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pecos

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  1. pecos

    [647/648] Il Ricatto Di Slade

    Mi dispiace molto dirlo, ma con il secondo albo Faraci rovina quello che di buono aveva costruito nelle prime 110 pagine. Il primo albo, nonostante non mi avesse entusiasmato e nonostante alcune ingenuità che ho già evidenziato in un post precedente, non mi era del tutto dispiaciuto: era un albo tutto sommato movimentato, con alcune idee originali e soprattutto un antagonista, questo Slade, che mi aveva fatto ben sperare (un tipo in gamba, svelto di cervello e abile con le armi). Ma con il secondo albo Faraci si perde, dimostrando una scarsità di idee sconcertante. Siamo di fronte a un intero numero fatto quasi soltanto di un'unica, noiosa sparatoria con la solita armata di carne da macello. Non è che non si possa fare un albo con un'unica lunga sparatoria - vedi ad esempio la terza parte de "Gli Invincibili": ma in questo caso ci vuole un "direttore d'orchestra" che sappia gestire al meglio gli spazi a disposizione e i personaggi, variando le soluzioni, le tattiche e le controtattiche. Qui tutto questo non c'è, ma c'è soltanto una tattica suicida di Tex e Carson, E poi, ci sono alcuni elementi ricorrenti della scrittura di Faraci che ormai mi hanno un po' stancato: - il solito ricorso ad aiutanti occasionali scelti tra la gente comune, pieni di buona volontà ma imbranati con le armi, che dovrebbero - forse - attirare le simpatie del lettore (qui la coppia di coloni e l'amico); fateci caso, ma la presenza di questo tipo di personaggi è una costante delle storie di Faraci; - le scene allunga-brodo: i messicani della Posada, che ritornano incredibilemente a rallentare di nuovo Tex e Carson e ad aggiungere una decina di pagine di sceneggiatura... E, per piacere, non venitemi a dire che sono funzionali alla trama - la giustificazione nello spiegone successivo è per me ancora meno credibile del "casuale" incontro con i messicani. Tra l'altro, nello scontro al ponte Tex esce dall'acqua sparando con la pistola bagnata come se nulla fosse... insomma, dopo decine di occasioni in cui i nostri si premurano di tenere all'asciutto le armi prima di un "bagno", questo Tex che affronta i banditi senza preoccuparsi minimamente che le sue pistole possano avere qualche problema mi ha fatto storcere un po' il naso... Insomma, la seconda parte della storia non mi è piaciuta molto... Riguardo ai disegni di Bruzzo, non mi sono dispiaciuti, anzi li ho trovati molto buoni, ma le scopiazzature da Ticci che sono state evidenziate sono davvero incredibili! Il mio voto finale è una sufficienza, 6... per le cose buone viste nella prima parte.
  2. pecos

    [Color Tex N. 06] Stelle Di Latta E Altre Storie

    Riprendo questo bell'intervento di Natural Killer che individua anche una certa continuità tematica nel color. Aggiungo che ho notato anche continuità nelle atmosfere, con tutte e quattro le storie che presentano situazioni da tragedia e momenti dolorosi, che lasciano l'amaro in bocca. Nei post precedenti è stato proposto, a questo proposito, di rendere anche i prossimi Color in un certo senso "tematici", cioè con storie diverse ma con elementi in comune. A questo riguardo sono però d'accordo con Boselli quando dice che sarebbe un ulteriore paletto per gli sceneggiatori e renderebbe loro ancora più difficile il già non semplice compito di confezionare una storia in sole 32 pagine.
  3. pecos

