Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

Collaboratori
  • Contatore Interventi Texiani

    8404
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    165

Tutto il contenuto pubblicato da ymalpas

  1. ymalpas

    Copertine Di Tex

    Ho spostato questa discussione dalla sezione DOWNLOADS a questa, DOMANDE DEI LETTORI, che ne è la sede ideale.
  2. ymalpas

    Tex In Libreria

    Il catalogo "I cinquant'anni di Tex" a cura di Roberto Festi che, in 160 pagine e oltre 200 illustrazioni, raccoglie i materiali delle tre mostre omonime (allestite nel 1998 a Trento, Torino e Carpi e fra loro complementari) e presenta interventi, fra gli altri, di Daniela Pancheri, Alberto Abruzzese, Maurizio Scudiero, Lillo Gullo, Luca Mencaroni, Sergio Pignatone e Paolo Guiducci. Costa 25 euro, ed è un bel volumone che mi sento di consigliare!
  3. Nel numero 96, nelle prime pagine, trovate un'altra scenetta da saloon in cui il vecchio cammello fa la sua bella figura, mentre Tex....
  4. ymalpas

    Il Mercato Di Tex

    Grazie per queste informazioni Corvo59, se riesci a recuperare quelle preziose missive, non dimenticarti di questo topic!
  5. ymalpas

    Il Mercato Di Tex

    Perchè Tex vende più di Zagor? Articolo a cura di Moreno Burattini. Zagor vende circa 65.000 copie mensili, che sono comunque un risultato eccellente per un fumetto, in Italia, ai nostri giorni. Nei suoi momenti migliori, oltre vent'anni fa, Zagor vendeva 220.000 copie. Poi ci sono stati momenti bui che Tex invece non ha avuto. Tex inoltre è un personaggio di impostazione più tradizionale rispetto a Zagor, quindi può contare su un plafond di partenza più ampio. Tex è saldamente legato al western e alle sue regole, pur con le inevitabili eccezioni, e le regole del western sono note e accettare da tutti; Zagor invece si trova a spostare continuamente i confini del proprio campo d'azione, non è possibile etichettarlo in un genere preciso, e se questo può sembrare un vantaggio in realtà disorienta i lettori più tradizionalisti che trovano "rassicurante" l'etichetta di un prodotto. Inoltre Zagor è nato come fumetto per ragazzini ( il target iniziale, secondo Bonelli stesso, doveva essere quello di Blek e Capitan Miki ) mentre Tex si presentava come un fumetto più maturo: questo ha portato a far sè che Tex conservava i suoi lettori anche da adulti ( nessuno si è mai vergognato di leggere Tex ) mentre Zagor li perdeva. Oggi non è più così, nel senso che Tex e Zagor non si rivolgono più un pubblico diverso, ma sostanzialmente allo stesso. Però un giovanissimo cresciuto a pane e manga che voglia avvicinarsi a un fumetto "storico" e tradizionale sente più il richiamo di Tex, la cui fama è consolidata e riveste il personaggio con l'aura del mito, piuttosto che di Zagor, che comunque è molto amato da chi lo conosce già. A tutto ciò si aggiunga che quando Zagor è nato, Tex era già "vecchio", editorialmente parlando: esisteva da 13 anni! Aveva consolidato una certa fama, stava già diventando un mito. Per la casa editrice Tex è sempre stata una garanzia anche economica, logico che abbiano sempre investito su di lui, anche nella campagna-acquisti di nuovi disegnatori, facendo affluire l' i vari Ticci, Fusco, Civitelli, Villa... Settembre 1999.
  6. ymalpas

