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TWF - Tex Willer Forum

Poe

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Tutto il contenuto pubblicato da Poe

  1. Sono d'accordo. Villa è bravissimo, ma ha il difetto di fare troppo spesso copertine statiche, o poco drammatiche, vedi quella dell'ultimo Maxi o quella del suo Texone, che qui nel forum ha vinto come copertina dell'anno ma era inferiore ad altre, secondo me. Detto questo, mi auguro che Villa continui, magari rendendo le sue copertine più essenziali e dinamiche. Anche Recchioni a Stano su Dylan Dog aveva chiesto qualcosa di simile, prima che cedesse l'incarico a Cavenago. Comunque, anche Carnevale a me non dispiacerebbe.
  2. Poe

    Interviste Agli Autori

    Nel mio post non l'ho neanche nominato Nizzi. E neppure Diablero, se vai a rileggerlo. Il mio era un intervento di metodo, valido per chiunque. Non ero d'accordo con la tua frase "chiedo a tutti di valutare"... Come ha detto Pecos, si rischia di scatenare un "processo pubblico" che non finisce più... Poi le tue critiche personali a Diablero mi sembrano chiare e legittime...
  3. Poe

    Interviste Agli Autori

    Cosa vuol dire "chiedo a tutti"? Cos'è, un processo a un frequentatore del forum fatto da tutti gli altri?!? Non ci sono forse dei moderatori che hanno il compito di valutare se una frase è corretta o scorretta? Qui si va oltre: chi è in grado di stabilire se nelle critiche o nelle battute ci sono intenzioni provocatorie o meno negli interventi degli altri forumisti? Il famoso processo alle intenzioni... E anche se fosse, cos'è, una aggravante per richiedere implicitamente di bannare qualcuno? E poi quale "clima teso"? Si stava discutendo tranquillamente, ognuno con le proprie idee, anche se molto diverse. Prima si dice che non è un forum per seminaristi, poi appena qualcuno ha delle opinioni diverse si parla di "clima teso"... Mah! Più che "a tutti" chiediamo a Boselli se si è offeso per la frase oppure no. La battuta era rivolta a lui, mi pare...
  4. Poe

    La mia personale Top 50 di Tex

    Provo a indovinare: "La legge del più forte" - visto il nickname - e "I giustizieri di Vegas" Un'altra storia ottima che non compare in nessuna top 50 - mi pare - è "Missouri", una delle mie preferite, una delle migliori di Boselli, ma non abbastanza apprezzata. Ma, come si diceva, sono classifiche personali, ognuno ha le sue preferenze soggettive. Anch'io, comunque, ho più punti di contatto con quella di Testa di Vitello...
  5. Vedi che leggere tutti 'sti Tex a qualcosa serve!
  6. Anch'io, quando il rubinetto sgocciola, chiamo l'idraulico e lui mi risolve sempre il problema... Non lo sapevo, ma ho scoperto che sono un grande sceneggiatore!
  7. Poe

    Interviste Agli Autori

    Ok, ora mi è chiaro... Sei così pessimista che una sufficienza di Nizzi oggi ti pare un buon risultato... Speriamo allora nelle nuove leve: le prove di Giusfredi e Rauch anche a me non sono dispiaciute affatto. Per quanto riguarda la discussione in generale sull'intervista di Nizzi, sul manierismo, ecc... D'accordo, Nizzi è stato costretto a imitare, ecc. ma ricordo solo che il dibattito era partito da una frase, che è una critica implicita di Nizzi a GL Bonelli (oltre che una dichiarazione su come si è approcciato lui alle storie di GL), e cioè - la riscrivo -: "Oltre al dialogo studiai le trame, che avevano tutte lo stesso schema, differenziandosi solo per l’ambientazione. " Ora, a me è questo soprattutto che ha dato fastidio, e uno può interpretarla come gli pare, questa frase, e rigirarsela come vuole, ma il suo significato (negativo e non veritiero) a me pare chiarissimo. Poi mi sbaglierò... Ma non so quale altro sceneggiatore avrebbe detto una frase simile. Ve lo vedete, non so, Chiaverotti dire: "Le storie di Sclavi su Dylan Dog hanno tutte lo stesso schema, cambiano solo le ragazze di cui si innamora". O Giusfredi che dice: "Le storie di Boselli su Dampyr hanno tutte lo stesso schema, cambiano solo i luoghi e i vampiri da ammazzare". Partire così, con questa analisi del tuo predecessore, forse non è il massimo... Comunque su questo ho già detto, si è già discusso, ognuno ha le sue opinioni e non insisto oltre...
  8. Poe

