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TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

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  1. Guarda, riconsiderando la questione in base alle tue osservazioni posso trovare effettivamente una chiave di lettura alternativa alla mia sopra e vicina alla tua. Mefisto è resuscitato, è in carne e ossa, deve quasi "ripartire" da zero dopo la sua "rinascita" e ha una dimensione terrena che lo avvicina più all'empirico prestigiatore della sua prima apparizione che non allo spirito demoniaco che aveva raggiunto il suo apice in "Black Baron". In tal senso, posso trovare anche un curioso accostamento tra i teatri di quart'ordine in cui Mefisto inizialmente si esibiva nei suoi spettacoli e il teatro danzante del "Belle France" dove Mefisto ha la sua copertura. Anche la parola "covo" può richiamare più un anonimo rifugio segreto e nascosto di un uomo ricercato che non una pomposa e appariscente base delle operazioni di un demonio, come era il suo castello in Florida. Però questa interpretazione regge se si è seguita l'evoluzione (o meglio, l'involuzione) del personaggio. Se invece un lettore occasionale a cui hanno raccontato che Mefisto è il nemico numero uno di Tex compra quest'albo attratto dal titolo e dall'immagine di copertina non può non rimanere deluso da quello che troverà dentro. Allora, in confronto, Vindex, il Signore dell'Abisso, Mitla, la Tigre Nera (compresi i loro meravigliosi "covi")... cos'erano?
  2. Preso dalla rilettura degli albi con Mefisto nell'attesa del suo ritorno, noto questo intrigante thread e mi viene tra le mani l'albo "IL COVO DEL MALE", l'ultimo della "mefistolata" 501-504. Ora, non so se possa definirsi incoerente o fuorviante, ma di certo quella copertina è incredibilmente illusoria. Ai fini di marketing, probabilmente funziona ed è quello il suo scopo. Ma dopo l'acquisto e la lettura dell'albo... La copertina lascia presagire un antro oscuro, misterioso, demoniaco, tenebroso ma terribilmente suggestivo, dove Mefisto sia intento ai suoi esperimenti e riti magici, un "covo" che in quanto tale sia difficile da espugnare, come fu il suo castello nella palude (o, per fare un altro esempio di "covo" affascinante e molto personale, il veliero maledetto di Yama). E invece qual è il "covo del male"? Lo squallido camerino nel retro di un saloon di paese dove si esibiscono mignot.. ehm... ballerine del west. Un camerino dove Mefisto trova rifugio all'ombra del magnaccia del paese e vi si nasconde come un comune rubagalline, spiando quel che succede nel locale da un buco nel muro! Titolo e immagine di copertina sono tra loro in perfetta sintonia, ma nessuna delle due cose trova un benchè minimo riscontro nella storia.
  3. Come inserito nel mio profilo, il mio nemico preferito é Mitla: fascino, mistero, potenza, ma anche umanità e sentimento. Un nemico iconico, un unicum irripetibile in una storia che é nella mia top 5. Dunque ho votato "Altro". Tra i nomi proposti avrei votato Mefisto o Yama se fossero comparsi in una sola storia, la loro migliore: "Black Baron" per Mefisto, "Il figlio di Mefisto" per Yama. Ma poi sono arrivate la "mefistolata" e la "yaminkiata"... Sul podio accanto a Mitla, sempre in "Altro" e sempre come uniche comparse: Vindex e il Signore dell‘Abisso.
  4. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Credo che io possa dire queste stesse parole a proposito di te. Quale sarebbe la tua oggettività che io non riconosco? Non mi ripetere il trito e ritrito "Tex che manda al macello Felipe", perché non c‘é nessuna vignetta in cui Tex punta la pistola alla tempia di Felipe e gli intima di andare a morire. Per me é evidente che Felipe ci va VOLONTARIAMENTE ed é questo che dà tutto il senso ad "Aguas Negras". Neanche questo é detto o mostrato oggettivamente, pertanto sia nel tuo caso sia nel mio stiamo INTERPRETANDO una stessa sequenza che si presta a DIVERSE letture, come io e te stiamo palesando. La tua opinione (che in quanto interpretazione é SOGGETTIVA) vale quanto la mia, é del tutto sterile (e irritante per chi ci legge) che tu voglia DIMOSTRARE che gli altri non capiscono un caxxo perché non condividono la tua INTERPETAZIONE.
