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natural killer

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da natural killer

  1. Dopo la versione disneiana ecco quella Manga da Eleonora Neri http://unpontetracieloeterra.blogspot.it/2015/02/tex-shoujo.html che propone anche una versione più realistica personalmente tra le due preferisco la versione manga.
  2. natural killer

    Galleria Di Stefano Andreucci

    Anche con pochi tratti e rapide pennellate una immagine molto suggestiva di Tex a cavallo (dal facebook di Tex)
  3. natural killer

    [658/660] Winnipeg

    Al tuo posto farei leggere al tuo amico che è in arretrato l'intero episodio di El Supremo
  4. natural killer

    [658/660] Winnipeg

    http://www.mhs.mb.ca/docs/sites/stpeterdynevor.shtml Questa è una chiesa edificata a metà del XIX secolo in Manitoba. Le dimensioni sono paragonabili a quella della nostra storia. La struttura muraria in pietra è sormontata da una parte in legno che comprende tutto il sottotetto e il campanile. La porzione non dedicata al culto deve evidentemente essere quella che si intravede sul fondo e non pare ospitare molti spazi. Nella chiesa sulla collina di questa storia, se ci rifacciamo agli esterni raffigurati sia da Font che da Villa (che si sarà rifatto alla illustrazione di Font a sua volta ispirato dalla quasi certa documentazione iconografica di borden) effettivamente non si capisce dove siano tutti gli spazi interni mostrati nella sequenza che porta alla cattura di Kit. Se da un lato possiamo pensare a una estremità della costruzione riservata alle attività non di culto, d'altra parte si potrebbe immaginare un ruolo per il grande organo fatto acquistare da Mr.Grant, sovradimensionato per quella chiesa, ma magari capace di nascondere alla vista spazi privati dove molte cose possono essere celate. Ora sappiamo che Jack Thunder (o quello che ci spacciano per JT) uomo assai più raffinato di quello che abbiamo conosciuto e del quale resta solo il cappellaccio in un cassetto (che Kit trova e non riconosce...) è arrivato a Selkirk con l'organo in qualità di organista non vedente. Ma funge anche da pastore e vive quindi nella chiesa? Il pastore Sommers, molto soddisfatto del nuovo organista, gli lascia campo libero all'interno della chiesa? O anche Sommers non è solo il pastore? I dubbi aumentano e più proviamo a rivedere attentamente la storia, più si aprono nuove congetture.
  5. Successivamente Magnus ci regalò il suo magnifico Texone. Complessivamente furono 32 i disegnatori che aderirono alla iniziativa della mostra itinerante La ballata di Tex. Questo è l'omaggio di Attilio Micheluzzi
  6. natural killer

    [658/660] Winnipeg

    Kid Rodelo è il personaggio centrale di questa storia. Non per niente borden l'ha graziato alla fine della precedente storia facendolo sopravvivere alle micidiali ferite riportate e consentendogli di scansare la forca e la semplice detenzione con la criticatissima votazione all'epilogo di giovani assassini. Dunque tutto deve necessariamente ruotare intorno a lui e a quella che è la sua caratteristica principale, l'ambiguità. Il ragazzo è ambiguo con la sorella e il cognato. E' ambiguo con Tex e i due Kit. Lo è con Brandon. Non sembrerebbe esserlo con il fido Moses. Lo sarà anche con Jack Thunder, penso. In questa situazione tutto è possibile e l'evoluzione è aperta a qualsiasi soluzione. Dice alla sorella di avere l'occasione di realizzare qualcosa con le proprie forze e questo potrebbe essere un intento sincero. Si infila in un ingranaggio tra ambizioni, desideri di vendetta e trame oscure che lo porterà probabilmente a uscire definitivamente di scena in un modo certamente non banale. La variabile del Drago e i cinesi introdotta nel secondo albo confluirà alla fine nel tormentato estuario di questa storia rivelandoci se il cuoco Lin Chao è l'unico punto di contatto del Kid con i cinesi o se le scappatelle notturne di Rodelo non nascondessero frequentazioni diverse dal vecchio JT, magari con gli occhi a mandorla e una certa abilità a maneggiare coltelli. Comunque troppi antagonisti in una storia dove i protagonisti dovrebbero essere due: Tex e Rodelo. Non mi sorprenderebbe se l'identità di alcuni di loro dovesse finire per coincidere.
  7. natural killer

