Jump to content
TWF - Tex Willer Forum

Arthur_Morgan

Membri
  • Posts

    26
  • Joined

  • Last visited

Profile Information

  • Gender
    Maschile
  • Interests
    Sport, Musica, Arte, Architettura, Cinema, Libri
  • Real Name
    Marco Savina

Me and Tex

  • Number of the first Tex I've read
    642
  • Favorite Pard
    Tex
  • Favorite character
    Glenn Corbett

Recent Profile Visitors

The recent visitors block is disabled and is not being shown to other users.

Arthur_Morgan's Achievements

Apprentice

Apprentice (3/14)

  • Collaborator
  • One Year In
  • One Month Later
  • Week One Done
  • Dedicated

Recent Badges

10

Reputation

  1. Spero accada il contrario! Sono il primo a criticare tamarrate e passi falsi (molti) di Ruju, ma a volte ha saputo scrivere delle storie interessanti! Spero la prossima sia tra queste. Adios amigo
  2. Legittimo pard, hai tutto il diritto di non comprarla.. perdendo però ogni diritto di criticarla nel merito Credo però che, a meno di motivi economici, ad ogni storia vada data almeno una possibilità, leggendola! Sul tratto di Ginosatis ti do ragione
  3. Concordo.. però fanno eccezione alcune copertine di occasioni speciali, con le colorazioni originali di Villa inalterate e non appiattite digitalmente
  4. Vedove a parte, il cui ritorno è scontato in una storia di Ruju del prossimo futuro ma di cui credo nessuno senta il bisogno, (speriamo possa eventualmente far meglio della prova originaria) volevo soffermarmi sulla splendida copertina. Non evocativa come “Il soldato fuggiasco”, ma stacca nettamente la sconclusionata cover del mese precedente. Un unico appunto, personale, il contorno bianco per far risaltare lo zoccolo del cavallo.. pare poco naturale.. ma che gli vuoi dire al Maestro, sforna ancora delle tavole eccezionali. Tempo fa avevo letto di una sua prossima storia, vi risulta? Forse sarà qualche speciale (800? 80 anni?)
  5. Il comparto grafico sembra promettente.. Confidiamo in Ruju, che talvolta ha saputo scrivere delle sceneggiature davvero interessanti
  6. Paradossalmente, la storia che ho apprezzato di più tra quelle dopo il rientro, è quella che da questo post si desume essere scritta per ultima Anche se alcune, come La grande congiura, e il segreto della missione spagnola non mi sono del tutto dispiaciute. E mi scuso per l’off topic Sarà sicuramente così
  7. Penso proprio di sì, almeno sulla regolare. A tal proposito, qui sul forum ho trovato un interessantissimo post di @ymalpascon la “cronologia non ufficiale” delle opere di Nizzi Eccolo qui
  8. Piccolo off topic: ieri sera ho trovato il salto nel fiume anche ne “I ribelli del Canada” una persecuzione Beh, il “triangolo” tra la figlia del colonnello Wright, il capitano Stanley e il soldato Kirby mi ha ricordato la dinamica tra (spero di ricordare i nomi) Elizabeth, Parker e Laredo della storia di Boselli e Ortiz
  9. Il salto dal precipizio nel fiume è un cavallo di battaglia di Nizzi, in un mese l’ho visto in tre storie! Questa, poi “Il mercante francese e poi nel “Ritorno del Carnicero” e chissà in quante altre lo troverò
  10. Mi trovo abbastanza d’accordo con @Letizia e @Diablero , in questa storia (vi sento già dire “E non solo, quasi in tutte!) il vecchio Nizzi escogita situazioni discutibili (come il finale, in un commento ho scritto che era giusto che la vendetta spettasse a lei) ma non è tanto l’assurdità di queste vicende, ma il lassismo con il quale sceglie di raccontarle. Con un guizzo che anche un meno esperto avrebbe saputo trovare e imprimere, anche situazioni stantie e stra-viste come quelle presentate in quest’albo sarebbero parse più fresche.
  11. Recuperata ora grazie alla collana “SuperTex” Storia davvero gradevole, con un Tex in solitaria che ogni tanto non dispiace vedere. Anche qui un soggetto classico con alcune variazioni sul tema, ma ciò che ho apprezzato è il ritmo, sempre serrato, mai un attimo di respiro. L’avventura si legge tutta d’un fiato grazie all’incessante azione, alla sua brevità (funzionale all’almanacco su cui fu pubblicata) e agli scarni ed essenziali dialoghi. Concordo pienamente con questi commenti qui citati (anche se il soggetto non sembra essere solo ed esclusivamente attribuibile a Nizzi) Davvero una bella prova di Nizzi e Ortiz, che confezionano una storia semplice ma appassionante. Più storie così! Saludos amigos