  5. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Il bello di un fumetto, che non è matematica, è che tu puoi dire che è oggettivamente sbagliato e qualcun altro può dire che tu oggettivamente ti sbagli.
  6. PapeSatan

    [501/504] Mefisto!

    Dài, siamo quasi alla fine della carrellata, manca solo più "Il segno di Yama"... Non ti fermare all'incipit, vai oltre...
  7. PapeSatan

    [501/504] Mefisto!

    E' davvero esemplificativo della potenza evocativa e suggestiva del fumetto confrontare il tuo commento con il mio: stessa storia, opinioni diametralmente opposte. Tutti quelli che sono aspetti positivi per te, sono negativi per me. Vediamo nello specifico. Qua Nizzi ha usato ingredienti già introdotti da GLB e che hanno sempre funzionato: è bastato riproporli per creare le premesse di quella che avrebbe potuto essere un'ottima storia. Ingegnoso il piano di assalire delle diligenze? La scena in cui Mefisto è appostato con il fucile dietro la roccia in attesa della diligenza mi ha ricordato la comica sequenza di "Lo chiamavano Trinità" in cui Emiliano sta spiando i nostri. Per un'entità demoniaca mi è sembrata una rovinosa caduta di "stile". Come quella di trasferire la base delle sue operazioni da un diabolico castello nella giungla a un camerino nel retro di un cabaret di quart'ordine. I dinosauri mi hanno fatto sorridere, a far paura ai cavalli non sarebbero bastati dei mammuth? O degli pterodattili? Una volta le apparizioni sovranaturali erano di ben altra pasta... Carson: si fa attirare e stordire come l'ultimo affamato di fi*a che neanche nei bordelli di Caracas dove ti portano in camera, ti narcotizzano e poi ti rapinano il portafoglio... Tiger: "Tex, sei tu?" THUD! "No, non sono io". Vigile e sveglio come una marmotta in letargo. Kit Willer: "Ma guarda! Uomini a terra... In anni e anni di avventure non ho mai visto che possa trattarsi di una banale trappola, perciò avviciniamoci con la massima fiducia!". Soprattutto è stupendo che il genio del male ci creda al volo. Cioè è bellissimo che Tex, anzichè inseguire Mefisto che è a due passi da lui, si rassegni a farlo scappare e reputi più opportuno invitare tutti a cena? E' bellissimo che Tex e soci non abbiano il minimo sentore che quel lebbroso incappucciato abbia qualcosa da nascondere? E' bellissimo che Tex rinunci a rintracciare Mefisto, perchè tanto prima o poi sarà lui a farsi vivo? Sulle doti di Villa non si discute, ma se la scelta di raffigurare dei dinosauri è stata sua e non dello sceneggiatore mi scade parecchio. Al tuo "tantino" sostituisco "molto". Occhi così vanno benissimo ne "Le dodici fatiche di Asterix" ("sostenere l'insostenibile sguardo di Iris", con i suoi occhi a fanale e i poteri ipnotici: "per Osiride e per Api"). Non per un uomo in carne e ossa che non è nè pazzo nè furioso ma solo tanto tanto frustrato dagli insuccessi. Qui è probabilmente tutta colpa del maestro Villa e il fatto che gli occhi spiritati siano una costante in tutte le espressioni di Mefisto rendono il genio del male una macchiettistica caricatura di un comune paragnosta. Qui sono d'accordo, in particolare la prima della serie ("Mefisto!") I miei voti sono stati: Soggetto e sceneggiatura: 3 Disegni: 5,5 Commenti dettagliati nel mio post sopra.
  8. PapeSatan

    [501/504] Mefisto!

