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TWF - Tex Willer Forum

Carlo Monni

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  1. Questo, mi sembra il luogo adatto per raccontare un aneddoto riferito da Sergio Bonelli nel giugno 2011 nel corso di un incontro (un o degli ultimi, purtroppo) col pubblico. Se l'ho già riferito, perdonatemi: l'età avanza e l'Alzheimer incombe. Quando nel 1975 circa si fece chiaro che G. L. Bonelli doveva rallentare il ritmo con cui scriveva a farsi affiancare da un altro sceneggiatore, Sergio cominciò a guardarsi intorno. Scartati, per vari motivi, gli autori che già lavoravano per lui, propose al padre due veterani della concorrenza, ovvero due colonne dell'Intrepido e "Il Monello", che erano anche due vecchi amici di GLB. Uno era Luigi Grecchi e dell'altro, purtroppo, non ricordava il nome. A mia precisa domanda escluse che si trattasse di Antonino (in arte Anthony) Mancuso, creatore di personaggi indimenticabili per quelli della mia generazione come Billy Bis, Cristall e il ladro gentiluomo Ghibli. Il che lascia presupporre che lo sceneggiatore a cui alludeva Sergio fosse Angelo Saccarello, altro pioniere del fumetto italiano e creatore anche di serie western (tra cui Kansas Kid, personaggio praticamente coetaneo di Tex, disegnato da Carlo Cossio ed altri, a cui collabor? anche un giovane Giovanni Ticci), ma ormai non potremo mai saperlo. Luigi Grecchi, un gigante ingiustamente dimenticato del fumetto italiano, era stato il creatore di parecchie serie western per la casa editrice Universo tra cui i più amosi sono: Rocky Rider (per i disegni prima di Mario Uggeri e poi di Loredano Ugolini), i Laramy della Valle (realizzata da Erio Nicol'), Lone Wolf e I Due dell'Apocalisse (originariamente disegna ti da Fernando Fusco e poi da Gino Pallotti). Sarebbe stato, quindi, sicuramente adatto a scrivere Tex. GLB però nicchiava su entrambe le candidature, avanzando obiezioni del tipo: "Si, è bravo, ma è abituato a scrivere storie brevi, non so se si trover? bene a scrivere storie lunghe come quelle di Tex". Alla fine, esasperato, Sergio propose se stesso ed il padre disse di si. La mia impressione fu che Sergio volesse sottintendere che quello che il padre voleva fosse uno sceneggiatore che potesse controllare facilmente e che temesse che Grecchi e gli altri sarebbero stati troppo indipendenti per i suoi gusti. In ogni caso a me rimane il rammarico di non aver visto Grecchi, autore che tanto mi aveva divertito quando ero un bambino e da ragazzino, alle prese con Tex.
  2. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 09] La Pista Degli Agguati

    Quella specie di arma, sono le Bolas: Tex (da quel che sappiamo) vi si è imbattutto tre volte: - nella storia "La Voce Misteriosa" dove lo scimmione tagliatore di teste si divertiva a farle roteare e atterrare il cavallo di chi fuggiva, dopodich? estraeva lo spadone e zac. - in questo maxi utilizzato dal traditore - infine nel Texone "Patagonia" (decisamente di casa) come strumento di arma nella caccia Chi se lo ricordava oltre a me? _ahsisi Indovina.
  3. Carlo Monni

