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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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  1. Arrivo tardi... bravissima Dany!
  2. ymalpas

    Interviste Agli Autori

    Grazie per tutte le segnalazioni amici! Ci sto lavorando, serve tempo, ma alla fine avremo proprio un bel librone!@ Jim --> grazie, posta pure!
  3. ymalpas

    [Texone N. 07] Il Pueblo Perduto

    Il mio commento anche a questo texone di Ticci. Non è un capolavoro, come è stato già detto più volte in passato c'è indubbiamente di meglio, ma è pur sempre una storia dignitosa del buon Nizzi, allietata dalle spendide tavole del maestro senese. Voto 7. Il tema è classico: la caccia al tesoro, che in questa avventura coincide con le ricchezze dei gesuiti, nascoste in fretta e furia in un antico e sperduto pueblo anasazi. Il tema della cacciata della Compagnia di Gesè nel 1767 dall'America Latina, per ordine di sua maest? il re di Spagna, è stato probabilmente suggerito a Nizzi dallo splendido film ( datato 1986 ) "The Mission". Tutte da vedere le immagini di Ticci che illustrano il flashback. Su Tex i tesori nascosti non abbondano, la storia di riferimento ?, togliamo pure il forse, "Il tesoro di Victorio". Per stessa ammissione di Nizzi, è quasi sempre la saga del ranger ( ovvero i passati lavori di G. L. Bonelli ) a fornire la materia prima per le sue nuove storie. La trama ha un impianto classico, si tratta per i due pards di inseguire e raggiungere nel finale il gruppo di bandidos, seminando degli ostacoli lungo il percorso. Non è che brilli di fine inventiva l'autore, ma ha pur sempre qualche colpo in canna che sorprende positivamente il lettore, evitando gli sbadigli altrimenti immancabili. Mi riferisco ad esempio al supplizio del messicano Montoya a cui un apache ha tagliato le palpebre, oppure alla sentinella solitaria del pueblo perdido, per finire con i trabocchetti lungo i cunicoli del portano al tesoro. Ticci le donne le disegna sempre uguali, anche quando dovrebbero essere delle bellezze sono in realtà appena guardabili. E pur sapendo che sono il suo punto debole, Nizzi ne mette una che ha un ruolo da co-protagonista per circa un centinaio di pagine. Verrebbe quasi da dire, le stranezze della vita...
  4. ymalpas

    Interviste Agli Autori

    Cari amici, approfitto di questa discussione per parlarvi di un progetto che con la collaborazione del gran capo Tiziano spero di sviluppare presto in questo forum. Eh si, a breve sarà online una nuova sezione o sottosezione dedicata agli articoli in formato pdf ( acrobat reader ) del Tex Willer Forum, che potrete scaricare e stampare comodamente a casa vostra. Attualmente sto lavorando a un file che conterr? decine di interviste ad autori texiani, tratte da internet e da vari libri. Finora e sono solo agli inizi, ho messo già solo una cinquantina di pagine ma si annunciò davvero una gran bella cosa!Chiedo però il vostro aiuto. Postate in questa discussione i links a tutte le interviste ( rigorosamente texiane ) che trovate su internet... qualcuna potrebbe infatti essermi sfuggita. Postate anche tutto il materiale cartaceo, che trovate su libri, riviste, giornali, qualunque cosa è ben accetta... soprattutto se si tratta di interviste a Galep e G. L. Bonelli!Grazie!
  5. ymalpas

    [569/571] Buffalo Soldiers

    Sono pienamente d'accordo con te Bressimar, tanto più che c'è anche lo zampino di Nolitta...
  6. ymalpas

    Lilyth

    Quando ero piccolo non c'erano tutte queste ristampe in edicola... ( hanno iniziato solo nel 1985 con la collana TuttoTex ) gli albi letteralmente non si trovavano ( eccetto il ***Tre Stelle*** che comunque solo cinquanta numeri separavano dall'inedito ), non parliamo poi degli allora cosidetti "numeri bassi"... E si fantasticava tanto su questa mitica figura femminile, della bella Lilyth tanto sentita nominare e mai vista... C'è in me la stessa tensione di allora, quando puntavo a entrare in possesso del numero sette. La volta che misi le mani su "Il tranello" ( che di numero fa dieci ), lo aprii velocemente con la speranza di poterla ritrovare tra quelle pagine... delusione infinita, era già morta lasciando spazio a un piccoletto, già allora rompib***e!!! Il mito che si è creato intorno a Lilyth passa anche per questa incerta strada. E forse è questo che spiega la sacralit? di questa figura, che negli anni nessuno ha voluto più avvicinare. Ho grandi speranze per settembre, ma anche timore.
  7. Geniale!Sei bravissimo Jim Brandon!
  8. ymalpas