    [658/660] Winnipeg

    Superati i problemi di accessibilità al forum e rientrato da un viaggio posto finalmente un commento al secondo albo pronto in memoria del pc. Cadono alcuni misteri, ma solo per aprirne nuovi e più fitti Boselli, come faceva la nonna con la polenta, mescola sapientemente il tutto con pazienza e a noi aumenta l'acquolina in bocca nella consapevolezza di dover attendere un altro mese prima di poter gustare appieno questa ingarbugliatissima storia
  8. natural killer

    I Nuovi Libri Sbe

    Questo dovrebbe essere il cartonato a colori. Mi chiedo se conserverà le caratteristiche grafiche e il formato dei cartonati rossi, distinguendosi solo per il nuovo logo SBE o se segnerà l'inizio di una nuova collana staccandosi dalla precedente anche per le caratteristiche fisiche. Le dimensioni annunciate per il cartonato di Mister No sono leggermente inferiori a quelle dei cartonati Mondadori che a loro volta erano leggermente inferiori a quelle dei cartonati Cepim, ma messi vicini non stonano affatto... Intanto gustiamoci questi cartoncini...
  9. natural killer

    [658/660] Winnipeg

    Investimento originale Carlo,alternativo alla solita casa al mare o villa in costa... Scherzi a parte dove l'hai preso tre giorni prima dell'uscita? Forse in redazione... direttamente dalla mani di Mauro! Non vedo l'ora di averlo tra le mani anch'io!
  10. natural killer

    [Maxi Tex N. 07] Figlio Del Vento

    Brillante analisi, Sandro, della genesi di un mancato Texone trasformato in una tripla che ha trovato il suo unico possibile sbocco nella collana Maxi. Segna l'esordio su Tex di quella che è stata una colonna portante di Mister No e per il quale Sergio Bonelli aveva probabilmente ipotizzato un trasferimento in pianta stabile su Tex, come peraltro già accaduto per altri disegnatori apparsi sul Texone e arruolati sulla regolare. Diso non ha poi realizzato il Texone che poteva aprirgli la strada alla regolare, ma è entrato direttamente sui Maxi dove, dopo l'apparizione sull'Almanacco, tuttora continua a rappresentare un costante riferimento grafico essendo a oggi intento a realizzare il suo quinto Maxi. Relativamente alla storia in oggetto non posso purtroppo che accodarmi al giudizio di stentata sufficienza sia per il testo che, ahimè per i disegni.
  11. Mi sa che ci hai azzeccato. La Erebus e laTerror, che scomparvero nella spedizione Franklin nell'Artico, sono le stesse che qualche anno prima facevano parte della spedizione Ross in Antartico e che diedero il nome ai due vulcani dell'isola antartica. Quindi Erebus non sarebbe il vulcano, ma il veliero dal quale prese il nome che a sua volta lo prese dal mitico figlio del Caos. Considerando che le due navi sparirono nella prima metà dell'ottocento, se si tratta di quell'Erebus potremmo assistere a una spedizione alla sua ricerca.
  12. In senso lato anche un profondo abisso. O l'oscurità in genere. La mia curiosità sta nell'ambientazione della storia agli antipodi di dove il vulcano Erebus si trova realmente, magari un tentativo di depistaggio... A meno che Erebus non sia un nuovo terribile avversario che abbia scelto per sé il nome del figlio del Caos, fratello della Notte e padre del Giorno...
  13. Capovolgendo di 180 gradi l'albo non credo... con i comuni mezzi di trasporto di allora tre albi non basterebbero... magari collocando un Erebus immaginario nel Nord Alaska... L'ipotesi che Tex nel 1880 possa essere arrivato più vicino al Polo Nord di Cook nella prima spedizione documentata nel 1908 sarebbe altrettanto inverosimile per quanto io sia sempre disposto a concedere la sospensione dell'incredulità se la storia mi convince...
  14. Dobbiamo definitivamente escludere di vedere Barbanera disegnato da Bruzzo? A proposito dobbiamo pensare che Erebus, titolo di lavorazione della sua prossima storia, indichi il dio degli oscuri abissi della mitologia greca o piuttosto il vulcano dell'isola di Ross al polo sud?
  15. Il sanguinamento non è di per sè un'azione violenta, ma la naturale conseguenza di una ferita, comunque sia stata prodotta. Se mi taglio la mattina con il rasoio sanguino, ma non c'è violenza. Se cado sugli scogli e sanguino non c'è violenza. Se mi becco un pugno sul naso e sanguino è conseguenza di atto violento, così come per le ferite da arma bianca o da fuoco. Allora la violenza sta nel pugno, nella coltellata o nello sparo, non nella rappresentazione del naturale sanguinamento che ne deriva. Se per evitare la violenza dovessimo bandire oltre al disegno del sangue anche le azioni che lo hanno provocato, beh allora molliamo Tex e leggiamo Topolino.... Scazzottate, sparatorie e uso di lame sono da sempre elemento costitutivo del racconto western e delle storie di Tex. Il fatto di vedere o non vedere la presenza del sangue non aumenta a mio vedere il tasso di violenza o la crudezza delle scene. E' pur vero che la vista del sangue, reale o simulato, sia pure nei disegni, produce in molti una reazione istintiva di ribrezzo o comunque di timore. Io che per motivi di lavoro passo dalle sei alle otto ore il giorno a curare le malattie del sangue non vi faccio caso, ma riconosco che qualcuno possa essere infastidito dalla sua vista anche se mi pare eccessivo promuovere crociate contro la peraltro modica presenza di qualche macchia rossa su Tex
  16. natural killer

