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PapeSatan

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Messaggi pubblicato da PapeSatan

  1. Scusate, non ho la preview sottomano: chi è l'editore del volume, SBE? Se così, si dovrebbe poter acquistare online dallo shop SBE e per mia esperienza i loro imballi per la spedizione sono eccellenti. Una volta mi è capitato di ricevere un albo perfettamente imballato ma con la copertina leggermente piegata: segnalata la cosa, me ne hanno spedito un altro senza pretendere indietro l'altro. Non credo faranno così in un caso simile con questo volume (intendo: la sostituzione sì, ma non lasciando trattenersi il volume danneggiato), ma l'affidabilità degli imballi e l'attenzione al cliente di SBE sono, nella mia esperienza pluriennale, ai massimi livelli.

  2. L'ho detto e lo ripeto: il volume andrà a ruba, perchè è un prodotto unico e irripetibile. I lettori che comprano regolarmente la serie mensile sono abbondantemente sopra i 100.000 e almeno l'80% di loro comprerà il volume. Non sono Nostradamus, ma è facile intuirlo, visto l'interesse che sta suscitando: non ci sarà una serie, non ci sarà una riduzione in stile Oscar Mondadori, è un prodotto celebrativo pensato e distribuito come un dono di pregio ai fans (e non solo) per l'anniversario di Tex. Un dono che costa 29 euro? E' quello che vale il prodotto, per i contenuti e non tanto per la veste editoriale di pregio (che è comunque opportuna, data l'eccezionalità dei contenuti): se per assurdo fosse stato pubblicato come "texone" o come "mensile" (boiata totale, visto di cosa stiamo parlando e di come è strutturato) avrebbero fatto bene a farlo pagare comunque 29 euro.

    • +1 1
  3. <span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

     

    Ma guarda, hai capito finalmente UNO dei motivi per cui non è da edicola. Complimenti!

     

    Nn è da edicola perché alleghiamo la SCENEGGIATURA! Ma ce la vedete la sceneggiatura ORIGINALE IN EDICOLA??

    Beh, che fosse inserita la sceneggiatura era stato già detto nella preview e per me era evidente che questo potesse essere uno dei motivi per la non pubblicabilità in edicola.

    Quello che ho aggiunto è l'auspicio di una pubblicazione a pagine contrapposte, non  prima tutta la sceneggiatura e poi tutta la storia o viceversa, come invece leggo che altri gradirebbero di più.

    • +1 1
  4. Poichè circa metà delle pagine del volume saranno dedicate agli "extra" e tra questi extra, se ho ben compreso, c'è la sceneggiatura originale di GLB, il valore principale del volume per me sta proprio in questo. Io non ne ho mai vista una, non so come GLB stendesse su carta le sue idee e perciò sono parecchio interessato, forse anche più che alla storia.

    Anzi, non sarebbe male se nella pagina di sinistra pubblicassero la sceneggiatura di GLB e in quella di destra la corrispondente tavola disegnata da Tarquinio. Una sorta di "originale" e "traduzione" comparate, come nei grandi classici della letteratura.

    P.S. Questo potrebbe essere un motivo per cui questa edizione non potrebbe comparire nelle collane, diciamo così, ordinarie o tradizionali.

  5. <span style="color:red">7 minuti fa</span>, KitWiller dice:

    Capisco quello che intendi ed ovviamente il titolo non altera il contenuto dell'albo; ma imho "Sulle tracce di Carson" è più colloquiale, tra amici, come noi affezionati lettori.

    Invece "Sulle tracce di Kit Carson" aggiunge quella "sfumatura" di leggenda.

    Peraltro gli esempi che citi mi sembrano piuttosto distanti dal nostro caso; se credo che nessun lettore di Tex che abbia letto almeno un albo con Carson possa non conoscere il suo nome completo; mentre molti, anche avendo studiato il West possono non conoscere/ricordare George, così come è possibile leggere moltissime storie (sicuramente la maggior parte) di Paperino, senza mai incontrare il suo nome proprio; come, per aggiungere un mio esempio, molti giocano videogiochi di Mario senza conoscere il suo cognome.

