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Diablero

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Tutto il contenuto pubblicato da Diablero

  1. Diablero

    Claudio Nizzi

    Un iperbole è dire "eh, G.L. Bonelli ne avrà scritte un milione, di scene con le patatine". è chiaro che in quel caso non gli chiedere di elencarmi un milione si scene. Ma se, in una discussione in cui dico che Nizzi sta abusando in maniera stucchevole di elementi come le patatine fritte (e lo fa da 37 anni, ormai è da mo' che la cosa ha smesso di essere divertente ed è diventata insopportabile...), salta su un tipo a dirmi che dico cazzate perchè sono prevenuto e odio Nizzi, e che non ricordo bene e che era G.L. Bonelli a mettere una scena ogni storia... beh, quelle non sono iperboli, sono ACCUSE, sia a me che a GL Bonelli, e chi accusa dovrebbe DIMOSTRARE quello che dice. (almeno, per una elementare forma di rispetto per gli interlocutori. Specie se poi strillano che bisogna avere "rispetto" per un autore che i lettori li ha rispettati ben poco...) Erano un simpatico (perchè non abusato) tormentone che Bonelli si è trovato ad usare specialmente nelle ultime storie che ha scritto, inframmezzato a tanti altri tormentoni. Rispetto al numero di storie fatto, l'ha utilizzato pochissime volte (basta vedere come compare davvero molto tardi nella serie, non ce ne è traccia per i primi decenni), però concentrate sul suo periodo finale. Come tanti altri elementi della saga che sono apparsi "a rotazione", per poi scomparire e diradarsi (pensa alla scomparsa di Dinamite, o ai fiammiferi accesi fra le dita dei piedi, o il protagonismo di Kit Willer), sarebbero state ben presto sostituite da altri tormentoni, man mano che G.L.Bonelli li inventava (il Tex di G.L. Bonelli si evolveva in continuazione). Nizzi non è un "creatore", almeno non su Tex. Nizzi si è segnato un tot di "tormentoni tipici", modi di dire texiani, etc, una PICCOLISSIMA FETTA della massa di epiteti usata da G.L. Bonelli, e li ha usati a pappagallo. All'inizio, questa cosa non era tanto fastidiosa. Come ho già detto alcuni post fa (ignorato da quelli che incapaci di ribattere ai fatti, attaccano sempre chi glieli dice, accusandolo sempre di essere prevenuto se osa criticare il loro Vate), così facendo Nizzi ha SALVATO Tex, dalle storie di Nolitta che invece erano una nettissima frattura con quelle del padre, e contenevano un Tex irriconoscibile. Grazie all'uso di quegli elementi infilati tipo copia-incolla nelle sue storie, c'era una continuità fra il suo Tex e quello di Bonelli (almeno, con quello delle ultime storie) E non ho nemmeno difficoltà ad ammettere che all'inizio, forse perchè ancora abbastanza motivato o perchè in rapporti migliori con l'editore, c'è uno sforzo di utilizzare questi elementi in maniera creativa. Nelle prime storie non sono messi a macchinetta, nelle prime storie non c'è Carson che fa una scenetta con le patatine praticamente di fronte alla tomba di lylith sconsacrata. Inoltre c'è ancora uno sforzo CREATIVO, in quelle prime storie, e si vede che Nizzi si sforza per esempio di fare scene umoristiche fra Tex e Carson basate su quello che sta succedendo nella storie (come fa tranquillamente borden da quasi trent'anni), e non su un "copia incolla" di scene incongrue che sembra abbiano le risate registrate. O, per dirla in breve: in quel periodo Nizzi dimostra ancora rispetto per i lettori. Ma Nizzi non è in grado di creare nuovi "tormentoni" Texiani, o di far evolvere il personaggio verso il nuovo millennio (come per me ha saputo fare Boselli). Alla lunga, l'abuso sempre degli stessi elementi è diventato stucchevole (almeno, per una fetta del pubblico, in cui mi conto. A leggere certi commenti invece quell'omogeneità, quell'avere scene e dialoghi sempre uguali, sempre gli stessi, in tutte le avventure, era gradito ad un altra fetta di pubblico, che a rileggere sempre le stesse cose si ritrovava come in una calda coperta, a cullarsi nel deja-vu senza essere costretto a pensare troppo, e che oggi reagisce male alle storie "troppo complicate" di Boselli...). Certo, se fosse stato cosciente di questo problema, Nizzi avrebbe potuto semplicemente "immergersi di nuovo" nella lettura delle vecchie storie di Bonelli, e trovare altri tormentoni e altre situazioni, da aggiungere a quelle poche che già usava, per "variare un po' il menù" (in pratica, e con bel altro livello di creatività e di impegno... non è quello che ha fatto poi Boselli?). Ma Nizzi, non so se perchè è davvero convinto o per comodo, ha sempre sostenuto invece che i lettori di Tex amano mangiare sempre la stessa sbobba (notare anche qui il rispetto e l'alta considerazione dei lettori di Tex che esce dalle sue dichiarazioni...), e Boselli sbagliava a variare il menù... Questo atteggiamento di scarsa considerazione per il lettore, visto come un vecchio rincitrullito da cullare nel sonno con scene sempre uguali e ripetute, si associa (anzi, probabilmente è causato da) un vero e proprio "schifo per il personaggio" che ad un certo punto gli impedisce persino di scriverne una sola riga, un vero e proprio "blocco psicologico", che dice molto sul livello di "rottura di scatole" che ne aveva Nizzi di fare il minimo sforzo per variare qel menù. Lo dico subito (anche se l'ho già detto mille volte, ma ogni volta se ne dimenticano e ripartono con le solite accuse personali, anche loro scrivono usando il copia-incolla come il loro Vate) che la responsabilità primaria del "texicidio" successivo non è del solo Nizzi. L'editore in primo luogo non avrebbe dovuto chiedergli di tornare sul personaggio, dopo una crisi simile (mica rimaneva disoccupato, poteva scrivere il personaggio da lui creato, Nick Raider), e soprattutto, non avrebbe dovuto tollerare, per PIÙ DI VENT'ANNI, il livello delle storie presentate successivamente da Nizzi. Da lì in poi, Nizzi non solo non ci ha messo più il minimo impegno, utilizzando patatine fritte e gli altri tormentoni senza alcun ritegno per produrre più pagine possibile, ma ha passato vent'anni a scrivere, in fretta e furia e macinando pagine su pagine di pessima qualità, storie in cui Tex era ridicolizzato, deriso, umiliato, in cui il suo intervento peggiorava sempre le cose per le vittime e in cui dove sempre essere salvato da qualcun altro, anche più volte per albo. C'è una "narrazione", sparsa dai nizziani adoranti, secondo cui Nizzi in quel periodo era come un soldato ferito sul campo, che continuava a scrivere Tex, anche se ormai il livello non era più quello di una volta, perchè "altrimenti Tex non usciva", perchè qualcuno DOVEVA scrivere quelle pagine, e Nizzi si "sacrificava"... BALLE! TUTTA UNA MASSA DI EMERITE BALLE! Nizzi aveva "occupato" la poltrona (molto, molto ben remunerata, altro che "sacrificio"...) dell'autore "principe" su Tex, e di sua volontà, senza che nessuno glielo chiedesse, lavorava con più disegnatori possibile, lasciando agli altri le briciole, gli scarti (secondo lui), aumentando a dismisura la QUANTITÀ di pagine (superando il 50% in più rispetto al numero di pagine che l'aveva mandato in crisi quando ancora lavorava con impegno). C'era la fila di sceneggiatori per Tex fuori della porta! (Oltre a Boselli ci poteva essere Medda, a cui fu detto "grazie, non serve" perchè Nizzi in megaiperproduzione a malapena lasciava qualche disegnatore per Boselli, che avrebbe potuto tranquillamente scrivere - guardando la produzione attuale - il triplo delle storie, ci poteva essere Berardi, ci poteva essere d'Antonio...) Io credo che la Bonelli, alla fine, abbia "rispettato" Nizzi. Molto, molto al di là di quanto avrebbe dovuto, lasciandogli negli ultimi anni praticamente mano libera (i famosi soggetti bocciati da Nolitta sono quelli all'inizio, quando Nizzi provava a fare qualcosa di nuovo). Ma credo che sia Bonelli che Nizzi, in quegli OLTRE VENT'ANNI di storie vergognose, abbia mancato di rispetto a Tex e ai lettori. Sergio Bonelli aveva un tale "bonus" di benevolenza, e aveva dimostrato un tale rispetto per i lettori in altri ambiti, che alla fine le sue mancanze (comunque gravissime, per me) su Tex si possono perdonare. Si compensano. Ma Nizzi? Aver scritto per 10 anni 11.000 pagine (ben pagate) andanti dal buono all'eccezionale, possono compensare l'aver passato i successivi 25 anni a farsi pagare (e molto, Nizzi era uno degli sceneggiatori più pagati alla Bonelli) 20.000 pagine (con punte di 1800 pagine all'anno) "tirate via" in maniera scandalosa, in cui l'unico sforzo lo faceva per ridicolizzare Tex, mentre persino i soggetti spesso se li faceva ideare da altri? Prima di rispondere a questa domanda, pensa se lo facesse un tuo fornitore, un ristorante dove vai: "sono vent'anni che mi vende a caro prezzo roba insipida e fatta senza il minimo impegno e cura, ma io non solo ci vado ancora, ma continuo a consigliarlo a tutti, sai che pranzi mi ha preparato una volta 37 anni fa quando ancora si impegnava?" Ecco, prima di accusare chi ha gli occhi per vedere di essere "prevenuto contro Nizzi", sarebbe il caso di chiedersi se sarebbe "prevenuto" anche qualcuno che criticasse quel ristorante e dicesse che non ci vuole più mangiare, con uno del gruppo che invece insiste che chi critica un ristorante dove si mangia male da 25 anni, bisogna essere prevenuti... CERTO CHE NO! Non mi permetterei MAI di minimizzare così le eccelse sceneggiature dell'ultimo Nizzi! Non hai letto l'ultimo albo, "La Rupe del Diavolo"? OLTRE a bistecche, patatine, spiegoni e origlioni, c'è pure Carson ebete che non capisce niente e si fa prendere in giro, Kit e Tiger dormiglioni che non si svegliano nemmeno con le cannonate, Tex e pards scemi che dormono tutti una notte che sanno già che ci sarà un attacco, e soprattutto TEX IN MUTANDE CHE CHIEDE UMILMENTE SCUSA! Dai, adesso sei tu che minimizzi le capacità di Nizzi!
  2. Diablero

