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Diablero

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  1. Finalmente sono andato a ritirare il volume che mi aspettava da quasi una settimana. Bellissimo. Davvero, un miracolo, un tesoro ritrovato. Sono quasi 40 anni che non leggevo un nuovo Tex di GL Bonelli. E questo non è nemmeno il Tex di 40 anni, è il Tex di 60 anni fa. Quello che leggevo da bambino prima ancora di iniziare a comprarli da solo. Quel Tex che, davvero, nessun altro sa o sapeva scrivere a quel modo. I Tex di GL Bonelli li ho letti e riletti fino a consumarli, ma da decenni non avevo di nuovo l'emozione di leggerne uno senza sapere già come proseguiva. E per l'occasione, ritrovato il Tarquinio con cui aveva già lavorato con storie con indiani e storie urbane di cinesi e fumerie d'oppio... gli confeziona una storia con indiani, cinesi e oppio! Mi ha fatto tornare ad un Tex antico pre-stravolgimenti nolittiani e nizziani: pards abili e audaci ma non infallibili, un kit spericolato e avventato, che Tiger ancora vuole proteggere. Ma non solo i testi: i disegni di Tarquinio, è vero, sono "antiquati": sono fatti TROPPO bene per il fumetto moderno: sintetici, leggibili, evocativi. Magari gli indiani non sono iconograficamente esatti, ma sono gli indiani dei film western, dell'avventura. Quando iniziano le pagine di Torricelli, sono fatte anche bene, per gli "standard attuali", sono dettagliatissimi e pieni di tutte le righine giuste pretese dal "lettore moderno"... ma che claustrofobia, dopo l'ariosità delle pagine precedenti! Nell'arco di pochissime pagine, uno stacco che rende benissimo il desolante vicolo cieco in cui si è infilato oggi il "fumetto popolare".... La sceneggiatura di GL Bonelli? Divertente come il fumetto! Con le note a "Tarquinio", poi a "Tarquinius" e poi "a tutta la stirpe Tarquiniana"... Ti fa pensare a come potevano essere le sceneggiature di tante storie che ho letto tante volte... che indicazioni avrà dato a Ticci nella scena dell'abbandono di Fraser? Come avrà descritto a Galep la morte di Mefisto? Quanti tesori perduti... Un dettaglio nella sceneggiatura mi ha ricordato che il lettering troppo "moderno" non è proprio quello "corretto": all'epoca su Tex i balloon erano in alto, in "nuvolette" vere e proprie. L'ingombrante e invasivo lettering "moderno" con le ellissi tutte fatte con il goniometro non c'era ancora. Avrebbe dovuto essere letterato con lo stile dell'epoca, ma chi ormai saprebbe farlo? Alcune note sparse: 1) non solo torna Sagua (risolvendo la questione finale di "Zhenda") e "l'antico degli antichi", ma si vede per la prima volta il luogo dove anni dopo finirà la storia di "Dugan il bandito", le grotte dell'Arcobaleno: e si chiarisce in che rapporto "geografico" sono con la grotta dell'Antico (chiarendo che sono lo stesso identico abisso dove cadde Zhenda: e allora davvero non ha alcun senso che nessuno si fosse accorto che mancava il corpo nella storia di Nizzi...) 2) Questa storia non solo è il seguito di Zhenda, ma è stata annunciata già in "Zhenda" (il dialogo finale di Walcott nel numero 71), diventando il secondo tempo di una lunga cronologia, la "saga dell'oro dei Navajos", che comprende "Zhenda", questa storia, "Dugan il bandito" e "la cella della morte", tutte non solo collegate insieme ma ciascuna "preannunciata" nella storia precedente. La mancata pubblicazione di questa storia "spezza" quella catena nascondendo il legame fra Dugan e Zhenda. 3) Boselli nell'introduzione "data" questa sceneggiatura a non prima dell'aprile 1965 (data in cui muore Zhenda nell'albo a striscia 9 della collana Pueblo), ma nella sceneggiatura GL Bonelli non dice "walcott, già visto nell'albo 9 collana pueblo", ma dice "già visto nell'albo 70". Il numero 70 di Tex Gigante che ristampa la storia di Zhenda esce solo nell'Agosto 1966, questa sceneggiatura non può essere precedente. Non solo: nella sceneggiatura GL Bonelli allega una pagina di "riferimenti iconografici" su Walcott con vignette prese da "Zhenda" e i NUMERI DI PAGINA dove compare Corvo Nero... numeri di pagina che arrivano al numero 72 dell'ottobre 1966!!! Riguardo agli albi a striscia è vero che finirono a giugno 1967 ma bisogna anticipare di qualche tempo la decisione per "tempi tecnici". Riguardo a Tarquinio, il suo primo albo della Storia del West è il 4 (il 6 nelle ristampe ampliate successive), "Comancheros" del settembre 1967. Erano 96 pagine, ci avrà messo circa 5 mesi come minimo, più le 80 disegnate per Tex ottenuta la sceneggiatura... dubito che abbia iniziato Tex dopo novembre 1966, a stare proprio stretti. Secondo me quindi la datazione di questa sceneggiatura può essere molto più precisa: è stata scritta nel periodo che va al massimo da Ottobre 1966 a Novembre 1966! E la decisione di Sergio Bonelli (solo lui poteva prenderla, Canzio ancora non c'era, la casa editrice era ancora molto piccola) di interromperla e spostare Tarquinio sulla SdW non può essere stata presa se non nel periodo che va da Febbraio 1967 a marzo 1967. Guarda caso, è il periodo in cui presumibilmente si decide di chiudere le strisce di Tex e passare alla pubblicazione su albi giganti da 110 pagine, cosa che provoca un CALO della produzione... che la "bocciatura" di Tarquinio sia stata una delle cause della decisione? 