    Il Mercato Di Tex

    Gli stipendi Bonelliani Articolo di Moreno Burattini. E' iniziata una discussione sul prezzo al pubblico degli albi Bonelli e il suo rapporto con i compensi agli autori. Chiamato in causa, rendo la mia testimonianza e giuro di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. Dunque: è innegabile che i compensi pagati da Bonelli ai suoi autori sono, mediamente, superiori a quelli delle altre case editrici. In alcuni casi, di parecchio. Tuttavia ciò non dipende dal fatto che Bonelli paga cifre fuori dal mondo, sono gli altri editori che pagano poco, se non pochissimo. Bisogna tenere presente che saper scrivere e saper disegnare IN UN CERTO MODO sono doni e talenti rari a trovarsi. Di Claudio Villa in Italia ce n'? uno solo, insomma. E se Villa fosse pagato come un idraulico, forse gli converrebbe fare il grafico pubblicitario o l'illustratore per libri e riviste, se non appunto l'idraulico, piuttosto che disegnare i fumetti. Insomma, la professionalità va pagata perchè è merce rara ( e questa è una regola del mercato, non me la invento io ). Chi paga poco, non avrà a disposizione professionisti ma dilettanti allo sbaraglio (e potrei citare decine di testate di editori improvvisati, testate oggi chiuse, con eroi raffazzonati, scritti male e disegnati peggio). Adesso mi toccher? fare un peana in favore di Bonelli, non prendetela per piaggeria ( tanto Sergio non leggerà mai queste righe, visto che per lui Internet non esiste! ). Gli addetti ai lavori lo sanno benissimo, ma forse è il caso di ripeterlo a beneficio dei profani, come i rapporti fra autori ed editori di fumetti non sono mai stati idilliaci in nessuna parte del mondo e segnatamente in Italia. Da sempre, sceneggiatori e disegnatori sono stati sfruttati e malpagati da editori pirati che non hanno corrisposto diritti per le ristampe e le edizioni estere, che li hanno vincolati a contratti capestro, che si sono impossessati dei loro personaggi, che non hanno restituito gli originali. Per non parlare delle case editrici improvvisate che non hanno mai tutelato la professionalità degli autori imponendo ritmi massacranti a tariffe miserabili per dare alle stampe tavole fumettate frettolose e ignobili, al solo scopo di cavalcare l'onda dei successi altrui; salvo poi dichiarare bancarotta mettendo in salvo il proprio capitale e lasciando nei guai chi ha lavorato per loro. Non si può certo generalizzare, e di sicuro oggi le cose vanno meglio di un tempo, ma se sono migliorate gran parte del merito va proprio all'esempio di Sergio Bonelli che è, da sempre, quello che si dice ( e mi limito a ripetere un parere pressochè unanime ) un vero "signore" : chiunque abbia avuto rapporti di lavoro con lui può testimoniare, salvo la malafede, come egli abbia sempre corrisposto ai propri autori le migliori tariffe, con correttezza, precisione e puntualità. Anche in passato, in assenza di precise normative in materia di contratti e rapporti, si è sempre preoccupato di sperimentare nuove strade e soluzioni che servissero ad appianare nel miglior modo possibile le divergenze e ripartire in modo consono diritti d'autore e royalties. Chi lavora per Bonelli si vede pagate le ristampe e le edizioni estere. A me per esempio arrivano ( pochi ) soldini per Zagor in Turchia, in Slovenia, in Croazia, in Serbia, in Macedonia e pefino in Albania. Non altrettanto accade, per esempio, per le storie da me scritte per altre case editrici. I disegnatori tornano in possesso dei loro originali ( altrove, non è sempre così ). Per Bonelli l'assoluta correttezza è stata, ed è, il suo chiodo fisso anche nei rapporti con il pubblico: i lettori che gli scrivono ottengono una risposta privata, incontrando gente per la strada o nelle manifestazioni fumettistiche si è costantemente dimostrato attento e disponibile verso tutti, non sono mai stati distribuiti in edicola ricopertinati spacciati per qualcos'altro ( pratica invece tuttora diffusa presso altre case editrici ), la qualità della carta, della stampa, della rilegatura non hanno mai lasciato a desiderare ( salvo per incidenti di percorso a cui si è cercato subito di porre rimedio ), i prezzi sono sempre stati contenuti alla portata di tutte le tasche, e io stesso ricordo di aver visto Bonelli lottare