    Il Caso Codacons

    Nell'albo "San Francisco", 154° numero della serie, il Barbanera di G. L. Bonelli all'acqua preferiva altre nobili bevande!
  9. ymalpas

    Il Caso Codacons

    Non avete risposto alla domanda di fondo posta da questa discussione:ALCUNI ASPETTI DELLA MODERNITA' DI TEX SONO IN QUALCHE MODO LEGATI AL CASO CODACONS DEL 1999 ?
  10. Nei TG serali di sabato 2 gennaio 1999 e sui quotidiani del giorno seguente, si fa strada la notizia che il Codacons ha chiesto il ritiro del numero 458 di Tex intitolato "Sulla pista di Fort Apache". L'albo nelle edicole nel mese di dicembre del 1998, conteneva alcune vignette che secondo l'associazione dei consumatori costituirebbero un'istigazione al fumo e all'alcol. Il riferimento esplicito era agli articoli del Codice Penale che vietano di "somministrare ai minori tabacco e alcool". Queste sono le tavole incriminate: Fumare distenderebbe i nervi... L'alcol aiuterebbe a riflettere meglio. Le sfortunate frasi contenute in queste due pagine ( la sceneggiatura è di Mauro Boselli ) conterrebbero effettivamente una vera e propria istigazione al fumo e all'alcol, visti come meccanismi per far fronte allo stress. L'innocenza del personaggio fantastico è tutta da discutere. Se Tex è un eroe positivo che trasmette ai giovani degli alti valori, è vero anche che il suo "machismo" si fonda però, almeno in parte, sul consumo di prodotti gravemente deleteri per la salute. Fabrizio Gallerani metteva a fuoco in quei difficili giorni quello che si profilava come un rischio reale per il fumetto più popolare in Italia: "Non credo che questa cosa in Bonelli non lasci nessuno strascico. Forse non ce ne accorgeremo neppure, quando nelle prossime storie, Tex eviter? di accendersi la sigaretta e di chiedere un bicchierino al saloon. Ci sembrer? soltanto che i personaggi abbiano perso un po' della loro personalit?". Proprio mentre infuriava la polemica innescata dal Codacons, nel gennaio del 1999 usciva l'albo "Mescaleros" con una copertina nella quale era riprodotto il Ranger intento ad accendersi una sigaretta! Una semplice casualit? o una precisa strategia dell'editore ? Da allora il tema della "Politically Correctness" applicata al fumetto è diventata un serio problema per tutte le testate Bonelli. Poco importa se molti degli accusatori erano solo degli ipocriti buonisti e perbenisti, paladini di una non meglio specificata etica e promotori di un'educazione giovanile che sembrava configurarsi come un vero e proprio integralismo dell'informazione. Quel che è più grave, il tema della censura, o meglio dell'autocensura, si poneva inevitabile nelle scelte editoriali di via Buonarroti. Quali sono i diritti di un autore e quali i doveri di un fumetto storicamente seriale e popolare ? La modernit? di Tex, di cui già si parlava in un altro topic, passa immancabilmente anche attraverso i tormentati avvenimenti di quell'inverno del 1999. In questa discussione mi piacerebbe analizzare a fondo tutti i cambiamenti subiti dal personaggio in seguito a quella vicenda. Sono passati ormai quasi dieci anni e gli effetti sono stati abbondantemente disastrosi, se solo si pensa al ripugnante finale de "I fucili di Shannon".
  11. ymalpas