4) Guardando queste date, si può fare una serie di ipotesi sull'idea di base della storia... io me la immagino così: GL Bonelli a ottobre 1966 legge il numero 72, con il finale di Zhenda, si dà un colpo da solo sulla testa ed esclama "Sangue di Giuda! Ho lasciato aperto il finale di questa storia! Devo fare una nuova storia dove faccio vedere che fine fanno Walcott, Sagua e l'Antico degli Antichi!!" 5) Se fosse stata pubblicata, ipotizzando la conclusione a metà 1967, sarebbe stata pubblicata dopo il numero 100. Questa è una storia che avrebbe fatto parte a pieno titolo del "periodo d'oro" 6) Le facce dei pards è vero che all'epoca "non assomigliavano", ma pensando ai Tex pubblicati da allora anche sulla serie regolare.... potevano anche farla finire a Tarquinio la storia! (certo però che se gli imponevano le faccine copia-incollate di Galep come a Muzzi, ha fatto bene a rifiutare...) 7) Mia ipotesi sul perchè la storia non sia stata riassegnata a qualcun altro e sia stata conservata così: la Storia del West era un azzardo, temevano non trovasse pubblico e dovesse chiudere presto. E D'Antonio non ero contento dell'arrivo di Tarquino. Può darsi che il nuovo incarico di Tarquinio fosse visto come "temporaneo", e che a breve forse avrebbe potuto proseguire lui stesso la storia, se accettava di mettere le faccine di Galep. Quindi si sono tenuti la storia e la sceneggiatura incomplete (la sceneggiatura era necessaria per poterla letterare) e dopo un po' si sono tutti dimenticati che esisteva... 8) Guardando com'era divertente anche solo la sceneggiatura di GL Bonelli... ma possibile che nessuno ne abbia mai conservata una? 9) Non ci sono incongruenze con storie successive se non con "il ritorno di Zhenda" di Nizzi. Che era già incompatibile con la storia originale (annulla la profezia e tutto il finale). Come al solito a causare problemi è sempre Nizzi...
  2. Il fatto che Tarquinio è bravo è "certificato" dagli occhi e dal gusto. Ma non rispondevo a quello. Rispondevo a questo: Prendere un affermazione fatta in risposta ad A (Tarquinio che sarebbe un mediocre incapace con disegni indegni, un dilettante allo sbaraglio "elevato" in questo volume per mera speculazione, insomma una roba tipo l'autore di Kill killer) e attaccarla come se fosse la risposta a B ("Tarquinio è il migliore fumettista dell'universo, lo certifica il fatto che sia Cavaliere") è uno dei tipici "trucchetti da forum" per mandare tutto in vacca.
  3. State confondendo fischi con fiaschi. Un premio Nobel può essere un assassino, un pedofilo, oppure con l'età e la demenza diventare un no-vax? Certamente. Il premio non significa "quest'uomo è un santo, puro e perfetto". (Certo che oggi molti, tipo appunto i no vax, giocano su questa idea santificatoria dei premi, e proprio per questo sarebbe il caso di gettarla via...) Però non si può nemmeno dire "hanno dato il nobel per la pace a questo tizio qua, quindi Rita Levi Montalcini non ha scoperto niente e di Neurobiologia non capiva un tubo". Anche passando dai premi "alti" a quelli più bassi, se un chiosco di piadina ha vinto il premio per la migliore piadina del mondo (davvero accaduto, qui vicino), ovvio che lo prendo per quello che vale, e non lo scambio per un attestato che ha ragione ogni volta che parla di calcio. Ma parlando di fumetti, e di un disegnatore di fumetti, non dovrei citare il fatto che per i suoi disegni è diventato Cavaliere della Repubblica? Ciucciatemi il calzino!
  4. Diablero

    [Tex Willer N.61/63] Il palo della morte

    ??? Questo è il primo albo della storia, e ne dovrebbe durare tre. Per adesso un Ruju migliore del solito e un ottimo Zaghi, certo non sono Boselli e Gomez ma il livello rimane più che dignitoso. Temo Ruju sulla distanza (e i suoi finali WTF) ma per ora è promosso. L'impostazione è la sua solita, cioè "gialla" (e ti pareva) ma invece di fare il solito "whodunnit" ci fa capire subito chi è il colpevole e la storia pare incentrata su Tex che deve dimostrare la sua innocenza. Abbondano i "colpi di scena" come al solito ma non mi hanno dato fastidio, essendo incentrati più sull'arrivo di nuovi personaggi che su rovesciamenti della logica della storia. (Se non si fosse capito, sono restio a sbilanciarmi troppo perchè Ruju mi ha deluso troppe volte, ma per adesso la storia mi piace)
  5. @San Antonio Spurs: a ciascuno i suoi gusti. Basta ricordarsi che sono solo gusti. Tarquinio, cavaliere della Repubblica per meriti "artistici", nel trentennale periodo in cui ha lavorato per Bonelli (da "Giubba Rossa" e specialmente dal "Il Giudice Bean" primi anni 60 che meriterebbe una ristampa fatta bene, fino al suo abbandono del fumetto per la pittura negli anni 90) ha collaborato a serie entrate nel mito come "La Storia del West" e "Ken Parker". E sul fatto che adesso lo difenderei per "partito preso", direi che mi sa che è chi lo dice ogni volta che ormai è "partito" e non si ripiglia più... io mi limito a informarti (e comunque l'avevo già detto) che quando andai a Lucca per la prima volta nel 1984 la primissima tavola originale che ho comprato è stata una di Tarquinio. (enorme, disegnava su fogli molto più grandi dei suoi colleghi, anche per questo era così dettagliato..)