perchè anche la Glamour riducesse al minimo il costo all'acquirente dei suoi volumi quando questi avevano per oggetto disanime dei personaggi di via Buonarroti, in modo che il maggior numero possibile di persone potesse fruirne. Non basta: chiunque conosca Bonelli anche solo un po' non può non rendersi conto di come ciò che lo animi, più che la logica imprenditoriale, sia il più autentico amore per il fumetto: lo si vede da come partecipa agli incontri con i lettori, da come sponsorizza manifestazioni del settore, da come ne organizza in proprio con grande spiegamento di mezzi ( si pensi al Dylan Dog Horror Fest), da come segue le fanzine, da come vuole personalmente visionare le tavole di prova degli aspiranti che a decine ogni giorno gli si presentano, da come coccola i suoi disegnatori portandoseli dietro dappertutto, andando a pranzo e a cena con loro tutte le volte che può. Ci sono poi le cose che chi sta dietro le quinte sa e che in genere si fa a meno di dire, come l'aiuto concreto dato a vecchi artisti in difficoltà, o alle famiglie degli scomparsi, o al vero e proprio salvataggio da lui compiuto nei confronti di case editrici concorrenti che versavano in cattive acque, a testimonianza di come Sergio non faccia l'editore di fumetti con lo stesso spirito con cui farebbe l'albergatore o il produttore cinematografico. Bonelli ama davvero gli eroi di carta e gli autori che li fabbricano. Sono il suo mondo, la sua vita: magari fosse così per tutti gli affaristi senza scrupoli che imperversano nel settore. Oh, certo: Sergio non è uno stinco di santo, e ha anche lui i suoi difetti. Qualcuno lo può accusare di essere umorale; qualcun altro può sostenere che dati i suoi mezzi non investe abbastanza in un tipo di fumetto diverso da quello "bonelliano" (ma il caso Bacilieri è lì a testimoniare il contrario, e in passato ha perfino prodotto la maggior parte dei fumetti italiani pubblicati da Comic Art). Vabbè, ciò premesso, non tutti gli autori bonelliani guadagnano allo stesso modo. Dipende anche dal personaggio a cui lavorano (chi disegna Tex guadagna di più di chi disegna Nick Raider). E direi anche che certi autori di Zagor o di Mister No, se non riescono a consegnare un numero significativo di tavole non guadagnano molto di più di un operaio specializzato. Io stesso, che non mi lamento, se non faccio 100 tavole al mese non posso dormire sonni tranquilli, per cui chi si ferma è perduto (e perdere tempo a scrivere questo messaggio significa fare una tavola in meno di sicuro!). Però, chi disegna Lazarus Ledd o Alan Ford guadagna certo di meno di chi disegna Zona X. E Trillo mi ha detto di smettere Cybersix perchè l'Eura non può pagarlo a sufficienza. Il dramma è accentuato dal fatto che, in pratica, non ci sono altri editori che possono pagare come Bonelli, se non (forse) la Disney e il Giornalino. Tuttavia le spese di Bonelli non sono solo destinate a pagare gli autori, ma all'intera struttura: ci sono decine di redattori, magazzinieri, fattorini, grafici che contribuiscono all'alta qualità media del prodotto (che altre case editrici non riescono a garantire). Le spese generali dell'azienda sono così alte che se un fumetto Bonelli non vende oltre quarantamila copie, di solito è in passivo. Per altri editori più piccoli, quarantamila copie sono un sogno. E per quel che ne so, le 3500 lire sono il limite minimo a cui Bonelli può tenere il prezzo (inchiodando l' anche i "concorrenti", che ne soffrono moltissimo avendo bisogno di alzare questa cifra). Fra l'altro, se il prezzo aumentasse sai che strilli e che pianti e che invettive, ma io sfido chiunque a trovare un prodotto paragonabile (per divertimento offerto, per qualità dell'oggetto) che costi così poco. Chi si lamenta per le 3500 lire di Nathan Never magari poi va in discoteca e ne spende 35000 senza battere ciglio. Alla fine la discoteca gli sguscia di mano la mattina dopo, e non gli resta altro che il mal di testa. Un fumetto invece, come il diamante, è per sempre! Infine, scusate la prolissità, due parole sulla carta. Guardate che, lo dico da addetto ai lavori, vi sbagliate. La carta Bonelli è buona ed è fatta apposta per la casa editrice, e si chiama appunto SBE: è un miracolosa per quanto resiste e per quanto pesa poco.
  7. ymalpas