    [Texone N. 02] Terra Senza Legge

    Un gran bel texone che si segnala soprattutto per i disegni del Maestro Giolitti. La storia invece la valuterei al massimo buona, un gradino sotto il texone di Buzzelli e quello di Ortiz e molto lontano dai capolavori di Magnus, Parlov e Font. Il soggetto è un po' sottotono rispetto agli altri del periodo, la sceneggiatura la salva solo qualche colpo di scena ben orchestrato. La trama è troppo lineare e si capisce sin dalle prime pagine quale ne sarà il finale. Per il resto me la ricordo poco, pur avendola riletta di recente. Tutte le storie dello stesso Giolitti disegnate sulla serie regolare sono migliori di questo texone e se avesse portato a termine l'ultima di Nolitta, oggi ne parleremo come di un capolavoro ( non che l'allievo Ticci sia meno bravo, ma solo il fatto di avere una storia disegnata a quattro mani, basta a rovinarla! ).
  12. Nizzi ne ha parlato ampiamente nel quinto volume della serie Cavalcando con Tex:[...] Altre storie mi venivano suggerite dallo stile di ciascun disegnatore e dalle esigenze della serie. Dovendo scrivere una storia per Ticci mi balzano subito alla mente le cose che lui sa fare meglio e quelle che gli vengono meno bene. Penso a sconfinati paesaggi, a gruppi di cavalieri in movimento, a furiose galoppate, a scene di azione. Non penser? mai a storie urbane o che includano una forte presenza femminile (da lui è come disegnatore è non gradita). Inoltre devo tenere conto dell'episodio che ha appena finito di disegnare, e se era ambientato nel Grande Nord, non posso rifargli un'altra storia con la neve, lo stesso dicasi con il Messico e i messicani o con gli apaches e il deserto [...] Ma può accadere che uno sia persuaso di avere scritto la storia giusta per il disegnatore giusto e invece, a un certo punto, si accorge di essere scivolato su una buccia di banana. Cercher? di spiegarmi meglio con un paio di esempi che riguardano Fabio Civitelli. Il quale è quel bravissimo disegnatore che tutti conosciamo, ma che non riesce a fare personaggi ?brutti, sporchi e cattivi?, così come non riesce a disegnare ambienti lerci e disordinati. è più forte di lui, non ce la fa. La gente gli viene tutta bella e gli ambienti tutti ordinati. Nella storia ?I cospiratori? ( # 304 / 07 ) Tex e Carson si imbarcano sull'Ensenada, che doveva essere un lurido veliero che fa la spola da Corpus Christi a Matamoros. Descrivo a Fabio questa lercia carretta dei mari, quando vedo i disegni resto di sasso: l'Ensenada è più lucida della nave scuola dell'Accademia di Livorno! Secondo esempio. In ?Zhenda!? ( #346 / 49 ) ci sono degli indiani, i Sinaguas, che vivono nelle profondit? dei canyon e dovrebbero essere perfidi e immondi come i cattivi Hualpai. Il soggetto prevedeva che, alla fine, dopo essere sfuggito alle loro grinfie, Tex avrebbe fatto strage dei Sinaguas. Una sorte analoga doveva toccare alla terribile Zhenda. Perfidi e immondi i Sinaguasè Fabio Civitelli me li ha disegnati così docili e bellini che se solo Tex li avesse sfiorati con un dito i lettori sarebbero sorti in loro difesa. Terribile Zhenda? Ma se alla fine sembrava una cara vecchietta! Avendo visto i Sinaguas e Zhenda in corso d'opera, cambiai il finale abolendo la strage e introducendo i lucertoloni. Detto questo la mia stima per Fabio resta immutata e la nostra amicizia ben salda [...]
  13. ymalpas

    Tex In Libreria

    Gianluigi Bonelli, Aurelio Galleppini a cura di Mauro Paganelli e Sergio Valzania Collana L' autore e il fumetto ; 6 Montepulciano, Editori del Grifo, 1982. 143 pagine illustrate in b/n Dimensione: 22 cm Un rarissimo saggio. Conversazioni con Gianluigi Bonelli e Aurelio Galeppini, con foto, disegni, schizzi, sceneggiature e tanto altro rarissimo materiale riguardante i creatori di Tex Willer e la loro personale storia editoriale (dagli albori).
  14. ymalpas