    "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Dopo la sequenza di storie con Yama protagonista (progressivamente decadente) e Mefisto a fargli da consigliere in cameo, qui Mefisto torna letteralmente in carne e ossa, più ossa che carne, e Yama rimane parcheggiato ai box. Ma soprattutto torna Lily, di cui si erano perse le tracce al termine della prima avventura editoriale con Mefisto (la seconda cronologica, dopo il recente prequel narrato in "Pinkerton Lady"). La vicenda sembra partire bene, con Nizzi che ricicla tutto il riciclabile che a suo tempo aveva funzionato: il santone indiano (uno pseudo-Padma), Loa, il Black Baron, i bracciali-amuleto, il travestitismo da ennesimo dottore, le apparizioni a distanza... Un minestrone che serve a riannodare i fili della vicenda ma che ben presto si rivela insipido perchè, anzichè far cuocere il tutto secondo la ricetta tradizionale, Nizzi inserisce ingredienti che non entrerebbero nemmeno nel peggior pasticcio per suini: Carson che si fa catturare come un tordo, Tiger che si fa stordire come uno... stordito, Tex che finge di impazzire e Mefisto che ci casca, il malvivente che urla al collega di non uccidere Tex perchè "dimentichi l'ordine di non ucciderlo che ha dato IL SIGNOR BORIS?" (ma in quale realtà, nel pieno della concitazione della lotta, un malvivente si esprime e si espone così?). Mefisto che dice a Tex "Guarda lì!", Tex risponde "Io non vedo nulla!" e Mefisto che rintuzza "Scusa, ho sbagliato, guarda là!" CHE SENSO HA??? Ma soprattutto, dulcis in fundo: nella scena finale dell'irruzione nel "Belle France" Tex non insegue Mefisto nè prima (e non perchè deve dare la precedenza a salvare i pards dai topi, ancora non sa del pericolo che stanno correndo), nè dopo (anzi, si arrende esplicitamente a inseguirlo e invita i pards a una bella mangiata!). Quando poi i nostri incontrano uno strano lebbroso tutto solo, lo aiutano senza covare il benchè minimo sospetto (ma Mefisto, che può tutto, si blocca davanti a una ruota sfilata dal carro? E che ci faceva Mefisto sul carro? Una scena buttata lì a caso tanto per far fare l'ennesima figura da pivelli a Tex e soci). Per non parlare del finale: dopo tre albi tirati in lungo, la fine è perentoria e sconvolgente: Tex se ne frega di dove sia andato a finire Mefisto, tanto prima o poi si farà vivo lui e Tex lo sconfiggerà ancora! Il santone indiano, oltre a Mefisto, doveva resuscitare Gian Luigi Bonelli. Chi ha parlato di questa avventura come di una "Mefistolata" è stato ironicamente generoso. Io userei la limpida definizione data dall'esimio ragionier Fantozzi a proposito della famosa corazzata. I miei voti: soggetto e sceneggiatura: 3 disegni: 5,5 La media è abbassata dagli occhi perennemente spiritati di Mefisto, più adeguati a rappresentare il pazzo che Mefisto non è più, anzichè il lucidissimo mortale che è tornato ad essere, savio e sano di mente come più volte si dichiara lo stesso Mefisto, e dalla rappresentazione delle visioni proiettate da Mefisto, più consone a far divertire il lettore che a spaventare i personaggi (i dinosauri su tutti...).
  9. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Caro Diablero, senza ironia, mi sei davvero simpatico, perché mi ricordi un carissimo amico d'infanzia, Giuseppe, ormai trapiantato in America da anni ma che sento ancora, il quale, appena conseguita la patente, mi invitó a fare il primo giro con lui alla guida dell'auto prestatagli dal padre. Facemmo un bel giro (prudente e perció rilassante) di un paio d'ore fuori città, quando a un certo punto il motore si spense in una stradina di paese. Il mio amico, colto e preparato come ne ho conosciuti pochi ma alquanto schematico e metodico anche nelle cose più empiriche e quotidiane (per questo il soprannome che gli avevamo dato era "Sharp", dal nome della marca di calcolatrici che a scuola a quei tempi andava per la maggiore), aprí il cofano e diede sfoggio di tutte le nozioni tecniche apprese a scuola guida: spinterogeno ok, cinghia ok, liquidi ok, alternatore ok... Non sapendo più che pesci pigliare, spingemmo la macchina a bordo strada e andammo in un bar lí vicino per telefonare a suo padre. Giuseppe aveva già cominciato a snocciolargli tutte le articolate diagnosi che aveva fatto, quando il padre lo interruppe e gli chiese: "La benzina ce l'hai messa?". Era una di quelle vecchie auto (una Talbot) che non avevano ancora la spia della riserva ma solo la lancetta, che evidentemente per lui era solo una stanghetta di plastica. . Ecco, aneddoto di simpatia a parte, caro Diablero, il tuo difetto comunicativo (scusa se mi permetto la paternale) é che se un forumista (io o chiunque altro) esprime un'opinione, per es. dice che la storia gli é piaciuta, che la trama é gradevole, che Tex é il vero Tex o qualunque altra considerazione secondo il SUO gusto e la SUA percezione, tu non puoi dargli dell'incompetente o dell'incapace perché SECONDO TE é evidente, scientifico, oggettivo che la trama é fallace, che Tex non é Tex, che l'autore ha sceneggiato una boiata, ecc... Tu giustamente porti le evidenze a sostegno della tua tesi, lui porta le sue, ci possono essere interpretazioni differenti dello stesso passaggio ma alla fine non é che tu debba pretendere di avere la ragione assoluta "perché é evidente, é lí scritto, basta leggere!" e gli altri sono tutti incapaci di intendere qello che scrivi. Almeno le elementari credo che su questo forum le abbiamo fatte tutti (non che i tuoi post siano elementari, ma le elementari bastano per leggerti). Se ci sono posizioni diverse, tutte con ugual dignità, é perché quella storia o quel passaggio offre effettivamente chiavi di lettura diverse, si puó concordare o dissentire, ma mai travalicando il rispetto per il pensiero altrui, essendoci insindacabile soggettività in ogni libera opinione. La rigorosa dimostrazione scientifica e deterministica di teoremi e formule lasciamola alla fisica, alla geometria, alla chimica... Qui parliamo di fumetti, cioé di fantasia, emozioni, suggestioni, passione! E poi, lo diceva addirittura il sommo fisico-matematico Stephen Hawking: "Nell'universo nulla é perfetto, perché la perfezione semplicemente non esiste". Chiudo anch'io qui questo simpatico OT, sebbene di OT non ci vedo nulla, visto che si é parlato di una comparazione tra Quercia Rossa e Felipe, nonchê tra i rispettivi Tex. Sempre con simpatia e rinnovata stima e alla prossima, caro Giusep... ehm... Diablero!
  10. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Non so a chi tu ti riferisca, ma se il destinatario sono io, ebbene non ho nessuna posizione preconcetta né tantomeno dogmi e postulati per partito preso (eccetto che per la squadra di calcio per cui tifo, la numero 1 senza se e senza ma). Quelli che per te sono difetti oggettivi e inconfutabili in "Aguas Negras" per me sono passaggi interpretativi che non sviliscono la mia intelligenza relegandola ad una mera lettrice di ció che per te sarebbe oggettivo, univoco, inconfutabile, ma al contrario la stimolano a trovare l'interpretazione, la chiave di lettura, l'intuizione, l'idea. D'altronde, lo stesso autore, chiunque esso sia, non scrive un programma informatico totalmente deterministico ma una storia narrata in parole e immagini e ogni diverso lettore la recepisce secondo la propria diversa sensibilità, cultura, carattere personale, obiettivi della lettura. Non esiste una opinione migliore di un'altra, ma solo un'opinione diversa. Nel caso specifico, sul finale di Quercia Rossa la penso esattamente come te nel ritenere inopportuno che Tex si sia sostituito a Quercia Rossa (nessun pregiudizio, come vedi), mentre in "Aguas Negras" non la penso come te nel ritenere inopportuno che Tex non si sia sostituito a Felpe (anche qui, nessun pregiudizio).
  11. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Le differenze di contesto ci sono e sono evidenti (infatti ho scritto "seppur in circostanze diverse") ma la sola vera differenza sostanziale è proprio nel ruolo di Tex nelle due vicende di Felipe e Quercia Rossa: Felipe volle e potè ("grazie" a Tex), Quercia Rossa avrebbe voluto ma non ha potuto "per colpa" di Tex. Avrei auspicato anch'io che Quercia Rossa avesse l'onore della sua ultima battaglia, come potè Felipe (consapevolmente e non costretto da Tex). Infatti, tra i due finali mi ha dato più emozione quello di "Aguas Negras", ma su questo abbiamo già disquisito e non è il caso che ci torniamo sopra. Il mio intervento è più che altro per rimarcare che il ruolo risolutivo da "ammazzasette" di Tex non sempre sia auspicato o gradito dai lettori, così come non sempre lo stesso GLB lo pose in atto, quando ci sono comprimari che meritano l'onore di assurgere a "eroi" di qualcuno o di se stessi.