    Il Mercato Di Tex

    DATI DELLE VENDITE DEGLI ALBI DI TEX L'editore non fornisce dati sulle vendite dei suoi albi mensili. Le cifre che seguono sono desunte da interviste, articoli, voci sparse. Alcune sono ufficiali e attendibili, altre, purtroppo, solo ufficiose. Se siete a conoscenza di altri dati, potete postare un messaggio nella presente discussione. 2016 180.000 copie 2014 190.000 copie ( fonte: sito fumettologica. it ) 2013 205.000 copie ( fonte ufficiale: Mauro Boselli) 2012 210.000 copie ( fonte ufficiale: Mauro Boselli) 2011 2010 2009 2008 220.000 copie ( fonte ufficiale: intervista a Sergio Bonelli ) 2007 2006 240.000 copie ( fonte ufficiale: rivista "Fumo di China" ) 2005 2004 2003 2002 250.000 copie ( fonte ufficiale: intervista a Sergio Bonelli sulla rivista "Sette" ) 2001 2000 300.000 copie ( fonte non ufficiale: sito AFS News) 1999 1998 1997 1996 1995 350.000 copie ( fonte ufficiale: articolo di Repubblica ) 1994 1993 1992 330.000 copie ( fonte ufficiale: rivista Dime Press, picco negativo toccato in quegli anni ) 1991 380.000 copie ( quotidiano La Stampa, riferito al primo semestre ) 1990 1989 1988 1987 1986 1985 600.000 / 700.000 copie ( fonte ufficiale: La Repubblica ) 1984 1983 1982 1981 600.000 copie ( fonte: La Stampa ) 1980 1979 1978 1977 oltre 500.000 copie ( fonte ufficiale: intervista a Sergio Bonelli ) 1976 1975 1974 1973 800.000 copie 1972 1971 1970 © Tex Willer Forum
  8. ymalpas

    Improbabili Parodie Texiane...

    No, non è il caso di chiuderlo, ?vero che è molto dissacratorio, ma puo' starci. L'importante è non esagerare con le volgarit?.
  9. ymalpas

    Improbabili Parodie Texiane...

    haha haha haha PS i titoli sono già oggetto di parodia con le vignette / tavole --> aspetto di sentirne delle belle!!!
  10. ymalpas