  12. Secondo albo appena finito di leggere. Questa è una storia che non sarà certo ricordata in futuro. Amo i soggetti classici, ci sono stati periodi in cui li desideravo e preferivo a quello che la regolare aveva da offrire. Ma le storie “classiche” bisogna saperle scrivere, o quanto meno bisogna essere ispirati. Se la sceneggiatura è pigra anche se ben fatta, se lo svolgimento è da compitino senza infamia e senza lode scritto col pilota automatico, tutto questo il lettore lo nota. E il più delle volte non lo apprezza. Non riesco a trovare grandi difetti se non quanto ho scritto. È il guizzo che è mancato, quella sterzata che l’autore tante volte ha dimostrato di saper dare alle storie. Peccato perché il materiale e gli spunti c’erano tutti. Penso di non essere stato l’unico, e che anche voi abbiate notato alcuni spunti tratti dalla splendida storia di Boselli e Ortiz “Sulla pista di Fort Apache” Tra le note positive di questa storia, i meravigliosi disegni di Bruzzo, nel secondo albo in crescendo sul primo, gli scambi e l’affiatamento tra i pard (che qui incredibilmente riescono a uscirne in maniera più che decorosa anche se con battute troppo enfatizzate), il soldato fuggiasco Kirby finalmente più presente e caratterizzato e il finale, in cui il capitano Stanley vive un brutto quarto d’ora. L’ho trovato ben scritto, anche se mi dispiace che Tex non si sia “occupato personalmente” del responsabile del massacro (gesto e villain verso il quale avrei mostrato parole e atteggiamenti di più dura condanna) Giusto che a prendersi la meritata vendetta sia stata la ragazza indiana. In definitiva, storia da 7, non da demolire ma verrà ricordata per essere (credo) l’ultima di Nizzi sulla regolare. Peccato, perché di belle avventure ne ha scritte davvero tante. E credo gli andrebbe riconosciuto con la stessa forza con cui si distruggono le sue prove insindacabilmente oscene. Saludos amigos
  13. Storia appena riletta grazie al maxi albo che racchiude l’intera saga del Carnicero. Un esordio fortunato quello di Nizzi sulla regolare, che per non rischiare sceglie un soggetto che gli permetta di percorrere una pista sicura, ripescando uno degli antagonisti più spietati della saga. Questo però non rendeva scontata la riuscita finale della storia.. non basta prendere un protagonista del passato e metterlo in un albo per decretarne il successo (vedasi tanti esempi di ritorni in tempi recenti). Bene, qui l’operazione può dirsi riuscita. È raro che un sequel sia all’altezza del precedente (nel cinema in pochissimi ci sono riusciti, mi viene in mente solo Il Padrino I e II) ma questa storia mi ha coinvolto quasi quanto l’opera originale. El Carnicero è quasi più cattivo qui che in “Guerra sui pascoli”, la storia scorre via bene senza i grossolani difetti che purtroppo incontreremo nella fase più avanzata della scrittura nizziana. La “resurrezione” del Carnicero è abbastanza plausibile, gli eventi passati vengono narrati senza spiegoni fine a se stessi rendendo la storia fruibile anche a chi non abbia letto il prequel. I personaggi giocano bene tra loro, con ruoli ben dosati tra protagonisti e comprimari. La parabola del villain destinato a rivivere il suo incubo tale e quale alla storia precedente è una scelta che ho apprezzato. La storia a mio avviso si perde un po’ nel finale, un po’ tirato via frettolosamente da quando Tex fa irruzione nella villa, ma nel complesso si fa leggere tutta d’un fiato. Peccato non aver approfondito le sorti dei coniugi della locanda, e dei sodali di Balder lasciati nella carrozza prima dell’assalto alla residenza del villain, tra cui la pericolosa Zelda. Riconosco che disegni di Fusco sono di pregevole fattura, anche se non sono tra i miei preferiti in assoluto. Soprattutto i volti, che in alcuni casi trovo scostanti: ora quasi eccelsi, ora “scarabocchi”. In definitiva una bella storia che ho apprezzato. Non grido al capolavoro, forse anche perché l’ho letta subito dopo quella di GLB, e anche se Nizzi cerca di scrivere in continuità, una certa differenza stilistica si nota. Non è un male, ogni autore ha una sua cifra, l’importante è non tradire l’essenza del nostro eroe, come il suo creatore l’ha voluto. Nizzi da questa storia prosegue, sulla sua personale strada, non rovinando il personaggio. Saludos amigos
