducioso.
  5. Josey Wales

    Galleria Di Orestes Suárez Lemus

    Decisamente un Tex espressivo. Ancor più azzeccato, forse, questo Carson. Ha anche la zazzera arricciata che ricorda quella di Blasco. Bel disegno. Niente male davvero.
  6. Pur avendone compreso il senso, non mi convince molto il discorso di I. K. E. sul passaggio di Tex da artigianalit? ad arte. Tanto più che lo stesso I. K. E. sostiene che ancora adesso Tex è "un prodotto di artigianato con picchi di arte". Io direi che è cambiato piuttosto l'approccio, che ora è molto più professionale ( sia da parte degli scrittori che dei disegnatori ), mentre le qualità artistiche sono sempre state ravvisabili. Ticci, Fusco, lo stesso Galep del periodo d'oro, sono apparsi molti decenni fa, e pure Bonelli ha sfornato storie grandi e sostanziose ( sia pure con le tecniche di scrittura dell'epoca ). Quindi, se Tex va considerato anche arte, lo era pure ai suoi inizi. Lo è sempre stato, non lo è diventato solo in tempi recenti.
  7. Notoriamente Mefisto non è il mio soggetto narrativo preferito. Come figura, non ho nessun dubbio nel dare alla versione di Villa la mia preferenza. Però pure l'interpretazione di Vannini colpisce molto. Forse è eccessiva rispetto al personaggio, ma è assai interessante.
  8. A me piacciono assai 'ste cose. . Avrei voluto fare una comparsata... Va be', dovr? provvedere da me a costruirmi qualcosa dove posso ritagliarmi una particina ( magari in una sezione più adatta, mo' ci penso su )Se posso tirare una riga anch'io sul topic, devo dire che davvero questa è una delle discussioni più interessanti che abbia seguito sul forum. E aggiungo che praticamente ho trovato cose condivisibili in quasi tutti gli interventi. Non accade spesso, probabilmente è la natura del topic che rende equivalenti le diverse prospettive più che in altri casi.
  9. Una considerazione sul calo dei lettori e sui possibili scenari futuri di Tex, visto che è stato tirato in ballo l'argomento ( sul quale non mi sono ancora espresso, credo ). Penso che il problema che Tex potrebbe trovarsi ad affrontare ( e sarebbe la sua sfida più grande ) potrebbe arrivare in futuro, diciamo tra una decina d'anni: si vedrà allora infatti se i cosiddetti "nativi digitali", cioè i nati dopo il 2000, garantiranno il necessario ricambio generazionale del pubblico. E' tutto da verificare che i rappresentanti di questa nuovissima generazione, sin dalla nascita immersi integralmente nel mondo della multimedialit?, della interattività e dell'animazione 3D, saranno ancora interessati ad una forma di intrattenimento che consiste nel leggere (!) parole scritte dentro nuvolette (!!) sovrapposte a figure bidimensionali (!!!) e statiche (!!!!). E l'esito della sfida non dipenderebbe allora da Boselli, n° dal livello artistico delle storie. Bisogner? vedere se il fumetto stesso sarà ancora considerato "al passo coi tempi". Tex rimarr? ancora prodotto "di massa" ?Perchè se ancora oggi Tex vende duecentomila copie - tantissime - è perchè i suoi aficionados lo acquistano in primis per il suo potere di intrattenimento ( nel senso nobile del termine ), non certo perchè mossi da interesse intellettuale nei confronti di una forma d'arte narrativa ( interesse che eventualmente subentra in un secondo tempo, e non certo per tutti ). E così la domanda da porsi sarebbe: quanti tra i nativi digitali considereranno ancora il fumetto un intrattenimento piacevole, non obsoleto ?La risposta non è scontata, anche se tutti ci auguriamo che continuino ad essere in tanti coloro che sono capaci di apprezzare e godersi un fumetto.
  10. Josey Wales

    Galleria Di Lucio Filippucci

    Eccellente ! Che Tex !... Grazie ad Anthony Steffen ( e a tutti coloro che rendono pubblici questi ottimi disegni )
  11. Josey Wales