    Interviste Agli Autori

    Non mi riferivo a te, ma a Diablorojo82. La tua posizione mi era chiara anche prima...
  9. Poe

    Interviste Agli Autori

    Scusa Valerio, non ci siamo capiti, ma il mio post non era riferito a te, ma a Diablorojo82 che ti citava. La critica - amichevole - era rivolta a lui e al suo post che ho trascritto, non a te (a parte il paragone che hai fatto con le tifoserie)...
  10. Poe

    Interviste Agli Autori

    Concordo. Non si tratta di tifoseria calcistica - mi pare - perché la tifoseria è una questione di "cuore", irrazionale, mentre il dibattito sui vari sceneggiatori di Tex mi sembra molto ragionato - forse anche troppo! Si cerca di capire meglio le cose, tutto qui. Poi è OVVIO che alla fine tutti noi vogliamo leggere delle belle storie, chiunque le scriva... Chi può dire il contrario? Anzi, qualcuno lo dice e - sorpresa - sei tu!! quando qualche post fa scrivi: "Credo che Nizzi non mi regalerà più delle perle (a mente ne ho una ventina) però spero in storie solide, valide, Texiane e con " rendimento costante". Sarei strafelice. Cioè se su 10 storie me ne scrive il 60% da 6,5 io sono soddisfatto". Voglio dire, chi è il tifoso qui, il fan acritico??!!... Io non direi mai di nessun autore che mi accontento di un 6,5, neanche del mio autore preferito! Da una storia mi aspetto sempre, spero almeno, dall'8 in su... Mi sa che alla fine il tifoso vero sei tu, che pur di leggere Nizzi ti accontenti di storie mediocri, di un noioso zero a zero...
  11. Poe

    Interviste Agli Autori

    Perdonami, ma che il primo Nizzi possa apparire un GLB rivitalizzato è un po' difficile da accettare. I lettori classici di Tex se ne accorsero subito fin dal ritorno del Carnicero e Fuga da Anderville che a scrivere queste storie era qualcuno diverso da GLB (un po' come qualche anno prima tutti si erano accorti che Il giudice Maddox e El Muerto erano scritti da qualcun altro anche se c'era scritto by Bonelli). Il primo Nizzi imita GLB ottenendo - secondo me - due diversi risultati: scrive storie simili (riprendendo tematiche e situazioni già viste) ma peggiori di quelle di GLB (Messaggero di morte, La congiura, Nelle paludi della Louisiana, ecc., peggiori rispetto a quelle a cui si ispira); oppure scrive storie simili, imitative, ma con elementi e con uno stile un po' più personali che le rendono migliori rispetto a quelle del primo gruppo - diciamo così -, ma alla fine diverse dallo stile di GL Bonelli (La taverna sul porto, L'uomo con la frusta, La tigre nera, ecc. che sono più personali e più interessanti, ma che un lettore esperto capiva bene non essere di GLB). In entrambi i casi - Fuga da Anderville e Furia rossa secondo me sono eccezioni e nizziane al 100% - il primo Nizzi non sembra, come dici tu, un GLB rivitalizzato, ma piuttosto o un GLB più scarso (nel primo caso) o un autore diverso da GLB (migliore o peggiore dipende dai gusti). Per questo, molti lettori classici di Tex smisero di leggerlo, perché non lo riconoscevano più, e per questo molti nizziani, al contrario, esaltano quelle storie ma non apprezzano altrettanto le "originali" di GLB, perché sono diverse, diverse nello spirito. (Spero di essermi spiegato...) Poi di Boselli e Nizzi dici: "Non sono comparabili", ma sei tu che li hai paragonati nel post precedente!!... Dicendo in sostanza - semplifico - che l'erede di GLB è Nizzi mentre Boselli è l'eretico, l'innovatore. Io, invece, come ho scritto prima, la penso all'opposto. Mi cito: Detto questo, credo che ognuno resterà delle proprie idee!...
  12. Poe