  14. Saludos amigos Chi non ha mai sentito parlare di Jesse James? Ebbene.. io. Faccio “mea culpa” La sua fama lo precede, eppure il suo nome o la sua aura di leggenda del west non ha mai fatto nascere in me la curiosità di saperne di più sulla sua vita. Grazie a Boselli, ho scoperto un personaggio, negativo, che però ha fatto, metaforicamente, breccia nel mio cuore. Sebbene sia la personificazione del “male”, non si può non restare affascinati dal suo carisma, dalle sue doti affabulatorie. Ottima in tal senso la scena in cui viene presentato, quella della rapina al treno, nella quale la caratterizzazione del personaggio viene fuori bene, chiara, senza bisogno di dialoghi esplicativi, che comunque non mancano qui e la in quest’albo (e non solo in questo) Boselli si è destreggiato bene, come sempre, nella gestione dei tanti comprimari che si affacciano in questa densa quanto breve avventura. Alcune scene sono davvero godibili, cariche d’azione ed emozioni. La rapina finita male in Minnesota, l’assalto della Pinkerton al ranch di famiglia (drammatico) Ed una per tutte, ho amato quella che vedeva i fratelli riuniti a tavola dopo il colpo.. girata perfettamente, realistica, semplice, molto immersiva, ad un tratto mi è sembrato quasi di essere seduto accanto a loro Pretestuosi i commenti riguardo alla conoscenza, a fine 800, di personaggi come Robin Hood, o dell’aggettivo sibartico (tra l’altro usato da un giornalista, che si desume abbia un minimo di proprietà di linguaggio) .. trovo che @borden abbia spiegato più che bene come debba essere interpretato il tutto I disegni di Brindisi sono sontuosi come al solito, anche se stavolta mi è parso un pochino più sottotono.. Ottimo albo dunque, dove storia e Storia si inseguono, si sovrappongono, sfumate e l’una sull’altra. Difficile farlo. Boselli ci riesce, e anche bene. Ma non è la prima volta. Inevitabili quindi alcuni paletti nella sceneggiatura, limitando l’interazione tra protagonista e co-protagonista (dove Tex qui è il co-protagonista) a un fugace incontro, innocuo per entrambi, ma dalla conclusione ovvia nel rispetto della Storia. Quindi, in definitiva lo speciale mi è piaciuto molto. Tante scene mi rimarranno impresse, la storia può definirsi riuscita e si merita un bell’8 pieno. Ma percepisco, chiudendo l’albo, un senso di leggera insoddisfazione. Come se ci fosse stato dell’ottimo potenziale non sfruttato totalmente. Magari Tex e Jesse s’incontreranno nuovamente.. o forse no. Sono arrivato alla conclusione che l’unica colpa che ha questa storia è averla letta il giorno dopo aver terminato il Texone n.39, “Per l’onore del Texas”, dello stesso sceneggiatore, che mi ha sconvolto positivamente. Devo ancora riprendermi da quella storia epica che mi ha tanto emozionato, della quale farò una seconda lettura e scriverò una recensione nei prossimi giorni Hasta pronto hermanos
  15. Condivisibile, più o meno, il commento di Exit. Più che altro mi ha strappato qualche sorriso. Ma sebbene rispetti la sua opinione sicuramente simile a quella di altri di voi.. a me non è dispiaciuto questo inizio. Non ho trovato i tipici difetti nizziani che ormai mi aspetto di trovare ogni volta dietro l’angolo. Ho apprezzato che per una volta due dei pard si dedichino a faccende “base”, ma è la vera e normale vita del west, che per quanto mi riguarda rende tutto più credibile, senza che i nostri siano sempre e costantemente impegnati in gesta eroiche e rischiose. È vero che ormai non ci sono “sussulti” di sceneggiatura da ricordare, e che sembra scritta come già detto da alcuni “col pilota automatico”, ma al momento non presenta difetti ed è una storia “Classica” nel miglior senso possibile. Soggetti stra-abusati, è vero. Ma dopo ottant’anni.. Vedremo come andrà a finire, ma consiglio a tutti quelli che l’albo l’hanno comprato, di leggerlo fino alla fine. Perché solo così si avrà una visione più ampia e si potrà esprimere un parere in merito. Per demolire la storia. Per elogiarla. Ma almeno si sarà letta. I disegni di Bruzzo promossi, e la copertina è la migliore da molto tempo a questa parte. Osceno il confronto con la prossima, onestamente molto brutta. Saludos amigos
×
×
  • Create New...

Important Information

Terms of Use - Privacy Policy - We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.