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Magic Wind

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Tutto il contenuto pubblicato da Magic Wind

  1. Magic Wind

    Tex Classic

    Nel sito SBE viene riportato: copertina di Aurelio Galeppini. Io spero sia solo una versione provvisoria, di prova. Non voglio pensare che mandino davvero in edicola una cosa così:
  2. In pratica: - i nostri capitano per caso dove nel luogo dove è appena avvenuto un massacro e non riescono a capire cos’è successo (nonostante trovino un cowboy ancora vivo e nonostante lo sceriffo gli dica che in casa ci sono i cadaveri di 4 sconosciuti) - non riuscendo a trovare / capire le tracce (benché il massacro sia verosimilmente avvenuto da poco) per venire a capo dell’inghippo decidono di mettersi a gironzolare a caso - il fato fa si che capitino proprio nel ranch del cattivone alle spalle di tutto che in pratica gli spiffera che è stato lui a far fuori i concorrenti - non convinti decidono di continuare a girare a caso lì intorno finché non beccano 2 cowboys che, finalmente, ricostruiscono per loro la vicenda per filo e per segno Colpi sparati durante l’albo: 0 Pugni: 1 (a un ubriaco) Mah, direi che il personaggio più interessante e vero protagonista dell’albo è Barrow, vediamo che evoluzione avrà nel secondo numero (mi pare ovvio che non può salvarsi dato che ha ucciso gente innocente) Acciarino in netto miglioramento rispetto alla sua prima prova, però ogni tanto canna ancora il viso di Tex
  3. Buona la prima, più che buona la seconda, a parte il finale posticcio e non necessario, abbastanza improponibili le altre tre. Quella di Barbieri-Venturi, in particolare, sembra quasi uno scherzo di cattivo gusto. Arrivati alla quarta uscita e volendo fare un bilancio di questa serie mi pare sinceramente che questo esperimento non abbia prodotto finora niente di particolarmente esaltante. Per me il problema di fondo un po’ è che le short stories mal si adattano a un personaggio come Tex (le cui avventure hanno bisogno di un’adeguata premessa, di un adeguato svolgimento e di una adeguata conclusione) e un po’ l’incapacità degli autori coinvolti. Una storia breve per funzionare dovrebbe essere costruita intorno a un colpo di scena o twist (come ‘un caldo pomeriggio’ di Nolitta-Ticci) oppure presentare un punto di osservazione non canonico (come quella di Recchioni). Voler fare delle normali storie di Tex solo che ‘condensate’, senza lo spazio per delineare come si deve situazioni e personaggi, ha invece poco senso e le riduce a una serie di bang bang bang a ripetizione, come quelli di quest’albo.
  4. Magic Wind

    [673/675] Il segno di Yama

    Che sia un finale tipico boselliano (benché per nulla ‘texiano’) non lo discuto, come neppure che le cose cambino e si evolvino. Che io debba abituarmici o gradire per forza, però, è un altro discorso. Comunque non è un certo questo finale ad inficiare la bontà della storia, ma che le fa perdere un punto si: da ‘capolavoro’ scende a ‘ottima’.
  5. Magic Wind