    [Color Tex N. 06] Stelle Di Latta E Altre Storie

    Arrivo finalmente anch'io a commentare questo secondo Color Tex Storie brevi, che si conferma un prodotto di eccellente fattura. Merito diviso tra gli sceneggiatori - capaci quest'anno di proporre storie davvero azzeccate per il breve spazio di 32 pagine - i disegnatori, e soprattutto i coloristi: avendo per le mani l'albo confermo le ottime impressioni che mi ero fatto dalle anteprime in internet, la qualità della colorazione è davvero elevata ed è quella che vorrei trovare anche nel Color Tex estivo, perché davvero rende giustizia alla denominazione "SPECIALE a colori". Un doppio riconoscimento al curatore, sia per il pregevole lavoro come sceneggiatore di una delle storie, ma soprattutto per aver voluto e realizzato questo autentico gioiellino! Un paio di considerazioni generali prima di scendere nei particolari delle quattro storie. Anzitutto, un commento sul formato breve: non amo particolarmente le storie brevi di Tex (devo ammettere che almanacchi, numeri centenari e color tex "lunghi" sono tra le uscite che amo di meno), ma qui stiamo parlando di qualcosa di essenzialmente diverso: le storie da 32 pagine hanno una concezione completamente diversa, ruotano attorno a una singola idea che punta a sorprendere il lettore con un colpo di scena o un mistero svelato soltanto nelle pagine finali. I quattro sceneggiatori sono a mio parere pienamente riusciti nell'intento, in modi diversi ma con uguale efficacia: ne è prova il fatto che, nelle varie classifiche postate dai commentatori, l'ordine non è mai lo stesso e tutti gli autori si ritrovano a volte al primo, a volte all'ultimo posto - segno che le quattro storie sono tutte sullo stesso livello e tutte decisamente riuscite. Riguardo al colore, ho già scritto che impreziosisce decisamente l'albo. Molto classica e senza eccessi la colorazione del confermato Oscar Celestini, con alcuni "effetti speciali" decisamente riusciti (ad esempio, la terza vignetta di pagina 3, o la quinta di pagina 4). Diversa ma altrettanto efficace quella di Beniamino Del Vecchio, mentre ho apprezzato particolarmente i colori molto vivi e luminosi di Romina Denti per la storia di Boselli, che a mio parere si sposano bene con i disegni di Rossi e contribuiscono a creare quel clima di angoscia che pervade la storia. Da segnalare l'abbondante presenza di sangue - schizzi, rivoli, pozzanghere - che rappresenta anch'essa un aspetto di rottura con lo stile classico che siamo abituati a leggere sulle pagine di Tex. La copertina, invece, non mi ha convinto per niente, con l'ingombrante presenza delle rocce che occupano tutta la scena. Unico aspetto negativo dell'albo. "Stelle di latta" è quella delle quattro che più assomiglia a una storia classica, con un soggetto che avrei volentieri visto sviluppato in due albi ma risulta efficace anche in questo contesto. Molto bello il ruolo che Medda riserva a Carson, coinvolto emotivamente nel ritrovare due amici di vecchia data. Un vecchio cammello riflessivo, emblematica è la vignetta che lo ritrae a fumare da solo un sigaro sulla veranda (p. 20), che mi è decisamente piaciuto. Voti: Medda 8,5, Benevento 8,5 "Incontro a Tularosa" è la storia che mi ha convinto di meno, con il colpo di scena finale per me un po' "telefonato". Tuttavia Burattini gestisce bene i tempi della storia che alla fine risulta comunque piacevole. Non vorrei rivedere invece su Tex Camuncoli, che non mi ha del tutto convinto. Voti: Burattini 7,5, Camuncoli 7 "Nel buio" nasce da un'idea non troppo originale e anzi piuttosto abusata (quella del figlio deforme e ritardato accusato di un crimine dai "benpensanti" di un villaggio), ma la premiata ditta Boselli - Rossi riesce a creare il giusto clima di angoscia, specialmente nella prima parte della storia, e il risultato finale è ottimo. Qui andrò controcorrente dicendo che i disegni di Rossi mi hanno convinto pienamente: certo non è un autore da Tex, il viso di Tex e soprattutto quello di Carson sono inguardabili, ma l'atmosfera che riesce a creare è perfetta per questo tipo di storia. Voti: Boselli 8, Rossi 9 "Randy il fortunato", infine, è indubbiamente la più originale del lotto (permessa proprio perché è una pubblicazione speciale ), con un Recchioni che trova l'idea giusta parlando non di Tex, ma del suo carisma, della sua leggenda. Davvero notevole anche questa. Voti: Recchioni 8, Accardi 8,5
  4. L'oro di Klaatu e' una delle storie a cui sono maggiormente legato: e' stato il primo Tex che ho comprato (dopo la lettura di alcuni vecchi albi posseduti da mio padre), e da allora non ho piu' smesso Il mio giudizio sulla storia, che reputo ottima, e' quindi magari un po' falsato dal legame affettivo, ma leggendo i commenti precedenti mi rendo conto che c'e' un apprezzamento abbastanza trasversale , che mi fa grande piacere. Decio Canzio, alla sua prima sceneggiatura texiana, porta negli anni della crisi di Nizzi una ventata d'aria fresca, che proseguira' per qualche mese con l'alternanza di nuove penne - Canzio stesso, Medda, e Boselli con il suo memorabile esordio. La storia, come dicevo, e' molto bella e anche con diverse trovate originali, nonostante qualche sbavatura qua e la' legata soprattutto al ruolo di Carson che non si rivela particolarmente brillante e viene tolto di mezzo nei momenti principali. Ho sempre trovato notevole l'abilita' di Canzio nei dialoghi e soprattutto nell'umorismo abbondantemente presente. Tuttavia, trovo che la cifra distintiva dello stile di Canzio sia quella di aver portato un po' di "sentimento" sulle pagine di Tex: questo grazie alla presenza del cane Stracci, che strappa sempre qualche sorriso, e a un antagonista memorabile come Nick Guerrero, che merita qualche parola in piu'. A differenza di altri che hanno commentato, non lo ritengo un personaggio "grigio", in bilico tra il bene e il male, ma un cattivo vero e proprio, un'anima nera, con pero' un suo codice d'onore: la bravura di Canzio e' soprattutto quella di farci apprezzare Nick "Calavera", di farci sperare fino alla fine in una sua "salvezza" o "redenzione", di commuoverci per la sua fine. Ecco cosa intendo quando parlo di "sentimento" nelle storie di Canzio: c'e' piu' umanita', ci sentiamo maggiormente coinvolti nel destino dei personaggi. Infine, menzione speciale per l'ambientazione innevata, magnificamente ritratta dal Maestro Fusco, a per le copertine di Villa, che inaugura il nuovo corso raccogliendo il testimone da Galep con due ottimi lavori - specialmente la copertina del numero 401, estremamente evocativa.
  5. pecos