    Mi sembra che il caso di Carson sia più simile a James Bond, e non solo Bond, a "le ultime lettere di Jacopo Ortis" o a Sherlock Holmes che nonostante sia arcinoto a tutti, è citato solo come "Holmes" quasi esclusivamente in modo informale.

    Ora ho capito cosa intendi e ti vengo incontro: Bud Spencer & Terence Hill, non Spencer & Hill  ;)

    • +1 1
  6. <span style="color:red">8 ore fa</span>, KitWiller dice:

    Dopo aver letto l'albo trovo che praticamente è stato detto tutto quello che si poteva dire.

    Mi limito ad una nota a margine del commento di @PapeSatan che diceva che sarebbe stato meglio il titolo "Sulle tracce di Carson", se prima di leggere l'albo concordavo, dopo la lettura credo che il titolo scelto renda meglio l'idea di questa "caccia" e dell' "epico" inseguimento di Tex per salvare Carson.

    Mi sfugge la sottigliezza.

    La "caccia" a Carson e l' "epico" inseguimento di Tex rimangono gli stessi sia che il titolo riporti "Kit Carson" sia che riporti il solo "Carson".

    Però io intendevo evidenziare che Carson è Carson senza bisogno di precisarne il nome: "L'ispettore Derrick" e non "L'ispettore Stephan Derrick", "Il generale Custer" e non "Il generale George Custer", "Paperino" e non "Paolino Paperino"...

    Aggiungere il nome di battesimo ad un cognome già di per sè sufficiente a identificare una celebrità svilisce il personaggio in quanto lo designa come comune appellativo anagrafico, degno più di un registro scolastico (da appello, appunto) che di un titolo che menziona un epico personaggio.

  7. <span style="color:red">11 ore fa</span>, Letizia dice:

    Auguroni

    Jacques-Louis David (1748), pittore e politico francese

    Mary Shelley (1797), scrittrice e filosofa britannica

    Anita Garibaldi (1821), rivoluzionaria brasiliana

    Joe Petrosino (1860), poliziotto italiano naturalizzato statunitense

    Roy Wilkins (1901), attivista statunitense

    Leónidas Barletta (1902), scrittore, giornalista e drammaturgo argentino

    Alois Carigiet (1902), pittore, disegnatore e scrittore svizzero

    Paul Massing (1902), sociologo e agente segreto tedesco

    Jacopo Mazzei (1803), politico e giurista italiano

    Jacques Raymond Brascassat (1804), pittore francese

    Aleksander Chodźko (1804), orientalista polacco

    Maurizio Farina (1804), politico italiano

    Bendt Lindhardt (1804), politico danese

    Carolina Kopelioff (1996), attrice argentina

    Lortex (1999), cantante italiano

    Bebe Rexha (1989), cantante americana

    Cameron Diaz (1972), attrice americana

    Diodato (1981), cantante italiano

    Pago (1971), cantante e personaggio tv italiano

    Thiago (2022), figlio di Sofia Crisafulli e Agostino Catanzariti

    A parte due o tre nomi di livello, gli altri emeriti sconosciuti non sono minimamente comparabili al nostro!

  8. 10 ore fa, LedZepp dice:

    Complice l'imminente uscita della storia con il ritorno (se di ritorno si tratta) della tigre nera ho deciso di leggere qualcosa di precedente. 

    Delle tre storie sulla tigre finora uscite l'unica nella mia collezione ad essere completa è proprio questa, la terza.

    Condivido tutto quello che hai scritto nel tuo post e aggiungo che anch'io, in previsione del ritorno della Tigre Nera, ho appena finito di rileggere, di seguito in una domenica piovosa che conciliava la lettura, tutte e tre le storie precedenti. Vanno decisamente in calando: la prima è più che buona, la seconda più che discreta, la terza da dimenticare. La sequenza ricorda molto da vicino la stessa sorte toccata alle ultime storie con il Mefisto nizziano, non a caso ritengo che Boselli si sia prefissato di rimediare alle indegne conclusioni di entrambe le vicende - Tigre e Mefisto - di due dei più riusciti nemici di Tex.