    Tex Secondo Nizzi

    Rispondo solo a questa affermazione. Nizzi, nel libro di Guarino d'accordo con quanto scritto in una lettera che mi aveva indirizzato circa un anno fa, tacita come "leggenda internettiana" la notizia dell'esistenza della "lettera" lasciata da G. L Bonelli sul come far ritornare in vita Mefisto. Effettivamente tale "lettera" o "soggetto" scritto che dir si voglia non è mai esistita ( anche perchè Bonelli non si serviva di soggetti ). Per il resto Nizzi si sofferma su due o tre pagine del libro parlando di svariate altre cose, compreso l'aneddoto relativo al finale della vicenda che fu modificato, e per me possiamo concludere che le cose andarono così come le raccont? a suo tempo Boselli, senza eccessivo contrasto con la versione di Nizzi, a cui, al limite, giunse il famoso suggerimento della metempsicosi non solo dell'anima ma anche del corpo. Il numero 501, a parte questa idea cardine, resta peraltro tutto nizziano.Se parliamo della sceneggiatura, siamo d'accordo, ma per il resto ci sarebbe da discutere. Boselli su questo stesso forum fu molto chiaro: l'idea per far resuscitare Mefisto era di G. L. Bonelli che lasciò scritto (un appunto o qualcosa di simile, suppongo) di usare la stessa idea che lui aveva avuto per la sceneggiatura di un film sul ritorno di Cagliostro mai realizzato, ritorno dalla tomba che avveniva esattamente nel modo descritto in "Mefisto". Boselli trov? quest?appunto quando divenne chiaro che GLB non avrebbe mai potuto scrivere quella storia e gir? l'idea alla Redazione e questa la gir? a Nizzi. Peraltro la paternit? dell'idea è attestata anche da Sergio Bonelli che nell'introduzione (caso più unico che raro) all'ultima storia del padre su Tex n. 364 accennava al fatto che il padre progettasse il ritorno di Mefisto. Quanto a Nizzi, quando afferma: ?A me non è stata consegnata nessuna lettera e non mi risulta che tale lettera sia mai esistita. Sono leggende metropolitane.? dice la verità, perchè una lettera in quanto tale effettivamente non è mai esistita, ma al tempo stesso glissa elegantemente sull'?origine dell'idea. Se non altro non afferma, come ha fatto in altre occasioni, che l'idea era solo e soltanto sua. Su una cosa, comunque, siamo tutti d'accordo e cioè che il primo albo fosse decisamente ben scritto, bello ed avvincente. Peccato che dal secondo in avanti la qualità decresca in proporzione geometrica fino a sfiorare il ridicolo. Era partita molto bene ed è diventata una storia simbolo della decadenza nizziana, almeno per me.
  4. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 09] La Pista Degli Agguati

    Dispiace anche a me, il Texone "Verso l'Oregon" è veramente memorabile. Speriamo che nel futuro cambi idea riguardo la sua presenza su Tex. A Lucca Manfredi ha detto a me e ad un gruppetto di fans riuniti davanti allo stand Bonelli che gli è stato chiesto un soggetto per un Maxi e che ci stava ragionando sopra. Da quello che ho capito, scriver? altre storie di Tex se gliele chiederanno ed ha anche detto che si trova bene a lavorare con Boselli come curatore. Credo che non sia stata una risposta diplomatica perchè in quella chiacchierata Manfredi non ha risparmiato giudizi impietosi su altre questioni, che non riporto per ovvi motivi. D'altro canto, trovo difficile fare troppe osservazioni sui una sceneggiatura di Manfredi una volta approvato il soggetto. Boselli non può nemmeno rimproverargli i finali affrettati, perchè sono anche un suo marchio di fabbrica. Quanto a Boselli, lui definisce Manfredi una risorsa per Tex e l'unico limite ad affidargli nuove storie, se ho capito bene, starebbe esclusivamente nella necessit? oltre che nella disponibilit? di Manfredi stesso. Ora che sta aumentando il numero di storie da scrivere, con Maxi a storie multiple, Color con storie brevio e ben quattro Texoni nuovi da programmare, questa necessit? esiste sempre di più e secondo me ricorrere a Manfredi sarà inevitabile. Personalmente non sarei affatto sorpreso s e uno dei prossimi Texoni fosse affidato a lui.
  5. Carlo Monni