  12. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    In buona sostanza, seppur in circostanze diverse, come è avvenuto in "Aguas Negras"...
  13. Qualunque cosa voglia scrivere Boselli, anche le sue ricette di cucina o la lista della spesa, sarebbe comunque piú interessante delle insulse note di Frediani. Se non c‘é tempo o voglia di comporre e proporre impegnative pagine tematiche (gli indiani d‘America, le armi del West, la Guerra Civile, i personaggi storici, le location della saga di Tex) si riciclino articoli già pubblicati in volumi ed edizioni di cui SBE detiene i diritti. Oppure si inserisca quella che un tempo, quando si usavano carta, penna e calamaio, si chiamava "pagina della posta", magari attingendo alle domande e risposte più intriganti proposte su questo forum.
  14. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    La questione se sia giusto che Tex (o Tiger o qualunque altro buono) uccida a sangue freddo o scalpi un uomo vivo non é assoluta ma va commisurata alla colpa commessa dal "cattivo" e a quello che fareste VOI: solo cosí potete giudicare se PER VOI, non per Tex, sia giusto o no. Supponete che oggi non vi sia la legge ipergarantista, come non vi era ai tempi di Tex: se un delinquente vi entra in casa, vi stupra la figlia e uccide vostra moglie, non lo ammazzereste a bastonate anche se quello é disarmato? E avreste il plauso della maggioranza dell'opinione pubblica. Se invece vi ruba il portafoglio sull'autobus, certamente vi accontentereste di riempirlo di botte. Se pensate in questi termini, allora si puó dire che Tex ha sbagliato solo se ha ammazzato qualcuno che gli ha rubato il portamonete al saloon, non se ha ammazzato a sangue freddo uno stupratore di bambine.
  15. Se però tornasse e rimanesse sempre in quarta di copertina, a colori e con vignette, come sull'ultimo numero...
  16. Non sono Ymalpas, ma ne approfitto per doverosamente ritirare quello che ho scritto per non aver ricevuto a suo tempo il portachiavi di Tex. Se li avessi impacchettati tu, lo avrei sicuramente ricevuto. Compito di bassa manovalanza che non ti si addice, ma di grandissimo valore se fosse servito a farmi ricevere quello che l'adolescente che ero allora considerava un trofeo. Passando alla patac... al logo in copertina: perchè per simili trovate pubblicitarie non si utilizzano le sovracopertine volanti incellofanate, come successo l'ultima volta con l'albo "Manhattan", in modo che i puristi le possano cestinare e gli amanti delle patacche farne un quadretto incorniciato da appendere in salotto? Extracosto? Non credo proprio, se in SBE sono convinti che questa strategia determini un ritorno di investimento. Non fosse anche così, toglietemi pure una pagina di storia, pur di avere una copertina pulita.
  17. Ah, finalmente adesso so con chi prendermela! All'epoca avevo risposto sia al sondaggio su Tex (la mia lettura preferita, allora come oggi) sia a quello su Zagor. Il portachiavi di Zagor mi arrivó, quello su Tex mai! Forse il mio errore fu rispondere su due cartoline postali separate, forse facevo meglio a rispondere su una sola per entrambi i sondaggi... Oggi i portachiavi, se vuoi, te li compri direttamente sul sito... A proposito: vuoi vedere che quel logo in copertina preannuncia un portachiavi di Mefisto fatto proprio cosí? Ovviamente a pagamento sul sito, mica gratis...
