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Diablero

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Diablero

  1. Mica li ha inventati Dylan Dog! (Semmai le principali peculiarità di Dylan Dog sono il tono fra lo scanzonato e il pessimismo cosmico e il linguaggio, ma non divaghiamo) Di "gialli psicologici" sono strapieni narrativa (soprattutto "di genere") e fumetto sin dagli 30, con i fumetti EC che i folli assassini li vendevano in titoli campioni di vendite, il film "Psycho" è del 1960, negli anni 70 Dario Argento riempiva le sale con decine di imitatori... All'epoca era un vero e proprio CLICHÉ! Li trovavi persino nel Piccolo Ranger! (e su Tex c'era già stata la Voce Misteriosa, ma non era il tipo di "cattivo" che piaceva a GL Bonelli che solo per questo l'ha usato poco). È OGGI piuttosto che "il folle omicida" è passato di moda perchè non "politicamente corretto" (banalizza la malattia mentale e contribuisce alla fobia collettiva). Hai ragione sul fatto che l'età e il numero di fumetti letti CONTA, ma non nel senso che, tipo dandy annoiato, il lettore dopo vent'anni che legge fumetti "si stufa": è che solo se hai 9 anni e di fumetti ne hai letti ben pochi che puoi pensare che questa storia sia "originale" o "inconsueta" o "innovativa" (siamo al livello di "incredibile, l'assassino è il maggiordomo, che idea originale, è il primo giallo che leggo in vita mia ma sono sicuro che nessuno ha avuto questa idea prima!" )
  2. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Gran parte della deriva "patrickiana" (e delle "origini" di ogni spillo di Darkwood) è avvenuta dopo la sua morte. E non era per niente felice nemmeno lui del ripescaggio dei suoi vecchi personaggi (tanto che a quanto ne so per un certo periodo diede proprio il veto). E come disse lui stesso (e come dici anche tu a volte come curatore), un editore deve anche pubblicare cose che non gli piacciono: Zagor in edicola ci doveva andare, il fatto che pubblicasse tutte le storie non implica che gli piacessero tutte le storie (più meno come quando tu approvi cose tipo il pistolero Vudu).
  3. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Appunto: è DIVENTATO un problema. Perché un conto è fare UNA STORIA in cui Cico scopre magari che si chiamava Patrick, ma se ti leggi gli Zagor "moderni"... si chiama Patrick. Spesso si presenta come Patrick. "ma gli indiani mi chiamano Zagor" Zagor diventa un "soprannome indiano", e un identità segreta da supereroe: tipo Peter Parker e Spider-man. Ma non era questo il senso che dava la lettura di "Zagor racconta": in quella storia Zagor rinnegava tutta la sua vita precedente (votata unicamente ad una vendetta insensata), e rinnegava anche il nome "Wilding". E DIVENTA Zagor: non è una maschera, è una nuova vita, un nuovo nome, una nuova missione a cui dedicarsi. Oggi tutto questo è sparito, il padre era un poveretto buono buonino falsamente accusato, Solomon Kinsky era davvero una carogna spregevole a lo era sempre stato, la vendetta di Patrick era stata giustissima e sacrosanta e nemmeno troppo sanguinaria... perchè mai avrebbe dovuto cambiare nome?
  4. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Lo so, "Diamine!", ma io parlavo del NOME, mica del cognome!
  5. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Fammi qualche esempio pratico (non pretendo la sceneggiatura, ma almeno qualcosa per farmi capire meglio), perchè continuo a immaginarmi cose superflue o magari anche moleste (per me), ma se ho equivocato quello che intendevi dire vorrei scusarmi. L'esempio di Burattini era nella sezione "non parlo di te" e mi serviva perchè probabilmente è l'esempio più clamoroso ed eclatante, per far capire di che parlo, ma proprio per questo è un esempio ESTREMO, la maggior parte della gente che vedo chiedere più informazioni (per me) superflue non arriva a certi eccessi: ho specificato che lì non parlavo di te! Ma anche se ho sbagliato a interpretare quello che desideravi vedere, ti garantisco che quella maniera di "leggere" che ho descritto l'ho incontrata ormai troppe volte per illudermi che non esista davvero...