    Interviste Agli Autori

    Concordo pienamente. Aggiungo che in questo suo essere così personale, e allo stesso tempo rispettoso del personaggio, Boselli riesce a essere più vicino allo spirito del Tex di GL Bonelli più di quanto lo sia quello di Nizzi, che solo apparentemente - secondo me - è più simile a quello di GL, pur imitandolo, ma in realtà nel profondo è molto diverso dal personaggio originale (e questo al di là di ogni giudizio di valore). Insomma Boselli reinterpreta Tex, facendolo suo e rendendolo più moderno, e così facendo però ne preserva l'essenza originaria e più vera. Nizzi invece lo imita e ne fa una versione manierista - come detto sopra - che però alla lunga finisce per "tradire" il personaggio, che è simile in superficie, diverso nel profondo. (Questo - lo ripeto a scanso di equivoci - al di là del giudizio sulle singole storie che ognuno può apprezzare o meno). E' come quando un cantante deve fare la cover di una canzone non sua: deve reinterpretarla e farla sua per renderla vera, attuale, conforme all'originale, non imitarla pedissequamente, altrimenti rischia l'effetto karaoke. D'accordo anche in questo.
  13. Preciso velocemente alcune cose: 1) Io non ho mai citato la parola "nero" in questo forum, mi sono solo inserito nel dibattito tra F80T e James, il quale si appellava ai dizionari per sostenere la sua tesi. Ho guardato per curiosità in qualche sito (non per sbugiardare James, per mia curiosità) e ho trovato le definizioni che ho postato: in prevalenza i vocabolari italiani indicano la parola "negro" come termine diventato di uso spregiativo. E lo fanno non in modo astratto, ma registrando i cambiamenti effettivi della società. 2) Sono d'accordo in generale sul discorso del linguaggio che viene sempre più edulcorato e usato con ipocrisia. Per esempio l'espressione "non vedente" invece di cieco mi ha sempre fatto ridere, quasi che cieco sia un'offesa. Ed è vero che spesso è più offensivo il nuovo termine che quello vecchio (è il famoso "politically correct") 3) L'espressione "negro" in senso spregiativo io l'ho sentita diverse volte. Soprattutto da ragazzini che la usavano con coetanei volutamente come offesa, oppure scherzando, ma sapendo bene che era un'offesa, anche se usata con ironia. Oppure da stranieri (cinesi, marocchini) parlando di centroafricani, con un atteggiamento di superiorità. Poi, come tutte le parole, dipende dal contesto, dal tono, dall'intenzione di chi le usa. Personalmente le volte che l'ho trovata qui sul forum non mi ha dato fastidio, ma a qualcun altro magari sì... Del resto è innegabile che le parole e i modi di fare cambiano col tempo, e non sempre in senso negativo o ipocrita! Per esempio, certe espressioni (o certi modi di fare) che vent'anni fa si usavano rivolgendosi a una ragazza (a volte scherzosamente, a volte no) oggi non si usano più e sono considerate da tutti - da tutti - rozze e offensive... Ma non vorrei aprire un OT sul sessismo, per carità! La chiudo qui.
  14. Poe