    Interviste Agli Autori

    <div align="center"> Auguri Tex, eroe per amico Il personaggio Bonelli compie 60 anni Intervista a Sergio Bonelli di Domenico Catagnano, apparsa nel settembre 2008 su www.tgcom. mediaset. it <div align="justify"> Quella di ?Tex, un eroe per amico? è una citazione, che si riferisce all'omonimo titolo di un preziosissimo volume uscito dieci anni fa che festeggiava il cinquantennale del ranger. Mezzo secolo sembrava davvero un'eternit?, un incredibile traguardo per un personaggio nato senza grosse pretese e che invece è diventato uno dei punti di riferimento del fumetto italiano. Un amico, insomma, per diverse generazioni. E ora gli anni sono diventati sessanta, considerato che il 30 settembre del 1948 faceva la sua comparsa ?Il totem misterioso?, prima striscia della lunga saga. E con chi se non con Sergio Bonelli, figlio di Gian Luigi, il creatore di Tex Willer, oggi editore delle sue avventure, si possono scambiare quattro chiacchiere per festeggiare l'evento? Peste, sono già sessanta! Niente male per un personaggio su cui all'inizio suo padre non aveva scommesso? Proprio così. In quel periodo mio padre e Galep (al secolo Aurelio Galleppini, il disegnatore per eccellenza di Tex, ndr) lavoravano su Occhio Cupo. Galep aveva una mano straordinaria e si ispirava ai grandi disegnatori americani, Alex Raymond in primis. Occhio Cupo era un albo destinato a un ?lite che capisse un disegno raffinato, curato. Galep lo disegnava con tutti i crismi di giorno e poi, alla sera, a tempo perso, faceva queste striscette su un cowboy che era destinato a diventare uno dei tanti che erano nelle edicole di quel periodo. Con nostra grande sorpresa Occhio Cupo non ha avuto successo, mentre questa strisciolina disegnata in gran fretta e che mio padre scriveva molto velocemente via via ha riscosso i consensi dei lettori, nonostante lo ritenessimo un prodotto di serie B. Ma fu successo immediato? No, Tex ha cominciato ad andare bene dieci anni dopo la sua nascita, i primi anni sono stati faticosi. In quel periodo il western andava forte, c'erano fumetti tipo "Il piccolo sceriffo", "Capitan Miki" e "Grande Blek" che erano scritti per i ragazzi. Bonelli padre scriveva per un pubblico un po' più adulto, e Tex tardava ad affermarsi. Una volta esploso, è stato in inarrestabile ascesa fino agli anni '80. E oggi come va? Inutile nasconderlo, abbiamo perso molti lettori rispetto a quindici-vent'anni fa, vendiamo un po' più di un terzo se facciamo il confronto col periodo d'oro. Tex però tra i fumetti della nostra casa editrice è quello che vende ancora di più, 220-230mila copie al mese. E? seguito da Dylan Dog, già il terzo che è Nathan Never vende solo 60mila copie. Con alcune testate faccio fatica ad arrivare alle 40mila copie. E? possibile fare l'identikit del lettore medio di Tex? E' una persona matura, non un ragazzino, e condivide con noi quei valori in cui credeva tanti anni fa e che magari un po' ingenuamente segue anche oggi. Tex è la rappresentazione di chi sta con i deboli, con la giustizia, rappresenta il trionfo dell'amicizia, della lealt?, persino della famiglia. E sono lettori molto affezionati al personaggio, basta vedere come seguono anche le ristampe? Cio?? Quelle della serie regolare vanno ancora bene, vendono 30-40mila copie al mese, ed è una cosa impensabile perchè praticamente noi ristampiamo il personaggio da sempre. Ma ci hanno sorpreso, fino a un certo punto, quelle fuori serie realizzare col gruppo l'Espresso. Vuoi la novità del colore, o la carta bella, o l'edizione che è più elegante, fatto sta che anche il lettore "storico" di Tex le ha acquistate, forse perchè la sua collezione sta un po' invecchiando? Ma torniamo al 1948, al sodalizio tra suo padre e Galep? Quell'anno Galleppini lavorava e abitava già a casa nostra, a Milano, perchè in quel periodo trovare alloggio in città era cosa difficilissima. Erano due persone diverse, mio padre era estroverso, super orgoglioso del proprio lavoro e ovunque andassimo veniva sempre fuori che lui era quello che scriveva Tex. Il fumetto è stata la motivazione della sua vita. Galleppini era tutto il contrario, stava molto per conto suo. Era un uomo tutto casa e famiglia, non dava troppa confidenza. Loro due si vedevano abbastanza spesso, anche se Galleppini si stabil' in Liguria. Andavano d'accordo, forse anche perchè abitavano distanti. D'estate andavano a fare le vacanze assieme sulle Dolomiti. Due personalit? molto diverse, quindi? S?, e nel lavoro in fondo nessuno dei due ha cercato di sovrastare l'altro. Spesso è il disegnatore che si pone in quest'ottica dominante, ma Galleppini non ha mai cercato di mettere nel fumetto la sua grande abilità in modo da distrarre dal racconto, anzi, molto umilmente, da grande professionista, si metteva al servizio del racconto, e forse anche questo è piaciuto ai lettori. Il loro è stato un incontro giusto