Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

Collaboratori
  • Contatore Interventi Texiani

    8404
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    165

Tutto il contenuto pubblicato da ymalpas

  1. Interessante ipotesi sulla quale riflettere. Letteri dopotutto "pigliava" le cittadine e quelle intrise di magia... perchè no ?
  2. Come capolavoro forse no, però una storia di cinque albi e comunque di grande respiro anche volendone escludere la lunghezza, doveva essere gioco forza concepita già allora come un qualcosa di "speciale". L'attribuzione a Nicol' in effetti parrebbe a priori strana però...1 ) gli altri disegnatori erano probabilmente già impegnati in storie che non sono tra quelle che possiamo chiamare minori. Ticci per esempio era al lavoro su "Terra promessa" e da quello che lascia trapelare lui stesso nel recente allegato, era uno dei disegnatori più reputati da G. L. Bonelli ( leggere il paragrafo dove parla della storia "Massacro" ).2 ) Inoltre non conosciamo l'ordine di assegnazione delle storie, ma solo quello di pubblicazione. Nicol' da solo non ce la faceva a rispettare i tempi di pubblicazione, tanto che l'ultimo albo fu disegnato interamente da Gamba. Trattandosi di una storia lunga probabilmente dovremo retrodatarla e il problema è di quanto. Qui mi sono già espresso: ottima storia, ma non capolavoro! Ovviamente "in my very humble opinion" l'ho sempre reputata così.
  3. Abbiamo però anche l'esempio dato dall'unica "continuity" del centinaio: "San Francisco" & "Il tiranno dell'isola". Se la seconda ha una sceneggiatura decisamente meno spumeggiante, è anche vero che Nicol' ( pur cavandosela egregiamente ) soffre non poco l'ambientazione esotica della storia. Se Galep avesse disegnato anche la seconda parte forse oggi...!
  4. Non so come ma il discorso di corvo59 mi ha fatto pensare a un Ticci che ritocca per le ristampe i visi allungati del suo Tex del centinaio d'oro... che senso ha ritornare sul proprio passato e ridiscuterlo ?
  5. ymalpas

    [215/217] Santa Cruz

    Nizzi li ha riletti da poco, visto che ha citato questa storia proprio nell'albo del sessantennale adesso in edicola Battutaccia a parte, hai ragione, storie come questa oggi non si stampano più.
  6. Gli albi di Tex che contengono inserti, ricapitolando, sono:n° 71 ( due pagine dedicate al com. Mark )n° 80n° 116n° 122n° 161n° 175e il numero 271 che contiene otto pagine pubblicitarie sulla rivista bonelliana "Full". Se avete immagini, postatele.
  7. La prima storia di ambientazione cittadina si trova nel numero 37, "Falsa accusa", albo nel quale è contenuta la striscia "L'asso di Picche" datata 1958. La città è New Orleans!
  8. ymalpas

    Tex E Il Cinema Western

    Nell'avventura boselliana intitolata "La grande invasione", l'idea iniziale ( il ritorno di Tex dopo svariati anni di assenza in una Town per i funerali di un vecchio amico e conseguente flashback ) ricorda il film "L'uomo che uccise Liberty Valance". Le famiglie di coloni, Wayne, Carradine, Aldrich e Beresford, hanno cognomi di attori o registi di film westerns! In un'altra storia di Boselli "Il diadema indiano" la scena del saloon con il sangue che cola dal soffitto nel boccale di birra è tratto da "Un dollaro d'onore". Lo stesso film ha ispirato Nizzi che nella storia "Topeka" ha inserito l'idea dei banditi che tentano di liberare un loro amico detenuto in una cella.
  9. ymalpas

    Tex E Il Cinema Western

    "Vendetta indiana" precede di quattro anni il film "Soldato Blu", uscito nelle sale nel 1970. Non è quindi un modello di riferimento, gli intenti sono peraltro gli stessi.
  10. ymalpas