    Domande Ai Cestaro

    Un'altra immagine dall'albo: "Lo sceriffo indiano".
  15. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Claudio, non vorrei sembrare estremamente critico in questi ultimi tempi però c'è qualcosa che non mi piace nella colorazione della copertina dell'albo in edicola: Mi riferisco al cappello di Rhonda Carpenter. Queste sfumature realizzate al computer dovrebbero essere dosate meglio. Insomma, a vederlo, c'è proprio da chiedersi di che materiale è fatto. Cosa ne pensi ? Non era meglio la colorazione che avevamo un tempo è Si è iniziato con i pantaloni di Tex ( anche qui, che stoffa è ? ), a poco a poco si stanno invadendo anche i piccoli dettagli della copertina. Con che risultato ? Qualche volta molto piacevole per gli occhi, le copertine risaltano di più ( vedi anche il discorso legato alle vendite in edicola, dove il prodotto deve essere promosso al pubblico ), ma tutto sommato mi d' un'idea di irreale, artificiale. Molti contestano le colorazioni antiche, vedi il giallo improbabile della copertina di "Grand Canyon", corretto ora nella ristampa, ci msono i pro e i contro, ma devo dirti che preferivo quelle. Sarà anche un discorso legato alla nostalgia, non so dirti, tu cosa ne pensi di tutto questo è Il tuo parere di vecchio lettore è quello di "tecnico".
  16. ymalpas

    Fabio Civitelli

    Una nuova intervista all'artista:http://www.neurocomix.it/Articolo. ASP?sez=...=&sez2=&pag=946
  17. ymalpas

    Lilyth

    A settembre uscir? la storia del sessantennale di Tex che coincider? col numero 575 della serie. L'evento sarà celebrato da un albo di Claudio Nizzi e Fabio Civitelli interamente a colori. La storia narrer? di antiche vicende che si perdono nella memoria del passato, protagonisti il Ranger e la giovane moglie Lilyth. Quest'ultima è stata poco più di una meteora nell'universo texiano, ma ha lasciato una traccia molto profonda, una pista facile da seguire per ogni lettore che si rispetti. Mi sembra doveroso dedicarle una discussione ora che si appresta fugacemente ad essere di nuovo tra noi. Rapidamente liquidata da G. L. Bonelli dopo una manciata di avventure dove aveva cavalcato dignitosamente accanto all'eroe, come un'ideale spalla ancor prima dell'avvento di Kit Carson, viene ripresa dal pap? di Tex in una successiva, epocale storia, che rende tributo e onore al suo mito, brutalmente stroncato anni prima: "Il giuramento". Per molti versi la bella e dolce Lilyth resta però ancora una figura enigmatica, quasi mistica, e lungo il corso di tutti questi anni sembra essere rimasta avvolta in un velo di pudore, tanto da diventare un tab? per gli autori di casa Bonelli. Nizzi è stato il primo sceneggiatore a riprendere in mano un personaggio tanto delicato. La storia, che da qualche mese è possibile leggere in anteprima nelle varie fiere e mostre aperte in tutt'Italia per festeggiare il sesantennale, è stata giudicata dai più in maniera positiva. C'è spazio anche per un appassionato bacio tra i due coniugi, che per una volta romperò la tradizionale misoginia in seno alla redazione di via Buonarroti.
  18. ymalpas

    [567/568] Dieci Anni Dopo

    Pensa che volevo inserirla anche qui nel forum... ma poi mi sono detto: questa cosa no! proprio non mi va di postarla... è proprio di cattivo gusto!
  19. ymalpas