    Interviste Agli Autori

    Be', nell'intervista Nizzi dice questa frase: "Oltre al dialogo studiai le trame, che avevano tutte lo stesso schema, differenziandosi solo per l’ambientazione. " E questa è una sciocchezza, perché se è vero che alcune storie (per esempio quelle cittadine) hanno a volte una trama simile (ma quasi sempre con variazioni decisive), è altrettanto vero che GL Bonelli nelle sue quasi 200 storie di Tex ha saputo variare notevolmente gli schemi narrativi cercando di rinnovarsi fino alla fine ("Il figlio di Mefisto" è diversa da "Diablero" che è diversa dal "Fiore della morte" che è diversa da "Le terre dell'abisso" che è diversa da "La gola della morte", che è diversa da "Il marchio di satana", per restare solo nel filone fantastico). Semmai è Nizzi che ha studiato il Tex di GL Bonelli e ne ha in gran parte replicato pedissequamente alcuni schemi (quelli che gli erano più consoni) e il linguaggio. Per quanto riguarda la visione di Tex come un "bagno tiepido in cui immergersi" e dei suoi lettori che "desiderano che quei sapori siano sempre gli stessi" a me non sembra una definizione molto lusinghiera. Certo, un lettore che legge una serie (non solo Tex) da anni e anni finisce per apprezzare anche i leitmotiv e certi cliché che inevitabilmente si ripetono, ma il motivo principale per cui un lettore continua è che vorrebbe trovarvi sempre nuove storie che lo appassionino, che lo facciano divertire, che lo stupiscano o lo emozionino. Non a caso, qui nel forum i nizziani (e non solo) citano continuamente "Furia rossa" e "Fuga da Anderville", che sono tutto tranne che "un bagno tiepido" e sono forse le storie più originali scritte da Nizzi (diverse da quelle di GL Bonelli), oltre che quelle con meno bistecche e patatine e clichè vari... Se non ci fossero state storie simili - e non ci fossero tuttora - a mio parere tantissimi lettori non avrebbero proseguito.. Interessante, semmai, quando Nizzi nell'intervista, tra i motivi del successo di Tex, cita anche "il forte senso di amicizia che lo lega ai pards, così totale da suscitare nei lettori un profondo senso d'invidia e di partecipazione". Questo penso che sia vero e tutti gli sceneggiatori ne hanno sempre tenuto conto. Inconsciamente il legame inossidabile dei 4 pards è un punto di riferimento per tutti i lettori di ogni epoca. L'altra cosa che mi ha divertito è questa: "Già nel 1981, al mio arrivo in Bonelli, Sergio commentava che con Tex si era ormai raschiato il fondo del barile, per dire che erano già stati sfruttati tutti gli spunti possibili e per non ripetersi bisognava fare i salti mortali" Sono passati 40 anni esatti e Sergio si è sbagliato clamorosamente! Altro che raschiato il fondo del barile, in questi 40 anni ci sono state alcune delle più belle storie di Tex in assoluto, tutti i Texoni, "Nueces Valley" e ancora la nuova serie "Tex Willer" che è appena all'inizio!
  15. Poe

    Interviste Agli Autori

    La frase di Nizzi nell'intervista che, però, lascia perplessi è questa: "La texianità ... [è il] ripetersi identico delle situazioni: le bevuta al saloon, la mangiata al ristorante (con un menu molto monotono), le cavalcate, il guado, la sosta notturna attorno al fuoco del bivacco, il rito del caffé, le lunghe chiacchierate, sempre con le stesse parole, con le stesse esclamazioni. La texianità è un bagno tiepido in cui il lettore si immerge ogni mese quando apre il nuovo albo, sperando di trovarci quei sapori che ben conosce e che desidera siano sempre gli stessi." Non so quanti lettori di Tex si riconosco in questa immagine. Io sinceramente no...
  16. Sarebbe un film forse un po' troppo simile ai famosissimi film di John Ford a cui Boselli si ispira. "Sulla pista di Fort Apache" è sicuramente un'ottima storia, scritta benissimo, con una cura estrema nel tratteggiare i personaggi, non solo quelli secondari, ma persino le semplici comparse, però il soggetto non ha quasi nulla di originale. Molte situazioni e scene sono già state viste in tantissime storie di Tex con gli indiani e i soldati (l'agguato tra le rocce, l'ufficiale incapace e ambizioso, il rifugio dei comancheros, il duello finale, ecc.) sia in avventure di GL Bonelli ("Gli eroi di Devil Pass", per esempio) che di Nolitta. Insomma, secondo me ha il difetto di essere un po' troppo prevedibile nello sviluppo narrativo, senza molti guizzi, e con personaggi eccessivamente classici. Boselli ha fatto storie molto più originali, sia come trama che come personaggi. Come voto gli darei un bell'8, non di più. E, comunque, averne di storie di questo livello tutti i mesi! Ci farei la firma...
  17. Poe