    Galleria Di Carlo Raphael Marcello

    Dalla pagina facebook di Tex https://www.facebook.com/TexSergioBonelliEditore?fref=ts due tavole inedite di Marcello per la storia "Morte nella nebbia", purtroppo mai completata e completamente rifatta da Font Che dire: Marcello e' da sempre uno dei miei disegnatori preferiti, e queste tavole non fanno che aumentare il rimpianto per non aver visto anche quest'opera realizzata.
  6. pecos

    Il Denaro Di Tex

    Anche secondo me la discussione avrebbe potuto diventare interessante (e lo e', grazie ad alcuni post). Da un lato, credo sia lecito da parte degli utenti porre domande su aspetti del nostro fumetto che non conoscono: ricordiamoci che non tutti hanno una conoscenza enciclopedica della serie, e d'altra parte non credo che aver letto tutte le storie sia condizione necessaria per partecipare al forum. Ci possono essere lettori che, per un motivo o per un altro, non hanno ancora potuto completare la lettura dell'intera serie, e trovo che il forum sia anche un ottimo modo per loro per chiarire dubbi con l'aiuto dei piu' esperti. Anch'io - che pure non conosco ogni albo a menadito - ho interpretato il topic in questo modo, cercando di dare un piccolo contributo, poi altri utenti ben piu' autorevoli di me hanno approfondito la questione con ulteriori riferimenti che io in primis ho trovato molto interessanti. Purtroppo non tutti hanno fatto proprio questo atteggiamento, e di questo mi dispiace, perche' l'intento (mio e, credo, degli altri che hanno partecipato alla discussione) era proprio quello di suggerire loro la lettura di alcuni episodi "storici", in modo che potessero chiarirsi le idee. Suggerisco percio' ai moderatori, se credono, di ripulire la discussione dai messaggi piu' "infantili" (mi si perdoni il termine...) e dalle relative risposte, lasciando pero' alcuni interventi ricchi e degni di nota.
  7. pecos