    [Texone N. 28] I Pionieri

    Un texone che attendo con una certa impazienza. Sia per i disegni di Venturi, sia per il tema di fondo, che come dicevo ( nel topic sbagliato, ovviamente ) mi intriga parecchio. Diciamo anzi che ho un debole per l'argomento. Pionieri, carovane, la Oregon Trail... Già pregusto. Queste tavole di anteprima promettono molto. Mi chiedevo anche se ci sarà qualche citazione/omaggio al film "L' dove scende il fiume".
  12. Una di quelle storie che restano indelebilmente impresse nella memoria. Divertimento allo stato puro. Chi se li scorda quei dialoghi è Per non parlare dei pard che fanno saltare in aria decine di alligatori, e tante altre scene memorabili. E che tenerezza quel Generale La Rochelle, il più grande stratega dopo Napoleone... I disegni di Fusco, poi... Voto: 10
  13. Josey Wales

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    Storia molto bella. Noto che anche in questo caso si discute della non centralit? di Tex. Per me non è un problema, quando la vicenda lo richiede ( e se risulta interessante ). Qui il personaggio centrale, Mitch, è uno di quelli ottimamente riusciti, e così pure la Vedova, o gli altri comprimari come Boydon. Se poi aggiungiamo che si tratta di uno speciale, il problema dell'oscuramento parziale di Tex non me lo pongo nemmeno. La storia mi piace molto, i disegni non mi entusiasmano. Non mi piace granch? quello stile, e non apprezzo molto quelle figure che sconfinano spesso e volentieri nel caricaturale e nel quasi grottesco. Devo dire però che i disegni di questo texone non li trovo sgradevoli, e comunque anche qui vale il discorso dell'albo speciale, la cui natura rende di per sè interessante ogni interpretazione grafica personale. S?, insomma, basta che non arrivi un disegnatore con uno stile cubista che rappresenti Tex con entrambi gli occhi sullo stesso lato del volto e la bocca al posto dell'orecchio... Voto 9
  14. Ho letto questa prima parte. Per adesso posso dire che ne sono rimasto soddisfatto, ma la lettura è stata molto veloce. A dir la verità avevo l'intenzione di aspettare fino al mese prossimo per aprire l'albo insieme al successivo, ma poi non ho resistito alla tentazione. Considerata l'importanza particolare di questo episodio, voglio averlo tra le mani nella sua interezza per poterlo leggere con attenzione e farmene un'idea precisa. Non ho badato troppo neanche ai disegni, contrariamente al solito. Rimando impressioni e commenti a storia conclusa.
  15. Quando la lessi per la prima volta mi sembr? molto bella. In seguito, non così tanto. Ora la trovo una storia discreta e piacevole. Credo sia dovuto alle atmosfere salgariane. Sui disegni concordo con Leo. Ottimi gli scenari, ma le figure e i volti sono terribili. Voto: 7
  16. Dir? di più... Prendo in prestito un concetto espresso qualche pagina fa - da Cheyenne, credo - che si presta magnificamente a sintetizzare la situazione così come la vedo io: "Non si tratta di volere questo o quello, ma questo e quello". E infatti, per quanto mi riguarda, il migliore dei mondi texiani possibili sarebbe quello narrato da un "dream team" Boselli-Nizzi ( Nizzi dei tempi d'oro, claro ). Con l'alternanza di questi due signori ai testi e la compresenza dei loro stili differenti, forse sarebbero soddisfatti un po' tutti. Io certamente lo sarei. Avrei tutto quello che cerco in Tex. Più propriamente, diciamo che manca un erede dello stile nizziano, stile che io non ritengo affatto demod'. Se in squadra ci fosse anche un elemento del genere, sarebbe la quadratura del cerchio. Allo stato attuale infatti la serie mi appare arricchita per molti versi, ma contemporaneamente anche depauperata di alcune caratteristiche che mi piacevano un sacco.