    Claudio Nizzi

    Indipendentemente dal fatto che fossero "fior di disegnatori" o no, Boselli li "poteva usare" per un solo motivo: NON PIACEVANO A NIZZI. A me alcuni di quei disegnatori piacevano, altri meno, altri mi erano molto piaciuti in passato ma erano ormai troppo in là con gli anni e scesi molto come qualita, ma la cosa è IRRILEVANTE. Non contava la mia opinone, noncontava l'opinione di Ymalpas o quella di Valerio. Contava solo l'opinione di Nizzi. Che era così "stressato dal superlavoro", soffriva così tanto per il fatto che "con quella quantità non poteva dare ai lettori la qualità a cui erano abituati"... che si accaparrò più disegnatori che poteva, arrivano a sceneggiare 1800 PAGINE IN UN ANNO! (e per fortuna che Villa dopo la mefistolata non volle più lavorare con lui, altrimenti si sarebbe tenuto anvhe Villa, per fargli fare il seguito de "I fucili di Shannon"...) Ma dico... chi difende questo comportamento, si rende conto del rumore che fanno le unghie sugli specchi?
  3. Diablero

    Claudio Nizzi

    Oh, eccone un'altro che si offre volontario per scrivere l'elenco delle 192 scenette con patatine fritte sceneggiate da G.L.Bonelli... infatti, solo nell'ultimo ALBO, (albo, non storia), il buon Nizzi di scenette comiche con Carson e le patatine ne mette DUE! (più uno spiegone ripetuto tre volte delle stesse cose, una scenetta con Carson e una scena con Tex che chiede umilmente scusa in mutande, il tutto in 50 pagine..._) Per fortuna, qui non è questione di gusti (perchè ormai l'ho capito che c'è qualcuno con gusti tanto strampalati da leggere Tex pregustando le sue figuracce, gli spiegoni e le figure da rintronato di Carson... chissà quanto hanno sofferto negli anni senza Nizzi...), perche le scene con le patatine sono stampate e pubblicate, "carta canta". Se sei così sicuro che GL.Bonelli metteva (in media) una scena al ristorante con bistecche e patatine ogni storia (e guarda, sono buono, non pretendo nemmeno che ci mettesse il "soave tocco alla Nizzi" di Carson rimbambito e preso in giro da tutti, mi va bene anche una scena dove Carson non sia ridicolo, basta che sia una scena con i pards al ristorante a mangiare bistecche e patatine fritte, dichiarate come tali e richieste dai pards) non hai che da elencarmi 192 scene simili nelle 192 storie di G.L.Bonelli? La facciamo una scommessina? Che qualunque sia il numero di scene che riuscirai ad elencare, io sarò perfettamente in grado di trovarne molte di più, scritte da Nizzi, in un numero molto inferiore di storie?
  4. Diablero

    Claudio Nizzi

    Ecco quell'altro che non sa argomentare e quindi la mette sempre sul personale A Valerio ho risposto (più volte), quindi già ho dimostrato che dici cazzate. Sul fatto che "non ho scuse", ǹon ne ho bisogno, perché ho ARGOMENTI. Do you know the difference? (ma che ci parlo a fare con uno che fa crociate pro-Nizzi...citando come esempio di ottima storia di Nizzi una storia di BOSELLI???) (ci metterò un po' a rispondere a tutta la massa di messaggi di oggi, quindi abbiate pazienza se vado un po' a rilento pescando messaggi di pagine prima. Sono stati postati poche ore fa e li leggo ora, siete voi che siete dei dannati grafomani...)
  5. Diablero

    Claudio Nizzi

    Peccato, ci speravo proprio in quella lista delle 192 volte in cui G.L.Bonelli aveva messo la scenetta con le patatine...
  6. Diablero

    [Texone N. 32] Il magnifico fuorilegge

    A quanto ne so, da qualche tempo la Bonelli non tiene più molte copie di un albo da parte per gli arretrati, probabilmente per diminuire i costi del magazzino (e qualche anno fa ha praticamente svenduto gran parte del magazzino ad un grosso commerciante, inondando il mercato anche di albi considerati rari che si pensava fossero esauriti ma che sono saltati fuori in quella svendita). la conseguenza è che se fino ad alcuni anni fa si poteva contare sul fatto che a meno di un grande successo imprevisto - tipo appunto il primo Texone o i primi Dylan Dog - un albo rimanesse disponibile per diversi anni, oggi è diventato sempre più comune vedere albi abbastanza recenti esauriti. Basta che riceva abbastanza recensioni positive da avere una buona vendita come arretrato, e la scorta si esaurisce molto più in fretta... (a questo aggiungici che periodicamente si liberano dei numeri più vecchi che probabilmente non hanno più vendite apprezzabili come arretrati, e quindi per esempio tutti Texoni fino al 29 furono dati come "esauriti" contemporaneamente tempo fa, anche quelli che ancora non lo erano, lo stesso giorno...) Oggi quindi è consigliabile non attendere troppo prima di procurarsi un arretrato Bonelli (anche se in realtà la maggior parte si trovano comunque su ebay, questa nuova politica ha fatto lievitare i prezzi anche lì...)
  7. Diablero

    Claudio Nizzi

    Ah ah ah ah.... Sempre stravolgere completamente la realtà, sempre rovesciare quello che dicono gli altri, sempre attaccare le persone invece di rispondere alle critiche... il "repertorio" è sempre lo stesso, non cambia mai... Sono tanto "prevenuto" contro Nizzi che ho postato giusto ieri (ieri, eh, mica nei famosi thread su TWO di quindici anni anni fa che non sono più accessibili ma che tu, "nuovo arrivato" hai letto da cima a fondo) che Nizzi salvò Tex. Sono tanto "prevenuto" che nel mio commento sulla sua prima storia dopo il ritorno dicevo che finalmente, era ora di seppellire l'ascia di guerra (poi lui mi mette cinquanta pagine di Carson scemo che mangia patatine, quattro pards dormiglioni e incapaci, Tex che chiede scusa in mutande, e sticazzi, su questo io sono come Tex, l'ascia la seppellisco diritta e se serve la ritiro fuori...) La "spiegazione" del perchè critico le storie di Nizzi in cui Tex viene reso ridicolo, riguarda la capacità di LEGGERE e CAPIRE QUELLO CHE SI LEGGE. Come te la spiego? Se anche quando ti elenco le magagne una per una, tu non leggi nemmeno il mio post (manco quello!) e dici che non hai nemmeno letto la storia di cui parlo ma se critico Nizzi sono per forza prevenuto? Sei tu quello che ha detto, pochi post fa, che "GLB le patatine le metteva ad ogni storia". Cazzata, che è l'ennesima prova che le storie di GL Bonelli non le hai mai lette o se le hai lette non te le ricordi, accecato dall'ammmmmmore per il tuo Vate. Dici di no? OK, fai come me, DIMOSTRAMELO! Dimostrami che non dici cazzate a vanvera! G.L. Bonelli ha scritto 192 storie di Tex. TROVAMI 192 SCENE SCRITTE DA LUI CON LE PATATINE. Vedi? Funziona così. Si fanno affermazioni SOSTENUTE DAI FATTI, COME FACCIO IO. Dimostrami che sei capace, su, e non è che nei tuoi post sai solo insultare e fare insinuazioni sugli altri utenti. Che ci vuole, a trovare 192 scene con le patatine, se sono davvero così comuni come sostieni?
  8. Diablero

    Claudio Nizzi

    "Impegno notevolissimo" che si è scelto luyi, nessuno l'ha costretto con la pistola alla tempia. Ho postato le cifre pochi giorni fa, ma niente, cosa contano FATTI E CIFRE rispetto alla "leggenda del povero Nizzi oberato di lavoro"? (aveva ragione John Ford in The Man Who Killed Liberty Valance, la realtà non interessa a nessuno...) Davvero, se anche citare i numeri non serve a smuovere queste granitiche certezze basate sulla fuffa e sulle infinite scuse da forum ("Nizzi non ha potuto scrivere una bella storia perchè gliel'ha mangiata il cane!"), non so più che cosa fare Per L'ENNESIMA volta... 1) Quando Nizzi "ando in crisi oberato dal lavoro", aveva un carico di pagine da produrre inferiore a quello prodotto da G.L. Bonelli e inferiore (e di molto) a quello prodotto negli ultimi anni da Boselli. E inferiore anche a quello che produrrà post-crisi. (probabilmente perchè, a fare le cose bene, ci si mette piu tempo, mentre poi tirava via) 2) Boselli ha potuto scrivere tante pagine di Tex solo dopo che se andò via Nizzi. Avrebbe potuto farne molte, molte di più, ma poteva lavorare solo gli con gli autori "lasciati liberi" da Nizzi. 3) ...Nizzi che in quel periodo, DOPO la crisi, DOPO il suo ritorno, proprio nel periodo in cui era chiaro che ormai non ci metteva più il minimo impegno, andava avanti a decine di pagine di patatine, botte in testa e origlioni... aveva AUMENTATO ALL'INVEROSIMILE LA SUA PRODUZIONE. Lo sai che proprio nel periodo in cui anche i più sfegatati Nizziano non sapevano più come difendere la robaccia che produceva, Nizzi ha BATTUTO IL RECORD DI PAGINE SCRITTE PER TEX DA UN SOLO AUTORE? Nel 2003 sono state pubblicate 1800 pagine di Tex scritte da Nizzi . NESSUNO mai ha più scritto tante pagine di Tex, prima o dopo. (il "carico insostenibile" che gli aveva provocato la crisi era stato in media di 1.100 pagine all'anno...nel 2003 Nizzi, volontariamente, e anzi occupando disegnatori che potevano anche disegnare per altri, ha scritto più di una volta e mezza quel numero di pagine... ma COME le ha scritte?) 4) Visto che davvero il concetto fa fatica a passare, lo ripeto qui... Nizzi non è stato "costretto" a produrre 1800 pagine in un anno. No, ha detto in pratica (anche senza dirlo a parole) "tenete lontano Boselli, scrivo tutto io! Per quel disegnatore! E anche quell'altro! Per tutti! Tutto io scrivo!!! Che ci vuole, basta mettere origlioni e patatine e botte in testa e si batte facilmente il record di pagine!" 5) Quindi, sappi che ogni albo "tipo i fucili di Shannon" non è stato un sacrificio per Nizzi, ma è stato un sacrificio per NOI, visto che senza quella smania di scrivere tutti quegli albi, ogni albo non occupato da storie come "i fucili di Shannon" poteva essere occupato da un "Passato di Carson" o "gli invincibili", che Boselli avrebbe avuto tutto il tempo di scrivere, ma che non vedremo mai. Perchè a Nizzi serviva Venturi (e quasi tutti gli altri disegnatori) per disegnare le sue nizzate... 6) Non credi che magari, se Nizzi non avesse VOLUTO produrre 1800 pagine in un anno, e ci avesse dedicato un pochino più di tempo a sceneggiare ogni pagina... che dici, non è che magari non avrebbe avuto bisogno di metterci tanti origlioni (che ti risparmiano il tempo di pensare a misteri e indagini), tanti spiegoni (gli origlioni ti fanno risparmiare fatica ma non occupano pagine, però basta ripetere la stessa spiegazione 3-4 volte ed ecco che le pagine volano...), patatine, botte in testa, ripetizioni, etc? 7) Insomma... chiedi "rispetto per Nizzi"... ma il rispetto DA Nizzi, per TE, LETTORE, NON LO CHIEDI MAI????? P.S.: Invereconda cazzata. Edit con piccola correzione: Ci sono voluti ben 16 anni, ma nel 2019 borden è riuscito a battere questo record (di circa 40 pagine), "grazie" all'arrivo del Texone di Villa (i dati che avevo citato venivano da un articolo di Dime Web scritto nel 2019 con i dati fino al 2018)
  9. Diablero