    Il Denaro Di Tex

    Infatti Dylan non ha il becco di un quattrino e spesso lo ritroviamo indietro coi pagamenti delle bollette, o a farsi pagare pizza e cinema dalla fidanzata di turno... Come vedi la situazione economica e' invece ben definita, anche se ovviamente non ci viene presentata la dichiarazione dei redditi: sappiamo tutto quello che c'e' da sapere, ovvero che Dylan non ha a disposizione riserve illimitate di denaro. Se ci pensi, questo non e' un fatto irrilevante, ma comporta spesso delle scelte narrative ben precise. Al contrario, Tex piu' volte ha avuto bisogno di disponibilita' economiche non indifferenti, e la geniale soluzione di GLB fu quella di mettergli a disposizione le riserve auree dei monti navajos (e scrivendo anche un paio di ottime storie sull'argomento). Come vedi, tutto e' perfettamente ben motivato - ed e' giusto che, pur essendo un fumetto, le storie siano inserite in un universo narrativo ben definito.
  8. pecos

    Il Denaro Di Tex

    Tra l'altro, "Dugan il bandito" è una delle mie storie preferite: vuoi perché è stata tra le prime che ho letto quando mio padre tirò fuori dalla soffitta alcuni suoi vecchi numeri, vuoi per i disegni del grande Nicolo'... Certo non è un capolavoro, ma piuttosto un "riempitivo" tra le grandi storie di quel periodo, però ha il suo fascino. Quindi questa discussione è il posto giusto per segnalarla a quei giovani lettori che non conoscono bene il Tex "storico" o che vogliono chiarirsi le idee su qualche aspetto meno noto della vita del ranger (vedi la sopra citata scena alla banca di Gallup, con l'aria di familiarità che vi si respira).
  9. pecos

    Il Denaro Di Tex

    Anche se la "montagna di balle" di cui parla John Deere è la mia, non c'è nessun problema Cheyenne Mi permetto però di fare anche mio il consiglio di Paco:
  10. pecos

    Il Denaro Di Tex

    Qui ti sbagli di grosso E' ben noto ai lettori che Tex non si fa mai pagare per i suoi servizi di ranger, né riscuote mai le taglie sulle teste dei criminali che consegna alla giustizia (anzi, ha una scarsissima opinione dei cacciatori di taglie in genere...) Non ha problemi di soldi proprio perché dalla sua ha le riserve auree dei monti Navajos. Vatti a rileggere "Dugan il bandito", numeri 120/121, con la scena iniziale (una delle scene di "vita quotidiana" del nostro ranger che adoro) in cui Tex deposita alla banca di Gallup un po' dell'oro proveniente dalla riserva...
  11. pecos

    Un Nuovo Arcinemico Per Tex?

    Oltre che di Mefisto, Yama e il Maestro, anche di Proteus si era parlato di un possibile ritorno affidato a Faraci, o sbaglio? Se ne e' piu' fatto niente?
  12. pecos

    Un Nuovo Arcinemico Per Tex?

    Un antagonista di Tex, per diventare un vero "arcinemico", deve avere alcune caratteristiche fondamentali che gia' sono state puntualizzate negli interventi precedenti: - la "ricorrenza": deve potersi ripresentare periodicamente; - qualche dote o caratteristica fisica straordinaria, che lo renda memorabile per i lettori; - l'odio verso Tex, derivante da qualche evento passato. Inoltre, mi pare abbastanza chiaro che un personaggio di questo tipo non debba fare della forza fisica o della abilita' del combattimento la sua caratteristica fondamentale: e' evidente che in uno scontro diretto con Tex (un duello, ad esempio) non potrebbe che venire sconfitto, e cio' farebbe venire a mancare una delle caratteristiche fondamentali, la "ricorrenza" (per questo non ritengo che El Muerto possa essere annoverato come un arcinemico). Viceversa, deve essere qualcuno abituato ad agire nelle retrovie (ma la sua abilita' fisica puo' comunque essere un elemento aggiuntivo), con grandi capacita' organizzative e una mente geniale. Tra i personaggi che conosciamo, quello che potrebbe davvero ricoprire questo ruolo potrebbe essere il Maestro, che gia' ha messo Tex in grande difficolta' e lo fara' di nuovo in futuro, e racchiude anche tutte le caratteristiche descritte sopra senza per questo essere un clone di Mefisto e Yama. E, perche' no, anche il Nick Castle visto in El Supremo (che pero', a mio parere, manca di qualche dote davvero particolare, ed e' inoltre un personaggio fondamentalmente "antipatico": un arcinemico deve suscitare anche un certo grado di simpatia nei lettori, che devono sentirsi attratti e in minima parte anche parteggiare per lui...) Creare un personaggio ex novo, invece? Devo dire che, tra le proposte che ho letto, quella che piu' mi vede favorevole e' quella di un personaggio femminile (mi sa che ymalpas, nel porre la domanda, avesse gia' in mente di andare a parare sulla figlia di Satania...). Sarebbe qualcosa di relativamente nuovo sulle pagine di Tex (anche se di antagonisti femminili ne abbiamo avuti) e permetterebbe forse espedienti narrativi non gia' troppo abusati. ps: oh, ricordiamoci comunque che sono imminenti (o quasi) anche i ritorni di Yama e Mefisto, i veri grandi arcinemici! Qualcuno potrebbe anche obiettare: c'e' davvero bisogno di inventarsi qualche personaggio nuovo che rivesta questo ruolo?
  13. pecos