  6. Diablero

    [96/98] La Caccia

    Visto che si stanno ritrovando cose impensabili negli archivi... SE esistono ancora le tavole originali, e SE Galep ha disegnato le facce di Tex su foglietti incollati sopra (anche per far prima, riutilizzando più volte la stessa faccia fotocopiata), sarebbe bellissimo vedere pubblicata "la caccia" nella versione originale disegnata tutta da Muzzi. Ecchisenefrega se la faccia "non assomiglia", sarebbe in ogni caso meglio delle facce di Galep incollate sopra...
  7. Guarda cosa scrivo nella discussione del cartonato. Intendi la tua opinione sul fatto che nelle strisce pubblicate solo direttamente in volume, SOLO su quelle e SOLO sulle ultime, Sergio Bonelli avesse deciso di non mettere più il "prossimamente"? Non mi convince. Primo: perchè fare un cambiamento quando sai già che la serie chiude fra 2 numeri? (fino all'ultima striscia pubblicata, e per le prime ancora da pubblicare, lo spazio per il "prossimamente" si vede). Secondo: perchè le strisce che proseguono, stesso formato stesso prezzo, di Zagor, hanno ancora tranquillamente i prossimamente per tutto il 1967 e 1968 e fino al 1970? Ipotesi alternativa: le ultime 3 storie "sceneggiate a striscia" ciascun disegnatore le ha disegnate sapendo già che non sarebbero state pubblicate a striscia. O meglio, lo sapeva sicuramente quando ha disegnato l'ultima pagina (che era l'ultima pagina delle ultime tre strisce). Quindi, le hanno disegnate direttamente senza lasciare lo spazio. Mentre la testatina, che era la PRIMA cosa che disegnavano, c'era. Aggiungo qui un altro mio post da quel thread: ...e aggiungo che probabilmente la famiglia di Galep ha ancora tutte le tavole originali e potrebbe tranquillamente chiarire tutti questi misteri...
  8. In ogni caso "Odio" è uscito solo nella seconda metà del 1968, affidata al super-velocista Donatelli. Quando, a inizio 1967, Sergio Bonelli prese la "fatale decisione" di chiudere la serie a strisce di Tex, non c'erano precedenti. C'è anche per me un aspetto economico "per il lettore" da non sottovalutare: Tex Gigante ristampava 376 strisce (4,7 albi a striscia) ogni numero ma costava solo come 4 albi a striscia. Associato al fatto che i giganti erano più comodi, belli e "collezionabili" e che c'era da attendere solo un anno, c'erano molti motivi per passare dalle strisce al nuovo formato. Uno Zagor Zenith gigante (passato alle 100 pagine già nel numero 24 praticamente in contemporanea con la fine delle strisce di Tex) ristampava 286 strisce (3,58 albi a striscia), e quindi nel caso di Zagor, costava meno comprare le strisce, e probabilmente anche per questo la serie a striscia di Zagor durò fino al 1970 (quando la "distanza" fra strisce e gigante si era ridotta a pochissimi mesi e le strisce quindicinali non riuscivano più a tenere il passo) Comunque, il "momento in cui tutto cambia" per entrambe le testate è lo stesso, il Giugno 1967. Nello stesso mese, chiude la serie a striscia di Tex (con il gigante in ritardo di più di un anno, fino a ottobre 1968 non uscì nemmeno un Tex inedito!) e la Zenith Gigante passa da 132 pagine a 100 (il ritardo della Zenith Gigante era inferiore, solo 8 mesi, senza questa riduzione di pagine avrebbe raggiunto le strisce nel 1968). Fino a quel momento la situazione delle due serie era praticamente identica (strisce di 80 pagine e giganti da 132) a parte il fatto che la Zagor era quindicinale (e quindi la Zenith guadagnava terreno più rapidamente). Sergio Bonelli qualche mese prima (per i tempi "tecnici" necessari) verifica la situazione, con il nuovo "formato gigante" che sta prendendo piede rapidamente, vede le vendite e la periodicità... e prende decisioni opposte. Decide di chiudere le strisce di Tex, a costo di non far uscire un Tex inedito per più di un anno, e di ridurre invece le pagine della Zenith Gigante proseguendo con le strisce, iniziando con Donatelli (che fino a quel momento non aveva mai disegnato Zagor) una storia che poi pubblicherà direttamente sulla Zenith (ma non si sa quando prese questa decisione). È un vero peccato che, a quanto ne so, nessuno abbia mai chiesto a Sergio Bonelli di quel periodo e del perchè fece due scelte opposte per le due serie (se qualcuno invece l'ha fatto, segnalatemi le risposte, grazie) Concordo sul fatto che il seguito di Boselli e Torricelli andrebbe in un volume analogo (con la riproduzione della sceneggiatura di Boselli), per omogeneità della collana, e anche per vedere una sua sceneggiatura. Sulla pubblicazione in edicola, mi sa che con la "fame" di nuove uscite texiane sia inevitabile che prima o poi sarà pubblicata anche in edicola, ma penso sarà in uno speciale apposito, e non a breve. Anzi, per me, se seguono fino in fondo la filosofia di "spremere" il più possibile, prima ci sarà (non meno di un anno dopo il volume di Boselli) un uscita da libreria in volume cartonato unico senza le sceneggiature, seguito poi un paio di anni dopo da un volume brossurato "speciale" da 9,90 Euro sempre senza le sceneggiature e in formato Bonelliano (quindi chi attende attenderà un bel po' e alla fine pagherà comunque più di un volume della serie regolare, non avrebbe senso pubblicare questa storia in una delle serie "in continuity")