    [673/675] Il segno di Yama

    Storia praticamente perfetta. Fino a un paio di pagine dalla fine. Lì infatti c’è stata l’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso: il salvataggio di Yama da parte di Mefisto. Che mi pare pure un ottimo stratagemma per riprendere in mano in futuro i due villain, ma che però andava mostrato all’inizio del nuovo episodio, non alla fine di questo. Le storie di Tex, infatti, per loro convenzione narrativa non hanno mai agganci con quelle future e sono sempre perfettamente autonome e concluse con la scritta ‘Fine dell’episodio’. Mefisto e Yama, difatti, venivano sempre lasciati per morti (o comunque irrimediabilmente sconfitti) alla fine delle storie in cui comparivano e il bello delle loro periodiche apparizioni era anche vedere - nel caso di un loro futuro, ma non scontato, ritorno - come fossero riusciti a cavarsela. Boselli così invece mi ha ucciso la poesia! Insomma mi pare un twist di continuity forse più dampyriano che texiano, in una storia peraltro che fino appunto a quel finale era stata perfettamente e straordinariamente texiana. Riguardo ai disegni: Civitelli bisognerebbe clonarlo.
  6. Dov'è che si firma per avere storie così brutte tutti i mesi? Sarò l'unico, ma a me questa doppia è piaciuta moltissimo, e i dialoghi in particolare li ho trovato davvero spassosi. Anche la storia precedente, quella del colonnello Mackenzie, era eccellente, però faceva parte del Tex 'serioso', e io ogni tanto sento anche il bisogno di quello 'brioso'. Certo, la seconda parte politica e parlata è forse un po' atipica, ma vivaddio ben venga chi ogni tanto propone qualcosa di diverso dalla solita minestra...
  7. Non sarà una pinzillacchera, ma quando su un Forum di Tex si comincia a discutere, e quasi montare un caso nazionale, sul fatto che invece de Il colonnello Mano Cattiva bisognava titolare Il colonnello "Mano Cattiva" oppure Il colonnello Bad Hand significa che siamo arrivati al grado zero della discussione. Questo non lo dico certo da acritico fan visto che, per carità di patria, e da mo' che evito di commentare le ultime uscite...
  8. Il colonnello Mano Cattiva a me piace molto, mi ricorda titoli come Il generale Testa Gialla di Blueberry. Mi sembra sempre più evidente che i forum su internet ormai non hanno più niente da dire, se ci si mette a far polemica su pinzillacchere come questa...
  9. Buon primo albo, niente di stratosferico ma una lettura piacevolmente classica. Nulla da dire, Tex e il suo mondo Ruju li ha centrati perfettamente. Disegni da lustrarsi gli occhi: il pennino di Ticci è sempre magico e nonostante l’età il livello grafico si mantiene ancora eccezionale, altissimo; addirittura qui ci sono degli sfondi iper-dettagliati e un uso del tratteggio che mi ha ricordato D’Antonio. Ps: non vorrei riaccendere una vecchia querelle che mi sembra fosse già stata affrontata, ma secondo me gli cheyennes sarà pure grammaticalmente corretto (anche se secondo, ad esempio,wikipedia o farwest.it non si direbbe) ma è comunque texianamente sbagliato (visto che si è sempre scritto i cheyennes), ma in ogni caso la cosa peggiore è mischiare le due forme (vedi pag. 40 = dei cheyennes)
  10. Se dovessi citare un riferimento letterario più che Lovecraft direi Montague Rhodes James. Comunque storia carina anche se un po’ troppo ‘compressa’; ho trovato un po’ anomalo il fatto che Tex convochi El Morisco per ‘risolvere un caso’ quando di norma accade il contrario, inoltre Carson che esclama ‘Per la barba di Abramo’ mi ricorda tanto il Marvin Brown della serie Nick Raider. La storia n. 2 è valida solo per i disegni di Tisselli invece la trama non è proprio niente di che; la n. 3 non ha nemmeno il pregio dei disegni e invece l’aggravante che da Simeoni, uno che si era costruito una certa fama di ‘autore’, era lecito aspettarsi ben di più. A conti fatti la migliore del lotto, testi e disegni, è l’ultima di Mignacco & Vannini (che si sarebbe pure meritato il cartonato), che bara di brutto con il lettore ma almeno recupera ottimamente certe atmosfere indiane che sempre meno si vedono su Tex.
  11. Purtroppo è vero che i refusi negli albi di Tex sono aumentati moltissimo... inconvenienti della maggior produzione? Il Tiger che a pag. 104, prima vignetta, pensa "unO chindi" non si può vedere. Si dice SHINDI, quindi è giusto. Allora avete sbagliato alla pagina successiva, dove avete scritto del chindi
  12. No. L'unica sua precedente collaborazione è stata una copertina per un Dylan Dog Color...
  13. Liberatore più grande disegnatore vivente non sta ne in cielo ne in terra, comunque la cover non è male, anche se ci si poteva aspettare di più...
  14. Magic Wind

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    E' uscito regolarmente sabato. Con la scritta sbagliata.
  15. Sbaglierò, ma a me pare che siccome a te, e ad altri, questa storia non è piaciuta, per motivi che avete chiaramente illustrato e che sono perfettamente leciti (de gustibus non disputandum est), e nel contempo vi stanno sulle balle le simpatie politiche dell’autore (cosa altrettanto lecita, ma non è su queste che dovreste basarvi per trinciare i vostri giudizi), abbiate operato il collegamento di etichettarla come radical-chic; però qui invece vi sbagliate, perché di radical-chic questa storia non ha proprio niente, almeno nell'accezione che viene comunemente data al termine.
  16. Curioso che sia qui che in altre sedi tutti ve la prendiate tanto a morte con l'area di appartenenza politica di Manfredi (che, quale che sia, a me invece frega meno di zero) nonostante in questa storia di 'pistolotti' politici invece mi pare ce ne siano ben pochi (non più, in ogni caso, di quelli che si possono ravvisare nelle storie di un Gl Bonelli o di un Nolitta)...
  17. Se Galep disegnava in copertina Tex con sei dita (e la redazione - al tempo composta mi sa solo da Sergio e sua madre - non se ne accorgeva tanto da pubblicare la copertina due volte, prima negli albi d'oro e poi nella prima edizione del Tex gigante) perché mai Leomacs non può disegnare un personaggio con un braccio in più? Scherzi a parte, questi errori (peraltro molto rari) oltre a essere veniali in qualche modo a me sono anche simpatici, perché ci ricordano che il fumetto dopotutto rimane ancora un lavoro artigianale...
  18. Magic Wind

    Un Album Tex Per Calegari ?