  6. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Non la chiamerei "Bosellite" visto che Boselli ha fatto anche storie con inizio in media res, ma sì, è una sindrome. [Apro una parentesi che non riguarda direttamente te, ma alcuni termini che ho usato.] In questo e altri thread ho parlato di "lettori moderni fanzinari" ma è ovvio che poi "soffre" di questa sindrome e non ha mai avuto a che fare con le fanzine si offende (così come si offende chi ha scritto in fanzine e non ne soffre). Non è una caratterizzazione "statistica" (non so davvero se più frequente fra i fanzinari o no), quanto "metodologica": cioè questa sindrome SOMIGLIA un sacco a certi articoli su fanzine che si chiedevano fatti irrilevanti su certe storie, davano la risposta... e poi la imponevano negli albi una volta "ottenuto il potere" su di essi. L'esempio standard, e quello da cui penso di aver ricavato il termine, è Patrick Wilding. Cioè il "nome nuovo" di Zagor. Che da allora quindi non si chiama più Zagor, il suo nome è diventato un soprannome. Come nasce Patrick Wilding? Sulla fanzine "Collezionare". Burattini all'epoca ci scrive (mi pare sia uno dei fondatori), e scrive un articolo su "chissà come si chiama Zagor". (potevo rispondergli io: si chiama Zagor), e ricava il nome da questa rigorosa deduzione: 1) Zagor probabilmente è irlandese (ho il numero della fanzine ma non ricordo ora da dove arrivava la deduzione) 2) Il nome più comune fra gli irlandesi all'epoca era Patrick. (Tremo all'idea che un giorno diventi il curatore di Diabolik, e subito dopo seguendo questa logica scopriamo il vero nome di Diabolik: Mario Rossi ) Nessun problema, no? Sono pensieri oziosi di un (all'epoca) fanzinaro, chissenefrega... se non fosse che, anni dopo, Burattini inizia a scrivere Zagor, e poco dopo si scopre che Zagor in realtà si chiama Patrick Wildings... (e negli anni successivi scopriamo anche le origini di suo padre, della sua mamma, del suo costume, del suo simbolo, della sua scure, della sua capanna, della palude su cui sorge la sua capanna, dei going-going e di ogni singolo albero di tutta la foresta di Darkwood...) E quando vedi che PRATICAMENTE TUTTI gli autori attuali della Bonelli hanno "sindromi" simili, riempiendo le loro storie di "origini" e di informazioni superflue su TUTTO, e scopri che gran parte vengono dalle fanzine... (ma non solo, a quanto ne so Boselli non è mai stato fanzinaro, eppure anche lui ha iniziato a voler raccontare le origini di un sacco di gente... probabilmente è un virus, una malattia, ormai endemico nei corridoi della Bonelli...) [chiusa parentesi, spiegata la sindrome, proseguiamo] Non penso sia solo questione di "gusti". il gusto personale magari entra sul giudizio di QUELLO CHE C'È nella storia: per me i dialoghi della storia di Rick Master all'inizio sono troppo verbosi, ampollosi e innaturalmente "spiegazionisti", per altri no, quello è un giudizio personale. Ma dire nella seconda storia, riguardo ad un personaggio CHE MUORE DOPO 10 PAGINE, che non ha nessuna rilevanza nella storia successiva che... Qualunque informazione sullo sceriffo sarebbe non solo totalmente irrilevante e inutile (l'avventura NON È sullo sceriffo, era solo una scusa per far vedere Tex "in azione" a una persona di passaggio che ha bisogno di aiuto), ma pure fuorviante (come per la Figlia di Satania, troppa attenzione allo sceriffo farebbe pensare molti lettori che sia coinvolto anche nel resto dell'avventura e che quelle informazioni saranno utili a qualcosa). Oltretutto, non è che lo sceriffo non sia "ben caratterizzato": nelle pochissime pagine in cui appare Gomez e Manfredi lo caratterizzano PERFETTAMENTE, è chiaro perchè agisce così (è al soldo del vecchio Manning e invece di far rispettare la legge protegge gli interessi di quella famiglia), in poche pagine ci viene "detto" tutto quello di cui abbiamo bisogno. Quindi "conoscere meglio" qui significa avere ALTRE informazioni oltre a quelle necessarie... tipo le sue "origini"? Flashback dalla sua infanzia che spiegano come mai si è venduto? La storia della sua famiglia? Una scena in cui Manning paga le spese per curare sua moglie malata? Ora, DESIDERARE una cosa simile, al punto di trovarla NECESSARIA e sentirne la mancanza... per me è una vera e propria DIVERSA MANIERA DI LEGGERE. Ed e una "maniera di leggere" che vedo sempre più diffusa, più "richiesta" dai lettori, con cose tipo "perchè non ci hanno fatto vedere come ha fatto Tex a scoprire che X ha fatto Y?" "ma si capisce benissimo come ha fatto, non l'hai capito?", "sì, l'ho capito, è chiarissimo, MA LO VOGLIO VEDERE SPIEGATO LO STESSO, ALTRIMENTI È UN BUCO DI TRAMA"... Ma questa maniera di leggere, ANTROPOLOGICAMENTE DIVERSA... non mi ricordo di averla mai vista prima degli anni 90. Oggi invece è diffusissima. E credo sia uno dei motivi principali per cui trovo i fumetti "moderni" in generale sempre più assolutamente illeggibili, tediosi, verbosi, spiegazionistici, didascalici e in una parola: pallosi. Perché sempre di più, nuovi autori che condividono questa "maniera di leggere" scrivono per lettori come loro (e si scandalizzano quando arrivano in una serie e scoprono che dopo 50 anni ancora il going-going non ha avuto una "origine" raccontata in tutti i tediosissimi dettagli), ma non per me.
  7. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Ce l'ho, recuperato tempo fa... devo solo trovare il tempo di leggerlo! Magari tagliando ancora qualche altro Tex, così oltre a recuperare il tempo che avrei speso a leggerlo, non perdo tanto tempo a commentarlo...