  9. No, lo scontro con Tucker va da pagina 47 a pag 48 (il primo, con i complici) e poi da pagina 51 a pagina 55. In ENTRAMBI gli scontri c'è la fine di una pagina pari con la vignetta intera (in generale in questa storia ce ne sono UN SACCO, cosa che caratterizza di più le storie sceneggiate "a tavole" e anche per questo dubitavo fosse nata a striscie). Andando a ritroso dal "cambio" successivo che citi, dovrebbe essere questa: e non mi convince. È vero che c'è un sacco di spazio ai lati, ma è una cosa comune a un sacco di altre pagine in questo albo. Ed è appunto spazio AI LATI, con Tex sempre centrale (mentre di solito l'aggiunta di una fetta di striscia in più da un lato la sbilancia). inoltre non vedo i segni di ""cesura", le pennellate mi sembrano continue. Certo, potrebbe essere un lavoro certosino fatto con cura, due prolunghe ai lati lasciando Tex centrale, le pennellate rifatte coprendo quelle precedenti per fare continuità... ma perchè perderci tanto tempo quando in altre storie il lavoro era stato fatto molto più frettolosamente? Poi, andando avanti di 80 strisce, troviamo queste: La prima striscia dovrebbe essere l'ultima di un albo, e anche qui non lo vedo, per gli stessi motivi visti prima, e poi la successiva seconda striscia dovrebbe essere o l'inizio di un altro albo (ma allora dove lo mettevano il riassunto puntate precedenti?) o una striscia aggiunta (e non è possibile, è troppo importante per la trama) il fatto che ci siano così tante striscia da un unica vignetta in questa storia per me invece testimonia come in generale sia stata sceneggiata "in grande", sfruttando la nuova libertà del formato gigante, con vignette "panoramiche". Altro aspetto: Galep si pubblicava subito. Erano gli altri che facevano da "tappabuchi". Questa storia è iniziata a giugno 1969, ed è lunga 911 strisce, circa 304 tavole, Galep le disegnava in 12-15 mesi, quindi l'avrebbe iniziata ad inizio 1968. Sei mesi dopo la pubblicazione dell'ultima striscia (e quindi ancora più tempo dalla decisione), e tre storie disegnate da Galep dopo. (è possibile che sia stata interrotta per permettere a Galep di disegnare "supertex" uscito a febbraio 1969, ma anche se fosse, "supertex" non basta ad allungare abbastanza i tempi. E credo che invece semplicemente SuperTex sia stata realizzata in largo anticipo aspettando il 100)
  10. No, su Zagor le strisce arrivano solo al 68, molto prima di "Indian Circus" che è il numero 84, all'epoca erano tutti inediti. Se ti riferisci all'inserimento di inediti in mezzo alle ristampe a partire da "Odio", guarda le date, era dopo la decisione già presa per Tex. Può darsi che in base alle vendite e al materiale ancora da ristampare si fosse pensato che l'attesa su Zagor sarebbe stata troppo lunga e senza dare subito qualche storia inedita i lettori avrebbero abbandonato una serie di sole ristampe.
  11. Che la decisione di interrompere le strisce sia stata molto repentina mi pare una deduzione sensata, c'erano (in base ai conti fatti in questo thread: https://texwiller.ch/index.php?/topic/5553-quando-sono-terminate-le-storie-sceneggiate-a-striscia/ ...come minimo 36 albi a striscia "sicuri" e identificati ancora da pubblicare e sceneggiati (e disegnati) come tali, comprese storie intere di Muzzi, Letteri e Galep. Avevano materiale per andare avanti con le strisce per nove mesi, con un passaggio più "morbido" mettendo in cantiere le storie nuove direttamente per gli albi. Perché una decisione così repentina? L'idea che salta subito in mente è che le vendite delle strisce stavano calando troppo, ma poi ci si chiede come mai la Pseudo-Raccoltina Serie Rossa sia andata ancora avanti per anni (è vero, era una ristampa, ma in pratica anche le inedite erano comunque una stampa in più rispetto al gigante, comunque erano due stampe, cambiava solo l'ordine...). io ho il dubbio che "Supertex" c'entri qualcosa, magari ERA prevista da tempo una chiusura più "morbida", ma così avrebbero superato il numero 100. Stampare a colori 110 pagine a caso di un numero a caso non sarebbe stata la stessa cosa, e mettere un inedito in una serie di ristampe avrebbe mandato in confusione i lettori. Può darsi che nel momento in cui Sergio Bonelli ha deciso di pubblicare (per la primissima volta per la casa editrice) un numero centenario celebrativo autoconclusivo a colori, abbia di conseguenza deciso di anticipare di qualche mese un cambiamento che ormai era già nell'aria...
  12. "Spremere il limone" è far uscire 2 maxi all'anno cercando qualcuno, anche totalmente inadatto, che lo disegni. Un inedito di GL Bonelli e Tarquinio è un diamante ritrovato. Ovvio che non è per tutti: persino la dirigenza attuale Bonelli fa più pubblicità all'ennesimo limone spremuto che al diamante, sono specializzati in vendere limoni spremuti e quindi hanno cercato di "spacciare" questo volume per l'ennesimo limone spremuto. Ovvio che chi, ingannato dalla Bonelli, sperava di trovare l'ennesimo limone spremuto, a trovarci di fronte una roba dura come il diamante ci sia rimasto male. Capisco l'avere aspettative deluse (anch'io da mettere nel tè preferisco il limone, anche se magari meno spremuto), ma indipendentemente dalle aspettative deluse, il diamante rimane diamante. (e il limone spremuto rimane un limone spremuto) Paragonare questa eccezionale scoperta con l'attuale proliferazione texiana è come paragonare il ritrovamento del sito archeologico di Pompei con i saldi delle zucchine alla Coop.
