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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. A dire dello stesso Nizzi, casomai. L'ha ribadito sabato primo giugno a Reggio Emilia a chi gli chiedeva se avrebeb fatto almeno una storia da 32 pagine epr il nuovo alboi a colori La verità è esattamente questa: il soggetto è stato presentato ed approvato nella primavera 2007. Filippucci ha cominciato a lavorarci subito dopo aver finito il Texone (primi del 2008 circa), si è interrotto per illustrare un libro di giardinaggio di sua moglie (che possiede un vivaio incredibile in quel di Loiano), ha ripreso e si è di nuovo interrotto per disegnare 32 pagine di Martin Myst?re 300. Ha ripreso ed ancora si è interrotto per disegnare una storia breve per l'albetto allegato allo Speciale Martin Mystere 2009. Rieccolo di nuovo a dedicarsi a Tex per un p? per poi interrompersi ancora e disegnare una storia breve per lo Speciale MM del 2010 e poi una storia di 32 pagine a colori, "la bella Gigogin", su testi di Alfredo Castelli, per il volume speciale "Una donna, un'avventura" prodotto da Tiferno Comics e distribuito in occasione dell'omonima manifestazione a Città di Castello nel settembre 2011. Dopodich? ha realizzato un'altra storia breve per lo Speciale MM 2011. Rieccolo, quindi, di nuovo al lavoro su Tex, salvo interrompersi ancora per la solita storia breve per l'albetto allegato allo Speciale MM del 2012. Nella tarda estate del 2012 termina finalmente la sua fatica. > Non so se questa ricostruzione ti soddisfa, ma si da il caso che corrisponda alla verità. Se poi tu preferisci credere alla tue fantasie dietrologiche, padronissimo, sai quanto me ne importa. -_nono Non esistono altre storie inedite di Claudio Nizzi. Esisterebbero, però (il condizionale è d'obbligo) due soggetti mai diventati sceneggiature. Il primo forse non è mai nemmeno stato presentato e verterebbe sul rapimento della figlia del Generale Davis. Avrebbe visto Tex e Carson prima a Washington e poi tra le tribù indiane del Nord Est familiari a chi legge Zagor. Il secondo sarebbe l'ultimo soggetto presentato da Nizzi nell'estate 2008 incentrato su un fortino assediato. Gli sarebbe stato chiesto di revisionalo, ma Nizzi prefer? lasciar perdere e dedicarsi ai romanzi dando l'addio a Tex. Questo è tutto.
  2. Il finale accelerato e confuso ?' stato, innegabilmente, un difetto del secondo albo. Ma dopotutto a cosa è dovuto tutto ciò se non alla dannata politica dei due albi, che ha solo rare eccezioni? Anche diverse storie di Borden, alcune anche pregevoli, sono state rovinate da un simile finale.Non per rinfocolare vecchie polemiche, ma... 1) i finali accellerati di Borden come queli di Manfredi del resto, sono dovuti solo ed escusivamente allo stile degli autori e sono del tutto indipendenti dal numero di pagine a disposizione. Dategliene anche mille di pagine e Boselli concentrer? comunque la risoluzione nelle ultime 15 pagine o già di l'. Basta leggersi le sue storie fiume per rendersene conto: Prendiamo "Lo scettro di Tin Hinan" su Zagor. Era nata come storia di due albi, visot che Boselli non riusciva a metterci dentro tutto quello che gli era venuto in mente in corso d'opera, fu portata a tre, poi a quattro ed infine a quattro ed un terzo. Tuttavia, pur avendo a disposizione ben 408 pagine e perfino una frazione di albo come piacerebbe tanto a te, la risoluzione finale della vicenda si concentra tutta nelle ultime 10 pagine. Questo è il modo di raccontare di Boselli, c'è poco a fare. 2) Non esiste una "politica dei due albi", non più almeno. Esiste una politica di storie ad albi completi, questa sè e mi trova completamente d'accordo perchè a me le store che si interrompevano o inziavano a metà albo mi davano fastidio sin da bambino. Per il resto, quella di fare storie in due albi ?, oggi, una scelta personale di Manfredi e Faraci, che hanno più volte dichiarato di preferire quella lunghezza. Ruju ha detto che se gli verr? un'idea da poter sviluppare in tre albi non avrà problemi. Boselli ha scritto, sta scrivendo e scriver? storie per la serie regolare di lunghezza superiore alle 220 pagine. 3) Un'ulteriore precisazione: più di una volta è la necessit? a dettare la lunghezza delle storie. Frisenda ci ha messo più di tre anni per realizzare 220 pagine. Se oggi gli fosse data una storia da tre albi , la si dovrebbe programmare per il 2018 o 2019 addirittura. E vogliamo parlare di Villa? Ora è a metà del suo Texone, affdatogli 11 anni fa, quando l'avrà finito, tu, nei panni di Boselli, gli affideresti una storia da tre albi? :malediz... Ti posso confermare che è un'addio. Non solo Nizzi non scrive più Tex ormai da 5 anni abbondanti, ma al sottoscritto che l'ha incontrato il primo giugno a Reggio Emilia, ha confermato che per lui Tex è un capitolo chiuso e che non intende nemmeno farsi convincere a scrvere una stora a colori di 32 pqgine in futuro.
  3. Carlo Monni