    Tex Secondo Nizzi

    Purtroppo ancora non possiamo parlarne apertamente per evitare di spoilerare troppo e di conseguenza rovinare la sorpresa ai tanti che ancora non hanno letto, Ed ?, infatti, il motivo per cui sono stato volutamente vago. Lo stesso Guarino mi ha detto di essere stato colto completamente di sorpresa quando Nizzi gliel'ha detto. Ovviamente hai ragione. Resta il fatto che io ho sempre sostenuto da molto prima di leggere il libro (che ho letto in anteprima in pdf proprio come te) che il Nizzi post crisi e fino al 2002 (parliamo di anni di pubblicazione, tanto per evitare equivoci) avesse sè perso la vena creativa ma quando aveva un soggetto valido riusciva comunque a sfornare prodotti dignitosi grazie al suo mestiere. Dopo il 2002 anche questo non era più vero: le sceneggiature mostravano sempre più magagne anche quando l'idea di base era valida. Nel migliore dei casi erano solo stanche e/o noiose, nel peggiore erano storie illeggibili o infarcite di soluzioni narrative comode e piene di buchi logici. Quanto ho appreso dal libro convalida, a mio parere, la mia idea. Con tutto il rispetto, quello che sta scritto nel libro è comunque la versione di Nizzi, a me piacerebbe poterla mettere a confronto con quella degli altri interessati. Sulla genesi di "Mefisto", ad esempio, Boselli racconta una storia ben diversa e lo stesso fa Villa per "L'uomo senza passato". A chi dovremmo credere? Per deformazione professionale io sono sempre diffidente sui resoconti che provengono da una sola fonte. Ciò non vuole dire che non credo a quello che dice Nizzi, ma solo che quando so che esistono versioni differenti della stessa cosa io ci vado con i piedi di piombo. Allo stesso modo quando il leit motiv delle giustificazioni è sempre e comunque: ?Io avrei voluto fare cosi e così ma Tizio o Caio me lo hanno impedito?. Concedimi un minimo di diffidenza. Su questo ci puoi scommettere. Non vedo l'ora.
  6. Carlo Monni

    Tex Secondo Nizzi

    Vorrei adesso commentare anch?io il libro. Inizio col dire che è davvero ben fatto e penso che qualunque vero fan di Tex dovrebbe averlo a prescindere da cosa pensa di Nizzi come autore. Abbiamo una vera miniera di aneddoti che svelano interessanti retroscena sulla genesi di tutte le storie di Nizzi che è comunque gradevole da leggere, anche se non bisogna mai dimenticare che si tratta pur sempre di un punto di vista per così dire interessato (noi avvocati siamo abituarti a prendere sempre cum grano salis le dichiarazioni favorevoli a chi le pronuncia ). Personalmente ho trovato informazioni che non conoscevo e conferme a sospetti che avevo. In particolare mi hanno interessato molto i retroscena della famosa crisi creativa di Nizzi ed i motivi che ne sarebbero alla base. Diciamo che ho sempre pensato che fosse un errore costringere Nizzi a mollare Nick Raider e quello che lui stesso afferma non fa che confermare quel che pensavo. Interessante anche lo scoop, diciamo così, che d' sui soggetti delle sue storie uscite dal 2005 in avanti (a parte un paio di eccezioni). Spesso avevo pensato che i soggetti non fossero male ma che l'esecuzione fosse pessima (insomma: buone idee ma mal realizzate) ed ora capisco il perchè. Il solo difetto che posso rimproverare a Nizzi (e che peraltro ha dimostrato in ogni sua intervista o apparizione pubblica) è la tendenza ad essere troppo autoindiulgente e scaricare le colpe sugli altri ed a non riconoscere appieno i propri torti. Nulla di male, siamo tutti un po' così, basta non esagerare. Un rimprovero ce l'ho anche per Roberto Guarino, che è troppo prodigo di lodi ed esagerato nell'uso del termine capolavoro e finisce per risultare stucchevole almeno per chi, come me, non lo conosce, e non sa che questo rientra nel suo stile. _ahsisi Per il resto, rinnovo l'invito a comprarlo a chi ancora non l'avesse fatto.
  7. Carlo Monni

    Tex Secondo Nizzi

    Leggo solo ora e rispondo a queste due osservazioni: Attento, in questo forum c'è gente che sentendoti dire una cosa simile ti crocifiggerebbe. :asd:Lungi da me crocifiggere qualcuno per quel che pensa, ma mettere a supervisionare Tex un uomo di 74 anni la cui idea di fumetto era già antiquata 20 anni fa e che negli ultimi dieci anni ha scritto storie che definire pessime è far loro un complimento, sarebbe un vero disastro. Anche per questa. :asd: :asd: Sui gusti in genere c'è poco da discutere, io stesso ho detto che in assoluto c'è più di uno sceneggiatore di fumetti che mi piace più di G. L. Bonelli e lo ribadisco tranquillamente. Detto questo, però, trovo davvero incomprensibile che uno che legge Tex non abbia nella sua top ten delle migliori storie di Tex almeno una storia scritta dal creatore del personaggio.
  8. Carlo Monni