    Claudio Nizzi

    Ci risiamo. Proprio non ci riescono a resistere più di mezza giornata, appena pensano a qualcuno che ha OSATO criticare il loro Vate partono con gli attacchi personali, gli insulti velati, le frecciatine, etc. Ammetto che quando riescono a farmi davvero arrabbiare, ci sono cascato anch'io e gli ho reso pan per focaccia. Ma è un errore. Meglio lasciarli nel loro brodo, e non confondersi con questo "livello" di critica. Un "livello così alto, ma così alto... ...che spesso inciampa pure nelle basi!
  10. Diablero

    Tex e il razzismo

    La via dell'Inferno è lastricata di buone intenzioni. E così può accadere che qualcosa creato per tutelare minoranze oppresse dall'oppressione della maggioranza, è diventato una forma di oppressione totalitaria usata proprio dalla maggioranza per dire come tutti devono non solo parlare, ma anche pensare, invadendo anche ambiti che non hanno più nulla a che fare con quello originario . Tarantino negli USA è stato molto attaccato per quel film (in gran parte da bianchi benestanti che si preoccupavano di come sarebbero stati turbati i "poveri neri" da quelle brutte parole). Ma lui ha le spalle larghe e può permettersi di fare cose che provocano polemiche (il suo ultimo film, per me bellissimo, è stato accusato di incitare alla violenza sulle donne e non è stato distribuito in Cina per le polemiche sulla scena con Bruce Lee), i suoi film incassano milioni di dollari, è amatissimo dal pubblico e infatte le polemiche su Djiango si sono placate quando si è visto che quasi tutti i critici di colore lo appoggiavano e che il pubblico dei neri riempiva le sale, dicendo ai critici bianchi che andassero a rompere le scatole a qualche altro film... Se non hai il potere contrattuale di Tarantino, col cavolo che puoi permetterti certe cose... ci sono registi che hanno dovuto prostrarsi e chiedere umilmente scusa in TV, roba da rivoluzione culturale cinese, per avere usano una volta una parola "non corretta" in TV, e si sono visti boicottare i film o sono stati proprio cacciati... Purtroppo il fumetto in Italia non è considerato "arte" come il cinema, e certe cose non te le puoi permettere (o te le puoi permettere se sei un fumetto che vende 200 copie e quindi non fai gola a nessuno, nessun opinionista potrebbe diventare famoso o vendere articoli massacrandoti, e quindi ti lasciano stare, perchè è chiarissimo che quelle oche starnazzanti sono soprattutto a caccia di visibilità e soldi. Il fumetto quindi deve stare molto più attento, anche per ragioni assolutamente pratiche, anche senza tirar fuori questioni di principio.
  11. Diablero

    Claudio Nizzi

    Quelle storie in realtà le nomino sempre ogni volta che parlo di TUTTO il periodo di Nizzi su Tex. Ovvio che, parlando di un periodo durato (per ora) 37 anni, nomino anche i suoi 10 anni prima della crisi. Altrettanto ovvio invece che, quanto parlo delle ultime storie di Nizzi, dell'ultima storia di Nizzi, delle "nizzate" che abbondano nei suoi successivi 27 anni di storie, non vado ogni volta a fare il solito cappello-pappardella iniziale parlando di storie pubblicate quando molti forumisti non erano ancora nati. Trovi invece abbastanza singolare che venga accusato di questo da un gruppo di forumisti che, parlando di un autore che ha iniziato a scrivere Tex trentasette anni fa, parla sempre delle storie dei suoi primi 9-10 anni (meno del 25% di questi 37 anni) ignorando completamente quello che ha combinato nei 27 anni successivi. Anche se parlano dell'albo appena uscito (D'altronde, è una cosa comprensibile in chi difende a priori quell'albo SENZA AVERLO NEMMENO LETTO citando come difesa assoluta buona per tutte le stagioni "37 anni prima ha scritto delle belle storie, Diablero, perchè non ne parli quando commenti l'albo uscito il mese scorso?" Chi sarebbe quello che si sceglie il periodo di cui parlare "che gli fa comodo"? Che storia commenterete quando dovrete difendere l'albo DEL MESE PROSSIMO, mi citerete "il Carnicero" (36 anni fa), o "Fuga da Anderville" (35 anni fa)? Non è che ci sia tanta scelta, visto che CITATE SEMPRE E SOLO QUELLE POCHE STORIE, ignorando il 75% della sua produzione... Come sempre, il bue ama moltissimo dare del cornuto all'asino...
  12. Diablero

    [183/185] - Caccia all'uomo

    Come hanno detto già altri, la fine di un epoca. Nelle davvero sorprendenti lodi in diversi post precedenti (questo il "vero Tex"? Solo se Tex l'hai sempre letto su Zagor e credi che giri con la scure...) prima o poi salta quasi sempre fuori che chi lo scrive ha iniziato a leggere Tex con Nolitta, magari proprio con questa storia. E Allora è chiaro che se già le prime volte che ti hanno presentato Tex te ne hanno presentato uno fasullo che fa l'opposto di quello di G.L. Bonelli, ecco che questo Tex "fasullo come una banconota falsa" (come ben dice Ymalpas) diventa "il vero Tex" e quello di G.L. Bonelli una roba immagino superata, con quel ranger che si permette di saper giudicare gli uomini, non è un bastardo ottuso e prepotente, non si fa piccionare da tutti, e soprattutto gira senza manette... Quando lessi questa storia avevo 12 anni ma leggevo Tex da prima che imparassi a leggere (credo di aver imparato a leggere da bambino sugli albi di Tex, mia madre si ricorda quando andavo da lei a farmi spiegare cosa voleva dire una parola...). Con il Tex di G.L.Bonelli ero cresciuto, era il mio personaggio preferito. Il mio giudizio critico su questa storia, per quello che posso ricordare oggi, fu "questa è una merda". Era chiaro che non poteva essere opera di G.L.Bonelli (con il senno di poi, tanti indizi avrebbero dovuto indirizzarmi su Nolitta, ma Nolitta su Zagor era bravo, quindi sospettai piuttosto che avessero preso il primo scalzacani di passaggio, che non doveva aver mai letto un albo di Tex in vita sua). Soprattutto, provai un indicibile DISGUSTO per il protagonista. Perché il problema principale, di questo Tex, è che è DISGUSTOSO. E lo era SPECIALMENTE negli anni 70! Oggi, un sacco di lettori anche di Tex tendono molto a "legge e ordine", votano a destra, vorrebbero molta più polizia nelle strade. Ma quella storia è uscita nel 1976! Quando l'argomento di punta nei dibattiti era la brutalità della polizia. Era stata appena istituita la Legge Reale, era stato introdotto il fermo di polizia, solo due mesi prima dell'uscita in edicola un diciottenne era stato ucciso dalle revolverate della polizia durante una manifestazione di sinistra, e due mesi prima ancora un ventiseienne era stato travolto e ucciso da una camionetta dei carabinieri. C'erano manifestazioni praticamente tutti i giorni contro la brutalità della polizia! Io all'epoca ero troppo giovane per seguire la politica e la cronaca, probabilmente se mi avessero chiesto cos'era la legge Reale non avrei saputo rispondere, ma ero influenzato dal clima culturale come tutti: oggi, forse qualcuno potrebbe pensare che Nolitta descrivendo Tex in quel modo volesse rappresentarlo come "integerrimo", ma è una lettura che non trova riscontro in come è scritta la storia: è chiarissimo, e all'epoca lo era ancora di più, che Tex è descritto come un personaggio NEGATIVO, Uno SBIRRO ODIOSO CHE ABUSA DEL SUO POTERE PORTANDO ALLA MORTE UN GIOVANE INNOCENTE. Il disprezzo dell'autore tracima da ogni pagina, nella maniera arrogante di parlare, accentuata dal fatto che subito dopo venga piccionato. Dal disprezzo che TUTTI in questa storia provano per lui, con tutto un primo albo in cui tutti quanti (non solo i delinquenti) quando lo vedono gli augurano di morire ammazzato al più presto. Davvero, non capisco come qualcuno, leggendolo all'epoca, non avvertisse come venga posto in "negativo" il personaggio. Il TEMA della storia è che questo personaggi, alla fine, PRENDE COSCIENZA DELLA SUA IMPOTENZA, DEL FATTO CHE NON SERVE A NIENTE E FA SOLO DANNI! (`e questo viene ribadito anche nel "cappello" finale con il commerciante,) Questa alla fine è una storia che rappresenta perfettamente il suo tempo. Nolitta che già su Zagor e Mister No trattava temi anche politici, qui entra nel dibattito politico nazionale dell'epoca, e si schiera decisamente a favore dei ragazzi nelle strade che venivano trattati come "delinquenti" dai media e bastonati dalla polizia. Questa storia è la storia di un "celerino" che si trova a parlare, per la prima volta, con un giovane accusato di colpe che non ha mai commesso, "incastrato dal sistema", e che viene poi giudicato e condannato senza essere ascoltato. È la presa di coscienza di un agente di polizia, nell'Italia degli anni 70. E vista come tale, è anche una bella storia (ovviamente, sono stato in grado di fare questa lettura dell'opera solo quando l'ho riletta vent'anni dopo, all'epoca avevo 12 anni e capivo solo che come storia di Tex era una merda...) La cosa imperdonabile è che per interpretare la parte del celerino ottuso e prepotente, tutto leggi e regolamenti e che non vuole ragionare, perchè ci pensano i suoi superiori a ragionare per lui... ci mette Tex Willer. L'eroe anarchico (secondo le dichiarazioni stesse del suo creatore) che se ne è sempre fregato di leggi e di regolamenti, amato da tutta la brava gente, e che per far avere giustizia ai suoi Navajos era stato disposto a dichiarare guerra agli Stati Uniti... Io ancora mi chiedo... Nolitta con Tex ci era cresciuto. Come poteva avere quella visione del personaggio? Credo che ci siano di mezzo relazioni famigliari e personali che non sapremo mai, che hanno pesato molto di più del mero "rispetto del personaggio". In ogni caso... quel Tex era disgustoso. Era il "villain" delle sue stesse storie. Io che con Tex c'ero cresciuto non potevo tollerare quello che ne faceva Nolitta. Prima di questa storia, ero un lettore fanatico di Tex che rileggeva più e più volte ogni albo in attesa del successivo, e che aveva risparmiato persino sulla paghetta per potersi comprare tutti gli albi pubblicati (saltavo la merenda delle volte se non potevo aspettare di leggere il seguito di una storia, era l'epoca in cui le edicole avevano tutti gli arretrati, mi tenevo la fame e con i soldi comprato Tex...). Meno di due anni dopo, ero un ex lettore di Tex. Questa e le successive storie di Nolitta mi avevano disgustato al punto da smettere di leggerlo e comprarlo. Poi ripresi (ma dopo più di 6 mesi di pausa, recuperando poi gli arretrati), trovai una storia di G.L.Bonelli ricominciai a comprarli, poi arrivava una storia di Nolitta e rismettevo (non ricordo più gli albi esatti e quante volte smisi e ricominciai prima dell'arrivo di Nizzi, ma erano parecchie. E sì, pur con tutte le colpe che posso dare a Nizzi per gli ultimi vent'anni di storie, è verissimo che all'epoca almeno per me, salvò Tex. lo salvò da un destino peggiore della morte, perchè piuttosto che vedere pubblicate su Tex altre storie come questa o come Il Segno di Cruzado, era meglio chiuderlo...
  13. Diablero