  13. Sì, ma non è quello il suo peccato principale. Se scrivo in una storia che Tex ha ammazzato il padre e poi dato la colpa a "poveri razziatori innocenti" (innocenti almeno dell'omicidio), per te è un "mero" errore di continuity? Come scrivere il nome dello sceriffo sbagliato? Per me buttare una cartina di una caramella per terra è un "peccato" veniale, e non merita l'arresto. Secondo la logica della tua obiezione, se subito prima di buttare la cartina ho rapinato una banca e ucciso una dozzina di persone nella fuga non dovrei essere arrestato, ho buttato una cartina...
  14. Diablero

    (D) MIGLIORE ANNATA DI TEX (FASE FINALE)

    1965 e 1971. Stiamo parlando di Zhenda, di Esmeralda e il tesoro del tempio, di "incubi", e poi "sulle piste del nord" e "il figlio di Mefisto"... sono due annate eccezionali.
  15. Diablero

    [95/96] La Carovana Dell'oro

    Ho risposto qui:
  16. Mister P ha risposto nel thread originario (quello del numero 95), dove però tutti questi discorsi su Chinatown, El Mirisco, il Giuramento, etc sono off-topic... Non mi pare. Nel 103 ci sono solo 22 strisce di Galep, contando 58 strisce nel 104 si arriva alla seconda di pagina 24, dove non vedo interventi. Contando altre 80 strisce si arriva alla prima di pagina 51, e anche lì zero interventi. La terza striscia "dovrebbe" finire a fine di pagina 77, appunto la scena del giuramento, dove anche lì... non vedo interventi. In generale anche il tipo di narrazione non presenta i soliti cliffhanger ogni 80 strisce. Dove li vedi i "raccordi" fra le strisce? Sì, questo l'avevo già detto... Ad un certo punto qui avevo sbagliato i conti. Li rifaccio. Le prime 3 strisce rispettano perfettamente la lunghezza di 80 strisce e gli stacchi si vedono benissimo (non basta che ci sia uno spazio vuoto, si "vedono" proprio le linee verticali che una volta erano il bordo del riassunto o del promo del numero successivo) fino alla striscia 2 di pagina 39 del numero 97. Se si arriva alla quarta striscia si arriva anche alla sesta, e la quarta c'è, evidentissima (palo a sinistra della striscia 2 di pagina 66). La quinta fino a fine pagina 92, e la sesta ha il suo bravo stacco finale nella seconda striscia di pagina 10 del numero 98. Poi c'è la settima striscia? Si, c'è, finisce nella prima striscia di pagina 37 (ho il sospetto che una striscia sia stata tolta), poi pagina 63 fine dell'ottava striscia, la nona striscia dovrebbe finire a pagina 90 ma invece finisce a pagina 99... dubito molto che siano state sceneggiate solo 8 strisce, come dici anche tu la cosa più probabile è che la storia sia stata allungata per esigenze di impaginazione con il numero cento. (complessivamente "la caccia" dura 747 strisce, dovrebbero essere 720, ci sono 27 strisce aggiunte, sarebbe interessante ricostruire quali sono...) Il fatto che Muzzi sia arrivato fino a fine storia "a strisce" mi ha fatto venire il dubbio che ne avesse fatte altre, ma "la dama di picche" è chiaramente sceneggiata per il gigante, quindi in definitiva direi che quando fu presa la decisione di passare al Gigante Muzzi stava disegnando le ultime tre strisce di queste nove. Secondo me è stata sceneggiata "a tavole" dopo i primi tre albi a strisce, con aggiunte nel mezzo (la striscia in più prima di "tramonto rosso" (che è dopo 81 strisce, non 80) per esempio) e sapendo già la durata desiderata (sono 374 strisce, tolte 240 delle prime tre strisce ne rimangono 134, circa 45 pagine, tutte abbastanza "compresse" e senza allungamenti del brodo. [a proposito, ho trovato un refuso nella prima edizione di "La sconfitta": "maledizone" nella prima vignetta di pagina 43! ] Eddai, sputa l'osso, cosa sono questi misteri! Non credo, Letteri doveva già essere in anticipo di 12 albi per "el morisco", diamogliene altri 3 per Chinatown che si vedono le tracce (fino a pagina 60 del 110) , ma per coprire tutta la parte "cinese" servono 672 strisce (per arrivare alla fine della spiegazione di Tex a pagina 94 del 111), cioè 9 albi a striscia, avrebbe dovuto essere in anticipo di VENTUNO ALBI, direi che sia troppo anche per lui!
  17. Non è stizza personale. Nizzi ha fatto un errore, come quando ha detto che la tomba dei genitori di Tex era a Calver City dove erano cresciuti. Fa benissimo Boselli a ignorarlo. Inoltre, ribadisco che quando GL Bonelli e Nizzi sono in totale disaccordo, e stai scrivendo il seguito di una storia di GL Bonelli, non vai a stravolgere la storia che stai scrivendo, tradendo le intenzioni di GL Bonelli, perchè Nizzi si è sbagliato in un altra storia sbagliata. Non parlo di "professionalità", parlo proprio semplicemente di semplice buon senso. Lo stesso Boselli ha detto che non si può mettere nella regolare perchè (fra mille altri motivi per non metterla) è "fuori continuity", che senso ha mettersi a stravolgere tutto per farla stare nella serie regolare dove comunque non può andare? Per me la "continuity" ha dato un po' alla testa, tanto che adesso per un sacco di lettori è meglio annoiarsi a morte seguendo la continuity piuttosto che divertirsi a leggere una bella storia che "commette peccato contro la sacra continuity"....