    [12] [Almanacco 2005] Il Fuggitivo

    Giusto per fare chiarezza, Civitelli è intervenuto, per motivi di scadenze, solo a fare le matite delle ultime 35 pagine. Le matite delle pagine precedenti e tutte le chine sono di Rossano Rossi.
  9. La Nazione Navajo, questo è il suo nome ufficiale, è un'entit? politica autogovernatesi . I suoi rapporti con gli USA sono regolati dal trattato del 1868 ed i successivi emendamenti e dalla Costituzione Navajo del 1989. In sostanza la Nazione Navajo ha la quasi totale giurisdizione sul suo territorio. Dal 1989 si è data un governo basato su quello degli Stati Uniti con un Presidente ed un Vice Presidente eletti ogni 4 anni (l'ultima elezione si è tenuta nel 2010) ed un Consiglio che rappresenta le suddivisioni locali. Il territorio è suddiviso in cinque Agenzie (Chinle, Eastern Navajo, Western Navajo, Fort Defiance, Shiprock) con altrettante sedi del Bureau of Indian Affairs, che a loro volta sono suddivise in Capitoli per un totale di 110 che esercitano le funzioni amministrative locali. I rapporti con Governo Federale sono tenuti grazie ad una Lobby che la Nazione mantiene a Washington. I Navajo sono sia cittadini degli Stati Uniti che cittadini dei tre Stati in cui si estende e come tali possono votare ed essere eletti nelle elezioni federali e locali. La sede attuale di Governo e Consiglio è Window Rock. L'ordine interno è mantenuto dalla Polizia Navajo per i crimini commessi all'interno della Riserva da Indiani contro Indiani e dal FBI per gli altri. Il Governo navajo sta cercando un accordo con il Governo Federale per avere la piena giurisdizione su tutti i crimini ordinari da chiunque commessi nel suo territorio. La giustizia è amministrata dal sintema giudiziario Navajo o da quello Federale a seconda dei casi. Per saperne di più?http://en. wikipedia. org/wiki/Navajo_Nation e link collegati.
  10. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Esattamente. Quello che contesto a Ymalpas, infatti, non sono i suoi gusti, ci mancherebbe, ma il suo assolutismo e quella che sembra una sorta di pretesa di essere portavoce di una maggioranza, pretesa peraltro smentita quantomeno in questo forum. Che è quello che intendo anch?io. Se mi chiedi di scegliere, diciamo tra Andreucci e Font, ti risponder? senza esitazioni Andreucci, ma non perchè Font non mi piaccia o perchè non lo ritenga bravo, semplicemente il modo di disegnare di Andreucci mi piace di più. Io e te siamo stati spesso in disaccordo su diversi punti, ma qui ci intendiamo perfettamente.
  11. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Giudicare è ovviamente legittimo, ma alla fin fine tutto dipende dai gusti personali. Chi ama solo un certo tipo di disegno non può che rimanere spiazzato da disegnatori come Font, Mastantuono ed in certa misura anche i Cestaro che si allontanano dai modelli classici o li reinterpretano a modo loro. Chiaro, ad esempio, che Font è lontano dagli stilemi di un Galep, tanto per fare un nome significativo per Tex, e a questo punto dipende dal lettore se è in grado di accettarlo o meno. Dire che tra Civitelli e Font c'è un abisso è un'affermazione che può essere interpretata in un modo od in quello opposto a seconda che amiate un certo modo di disegnare od un altro. Da parte mia, vedo due disegnatori diversi ma pur sempre bravi. Chiaramente ne preferisco uno ma non per questo dico che col secondo la qualità artistica si abbassa notevolmente. A Lucca ho sentito un disegnatore bonelliano (di cui ovviamente non farà il nome perchè si dice il peccato non il peccatore) criticare la recente evoluzione dei Cestaro ritenendo quel tipo di stile non adatto a Tex. Io non ero d'accordo, ovviamente, ma non potevo che prendere atto del suo pensiero. Questo per dire che anche i professionisti del settore hanno le loro idee. Ci sono lettori a cui se gli fosse prospettata l'idea di un Texone disegnato da Paolo Bacilieri alzerebbero le mani scandalizzati ed altri (tra cui io) che non vedrebbero mai Bacilieri come disegnatore ?Regolare? ma l'esperimento di un Texone lo vedrebbero con curiosità. Piaccia o non piaccia a Ymalpas, ribadisco che negli ultimi 12 mesi, il solo disegnatore che mi abbia veramente deluso è Ortiz. Chiaro che qualcuno mi sarà piaciuto di più e qualcuno di meno, ma alla fin fine ho trovato la media elevata, ovvero tra il 7 e l'8. Mi ritengo soddisfatto. P. S. Per Ymalpas: io sono miope, sarà per questo che non vedo tutta questa differenza tra i disegni che hai postato e quelli che Font realizza per Tex? :malediz...