    [616/617] Sotto Scorta

    No, mingherlino e deboluccio no, ma nemmeno un armadio. I nuovi autori che si approcciano a Tex dovrebbero riguadarsi, oltre a quello di Villa, anche il Tex di Nicolò
  14. Beh ma la "casa" di Tex e' il villaggio centrale della riserva Navajo! Non e' nemmeno troppo inusuale che le storie inizino proprio in questo luogo, ma questo non puo' chiaramente sempre avvenire e spesso gli autori preferiscono far iniziare le storie "in medias res"...
  15. pecos

    [Color Tex N. 06] Stelle Di Latta E Altre Storie

    C'e' grande attesa, dopo il successo dello scorso anno, per questo nuovo ColorTex - che, ripeto anche qui, considero il VERO speciale a colori di Tex, nulla a che vedere con le verniciature a cui ci ha abituato il color estivo. Da queste tavole in anteprima sembra che la colorazione, pur nella sua modernita' e mantenendo un livello qualitativo molto elevato, e' allo stesso tempo molto tradizionale, senza eccessi o sperimentazioni eccessive - ricordo che due delle storie brevi dello scorso anno (quella di Ruju e quella di Boselli, se non vado errato) avevano colorazioni con effetti piuttosto particolari, che forse avevano fatto storcere il naso a qualche lettore dei piu' tradizionali. Vedremo se gli autori sapranno stupirci con delle idee sorprendenti - perche' una storia breve funzioni, e' chiaro che l'idea di base deve essere molto buona. Da parte mia c'e' molta attesa soprattutto per Medda, che rivediamo (finalmente!) su Tex dopo le sue due prove degli anni '90, e per Recchioni, di cui si parla tanto ma di cui devo ancora leggere qualcosa di davvero interessante. Boselli invece (la seconda tavola di quelle postate dovrebbe essere relativa alla sua storia) sembra aver imbastito una sceneggiatura su toni decisamente horror, a giudicare dalla bellissima pagina in anteprima. Trovo proprio quest'ultima tavola piuttosto inusuale, con quegli schizzi di sangue ulteriormente evidenziati dalla colorazione che in passato non si sarebbero certo visti su Tex e che forse non sono del tutto nello stile della testata...
  16. pecos

    The Magnificent Outlaw

    Si arricchisce la galleria delle tavole in anteprima del texone di Andreucci: La fonte e' sempre la pagina Facebook di Tex: https://www.facebook.com/TexSergioBonelliEditore?fref=ts
  17. pecos