    Devo però confermare che anche nelle prime due storie con la Tigre c'è un Carson inebetito, che non fa altro che porre continuamente domande, ora stupide ora superflue, a Tex: è chiaro che si tratta di un tipico espediente narrativo per esternare al lettore pensieri e piani di azione di Tex, ma Nizzi lo usa in maniera semplicisticamente didascalica, da manuale di sceneggiatura per esordienti, con il risultato di rappresentare Carson come un mezzo rincitrullito.

    Nella mia scala relativa di valori nella saga della Tigre, disegni esclusi:

    prima storia, voto 8

    seconda storia, voto 7

    terza storia, voto 4,5, a causa di tutti i difetti che hai ben evidenziato.

    • +1 1
  9. Se @borden afferma che questo cartonato si comprende anche senza leggere Zagor non c'è bisogno di dire altro.

    Quanto a "Bandera!", è ovvio che nel momento in cui, in una collana texiana, si decide di far incontrare Tex con Zagor deve esserci per forza un punto di contatto che rimandi a una storia di Zagor, altrimenti un incontro casuale sarebbe apparso davvero poca cosa, anzi, direi del tutto privo di valore dal punto di vista narrativo e autoriale.

    E comunque, come detto da altri, "Bandera!" si legge tranquillamente anche senza aver letto la storia "di contatto" di Zagor, grazie all'introduzione e ai flashback, quindi anche per questo cartonato mi sarei aspettato lo stesso anche senza la precisazione di Boselli.

  10. Letto tutto l' OT e per rimanere in tema :lol: dico la mia e mi fermo qui.

    Zagor è uno dei personaggi più belli mai creati nel fumetto italiano (e probabilmente non solo, ma non conosco lo scibile mondiale).

    Franco e Ciccio sono una delle coppie comiche più esilaranti mai apparse su questa terra.

    Tutti e tre i personaggi (quattro, se ci metto pure Cico) incarnano lo spirito genuino e scanzonato dell'italico genio italico che da sempre genera pura evasione, fantasia, creatività, senza troppe elucubrazioni mentali. E ciononostante (o forse proprio per questo), alcune delle storie di Zagor sono tra le più profonde ed emozionanti mai pubblicate (cito "La marcia della disperazione", "Addio, fratello rosso", "Libertà o morte"), così come voglio anche ricordare alcune magnifiche interpretazioni impegnate di Franco e Ciccio, come nel "Pinocchio" di Comencini (in un cast di primissimo ordine!) o in "Kaos" dei fratelli Taviani.

    Mi viene da ridere se penso che gli americani ridono con Abbott & Costello (alias Gianni e Pinotto), Jerry Lewis & Dean Martin, Jim Carrey & Jeff Daniels...

     

     

    P.S.

    I nostri due, travestiti da soldati sudisti, capitati per caso in un ricevimento ospitante il generale Lee e la crema dell'esercito sudista:

    Padrona di casa: "Guardate, avete visto Lee?"

    Franco: "Lì dove?"

    Padrona di casa: "Ma come dove, Lee!"

    Ciccio: "Scusate signora, ma mio cugino, anche se deturpato di mente, ha ragione: lei dice 'guardate lì', ma lì dove?"

    Padrona di casa: "Smettetela di scherzare, so che siete due audaci, ma state scherzando col fuoco: là c'è Lee! Capite?"

    Ciccio: "Hai capito? Là c'è lì"

    Franco: "Sì, e qui c'è qua!"

  11. La risposta di @Diablero é lunga e articolata non tanto perché sia difficile spiegare cosa sia veramente "western" ma perché esistono varie sfumature del western, da Tom Mix a Quentin Tarantino, passando per i vari Ford, Zinneman, Peckinpah, Sturges, Leone, Corbucci... Probabilmente, lì in mezzo abbiamo anche visto qualche western "alla Ruju", io ricordo "Killer adiós" ma i più esperti sapranno individuarne altri. Peró Ruju non scrive solo "gialli" (che gialli non sono, direi piuttosto mistery).

     

  12. <span style="color:red">49 minuti fa</span>, Il Berna dice:

    Ciao a tutti!

    Come procedono le vostre anastatiche?

    Io sto valutando già da un po' l'interruzione, e secondo i miei calcoli con l'uscita del 22 agosto dovrebbe concludersi la serie 6. Ho pensato che potrebbe essere un buon momento,almeno non lascerei una serie a metà.