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Proprio l'altro ieri, per scrivere un post, mi sono riguardato la cronologia delle strisce di Tex. La quarta e la settima serie sono un unica lunga avventura, di 24 albi ciascuna. Quindi per esempio con la settima serie la storia inizia nell'albo pubblicato il 12 aprile 1954 e termina in quello del 20 settembre. Sono appunto quasi sei mesi. E dubito che i lettori del 1954 se ne lamentassero! (mi immagino la scena... "adesso per 6 mesi devo accumulare tutti i Tex usciti perchè fino al numero 24 non li posso leggere!" ) Questo è il Tex delle storie degli anni 40, è pubblicato "a episodi" come negli anni 40 (e non "a fette" con la storia affettata in 2-3 albi come oggi) e va letto una puntata per volta come negli anni 40, quando c'erano ancora i lettori impavidi di un tempo! Gente che aveva fatto la guerra, e non aveva paura di aspettare fra un episodio e l'altro!
  14. Diablero

    Claudio Nizzi

    Io non ho "idiosincrasie con Nizzi" (anzi, se andate a rileggere la mia recensione della storia del suo ritorno, volevo seppellire l'ascia di guerra. È lui che subito dopo nella seconda storia descrive Carson come un rincitrullito, Tiger come un dormiglione, Tex come un fesso che deve chiedere umilmente scusa ad un bandito in mutande, e di DI FRONTE A TEX CHE CHIEDE SCUSA IN MUTANDE, devo vedere sedicenti "texiani" che commentano tutti giulivi "questo sì che è il vero Tex, ha mangiato le patatine fritte!" L'unica spiegazione che riesco a dare è che ci siano persone che non leggono Tex per l'avventura e l'intreccio (inesistenti da vent'anni nelle storie di Nizzi, sostituiti dagli onnipresenti origlioni), e che non amino Tex come esempio di audacia, coraggio, lealtà e giustizia. Che anzi non si curano per nulla di queste cose, per loro Tex può prendere botte in testa dalla mattina alla sera, chiedere scusa in mutande, senza mutande, piegato a 90 gradi, umilmente, piagnucolante, sempre più ridicolo: L'IMPORTANTE È CHE MANGI PATATINE! QUELLO evidentemente è quello che si cerca in una storia di Tex! PATATINE! Se ci sono patatine, è una bella storia, una storia "texiana", se non ci sono, può anche essere "Il figlio di Mefisto", ma non vale un bel piatto di patatine! E Nizzi le patatine non le ha mai fatte mancare! Lui sa cosa cerca il suo pubblico! Allora, mi pare che resista una soluzione molto semplice che può accontentare tutti. Esistono un sacco di serie di Tex, troppe. Tex Willer ha un senso perchè presenta storie di Tex giovane (prima che scoprisse le patatine, anche se nell'ultimo numero pare scoprire la patata...). Perchè non dare un senso anche ai Color? Suggerisco di dedicare il Color a storie di 160 pagine dove Tex e Carson mangiano patatine. E basta. Patatine, battuta di Carson, patatine, altra battuta di Carson, etc. Ovviamente, tutti sarebbero scritti dall'esperto Nizzi, che avrebbe una serie "sua" da confrontare alla serie "Tex Willer" creata da Boselli. . Grazie ai colori, l'appassionato texiano potrebbe gustarne la croccante doratura, e vedere quanto è bella rossa la bistecca alta quattro dita che l'accompagna. Grazie alle 160 pagine ci sarebbe finalmente lo spazio per far vedere nei dettagli ogni forchettata, e fra una forchettata e l'altra, ci sarebbe spazio per i tanti "gustosi siparietti" con Carson che i fan di Nizzi apprezzano tanto fra una patatina e l'altra. Tex potrebbe spiegargli in che posto sono a mangiare, visto che lui non lo sa (così ci mettiamo anche un bello spiegone, e siamo proprio tornati a casa, dal "vero Tex", che notoriamente era una serie famosa per gli spiegoni), poi potrebbe spiegargli che le bistecche vengono dalle mucche, e il lettore si potrebbe qui gustare la frizzante scenetta di Carson che va nel pallone a scoprire che ha sempre mangiato vacche e gli altri pards che si fanno una bella risata. Non ci sarebbe nemmeno il fastidioso bisogno di metterci delle vicende e un intreccio, se proprio si pretende anche un servizievole "origlione" (che Nizziani incontentabili...) potrebbe passare di lì per caso e raccontare tutte l;e cose che sono successe mentre Tex mangiava! Che bella serie sarebbe. un bell'angolo con il "vero Tex", dove tutti i fan di Nizzi potrebbero sempre trovare quello che cercano nelle storie di Tex... ...e magari così noi evitiamo di scoprire che cosa farebbe Nizzi la prossima volta sulla serie regolare (che sentire dire che "aveva ancora cose da dire su Tex" e vederlo subito partire in quarta con Tex che chiede umilmente scusa in mutande, mi viene qualche fondato sospetto riguardo a quelle "tante cose che deve ancora farci vedere". Ecco, io farei volentieri a meno di vederle, grazie.
  15. Diablero

    Tex e il razzismo

    Stai mettendo insieme cose diverse. 1) Il "linguaggio colorito" di Tex. Quello va mantenuto, ma gli specifici epiteti no. Perchè ANCHE G.L.BONELLI LI CAMBIAVA. Nelle prime storie Tex diceva cose tipo "ti ammazzo come una vecchia cavalla", e a Mary Gold diceva "bella biondona" che oggi fa un po' ridere. Il non poter più usare "bella biondona" ha mai messo in crisi negli anni 70 G.L. Bonelli? Ma quando mai, di epiteti ne aveva un milione! Cosa importa non poterne più usare 2 o 3 perchè oggi offensivi? Ripeto, lo stesso GLBonelli ne ha abbandonati CENTINAIA nel corso degli anni perchè non più adatti ai tempi, insieme a cose tipo usare "giuoco" invece di "gioco". Semmai, visto che la FORZA di quei dialoghi Bonelliani era l'inventiva e la varietà, e la fantasia inesauribile... se vuoi omaggiarli dovresti cambiarli continuamente, invece di ripetere sempre ogni volta che incontra quelli del voodoo sempre le stesse frasi Chi li ha davvero TRADITI, quei dialoghi, non è chi magari vorrebbe riproporli eliminando un 2% ad essere esagerati degli epiteti, ma chi invece per ANNI ha continuato far dire a Tex sempre le stesse frassi, sempre "Tizzone D'inferno", sempre "vecchio cammello", sempre a mangiare sempre le stesse bistecche, facendo scordare che con G.L. Bonelli i due si chiamavano in modo più vario e ogni tanto cambiavano menù. In quel caso non si è trattato di togliere il 2% degli epiteti, ma di toglierne il 98%, lasciando solo il 2% usando sempre quelli. E dire che Tex di fronte ai cinesi dovrebbe dire SEMPRE, OGNI VOLTA "muso giallo" invece di "giuggiola", "pellegrino", "scarto di umanoide", "piccioncino", "beccaccino" "pezzo di imbecille", etc, mi pare segua questa strada: standardizzare i dialoghi di Tex rendendoli stantii e immutabili. (detto questo, per me è comunque sempre una scelta degli autori: se vogliono far dire a Tex "muso giallo" non mi scandalizzerò di certo, ma non mi scandalizzerò nemmeno se non lo fanno: la caratteristica distintiva di Tex è il modo di parlare, non le specifiche parole che usa di volta in volta) 2) Il fumo. Tex fumava una volta la pipa, una volta sigarette, una volta un narghilè, e una volta diceva di non fumare? C'era cioè, la varietà che c''era nel suo linguaggio? No, vero? Ecco, vedi che è una cosa diversa, e non ha senso accomunarla all'uso di "muso giallo"? Tex fuma, ha sempre fumato, e ha sempre fumato sigarette che si rollava da solo. Questo è un aspetto del personaggio che conosciamo, come il linguaggio vario e colorito che non ri riduceva a quattro frasi fisse.. Oggi c'è una fortissima pressione per far togliere i riferimenti alle sigarette nelle cose "per bambini", che come dicevo nel post precedente, purtroppo non sono considerate degne di essere difese dagli ottusi barbogi guardiani della "cultura alta". Lucky Luke si è visto cancellare le sigarette e mettere uno stelo d'erba in bocca. Specialmente negli USA, ormai l'isteria è tale da rappresentare un problema per ristampare fumetti dove i "buoni" fumano. (nota: io non fumo e mi dà fastidio chi fuma in mia presenza. Ricordo ancora i locali pieni di fumo e i vestiti come puzzavano quando tornavi a casa, un vero schifo, quindi sono sempre stato favorevole alle leggi contro il fumo REALE, quello che fa male alla salute. Ma io non ho mai tossito per una sigaretta fumata da Tex e non ho mai visto qualcuno tanto coglione da fumare perchè lo faceva Tex. Sono solo i censori quelli tanto pieni di sè e della loro boria da credere che tutti gli altri siano tanto cretini. Prendersela contro il fumo DISEGNATO è da coglioni) In questo clima culturale, capisco benissimo che gli autori minimizzino il fatto che Tex fuma, e non lo mettano più in copertina. Va bene, sono brutti momenti con tutti quei matti là fuori, mi basta che non mi mettano Tex che un giorno dica che non ha mai fumato e che non vadano a cancellare tutte le sigarette dalle vecchie tavole come hanno già cancellato tutti i vecchi "fumetti", poi non pretendo che si mettano a fare gli eroi contro tutti i mezzi d'informazione (?!) che si scaglierebbero contro di loro accusandoli di voler "far fumare i bambini" (quali bambini? Magari ci fossero bambini che leggono Tex...) 3) Tex "intoccabile"... non lo è mai stato. Non è mai esistito un "Tex ideale", fisso, immutabile, perfetto. Il Tex di G.L. Bonelli cambiava in continuazione, si evolveva con i tempi, cambiavano i modi di dire, cambiavano le avventure, cambiavano le rappresentazioni delle donne e degli indiani, etc (confronta la visione di Lylith e della sua importanza per Tex che si vede ne "il patto di Sangue" nel 1950, e la maniera in cui viene messa da parte in 2 righe di dialogo pochi mesi dopo, con la reazione di Tex alla sua morte nel flashback scritto nel 1969. Sono passati 19 anni, sia per Bonelli che nella società italiana, e si vedono tutti...) Tex nel 1948 è un vendicatore solitario, che fa dialoghi da maniacodepressivo sul fatto che la sua unica compagna deve essere la morte. Nel 1949 è nel servizio segreto dei rangers ma non lo deve sapere nessuno, e più tardi è un rivoluzionario messicano, nel 1950 si sposa, nel 1951 è vedovo e gira con un indiano tipo Lone Ranger, nel 1952 ha un figlio già grande e sono passati più di dieci anni, nel 1953 gli muore il suocero e diventa capo dei Navajos, intanto le storie diventano sempre più lunghe e articolate dalle storie iniziali di 3-4 albi a striscia si arrivano all'unica avventura da 24 albi della settima serie (serie rossa). il "quartetto" dei pards si forma tardissimo, molta gente non se lo ricorda o non se ne rende conto, ma ancora per anni si vede Tex girare da solo con kit o da solo con Tiger, passano anni prima che Carson si stabilisca nella riserva e diventi un membro fisso del gruppo. Non è che le modifiche al personaggio avvengano solo nei primi anni. Tex diventa agente indiano dei Navajos nel 1961! Viene svelato come fa ad avere tutti quei soldi (l'oro del Navajos) solo nel 1970! Anche come tipo di storie... sarebbe stata pensabile una storia come "diablero" nel 1950? Non parliamo poi della ret-con sulla guerra di Secessione (per forttuna non c'era ancora internet... ti immagini le reazioni? O le reazioni ad una storia dove Tex viene arrestato e sta in cella più albi, o una storia dove Tex si vede solo in flashback e appare in diretta solo nelle ultimissime pagine, in un albo per il resto completamente dedicato al suo nemico? Alla storia dove si traveste da marinaio? Alla storia ambientata nelle isole del pacifico? Alla storia dove non riesce a salvare Apache Kid? Quello che ha quasi FERMATO, per decenni, questa continua evoluzione... è stato la malattia e l'abbandono della serie di G.L.Bonelli. A quel punto Sergio Bonelli e Nizzi hanno cercato di "congelare" il personaggio, riproponendolo come in un loop come era al momento del creatore della serie, ma non ci sono riusciti. Se Bonelli proprio non riusciva a scrivere un Tex riconoscibile, Nizzi ci riusciva, ma a costo di un sacco di fatica e di frustrazioni, e congelandolo in ruoli, frasi, situazioni fisse che erano un continuo ripetersi di tormentoni. E nonostante tutto Tex ha continuato a cambiare (per me, fino all'arrivo di Boselli, in peggio) Che Tex si adatti ai tempi, è normale. È sempre accaduto in passato, e sempre accadrà. La domanda piuttosto è COME accadra: con un evoluzione che non snaturi il personaggio, o con stravolgimenti? Da parte di autori che vivono comunque in un mondo diverso da G.L.Bonelli, o da pressione esterne di orde di fanatici? Ecco, queste mi sembrano le questioni importanti per il futuro di Tex. Non una idealistica aderenza ad un favoleggiato "modello perfetto" che non è mai esistito...
  16. Diablero