    [Texone N. 23] Patagonia

    Il Texone più bello e uno dei capolavori assoluti dell'intera saga texiana. Questo è Patagonia. Merito ugualmente suddiviso tra Boselli e Frisenda, entrami assolutamente perfetti. Storia, disegni, emozione, epicità, tutto contribuisce a creare qualcosa di unico, da leggere e rileggere e continuare a sfogliare. Unica è anzitutto la location: per la prima volta Tex sarà in Argentina, i preparativi al villaggio indiano e la lunga introduzione con i saluti a Carson e Tiger ci fanno capire che l'avventura che stiamo per vivere sarà di quelle che lasciano il segno, e Tex e Kit forse non saranno del tutto gli stessi al loro ritorno. Una prima parte che ci mostra un affresco stupendo delle pampas e dei suoi gauchos, e mette di fronte tante diverse tipologie di uomini: c'è Tex, un uomo vero, un uomo giusto, insieme al figlio Kit (e questa storia è anche un bellissimo tassello nel racconto del rapporto tra padre e figlio); ci sono i gauchos, indisciplinati ma capaci - anche Solano - di riconoscere un uomo onesto e di fidarsi di lui; c'è Mendoza, combattuto tra il suo senso morale e la fedeltà alla divisa che indossa; ci sono l'ottusità e il fanatismo di Recabarren e di tanti soldati come lui. A metà della storia, le circostanze cambiano brutalmente. E qui, Tex si rivela il vero Tex: l'eroe che si schiera dalla parte dei deboli e degli oppressi, che in qualunque circostanza combatte per ciò che sente essere giusto, che non scende a compromessi. E arriviamo così al grande finale, perché per una storia così ci vuole davvero un grande finale. Quelle vignette mute, così magistralmente disegnate da Frisenda, sono tra le pagine più epiche che si siano mai lette su Tex, un esperimento azzardato che mai si era visto sulle pagine del nostro ranger e che per merito di un illustratore ispiratissimo ci strappano una lacrima di commozione. C'è il nostro eroe, lì, l'eroe della nostra giovinezza, che combatte come sempre al fianco dei deboli, che si oppone con tutte le sue forze alla Storia, a farci desiderare che le cose fossero andate diversamente. E anche noi, quando lo vediamo sbucare dal passo che lo porta in Cile, siamo lì a esultare con Kit e a gridare che il nostro eroe è immortale, che ce l'ha fatta anche stavolta, che anche se non è stato in grado di cambiare il corso della Storia ha saputo opporvisi con tutte le sue forze e a fare tutto ciò che era in suo potere per aiutare gli indios a sopravvivere. E poi, infine, c'è ancora spazio per il ritorno alla riserva. Gli indiani corrono attorno al loro capo e a suo figlio, Carson esce dalla tenda per rivedere l'amico fraterno e il figlioccio - non vediamo bene ma forse c'è anche una lacrima di commozione nei suoi occhi, gli abbracci con gli amici di sempre, tutto questo ci fa capire che finalmente siamo tornati a casa. Ecco, magari Boselli darà un'occhiata a questo post e sorriderà per le scemenze che ho scritto... ma vorrei che leggesse anche il mio GRAZIE per averci regalato un'emozione straordinaria con questa storia.
  18. pecos

    MAXI TEX: Una Serie Da Chiudere ?

    L'idea dello spin-off con Carson protagonista periodicamente si ripresenta sulle pagine del forum, e l'idea di rendere il MaxiTex una testata dedicata alla spalla storica di Tex mi troverebbe, inutile dirlo, pienamente entusiasta. Una simile idea, come sappiamo, e' stata messa in atto anche da Recchioni su Dylan Dog, con le avventure dell'ispettore Bloch che troveranno spazio, se non ricordo male, sull'Almanacco. Che possa essere un'idea vincente, anche dal punto di vista del mercato, lo testimoniano (oltre agli esempi riportati da Havasu nel post precedente) anche le parole di molti utenti del forum, che vedrebbero di buon occhio l'iniziativa e affermano invece di disertare le uscite attuali del Maxi. Poi, una buona pubblicita' farebbe il resto tra i tanti appassionati di Tex... Ovviamente sono tutti discorsi campati in aria, ma non mi sembra un'idea poi tanto irragionevole e di difficile realizzazione, quindi chissa'...
  19. pecos

    MAXI TEX: Una Serie Da Chiudere ?

    Io sono sostanzialmente d'accordo con il bilancio di ymalpas (eccetto per l'ultimo uscito, che non ho ancora letto), e salvo soltanto "La legge di Starker" tra i Maxi degli ultimi anni; gli altri sono tutti, chi più chi meno, bocciati, sia per testi che per disegni.
  20. pecos

    MAXI TEX: Una Serie Da Chiudere ?