    Ai più esperti chiedo, ho fatto bene conti? :)

    Hai fatto bene i conti.

    La sesta serie, o più precisamente "serie Verde", si conclude con la striscia nr. 48 dal titolo  "Il fantasma di Union City", che sarà preente nell'uscita del 22 agosto insieme alle prime due strisce della successiva serie Rossa.

    Il fatto che avrai queste ultime come inizio di una nuova serie potrebbe essere un incentivo a proseguire. Io vado avanti imperterrito: le copertine di Galep e gli articoli in seconda e terza di copertina sono per me il vero "plus".

  13. 45 minuti fa, Leo dice:

     

    Quale errore, non lo vedo... 😀 

    Grammaticalmente il pronome relativo "che" (cioè "i quali", nella frase in questione) deve seguire LA PERSONA O L'OGGETTO a cui si riferisce, quindi la frase grammaticalmente corretta è "Il problema... è DI loro, che vedono...", mentre "loro" nella frase "Il problema è loro" è aggettivo possessivo e quindi il pronome "che" non si riferisce a persona o cosa.

    Peccato veniale in un registro colloquiale quale quello di un forum, ma un insegnante di grammatica in un tema lo segnerebbe in matita rossa.

  14. <span style="color:red">8 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

    La leggenda di Jesse James si consolida tra il 1869 ed il 1876. In quegli anni Tex è già vedovo ed a parte che occasionalmente fa il vagabondo per il sud ovest non sappiamo molto della sua vita in quel periodo. 

    Siamo contemporaneamente troppo avanti per Tex Willer e troppo indietro per Tex. Non restano che gli Speciali in effetti.

    E' quello che ho pensato anch'io.

    Uno Speciale (Tex Willer o Texone?) non ha bisogno di contestualizzare o incastrare in una precisa cronologia una situazione estemporanea ed eccezionale. Una situazione paragonabile, in un certo senso, all'incontro tra Tex e Buffalo Bill, che avvenne prima sulle strisce prima e poi sulla regolare mensile solo perchè al'epoca non esistevano collane collaterali.

  15. <span style="color:red">47 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

    Minchia.

    Allora siamo a rischio che non esca per ottobre....!  ?🙉

    Beh, no, dái... il finale è atteso per fine anno o per l'inizio dell'anno nuovo (dipende se terzina o quadrupla)... e poi "finale" può significare le ultime 10-20 pagine oppure solo l'ultima tavola, a seconda che si intenda l'epilogo della storia o la conclusione filosofeggiante...

  16. Un Color con una storia "classica", la boom town mineraria e i personaggi che vi ruotano attorno: il proprietario della miniera, il capo della banda di malviventi che la miniera (o, meglio, il suo proprietario) attrae, il giudice corrotto, lo sceriffo onesto, il parroco ricattato, l'attempato figlio romantico sognatore del fondatore della città... un microcosmo di situazioni e caratteri rappresentati con connotazioni chiare e inequivocabili.

    La miscela di questi ingredienti tradizionali ha prodotto una storia appunto "classica" e per questo assolutamente godibile da chi, come me, ama il western puro, sporco, sottilmente infido, come sono il proprietario Pedersen e il giudice Aston, brutalmente cagnesco, come sono i "lupi" di Shannonville, contrapposti ai paladini della giustizia rappresentati ovviamente da Tex e Carson, con lo sceriffo locale (stavolta tra i giusti, impavido e fidato), che a poco a poco scoperchiano l'intrigo e fanno fuori uno dopo l'altro tutti i responsabili. Il finale di "giustizia del popolo" l'abbiamo già visto, curiosamente per l'affinità di oggetto, al termine del recentissimo "La miniera d'argento" della serie "Tex Willer".

    La colorazione, tendente al grigio-marrone che richiama atmosfere cupe e sporche, mi è parsa adeguata al tenore della storia. I disegni sono piuttosto pastosi, rotondi, con silhouette nettamente definite, quindi appaiono sovente cartooneschi, ma sono puliti e leggibili, migliorati probabilmente dal colore.

    I miei voti:

    sceneggiatura: 7

    disegni: 6

    colorazione: 6,5

     

     

  17. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Opinione che non condivido assolutamente. Sul resto sono invece d'accordo.