  8. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    P.S.: A me non sembra di essere stato minimamente "aspro"... direi piuttosto che i pregi innegabili di questa storia l'hanno portata ad un livello di "intoccabilità" che non fa nulla per meritarsi, con conseguente "permalosità" e "sensibilità" ad ogni critica. una cosa simile a quella successa con Fuga da Anderville (con la basilare differenza che rispetto a Fuga da Anderville questa storia è un capolavoro del fumetto) Se però ogni storia che piace viene considerata "non criticabile", allora certo che le discussioni online diventano lotte fra "tifosi" in cui ogni critica viene vista come un offesa insanabile, e tutto o è "schifezza" o è "capolavoro"... Se "penso e non dico" in genere ho semplicemente smesso di comprare. E sì, ho un opinione abbastanza scarsa di gran parte degli autori "moderni", ma non è che me la stia tenendo per me o sia chissà quale segreto... insomma... "non dico"??? Comunque, sono passato da una quantità di letture fumettistiche smodata per oltre trent'anni (dagli anni 70 a poco dopo al 2000) con spostamenti e variazioni che non hanno molto intaccato la quantità (per dire, ho diminuito drasticamente il materiale Marvel negli anni 90, schifato dall'andazzo che aveva preso, ma il materiale indie americano e il boom di ristampe storiche di Fantagraphics, Clover Press e altri ha tranquillamente compensato quei mancati acquisti) rendendomi però conto man mano che il livello di quello che leggevo era in continuo calo (oltretutto quella è l'epoca d'oro delle serie TV americane, e quando vedi che roba ti riuscivano a tirare fuori gli sceneggiatori TV in serie come The Wire, Firefly, Breaking Bad, etc, e confrontavi con la pappina che ormai ti propinavano nei fumetti, era chiaro che i più bravi ormai ai fumetti non ci pensavano proprio...) All'inizio avevo pensato che fossi io il problema, che mi fossi stancato, poi mi sono reso conto che leggendo fumetti d'epoca che mi erano sconosciuti ritrovavo la qualità che non trovavo più nei fumetti nuovi. Ho man mano calato sempre più drasticamente i miei acquisti di novità, aumentando il materiale d'epoca, e non solo non me ne sono pentito ma penso avrei dovuto farlo molto prima. (e tra l'altro calare gli acquisti di roba moderna mi ha dato più tempo per rileggere capolavori del passato molto superiori) Anche Tex l'ho tagliato drasticamente, non comprando più da anni Maxi, Color, Bis, etc., e ritrovando il tempo di rileggere vecchie storie che non rileggevo da decenni. Me lo sto chiedendo anch'io, "perchè compro ancora sta roba", e la risposta ha portato al taglio drastico che sto facendo degli acquisti. Uno dei motivi per cui mi importa poco dell'identità di Dark è che non so se leggerò il seguito. L'unica serie di Tex "al sicuro" attualmente sono i texoni che continuerò a prendere (e ovviamente le strisce anastatiche della gazzetta, di gran lunga il miglior Tex pubblicato oggi), altre le ho tagliate, la serie regolare è "rimandata a settembre" (o meglio, anno dopo anno) con la mannaia appesa sopra. Che smetterò di comprarla ormai è ovvio, semplicemente non so quando. La prossima di Manfredi e Gomez la voglio leggere, poi vedrò come sono le successive... ma paradossalmente anche nel periodo peggiore di Nizzi c'era la speranza di un miglioramento, mi dicevo che non era possibile che la Bonelli tollerasse ancora storie simili, e c'era l'idea che se toglievano Nizzi poi qualsiasi altro autore sarebbe stato meglio e Boselli avrebbe avuto più spazio. Entrambe le cose sono state vere (persino Faraci per me ha fatto storie migliori dell'ultimo Nizzi), ma non è bastato, Boselli è in netto calo da anni e nessuno degli altri autori mi fa venire voglia di leggere i loro Tex... e non penso che ci siano autori extra-Bonelli in grado di scrivere Tex, comunque: vedo in giro nel fumetto italiano un sacco di "professorini" che scrivono per "educare" o "informare" il pubblico, o peggio per "citare" facendo sfoggio di nerd cred , con storie soporifere piene di spiegoni, con gente acclamatissima (per me inspiegabilmente) come superstar del fumetto dopo un paio di storie minimamente decenti Ormai il fumetto in edicola è morto, cosa ci esce ancora? Persino i supereroi e praticamente tutte le nuove serie Bonelli le trovi solo in libreria o fumetteria ormai... Detto questo, di italiani seguo ancora i pochi autori "storici" rimasti affidabili: Giardino, Gipi (quando si degna di far uscire qualcosa...), Ortolani, Zerocalcare, pochi altri. Di fumetti da edicola ho seguito per anni i Diabolik di grande formato di Palumbo, ma alla lunga le trame di Faraci mi hanno fiaccato e ho troncato anche quelli. Di buono c'è che troncando tutta quella "fuffa" che compravo praticamente abitudine (Dio Mio quanti soldi ho buttato in roba Bonelli che non rileggerò mai ed è pure invendibile...) mi si è liberato tempo e fondi per scoprire o riscoprire cose molto superiori. Per fumetti francesi, argentini, americani, etc vale un po' lo stesso discorso: seguo gli autori che conosco e so che sono affidabili. Il mercato americano lo conosco un po' meglio tanto da poter rischiare di più su un autore sconosciuto se è consigliato da critici affidabili, mentre su quello francese non riesco a leggere in originale ma non è morto come il fumetto italiano e di autori validi ce ne sono di più. i manga patiscono il fatto che non riesco a leggerli in originale, non conosco critici affidabili e le edizioni italiane in genere sono pessime, quindi di solito conosco nuove serie solo di riflesso dagli USA Ma rapporto roba decente / fuffa nella produzione moderna è davvero sceso a livelli ridicoli, mentre il costo aumenta sempre, prevedo di spostare sempre più tempo e impegno dalla lettura alla rilettura: ci pensi che ho letto tutto Calvin & Hobbes solo una volta? Che non ho mai letto organicamente Barks in ordine cronologico dall'inizio alla fine? Che molte storie di GL Bonelli non le rileggo da decenni? Che ancora non ho letto un sacco di storie di Dago di Robin Wood pur avendo tutti i volumi di inserti? E sto rimandando tutte queste cose per... leggermi dei Tex di Ruju? O roba tipo "la cavalcata del destino"? Ho realizzato che nel mondo del fumetto per troppi anni siamo stati presi da un eccessiva attenzione sulla "nuova uscita", che non è un atteggiamento SANO in una produzione artistica: è come se per i romanzi comprassimo sempre e solo novità, dedicando solo gli scampoli di tempo ai classici della letteratura.
  9. Diablero

    Tex E Pecorella Belante

    Ci sono due possibilità: o io accusavo Nizzi e lui lo difendeva, o lui accusava Nizzi e io lo difendevo: quale ti sembra più probabile? (non TUTTO Nizzi, ovviamente) Non vado sui dettagli perchè non voglio mettermi a parlare di quello che pensa in base a una breve conversazione di anni fa, oltretutto magari nel frattempo ha cambiato idea...