    Tex e il razzismo

    Troppe cose vengono affrontate in questo topic, troppe cose molto diverse fra di loro che vengono accomunate anche in tanti discorsi che si sentono. Ma far confusione fra cose diverse porta a...fare confusione fra cose diverse Prima di tutto, il mettere in uno stesso calderone OPERE DEL PASSATO e NUOVE OPERE è non solo una cosa confusionaria, ma un invereconda cazzata. Tutte le opere del passato, prima o poi, se sopravvivono al tempo, arrivano in un tempo non loro, dove possono essere travisate, interpretate diversamente (pensate solo al celebre caso di Huckleberry Finn, che quando fu scritto era un opera potentemente antirazzista, al punto da essere proibita in certe zone degli USA per questo, e che oggi per il fatto che contiene la parola "n****r, viene accusata di essere razzista e ci sono le petizioni per proibirla. Segno che imbecilli e censori esistono sempre, anche se cambiano casacca politica in base a come gira il vento. Quelli che vogliono censurare le vecchie opere oggi perché non sono abbastanza politicamente corrette, sono persone che se si trovassero in una società nazista, osannerebbero chi brucia i libri degli ebrei. L'appartenenza politica e gli alti valori morali sono una scusa, una casacca che si indossa per conformismo, ma il godere di avere il potere di proibire cose agli altri invece è una caratteristica personale molto più forte, una stronzaggine e un marciume di base che indossa panni etici per convenienza) Quindi, visto che ci saranno sempre persone che vorranno sbianchettare, censurare, cancellare opere di persone molto più grandi di loro, e ci saranno sempre moltissime persone che, per convenienza, per evitare grane, o per non rimetterci denaro, si piegheranno a questa prepotenza, bisogna che chi ha a cuore la storia e la cultura e non le vuole cancellate da "pensieri unici" stile 1984, difenda SEMPRE l'integrità delle opere passate, combattendo SEMPRE ogni censura di qualunque "braghettone" che nasconde i propri arrapamenti per il potere che vuole esercitare sugli altri dietro millantati alti ideali... Questo significa, sì, tollerare (senza strillare o avere crisi isteriche ridicole) che esistano ancora, e vengano pubblicate opere che contengono i valori dell'epoca in cui furono scritte. Se la società europea e statunitense del 1800 era estremamente razzista e sessista, le opere prodotte, anche da parte di persone che avevano le migliori intenzioni come Mark Twain, oggi presentano aspetti che appaiono razzisti? Esticazzi, è il nostro passato, volete cancellarlo e sostituire la Storia con delle belle favolette e raccontare nelle scuole che all'epoca bianchi e neri in coro ballavano e cantavano tutto il giorno in totale fratellanza? (a parte che trovo MOLTO più utile per combattere il razzismo leggere Huckleberry Finn in classe e poi magari discuterne, piuttosto che censurarlo fischiettando e facendo finta di niente...) Questo rispetto, non va portato solo alle grandi opere. Va portato anche alla narrativa "popolare". Anzi, SOPRATTUTTO alla narrativa popolare. Perchè Shakespeare è già "protetto" dalla sua fama, gli infoiati braghettoni non osano attaccarlo, così come non attaccano Dante anche se mette gli omosessuali all'inferno. Huckleberry Finn viene attaccato perchè il grosso pubblico lo considera un opera per ragazzi, e quindi è "meno protetta" dalle smanie delle scimmiette cancellatrici. Ma dove le scimmiette davvero si scatenano, è sulla narrativa "popolare", e sui fumetti, dove i "letterati" si voltano dall'altra parte, sdegnati, non volendosi "sporcare le mani" con quella "robaccia". Senza capire, quelle teste di legno snob e tonte, che la letteratura popolare è la vera voce dei tempi, l'anima di un popolo, e che sarebbe da salvaguardare anche più di opere che sono state celebrate e hanno vinto premi in quanto erano stati attenti a non offendere nessuno. (i promessi Sposi è scritto benissimo, ma non venitemi a dire che si studia nelle scuole solo per quello, e non per la morale cattolica di cui è impregnato...) Noi texiani questo problema lo conosciamo bene. Perchè oggi se ti vuoi leggere il Tex originale scritto da G.L. Bonelli devi spendere decine di migliaia di euro per comprare albi del 1948, o l'unica ristampa che per sbaglio gli uscì non censurata all'inizio per pochi albi negli anni 50. Da allora, o per paura dei preti e dei beghini, o per sembrare più "moderni", o per strane e assurde smanie e manie di raddrizzare cose che non erano storte, il Tex originale che lo possiamo al massimo sognare (o prendere in anastatica, con gli ovvi problemi di riproduzione delle tavole), mentre ristampa dopo ristampa non leggiamo i testi scritti da G.L. Bonelli, ma quelli riscritti da qualche anonima manina nelle varie redazioni Bonelli nel corso degli anni... Visto lo "storico" di una casa editrice che si è sempre costantemente calata le braghe (il duro comunicato ai tempi delle menate del Codacons su Tex che fuma mi aveva fatto per un attimo sperare che per una volta non si sarebbero inchinati, e invece...), l'avanzare del politicamente corretto mi spaventa (a mica solo per Tex... un orda di fanatici con un idea totalitaria di cosa deve essere consentito leggere, scrivere o pensare dovrebbe spaventare tutti, e infatti anche se vengono costantemente silenziati dai media, già molti pensatori progressisti di un tempo protestano e dicono che quello non è progresso ma un ritorno al passato. Con il rischio di avere reazioni paradossali tipo vedere Camille Paglia venire accusata di "antifemminismo"...). Temo di vedere in futuro i vecchi albi di Tex sbianchettati e ridisegnati e riscritti per l'ennesima volta, con tutte le "parolacce" cambiate, per non urtare la spiccata sensibilità delle scimmie urlatrici (che fiutato il sangue, subito dopo pretenderebbero che Tex la smetta di mangiare carne e andare a cavallo...) Il problema è che non si può fare un simile discorso di principio e senza sfumature per LE OPERE NUOVE CHE VENGONO REALIZZATE ADESSO. Perchè? Per quello che ho scritto prima. La narrativa "popolare" è SEMPRE legata ai tempi in cui viene realizzata e al "comune sentire". Un autore famosissimo e intoccabile nella sua torre d'avorio può fare un opera "politicamente scorretta", sarebbe attaccato tutti i giorni in TV, con dibattiti quotidiani, e venderebbe un casino. La cultura "popolare" non può permetterselo (non apertamente, almeno. Anche se poi da sempre le novità, le rivoluzioni, arrivano prima lì, dove le cose "eretiche" non vengono notate dai soloni, per arrivare solo dopo alla letteratura "alta"). Nessuno la difenderebbe in un dibattito in TV. Sarebbe attaccata da tutti, e invece per sopravvivere ha bisogno di poter arrivare a tutti, al maggior pubblico possibile, anche quello che si indigna. Inoltre, noi siamo colonizzati dagli USA. Inutile negarlo, è un dato di fatto, la cultura americana sta soppiantando in Italia quella italiana (andate a vedere quanti ragazzi oggi leggono Salgari o anche autori italiani più recenti, se non obbligati a scuola. E che tipo di film vedono, o che telefilm in TV...), e internet ha velocizzato tantissimo questo processo, facendoci parlare tutti i giorni in un ambiente dove la lingua franca è l'inglese. Lo stesso "Tex" è un frutto di questa colonizzazione: non solo è un eroe americano che agisce in america in un "genere" proveniente dagli USA, ma il suo creatore anche nel linguaggio era molto più legato agli autori americani che leggeva che non a quelli italiani..,. Sì, lo sappiamo che il termine "negro" (che veniva usato anche negli USA) non è altro che il termine spagnolo per "nero", e quindi corrisponde proprio al termine americano propagandato dal Politicamente Corretto, "black" (mentre invece "ni##er" era una parola inventata apposta per essere derisoria ed era nata come un insulto, e non ha una vera e propria traduzione italiana, in italiano si aggiungevano semplicemente aggettivi spregiativi senza creare parole nuove), ma NON HA LA MINIMA IMPORTANZA. Perchè, per quanto ci possa stare sulle scatole questo imperialismo culturale (a me sta, e parecchio), questo "fatto" interessa solo a pochi pignoli e a quelli che credono che il senso originale delle parole abbia la minima importanza. Invece purtroppo il senso delle parole cambia, con la società e le influenze, e la dominanza della cultura americana sulla nostra è tanto forte che il significato originario di "negro" è stato semplicemente buttato via dalla finestra, considerato molto meno importante del fatto che la parola SOMIGLIAVA ad una insultante parola americana. E quindi è diventato (e non da oggi, eh, sono anni ormai che è così) insultante anch'esso. E non solo per gli antirazzisti, eh, ma pure per i razzisti (che oggi vogliono poter continuare ad usare quella parola, ma si capisce benissimo che lo fanno perchè gli sembra di usare l'epiteto americano e non la traduzione di "nero"...) (è un processo comune a molte parole in origine "neutre" associate a cose che venivano denigrate prima con termini insultanti. Invece di diminuire l'insulto verso la vittima designata, la parola precedentemente "neutra"... diventa insultante a sua volta. Vedi per esempio "portatore di handicap" o "Extracomunitario", termini "politicamente corretti" imposti per evitare di usare precedenti insulti, che sono usati oggi molto spesso come insulti...) Onestamente, credo che se una parola un tempo "neutra" oggi è diventata un insulto... usarla OGGI equivale ad insultare. Ci sono ovviamente casi e casi, in una storia sul razzismo negli USA prima della guerra di secessione è strano che tutti quanti usino termini moderni e politicamente, corretti, la cosa fa ridere. Però allo stesso tempo, hai a che fare con orde di scombiccherati fanatici che girano in rete in cerca di qualcuno da linciare, perchè cercare guai? Si vede quindi la faticaccia che ha fatto borden per la storia su Lincoln, per mantenere a Tex il suo linguaggio "colorito" e non far vedere razzisti politicamente corretti, senza allo stesso tempo offendere nessuno. C'è riuscito? Ovviamente no, era una sfida impossibile, QUALCUNO CHE SI OFFENDE C'È SEMPRE, c'è un utente di Comicus che se l'è legata al dito e da mesi interviene in praticamente ogni discussione su Tex per criticare il fatto che UNA VOLTA, in quelle duecentocinquanta pagine, a borden è scappato di far dire a Tex "negro"... Però, a parte certi casi patologici... non si sono viste orde con i forconi, non c'è stata una raccolta di firme per cacciarlo da Tex, è riuscito comunque a non far arrabbiare QUASI nessuno senza per questo rendere le vicende una roba da teletubbies. Tex una volta usava epiteti come "cioccolatino" o "muso giallo" nelle sue storie? Beh, oggi non li può più usare. E no, non ci metto il "purtroppo". È solo un dato di fatto, i tempi cambiano, e se puoi evitare di offendere qualcuno (oggi che la popolazione asiatica o africana in Italia è indubbiamente molto maggiore che non ai tempi di G.L. Bonelli)... perchè volere offenderli lo stesso? Mi batterò SEMPRE perchè non li cancellino dalle vecchie storie, cancellando il passato, ma non mi pare una battaglia che valga la pena di essere combattuta riguardo alle storie nuove, oggi, sul "diritto di insultare oggi milioni di italiani" Vuol dire che Tex deve avere un linguaggio meno "colorito"? NO!!!! Tex può ancora usare milioni di epiteti, cosa gli vieta di chiamare i sicari cinesi "giuggiola" o "piccioncino"? Quanti ne usava G.L. Bonelli? Rinunciare a poche di quelle frasi non mi pare un gran sacrificio, se serve a non essere offensivi per le persone. ANCORA DIVERSO è il caso, per esempio, della violenza sugli animali. Tex non può più dare la caccia alle balene? Vabbè, se serve per evitare le folle di fanatici con i forconi, è meglio che da oggi in poi lasci stare le balene, non è un gran sacrificio. Ma a differenza del caso precedente... Tex a dare la caccia alle balene non offendeva nessuno. Fa solo vedere un attività che storicamente avveniva. Non bisogna far vedere le piantagioni di cotone con gli schiavi nelle storie in Virginia prima della secessione? Questo è, di nuovo, voler cancellare la storia. (confesso che all'epoca la caccia alla Balena presente in una storia di Nizzi mi disturbò, ma perchè non mi sembrava "da Tex". Non erano lì per cacciare Balene, e infatti se ricordo bene - non la rileggo da anni - la devono lasciare lì a metà caccia. uccidere un animale per nessun motivo, ecco, questo non era da Tex nemmeno allora...) Il problema nel caso degli animali temo sia più negli autori che nei lettori. Recentemente l'uscita di diverse storie con scene francamente ridicole a questo riguardo, a distanza ravvicinata l'una con l'altra, ha evidenziato questo aspetto che non era certo centrale. Prima, in un recente Color, c'è stata la storiella di Serra con Lupo de Lupis, il Lupo tanto buonino che grato perchè Tex non gli spara, poi va a salvarlo. il problema di questa storia non è che era animalista, è che era una storiella scema, senza un senso, e assolutamente non da Tex (troppi autori bonelliani invece di sognare di vendere un botto di copie sognano di scrivere come Berardi. Solo che non sono Berardi. Manco Berardi ormai è più quel Berardi...) Ancora più recentemente, Tiger che come San Francesco ammansisce un (cane) lupo addestrato ad uccidere... guardo la scena e mi chiedo "ma perchè?". Visto che non era essenziale mettere lì un cane, quella scena temo non fosse lì per gli animalisti fuori dalla redazione. Era per gli animalisti dentro la redazione. Che mi preoccupano un po' di più... (ma questo sarebbe un altro aspetto ancora: che vi dicevo, sono problemi diversi, che andrebbero discussi separatamente, fare un unico minestrone non porta a niente di utile...)
  17. Diablero