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Mia cara Cheyenne, è una cosa quasi naturale cercare somigliane con questo o quell'autore del passato, chi più, chi meno lo abbiamo fatto tutti prima o poi. Per quanto mi riguarda, nemmeno io vedo tutte queste somiglianze stilistiche con Fusco o Letteri. Casomai, visto che Acciarino appartiene alla cosiddetta "Scuola Salernitana", dovrebbe essere più facile vedere assonanze con il tratto di Bruno Brindisi che di quella scuola è l'esponente forse più famoso. Poi è altrettanto probabile che potremo vedere echi di Ticci e Villa, che ormai quasi tutti i nuovi disegnatori di Tex prendono come modelli di riferimento.
  4. Giusto per amor di precisione, questa storia non è stata ripescata da nessuna parte. Semplicemente è l'ultima storia che Nizzi ha scritto e lo ha fatto tra il 2007 ed il 2008 ed è stata affidata a Filippucci quando Nizzi ne stava scrivendo il primo albo. Il motivo per cui? stata pubblicata adesso e non prima è solo perchè Filippucci l'ha terminata soltanto ai primi di ottobre 2012 ed è stata, quindi, messa, nel primo spazio disponibile dopo che sono sttae effettuate le ultime revisioni.
  5. Carlo Monni

    [633/634] Tombstone Epitaph

    Non vorrei gettare acqua sul fuoco del tuo entusiasmo, ma forse non sai che Tombstone è stata ed è una vera cittadina dell'Arizona famosa soprattutto per essere stata il teatro della sparatoria all'Ok Corral avvenuta nel 1881 tra i fratelli Earp ed i Clanton. Scommetto che Boselli si ricorda benissimo della storia di cui parli, ma che non era affatto sua intenzione omaggiarla o farne un sequel, quanto fare una classica storia cittadina con i più classici (appunto) elementi del genere, come il giornalista coraggioso, lo sceriffo corrotto, il pezzo grosso che detta legge. Se omaggio c'è, io più che a "I cacciatori di scalpi", dove Tombstone rappresenta solo una parentesi, lo vedo ai film western degli 40/50 dove queste figure non mancavano e questo rientrerebbe pienamente nello stile di Boselli.
  6. Carlo Monni

    Ta-hu-nah

    La risposta è semplice: non c'è nessuna storia che parli della sostituzione di Ta-hu-nah. Semplicemente ad un certo punto c'è un altro stregone nel villaggio centrale. Potrei sbagliare ma è possibile che l'ultima apparizione di Ta-hu-nah sia avvenuta nel n. 16 al funerale di Freccia Rossa come sempre innominato. Non sono sicuro che fosse proprio Nuvola Rossa, ma la prima apparizione di un stregone dovrebbe avvenire nel n. 40
  7. Carlo Monni

    Se Nizzi tornasse su Tex.....