  10. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    "Paesino" sarà esagerato, ma sei tu che insistentemente nella storia hai rimarcato più volte il concetto che L.A. è "piccola, noiosa e sonnolenta" Per la precisione: Pagina 17: "una cittadina piccola, noiosa e sonnolenta" (detta dallo SCERIFFO di L.A.) Pagina 17: "sotto il mio naso, nella mia cittadina di provincia" (idem) Pagina 48 "rassicurati, non credo che facciano base nella tua piccola e tranquilla cittadina" (lo dice Tex) Davvero, anche considerando la ridondanza abituate dei tuoi ultimi dialoghi, insistere così tanto sul concetto mi ha fatto pensare che davvero fosse piccola... (ma pensando che anche il fatto che Lavinia è truccata da raccoglitrice di cotone è ribadito tre volte, quindi forse sono io che ho dato troppa importanza alla ripetizione) Però ho controllato adesso su internet e ho letto che la popolazione della città di Los Angeles nel 1870 era di 5.728 persone, non certo una metropoli (San Francisco nello stesso anno aveva 150.000 abitanti, trenta volte di più) La discussione si è impantanata sugli errori di Dark (che ribadisco: che siano errori lo mostri TU nella storia nel momento in cui causano la catena di eventi che porta Tex al gambler), ma per me è un elemento minore della storia. il difetto principale per me non è quello, è la verbosità, ma ho già descritto la cosa nel primo post di commento a storia finita e non ha senso ripeterla. È quella che è più fastidiosa. lo ribadisco perchè tutta questa discussione su giacche e città per me sta mettendo in secondo piano il punto per me più importante della mia critica.
  11. Diablero

    Tex E Pecorella Belante

    Però io ancora Tex lo leggo, Bosco ha smesso (ha preso l'albo solo per il numero uno allegato): chi è fra noi due che ancora si accontenta? (e non sei l'unico autore su cui a volte io e Bosco dissentiamo: per esempio ad una Reggio di alcuni anni fa abbiamo discusso su Nizzi...)
  12. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    E chi ti ha detto niente di Frisco? In quel caso ci stava la giacca "da soldi" (e infatti il commesso non si è meravigliato di vedergliela addosso). Io parlavo del VENDITORE AMBULANTE DI BIBBIE in un PAESINO E continui a non voler affrontare il punto chiave: un segno di riconoscimento di una setta SEGRETA come può essere una UNIFORME visibile a tutti e che ATTIRA ATTENZIONE? Non attira attenzione nel caso del gambler perchè GIÀ LUI è un personaggio che è comprensibile abbia una valanga di soldi, fa un mestiere dove è al centro dell'attenzione, in una città piena di gente che attira attenzione: tre cose che esplicitamente non ci sono nel caso del tipo che si spaccia per venditore ambulante di bibbie in una "sonnolenta cittadina di provincia"... Ma vabbé, tu la vedi come una idea geniale e diabolica di Dark, per me è un po' una puttanata, ma non ha senso che cerchi di convincerti. idem per l'altra "geniale ideona": "per sviarli da Frisco dove abbiamo agenti e una sede, mandiamo la lettera da L.A.: dove abbiamo agenti e una sede..." Se solo avessero spedito la lettera da un altra città (o l'avessero tranquillamente spedita da una città molto più grande come Frisco dove le probabilità di beccare proprio l'unico locale taglieggiato erano minori) non si sarebbero mai fatti beccare. È un fatto o no che Tex ritrova il gambler per una catena di eventi e coincidenze messi in modo dalla decisione di Dark di far spedire la lettera da Los Angeles? Quindi la TUA storia come MOSTRA questa decisione di Dark? Come una ottima idea o come una decisione catastrofica? L'hai scritta TU la storia, sei TU che fai discendere la distruzione della filiale di Frisco da quella singola decisione, come fai adesso a negare che sia stata una decisione catastrofica? P.S.: Questa è una tipica "tecnica di deragliamento da forum", così come pure quella dell'"avvelenamento dei pozzi", è dall'inizio che invece di rispondere nel merito fai continui riferimenti alla mia sanità mentale, al fatto che sarei prevenuto, al fatto che la maniera in cui leggo i fumetti sarebbe "al limite della malattia" (e qui magari un po' di ragione ce l'hai, potrei smettere di sprecare soldi con quelli che ho già se mi metto a rileggerli vado avanti minimo altri 20 anni...) Sono tutti red herring. Indipendentemente dal fatto che io sia folle, malato, o quello che ti pare, un affermazione può semplicemente solo essere vera o essere falsa. Indipendentemente da chi la dice. E io sto semplicemente leggendo e commentando la storia che hai scritto tu. Se hai scritto una cosa, non è che dire che sono malato altera quella cosa o la cancella dalla pagina... Comunque, non sto scrivendo questi post per pretendere un "mea culpa" con pentimento pubblico o ammissioni di errori o "vincere" una discussione da forum (cosa in ogni caso impossibile, con un autore...). Non è un ring. Ho letto l'albo e sto semplicemente scrivendo i miei commenti. Liberissimo di ignorarli o dargli scarsa importanza, ma il tono delle risposte che ho ricevuto (e mica solo da te, eh) è davvero sconfortante...