    Claudio Nizzi

    Di solito si dice "non hai capito quello che ho scritto", ma qui non ci hai nemmeno provato...
  18. Diablero

    Claudio Nizzi

    Eh, ma ci sono tavole e tavole... se vogliamo essere rigorosi, la "pagina" alla prima pubblicazione dei tex a striscia era... la striscia. POI le strisce sono state ristampate in "raccolte in volume" (l'attuale Tex gigante, che si chiama "gigante" per quello...) radunando 973 albi a striscia in quasi cento volumi. Secondo me, contare quelle pagine NELLA RISTAMPA ha poco senso, è come contare il numero di pagine dello sconosciuto di Magnus nella versione rimontata e non in quella originale. (e infatti il calcolo con le ristampe dà un numero farlocco 12.848,33 pagine... come se fosse possibile pubblicare albi da 0,33 pagine...) Se si contano, più correttamente, le pagine NELLA PRIMA EDIZIONE, quelle pagine sono 38.545, e G.L.Bonelli ha sceneggiato 56.529 pagine di Tex in circa quarant'anni di attività sul personaggio, contro le 32.000 di Nizzi e le 21.000 di Boselli... (se il conto non convince, basta vedere che, se teniamo buona l'idea che le tavole si contano sulle ristampe, un eventuale pubblicazione futura dei Tex di Nizzi in digitale in un unica lunga striscia da scorrere su un tablet porterebbe le pagine sceneggiate da Nizzi da 32.000 a meno di trecento... per evitare assurdità come queste, le pagine vanno contate nella PRIMA PUBBLICAZIONE. A meno che non conti anche le ristampe e allora le conti tutte...)
  19. Diablero