    Nizzi non torner? a scrivere Tex, questo è certo e chi me lo ha detto è una persona degna di fede, ovvero Nizzi stesso. Al limite, ma molto al limite, un giorno potrebbe anche farsi tentare una tantum da una storia a colori di 32 pagine, ma la vedo dura. Quel che è vero è che ha presentato un soggetto per Le Storie che è stato approvato ed è in attesa di disegnatore, visto che no ce ne è uno libero. Previsioni p?r la pubblicazione? 2017 o 2018 , purch? la collana, come io mi auguro e come i dati di vendita finora fanno ben sperare, sopravviva sino a tale data.
  8. Bene, magari io non ho i Capelli d'Argento , ma seguo Tex quasi cinquant'anni ormai, il che badate bene, non mi rende un giudice indiscusso di come dovrebbe essere un vero texiano. Devo concordare con West10: quello che mi manca di più del vecchio Tex è che non ho più sei anni o anche 8 o 12, se è ?per questo, come quando lo leggevo. Per essere esatti, quello che rimpiango è il non avere più quello che gli anglosassoni chiamano "sense of wonder", la capacità di meravigliarmi, stupirmi, emozionarmi davanti a qelle storie. C'è poco da fare per questo: non sono più quello di un tempo, il mio stesso modo di leggere Tex (e non solo Tex) è irrevocabilmente mutato. Certe storie di oggi sono ancra capaci di suscitarmi emozioni, ma in maniera diversa, non per questo migliore o peggiore. Detto questo, quel che mi manca delle vecchie storie è sicuramente una certa spacconeria dei personaggi e la presenza dei pards, che non erano una mera appendice di Tex ma capaci di agire autonomamente (anche se su questo si sta facendo già qualcosa). Non mi manca, se non a livello nostalgico, lo stile di scrittura di GLB. Sono assolutamente convinto che gli autori moderni hanno il diritto di scrivere con lo stile che gli è più congenale, con il solo limite del rispetto dei personaggi e del loro mondo.
  9. Carlo Monni

    Galleria Di Stefano Babini

    Beh.... io è da un po' che lo scrivo: una storia breve di 32 pagine, magari anche colorata alla maniera sua, potrebbe essere fattibile. Ovviamente non la disegnerebbe in un mese, ma ci metterebbe un po' di più!Ma quello che noi utenti/fruitori/clienti di Tex desideriamo non sempre coincide con i tempi e i metodi della Redazione SBE. Quindi a noi non resta altro che aspettare e sperare. P. S:= confermo quanto scritto da Sam.... nel prossimo Magazine in programma ci sarà da chiarire alcuni aspetti e il consiglio che vi do' è NON PERDETEVELO! Come ho già scritto, quando l'ho incontrato a Reggio Emilia nel dicembre scorso, è stato lo stesso Babini a dirmi che è sostanzialmente d'accordo con Boselli e che considera un Texne un impegno superiore alle sue forze. Gli ho prospettato una storia breve a colori e lui ha detto che quella sarebbe un'ipotesi decisamente più fattibile. Quando ho riportato la cosa a Boselli, lui ha commentato qualcosa come: "Ecco finalmente uno che conosce i suoi limiti."Secondo me Babini (ma anche Sicomoro e Serpieri e magari Manara, che sognare non costa nulla ) è uno dei papabili per i prossimo Color a storie brevi. Vedremo se sarà così.
  10. Carlo Monni