    Anch'io, come scrivevo in un posto precedente, sono per i maxi con una storia lunga, da 330 pagine. Ma al di la' delle questioni contingenti (mancanza di programmazione che obbliga, almeno per il prossimo anno, a optare per le due storie), ponevo una questione sulla quale sarei interessato al vostro parere. Il punto e' questo: a chi le facciamo scrivere, le storie lunghe? Sappiamo bene che Boselli lo sa fare, ma gli altri sceneggiatori attuali? Riguardo a Faraci, non ci farei troppo affidamento, visto che i suoi soggetti visti finora reggono a mala pena (e a volte a fatica) per 220 pagine; di Ruju credo che l'unica storia lunga sia quella del maxi attualmente in edicola (che non ho ancora letto, lo faro' al mio rientro in Italia) ma sulla quale ho letto qui pareri molto discordanti tra cui alcuni molto negativi, mentre tutte le sue precedenti storie avevano raccolto un consenso quasi unanime. Lui stesso, da me interpellato, sottolineava come secondo lui la lunghezza ottimale delle storie di Tex fosse di 220 pagine (o almeno cosi' mi pare di ricordare). Poi direi che Ruju un altro paio di soggetti lunghi, entrambi affidati a Diso, li abbia scritti, staremo a vedere... Insomma, una storia lunga bisogna saperla scrivere, o si rischia solo di aver un malloppone noioso e interminabile
  21. pecos

    Il Tex Di Tito Faraci

    Approfitto dell'occasione per qualche considerazione sulle storie di Faraci che abbiamo letto sinora (non ho ancora letto i commenti precedenti, voglio cercare di dare un giudizio del tutto personale). La premessa è che, finora, Faraci non mi ha mai convinto del tutto, nemmeno nelle sue storie più riuscite (e di storie che reputo riuscite ce ne sono, intendiamoci); ma è soprattutto con i suoi ultimi lavori che il giudizio si è abbassato pesantemente. Davvero mi pare che ci sia stato un sensibile calo qualitativo se andiamo a confrontare le sue prime storie con le ultime. Il difetto principale che trovo nelle sue sceneggiature è senza dubbio l'eccessiva semplicità. I soggetti sono sempre scarni, con una sola idea di base - spesso nemmeno troppo originale - che spesso non riesce neppure a reggere per le canoniche 220 pagine, a tal punto che abbiamo visto più volte le famose scene "allunga-brodo" ad aiutare la sceneggiatura a raggiungere quota 220. Le storie di Faraci sono anche storie davvero "veloci": di solito in una mezz'oretta ho già concluso la lettura di un albo di questo sceneggiatore, mentre la durata ottimale di un albo di Tex è secondo me sui 45 minuti - un'ora. Cosa vuol dire questo dato, puramente soggettivo? Che le storie di Faraci mancano di una "trama", di un intreccio che dia un po' di complessità alla narrazione, e spesso si riducono a semplici scontri a fuoco che durano pagine e pagine che si leggono in un attimo. Le tante sparatorie, con Tex che spesso si lancia contro orde di nemici in scene che ricordano più un videogioco che un fumetto, sono un altro degli aspetti più criticati, insieme all'eccessivo buonismo. E anche su questo non posso che condividere. Trovo quasi una costante l'inserimento di personaggi scelti tra la gente comune, senza particolari doti a parte la buona volontà, ad affiancare Tex (invece dei soliti pards), quasi l'estremo opposto dei boselliani Juan Raza, Laredo e via dicendo... un tipo di personaggio di cui però farei volentieri a meno, visto che contribuiscono a far scivolare le storie su binari di un eccessivo buonismo che dopo un po' risulta davvero stucchevole. Mi rendo conto di essere stato forse eccessivamente critico verso un autore che comunque continuo a ritenere un buon professionista, e confido che nelle sue prossime storie - sotto la guida dell'esperienza di Boselli - sappia dare una decisa svolta alla sua produzione.
  22. pecos

    MAXI TEX: Una Serie Da Chiudere ?

    Sono d'accordo su questo punto. Io sono un amante delle storie lunghe, quelle di almeno tre albi, che hanno segnato la storia di Tex con capolavori indimenticabili. Raramente mi sono davvero entusiasmato per una storia "breve", intendendo con questo una delle canoniche storie da 110 pagine che appaiono sui numeri centenari, o quelle dell'almanacco, o storie di lunghezza simile. Per questo l'idea di trasformare il Maxi in un contenitore di più storie mi fa un tantino storcere il naso. Capisco comunque le esigenze contingenti del nostro curatore, che si trova a prendere in mano una situazione dove la mancanza di programmazione ha reso necessaria questa soluzione. Un malloppone da 330 pagine non si confeziona certo dall'oggi al domani. E poi, c'è da dire che le storie lunghe bisogna anche saperle scrivere, e l'unico tra gli sceneggiatori attuali di Tex che ha dimostrato di saperlo fare (meravigliosamente) è Boselli - se pensiamo che in Faraci troviamo delle scene cosiddette "allunga-brodo" anche per una storia di 220 pagine, stiamo freschi... Il punto secondo me più deludente, per i prossimi anni, è quello dei disegni. Cossu non lo digerisco proprio, di Diso non ne parliamo...
  23. pecos