  17. Ma dai... nessuna offesa, figurati. Magico Vento è già un'altra cosa. Non dovrei parlarne perchè non l'ho seguito ed è buona regola non parlare di ciò che non si conosce, ma per quanto ne so si tratta di una serie in cui l'elemento para-soprannaturale è una delle leggi interne su cui si regge quell'universo narrativo, che pertanto ha la sua coerenza. Ma nel caso di Tex si tratta di incursioni assai sporadiche in settori fantastici lontanissimi dal suo mondo abituale. La quasi totalit? delle storie riguarda temi e scenari tipici del normalissimo e canonicissimo western. Perciò, il fatto che ogni tanto Tex debba occuparsi di chiudere i cancelli delle sette porte nere dei sette cerchi blu dei sette inferni rossi, ecco, mi manda in cortocircuito. Questo per spiegare la mia pesonale avversione. Però capisco perfettamente che a molti altri lettori tutto ciò risulti gustoso e avvincente.
  18. S?, capisco il timore, ma sarei fiducioso su questo, Per esempio, qualche tempo fa lo stesso Boselli, a qualcuno che lo interrogava sull'eventualit? di inserire alcune tematiche in almeno una storia, rispondeva: "Questa cosa è adatta a Ken Parker, non a Tex". Sempre Boselli, accennando alla triste fine di Mister No, la attribuiva al fatto di averlo voluto trasformare in qualcos'altro. E se non ricordo male aggiungeva addirittura che è preferibile chiudere una serie piuttosto che stravolgerla. Mi sembra quindi che lassè abbiano idee abbastanza chiare in proposito. L'idea che mi sono fatto io è che agli autori sia concesso di muoversi liberamente all'interno di un recinto che però è proibito attraversare ( più o meno come il recinto di piloni sonar di Lost, eh eh ). Personalmente quindi non mi preoccupo che Tex possa essere stravolto, penso sia uno scenario molto improbabile. Ciò che mi spiace è che si siano un po' perse o ridimensionate alcune peculiarit? ( soprattutto del personaggio ) che non penso siano di per sè in conflitto con gli stili di scrittura moderni, la maggiore attenzione alle figure secondarie, l'accresciuta complessit? delle trame.
  19. Eh, eh, avrei da ridire... Essendo uno di quei lettori noiosi che non capiscono niente perchè in un contesto western, anche fumettistico, amano vedere "solo" banditi e indiani ( ma anche tutti gli altri numerosi ingredienti tipici del genere ), ti rispondo. Che dire è A me non sembra una posizione così illogica e strampalata. Amo il western classico, il western crepuscolare, il western-spaghetti, persino il western-sberleffo di Hill-Spencer... ma il western-abracadabra o il western-zombie proprio no, sorry. In ogni caso, condivisibile o no, è una opinione come un'altra. Non vedo motivo perchè qualcuno debba accoglierla con insofferenza. In linea del tutto generale, io vorrei sentirmi libero di dire la mia riguardo un prodotto che acquisto regolarmente come gli altri 209.999 lettori che, ciascuno con la sua scienza e i suoi gusti, costituiscono il variegato pubblico di Tex. E' lo scopo di un forum, no è
  20. Qui non ti seguo. La riduzione all'essenza di Tex che hai appena fatto mi sembra estrema. Equivale a svuotarlo di ogni specificit?, riducendolo al classico stereotipo dell'eroe senza macchia e senza paura comune a tutta la narrativa mondiale... A questo punto Tex, di diverso dagli altri eroi ha solo il nome. Mi domando allora cosa abbia inventato realmente, di suo, G. Bonelli. Il fumetto non l'ha inventato lui, il western con le sue figure e i suoi scenari neanche, i temi delle sue storie sono tutti tratti dalla letteratura d'avventura generale e western particolare. Se anche il suo personaggio è soltanto un eroe generico, uguale a tanti altri... Forse il tuo è un discorso soggettivo, cioè volto a rimarcare ciò che a te importa di Tex, e allora mi va benissimo. Però, un conto è dire "A me del personaggio Tex importa che sia un coraggioso che difende i deboli e gli oppressi, tutto il resto poco mi interessa", altro è sostenere che Tex non ha subito modificazioni ed è rimasto uguale, il che non è esattamente vero. Non è stato snaturato, concordo su questo, ma non è rimasto uguale. Tornando ad una prospettiva soggettiva - la mia, in questo caso - proprio perchè sono molto interessato alla caratterizzazione dei personaggi, non posso certo considerare accessori gli aspetti che costituiscono il carattere e la personalit? del personaggio principale !...
  21. Josey Wales