  12. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Una domanda: ma da dove ti vengono tutte queste certezze sulle date di pubblicazione, specie di storie che non sono ancora nemmeno state scritte? Hai alla SBE una talpa migliore della mia? A prescindere dai tuoi gusti personali, che non sempre condivido (e ne riparleremo tra poco), hai dimenticato la possibilità che una o più di queste storie possa essere dirottata su un Maxi (Danubio mi aveva detto che non era certo che la sua storia fosse pubblicata sull'Almanacco quando l'ho incontrato a Reggio Emilia nell'aprile scorso e solo ora capisco cosa poteva esserci dietro) e quindi apparire prima. In questo caso, io sceglierei la storia di Scascitelli, che come esordiente meriterebbe una pubblicazione già nel 2014. Le tre storie che appariranno nel primo semestre sulla serie regolare sono già pronte. Per il semestre successivo, quella di Acciarino è praticamente certa, Dotti dovrebbe finire entro l'estate (? già quasi alla fine del secondo albo). L'unico dubbio serio riguarda la sesta storia. Al momento, i soli candidati possibili sono Bruzzo (su testi di Faraci) di cui non so a che punto sia, e, appunto Ortiz, che credo sarà tenuto come Jolly in caso di necessit?. Garcia Sejias in caduta libera? Mio Dio, ma che gusti hai? :shock: Il maestro argentino è ancora bravissimo ed io non ho proprio nulla da criticare ai suoi disegni. clap Te l'ho già detto: fidati solo dei tuoi occhi e non delle opinioni altrui. Chissà che Fernandez non ti stupisca in positivo. Certo che con i gusti che dimostri sarebbe un'impresa ardua comunque. Discussi da chi? Da te a quanto vedo. :malediz... Da quando in qua usi il plurale maiestatisè Forse sarà deluso da alcuni Maxi , ma i disegnatori della serie regolare di cui sono al corrente mi piacciono tutti. Quanto agli Almanacchi, non ho nulla di particolare cui lamentarmi: Danubio e Repetto, tutto sommato mi piacciono. Chi può negarlo?Resto del parere che tu sia troppo severo e negativo. _ahsisi
  13. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Capisco il tuo punto di vista, Ymalpas, ma io la vedo diversamente. Quest?anno tra serie regolare (compreso il finale de "I sabotatori") , Almanacco, Texone, Color e Maxi abbiamo avuto 10 storie di Tex, 11 se contiamo anche quella breve sul Corriere della Sera. Dei dieci disegnatori coinvolti 6 li piazzo in una scala da 8 a 10 (in ordine di apparizione (Leomacs, i Cestaro, Garcia Sejias, Civitelli, Font e Del vecchio), a tre do un buon sette (Danubio, Cossu, Repetto) e solo ad uno do un'insufficienza piena (ovvero Ortiz). Un solo disegnatore su dieci lo posso sopportare. _ahsisi L'anno prossimo, poi, con la presenza sicura di Ticci, Venturi, Andreucci, Mastantuono, Filippucci, Gomez, Acciarino e la più che probabile presenza di Bruzzo e Dotti andremo anche meglio. Rimane l'incognita Fernandez, che potrebbe stupirci in positivo. In sostanza si tratta sempre di uno o due disegnatori su 10 ogni anno. Posso sopportarlo almeno fino al momento, inevitabilmente non troppo lontano, in cui i suddetti disegnatori dovranno lasciare lo staff. E in ogni caso quel tipo di presenza non è sufficiente a giustificare la tua grave affermazione per cui Tex sarebbe una serie mediocre a livello grafico, che io trovo assolutamente errata ed inaccettabile. Criticami pure le storie se vuoi, cerca il pelo nell'uovo se ti va, ma non dirmi che il livello globale dei disegni è mediocre perchè questo non è vero. -_nono Se però cerchi un supporter per una campagna per pensionare Ortiz, non hai bisogno di convincermi. _ahsisi
  14. Carlo Monni