    [726/727] Il pistolero vudu

    Non per fare il pignolo, ma a p. 69 c'è un errore abbastanza vistoso: Bernard, che nella pagina precedente aveva le mani legate dietro la schiena, ora le ha davanti al corpo (seconda vignetta) e poco dopo addirittura slegate! A parte questo, a me è piaciuta la storia (così come i disegni). Se continua così una delle migliori di Ruju. Il rischio, però, è che la seconda parte scivoli nell'eccessivamente fantastico. Vedremo tra un mese, intanto il primo tempo per me è più che positivo... Scusa se te lo dico, ma o commenti o non commenti. I tuoi interventi sibillini su vignette nere e giudizi sospesi non sono né chiari né utili... E se vuoi entrare nei dettagli, basta che metti SPOILER. Dài, che tra chi è online sul forum mi sembra ci sia anche Ruju!...
  18. Aggiungo un altro esempio di storia di GL Bonelli con inizio improvviso, che sto leggendo proprio ora: numero 69 ("Piombo caldo"), p. 90 "Deserto tragico", le prime due vignette sono solo segnali di fumo che dicono: "La mano di ferro colpirà domani, ecc...", nella terza si vedono due indiani mai visti prima che dicono: "Affrettiamoci ecc.", subito dopo due soldati feriti nel deserto. I pard e le spiegazioni di cosa sta succedendo arrivano dopo qualche pagina.
  19. Poe

    [Maxi Tex N. 28] Il segreto della missione spagnola

    Confermo. Dalle mie parti il Maxi è arrivato in edicola già sabato scorso, con 3 giorni d'anticipo. Ma non l'ho comprato... Stavolta salto il giro anch'io. E devo dire che, sfogliandolo (l'edicolante me lo permette, visto che sono uno dei suoi migliori clienti!), non mi è venuto di cambiare idea: i disegni di entrambe le storie non mi sono parsi all'altezza. Ma aspetto i commenti dei lettori... Credo, comunque, che si possa già commentare e analizzare un albo - questo o qualsiasi altro - anche se molti non l'hanno ancora letto: come diceva Leo, basta scrivere bene in grande nelle prime righe SPOILER, magari ripetuto due o tre volte, come si è sempre fatto. Se uno non vuole avere nessuna anticipazione, neanche di giudizio, è avvisato e basta che non legga, no? Non vedo il problema. Può benissimo girare per il forum senza entrare qui dentro, mi pare.
  20. Poe

    [171/175] Il Laccio Nero

    “Il laccio nero” è uno dei vertici di GL Bonelli, una perfetta storia d’azione di 368 pagine che si leggono tutte d’un fiato, un piacere e un divertimento per il texiano doc che si rinnova a ogni sua rilettura. Un “classico” nel vero senso della parola, riconosciuto da tutti come tale, con un Tex che, in questa avventura, non è in realtà così duro come descritto da qualche commentatore, ma che anzi, rispetto ad altre storie, risulta più equilibrato e meno aggressivo del solito, quasi sempre sorridente, ironico, padrone di sé, sbrigativo (questo sì) nei metodi per ottenere il suo scopo (fino alla famosa scena della distruzione del locale notturno cinese a colpi di candelotti di dinamite) ma sempre con il sorriso sulle labbra, assennato, senza farsi prendere dalla rabbia o dallo sdegno verso l’avversario, come avviene in altre storie (anche perché qui il Nostro ha quasi sempre a che fare con “pesci piccoli” senza importanza, non “pezzi grossi” del crimine contro cui di solito sfoga la sua ira). Anche le vittime, in questa storia, a ben vedere sono pochissime, concentrate nell’ultima, veloce, sparatoria a poche pagine dalla fine. Durante il resto della vicenda sono i pugni, non le pistole i protagonisti: un gran numero di scazzottate, risse e pestaggi quasi sempre nel segno più della commedia che del dramma, con cinesi che volano di qua e di là senza neanche troppe conseguenze fisiche. L’unico momento tragico è la morte di Lao-Tan, che precipita inavvertitamente nella fogna piena di topi, per il resto della storia c’è tensione, ritmo, avventura ma non dramma, con un tono che si mantiene sempre vivace ed esuberante. Tantissime sono le battute memorabili tra i pards e Devlin o Mike Tracy, così come sempre divertenti sono le scene con i picchiatori di Lefty. Anche dopo il rapimento di Carson, quando la tensione sale, Tex mantiene comunque un atteggiamento calmo, equilibrato, razionale, e in questo la “linea chiara” di Letteri è perfetta, rappresentando sempre il Nostro con un viso aperto, accorto, sicuro di sé, sempre acuto nelle sue osservazioni, controllato, diverso per esempio dal Tex di Galep visto in azione in “Lotta sul mare”, rabbioso per il rapimento di Kit, pronto a fare davvero male agli avversari che trova sulla strada, sbatacchiati di qua e di là in malo modo, con i segni delle percosse sul viso e sul corpo. Ma lì era un’altra San Francisco, quella di Galep, una città sporca, piena di bettole e vicoli bui, di visi segnati dal tempo, piena di chiaroscuri, ben diversa dalla città solare e “limpida” di Letteri (dove persino le fogne sembrano tutte in ordine e senza odori), e dai visi dei suoi protagonisti, che paiono quasi fuori dal tempo. In Letteri anche Carson appare in gran forma, più scattante e agile del solito nel cercare di liberarsi dai suoi aguzzini, sempre arguto e simpatico nelle battute, per niente lamentoso. Lui e i quattro pards, in questa storia, sono davvero eroi “classici”, indomiti, tranquilli di fronte al pericolo e alla morte, controllati nei loro sentimenti, uomini tutto d’un pezzo che non si lasciano vincere dalle emozioni o dalle debolezze, umanamente simpatici e brillanti, mossi solo da un profondo desiderio di giustizia. Astuti e vincenti fino alla fine, quando, con poche mosse, riescono a dare scacco matto alla bella e perfida Ah-Toy e a tutta la sua organizzazione criminale.
  21. Poe