al momento giusto. Suo padre raccontava l'America del west ma non ci era mai stato. A cosa si ispirava? Lui andava tantissimo al cinema e leggeva molta letteratura popolare americana, sapeva a memoria Jack London e amava molto Zane Grey. Gli piaceva ritenersi come Salgari, che descriveva i posti senza esserci mai stato. Ma alla fine in America ce l'ho portato io? Ci racconti? Era il 1988. Io, lui, che aveva già 80 anni, e mio fratello, facemmo un percorso molto texiano, dall'Arizona al New Mexico. Lui faceva finta di niente, di non sorprendersi di nulla, ma noi capivamo che era molto felice di stare l'. E chiaramente non mancarono bistecche alte due, tre e quattro dita con patatine, che facevano parte regolarmente della sua dieta. Per i sessant?anni è uscito un albo tutto a colori, come nella miglior tradizione delle ricorrenze in casa Bonelli, dove torna in un flashback Lilyth, la moglie indiana di Tex, forse fatta morire troppo presto. Come sarebbero state le avventure di un Tex sposato? Quando andavamo al cinema a vedere i western, a mio padre piacevano le eroine dei film d'avventura, non gli davano fastidio. Ma il pubblico quando spuntava una donna che diceva al protagonista di non andare allo scontro fischiava, vedeva malvolentieri questa presenza femminile. Bonelli era un sostenitore del filone avventuroso e in fondo anche un po' violento. Finch? gli ha fatto comodo che Tex avesse una moglie, l'ha tenuta. Appena ha capito che poteva dargli fastidio, l'ha eliminata. Invece è ?sopravissuto? il figlio, Kit Willer? Allora andavano forte gli albi con protagonisti bambini, e lui, che aveva visto la difficolt? iniziale di Tex perchè lo rivolgeva ai grandi, aveva aggiunto un personaggio giovane per conquistare un'altra fetta di lettori. Pensi che avevamo previsto una serie in cui si vedeva solo Kit Willer, ma poi abbiamo cambiato idea. E? un personaggio che, mi rendo conto, ha pochi tratti caratteristici, ma mio padre lo ha tenuto vita perchè gli ricordava una sua passione giovanile? Ossia? Con Tex, Kit Willer, Kit Carson e Tiger Jack lui ha ricreato i quattro moschettieri. Amava tantissimo Dumas, l'idea di avere quattro personaggi lo riportava allo scrittore francese. In allegato al numero del sessantesimo anche un romanzo scritto da Gian Luigi Bonelli nel 1951, ?Il massacro di Goldena?, una ver? rarit? che mostra un lato poco noto di suo padre? Lui era un appassionato di letture popolari, ed era inevitabile che avesse la tentazione di diventare il nuovo Salgari. I suoi romanzi sono cose scritte negli anni '30, e mostrano tutti i segni del tempo. C'è stato un momento in cui si era appassionato agli americani che scrivevano polizieschi tosti, duri, tipo Mickey Spillane. Aveva preso una cotta per un certo tipo di letteratura sia gialla che western alla Louis L'Amour, gli era venuta voglia di scrivere queste cose, voglia che poi gli è passata alla svelta e non gli è più tornata. Mio padre era un entusiasta, e passando ai fumetti trov? un modo di raccontare talmente nuovo che risult? più vicino alle sue corde. Era affascinato dal cinema, quindi dal movimento, e tutto quello che era esprimibile in questa maniera gli dava più soddisfazione. Aveva capito insomma che per lui era meglio raccontare le storie con le figure più che con le sole parole. E ?Il massacro di Goldena?, nato come romanzo, divent? anch?esso anni dopo un'avventura a fumetti disegnata da Ticci. Domandina finale tanto scontata quanto necessaria: nell'attesa di altre ricorrenze, quali novità ci riserva il futuro di Tex? Io sono un sostenitore della tradizione, ogni tanto cambiamo sceneggiatori o disegnatori e questo ogni tanto ci preoccupa perchè il pubblico vorrebbe che noi non cambiassimo mai. Ho il problema opposto rispetto ad altri editori: invece che inventare cose nuove per Tex devo salvaguardare gli schemi abituali che i lettori apprezzano. A noi piace l'idea che sia un portabandiera del modo di sceneggiare e di proporre delle storie che oggi non vanno più.
  11. I premi ANAFI del 2008 sono andati, per quanto riguarda gli autori bonelliani, a Corrado Mastantuono ( Miglior disegnatore ) e a Gianfranco Manfredi ( Miglior sceneggiatore ). "Tex Collezione storica a colori" edita da Repubblica-L'Espresso, è stata giudicata la Miglior iniziativa editoriale! Un premio alla carriera è stato conferito infine a Roberto Diso.
  12. Per la regia e sceneggiatura di Armando Traverso, Radio2 ha mandato in onda delle storie di Tex riadattate in forma di sceneggiato radiofonico. La prima trasmissione, "Le avventure di Tex Willer", in 20 episodi, risale al 2001. La seconda, "Ombre nella notte", in 10 episodi, è stata trasmessa per la prima volta dal 21 giugno al 2 luglio del 2004 ( in contemporanea, dunque, con l'uscita in edicola dell'omonimo Texone ). La voce del ranger è di Marco Mete nel primo sceneggiato e di Francesco Pannofino nel secondo.
  13. ymalpas