    Calegari ormai ha 83 anni... Uno speciale di Tex glielo dovevano far fare qualche lustro fa (a parte che è stato anche lui a mollare per un lungo periodo i fumetti per dedicarsi all'attività politica)...
  19. Una prima parte perfetta ed entusiasmante. E’ proprio un peccato che Manfredi si dedichi a Tex con il contagocce, vista la bravura con cui lo scrive ed anche - a dispetto di certe sue dichiarazioni - l’evidente sintonia che ha con il personaggio (lo raffigura molto più simpatico, per dire, di alcuni personaggi di sua creazione). Soprattutto giostra sempre magistralmente i due pards, sia nelle azioni che nei dialoghi, ed è forse l’unico tra gli attuali sceneggiatori del ranger a restituire a Tex l’antica aria guascona da castigamatti e a infondergli ironia. Molto suggestiva l’inedita ambientazione nei campi petroliferi, sui cui Manfredi com’è sua caratteristica riporta gli autentici retroscena storici (e soprattutto, in maniera peraltro molto texiana, gli sporchi giochi di potere che vi nascono attorno), anche se mi stona un po’ l’adesione del suo Tex - ma è una cosa che un po’ si vede anche in Boselli - al reale corpo dei Texas Rangers, che per G.L. Bonelli era invece un entità molto più astratta la cui stella aveva giurisdizione negli interi Stati Uniti. Ben riuscito il personaggio di Rachel, chiaramente ispirato, anche fisicamente, alla Hildy del film 'La ballata di Cable Hogue'. Leomacs mi pare avere modificato un po’ il tratto rispetto a 'Mondego il Killer' e sembra ancora alla ricerca di un suo stile, tanto che questo risulta a volte un po' impersonale, e a vignette molto riuscite ed efficaci ne alterna altre con fisionomie non sempre azzeccate... Nonostante ciò è senz'altro promosso. Segnalo l’ennesimo svariore di Frediani nella pagina della posta: la storia 'Oro nero' è del 1966, non degli anni settanta...
  20. Magic Wind

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Non mi ero mai accorto che il disegno originale di Milazzo per la copertina era stato censurato dalla casa editrice. Motivo? La solita sigaretta...
  21. A quanto ricordo anche dall'unica storia di Berardi, Oklahoma!, venne censurata qualche pagina da Sergio Bonelli...
  22. Magic Wind

    Il Texone Di Horacio Altuna

    Per capirci il western perfetto per Altuna sarebbe questo...
  23. Magic Wind

    Il Texone Di Horacio Altuna

    Da questa tavola Altuna non mi pare in calo; quello lì che vedete è da sempre proprio il suo stile. Poi è legittimo possa piacere o meno… e ai lettori di Tex probabilmente non piacerà, anche perché non si tratta certo di un disegnatore western (non ricordo ne abbia mai realizzati, forse qualcuno nella primissima parte della sua carriera), e infatti intelligentemente hanno pensato bene di mettere una figura femminile nella sua storia….
  24. Con Zagor è successo. Qualche anno fa è spuntata fuori una storia completa risalente ai primi anni ottanta che era finita - se non rammento male - dietro a un armadio e incredibilmente era stata dimenticata da tutti per quasi tre decenni. Certo, gli autori non erano GL Bonelli e Albertarelli ma più modestamente Pezzin e Pini Segna, però comunque il precedente c’è. By the way, il famoso cassetto della scrivania di Sergio Bonelli qualcosetta di interessante per gli appassionati texiani dovrebbe comunque contenerla ancora, ad esempio la storia disegnata da Antonio Canale o quella da Arias, le famose pagine censurate a Garcia Seijas e chissà cos’altro ancora…
  25. E chi vuoi mai che si prenda la briga di restaurare un n. 161 dal valore massimo di 3-4 euri? Per quanto riguarda l'inserto, o posterino, è presente in tutte le prime edizioni, sulle pagine più 'leggere' non saprei...
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