  13. Ancora più semplice: Satania aveva più figlie!
  14. No. Sono quelli della Nuova Ristampa (non so se abbiano aggiunto anche le poche ulteriori modifiche fatte nella CSAC o ne abbiano aggiunte di nuove, ma di sicuro non sono originali)
  15. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Diavolo di un Bos, questa era sfuggita anche a me. E anche a me! Io non arrivavo a pensare che ce ne fosse solo uno, ma che almeno per averne uno una città dovesse essere GRANDE! Clemens gestisce TUTTA L'ARIZONA (e viene detto esplicitamente nella storia), e in tutti gli stati uniti (quanti stati erano all'epoca? più o meno di 40?) ci sono solo 12 "capisezione". E per tutto il primo albo Borden ci ha fatto una capoccia così nei dialoghi sul fatto che L.A. in quell'epoca è minuscola, che è tranquilla, che è "PICCOLA, NOIOSA E SONNOLENTA", al punto che Lavinia praticamente è l'unica cantante decente, che "una cittadina di provincia"... NON SOLO! LO STESSO TEX dice che "non crede che i rapitori facciano base nella tua piccola e ridente cittadina" Poi, a fornire il servizio postale rapido, sono solo "Quattro città in tutta la California" e vanno a scegliere UNA CITTÀ DOVE HANNO BASE?? A quel punto perchè fare tutta quella fatica? potevano spedirlo da San Francisco, era uguale! (Anzi, meglio, se spedivano da San Francisco non c'erano i due sgherri fessi che li inguaiano). "Ideona! Per sviare le acque invece di spedire la lettera da dove abbiamo una base... la spediamo da dove abbiamo una base!" Non c'erano altri uffici postali con quella spedizione in California o stati limitrofi senza una "base"? Ma torniamo a Tex: pagina 52: "Però non credete che la banda abbia sede qui". "la tua città è più piccola di San Francisco o Sacramento, di certo il ragazzo è stato qui, ma ora immagino sia ben nascosto altrove... dei criminali in gamba dovevano supporre che saremmo risaliti rapidamente al luogo della spedizione... sono sicuri di loro, ma non al punto di rimanere ad aspettarci" (e invece li hanno aspettati!!! ) E successivamente, dopo aver scoperto che è stato Ward a spedire la lettera, lo sceriffo parlando con Tex comunque conferma "pare che l'organizzazione criminale non avesse sede a Los Angeles! La mia città è pulita" e Tex conferma che Lavinia non avrà più nulla da temere. Cosa un po' strana se lì c'era una sede: Ward e Graig erano "alla prima missione", ma se la sede era lì, vuol dire che c'erano ALTRI rapitori agli ordini della prima "giacca", e uno di loro potrebbe "passare di grado"... Insomma, non siamo noi ad essere stati disattenti e pensare che lì non c'era una sezione... ce l'ha detto Tex!! Non "le giacche nere". Le giacche DA SOLDI! Sei mai stata a Cuba? Boh, magari per una donna è diverso, ma anni fa se giravi nella zona dell'Avana e si rendevano conto che eri italiano, eri ossessionato da offerte di "ragazze", sorelle, cugine, etc: non succedeva con le altre nazionalità (ai tedeschi offrivano magari sigari o i vecchie banconote con la firma di Che Guevara o di cucinargli un aragosta, e poi magari ANCHE una donna, ma agli italiani no: avevano l'immagine degli italiani come ossessionati da una cosa sola - probabilmente dopo averne avuto ampie prove - e se si accorgevano che eri italiano non ti lasciavano in pace e non c'era verso di convincerli che stavi cercando un certo luogo storico, ti sorridevano, ti dicevano che sì, ti portavano nella piazza tal dei tali... e poi invece ti portavano dalla sorella! (alla fine siamo riusciti a convincere una guida, ma è stata dura!) Dopo un po' capito l'andazzo abbiamo fatto DI TUTTO per non far capire che eravamo italiani, eliminando dal vestiario ogni capo che non avesse un logo inglese o americano... ma ci sgamavano sempre! Una volta ad uno lo chiediamo "ma come cavolo hai fatto a capire che eravamo italiani prima ancora di sentirci parlare?" "le scarpe" "eh? Ma se non hanno nessun logo..." "sono troppo eleganti, si vede" (ed erano scarpe economiche da poco, eh) Chiunque per lavoro (o comunque per campare) deve "identificare la gente che ha i soldi" o comunque i vestiti che distinguono i bersagli, LA SA IDENTIFICARE BENISSIMO! E dovrei credere che tutto il sottobosco criminale o comunque "borderline", compresi tutti gli informatori della polizia o della Pinkerton, non sappia identificare una giacca "da siuri"? Se Devlin dice che con lo stipendio "da CAPO della polizia" non se la potrebbe mai permettere, non stiamo parlando di pochi soldi, e PERSINO TEX NOTA LA GIACCA come "elemento strano" che attira subito la sua attenzione! E Tex vive fra i Navajos! Se tagliano l'etichetta semplicemente diventa difficile risalire al sarto (e mi meraviglia non sia stato ordinato da Dark alla consegna delle giacche, visto che il sarto diventa un testimone pericoloso se risalgono a lui), ma NON RIDUCE IL FATTO CHE QUELLE GIACCHE SONO UN FANALE CHE ATTIRA L'ATTENZIONE. (Come minimo un "commerciante di bibbie" vestito così rischia di attirare l'attenzione di ladri o rapinatori, e se riesce a dissuaderli comunque poi viene notato e si parlerà di lui) È come se all'epoca della anonima sequestri, i vari boss avessero deciso "come segno di riconoscimento" di comprarsi tutti lo stesso modello di Ferrari Testarossa con la stessa modifica custom al colore fatta dallo stesso concessionario, "per non dare nell'occhio" Come spiegato qui sopra, è vero, non pensavo che L.A. fosse sede di una TERZA giacca, oltre a Clemens in Arizona e a quella di Frisco. Anche perchè, come descritto sopra, TEX STESSO CI DICE CHE NON C'ERA UNA BASE A L.A.! Altro che "non spiegazionismo", hai fatto dire