    [629/630] L'inseguimento

    Di solito non faccio commenti se non alla fine della storia, ma questa è una delle rare eccezioni, giusto perchè vorrei dire subito la mia su alcune osservazioni che ho letto. Giusto per precauzione... Complimenti a Mastantuono che qui ha fatto un lavoro decisamente migliore dei precedenti. Mi chiedo se per il viso di Mitch Fraser si sia ispirato all'attore di western Richard Boone http://www.google.it/imgresèimgurl=http://... FEQ9QEwBA&dur=1 Per ora basta così. P. S. Non dipende certo da Faraci, ma questa è sostanzialmente la terza storia su quattro in cui Tex si imbatte in una banda di Apaches e pure nella quarta, ?Salt River", ci sono gli Apaches anche se non in veste di nemici. Un appello al curatore: più varietà in futuro, grazie. _ahsisi
  11. Giusto per coloro che non lo sapessero, Giancarlo Tenenti, nato nel 1934, è stato una delle colonne dei fumetti della Casa Editrice Universo tra la fine degli anni 60 e gli anni 80. Presso il suo studio hanno mosso i primi passi disegnatori del calibro di Giovanni Freghieri e Maurizio Dotti. Direi che per avere 79 anni se la cava ancora piuttosto bene. _ahsisi
  12. Carlo Monni

    [323] La Città Corrotta

    Nat McMillan°! doubt Mac Kennet, vorrai dire... A prescindere dall'errore sul nome fatto dall'amico tenente Cordoba, direi pare evidente che GLB avesse dimenticato di aver incontroto Nat MacKennet anche ne "Il Clan dei Cubani" oltre che nel più lontano "New Orleans". In seguito mi pare di ricordare che c'è una battuta con tanto di nota che rimanda a quella stora, ma pottrebeb essee ua amodifica fatta in sede di revisione.
  13. Carlo Monni

    [629/630] L'inseguimento

    Curioso... anch'io sono cresciuto con i disegnatori che citi (forse anche per p?i? tempo, perchè è probabile che sia più vecchio di te) eppure non ho fatto alcuna fatca ad accettare Mastantuono, Font e gli altri.
  14. Uhm? non mi ricordo quanti anni tu abbia o da quanto tu legga Tex, ma noi giovani lettori del 1969 trovammo la cosa decisamente naturale. Già in altre occasioni Tex aveva preso la giustizia nelle mani eliminando personalmente un cattivo o, al contrario, lasciandolo andare libero. Quello che colpisce in questo frangente casomai è la freddezza con cui elabora la vendetta. Se in casi precedenti aveva lasciato all'avversario una sia pur minima probabilità di cavarsela (vedi il compare di Higgins lasciato nel deserto con una borraccia) in questo caso non lascia scampo all'avversario e gli lascia solo la scelta tra tre modi di morire (annegato, bruciato vivo o divorato dagli squali) tutti abbastanza atroci. Quest?aspetto di Tex ha finito con il perdersi nel corso nel tempo per far posto talvolta ad un Tex fin troppo legalista e secondo me andrebbe recuperato. Forse non te lo ricordi (ma nella storia è comunque detto) ma al termine de ?Il patto di sangue" Tex si era dimesso dal corpo dei Rangers perchè tranne Carson tutti avevano creduto che lui fosse un assassino. Per questo i due amici si separano. In fondo perchè Tex doveva seguire Carson° Che senso avrebbero avuto le sue dimissioni allora? Quanto ai due anni in questione, oggi sappiamo che oltre che a cacciare e rilassarsi, Tex ha trovato il modo di cacciarsi ni guai, come in ?Sul sentiero dei ricordi", ?Furia rossa?" e ?La grande invasione".
  15. Se è per questo, in un'altra storia di Nizzi viene usata l'espressione "Gli faremo vedere i sorci verdi", che risale alla Prima Guerra Mondiale. In genere di è tolleranti con queste espressioni idiomatiche, tenuto conto anche del fatto che se si volesse essere completamente filologi, i personaggi non dovrebbero nemmeno esprimersi in Italiano moderno bensì in quello del tardo 800.
  16. Carlo Monni