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Fonte: http://fumettidicarta. blogspot.com/2008/10...-tempi-del. html Sergio Bonelli ha raccontato due aneddoti su Magnus. Due "lezioni di vita", come le ha chiamate l'editore e scrittore; due esempi di dedizione, amore per il fumetto, rispetto e professionalità. Per svariati anni Bonelli aveva corteggiato il Raviola chiedendogli di disegnare il Texone ma la risposta era sempre stata picche. Non c'era verso di convincerlo. Poi un bel giorno fu lo stesso Magnus a cambiare idea e farsi avanti: in pratica fu lui a dire "Faccio il Texone". Bonelli rimase sorpreso perchè ormai si era quasi rassegnato e non sperava più di fargli cambiare idea, ma prese la notizia con diffidenza. Pensè che forse non c'era vero interesse, visto che per anni Magnus non ne aveva voluto sapere, che probabilmente il disegnatore bolognese puntava solo al ritorno economico e che se la sarebbe cavata sfornando tavole dignitose ma non eccelse. E invece Bonelli dovette ricredersi fin da subito. La cura di Magnus era maniacale e Bonelli doveva strappargli di mano le tavole altrimenti il disegnatore, sempre puntiglioso e insoddisfatto, le avrebbe corrette e ritoccate all'infinito. Scherzo o verità che sia, una volta Magnus gli disse che non gli piaceva la venatura di una foglia! Il secondo aneddoto riguarda gli ultimi tempi di lavoro sul Texone. Magnus era stato colpito da una malattia incurabile e sia lui che Bonelli sapevano che non gli rimaneva molto tempo. Quando Magnus stava male e ci si sarebbe aspettati che si sarebbe fermato arrendendosi al male, intensificò il lavoro per riuscire a completare il Texone. Un giorno Bonelli ricevette un telegramma, oggi incorniciato e appeso nel suo ufficio, con scritto semplicemente "Finito, Magnus"."
  14. Nelle prossime settimane il festival del fumetto Moncalieri Comics ospiter? diverse mostre dedicate a Tex, con raccolte di tavole e illustrazioni dei disegnatori tradizionali e di autori italiani e internazionali che in passato non si erano mai (o quasi mai) confrontati con il personaggio. Inoltre è da segnalare un'esposizione che vede protagonista Fabio Civitelli, intitolata: "dalla Francia con amore"."Ci sono autori che hanno scambi epistolari con altri autori di altri paesi per confrontare pensieri e opinioni. Fabio Civitelli li ha con Jean Giraud, in arte Moebius. I loro scambi non sono solo epistolari. Loro amano disegnare reciprocamente l'altrui personaggio. Infatti Jean Giraud disegna Tex e Fabio Civitelli disegna Blueberry. Questo straordinario carteggio fatto di disegni e piccoli saluti di uno e dell'altro autore, viene raccontato ed esposto al pubblico."
  15. Bellissima, Jim! Sei un fine umorista!!!
  16. ymalpas