    [Maxi Tex N. 28] Il segreto della missione spagnola

    Una mia curiosità a proposito di Maxi: perché "Nueces Valley" non è stato pubblicato sulla serie regolare? C'era un motivo preciso? I disegni di Torti non sono brutti in sé, ma poco adatti a Tex (come quelli di Cossu e Diso), troppo stilizzati e diversi dalla tradizione texiana. Poi è vero che i lettori, negli anni, si son abituati a stili molto particolari (Font, Mastantuono, Filippucci...), ma molti ancora storcono il naso e sulla regolare vorrebbe solo disegnatori in linea con gli standard di un tempo... Da questo punto di vista, il parco disegnatori di "Tex Willer" finora è stato perfetto! Buona Pasqua
  22. Guarda, avevo pensato anch'io a qualcosa del genere, ipotizzando un terzo ritorno di Mefisto su Tex Willer!... (terzo dopo Pinkerton Lady e l'incontro vero e proprio con Tex). Poi Boselli immagino direbbe che sono tutte fantasie premature e che lui ha problemi più immediati... D'accordo, ma ho il sospetto che su Tex Willer ci saranno solo nemici ricorrenti (come Coffin), ma non arcinemici. E' una serie già troppo piena di personaggi. A meno che nel corso delle avventure - come diceva Boselli -, non si faccia largo e cresca di statura un avversario che nessuno ancora immagina, nemmeno il suo creatore.
  23. Poe

    La mia personale Top 50 di Tex

    Scusa, Grande Tex, ma, al di là della storia di cui state discutendo (in cui non entro nel merito), però l'espressione "allungare il brodo" ha un significato sempre negativo, vuol dire tirarla per le lunghe con cose inutili e noiose. Come fai a dire "non è un male per forza"! E' come se vai al ristorante, ti danno un brodo insipido e acquoso, anche il vino che bevi è allungato con l'acqua del rubinetto, la pasta è scotta e tu dici: "non è che è un male per forza!"
  24. Poe

    La mia personale Top 50 di Tex

    Faccio un ultimo tentativo e poi basta... Visto che ami il fantastico, potrebbe essere "La voce misteriosa" (lo scimmione a cavallo con machete), che piace anche a me. Oppure la poco nota "Il totem nel deserto" n. 34-35 (lo scienziato pazzo Vixen che faceva esperimenti sui puma giganti), che mi sembra possa essere il tuo genere. Io dico questa, ma non scommetto niente...
  25. Poe

    La mia personale Top 50 di Tex

    Beh... un altro grande classico. Anch'io nella mia personalissima classifica gli ho affibbiato un voto molto alto Ehi, io questa l'avevo beccata! Chi ama il Tex fantastico non può non apprezzare "Il figlio di Mefisto", la migliore di Bonelli da questo punto di vista, con i disegni di Galep che riescono a creare un'atmosfera gotica e malsana come non si è mai vista su Tex (Fusco c'è andato vicino ne "Il marchio di Satana"). Solo di recente Carnevale, sul Texone dell'anno scorso, secondo me è riuscito a ricreare un'atmosfera altrettanto evocativa e inquietante, anche se in una storia fantastica di tutt'altro genere.
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