    Tex E Il Cinema Western

    Dittatori pazzoidi che vivono in dei castelli anacronistici, a picco sul mare, simboli di un potere assoluto, il cui modello cinematografico si trova in un film del 1951 di Raoul Walsh, "Le avventure del capitano Hornblower", il cui protagonista era un despota negro di uno staterello dell'America Centrale chiamato El Supremo, hanno ispirato a G. L. Bonelli la figura de "Il grande Re".
  11. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    C'è qualcosa di tuo anche nella storia che i fratelli Cestaro hanno appena finito di disegnare, no ?
  12. ymalpas

    Tex E Il Cinema Western

    Di G. L. Bonelli ricordiamo: "Il tranello" alla base del quale sta "Giubbe Rosse" di Cecil de Mille, film del 1940. Il titolo inglese originale è "Northwest Mounted Police". "La carovana dei mormoni" di John Ford ispira invece un classico intitolato indovinate come è "Terra Promessa"! "L'indiano bianco" ricorda "Sentieri selvaggi" di John Ford. Di Sergio Bonelli ricordiamo: "Un caldo pomeriggio", storia breve e fuori serie pubblicata sul quotidiano "L'Indipendente", tratta da un celebre "spaghetti western" di Sergio Sollima intitolato "Corri uomo corri". "Caccia all'uomo" ricalca la situazione già vista in un altro film di Sollima: "La resa dei conti". "El Muerto", contiene la famosa citazione leoniana tratta da "Per qualche dollaro in più", già ricordata sopra. Di Claudio Nizzi ricordiamo: "Il ragazzo selvaggio" ispirato all'omonimo film, "L'enfant sauvage", di Fran°ois Truffaut. Dietro il film c'era un vecchio fatto di cronaca. "I diavoli rossi" è invece un rifacimento di "Ombre Rosse" famosissimo film di John Ford. Di Mauro Boselli ricordiamo: "Gli invincibili" che è un concentrato di citazioni celebri. Innanzitutto "Il mucchio selvaggio" ma anche "Vera Cruz". La canzone "Glory oh to the bold fenian man" deriva invece dal film fordiano "Rio Bravo". Un altro dei suoi classici, ?Sulla pista di Fort Apache", si rif? in parte a "Il massacro di Fort Apache", film di John Ford del 1948, con John Wayne, Henry Fonda e Shirley Temple. Citazioni da ?Sfida nell'alta sierra? per le rapine, da ?La ballata della città senza nome? per la città senza nome e da ?Terra lontana? per la città senza legge? si riscontrano nella lunga storia ( che è anche di Nolitta ) intitolata "Golden Pass". "La lunga pista" contiene almeno una citazione dal film ?Partita d'azzardo?: la scena dell'avvocato e della diligenza. Il film "L'oro di McKenna" di J. Lee Thompson ricorda invece vagamente "Montagne Maledette". E la lista è lontana dal dirsi esaurita...
  13. ymalpas

    Quando Si Ritira Nizzi?

    Innanzitutto vi invito a prendere visione, se non l'avete già fatto, della seguente discussione:Le storie in lavorazioneCome potete vedere, dato il numero di storie, Nizzi potrebbe essere pubblicato ancora nel 2011/2012. La sua presenza è in netto calo, ormai sembra che scriva una o due storie all'anno. Questo potrebbe far propendere per un ritiro, ma al momento attuale nulla fa pensare a qualcosa di definitivo. Le ultime notizie dicono che l'autore ha presentato un nuovo soggetto all'editore, ma non si sa se questo è stato approvato e diventer? una storia. Boselli è oggi il timoniere della serie, questa è l'unica certezza. Personalmente non credo a un ritiro di Nizzi e chissà che, lavorando con questo ritmo, non possa ritornare agli antichi splendori. C'è da augurarselo.
  14. ymalpas

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Gros Jean è un trapper, quindi con gli archibugi ci dovrebbe proprio saper fare, no è La confusione si è creata con Pat che invece non ha mai usato un'arma da fuoco, e credo che risalga agli anni ottanta ( ma non so dire quale storia e quale autore ).
  15. ymalpas