  18. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    L'ideale (ripeto, ideale, perchè irrealizzabile nella pratica) è che il rilascio in edicola di ogni nuovo albo superi una rigorosa fase di test, in cui però il tester non sia rappresentato dal solo curatore (multivalente e capace, ma uno) ma da una commissione formata dall'analizzatore degli intrecci, dall'analizzatore del comportamento di Tex, dall'analizzatore dei disegni, dall'analizzatore della glbonellianità o della nizzietà o della nolittianità, da un campione di lettori in anteprima (maschio, femmina, giovane, maturo, del nord, del sud, laureato, semianalfabeta, collezionista, occasionale), ecc. E poi, al termine dell'analisi? Se qualcosa non va, previa condivisione in seno alla commissione, si ricicla: modifica ai testi, ai disegni, alla trama, ecc. fino a quando per la commissione all'unanimità è tutto ok. Tempi di uscita dell'albo? Qualche anno. Garanzia certificata di risultato, ossia gradimento dei lettori? Solo quello della commissione. Costo dell'albo perfetto (per la commissione)? Dieci volte l'attuale prezzo di copertina. Con il software i test si fanno così, a differenti livelli, ma con una sostanziale differenza: l'output che il software deve produrre è oggettivo, se il risultato non è quello il prodotto non funziona per nessuno. Un fumetto però non è un software. Possiamo dire che il risultato non ci piace, è debole, è contaminato, ma non che è oggettivamente sbagliato (tranne, ovviamente, quando Tex chiede scusa in mutande: ancora mi chiedo come ha fatto a passare quella scena, sperando sempre che un lettore neofita non cominci a leggere Tex da quell'albo, altrimenti si buttano alle ortiche 75 anni di storia). Conclusione del mio paradosso: teniamoci Tex così come ce lo propongono di volta in volta, la critica è sacrosanta perchè serve agli autori a tenere alta l'attenzione e a migliorarsi. Così come quando un impresario ingaggia un attore teatrale egli spera sempre che il suo nuovo spettacolo sia all'altezza dei suoi famosi cavalli di battaglia che, si sa, sono difficili da produrre in serie: se lo spettacolo non piace, si fischia, si critica sul Gazzettino, ma non gli si può dare dell'incapace se in passato quell'attore ha dato prova di capacità. Al massimo l'impresario lo sostituisce se il pubblico in massa non lo apprezza più. Prima deve però trovarne uno presunto migliore. Il resto sono pure disquisizioni dialettiche sulle nostre soggettive interpretazioni, sempre interessanti, accorate, motivate, ma pur sempre interpretazioni. Viva Tex, lunga vita a Tex e a questo forum!
  19. PapeSatan

    [736/737] Le frecce dei nemici

    @Diablero Non ho ancora letto l'albo (e dunque neanche gli spoiler di questo thread), poichè sto dando precedenza alla rilettura di tutti gli albi con Mefisto (e Yama). Stai dicendo che Tex viene identificato in base al colore della camicia? Come le squadre di calcio? I bianconeri, i rossoneri, i nerazzurri? Cioè si è traslato nella realtà, dando quindi per scontato che Tex abbia solo quella camicia oppure solo camicie gialle, quello che avrebbe dovuto rimanere una pura simbologia iconica?
  20. La motivazione del logo che serve a contrassegnare o "delimitare" una miniserie dentro la serie a favore dei lettori occasionali non mi convince. Un lettore occasionale compra "Il manicomio del dottor Weyland" perchè vede il logo di Mefisto in copertina o perchè il ritorno di Mefisto gli è stato preannunciato in tutte le salse? E compra gli albi successivi perchè continua a vedere il logo "Mefisto" in copertina o perchè non ha letto il classico "The end" alla fine dell'albo precedente? Per "innescare" l'interesse degli occasionali, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, bastava soltanto un primo ed unico incipit: si poteva fornire alle edicole il classico manifesto-lenzuolo da appendere fuori, come si usava una volta e come ancora oggi fanno gli editori di tante altre riviste. Tra l'altro sarebbe subito diventato oggetto di culto per i collezionisti. Bastava per il primo numero, perchè gli albi successivi venivano da sè.
  21. Su questa conclusione sono sostanzialmente d'accordo. GLB ha voluto recuperare tanti elementi di grido del passato (il voodoo, El Morisco, i seguaci del signore dell'abisso, i malefici, gli amuleti, le affascinanti ambientazioni) con il proposito che, assemblandoli tutti insieme, ne scaturisse una grande epopea. Tuttavia, dopo le ottime (per me) premesse delle prime pagine la storia scivola via lenta e piatta. La classica montagna che ha partorito un topolino. La precedente avventura nello Yucatan, seppur non eccelsa, mi era piaciuta più di questa, perchè più compatta, omogenea ed originale. Qua invece è un po' tutto un déjà vu.