    [629/630] L'inseguimento

    Uhmm... Una bella domanda... In effetti nemmeno io ho mai capito perchè Faraci non inserisca Carson nelle sue storie. Forse è semplicemente in fase di "adattamento", oppure il vecchio pard non gli è congeniale, come hai detto tu... Vedremo se in futuro qualcosa cambier?... Non preoccupatevi, vedrete che prima o poi anche Faraci mette in ballo Carson. Comunque Carson compare quasi sempre nelle storie di Tex; di conseguenza mi piace quando si vedono anche gli altri pards. Intendo l'accoppiata Tex - Carson è la più utlizzata di tutte, quindi al vostro posto non mi preoccuperei tanto. :soldatoS: Tra storie pronte ed in lavorazione, devono ancora uscire ben 12 storie di Faraci. In ben 9 di queste c'è l'accoppiata Tex e Carson, in una c'è il quartetto al completo, una (quella breve per il Color) forse vede Tex in solitaria e per l'ultima non saprei, ma la presenza di Carson non mi sorprenderebbeQuindi, state tranquilli.
  17. Carlo Monni

    [463/465] I Sette Assassini

    Tu pensa che io, invece, la vedo in maniera diametralmente opposta: ciò che rende memorabile questa storia sono proprio i personaggi ?sopra le righe?, ?larger than life? come dicono gli anglosassoni. Senza le loro particolarit?, che li rendono, tra le altre cose, una sorta di diavoli incarnati, Jack Thunder sarebbero stati una banda qualunque, priva del bench? minimo fascino. Quanto alla sospensione dell'incredulità, io di certo non voglio convincere nessuno, ma si sa o si dovrebbe sapere, anche se non si ama il genere ?fantastico? che il grado di realismo in Tex non è assoluto e che cose come il soprannaturale e la fantascienza vi hanno pieno diritto di cittadinanza. Per quello che mi riguarda, un pistolero cieco in una scala di credibilit? sta più in alto di uno stregone in grado di evocare demoni infernali o di un riccio alieno che succhia il sangue degli esseri viventi, eppure li ho graditi entrambi.
  18. Carlo Monni

    [463/465] I Sette Assassini

    Confesso di non capire il paragone: questa storia non ha nulla in comune con quelle di Mefisto e compagnia bella, che pure sono parte integrante del mito di Tex. Casomai hanno molto in comune con certi personaggi esagerati dei western all'italiana o di certi film orientali. Tu commetti due errori metodologici, diciamo cosi: 1) Confondi il tempo reale con quello fumettistico. Il fatto che tra l'uscita de "Il passato di Carson" e quella di "I sette assassini" siano passati quattro anni e mezzo non significa che per i personaggi sia passato lo stesso tempo. 2) Dai per scontato che solo perchè noi lettori non avevamo più visto Lena e Donna dal n è 409, lo stesso valesse per Tex ed i suoi pards. In realtà sappiamo che così non ?. All'inizio de "Gli Invincibili " (n. 348), infatti, Carson arriva alla Riserva Navajo proprio di ritorno da una visita alle due donne. Allo stesso modo in "Bufera sulle Montagne Rocciose" (n. 445/446). Carson e Tex si devono incontrare in Nevada dopo un'ulteriore visita del vecchio Kit a Lena e figlia. Perchè escludere che anche il giovane Kit abbia compiuto qualche visita? Di sicuro sappiamo che non si sono più visti da prima di "L'uomo senza passato ", ma non per questo possiamo escludere visite precedenti, così come non possiamo escludere che ci siano state visite tra una storia e l'altra in questi ultimi 14 anni di pubblicazioni (che non sono certo 14 anni di vita di Tex e soci). Dovresti imparare a goderti le storie senza farti troppe domande del genere. e comunque chi ti dice che la scena di Donna che va a svegliare Kit e quella successiva dallo sceriffo di Heaven siano vicine anche temporalmente? Non potrebbe essere già mattina avanzata in quel momento? E in ogni caso, la scena è di molto effetto ed a me personalmente non importa se il saloon avrebbe dovuto essere quasi vuoto. A dirlo è Jack Thunder che è cieco e deve basarsi solo sulla voce. Lui non sa che aspetto abbia Kid Rodelo, ma deduce chi è dalla sua abilità con la pistola e dall'età che dimostra dalla voce , sapendo che Kid Rodelo ha 17 anni. Ovviamente lo sapeva perchè Kid Rodelo è un pistolero famoso ed uno dei motivi per cui è famoso è proprio per la sua giovane età in rapporto alle sue imprese. Carson afferma di averne sentito parlare e la cosa include, mi sembra evidente, la sua età. Arrivi tardi. Qui, a parte una sparuta pattuglia di irriducibili, siamo tutti convinti che Donna è figlia di Carson _ahsisi
  19. Carlo Monni