    Domande Ai Cestaro

    Ciao, si sa qualcosa di più preciso sulla data di pubblicazione della vostra storia ?E della nuova ?
  16. Ho modificato il titolo del thread, completandolo con "Le avventure nordiche di Tex". Impostando una nuova discussione ricordatevi di non inserire titoli troppo generici: il contenuto della discussione deve essere subito intuibile.
  17. ymalpas

    [Texone N. 08] Il Soldato Comanche

    I monti TE-EN-TA fanno da sfondo alle pagine di apertura di questa storia di Tex. In venti gustose tavole ci viene presentata una delle tante scene di caccia che fanno parte della vita quotidiana dei pards, che raramente trapelano nella serie... Una scena simile l'avevamo già vista ne "Il solitario del west", ma in questo texone è fine a se stessa, e proprio per questo motivo ci mostra un autore con idee ancora felici in testa, che provava gusto nello scrivere. Testimonianza ne è a rigore, il rivolo di comicit? che sprigiona l'involontaria caduta di Carson nelle acque "gelide" del fiume. Le cinquanta pagine successive sono dedicate a un lungo flashback, nel quale i due pards sono completamente assenti. Questo spiega sicuramente anche l'introduzione della precedente scena di caccia, ovviamente vale sempre la regola che non si può lasciare troppo a lungo fuori dal gioco Tex e Carson. Resta il fatto che arrivati a pagina 80, la storia resta sempre e solo introduttiva, e se non ci fosse l'omicidio di Lizzy a ravvivare l'interesse del lettore, quest'ultimo perderebbe molto della sua importanza. Per vedere i due pards in azione dobbiamo arrivare a pagina novanta. Se ci fosse ancora la suddivisione in capitoli, i famosi "titoletti" da qualche anno scomparsi dagli albi di Tex, questa parte si intitolerebbe "BONITA LAKE". Altre cinquanta pagine ci descrivono l'assedio e la cattura da parte dei cacciatori di taglie del povero Charlie Kid, uno dei personaggi più mosci nati dalla penna di Claudio Nizzi. Lo scontro di Tex con l'apache Tucho fa provare solo qualche brivido e si conclude troppo in fretta ( questa parte evidentemente è solo un riempitivo che permette all'autore di tirare avanti ). Le ultime cento pagine rappresentano la seconda parte del texone e sono tutte dedicate alla risoluzione dell'inchiesta, che i due pards portano a compimento praticamente senza che nessuno ostacolo venga a pararsi contro di loro. Le indagini preliminari a FORT STANTON hanno già permesso di individuare i due responsabili dell'omicidio di Miss Connelly. Il viaggio a LINCOLN, nel bordello di Mimi Bluette si lascia ammirare solo per le splendide rappresentazioni dell'ambiente da parte di Capitanio, per il resto la parte che illustra come viene ottenuta la prova della colpevolezza di Stokes e Monkey sarebbe quasi da censurare... Il tenente George Allister brilla nelle sue vesti di spione, riuscedo a captare tutti i discorsi di Tex e Carson con estrema facilit?. E' uno dei tanti di una lunga e onorata categoria. Nelle storie di Nizzi questo espediente è fin troppo abusato, e stona specie quando viene gestito male come succede in questo Texone. Comunque, i due villanzoni sono messi subito sul chi vive, motivo per il quale trovano rifugio nel non lontano villaggio di RUIDOSO in una posada dove Pepe Moreno, l'"arrabbiatissimo" padrone dovrebbe garantire loro un sonno tranquillo. Le cose poi non stanno proprio così, e infatti i due rangers si comportano come se fossero a casa loro... bah! Con una cravata come quella che gli ha fatto indossare Tex, la confessione completa di Monkey non tarda a venire. Questo già va molto meglio e ci riporta ai metodi usati dal Tex bonelliano. Resta il fatto che i due colpevoli dovranno rilasciare la confessione al forte davanti al generale Connelly con ovviamente lo scontatissimo pericolo che la ritrattino. Qui l'attenzione del lettore si accende, in effetti Tex non ha che un misero straccio di prova per inchiodarli e a Fort Stanton non potr? usare certi sistemi per estorcere la verità. Ora se leggete "Bersaglio Tex Willer" che presenta una situazione molto simile, dove la trovata di Nizzi ?assolutamente geniale e mette i responsabili con le spalle al muro, ci sono tutte le ragioni di interessarsi al seguito della vicenda. In questo texone invece la gita alla grotta di Tex e Allister, seguiti a breve distanza da Carson e dal generale col compito di sorprendere ( ancora!!! ) i discorsi scambiati con i due prigionieri opportunamente tenuti in ostaggio, è tutto sommato abbastanza fiacca... per non dire infelice tout cort. Un giallo praticamente inesistente, un'inchiesta dove tutti i tasselli si mettono a posto senza che i due pards abbiano da faticare troppo ( giusto qualche domanda )e un epilogo altrettanto insufficiente nella sua banalit?. Questo è l'esito di una sceneggiatura tra le meno felici del Nizzi di quel periodo. Poi sono d'accordo, la storia complessivamente comunque non è male, la lettura è scorrevole e a tratti anche divertente, però non diamole il voto dei migliori texoni. Il mio voto tende al sette.
  18. ymalpas