    Le Storie Di Pasquale Ruju

    Stando a quanto scrive Boselli, Ruju è attivissimo. Ha in lavorazione o in attesa di pubblicazione) effettiva: tre storie per la serie regolare, una per il Texone, tre pe il Maxi, due per l'Almanacco, una per il Color estivo ed una, breve, per quello autunnale. In più, starebbe scrivendo altre storie in attesa di disegnatore, visto che al momento non ce ne sarebbero di liberi. Quindi abbi fiducia. Certo che ho fiducia! Notavo soltanto un certo sbilanciamento tra le sue storie destinate alla serie regolare e quelle per le collane "satellite"... Comunque fa molto piacere che Ruju abbia molte storie in cantiere E chissa', magari le serie dei Maxi e degli Almanacchi (che sono probabilmente le meno gradite al pubblico texiano) potranno trarre molto giovamento dalla sua presenza e dalle sue - speriamo - ottime storie!
  24. pecos

    Le Storie Di Pasquale Ruju

    Posto che Boselli ha sostenuto con le sue storie la collana per molti anni, quando si alternava con il mediocre ultimo Nizzi, e continua splendidamente a farlo, trovo che Ruju rappresenti un'ottima alternativa allo sceneggiatore/curatore di Tex e le storie fino a qui prodotte sono state tutte ottime o quasi. Sembra essersi calato decisamente dello spirito del personaggio, e allo stesso tempo ha sempre proposto trame fresche, mai banali, con spunti anche molto originali e personaggi molto riusciti. Devo ammettere che preferirei lui a Faraci come "secondo" di Boselli, dato che il buon Tito dopo le buone storie iniziali sembra essersi un po' perso per strada (ma confido nelle nuove storie); dei quattro sceneggiatori attuali di Tex e' quello che vedrei piu' volentieri affiancare Boselli con continuita' (Manfredi e' uno dei migliori sceneggiatori attuali e le sue poche storie di Tex sono formidabili, ma per il suo feeling non eccessivo con il personaggio, che non e' di sua creazione, e' forse la cosa migliore che continui a scrivere qualche storia ogni tanto). Non saprei stilare una classifica delle storie di Ruju, che mi sono piaciute tutte (l'unica che ho gradito meno e' stata quella del texone di Roi). Senza aver mai scritto capolavori indimenticabili, ha comunque fornito una serie di ottime storie... peccato che, dalla tabella delle storie in lavorazione, pare che le sue future storie destinate alla regolare siano soltanto tre, mentre lo vedrei volentieri piu' spesso sulla testata principe.
  25. pecos

    I Cavalli Disegnati Da Andreucci

    Si tratta comunque, ricordiamolo sempre, di disegni di un fumetto, non di riproduzioni iperrealistiche della realta'. Se ogni dettaglio non e' riprodotto alla perfezione per come appare nella realta', non ne faccio un dramma e non giudico il lavoro di un disegnatore di scarsa qualita' per questo motivo. Certo, a un occhio esperto puo' non sfuggire l'imprecisione nella riproduzione di alcuni dettagli - in questo caso i cavalli, altre volte sono state le armi - ma forse si tratta di pignoleria eccessiva. Ben altro giudizio si potrebbe dare nel caso di errori piu' importanti - prospettive sbagliate, dettagli che cambiano da una vignetta all'altra... Quello che cerco ed apprezzo soprattutto, in un disegnatore, e' la sua capacita' di evocare una scena, di portarti dentro a un racconto - potrei fare l'esempio di Milazzo, uno che non bada certo ai dettagli e alla fedelta' minuziosa alla realta', ma trovo che riesca comunque a farti sentire l'atmosfera di un racconto come pochi altri...
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