    Qualit? attuale dei disegni

    Mentre sull'ultimo Ortiz la pensa esattamente come lui, su quest?ultima affermazione mi sento di ribattere vigorosamente. Tex una serie graficamente mediocre? Ma quando mai? Tex è forse la serie Bonelli con la miglior squadra di disegnatori. Ci sono indubbiamente disegnatori in altre serie migliori di qualche singolo disegnatore di Tex, ma come squadra nessun'altra serie gli sta alla pari. Mediocre? Non mentre c'è Ticci, che a oltre 70 anni è in forma come nel 1967, anche se ha modificato il suo stile, ed è ancora una spanna sopra gli altri. Sono Mediocri Civitelli, Villa, Venturi, Andreucci, i Cestaro, Rossi, Milano, Del Vecchio, Filippucci, Piccinelli, Leomacs, Frisenda, Gomez, Dotti (e ci aggiungo Bruzzo, Suarez, Danubio e Ginosatis che hanno fornito una prova più che convincente a parer mio)?Se questa è mediocrit?, ben venga. La verità è che Ymalpas accusa la serie di essere graficamente MEDIOCRE perchè non sopporta una manciata di disegnatori come Ortiz, Font, Repetto e forse pure Mastantuono. Anche ammettendo che abbia ragione su di loro (ed io, ad esempio su Font e Mastantuono la penso molto diversamente da lui, a riprova che non tutti i gusti sono uguali), sarebbero sempre 4 disegnatori su un totale di 23, ovvero circa il 17%. Un po' poco per definire mediocre il reparto grafico di Tex. Io rispetto il fatto che ognuno ai suoi gusti e che il disegnatore che piace ad uno, può non piacere ad altri, ma quel ?mediocre? non riesco proprio a mandarlo già. Se qualcuno me lo chiedesse, gli direi che Arturo Lozzi, Alessandro Bocci e Marco Santucci mi piacciono più di Font, Mastantuono e Danubio, ma la squadra di disegnatori di Tex resta comunque migliore di quella di Dampyr. Riflettiamo prima di fare certe sparate. :malediz... _thia- -_nono
  15. Carlo Monni

    Domande A: Claudio Villa

    Auguri anche da parte mia, caro Claudio.
  16. Carlo Monni

    Titoli Di Lavorazione

    Grazie carlo, ne ero a conoscenza, Ruju aggiorna periodicamente il suo sito e io lo tengo d'occhio Ok ma forse c'è un equivoco: io parlavo del titolo di lavorazione dell'intera storia, tu sembri parlare solo del titolo del secondo albo Da quello che mi ha detto Ruju, lui aveva , per convenienza, le due parti della storia (ovvero i due albi) ?Santa Esperanza 1° e ?Santa Esperanza 2?. Boselli (me l'hanno confermato sia lo stesso Boselli che Ruju) ha scelto il titolo ?Le catene della colpa? Quanto al titolo del secondo albo? Bravo. ::evvai::
  17. Carlo Monni

    Titoli Di Lavorazione

    Nel caso la cosa ti interessi, il titolo di lavorazione della storia di Ruju e Ortiz in uscita tra meno di dieci giorni era "Santa Esperanza", informazione fornitami da Ruju in persona.
  18. Carlo Monni

    Galleria Di Ivo Milazzo

    Allora suppongo che anche tu speri che Berardi si dia una mossa e lo scriva quel benedetto incontro tra Tex e Ken Parker e che sia proprio Milazzo a disegnarlo. A parte questo, neanch?io avrei nulla in contrario ad affidargli un Maxi od un Color.
  19. Carlo Monni