    Tex E Il Signore Degli Abissi

    Un giudizio di Moreno Burattini sul film...
  19. ymalpas

    Il Caso Codacons

    Inserisco quest'altro intervento di Moreno Burattini, datato invece gennaio 1999. A parte il fatto che Tex che si accende la sigaretta in copertina, pur essendo una provocazione non voluta ( in quanto programmata prima della polemica del Codacons ), è stato il più bel pugno in faccia che il Ranger potesse affibbiare ai moralisti da strapazzo che lo hanno denunciato, la faccenda delle frequenza delle sue fumate va vista in un altro senso. La sigaretta, oltre a essere un elemento che d' colore "storico" alle avventure western al pari delle diligenze o delle pistole nella fondina ( nel West si fumava, se uno vuole raccontarne l'epopea deve far vedere il fumo ), è un utilissimo mezzo per "risolvere" la vignetta. Cioè, se io ( sceneggiatore ) devo far vedere un dialogo fra due, o una scena di attesa, o una situazione un po' statica al ristorante o in un bivacco o sul treno ( senza azione, insomma ), devo proprio far disegnare due personaggi impalati che si guardano negli occhi? Sai che noia! Invece, con la scusa che uno si cerca la sigaretta nel taschino, o se la fa da solo con tabacco e cartina, poi se la accende, poi la mette in bocca, poi sbuffa fumo... insomma, la scena acquista vivacit? anche se è fatta di chiacchere. Per non parlare del dialogo che diventa più "vero", vissuto, se uno mentre parla offre una cicca a un altro o gli chiede da accendere. In certe storie con più cavalcate e sparatorie, ci sono meno "occasioni" per far vedere le sigarette, in altre ce ne sono di più. Nessun autore di Tex vuole calcare la mano sull'uso del tabacco, figuriamoci, anzi forse il contrario: si tende inconsciamente a limitare il numero di sigarette perchè si sa che ci sarà chi storce il naso. E parla uno che non sopporta se gli si fuma accanto. Proprio ieri, su Telepiù, ho visto il film di John Carpenter "Fuga da Los Angeles", con Kurt Russell tornato nei panni di Jena (Snake) Plissken. Filmetto che non aggiunge nulla al giustamente più celebre ( stesso regista stesso attore ) "Fuga da New York". Però il finale mi è parso eccezionale. Siamo nel 2000 e qualcosa, e un presidente-dittatore moralista ha reso gli USA un paese dove è vietato fumare, bere, portare armi, fare sesso fuori del matrimonio, esprimere opinioni... insomma, il trionfo del politicamente corretto. "Un paese libero", commenta Plissken ironicamente. E da ultimo, dopo che ha compiuto il gesto che toglie al mondo la tecnologia e lo costringe a ricominciare da capo su nuove basi, si accende una sigaretta nella notte con un vecchio fiammifero svedese, fuma boccate liberarorie, guarda lo spettatore con intensit? e spenge il fiammifero con un soffio, Buio in sala, film finito. Applausi. Ecco, mi viene da interpretare nello stesso modo la copertina del nuovo Tex, "Mescaleros!".
  20. Molti di voi avranno già sentito parlare di "collages" nei fumetti. E' noto il fatto che una storia di Tex ( contenuta nel numero 21 ) fu illustrata rimontando vecchie vignette di Galep tratte dai primissimi numeri... Pochi sanno però che questo espediente, anche se generalmente limitato a una manciata di vignette, fu usato molti anni dopo anche da altri illustri disegnatori della testata, come Muzzi, Letteri, Nicol'... probabilmente sempre per mancanza di tempo a disposizione ( il tempo allora era tiranno! ). Potete trovarne un esempio nel numero 175 a pag. 37 e nel numero 209 a pag. 71.
  21. ymalpas