a Tex DUE VOLTE che la base non c'era! Sei riuscito a fare contemporaneamente "spiegazionismo ripetuto" e confusione (visto che hai fatto dire a Tex due volte una cosa sbagliata! ) E in ogni caso... questo PEGGIORA il ritratto della organizzazione, che davvero fa cose demenziali. la "giacca" di L.A. non sa nulla... ma è WARD che spedisce la lettera con l'orecchio del ragazzo! Quindi abbiamo che Dark dà ordine di "inguaiare" una base che non c'entrava assolutamente nulla con il rapimento (anche se invece Tex si dice sicuro che il ragazzo è passato da L.A.) facendo spedire la lettera DALL'ULTIMO ARRIVATO e poi LASCIANDOLI LÌ AD ATTENDERE I PINKERTON. Come me l'ero immaginata io, era Clemens il coglione: assume due idioti per tentare un ultima estorsione prima di tornare a Phoenix. Mi meravigliavo che i Pinkerton non avessero già preso un simile babbeo, ma Dark almeno non era implicata. Come me l'hai spiegata tu, è PEGGIO! Dark ne esce come una VERA E PROPRIA SUICIDA! Dark per "sviare le tracce" fa spedire le lettere DA UNA BASE DELL'ORGANIZZAZIONE. E SENZA DIRGLI CHE LI STA INGUAIANDO! (se dici che la prima "giacca" non sa nulla del rapimento del ragazzo, vuol dire che gli hanno dato la lettera da spedire, che lui poi ha consegnato a Ward, senza dirgli che avrebbe scatenato l'arrivo a L.A. di tutta la Pinkerton) In pratica, tutta la "falla" che mette Tex sulla buona strada è provocata da Dark, è lei che decide di far andare tutte le indagini sulla prima "giacca", senza avvertirlo (se dici che non sapeva nulla del rapimento...) La questione comunque rimane: ma davvero servivano Tex e Carson per "beccare" elementi come Craig e Ward? La Pinkerton si era fatta fregare sistematicamente da Craig e Ward o elementi come loro? Anche dopo che gentilmente gli avevano fornito l'indirizzo da cui operavano?
  16. Diablero

    Tex E Pecorella Belante

    Scopro oggi che questa storia (che conoscevo già) ha un thread! Secondo "Baci e Spari" ( http://www.baciespari.it/comune/?ID=398 ) il disegnatore è Dino Leonetti, famoso soprattutto per "Maghella", nel cui studio secondo Lambiek hanno iniziato sia Roberto De Angelis che Giuseppe Barbati Menelik pubblicava autori di un certo calibro (fra cui persino Buzzelli con la prima edizione di Zil Zelub)
  17. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    E infatti io non ho mai detto che erano a Los Angeles per caso, ho detto che erano per caso NELLA STANZA DI LAVINIA, e che quindi arrivano a Los Angeles per indagare e "per caso", prima ancora di aver raccontato perchè sono lì allo sceriffo, incontrano... proprio quelli che stavano cercando! Non è comunque nella singola "botta di #ulo" (che ci può sempre stare) che si deve valutare quanto sia "facile" questa indagine per Tex ma nell'effetto CUMULATIVO delle sciocchezze fatte dalla Kidnappers, Inc. (Perché a guardarci bene, più che botte di fortuna di Tex... sono sciocchezze a raffica fatte dai rapitori, a tenere comportamenti simili la cosa poco credibile non è che li abbia trovati Tex: è che non li abbiano trovati prima i Pinkerton da soli) Perché la prima "giacca" è la Los Angeles, se la sua zona è Phoenix? Perché ha fatto un "ottimo colpo", ha rapito il figlio di un senatore. È andato poi a consegnare il rapito a Dark, e ha fatto spedire da Ward (che quindi già lavora per lui e collabora anche ai rapimenti, non solo ai taglieggiamenti) la lettera al senatore. Ovviamente, visto che non sono scemi, la lettera non la spediscono da San Francisco, ma la spediscono da Los Angeles. Lo sanno che i Pinkerton identificheranno immediatamente la città di partenza, e non vogliono che li trovino. Fatto questo... invece di tornare in Arizona RIMANGONO A LOS ANGELES, DOVE SANNO CHE VERRANNO I PINKERTON A CERCARLI, E SI METTONO A MINACCIARE LAVINIA UNA SERA IN CUI LO SCERIFFO È NEL LOCALE! Davvero dei "geni del male", questi della Kidnappers, inc: visto che hanno appena segnalato a tutti i Pinkerton d'America che i rapitori sono stati a Los Angeles... rimangono lì ad aspettarli, rendendosi più visibili possibile! (La cosa mi è parsa da subito tanto idiota che per un bel po' ho sperato che fosse un piano per sviare le indagini verso pedine sacrificabili o una trappola per Tex e Carson, ma ahimè, no, la kidnappers, Inc è semplicemente composta da veri idioti che fanno di tutto per farsi scoprire, e solo i Pinkerton sono tanto sprovveduti che non li trovano: è normale che Tex e Carson li trovino immediatamente anche per caso, con questi che si mettono in mostra in maniera tanto evidente. Ribadisco anche il problema delle giacche... non è che "chi vuoi che riconosca il sarto", è che sono visibilmente GIACCHE COSTOSE E DI LUSSO: di quelle che vengono notate subito non solo dai sarti, ma anche da malavitosi che cercano "ricche prede", se un tizio gira per una piccola cittadina fingendosi un "venditore di bibbie" con una giacca tanto costosa che "il capo della polizia di San Francisco non potrebbe mai permettersela"... per voi non lo nota nessuno? Per voi è una maniera intelligente di non farsi notare? Ah, ma la storia d'amore in sé non è il problema. Per tutti i motivi che hai detto posso anche dire che sia stata una buona idea. Ma io parlavo della maniera in cui è stata presentata tramite i dialoghi. Kit Carson che, tipo padre severo, si scandalizza se il povero Jim rimane alzato fino a tardi, e poi lui che si mette a raccontare con Tex e Carson che ha fatto a botte e che "non è una donnicciola"... sono (quasi) sempre buone idee che diventano cringe perchè i dialoghi non sanno quando dire "così basta, non esageriamo"...