    Galleria Di Alessandro Nespolino

    Io non sarei così pessimistaAnche se è vero che Nespolino è stato "distaccato" prima a disegnare tre numneri di Shanghai Devil e poi a realizzare graficamente la nuova serie di Gianfranco Manfredi, ma da nessuna parte ho letto che non torner? a disegnare la sua prima storia di Tex di cui ha già fatto ben 68 pagine. Io confido, trale altre cose, che alla SBE non vogliano nbuttare 68 pagine disegnate e 220 pagine di sceneggiatura che hanno già pagato . A questo punto, perchè non chiedere chiarimenti a Boselli?
  20. NIente, perchè quelli bruciati non sono n° i soldi della Banca di San Antonio, n° quelli rubati all'Esercito, ma il bottino di Bargain, il padrone di Los Buitres. Sei stato un pò disattento.
  21. Beh.. se non tre almeno due credo ci possano stare."I due volti della vendetta" ne contiene due, quindi è una cosa che si potrebbe fare, se poi ci sono delle motivazioni di tipo tecnico o editoriale che non lo permettono allora ce ne faremo una ragione. Ma chi ha detto che 3 storie di 110 pagine non ci possono stare? La lunghezza standard del Maxi finora è stata di 328 pagine. Per farci stare 3 storie di 110 pagine basterebbe portare le pagine a 336, ovvero aggiungere solo 8 pagine. Peraltro, su 16 Maxi usciti finora, ce ne sono ben 6 che hanno una foliazione pari o superiore a 336 pagine (e solo due hanno avuto meno di 300 pagine), quindi la cosa si può fare benissimo e trattandosi di Tex, senza aumenti di prezzo, ci scommetterei.
  22. Chiaramente anch?io la vedo come West10, Ulzana e Ted. Preciso che per poco più di 10 anni Tex è stato scritto da due soli sceneggiatori ed io la qualità la vedevo esclusivamente nelle storie scritte da uno solo, che peraltro era quantitativamente minoritario. Non è il numero degli sceneggiatori ad essere garanzia di qualità. Quanto all'aver perso certe caratteristiche del Tex del G. L. Bonelli, questo è aperto all'interpretazione, ma c'è da dire che i vari autori, per quanto bravi siano, hanno comunque la loro personalit? ed è inevitabile che vengano fuori. A mio parere gli autori attuali (Boselli, Ruju, Faraci e Manfredi) hanno rispettato il personaggio, ma non pretendo di convincere nessuno. La possibilità di vedere la versione che di Tex potrebbe dare questo o quello sceneggiatore secondo me non va persa.
  23. La penso allo stesso modo e secondo me prima o poi ci arriveremo. Sei decisamente più buono di me. Beh?avresti ragione se questa fosse stata davvero l'idea originale. La triste verità è che, nonostante quel che dice Sergio Bonelli nel suo redazionale in "Oklahoma", il formato Maxi è nato per collocare storie che Sergio Bonelli non voleva, per questa o quella ragione, sulla serie regolare, storie che talvolta sono rimaste nel cassetto per anni prima di essere pubblicate (dopo, peraltro, essere state pagate ai rispettivi autori). Solo a partire dal sesto Maxi sono cominciate ad apparire, salvi un paio di casi, storie pensate per essere pubblicate direttamente l' ma realizzate da autori di testi e disegni dello staff regolare. Boselli sta cercando di rendere effettiva quella che doveva essere la filosofia del Maxi chiamando sceneggiatori estranei allo staff. Ci vorr? tempo per vedere i frutti di questo lavoro, ma io mi auguro che riesca bene.
  24. Carlo Monni