    Claudio Nizzi

    Grazie per l'intervista Dany. L'ho letta con molto interesse.
  20. ymalpas

    [567/568] Dieci Anni Dopo

    Ho letto anch'io, con un colpevole ritardo, l'inedito attualmente in edicola. Una sola domanda: perchè Nizzi le sue storie non le scrive tutte così ?Mi devo cospargere il capo di cenere in quanto dopo un primo albo monotono e a dir poco noioso, il secondo si dimostra pienamente all'altezza del mito texiano. Dove il precedente aveva preso "cinque", questo "Sangue in paradiso" merita davvero un bel "sette" come voto, dimostrandosi l'albo di Nizzi più riuscito della fascia 500, se escludiamo ovviamente il numero 501. C'è molta, tanta azione, un Tex che predilige le vie spiccie, i metodi violenti sbrigativi, che si fa beffe di una ventina di avversari senza che nessuno dei suoi "exploits" risulti in qualche maniera artefatto ( come invece appariva, solo per citare un esempio, nell'albo "Moctezuma" ). Kit Carson si dimostra anch'egli degno del suo mito, per una volta non è la solita macchietta, ma il vecchio ranger che come la volpe, si intruffola nel pollaio seminando il terrore tra i pennutti: onore e merito al "vecchio cammello". Se c'è qualcosa che non va in questo albo è il finale. Certo Nizzi ha il merito di sorprendere il lettore con una conclusione che niente lasciava sospettare. Ma è pur vero che ha sacrificato un personaggio che non era suo: la morte di Elia Glendon lascia l'amaro in bocca ma è pur vero che è pienamente giustificata dal suo pazzo fanatismo. Comunque Nizzi assolto, anche perchè indubbiamente questa passerà ai posteri come l'ultima storia di Tex alle prese con i miti quaccheri di "Terra promessa". Una gran tirata d'orecchi merita invece il bravissimo Rossi, tanto di cappello per un lavoro grafico davvero encomiabile: ma perchè inserire quell'atroce vignetta che mostra i cadaveri carbonizzati di Elia e Rhonda ?Incredibile che una cosa simile non sia stata passata al vaglio della censura!
  21. Il nostro Wasted si mostra forse troppo oltranzista nella sua critica all'opera di Claudio Nizzi. Dire che Nizzi non era adatto a Tex fin dall'inizio non solo è errato ma controproducente ai fini della discussione. Nizzi aveva tutti i numeri e riusci a portare una ventata d'aria fresca nella serie che da alcuni anni aveva cominciato a perdere lettori. Il Tex della fascia duecento, è impossibile che tu lo abbia dimenticato caro Antonio, subiva le critiche degli aficionados almeno quanto quello dei nostri giorni: erano i tempi di "Sasquatch", di "Cruzado", de "La scogliera dell'orrore", del pessimo "Ritorno di Mefisto" solo per citare qualche titolo a memoria. Quanti dei vecchi lettori "tradizionalisti" smisero di comprare il loro fumetto preferito perchè non lo riconoscevano più ? Fu una crisi terribile che ogni vecchio lettore che l'ha vissuta non dovrebbe sottovalutare. Il calo delle vendite fu allora indubbiamente notevole. Fu Claudio Nizzi a riportare un p? di acqua al mulino. Forse qui sono io che esagero, ma alcune sue pregevoli storie evitarono il tracollo. Al "Vendicatore mascehrato", all'inguardabile "Foresta pietrificata", alla dubbia "Un mondo perduto" succedettero storie che ridestarono l'interesse: "Il ritorno del Carnicero", "I delitti del lago ghiacciato", "Fuga da Anderville"... Certo che lette oggi sentono un po' il peso degli anni, come d'altronde molte dello stesso Bonelli. E' un discorso che rientra nella logica, ma non giustifica il ridimensionamento dell'ottimo lavoro del Nizzi di quegli anni. Pu? non piacere, ma se Tex è ancora in edicola, lo dobbiamo a un centinaio di numeri, quelli della fascia trecento, che tra alti e bassi ( nessuno lo nega ) hanno traghettato Tex fino ai giorni nostri.
  22. ymalpas

    Domande Ai Cestaro

    No, non è assolutamente vero Solo che date le anteprime sul sito della SBE, con tanto di tavole, a maggio e giugno ci sarà la storia di Seijas, a settembre l'albo del sessantennale, da ottobre a dicembre la tripla di Bianchini e Santucci. Nessuna notizia invece della storia che coprir? i mesi di luglio e agosto. Potrebbe ( e spero che lo sia ) essere proprio la vostra. Potrebbe essere anche quella disegnata da Font. Probabilmente neanche Sergio Bonelli lo sa in questo momento. Comunque voi dovreste saperne più di me
  23. Nella storia "Il grande intrigo" c'è un vecchio banchiere che consegna nelle mani di Carson una borsa piena di aquilotti, lasciando intuire che Tex non ha nessun problema di liquidit?. Nell'albo "San Francisco" noleggiano per una cifra spropositata il veliero di Billy Bart per non lasciarsi sfuggire Barbanera, che ha appena rapito Kit Willer e mandato quasi all'altro mondo il povero Tiger Jack. Dove trovano i soldi ?Chiedetelo a Dugan il bandito...
  24. ymalpas