    Ho riflettuto sulla tua osservazione e ho perciò riletto le pagine finali: effettivamente, a mente fredda, la conclusione mi è apparsa più equilibrata rispetto alla prima lettura, dove invece mi aveva dato la netta impressione di essere eccessivamente buonista e forzatamente moraleggiante.

    Sul ruolo marginale di Carson, di cui non mi è rimasta impressa alcuna azione incisiva, mi riservo di rivedere eventualmente la mia posizione dopo che avrò riletto per intero i due albi: al momento preferisco dare precedenza agli inediti accumulati sulla scrivania, a cominciare dal Color.

  18. 1 ora fa, Satanasso96 dice:

    Grazie a tutti per i consigli.

    Senza leggervi per quanto riguarda le storie moderne  ho preso i 15 numeri iniziali, costa bianca, li ho pagati 3,50 l'uno. Lire 350, ditemelo se ho fatto una cagata 😅 Sono in ottime condizioni.

     

    In ottime condizioni sono un buonissimo prezzo. Se facevano parte di un unico blocco omogeneo, tutti a L. 350, è pressochè certo che siano stati ordinati come arretrati tra ottobre 1974 e agosto 1977 (periodo in cui il prezzo degli albi in edicola era appunto di L. 350) da un unico acquirente, che poi li ha custoditi con cura.

  19. Sono pienamente d'accordo con coloro che dichiarano che è improprio giudicare senza aver prima letto. Però coloro che giudicano prematuramente sono stati indotti in tentazione, infatti domando: c'era bisogno che la SBE mostrasse una vignetta in anteprima con un nome proprio, quando prima la stessa SBE aveva voluto mantenere il riserbo creando un alone di mistero con la presentazione dell'albo che recita anonimamente  "Tex ritrova sulla sua strada un fantasma del passato"?

  20. Storia in doppio albo molto ricca e variegata, coinvolgente. C'é tanta carne al fuoco, al termine della lettura mi sembra di aver attraversato una storia ben più lunga, tanti sono i cambi di scena e di prospettiva dei numerosi personaggi. Trama non banale, che scorre via bene, partendo da un soggetto trito e ritrito (il non-morto che ritorna per vendicarsi su Tex) ma spostando sapientemente lo sviluppo della vicenda su altri fatti collaterali e complementari: ecco perchè mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Wade, rappresentato nei suoi vizi, nelle sue debolezze e nei suoi crucci. Assurge quasi più lui che Wolfman a vero protagonista della storia.

    Wolfman è una belva assetata di sangue nel vero senso della parola, ma altri sotto sotto, tra intrighi e veleni, si rivelano anche peggio di lui, perchè marci nella morale sotto mentite spoglie da angioletti.

    Uniche pecche in una sceneggiatura robusta: Carson praticamente non pervenuto e il finale buonista che ci si aspetta da Tex di fronte a pesci piccoli o inermi, ma non in forma così melensa e spudorata: far finta di nulla di fronte alle colpe non richiede tutte quelle parole da romanzo feuilleton o da amnistia conclamata.

    I disegni di Del Vecchio hanno il tratto semplice e lineare, ma la scarsa presenza di chiaroscuri rende le forme alquanto scarne e piatte; inoltre, stento a riconoscere Tex in quel volto piuttosto anonimo.

    I miei voti:

    sceneggiatura: 7

    disegni: 5

  21. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Una precisazione: non piacciono nemmeno a me le storie fatte apposta per spiegare certe cose, per esempio perché ad un certo punto Tex ha smesso di portare la camicia co le frange, 

    ma se in una storia la cui trama principale è un'altra fosse inserita en passant anche questa spiegazione la cosa non mi darebbe alcun fastidio. 

    Probabilmente si era logorata e quel modello non era più in produzione. Potrebbe essere un inciso in una storia che narra le origini e le vicissitudini della Levi & Strauss, taglieggiata fin dagli esordi da una banda di ricattatori cinesi mafiosi ante litteram e difesa da Tex. Il periodo storico è quello, la collocazione geografica potrebbe ubicarsi a San Francisco (quindi una location non inusuale per Tex) dove (leggo da wikipedia) esisteva una grossa filiale della sede di New York.

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