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Una discussione così calda in un topic dedicato a un Maxi per giunta non ancora uscito mi sembra sinonimo di cambiamento dei tempi. Che il rilancio della collana possa passare anche da questo è un dato incontrovertibile e se la pubblicità è l'anima del commercio anche la curiosità è in grado di accrescere le aspettative. Apprezzo oltremodo il fatto che Mauro dedichi parte del suo tempo a seguire le nostre argomentazioni nobilitandole con interventi autorevoli,
  17. natural killer

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    A questo punto mi chiedo se, senza voler svelare particolari strutturali qualcuno possa aggiornarci sul numero di tavole realizzate da Del Vecchio e a che punto è arrivata la sceneggiatura. L'albo è sempre previsto tra quattro anni o dobbiamo aspettarci uno slittamento?
  18. natural killer

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Ora che borden ci ha rivelato la prossima ventura storia epocale lunga sul Maxi che a quanto dice Carlo sarà realizzata da Del Vecchio e posto che a me va più che bene che sul Maxi si possano leggere storie maxi considerando che tale attributo lo vedo calzare più alla dimensione della storia che al volume dell'albo, tornerei a commentare il Maxi in imminente uscita,oggetto di questa discussione. E' vero che conterrà due storie, ma come chiarito da Tito, avranno un filo conduttore comune nella giustizia,tanto da valere il titolo cumulativo La giustizia di Tex. Ora qualcuno potrà obiettare che in questo caso ci troviamo di fronte non un albo monografico, bensì antologico in quanto composto da due episodi per quanto entrambi autoconclusivi. E' oggettiva la difficoltà di trovare oggi un disegnatore che coniughi la velocità alla qualità richiesta un tempo dagli editori e pretesa oggi dai lettori, per cui dobbiamo rassegnarsi all'idea di trovare in futuro Maxi realizzati a due mani con episodi differenti, ma se una tantum si riesce a farne uscire uno di qualità della lunghezza idonea a definirlo Maxi personalmente non posso che esserne soddisfatto. Se poi la storia raccontata abbia diritto di cittadinanza sulla serie regolare o su una collana extra lo lascio ben volentieri decidere a Boselli.
  19. natural killer

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    No, però hai dimenticato "Tiro incrociato", in uscita da febbraio, che risale addirittura al 2008. Era stata affidata a Marco Bianchini ma poi gli fu tolta perché Sergio non lo riteneva all'altezza degli standard di qualità e quantità delle pagine da lui richiesti. Nel 2009 fu affidata ad Alessandro Nespolino che arrivato a pag. 68 fu costretto ad interromperla e fu dirottato a realizzare tre numeri di Shangai Devil e il primo di Adam Wild e lo ha completato solo verso la fine dell'anno scorso. Secondo me anche Faraci se n'era dimenticato. Approfitto della conoscenza di Carlo sia delle vicende editoriali che immagino del gruppo di disegnatori aretini. E' nota la collaborazione di Marco Santucci (matite) con il suo "maestro" Marco Bianchini (chine) su Mister No. L'unica storia di Tex realizzata con le stesse modalità dai due disegnatori aretini dovrebbe essere quella di Boselli Omicidio in Bourbon Street poi Santucci è passato su Dampyr mentre Bianchini aveva riferito di aver iniziato la storia di Faraci ambientata nelle foreste a ovest del Colorado in una sorta di caccia all'uomo che vedeva oltre Tex e Carson anche la partecipazione della cavalleria e degli Ute. Personalmente ero convinto che avesse messo da parte quella storia per realizzare il Dylandogone di Gualdoni La sala della tortura e che poi l'avrebbe ripresa in mano. Apprendo solo ora da Carlo che Bianchini non sia stato ritenuto degno di Tex e mi chiedo se collabori ancora in qualche modo con la SBE.
  20. natural killer