    Un Nuovo Nemico Per Tex!

    Un bel nemico era El Muerto. Poi qualcuno di Boselli, come il maestro oppure Jack Thunder ... sono belli tosti, ma sono le loro caratteristiche che impediscono la creazione di un ciclo. Però potrebbero benissimo ispirare un modello da seguire: un personaggio animato da un sentimento di vendetta fortissimo, implacabile, violento, dotato di un'intelligenza malata. Per l'ambientazione propenderei per quella cittadina.
  22. Uno sguardo agli anni novanta... quello che si diceva di Tex! <div align=justify> In uno dei newsgroup di google ( Link ), in un certo senso progenitore degli odierni forum, ho trovato delle pagine che risalgono al 1998. La collana di Tex era giunta intorno al numero 450 della serie. Visti retrospettivamente erano anni in cui si avvicendavano belle storie ( con qualche caduta di stile ) di autori come Nizzi e Boselli. Il primo mostrava i primi segni di una decadenza non ancora preoccupante, il secondo era un autore ancora ?nuovo?, un innovatore su cui riporre le speranze. E? piuttosto interessante leggere quei pochi sparuti commenti scritti da un manipolo di appassionati. Quali potevano essere le aspettative dei lettori di allora è I loro pensieri sull'andamento generale della serie, sulla qualità delle storie proposte dalla casa editrice oppure sulla ?discutibile? gestione del personaggio, giunto ormai alla soglia dei cinquant?anni di vita editoriale ? Quello che emerge dalla lettura ( e che in un certo senso sorprende ), sono dei giudizi molto simili a quelli che si leggerebbero oggi su uno dei tanti forum dedicati a Tex e ai comics in generale. Giudizi alquanto diversificati: gli uni dal tono quasi apocalittico si mescolano in maniera quasi ingarbugliata agli osanna sporadicamente gridati in occasione della comparsa nelle edicole di qualche storia ?rivoluzionaria? scritta da Mauro Boselli. Nel 1997 Nizzi aveva appena ritirato quello che sarà l'ultimo dei tanti prestigiosi premi che gli furono riconosciuti per un'onoratissima carriera. Le sue storie sulla serie regolare hanno perduto la freschezza e il mordente di un tempo, non sono prive di difettucci, la lettura resta però ancora accattivante. Di quegli anni è la polemica che lo stesso Nizzi scatena sulle pagine di uBC condannando l'anti-texianit? dell'eroe uscito dalla penna del giovane collega. Secondo l'autore modenese, Boselli stava percorrendo una strada sbagliata e molto pericolosa, dagli esiti catastrofici abbastanza scontati... Le storie boselliane di quei giorni, che l'autore ha confessato ( proprio sul nostro forum ) di non poter più scrivere oggi, sono storie in effetti dalla fortissima carica innovativa. E se da un lato i ?puristi? storcono il naso davanti alla violenza gratuita di un Jack Thunder che ricorda non poco gli ?spaghetti western°, altri sono infastiditi dalle ridondanti citazioni fatte dall'autore ( a libri, personaggi, film ), altri ancora restano nauseati dall'eccessivo sentimentalismo che permea alcune delle sue storie, un'altra fascia di lettori, infine, si dichiara letteralmente entusiasta del lavoro compiuto da Mauro Boselli. Questo è un breve resoconto di quello che con un po' di pazienza potreste leggere in quelle pagine... Inizio dal è Maggio 1998 è con un messaggio di un lettore deluso... Nel è Giugno 1998 è il primo texone di Boselli, intitolato ?Gli assassini? provoca invece reazioni positive ma non esenti da critiche: Uno dei lettori, a questo