    Se Nizzi tornasse su Tex.....

    A chi lo dici...! Se Nizzi avesse riacquistato la vena, il suo rientro in squadra garantirebbe la presenza di un filone old style di cui sento la mancanza. E per quanto mi riguarda, si tratterebbe di un arricchimento prezioso. Però ci sono troppi "se"... Bisogna vedere se Nizzi ha ripreso a scrivere come un tempo, se quella parola "ritorno" ha davvero il significato che auspichiamo, se potr? appianarsi qualche divergenza che a quanto ho capito c'è stata in SBE... Comunque sperare non costa nulla.
  22. Assai interessante, questo topic. Riassumendo in modo molto spiccio, riguardo l'argomento di fondo del topic mi pare che finora si siano delineate grosso modotre posizioni:- C'è chi del vecchio Tex rimpiange tutto, ma proprio tutto ( dal linguaggio al carattere, dalla centralit? assoluta del personaggio alla scrittura, didascalie comprese ).- C'è chi rimpiange alcune cose ( nel caso del sottoscritto: una certa caratterizzazione del personaggio che è stata modificata, una maggior presenza dei pard, le storie lunghe e un tasso di ironia/umorismo sensibilmente diminuito ), ma accoglie con favore la maturazione in termini di scrittura, di disegno, riconoscendo che finora si è trattato di una evoluzione naturale, sempre contenutaentro i giusti limiti e mai spinta verso i confini della snaturazione.- C'è infine chi non rimpiange assolutamente nulla, o perchè preferisce il Tex moderno rispetto a quello vecchio, oppure perchè negli anni il suo approccio alla saga è cambiato di pari passo con l'evoluzione della stessa. Io rientro nel secondo dei casi classificati, ma anche se magari non condivido questa o quella argomentazione addotta a sostegno di qualche tesi, penso che tutti e tre gli approcci siano ugualmente validi. Perchè ognuno di noi ha in mente il proprio Tex, ama questo fumetto per determinate caratteristiche piuttosto che per altre, e di conseguenza ha la propria idea su come la saga dovrebbe essere portata avanti. Perciò trovo particolarmente interessante la discussione, e mi farebbe piacere che anche altri si aggiungessero.
  23. Bella storia: fresca, avvincente e divertente. La trovata dei falchi è ovviamente quella che rimane più impressa nella mente. E' una di quelle storie "sempreverdi", che si rileggono sempre con immutato piacere a dispetto degli anni che passano. L'ambientazione cittadina va bene per i disegni semplici e discreti di Letteri. Voto: 8
  24. Se un autore non è capace di gestire i personaggi centrali della saga, allora vuol dire che non è all'altezza. Sono professionisti, quindi devono essere in grado di farlo. Siccome nessuno può dubitare delle capacità di Manfredi, quel "non se la sente" cui ti riferisci va allora inteso come non vuole occuparsi di Kit e Tiger. Forse perchè ritiene che siano figure non tanto interessanti ( se fosse così, potrebbe leggere "Salt River" per cambiare opinione ). O magari non gli va per ora, ma in futuro potrebbe ripensarci. Non so se abbia ragione Paco a dare della primadonna a Manfredi, però neanch'io riesco a capire un approccio a Tex tipo "A me Kit e Tiger non piacciono e non li tratto, tanto c'è Boselli che se ne occupa"... D'accordo, non è strettamente necessario che Manfredi scriva storie con tutti e quattro i pard fintanto che c'è qualcun altro che lo fa, ma, come posso dire, IMHO questo modo di approcciarsi non denota un grande coinvolgimento da parte di un autore. Secondo me, gli autori chiamati a scrivere per Tex dovrebbero sforzarsi di immergersi nella saga appropriandosi di tutti i suoi aspetti.
  25. Commento anch'io questo post, allora. In realtà, non mi sento tirato in causa se non marginalmente, per il fatto di esser stato tra coloro che hanno salutato con favore i siparietti umoristici nella storia "Salt River". Ma visto che ci sono, ne approfitto per tornare sulla questione del carattere di Tex. E' vero che i vari elementi che definivano il carattere di Tex - l'ironia, alcuni atteggiamenti, certi modi di fare - spuntano fuori tuttora, in questa o in quell'altra storia, ma è innegabile che il tutto sia molto ridimensionato e dosato con il contagocce. Per cui nel complesso, storia dopo storia, il Tex degli autori attuali risulta un personaggio dal carattere molto diverso da quello esuberante e fuori le righe che identificava il Tex dell'era Bonelli-Nizzi. Questo mi sembra un dato di fatto. E mi sembra una scelta artistica precisa più che una necessit? imposta ( il linguaggio è un altro discorso, invece ). Ciascun lettore potr? poi accogliere questo cambiamento positivamente, oppure avvertirlo come una perdita. Ma il cambiamento c'è, e si nota. Almeno credo... Non penso di essermelo sognato. Delle didascalie, così come di mappe, sigarette e chiacchierate con i cavalli, non sento la mancanza. Non è una critica verso chi lamenta queste assenze, sia chiaro. A me personalmente, ciò che manca di più è quel carattere di Tex. E poi le altre cosette che ho elencato negli altri miei post.
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