  18. Diablero

    [95/96] La Carovana Dell'oro

    Che strano, Leonardo quando ha dipinto La Gioconda se faceva un errore lo copriva e ci ridisegnava sopra, e lui poteva, mentre oggi se Dix Leroy vuole sbianchettare la Gioconda per disegnarci sopra non glielo lasciano fare al Louvre e chiamano la polizia. Non ha mica senso questa cosa... ...e Dix Leroy andrà ogni giorno, per ANNI, tutti i giorni, a dirlo alle guardie del Louvre, e a ribadire che non ha senso (finché le guardie non si fanno ricoverare per lo stress e l'esaurimento nervoso oppure gli sparano...)
  19. OVVIO che è un mondo alternativo, ormai le retcon non si contano più... un mondo alternativo dove nasce nella Nueces Valley e non a Rock Spring, dove Mefisto è già superpotente prima che si incontrino, dove Tex passa pochi mesi come campione di "Rodeo" e non tre anni, e dove... ...Tex fallisce nella sua missione più importante, vendicare la moglie! Per nulla. Il Tex di un universo alternativo non è forse il "vero Tex" di quell'universo? E non è il Tex di cui leggiamo le avventure ORA? Tu le leggeresti le avventure di un Tex che invece di essere eroico e implacabile, è fesso, incapace, e fallisce nelle cose importanti? io no.
  20. Questa è una risposta che ho postato in un altro topic, ma direi che è un argomento che merita un topic dedicato (sperando che non ce ne sia già uno) ------------------ Vediamole una per una. Le strisce pubblicate terminano a pagina 68 del numero 96 ("La caccia"), la storia successiva è di Muzzi: Muzzi: l'inizio de "la caccia" era sicuramente a striscia (c'è ancora la testatina) e il primo "cambio" doveva avvenire a pagina 95 (le tre strisce "uniche" e ripetitive sono un chiarissimo indizio), e infatti l'80-ma striscia è la seconda di pagina 95. Anche il "cambio" successivo, terza striscia di pagina 12 del 97, è evidentissimo. Idem per quello della striscia 2 di pagina 39. A pagina 67 il "cambio" non è più tanto chiaro, la striscia di mezzo sembra aggiunta ma dal dialogo non si direbbe. Idem a pagina 94, c'è la striscia finale ma non è chiaro dov'è l'iniziale. Passando al numero 98 il cambio si vede a pagina 10 e fra la 36 e 37, e a pagina 63. A pagina 90 non è tanto evidente e la storia finisce nella prima striscia (segno evidente che era sceneggiata ancora a strisce) a pagina 99. Mia ipotesi: sono 747 strisce (328 per albo x2 + 91 finali) che sarebbero 9 strisce (ricordiamo che le strisce andavano a 3 per 3) + 27 strisce (quelle finali) che sono state o sceneggiate "liberamente" senza più il limite delle 80 strisce, oppure sono state aggiunte per arrivare di precisione al numero 100 (o forse, entrambe le cose) Galep: "Silber Bell" inizia a pagina 99 del 98, e a pagina 17 del 99 addirittura c'è ancora la testatina di "tramonto rosso!" (cancellata nelle ristampe successive). Non corrisponde a 80 strisce precise, probabilmente sempre per arrivare con precisione a fine del 99. A pagine 43 il secondo "cambio", a pagina 70 dovrebbe esserci il terzo ma non lo vedo (in poche pagine comunque ci sono un sacco di strisce "larghe" che si presterebbero) e in ogni caso il conto non torna con la durata totale (328+46=374 strisce) assolutamente incompatibile con blocchi di tre strisce, secondo me le prime 240 strisce sono state sceneggiate per il formato a striscia, le successive no. (Galep aveva disegnato le ultimissime strisce, quindi era probabilmente quello che aveva disegnato meno tavole per la storia successiva quando fu deciso il cambio, direi quindi che come minimo ne avevano fatte 3 tutti) Successivamente c'è "SuperTex", fatta evidentemente per la pubblicazione in albo. La successiva, "Il giuramento", idem, per me è stata fatta per la pubblicazione in albo gigante. Letteri: la storia "el morisco" inizia evidentemente a striscia, con i cambi ben visibili (fine pag. 31, pag.58 2a striscia, 85 1a striscia, poi pagina 111 o pagina 113, direi la seconda ma non è chiaro, pagina 30 del 102, pag 56 o 60, e da lì non è più chiarissimo, è chiaro che ci sono strisce aggiunte o tolte, ma il finale "a un terzo di pagina" di pagina 107 del 103 fa pensare che tutto sia stato realizzato fino alla fine a striscia (sarebbero 962 strisce, pari a 12 albi netti + 2 strisce aggiunte, direi che la cosa più probabile è che questa storia fosse stata finita ancora con la sceneggiatura "a strisce", troppo precisa come durata come multiplo di 240 strisce...) La storia successiva di Letteri, "Chinatown", conferma l'impressione, ci sono tracce di "strisce" nei primi 2 albi, segno che il supervelocissimo Letteri aveva fatto almeno 15 o 18 strisce già pronte all'epoca del cambio, ancora da pubblicare! Diavolo di un Letteri! Nicolò: "Pista di Morte" nel numero 106 (più conosciuta come "Gilas") è a striscia (primo cambio a pagina 109, poi a pagina 27 del 107, pag 54, 80, 107, pag 24 del 108, ma poi non coincide con il finale. Ipotesi: avevano 6 strisce pronte, chiusura della storia sceneggiata direttamente in albo gigante (altro indizio, la storia termina a fine pagina). Ticci, "Territorio Apache", inizia nel numero 108 a pagina 45 "a striscia" con una strip aggiunta ad inizio storia e cambio a fine pagina 71 poi a pag 98, pag 14 del 109, forse pag 41, forse 68 e termina a pagina 89, totale 462 strisce. Secondo me ci sono 3 strisce come Galep (ma Ticci era più lento) e poi si prosegue sulla tavola. Insomma, secondo me è vero che si è arrivati con le strisce fino a "Chinatown", ma solo perchè quel diavolo di supervelocista di Letteri era in vantaggio di almeno 15 albi strisce all'epoca del "cambio". Gli altri sono durati meno! Galep aveva solo tre strisce (fino al numero 99), idem Ticci (numero 109), Nicolò ne aveva 6 (numero 108), Muzzi aveva una storia quasi completa con 9 strisce ed è stata pubblicata subito e completata già nel 98. Quindi: prima sceneggiatura "a tavola" già nel numero 98, con Muzzi, poi ancora con Galep (numero 100 e poi numero 103) con in mezzo il velocissimo Letteri ancora a finire le strisce, poi l'ultima a strisce di Nicolò terminata a tavole nel 108, poi quella iniziata a strisce e terminata a tavole di Ticci (massacro) e infine le ultime a striscia di Letteri. Quando sono finite le strisce? "Chinatown", numero 110. Quando sono iniziate le tavole? "Lo straniero", numero 98. Escluderei che "fra due bandiere" (citata in precedenza) sia mai stata a strisce, Galep aveva già fatto due storie precedenti a tavole.