  18. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Non arrivo ai livelli di entusiasmo di Letizia, ma ho apprezzato anch'io che le due scene ci siano state risparmiate... Anche perchè in entrambi i casi non solo ne beneficia il ritmo, ma pure piccoli "colpi di scena" nella storia. Confrontare però con la scena del commesso, che in precedenza ci ha raccontato pure la sua vita sentimentale per giustificare un semplice "ho visto una di quelle giacche"... Rileggile e provaci. Non mi riferisco tanto ai dialoghi, ma anche e soprattutto alle situazioni. Alcune non le ho "rilette", ma le ho lette LA PRIMA VOLTA dopo il 2019 (e ne ho ancora un sacco da recuperare). E no, non hanno dialoghi simili. (e io, come si sarà capito, mi riferisco proprio ai DIALOGHI... che spesso afflosciano anche "situazioni" interessanti, vedi appunto incontro con il boss cinese)
  19. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Dici? Come mai tu ci eri sfuggito? Perché nelle tue storie passate, fino a pochi anni fa, non trovavo dialoghi simili? E non è semplicemente perchè "non esaminavo le storie con il lanternino", cosa che non faccio nemmeno oggi: il boss cinese che fa il nutrizionista e in una situazione come quella fa sfoggio di cultura culinaria per poter sfoggiare ai lettori a Rick Master i nomi dei dolci tipici da proibire agli sgherri per mantenere la linea ha preso a pugni il mio livello di sopportazione, altro che "lanternino"... ma ti sembra davvero che una volta scrivevi dialoghi simili? O lo sgherro stupido, ignorante, manesco senza cervello assunto come "testa di legno" sacrificabile, ha senso che abbia dialoghi inutilmente ampollosi come ""prendo atto che la tua disposizione d'animo è cambiata...""? Che ci vuole per farti vedere che ormai i tuoi dialoghi sembrano aver preso una loro "autonomia" che va avanti imperterrita come uno schiacciasassi per "autoriprodursi" e moltiplicarsi, indipendentemente da caratterizzazione, situazione e leggibilità? Forse qui hai ragione. UNA delle cose positive che avevo notato, è che per la prima volta in una tua storia da ANNI, la situazione andando avanti con le pagine MIGLIORA. Ho fatto ovviamente la "tara" sul fatto che a un certo punto, naturalmente, i "riassunti puntate precedenti", i "salamelecchi" insostenibili quando due personaggi si incontrano, etc cessano naturalmente, perchè ormai hai narrato tutto e non c'è più nessuno da incontrare. Ma anche quando questo avviene, nelle tue ultime storie, i dialoghi non calavano, anzi aumentavano, e si nota soprattutto nelle storie lunghe, tipo l'ultima con Mefisto o l'avventura delle navi perdute nell'artico o, peggio di tutte, nel ritorno della tigre nera: la bulimia strabordante dei testi rimane costante o addirittura aumenta, mentre comunque tutto, persino le cose più banali e ovvie, viene spiegato e rispiegato per lettori non capenti, con i disegni relegati a meri riempi-spazio fra i vari balloon strabordanti dove si svolge davvero la storia. Vedevo, insomma, la narrazione peggiorare e diventare sempre più "verbale e verbosa" con il passare del tempo. Qui invece, con il passare delle pagine, passiamo da scene come quella in cui nel primo albo Tex e Carson seguono Craig, in cui i due NON SMETTONO MAI DI PARLARE (eccheccavolo, dovevano beccare qualcuno di sorpresa, ma avranno svegliato tutta la strada con quel chiacchiericcio da comari, per forza l'agguato fallisce..) all'albo finale dove FINALMENTE TI AFFIDI AL DISEGNATORE, ci sono persino TAVOLE MUTE (oddiomio, quando ho visto pagine 6 dell'ultimo albo non potevo crederci...), come se di colpo ti fossi ricordato che c'era anche il disegnatore che poteva contribuire mostrando altre cose oltre a quelle scritte nei balloon... Oh, intendiamoci, la quantità di testo e ancora eccessiva e asfissiante fino all'ultimo, nell'ultima pagina tornano persino i salamelecchi terribilmente cringe: ho detto che il problema si riduce, non che scompare. Ma mi ha ridato speranza che quello passato fosse solo un brutto periodo, e che stavi "guarendo". Però se davvero non vedi il problema, e per te quelli erano dialoghi normalissimi, mi viene il dubbio: che mi stia facendo delle illusioni e sia solo una coincidenza? Che abbia preso lucciole per lanterne? Boh! Comunque, senza andare più nei dettagli che mi viene il dubbio che andare oltre allo sventolare bandierine e gridare "Forza Nizzi Inter" o "Forza Boselli Milan" qui sia molesto e sconsigliabile, o almeno inutile: fino al finale distinguevo fra una "fattura pratica" nei dialoghi molto carente (nelle cose che ho già segnalato) ma in miglioramento, e invece una "trama" finalmente avvincente e drammatica (le tecniche ridicole della kidnappers Inc. così come le straordinarie botte di sedere di Tex e Carson sono tutte cose del primo albo e te le devi portare dietro nei successivi, ma poi la sfida fra i rapitori e Rick e Tex diventano di ben altro livello, ottima per esempio la sequenza in mare. Il voto quindi sale man mano e avrebbe potuto essere una storia che definirai "bella" complessivamente... fino al "segue alla prossima puntata" finale, che la rende solo il primo tempo della storia e quindi ingiudicabile. Quindi no, siamo ancora al "nessuna storia bella sulla serie regolare dal 2019" (speriamo sulla prossima di Manfredi, l'inizio mi è piaciuto...) P.S.: invece promosso senza riserve Benevento, in particolare la scena con le navi di notte nella nebbia (e poi ti meravigli che ci metta una vita a disegnarle, quelle tavole! Se vuoi che faccia in fretta non mettergli in sceneggiatura cose simili! ), quando glielo fate fare un Texone?