    Claudio Nizzi

    Vorrei fare qualche considerazione sul cosiddetto "superlavoro" di Nizzi che lo portò alla crisi... La crisi vera e propria avviene nel 1993, anche se già i primi segni di un "disamoramento" dell'autore per il personaggio per me erano già visibili da mesi. In quel periodo, non ci sono ancora Maxi, Color, romanzi, etc, c'è solo Tex e il Texone, quindi servono 1544 pagine ogni anno. (in media, 128 pagine al mese, 4 pagine circa al giorno non contando feste, ferie e malattia) Questa quantità di tavole è stata realizzata (ai testi) dal solo Nizzi nel 1988, 1990, e nel 1992 (Fino al 1987 almeno un terzo delle pagine sono di altri autori, Nizzi diventa in pratica l'unico autore solo nel 1988, ma nel 1989 e nel 1991 vengono pubblicate le ultime due storie di G.L.Bonelli, e nel 1993 va in crisi e Nolitta scrive metà delle tavole) Veniamo ad oggi (dati presi da DimeWeb). Nel 2019 sono state pubblicate 3730 pagine di Tex (molto più del doppio di quelle del 1993) in 33 albi (contro i 13 albi del 1993) Nel 2019 Mauro Boselli ha visto pubblicate 2590 pagine scritte da lui (1840 pagine di Tex, 564 pagine di Dampyr, le altre divise fra Deadwood Dick e le Storie). Va bene, Mauro è una vera "macchina da storie", allora guardiamo il secondo, Moreno Burattini, che ha pubblicato sempre nel 2019 un totale di 1791 pagine (quasi tutte su Zagor, più qualcuno su Tex) Va bene anche il fatto che per mille ragioni magari in un anno possono uscire anche storie sceneggiate in anni precedenti (come per esempio nel caso del Texone di Villa) e questo potrebbe essere un caso eccezionale. Allora andiamo a vedere i dati degli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2019 compresi. Boselli negli ultimi dieci hanno ha sceneggiato 18715 pagine, cioè una media di 1872 pagine all'anno (questo, oltre a lavorare in redazione come curatore di Tex e Dampyr... viene il dubbio che si sia fatto spiegare da Martin Mystere l'ubicazione di Tempo Zero...) Torniamo un attimo indietro: quante pagine di Tex ha sceneggiato Nizzi nei dieci anni che lo hanno portato alla crisi? Ecco qua anni per anno: 1984 500 pagine 1985 744 pagine 1986 1012 pagine 1987 1052 pagine 1988 1544 pagine 1989 1389 pagine 1990 1544 pagine 1991 1434 pagine 1992 1544 pagine 1993 958 pagine totale in 10 anni: 11721 pagine Sono tante, certo, oltre mille pagine all'anno con punte di millecinquecento... ma cosa dovrebbe dire Boselli che in dieci anni ne ha sceneggiate 18715, cioè quasi il doppio? E se andiamo a vedere altri sceneggiatori Bonelli, vediamo che negli ultimi 10 anni Moreno Burattini ha sceneggiato per Bonelli 9947 tavole (e nel frattempo ha scritto pure non so quante centinaia di post nei suoi due blog, due raccolti di racconti, un libro di aforismi, storie varie per altri editore, etc.), Stefano Vietti ne ha scritte 9544 e non mi risulta che nessuno dei due abbia dato segnali di disagio o di crolli. Addirittura Ruju ha scritto 9494 tavole! (mi raccomando borden, tienilo d'occhio, che non vada in crisi...) Ma volete vedere il dato davvero significativo? Ecco le pagine sceneggiate da Nizzi in anni più recenti, post-crisi... 2000 1104 pagine 2001 1214 pagine 2002 1565 pagine 2003 1768 pagine (il suo record!) 2004 994 pagine 2005 1434 pagine 2006 1540 pagine Sì, (a causa dell'aumento di produzione di albi di Tex avvenuto negli anni), nel periodo in cui era "affiancato" da Boselli e quindi "non era più sotto pressione"... Nizzi sceneggiava più tavole di quelle che sceneggiava prima della crisi! Quindi, in conclusione, cosa vediamo? Vediamo che Nizzi produceva sì tante pagine di Tex, ma non un numero tanto fuori dal mondo... Boselli lo supera abbondantemente, e tanti altri sceneggiatori Bonelli ci vanno molto vicini (Burattini per me se calcoliamo anche tutte le cose che fa extra bonelli scrive di più, e fa pure il curatore di Zagor, mentre Nizzi non è mai stato curatore di Tex e lavorava da casa) e se non ci arrivano spesso non è perchè non ce la facciano fisicamente, ma semplicemente perchè le testate su cui lavorano hanno quel numero di pagine ogni anni e stop. Oltretutto, dopo la crisi per diversi anni Nizzi ha SUPERATO quella produzione (con gli effetti che tutti abbiamo potuto vedere sulla qualità, certo, ma... poteva pure farne di meno, ormai non era più l'unico sceneggiatore) Quindi, per me parlare di "superlavoro al di là di ogni limite" è perlomeno esagerato. La produzione di pagine per Tex era alta, ma non impossibile (per fare un altro nome, G.L. Bonelli a quasi 70 anni anni ha prodotto da solo, dal 1969 al 1975 quando la salute l'ha mollato, 1320 pagine all'anno fisse, e con che qualità! (praticamente, rispetto a Nizzi gli mancava solo il Texone, ma Nizzi non ha dovuto tenere quella quantità per sette anni, nei sette anni pre-crisi anche togliendo il 1993 ha una media di 1215 pagine all'anno, cento pagine all'anno di meno di GLBonelli. Queste sono le cifre, inoppugnabili. Di qui in poi ci sono le mie considerazioni personali, opinabili come sempre. Per me non sono state le pagine a far "sbroccare" Nizzi. Sono state quelle pagine associate alla fatica di farle,e non parlo solo della fatica di sceneggiare (che quella ce l'hanno tutti gli sceneggiatori), parlo della fatica di adattarsi ad un personaggio che non gli piaceva e a uno stile non suo. Si fa presto a parlare di "professionisti" e a dire che un bravo autore può scrivere tutto... ma non è vero. Boselli era un lettore di Tex, Tex gli piace ed è riuscito negli anni a renderlo ancor più "suo", per questo ne sceneggia 1840 pagine in un anno (oltre a quelle di Dampyr) senza sbroccare. Non parliamo poi di G.L.Bonelli che aveva creato il personaggio e si identificava con lui, e quindi sceneggiava "in scioltezza" 1320 pagine all'anno senza problemi. Vediamo invece come un autore in altri ambiti e con altri personaggi bravissimo, tanto da aver segnato la storia del fumetto italiano, come Nolitta... e su Tex non ce la fa, alterna storie belle ma che con Tex non hanno niente a che fare (come il Giudice Maddox) ad altre dove pare scrivere una parodia di Tex (il segno di cruzado per esempio, o la storia del Cheyenne Club) Nizzi temo che rispetto a Tex fosse come Nolitta, Tex non gli piaceva, non lo leggeva da "semplice lettore" preferendogli altri personaggi. Non gli piacevano le storie di G.L. Bonelli, da lettore le evitava e ne aveva lette pochissime! Quando lo mettono a scrivere su Tex, che fa? Da vero professionista, si legge un sacco di numeri arretrati (borden potrà confermare come questa cosa sia davvero il segno di serietà professionale, molti sceneggiatori o anche curatori non lo fanno quando scrivono per un personaggio), si SEGNA un tot di frasi fatte (certi "tormentoni" Texiani tipo le patatine fritte in realtà sono "tormentoni Nizziani"... GLBonelli era un vulcano di idee e di trovate, il linguaggio che i pard usano è estremamente vario, è che da lì Nizzi si è scelto le 3-4 espressioni più comuni o che gli piacevano tipo "tizzone d'inferno" e poi HA USATO SOLO QUELLE per decine e decine di storie, andando "a pappagallo" Ma è uno sforzo infame, una gran fatica, "scrivere come un altro autore" (e infatti dopo poco le sue peculiarità spuntano fuori, nonostante tutti i suoi sforzi), aggiungici la frustrazione prima del non poter firmare le storie, poi del fatto che Bonelli (secondo lui) gli cassava tutte le buone idee e lo "costringeva" a scrivere storie che non lo appassionavano... È per questo che Nizzi è sbroccato. Perchè per scrivere Tex come lo scriveva all'inizio, doveva fare una gran fatica, per un personaggio che non gli piaceva e per cui non aveva alcun attaccamento. Non `e stato il numero di pagine. Forse anche se Nolitta avesse scritto qualche storia o avessero fatto entrare prima borden, sarebbe sbroccato lo stesso. Perchè dopo la crisi invece riesce a scrivere anche più pagine, senza altri problemi e senza andare in crisi, per altri vent'anni? Ovvio. Perchè quella fatica, quello sforzo, non li fa più. Non fa più nulla per mascherare quello che pensa di Tex e non ci prova nemmeno a fare storie alla GLBonelli, tanto sa che gli basta riempire pagine con bistecche e patatine, far dire ai pards "tizzone d'inferno" e "vecchio cammello" ogni pagina, e ci sono dei lettori che sono già contentissimi così, e non occorre nemmeno sforzarsi per creare misteri, ci piazzi un origlione subito che svela tutto una volta, la fai raccontare da Tex a quello scemo di Carson una seconda volta e alla fine la fai rispiegare di nuovo dai pards allo sceriffo per la terza volta, fra questo e le patatine sono cinquanta pagine riempire ad albo, facile così arrivare alle 1768 pagine all'anno post-crisi...
  20. Diablero

    Claudio Nizzi

    Come distinguere fra una scena GLBonelliana e una "politicamente corretta" tramite due semplici esempi: - G.L.Bonelli (in un esempio inventato sulla base di scene simili viste tante volte): Carson sta per far secco qualche malcapitato bandito, quando Tex gli dice "per adesso miriamo ai cavalli!". A quel punto Carson, visibilmente dispiaciuto per non poter fare il tiro a segno su quei poveri pellegrini, dice "peccato, povere bestie"... e poi procede a far secchi tutti i cavali. - Scena politicamente corretta, buonista, animalista, etc etc etc moderna, ispirata da una scena vista recentemente Tiger incontra un cane feroce addestrato ad uccidere (e che ha magari già ucciso sbranandole prigioniere che tentavano di fugfgire) intenzionato a sbranare anche lui. Tiger gli dice "so che tu, come tutti gli animali, sei buono e non faresti del male ad una mosca. Lo so perchè io, indiano, sono quindi puro e vicino alla natura che è perfetta e mai ci farebbe uccidere qualcuno, nemmeno per mangiare. Non ti porgo la mano perchè in quella maniera mi comporterei in maniera ableista, facendo notare la tua mancanza di pollice opponibile. Quindi ti darò qualcosa che da mangiare, probabilmente un altro animale che ho appena ucciso ma non lo diremo perché altrimenti gli animalisti picchettano la redazione. Gli faremo credere che ti sto dando un piatto di Tofu"". il cane, commosso da un simile sfoggio di modernità da parte di un indiano del 1800, gli perdona immediatamente tutte le bestie che ha ucciso in precedenza, e insieme si iscrivono al codacons per far smettere di fumare la pipa della pace ai Navajos....
  21. Diablero

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    E su questo concordo perfettamente. Il Tex che non pensa mai alle donne è una riscrittura successiva, imposta modificando le vecchie storie per evitare problemi con i preti, ma persino nel periodo peggiore della censura non erano così rigorosi come Dix Leroy... Sul resto invece no, è un rovesciamento della realtà, questi nolittiani che prendono spunto da Nolitta anche nel cambiare le storie.. In realtà è palese il contrario. A parte le preferenze personale di Sergio Bonelli, che come lettore apprezzava cose che non avrebbe mai pubblicato come Torpedo, come editore è stato un vero "braghettone", come il braghettone storico copriva le opere di Michelangelo, lui andava in giro a coprire le opere di suo padre per cancellare tutte le donnine discinte che il padre ci piazzava! Il moralismo e la censura non sono una cosa che è sempre andata in calo, come sembrano pensare oggi molti ragazzi (inconsapevoli della roba che si poteva vedere in tutte le edicole negli anni 70 e che oggi farebbe finire in galera l'editore). Negli anni 40 si potevano tranquillamente pubblicare fumetti come Pantera Bionda, che solo pochi anni dopo fu costretta a volare di liana in liana con la gonna lunga (???) perchè il suo bikini non era più accettabile. Dopo arrivarono i "neri" e i gli erotici da edicola degli anni 70, ma poi da allora, almeno nel campo dell'editoria, il pendolo è tornato a pendere dalla parte dei bigotti, spesso ormai travestiti da progressisti (pensaci: sarebbe pubblicabile oggi un fumetto in cui protagonista si fa una ragazza diversa tutti gli albi come Dylan Dog negli anni 80?) Proprio perchè è nato nel 1908, GL Bonelli non si era formato nell'Italia democristiana e bacchettona degli anni 50. La letteratura avventurosa della sua epoca era piena di dark ladies tentatrici, e di sesso ce n'era tanto, più o meno esplicito (dubito che GLBonelli l'abbia mai letto visto che fu riscoperto solo negli anni 60, ma R.E.Howard negli anni 30 non solo riempiva le storie di Conan di donne seminude o proprio nude, ma metteva personaggi tipo Belit che combatte tette al vento, e dopo aver catturato Conan praticamente abusa di lui sulla tolda della nave davanti a tutti i marinai... anche senza arrivare ad REHoward, i film degli anni 30 sono più disinibiti di quelli degli anni 50 in maniera plateale! Ho fatto vedere film degli anni 30 a persone che non li avevano mai visti e ci rimanevano sconvolti!) Ovvio quindi che le prime storie di Tex sono strapiene non solo di donne più o meno svestite, ma anche di situazioni scabrose. Non solo riguardo alle donne che Tex incontra tipo Mary Gold, ma anche in villain come Bill Mohican, noto per rapire ragazze, il tentativo di stupro della figlia del giornalista, etc. Sergio Bonelli è quello che ha fatto CANCELLARE gran parte di quelle cose, negli anni 50, altro che "mentalità più aperta!" Anche come autore, basta vedere la presenza femminile nelle storie di Zagor... Zagor presenta per anni un universo in cui, tranne qualche rarissima eccezione (che non insidia mai Zagor), di donne proprio non ce ne sono! Raduni di trapper, tribù in rivolta, forti militari... sono tutti uomini! Anche nei saloon visitati da Zagor, si trovano un sacco di brutyti ceffi, ma di belle donne come quelle nei saloon di G.L.Bonelli, manco l'ombra! Bisogna aspettare gli anni 70 per vedere Zagor con qualche ragazza, dopo che aveva già scritto Mister No. Ma anche in seguito... non so se aveva mai incontrato Dix Leroy e si fosse spaventato pensando che tutti i lettori di Tex fossero così, ma per quanti anni Sergio Bonelli ha tenuto nel cassetto il Texone di Sejias, solo perchè c'erano per lui troppe donne? GLBonelli intanto si era dovuto adeguare, aveva dovuto smettere di far concupire Tex da una ragazza ogni avventura, aveva dovuto autocensurarsi, ma comunque... donne in Tex ce le mettava lo stesso, anche se doveva metterle fra le "cattive"... abbiamno parlato recentemente di Mitla, hai presente come appare nel primo albo, per attirare l'indiano che verrà poi ucciso? E non è certo l'unica strega seducente delle storie di Tex, basta pensare a Loa... (nel frattempo, su Zagor al massimo si vedeva Dharma... ) Vabbè, adesso che ho ripristinato la verità storica... parlando di questo albo posso dire di essere finalmente sollevato, e più tranquillo, che a furia di censurare e braghettonare fra un po' quando ristampavano il matrimonio di Tex avevo paura me lo mettessero in abito bianco che diceva che era vergine...
  22. Diablero