    [627/628] Salt River

    Mi accorgo solo ora di questa osservazione e rispondo che hai visto male. Riguardati la pagina in questione: si vede benissimo che sia Kit che Carson sparano e difatti sono due i colpi che tranciano la fune. Non hai guardato con attenzione o hai bisogno di un oculista forse? _ahsisi
  20. Mi piacerebbe essere capace di farlo, ma temo si tratti di un'impresa superiore alle mie forze. L'Unica cosa che mi viene in mente è che Oliva intendesse riferirsi al modo in cui è nata questa storia, ovvero che le prime 27 pagine erano state in origine pensate per essere l'inizio di "Salt River" e che decisioni editoriali hanno fatto sè che tu ne scrivessi una nuova continuazione e per "Salt River" un nuovo inizio. A parte che sfido chiunque non fosse al corrente della questione ad accorgersi di eventuali discrepanze, credo che Oliva abbai frainteso il nocciolo della questione ed abbia capito che la stira sia stata riscritta e per questo se la prenda con la cura editoriale. Nel caso fossi stato io, essendomi eventualmente spiegato male, a causare l'equivoco, chiarisco che la storia non è stata affatto riscritta. Quello che è accaduto è che tu sei partito dalle pagine che avevi già scritto per Gomez e d' l' hai imbastito uno sviluppo diverso da quello originariamente pensato, mentre per "Salt River" hai fatto il procedimento contrario, ovvero hai scritto un nuovo inizio che si raccordasse a quanto eventualmente già fatto o almeno pensato. Da quel poco che so, non è procedimento poi così inusuale. Se devo dar retta ad interviste e articoli, non solo ti deve essere già capitato di cambiare idea sullo sviluppo di una storia e portarla verso direzioni diverse da quelle pensate all'inizio, ma era una cosa addirittura se non abituale quantomeno frequente per G. L. Bonelli e Nolitta e quasi mai noi ignari lettori ce ne siamo accorti. Mi ricordo che anni fa raccontasti che dovendo scrivere una storia per Franco Devescovi (che poi dette forfait e rientr? nei ranghi di Martin Mystere per essere poi sostituito dalla new entry Leomacs) e non avendo in mente un soggetto, cominciasti a scrivere delle pagine seguendo l'estro del momento confidando che nel farlo ti sarebbe venuta un'idea su come proseguire. Quelle pagine divennero il prologo della storia "I sabotatori", considerata una delle tue migliori degli ultimi anni e credo che nessuno abbia solo lontanamente pensato che mentre scrivevi quelle pagine tu non avevi ancora la minima idea di chi fosse Mondego e che ci sarebbe stata di mezzo la ferrovia. Mi chiedo che ne penserebbe Oliva di questo modo di sceneggiare. A parte questo, dare 1 ad una storia che pure è piaciuta solo per protestare, a quanto ho capito, con la direzione editoriale, lo trovo assurdo: una storia andrebbe giudicata per quello che è e non per quello che non è stata o avrebbe potuto essere o per presunte colpe del curatore. Temo che questo modo di fare possa pregiudicare la credibilit? di UBC e di Vincenzo Oliva in particolare. Non sto dicendo, sia chiaro, che dovrebbero fare solo recensioni positive, ma che le recensioni, negative o positive che siano, e specialmente i voti dovrebbero avere una coerenza di fondo che qui non si è dimostrata, pena la perdita di autorevolezza.
  21. Ed ora il solito commento da mettere per sicurezza sotto... Molto buoni i disegni di Gomez, anche se non ne sono entusiasta come molti di voi. Molto efficaci le scene iniziali sotto la pioggia ad esempio. Di certo nessuno potr? lamentarsi di un Tex musone, visto che qui, invece, sorride spessissimo. Se Gomez decider? di tornare a disegnare Tex, non me ne lamenter? di certo. _ahsisi
  22. Prova ad immaginare la scena o meglio a metterti nei panni di quel ragazzo: sei poco più di un bambino, orfano, con altri due fratellini e una madre completamente accerchiato dagli indiani, sulle cui intenzioni non hai dubbi, vedi arrivare un uomo che mette a repentaglio la sua vita per salvare te, i tuoi fratelli e tua madre da una ben triste sorte. Sai benissimo chi è quell'uomo... è uno dei rapinatori della banca. Non è un eroe ma in quel momento ha scelto di salvarti mettendo a repentaglio la sua vita. Poi arriva un ranger, Tex, tu non lo conosci ma sai che rappresenta la legge. Salva tutti ma fa una domanda al bandito... tu sei un ragazzetto in gamba, capisci che per il bandito che aveva messo a repentaglio la sua vita per salvarti sarebbero guai grossi se il ranger scoprisse chi è veramente... tu in quella situazione non avresti fatto proprio niente per sdebitarti?Sicuro che una scena del genere risulta poco credibile? Probabilmente Jack, nei panni del ragazzo salvato, avrebbe chiesto al ranger di farlo impiccare! Mi sa di sè a questo punto.
  23. Carlo Monni