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    A meno che le due storie non siano collegate torniamo dopo tempo a vedere due avventure sul maxi. L'ultima prova di Ortiz che arriva postuma e una nuova chance concessa a Cossu. Devo dire che la prospettiva non mi entusiasma, ma chissà che la lettura non riesca a farmi cambiare idea...
  21. Il sangue è comparso già dalla ristampa tre stelle L.200 Io, come per la maggior parte degli albi in quella fascia, ho una ristampa L.250, naturalmente con il sangue...
  22. Oggi probabilmente la correzione non sarebbe stata necessaria. In fin dei conti si tratta sempre di un uomo con i baffi...e la divisa fa tutto il resto... in nome della diversa interpretazione personale concessa ai vari disegnatori anche per il volto di Tex si sarebbe potuto accettare anche un Brandon O'Toole per il Brandon Foster
  23. natural killer

    Se Si Chiudesse La Serie....

    Sai anche io ho letto ai miei figli, quando erano in età prescolare i cartonati rossi di Tex al posto delle favole della buonanotte (il loro preferito era, manco a dirlo, Tex contro Mefisto...) Oggi che hanno 21, 15 e 13 anni continuano a leggere fumetti, anche per l'ampia disponibilità che trovano in casa, ma a quel che mi dicono, pochissimi dei loro compagni lo fanno. Mentre noi tra amici ci scambiavamo fumetti, oggi i ragazzi si scambiano videogiochi per la playstation o per le altre consolle che, se da un lato costano fino a oltre venti volte un albo a fumetti, in compensano durano di più e consentono una maggiore interazione, anche se ti costringono a infinite ripartenze dall'inizio fino a che non superi il livello. Sugli ultimi videogiochi tutti sanno tutto, sui fumetti a stento conoscono i principali personaggi. Mi diceva un amico che commercia in fumetti usati che la flessione quest'anno si è accentuata ancora e che le uniche cose che ancora vendono sono quattro: Tex, DylanDog, Diabolik e Disney, ma gli acquirenti sono adulti o bambini, gli adolescenti rappresentano una generazione pressoché disinteressata e rivolta ad altro. Poi le eccezioni ci sono e lo dimostrano i miei figli ma, ripeto, sono solo eccezioni...
  24. natural killer

    Se Si Chiudesse La Serie....

    Dissento. Lavorando tra i giovani conosco abbastanza bene la situazione e quei pochi che leggono fumetti non fanno parte dell'universo bonelliano. Chi legge fumetti oggi, tra i giovani, è una sparuta minoranza: niente a che vedere con i numeri di quando ero giovane io, parlo dei primi anni ottanta, quando con i fumetti noi ragazzi ci si viveva, all'ombra degli adulti, che li leggevano e poi li lasciavano sul divano, perché sapevano che erano ambita preda. E passavano da una generazione all'altra ed era una cosa bellissima. E negli anni settanta, e nei sessanta, l'affezione era ancora più grande. No, oggi non c'è più nemmeno l'ombra di questo clima culturale, per rendermene conto basta che mi guardi attorno. Sarei curioso però di sentire un maggior numero di testimonianze, magari da una provincia all'altra, da una regione all'altra, i "bonelli" li vedete ancora in mano agli adolescenti, le leve del futuro. Devo purtroppo confermare quello che dice Ymalpas. Noi siamo stati avidi lettori di "giornalini" per tutti gli anni 60 e 70. Negli anni 80 c'era ancora una gran parte di adolescenti che leggeva fumetti. Fino a qualche anno fa capitava di vedere qualche adolescente che leggeva Naruto,o comunque Manga. Oggi tra le mani degli adolescenti (e pre-adolescenti) non vedo altro che smartphone....
  25. La presenza del sangue nelle tavole, peraltro già vista nell'ultimo color brevi, non rappresenta più un tabù e non c'è pertanto la tendenza a nasconderlo in una sorta di autoregolamentazione da "Garanzia morale". La rappresentazione grafica del sangue in questa scena non appare fine a stessa, né un indugiare morboso, ma soltanto una realistica descrizione di quello che è illustrato. Sarà che per motivi professionali sono quotidianamente a contatto con il sangue, ma la sua visione non mi disturba, nella consapevolezza che una ferita sanguina, Dal punto di vista tecnico poi in questa tavola lo schizzo di sangue che si sovrappone alle linee cinetiche fino a fondersi con l'onomatopea del colpo conferisce alla scena una dinamicità quasi cinematografica che lascia intuire tutta la sequenza non riprodotta del pugno con una sintesi assai efficace.
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