    [201-202] L' Oro Del Colorado

    Concordo. Guardate anche solo le espressioni a pagina 67. È ovvio che sta facendo finta, e Tex lo sa benissimo. "vuoi un fazzoletto per piangerci dentro?" "tienilo pure, Caino, Ti servirà per nascondervi vergogna e rimorsi, quando mi avrai visto sparire per sempre fra le rapide del Colorado!" "Il che non potrà accadere, Fratello." "E perché mai?" "Hai dimenticato di avermi raccontato che una vecchia zingara ti ha predetto che saresti morto di vecchiaia?" "Ma quella bruja non immaginava che amici infidi mi avrebbero trascinato in un guaio del genere!" Questo non è un dialogo fra una persona davvero spaventata e qualcuno che cerchi di rassicurarlo. Se Carson fosse davvero spaventato non ci farebbe battute sopra. Fa la commedia, fa il pessimista per prendere in giro Tex e Tex a sua volta prende in giro lui, ma nota che nessuno dei due ha il minimo dubbio che Carson si possa davvero tirare indietro. Notare che Carson è DAVVERO preoccupato, qualche pagina dopo, quando si trovano con più calma davanti ad un caffè, e discute più seriamente con Tex sull'opportunità di seguire quella strada, ma all'insinuazione di Kit si arrabbia subito. Cosa noto? 1) Che Carson si becca le battute di Tex tutto il giorno senza fare una piega, anzi ribatte colpo su colpo. Sono due vecchi amici di tante battaglie che ne hanno viste tante insieme, sempre sfottendosi a vicenda. Ma quando lo fa Kit... Carson reagisce diversamente. Kit è ancora un ragazzino, che cerca di imitare suo padre, anche negli sfottò a Carson. Ma lui non è Tex, e Carson non accetta da lui le battute che accetta da Tex. Sono piccoli dettagli, che sfuggono magari ad una prima lettura, che fanno capire quanto fossero "veri" questi personaggi per GLBonelli, e come li conoscesse come il palmo delle sue mani 2) Che nel momento in cui Carson sta davvero discutendo con Tex dell'opportunità di scendere il fiume, lo fa con tutto un altro tono. Le geremiadi e il pessimismo sono per le battute scherzose, ma in quelle due-tre vignette in cui fa presenti a Tex i pericoli reali, è serio e calmo. Poi, una volta rassicurato da Tex... ricomincia con la commedia! Un altro dettaglio significativo a pagina 83-85. Carson come sempre fa la commedia del poveretto costretto a fare faticacce dal suo pard schiavista, ma stavolta anche Tex è d'accordo con lui e dice che passeranno la notte a Lees Ferry. Ma lì incontrano proprio il capo del piccolo villaggio che stanno cercando, che gli propone di ripartire subito con lui. Che dice Carson? "Sarebbe tempo guadagnato, se si deve arrivare a quel posto con una certa fretta" Quando nelle storie di altri autori si vede Carson che vuole mangiare bistecche o dormire in un letto a costo di perdere tempo, appare subito chiaro che questi autori non conoscono il personaggio. Stanno scimmiottando i soliti scambi di battute fra i pards, ma senza capire come e quando li usava GLBonelli. Carson fa la parte della povera vittima tartassata quando è già chiaro, anche a Tex, che in realtà fermarsi è la scelta migliore (come all'inizio di questa scena). Ma non rallenta il gruppo a costo di mettere in pericolo altre persone, e qui anzi è lui stesso a dire a Tex che si potrebbe proseguire. P.S.: Parlando di autori che utilizzano elementi delle storie di Tex senza capirli... una cosa chiara sin dalla prima storia che ne ha parlato, "Dugan il bandito", è che i bianchi non devono sapere che c'e l'oro nelle terre dei Navajos, e quindi, IN QUELLE STORIE, NESSUNO DEI BANDITI DEVE USCIRNE VIVO. In questa storia viene ribadito dal dialogo fra Tiger e il suo "vice", e anche nel dialogo fra Tex e Carson prima dell'agguato, mentre Carson vuole farli secchi subito, Tex vuole "dargli la possibilità di morire con le armi in pugno". Cioè, LA POSSIBILITÀ DI MORIRE COMBATTENDO, ma assolutamente NON di salvarsi. La ritrosia di Tex nello sparare a persone che si sono già arrese si vede anche nel metodo che usa alla fine per liberarsi di loro, ma che sia una necessità, ne sono tutti consapevoli. Confrontate questa consapevolezza con la faciloneria con cui Nizzi nel numero 500 fa promettere a Tex (a banditi che hanno scoperto lo stesso luogo scoperto dalla Banda Dugan e che hanno profanato la tomba di Lylith) che chi si arrende "avrà salva la vita", e infatti uno dei banditi viene risparmiato. Ma non è un problema se in penitenziario svelerà a centinaia di assassini il suo segreto, dopotutto Nizzi gli fa dire ad inizio storia che "tutti sanno che c'è l'oro nei monti Navajos"... 🙄
  23. Diablero

    [Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack

    Mi sembra di essere la casalinga delle vecchie pubblicità dei detersivi, che rifiutava di scambiare il suo fustino in cambio di due, ma io non scambierei 64 pagine di borden e de angelis con 300 pagine di Mignacco e Cossu... (poi, trovare dove stipare una sottiletta è più facile che trovare posto per un mattone...)
  24. In effetti, non solo il numero di pagine "inutili" corrisponde (42 di spiegoni inutili e scenette, 1 di salita scale, abbastanza se le togli per far diminuire il numero di pagine a poco sopra 160 (173 per la precisione, almeno per adesso), ma questo potrebbe anche spiegare come sia potuta passare una "nizzata" simile nella redazione attuale. Senza le prime 42 pagine, il comportamento di Tex non più è così stupido: se non sospetta che ci possano essere attentati, ci sta che tutti dormano e che se sente la nave avere problemi di navigazione esca per vedere cosa succede senza prendere le armi. Immagina se quelle pagine fossero state disegnate tempo prima, e poi, mesi dopo, fossero state consegnate le prime 42, con modifiche alle successive solo nel lettering (che possono fare in redazione) È solo quando alla fine rileggono la storia tutta intera che vedono la nizzata, e a quel punto è tutto già disegnato ed eliminarla comporterebbe ridisegnare un sacco di pagine... allora fanno una copia della vignetta a pagina 73, e la incollano sopra un'altra vignetta di pagina 72 aggiungendoci un ballon con pensieri di Tex per mitigare un po' la figura che fa il ranger... Ovviamente non posso sapere con certezza che sia andata così, ma mi sembra che come possibile spiegazione fili... 177, pure gli errori di matematica faccio adesso... 🙄
  25. Diablero

    [Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack

    La reputazione dei Maxi Bonelli sconta il fatto che TUTTI i Maxi delle varie collane sono stati molto spesso usati per mettere storie di autori poco graditi ai lettori. (Un classico esempio sono i vecchi Maxi di Dylan Dog con le storie di Montanari e Grassani, e quanti Maxizagor ha disegnato Chiarolla? E quanti Maxitex ha disegnato Cossu, e prima Ortiz e Diso?), e in genere storie considerate poco adatte alla serie regolare. Rispetto ad altre serie Maxi, i Maxitex hanno il pregio di essere nati con un senso: all'inizio per ospitare Oklahoma di Berardi, scritta per la serie regolare ma considerata potenzialmente troppo "eversiva" da Sergio Bonelli (e io ancora mi chiedo: eversiva quella storia di Berardi? Ma si rendeva conto Sergio Bonelli di quanto lo fossero le storie che scriveva lui stesso? Altro che Berardi...), poi per un po' con l'idea di usarli per storie di altri sceneggiatori "ospiti" tipo Segura, ma è durata poco: come quasi tutte le altre collane "Maxi", è diventata una serie "doppione" della regolare, per metterci roba che, per varie ragioni, nella serie regolare meglio non ci vada. Questo essere "poco adatti alla serie regolare" a volte può essere per motivi "buoni" legati ad autori magari più "difficili" o a storie particolari (come appunto Oklahoma o Nueces Valley), ma non nascondiamoci la realtà: di solito il motivo è la scarsa qualità delle storie o lo scarso gradimento degli autori. Le serie che hanno autori "fissi" poco graditi a grosse fette di pubblico li hanno relegati ai Maxi - gli esempi li ho già fatti, per Tex il velocissimo Cossu è stato praticamente relegato lì perchè non sommergesse la serie regole delle sue tavole poco gradite a molti lettori, e in quest'ultimo albo è chiaro che la storia di Felmang (e altri non accreditati) non poteva essere pubblicata sulla serie regolare - ed è vero che in quel caso, le storie NASCONO già per il Maxi. Invece, in altre serie (specialmente quelle con storie di 94 pagine fisse) i Maxi diventano ricettacoli di storie poco riuscite, originariamente pensati per la serie regolare. Su Dylan Dog più recentemente hanno provato a differenziare i maxi (fino a quel momento il regno dei velocissimi Montanari e Grassati, che sono un caso particolare di polarizzazione del pubblico, sgraditi a molti ma con un pubblico fedele che teneva a galla il maxi), mettendoci storie ambientate con il Dylan Dog "classico". Non so come è andato come esperimento, visto che lo proseguono con altre storie dopo aver finito quelle vecchie da smaltire fa pensare che non sia andato malissimo, ma è una cosa che ha senso quando una serie ha subito un restyling controverso come quello di Dylan Dog, non avrebbe molto senso su Tex. Insomma, alla fine? Io sono contentissimo del fatto che i Maxi di Tex siano usati per metterci quelle storie di Cossu, che non vorrei mai sulla serie regolare. Certo, manca un pezzo dell'equazione: dovrei FINALMENTE disintossicarmi da questa pessima abitudine, che mi fa comprare anche Maxi e Color per "non avere buchi nella collezione", che è davvero una cosa patologica e spero prima o poi trovino una pillola che mi curi. Quando scopriranno quella pillola, finalmente prenderò solo i maxi con storie e autori che mi interessano, e sarò ancora più contento... 😎
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