punto introduce nel dibattito un commento sulla recente storia ?Gli uomini che uccisero Lincoln°.... la tesi non si discosta molto dalle posizioni morbide di uno dei nostri moderatori! La risposta è puntuale... siamo di fronte a un Tex alla frutta, con un Nizzi che lo vuole, leggete bene, solo sputtanare!!! Passiamo al mese di è Ottobre 1998 è che vede un'altra storia di Nizzi in edicola: ?Al di sopra della legge?. Le critiche questa volta si concentrano solo sui disegni di Victor De La Fuente ( questa sarà anche la sua ultima storia disegnata per Tex ). Nel mese di è Dicembre 1998 è abbiamo invece il commento di un certo Moreno Burattini a quello che sarà considerato di l' a poco uno dei classici di Mauro Boselli: ?Sulla pista di Fort Apache?. Notate la frase finale che la dice lunga su un clima che poi avrà modo di scatenarsi negli anni successivi sui forum texiani. Nel è Maggio 1999 è ha modo di pronunciarsi un lettore deluso dall'ultima prova di Nizzi e Fusco, quella intitolata ?La pietra di Akhbar?. E? una condanna inappellabile e siamo ancora davanti a dei lavori, non belli, ma tutto sommato dignitosi... Sempre nel è Maggio 1999 è una altro lettore si rallegra della riuscitissima prima parte di una storia in tre albi di Boselli: ?I sette assassini?! Siamo lontani dalle sterili polemiche e mi fa piacere la nota di entusiasmo di questo appassionato, che peraltro condivido poco. Moreno Burattini interviene con un messaggio che giudico abbastanza interessante... Un altro commento che mette l'accento sul dibattito - Nizzi o Boselli è - allora ancora felicemente acceso tra gli appassionati... Nel mese di - Agosto 1999 - si succedeva un'altra storia di Boselli ( e Nolitta ). Un lungo salto temporale e ci spostiamo al - Maggio 2000 - data che vede l'uscita di una storia di Nizzi ( e Civitelli ), "Il presagio", dopo una lunga e ininterrotta sequenza di albi boselliani. Questi sono i commenti dei lettori ( prima di farveli leggere, aggiungo una mia considerazione: è più o meno da questo numero secondo me, che le storie di Nizzi incominciano a risentire progressivamente della scarsa vena creativa e della stanchezza dell'autore )... Quest'ultimo commento, da parte di un utente che si definisce "calmo" davanti a una storia tutto sommato ancora accettabile di Claudio Nizzi ( se si pensa a quello che verr? dopo ) ci trasporta in piena era TWO, nell'apoteosi del repressionismo nizziano. E siamo appena al maggio del 2000, numero 475 della serie.
  23. ymalpas

    Cartoni Animati Di Tex

    Ricapitolando la situazione.... i cartoni animati sono sette. Una versione semianimata di Tex, curata da Sergio Trinchero, è stata tratta effettivamente dell'episodio "El Muerto" . Nella metà degli anni Settanta un programma televisivo, "Tex e company", present? anche gli episodi "La Valle della paura", "Tex contro Mefisto" e "Le terre dell'abisso". Quest'ultima serie ebbe un seguito con la realizzazione degli episodi "Sangue navajo", "La Valle della Luna" e "Fort Apache".
  24. ymalpas

    Cartoni Animati Di Tex

    Non so se sono quelli, la mia memoria difetta, ma ce n'erano alcuni disegnati dallo stesso Galep, che ne parlava affettuosamente in un'intervista. Ad ogni modo sembrano introvabili...
  25. Secondo Sergio Bonelli, il volto di Tex, con i suoi tratti marcati e le mascelle squadrate, ricorderebbe molto l'attore americano Charlton Heston.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.