    Tex In Libreria

    La storia del fumetto italiano nelle storie di Tex, l'eroe per antonomasia raccontata dal suo editore, SERGIO BONELLI Saggio a cura di Franco Busatta, redattore della Sergio Bonelli Editore Casa editrice: Punto zero Anno di pubblicazione: 1998 Pagine: 144 La recensione di uBC: Come il sottotitolo ("Storia di un Eroe e del suo Editore") lascia intuire, il libro è una lunga intervista a Sergio Bonelli condotta esclusivamente sul piano del ricordo personale e priva di ogni pretesa di esaustivit?. Le tappe editoriali di Tex (e della casa editrice) costituiscono esclusivamente il background sul quale Sergio Bonelli costruisce, aneddoto su aneddoto, la sua personale biografia. Bonelli rompe subito gli indugi e confessa apertamente che il personaggio di Tex, la colonna della casa editrice, non è in cima alle sue preferenze, anzi racconta delle sue enormi difficolt? a scrivere storie del ranger nel momento in cui si è trovato a dover affiancare il padre nella conduzione della serie. La differenze caratteriali fra Sergio e Gianluigi sono il tema portante di tutta la prima parte del libro e risulta molto interessante leggere come Sergio abbia gestito il rapporto con il padre, che spesso egli appella esclusivamente con il cognome, quasi a voler esorcizzare una personalit? così ingombrante. L'esordio di Un ragazzo nel Far West e del Giudice Bean (i primi personaggi di Bonelli) sono descritti da Sergio con la stesso affetto che riserva alle sue creature più riuscite, Zagor e Mister No. Egli non si sofferma tuttavia troppo a lungo sulla sua attività di sceneggiatore, anzi, i suoi ricordi sono spesso rivolti ai colleghi, non esclusivamente di casa Bonelli. Costellano infatti la narrazione, numerosi commenti (meglio dire apprezzamenti) agli autori ed agli editori concorrenti che in quello stesso periodo animavano il settore dei fumetti. Gli anni più recenti, con il racconto della genesi di ognuno dei character che oggi compongono la scuderia delle testate bonelliane (comprese le matricole Magico Vento e Napoleone), costituiscono l'ultima parte della pubblicazione, al termine della quale, Bonelli si congeda dal lettore apponendo simbolicamente la propria firma in calce all'ultima pagina. L'interesse costituito da questa ultima pubblicazione è notevole, ma ci sembra necessario rilevare un piccolo difetto di fondo: il ritratto di Sergio Bonelli che ne esce sembra (ci sia perdonato il termine) "artefatto". Il character descritto da Busatta sembra proprio un eroe dei fumetti, con tutti i suoi tic, le sue manie (il vecchio juke-box della redazione, descritto nell'introduzione, sarebbe perfetto per accompagnare i momenti di riflessione dell'eroe) e il suo essere così dannatamente "politicamente corretto"... Ma tutto sommato questo resta solo un peccato veniale... Libro consigliato. E' di facile reperibilit? a quanto mi è dato constatare, se vi capita una decina di euro ben spesi.
  25. Eh no! Carissimo. I tre gallinacci un tempo non sarebbero mai riusciti a penetrare all'interno del vagone e comunque Tex e Carson non li avrebbero mai attesi comodamente seduti. Inoltre Nizzi si sarebbe potuto evitare una frase tipo "via le pistole"... come è piccolo esempio: uno dei banditi tiene in ostaggio un passeggero i due pards sono costretti a cedere al ricatto. C'è invece da parte di Nizzi solo un piccolo tentativo di giustificare l'arrendevolezza dei due pards quando invece ab?vrebbe dovuto tentare di costruire qualcosa di più elaborato, ricorrendo a qualche escamotage narrativo, cosa che anticamente gli riusciva benissimo!Questo è un autore stanco che non ha voglia di scrivere, che non ha voglia di inventare qualcosa che possa stupire in senso positivo il lettore. Per anni non ho letto questo albo, arrivavo sempre a questa scena e mi bloccavo, che tu ci possa credere o no. Il resto della storia, ora che l'ho letta tutta non è neanche malaccio ma basta un solo episodio a rendermela tuttora indigesta.
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