    [627/628] Salt River

    Ma veniamo ad un vero e proprio commento da parte mia. Non so quanto sia necessario ormai, ma mettiamo pure lo? Venendo ai disegni, devo dire che Andreucci è stato fantastico, non si può dire di meno. I volti dei pards sono sostanzialmente azzeccati, anche se suscettibili di miglioramento. Semplicemente stupenda la panoramica di pag. 52 di "una donna in ostaggio", che ha ispirato a Villa la copertina. Un ottimo acquisto che si spera di rivedere presto all'opera. clap
  24. Carlo Monni

    [627/628] Salt River

    Permettimi solo un paio di commenti: 1) Non esiste un obbligo di concludere le storie entro la fine del secondo albo. Esiste piuttosto una direttiva (che io condivido al 100%, le storie spezzate mi davano i nervi anche quando ero bambino) di fare storie di lunghezza pari o multipla di 110 pagine, direttiva che è stata adottata per motivi di opportunità pratica ma che può essere disattesa occasionalmente concordando la cosa col supervisore. Nulla vieta (e si sa già che ce ne saranno in futuro) di fare storie di tre o più albi. L'Unica cosa che lo sconsiglierebbe è semmai il fatto che i disegnatori moderni sono, in genere, molto lenti e per produrre storie lunghe ci vuole quindi molto tempo (strano eh? ) 2) Per quanto riguarda Boselli e Manfredi, il finale frenetico è una sorta di marchio di fabbrica indipendente dal numero di pagine previsto per la storia. Se non mi credi, vatti a rileggere i finali di "Golden Pass" e "Buffalo Soldiers" la prima lunga più di tre albi e la seconda più di due e dove l'azione finale è comunque concentrata nelle ultime 15/20 pagine. Ruju e Faraci hanno, invece, detto più volte che per loro la lunghezza ideale di una storia di Tex è proprio 220 pagine. In che senso, scusa? Davvero non l'ho capito. Uhm? ammesso e non concesso che soia sopravvissuta, non vedo che cosa potrebbe fare Bethanie Walsh in un eventuale ritorno, Se deve tornare qualche donna, io continuo a votare per Lena e Donna ed in subordine per Lupe Velasco e Manuela Montoya.
  25. Carlo Monni

    Il 2013 Di Tex!

    Non capisco il senso del veto che c'era su questi personaggi, francamente. Tu Carlo ne conosci il motivo è Pura e semplice idiosincrasia personale verso i personaggi per quanto riguarda Lefty e soci. Per Yama e Mefisto, credo che sia dipeso in buona parte dalle reazioni alla pessima (almeno dal secondo albo in avanti) storia del ritorno di Mefisto.
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