    Galleria Di Claudio Villa

    La copertina è molto simile ad un altra apparsa di recente nella serie regolare... Quella del cartonato mi sembra migliore ( sarà anche per l'ambientazione notturna de "Il killer misterioso" ), forse c'è solo un errore di proporzioni nella spalla XXL di Tex, ma è come cercare il pelo nell'uovo.
  17. ymalpas

    Galleria Di Claudio Villa

    La copertina del cartonato, a quanto pare ormai disponibile in libreria ( foto di Corwin tratta dal forum di scls. it ). Claudio non sbaglia un colpo! Chi è intenzionato a comprarlo, ci faccia sapere...
  18. ymalpas

    La Biografia Di Tex Willer

    Nel prossimo texone, quello di Suarez, Tex sarà alle prese con una guerra d'indipendenza a Cuba. che si è svolta storicamente tra il 1876 e il 1886.
  19. ymalpas

    [Maxi Tex N. 12] Lo Squadrone Infernale

    Non lo sapremo mai, probabilmente. Due fattori, la "prima volta" texiana di Cossu e la lunghezza del maxi potrebbero aver fatto propendere per un piccolo aiuto esterno, così come è possibile che lo stesso disegnatore abbia in corso d'opera rivisto un poco l'impostazione dei suoi disegni ( specie se l'inchiostratura è andata di pari passo con le matite ). Vado un po' off topic... è una semplice curiosità, ma nella discussione su "I due rivali", in una delle immagini postate da Jim Davis, il Carson mi sembra opera di Gamba, puoi confermare Corvo59 ?
  20. ymalpas

    Bibliografia Di Tex

    <div align="center"> <div align="left"> Autore: Franco Busatta Titolo: Come Tex non c'è nessuno. Vita pubblica, segreti e retroscena di un mito. Collana: Best Sellers Editore: Mondadori Luogo e data di pubblicazione: Settembre 2008 Dimensioni del volume: Numero delle pagine: 211 B/n - colore: b/n Prezzo originario: 10,00 ? Reperibilit? in commercio: Si Contenuto del volume: riedizione del volume edito dieci anni prima dalla PuntoZero, la lunga e approfondita chiacchierata con Sergio Bonelli è stata ampiamente rivista e aggiornata. ***LIBRO CONSIGLIATO DAL FORUM ***
  21. Il cartonato Mondadori... ... e il Best Seller!
  22. La vedo solo ora... bellissima Wasted!!! E non avevo neppure voglia di ridere...
  23. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Si, non ti preoccupare, ci hai già raccontato come nasce una "tua" copertina, anzi sappiamo che la copertina mensile non è mai una sola, ma è accompagnata da una serie di prove e la scelta alla fine è sempre quella dell'editore ( il cassetto della tua scrivania deve custodire certi tesori... ci potresti ricavare un libro! ). La domanda andrebbe girata a Sergio Bonelli...
  24. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Claudio, guardando la bellissima copertina raffigurante la missione di Santa Cruz che fa parte della storia "Il tesoro di Santa Cruz" pubblicata da - La Repubblica - ho notato che il titolo e l'immagine riprodotta coincidono, così come coincidono ad esempio anche in... Altre volte però, come nella copertina "fuorviante" sotto riprodotta, ti aspetteresti dei rurales e ti trovi invece davanti a degli indiani... Come ti poni tu come autore davanti al dilemma di un lettore che non si raccapezza davanti a una copertina e a un titolo che non coincidono ?
  25. ymalpas

    Il "giallo" E Tex

    Di gialli Nizzi ne ha scritto anche negli ultimi anni, con esiti piuttosto deludenti, come ne "La banda dei tre"... ne riparleremo! Resta da affrontare anche il genere "giallo" nelle storie di Boselli e in quelle di Gianluigi Bonelli!
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.