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Beh? tanto per cominciare all'epoca i Texoni erano rigorosamente realizzati da disegnatori esterni allo staff e non vanno quindi contati, poi c'è da dire che effettivamente i disegnatori moderni sono decisamente più lenti. Non c?entra, se non marginalmente, il fatto che alcuni disegnatori abbiano anche impegni extra Tex . I fratelli Cestaro, comunque, non lavorano anche per Dylan Dog, ma ne stanno semplicemente realizzando una storia, pare su espressa richiesta del curatore Giovanni Gualdoni. Finito quest?impegno torneranno su Tex dove, peraltro, la loro produttivit? non è mai stata elevata, se vogliamo usare un eufemismo (quasi tre anni per fare 220 pagine in due). Che dire di Pasquale Frisenda che dal 2009 di pagine ne ha fatte 160 circa? D'altro canto Alfonso Font e Corrado Mastantuono, pur lavorando anche per altri editori, garantiscono rispettivamente 15 e 10 pagine al mese. La verità, ahimè è che per garantire la necessaria produzione oggi sono necessari non meno di 18 disegnatori e che averne di più garantisce una certa tranquillit?. Per la cronaca, Tex avrebbe in teoria 28 disegnatori (contando per uno i Gemelli Cestaro), ma non tutti sono al lavoro al momento. I Cestaro si sono concessi una ?Vacanza? su Dylan Dog. Andreucci è o sta per mettersi al lavoro su una storia di 46 pagine per il mercato francese che dovrebbe terminare verso la fine di gennaio. Gomez si è preso un anno sabbatico per lavorare su altri progetti. Nespolino ancor prima di essere pubblicato è stato dirottato prima su Shanghai Devil e poi a disegnare il primo numero della nuova serie di Manfredi lasciando incompiuta a pag,. 68 la sua prima storia di Tex. Di Suarez non si hanno notizie. Altri disegnatori, come Villa e Milano, hanno una produttivit? alquanto ridotta. Insomma, un parco disegnatori ampio è davvero una necessit?.
  25. Entrambi le due opzioni sono, secondo me, impercorribili da parte della SBE, ti spiego il perchè:1) Un fumetto (ed un prodotto in generale) per essere venduto bene e non perdere lettori deve poter contare su alcuni punti fermi. Uno di questi è sicuramente l'uscita in edicola a scadenze programmate. Se tu sai che ogni anno esce il Maxi tu lo aspetti e lo compri, se le uscite cominciano ad essere saltuarie, con periodi che variano notevolmente di anno in anno e magari non ogni tot mesi i lettori si disaffezionano, una quota consistente non bader? più a quando esce e molti neanche si accorgeranno più che il Maxi successivo è uscito. In sostanza numero dopo numero si perderanno un sacco di lettori.2) Se tu spendi i tuoi bravi 6,30 per circa 300 pagine ogni anno vuoi all'incirca lo stesso numero di pagine. Tu spenderesti 6,30 il prossimo anno per un Maxi di 220 pagine ad esempio? E non vale la regola di abbassare o alzare il prezzo a secondo del numero di pagine offerte in un anno. Il mercato vuole certezze.Le osservazioni di West10 sono precise, pertinenti ed assolutamente condivisibili. Molto spesso da parte degli appassionati si dimentica il lato commerciale o comunque pratico della questione, il che è ance comprensibile perchè l'appassionato non può essere addentro a certi meccanismi. Cominciamo dal numero di pagine. Innanzitutto una nota tecnica: il formato più adatto per la stampa è quello cosiddetto ?in sedicesimo?, ovvero in blocchi di 16 pagine ciascuno. Si può stampare anche ?in ottavo? o, se necessario, ?in quarto?, ma in quest?ultimo caso i costi di stampa sarebbero troppo alti per renderlo conveniente ed è in genere riservato solo alle copertine. Ne consegue che qualsiasi pubblicazione avrà in genere un numero di pagine multiplo di 16 e solo occasionalmente di 8. Questo già di per se rende impraticabile l'idea di un Maxi con una storia di 163 pagine: l'albo dovrebbe avere almeno 168 pagine o, meglio ancora 176, ma ci si dovrebbe porre il problema con cosa riempire le pagine in eccesso. Nel caso si scegliessero dei redazionali bisognerebbe pur pagare chi li fa. Inoltre la pubblicazione si chiama Maxi Tex e non terrebbe fede al suo nome se avesse una foliazione appena di poco superiore ad un albo regolare. Molto meglio restare alla lunghezza standard ovvero pari a tre albi della serie regolare, con un prezzo che è comunque inferiore del 30% a quello di tre albi messi insieme Anche perchè una riduzione a 220 pagine farebbe scendere di poco il prezzo: forse di un euro o un euro e 20. Che senso avrebbe far spendere 5 Euro e 30 per 220 pagine quando per 6 e 30 se ne avrebbero almeno 100 in più? Parlando della periodicità, anche farla diventare irregolare non sarebbe una buona mossa. In primo luogo gli editori hanno bisogno di tempi certi: lasciare agli autori tutto il tempo che vogliono significa non avere più scadenze certe. Nel mio lavoro io do i miei migliori risultati quando ho delle scadenze da rispettare. Se mi dicono: consegna quando vuoi, finisce che un determinato lavoro lo trascuro in favore di altri. Se al contrario mi impongono di consegnare entro una certa data, io magari lavoro anche la sera, ma rispetto la consegna. Per gli sceneggiatori ed i disegnatori non è certo diverso. Dal punto di vista degli editori, dei distributori e perfino dei lettori la puntualit? e l'affidabilità delle uscite è importantissima. Ken Parker vendeva bene, ma quando ha cominciato ad uscire quando volevano gli autori non c'è stata qualità che tenesse, il personaggio nelle sue varie incarnazioni editoriali ha perso la sua nicchia di mercato. Insomma: bocciatura completa delle proposte di Texas Kid. Non volermene. Non è che tu abbia del tutto torto è proprio che dal punto di vista pratico i tuoi suggerimenti non sono, scusa il gioco di parole, impraticabil.
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