  20. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Tu dai retta più A QUELLO CHE POTRESTI LEGGERE DAVVERO CON I TUOI OCCHI NELLE STORIE o a un "mitico libro"... scritto con intenti umoristici e quindi pieno di boiate e esagerazioni? E comunque per la serie "davvero non so a che cazzo state rispondendo, assumete meno stupefacenti mentre postate", in quale sogno oppiaceo avresti letto che per me i cattivi non devono mai fare errori? Cito:
  21. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    E se scrivessi la storia di quella banda in un fumetto, staresti descrivendo una banda che si fa arrestare in maniera comica, o la storia di una banda che tu, autore, definiresti infallibile e che non commette mai errori? Nella storia di Tex e Rick Master, come ci viene descritta la Kidnappers, Inc? Sono o non sono descritti come fantasmi infallibili che stanno sbaragliando tutta la pinkerton, e di cui non hanno mai arrestato nessuno? E nella stessa storia, è vero o non è vero che Tex li scopre perchè pesta due totali idioti che potevano essere arrestati dal primo sceriffo di passaggio, e scopre subito che per riconoscere i capi della banda basta guardare come sono vestiti? il fumetto è un LINGUAGGIO. Puoi usarlo per raccontare la storia di una banda di babbei. O puoi usarlo per raccontare la storia di una banda geniale e inafferrabile. Puoi dire "mele" e puoi dire "aringhe". Ma se chiami mele le aringhe, prevedo problemi quando chiedi al commesso del supermercato... P.S.: Bello! Decidi tu cosa avrei scritto, e mi accusi di dire cose che non ho detto perchè nel boschetto della tua fantasia le hai lette! P.P.S.: i "tifosi" che difendono sempre a prescindere un autore, che sia Nizzi o Boselli, mi stanno davvero facendo passare la voglia di scrivere e commentare le storie. Non è possibile che persino far notare COSA C'È SCRITTO diventi ogni volta un delitto di lesa maestà! Mi sto ricordando sempre di più come mai quindici anni fa avevo mollato tutti i forum texiani. Se volessi passare il tempo a litigare con tifosi di una squadra o dell'altra, frequenterei lo stadio, non un forum di discussione sui fumetti. Se volete saperlo, il giudizio complessivo su questa storia era POSITIVO, soppesando i pro e i contro. Ero semplicemente partito dai CONTRO. Anche perchè erano quasi tutti concentrati nel primo albo. Ma se anche il solo notare difetti diventa un offesa capitale, io mi rompo i coglioni di dovermi sempre difendere da questo tipo di attacchi, e mi sa che la parte positiva non ho più nemmeno voglia di scriverla...
  22. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Certo. E infatti io non ha mai usato la parola "errori" per le scelte narrative di Borden in questa storia, e nemmeno ho indicato nessuna delle estenuanti lungaggini dei testi di Borden come "errori". Ma li hai letti i miei post prima di rispondere? A COSA stai rispondendo?
  23. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Giustificare qualunque cosa con "scelte narrative" è una "non-risposta" da lettore masochista. "Scelta narrativa" è QUALUNQUE COSA POSSIBILE in una storia, NON ESISTE qualcosa in una storia che non sia "una scelta narrativa". Se dici che "una scelta narrativa" va sempre bene in quanto tale, allora non dovresti lamentarti se in un albo Tex viene sodomizzato in una lunga sequenza con un palo. Dopotutto, sarebbe "una scelta narrativa". Come qualunque altra cosa si possa mettere in quelle pagine. Come risposta, "sono scelte narrative" è RIDICOLA. Ogni volta che commenti, discuti o recensisci una storia, devi ENTRARE NEL MERITO delle varie scelte narrative. Il non volerlo fare nascondendosi dietro a frasette di circostanza è indice di malafede o di incapacità di gestire le critiche. Il dire "a me è piaciuto lo stesso" va bene, dire invece "a me è piaciuto lo stesso, quindi questa cosa stampata non è stampata, questo balloon che hai citato non esiste, non è vero, non è vero!!!" indica il non riuscire a distinguere più i propri desideri dal reale.
  24. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Argomentazione ricorrente, ma ridicola. Come ogni volta che viene utilizzata, sempre. Non ho dovuto usare nessun "lanternino cerca errori", l'assurdità della cosa balza agli occhi, evidente. È ridicolo che ogni volta che qualcuno dice "guardate che il Re è nudo", ci siano sempre torme di cortigiani a dire che per accorgertene, vuol dire che sei andato proprio a guardare il Re, ed era colpa tua che se invece sceglievi di guardare un passero di passaggio, ti guardavi solo la punta delle scarpe, o chiudevi gli occhi, non ti saresti accorto di niente... Se una storia RICHIEDE LETTORI ABBASTANZA DISTRATTI DA NON ACCORGERSI DEI PROBLEMI, il problema è della storia, non dei lettori "non sufficientemente distratti" Altrimenti, CHIUDIAMO SUBITO TUTTE LE SCUOLE, prima di creare giovani che "leggono troppo bene per saper apprezzare i capolavori di Chiaverotti!"
  25. Diablero

    [774/775/776] Rick Master, Detective

    Più o meno gli stessi che hai letto tu, ma non mi hanno incattivito Non sono le storie a "incattivirmi", sono le affermazioni strampalate tipo "le storie se non sono sceme non sono scoppiettanti, il fumetto intelligente e ben scritto è noioso!!!" Notare che finora non ho dato un giudizio sulla storia, solo su singoli elementi, ma pur di non ammettere che questa storia abbia difetti vedo che fra un po' si arriverà a dire che se una storia non ha senso è meglio (anzi no, l'hai già detto tu...)
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