  22. Sono abbastanza d'accordo con te. Sulla prima parte, da me giudicata "ottima", posso dirti che avendola appena riletta, e soprattutto riletta subito dopo l'episodio precedente, ne ho tratto un godimento superiore rispetto alla prima lettura, ormai diversi anni fa. In che senso? Perchè la storia fila via in perfetta continuità rispetto all'episodio precedente, e non solo temporalmente: sembra che questa storia sia ancora la precedente, non la prosecuzione ma proprio la stessa: stessa ambientazione, stesso ritmo, stesso sapore, stesso tratto grafico. Sembra, cioè, che tra le due storie non siano passati 100 albi ma GLB l'avesse scritta in un tutt'uno. Posso assicurarti che, avendo letto l'episodio precedente e questo uno dietro l'altro, mi è sembrato appunto di aver letto un'unica lunga storia, omogenea e coinvolgente. Poi purtroppo avviene il netto stacco introdotto dalo "spartiacque" El Morisco e l'inizio di una "nuova storia", con troppe pagine in allungamento del brodo fino al debole finale (in cui stavolta non c'è la morte data per certa di Yama). Dài... ancora un paio di storie con Mefisto/Yama e poi ho finito...
  23. "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Mefisto, già ridotto da tempo a "cameo" che fa solo da "consigliere" etereo al figlio Yama, è ormai una presenza virtuale, non fa (e non può fare) nulla per nuocere, con Tex e soci non sembra più avere nulla a che fare, se non per interposta persona (il figlio). Pertanto, il titolo del primo albo, "L'ombra di Mefisto", è tanto illusorio quanto fuorviante. In questa storia, GLB recupera e mescola molti degli ingredienti che hanno funzionato nelle precedenti avventure con Mefisto e Yama. A cominciare dal metodo usato per il "flashback" iniziale, costituito dalla riproposizione delle vignette finali del precedente episodio e proseguendo narrando come sono andate poi le cose. Curiosamente, con una continuity temporale che pertanto ci fa posporre i quasi dieci anni di avventure (o almeno buona parte di esse) intercorsi tra la penultima e quest'ultima avventura con Yama. Gli ingredienti recuperati, miscelati e ricomposti (Tampa, il voodoo, il castello, gli amuleti, la valle dei gjganti con i figli del sole, El Morisco) sanno di astuta ripresa di elementi che GLB sapeva aver funzionato bene, ma riproposti qui in un minestrone appaiono superficialmente sprecati. Comunque, producono un'ottima prima parte della storia, quella contro la setta voodoo: avvincente, densa di avvenimenti in rapida successione, ottimamente disegnata. Vi è poi lo spartacque rappresentato dall' incontro di Tex con El Morisco, che si sostituisce come "tutor" e fornitore di amuleti allo sciamano indiano della precedente avventura. Quindi inizia la seconda parte della storia, quella contro gli aztechi: al contrario della prima parte, è lenta, prevedibile, pochissima azione in troppe pagine (in pratica solo il telefonato scontro finale, quattro contro tutti), Yama è un ectoplasma che neppure spaventa più. A Mefisto come consigliere presente al "quartier generale" si affianca il pipistrello Aryman "attendente sul campo". Non discuto la scelta, che ovviamente richiede sospensione di incredulità (specialmente quando il pipistrello dialoga con l'avvoltoio), ma non posso fare a meno di sorridere di fronte alla formula magica con cui esso viene evocato: "hari, hari, Aryman" mi ricorda tanto il notissimo vocalizzo intonato in "Minnie the moocher" da Cab Calloway (o i Blues Brother, se preferite). Se Tex lo avesse sentito, avrebbe certamente risposto sbeffeggiante: "hori hori hori oh!". In conclusione, una storia partita forte, veloce, ma terminata lenta, prevedibile, debole, con un progressivo affievolimento che è un po' la metafora del decadimento di poteri di Yama e della vena creativa di GLB con i due personaggi di Mefisto e Yama. Anche i disegni di Galep mi paiono progressivamente in calo, pur rimanendo sempre di livello più che buono. I miei voti: soggetto e sceneggiatura: 6,5 disegni: 7
  24. Ma sulla tunica di Mefisto, oltre alla "M" del logo, vedremo presto anche uno sponsor? Non potevano mettere quel logo pacchiano su una sovracopertina volante (tipo quella vista sull'albo "Manhattan") e lasciare immacolata la copertina dell'albo?
  25. E come si puó darti torto! Purtroppo in SBE sapevano come fare...
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