  21. Diablero

    [95/96] La Carovana Dell'oro

    Vediamole una per una. Le strisce terminano a pagina 68 del numero 96 ("La caccia"), la storia successiva è di Muzzi: Muzzi: l'inizio de "la caccia" era sicuramente a striscia (c'è ancora la testatina) e il primo "cambio" doveva avvenire a pagina 95 (le tre strisce "uniche" e ripetitive sono un chiarissimo indizio), e infatti l'80-ma striscia è la seconda di pagina 95. Anche il "cambio" successivo, terza striscia di pagina 12 del 97, è evidentissimo. Idem per quello della striscia 2 di pagina 39. A pagina 67 il "cambio" non è più tanto chiaro, la striscia di mezzo sembra aggiunta ma dal dialogo non si direbbe. Idem a pagina 94, c'è la striscia finale ma non è chiaro dov'è l'iniziale. Passando al numero 98 il cambio si vede a pagina 10 e fra la 36 e 37, e a pagina 63. A pagina 90 non è tanto evidente e la storia finisce nella prima striscia (segno evidente che era sceneggiata ancora a strisce) a pagina 99. Mia ipotesi: sono 747 strisce (328 per albo x2 + 91 finali) che sarebbero 9 strisce (ricordiamo che le strisce andavano a 3 per 3) + 27 strisce (quelle finali) che sono state o sceneggiate "liberamente" senza più il limite delle 80 strisce, oppure sono state aggiunte per arrivare di precisione al numero 100 (o forse, entrambe le cose) Galep: "Silber Bell" inizia a pagina 99 del 98, e a pagina 17 del 99 addirittura c'è ancora la testatina di "tramonto rosso!" (cancellata nelle ristampe successive). Non corrisponde a 80 strisce precise, probabilmente sempre per arrivare con precisione a fine del 99. A pagine 43 il secondo "cambio", a pagina 70 dovrebbe esserci il terzo ma non lo vedo (in poche pagine comunque ci sono un sacco di strisce "larghe" che si presterebbero) e in ogni caso il conto non torna con la durata totale (328+46=374 strisce) assolutamente incompatibile con blocchi di tre strisce, secondo me le prime 240 strisce sono state sceneggiate per il formato a striscia, le successive no. (Galep aveva disegnato le ultimissime strisce, quindi era probabilmente quello che aveva disegnato meno tavole per la storia successiva quando fu deciso il cambio, direi quindi che come minimo ne avevano fatte 3 tutti) Successivamente c'è "SuperTex", fatta evidentemente per la pubblicazione in albo. La successiva, "Il giuramento", idem, per me è stata fatta per la pubblicazione in albo gigante. Letteri: la storia "el morisco" inizia evidentemente a striscia, con i cambi ben visibili (fine pag. 31, pag.58 2a striscia, 85 1a striscia, poi pagina 111 o pagina 113, direi la seconda ma non è chiaro, pagina 30 del 102, pag 56 o 60, e da lì non è più chiarissimo, è chiaro che ci sono strisce aggiunte o tolte, ma il finale "a un terzo di pagina" di pagina 107 del 103 fa pensare che tutto sia stato realizzato fino alla fine a striscia (sarebbero 962 strisce, pari a 12 albi netti + 2 strisce aggiunte, direi che la cosa più probabile è che questa storia fosse stata finita ancora con la sceneggiatura "a strisce", troppo precisa come durata come multiplo di 240 strisce...) La storia successiva di Letteri, "Chinatown", conferma l'impressione, ci sono tracce di "strisce" nei primi 2 albi, segno che il supervelocissimo Letteri aveva fatto almeno 15 o 18 strisce già pronte all'epoca del cambio, ancora da pubblicare! Diavolo di un Letteri! Nicolò: "Pista di Morte" nel numero 106 (più conosciuta come "Gilas") è a striscia (primo cambio a pagina 109, poi a pagina 27 del 107, pag 54, 80, 107, pag 24 del 108, ma poi non coincide con il finale. Ipotesi: avevano 6 strisce pronte, chiusura della storia sceneggiata direttamente in albo gigante (altro indizio, la storia termina a fine pagina). Ticci, "Territorio Apache", inizia nel numero 108 a pagina 45 "a striscia" con una strip aggiunta ad inizio storia e cambio a fine pagina 71 poi a pag 98, pag 14 del 109, forse pag 41, forse 68 e termina a pagina 89, totale 462 strisce. Secondo me ci sono 3 strisce come Galep (ma Ticci era più lento) e poi si prosegue sulla tavola. Insomma, secondo me è vero che si è arrivati con le strisce fino a "Chinatown", ma solo perchè quel diavolo di supervelocista di Letteri era in vantaggio di almeno 15 albi strisce all'epoca del "cambio". Gli altri sono durati meno! Galep aveva solo tre strisce (fino al numero 99), idem Ticci (numero 109), Nicolò ne aveva 6 (numero 108), Muzzi aveva una storia quasi completa con 9 strisce ed è stata pubblicata subito e completata già nel 98. Quindi: prima sceneggiatura "a tavola" già nel numero 98, con Muzzi, poi ancora con Galep (numero 100 e poi numero 103) con in mezzo il velocissimo Letteri ancora a finire le strisce, poi l'ultima a strisce di Nicolò terminata a tavole nel 108, poi quella iniziata a strisce e terminata a tavole di Ticci (massacro) e infine le ultime a striscia di Letteri. Quando sono finite le strisce? "Chinatown", numero 110. Quando sono iniziate le tavole? "Lo straniero", numero 98. Escluderei che "fra due bandiere" sia mai stata a strisce, Galep aveva già fatto due storie precedenti a tavole.
  22. Secondo me vorrebbe dire alterare il senso dell'opera originaria. Questo è il seguito di "Sinistri Presagi" come l'aveva scritto GL Bonelli. Se diverge da quello che scrisse poi Nizzi sticazzi, tanto è una linea temporale alternativa (e io è da un pezzo che sostengo che il Tex di Nizzi è un Tex di un mondo alternativo, come quello di chiunque altro non sia GL Bonelli: il fatto che gli eventi siano successi in maniera molto diversa e che Nizzi stesso abbia fatto molte retcon sarebbe così spiegato...infatti è il "seguito" di Nizzi che è incompatibile con "Sinistri Presagi"). Il compito di Boselli qui è portare a degna conclusione QUESTA storia, non "piegarla" per far aderire GL Bonelli ai seguiti farlocchi di Nizzi... Ancora no, il volume è da parte in fumetteria ma ci passo una volta alla settimana. Temo che il rapporto di "trasparenza" (direi più di "fiducia", la trasparenza vera e propria non c'è mai stata) sia stato perso ormai da tempo. Devo ancora capire il senso del cercare a tutti i costi di fregare qualche lettore facendolo incavolare a costo di non fare abbastanza pubblicità all'opera perdendo eventuali lettori contenti e soddisfatti...
  23. Direi che sono 2 motivi da escludere: 1) "GLB non aveva terminato la sceneggiatura" sarebbe un motivo abbastanza grave, a quanto ne so alla Bonelli capita solo in caso di incidente grave, morte dello sceneggiatore, o crisi depressiva acuta (Nizzi). Pensa come il fatto che Nizzi non riuscisse a terminarla per qualche mese ha gettato nel panico e nella confusione tutta la casa editrice. Ti immagini cosa sarebbe successo se GL Bonelli di colpo negli anni 60 non fosse stato più in grado di scrivere? Eppure non c'è traccia di questo, le storie per gli altri disegnatori le scriveva tranquillamente... 2) "oppure non convinceva gli autori fino in fondo". Immagina la scena. Non so che lavoro fai, ma ipotizza che sei un carrozziere, stai riparando una macchina, ma poi dici al cliente "basta, non mi convince, non vado più avanti a lavorare, la tua macchina te la scordi" Se un autore non è convinto da quello che ha scritto... strappa il foglio e lo riscrive! Non è che pianta una storia a metà perchè un pezzo di dialogo, a rileggerlo, non gli piace... Credo che ancora oggi, non importa quante volte si ribadisce come stavano le cose, vinca ancora il cinema: l'idea "cinematografica" dell'autore ricco e annoiato che decide lui quando scrivere o no, con l'editore che gli telefona disperato e implorando l'autore di lasciare un attimo le sue Ferrari e le sue top model con cui si diverte a Montecarlo per scrivere almeno due righe... GL Bonelli e Tarquinio lavoravano per un editore, che li pagava. Erano professionisti. SOLO L'EDITORE poteva decidere (come ha deciso) di chiudere quella storia DICENDO loro di fare altro. Non è un iniziativa che potevano prendere loro (certo, potevano smettere singolarmente e sarebbero stati SOSTITUITI DA ALTRI, come è capitato spesso con i disegnatori e come è capitato con Nizzi al tempo della sua crisi)
  24. Non so ancora) se nel volume sono date notizie dettagliate, ma posso fare ipotesi "presunte" Premessa: Le sceneggiature e le tavole erano consegnate a 3 per 3, per consentire la stampa di 3 albi a striscia per volta. Questo era il primo "blocco" dato da disegnare a Tarquinio. Ipotesi 1) Sergio Bonelli avrà detto a GL Bonelli di aspettare per vedere i risultati (sarebbe interessante sapere se questo è avvenuto anche con Letteri, Nicolò, Ticci) prima di proseguire, essendo ancora una "messa in prova" del disegnatore. Se Tarquinio fosse stato "approvato", c'era tutto il tempo di finire la storia prima della pubblicazione Ipotesi 2: GL Bonelli ha consegnato la sceneggiatura anche degli albi 4-6 a Tarquinio che l'aveva iniziata ma è stato subito stoppato da Sergio Bonelli, e quella sceneggiatura mai disegnata con il tempo è andata persa, mentre si è "salvata" quella consegnata insieme alle tavole
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