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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    La risposta sta nel mezzo: il Milk River scorre davvero tra il Montana e l'Alberta e la parte di fiume che si trova a nord del 49° parallelo, confine settentrionale degli Stati Uniti sin dal 1846, è territorio canadese ma Shelby è effettivamente in Montana e quindi Nolitts si è preso una licenza. Poca rispetto a qundo GLB aveva addirittura "ceduto" l'Alaska al Canada ai tempi de "Il tranello"..
  2. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Infatti. Sarebbe bastto leggere l'anteprima del n. 3 in quarta di copertina per capire che avverrà proprio lì.
  3. Carlo Monni

    [282/283] Un Mondo Perduto

    Speriamo che si ricordi di parlare anche dei miei.
  4. E perchmai? "Il passato dTex" non narra in realtà tutto il passato di Tex e negli spazi vuoti si può quasi tutto ciò che si ritiene appropriato
  5. Carlo Monni

    [282/283] Un Mondo Perduto

    Se è per quello, la stessa fonte attribuisce a GLB anche il soggetto di "Linciaggio" (n. 209/210), che invece è di Giorgio ed al solo Mauro Boselli quello di "La minaccia invisibile" (n. 309/310) a cui Giorgio ha collaboratori scrivendone l'inizio (la sequenza sulla nave ispirata dal romanzo "Dracula")e sempre a GLB il soggetto di "Ore disperate" (n. 242&243) che, invece è di Boselli. E la mia fonte è decisamente attendibile: Boselli stesso. Tu pensa che per me è esattamente il contrario.
  6. Carlo Monni

    [282/283] Un Mondo Perduto

    Ti risulta male In fase di sceneggiatura GLB avrà sicuramente cambiato qualcosa come faceva semprr ma il soggetto di partenza è del solo Giorgio.
  7. Carlo Monni

    [282/283] Un Mondo Perduto

    Per dare credito a chi lo merita, il soggetto è di Giorgio Bonelli.
  8. Concordo su ogni parola ed aggiungo che "Vendetta indiana" è uno degli esempi più brillanti di come dallo stesso soggetto di base si possano ricavare, gicando sulle variazioni possibili, storie diverse.
  9. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Ma essere precisi quanto più possibile è un dovere per gli autori a mio parere. E poi, tu non ti arrabbieresti se un autore, diciamo Francese, facesse parlare i Sardi in dialetto piemontese? Il fatto che un lettore francese potrebbe non distinguere un sardo da un piemontese o un lombardo, che in fondo per sono tutti italiani, non i autorizzerebbe quell'ipotetico autore a non fare le cose per bene a mio parere. In un vecchio numero di Iron Man ambientato a Roma c'erano cartelli in spagnolo e la cosa mi irritò non poco. Magari è alquanto improbabile che dei Pawnees o i membri di altre tribù leggano Tex, ma nel caso lo facessero avrebbero il diritto di vedersi rappresentare correttamente.
  10. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Dovrai tenerti il fastidio, mi spiace. Nella sua breve apparizione, due vignette, ne "Il totem misterioso" Orso Grigio è stato disegnato in modo sbagliato, questa non è un invenzione ma un fatto. com'è un fatto che i Pawnee non vivono in Arizona o nel Sud Ovest in generale. A scusante di Bonelli e Galep c'è nel 1948 tutto quel che sapevano degli Indiani veniva dai film western ma già negli anni 60, con in mano una documentazione più accurata, certi errori non vennero più fatti e quelli vecchi vennero corretti. I Navajos che prima venivano mostrati nei tepee degli indiani delle Grandi Pianure ora sono mostrati negli hogan, e (con l'eccezione di Freccia Rossa su cui torneremo più avanti) non portano caschi di piume e così via. Dovendo riprendere Orso Grigio in due storie Boselli si è trovato di fronte ad un dilemma: riprendere l'iconografia di quelle due sole vigntte o mostrare Orso Grigio come realmente avrebbe dovuto essere? Ha scelto la seconda ipotesi e secondo me ha fatto bene perché ci sarebbe, stata più gente che avrebbe protestato per quel falso storico e difatti l'unico qui che è rimasto infastidito sei stato tu.
  11. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Che posso dirti? Ormai è così, devi fartene una ragione.
  12. Carlo Monni

    [10/11] Il Tranello

    l La mia impressione era che tu fossi nato circa a metà anni ottanta. in effetti avrei dovuto dire trenta.
  13. Carlo Monni

    [10/11] Il Tranello

    Non lo è affatto: sono due storie differenti con trame, situazioni ed avversari completamente diversi che hanno in comune solo l'ambientazione in Canada. Non basta a farne un'unica storia. Io le ho sempre considerate due storie diverse fin da almeno ve3nt'anni prima che tu nascessi e quasi 40 prima che qualcuno inventasse la Nuova Ristampa. Secondo l'articolo di Carlo Schluga sullo Speciale Tex di Cronaca di Topolinia, Pietro Gamba si affiancò alle chine a Mario Uggeri con questa storia.
  14. Anch'io sono tra quelli che apprezzano, e parecchio anche, questa storia tipicamente nolittiana nello svolgimento e nel finale amaro. A differenza DI Alcuni di voi, io la rileggo sempre con piacere Quanto a come reagì GLB, bene direi, visto che l'unico cambiamento che richiese fu l'eliminazione del pugno a Carson ma non disse niente sulla scena del Navajo morente e sulle altre.
  15. Sbagli. Questa storia era stata pensata originariamente per la serie a striscia, esattamente come "La caccia" e forse un paio d'altre. Se non mi credi, prova a contare le strisce e ti accorgerai che ogni 80 c'è un'interruzione con ripresa nella striscia successiva. Con un po' d'attenzione ti accorgerai anche dell'allungamento del disegno in corrispondenza di quelle strisce quando sono stati eliminati il prossimamente e il titolo iniziale. la decisione di chiudere la serie a striscia arrivò mentre i disegnatori di allora erano impegnati a disegnare le storie loro affidate e solo ad un certo punto la sceneggiatura si adegua ai nuovi ritmi. Peraltro, anch'io dissento con il buon Andrea 67 e trovo che questa storia sia un capolavoro che a distanza di quasi 50 anni non ha perso nulla della sua freschezza.
  16. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Non è ancora finita o almeno non lo era a Lucca... e più che un ritorno di Steve Dickart sarà tecnicamente la sua prima apparizione visto che sarà ambientata circa due anni prima di "Fuorilegge" e sono davvero curioso di vedere cosa si inventerà Borden per evitare che si incontrino durante tutta la vicenda.
  17. Carlo Monni

    [271/273] Il Disertore

    Ti sbagli e di grosso, credimi. La storia è stata scritta così perché così è venuta. Ha un tipico finale alla Nolitta e chi è stato, come me, un lettore di Zagor e Mister No, non è rimasto sorpreso. Quando questo accade ed era vero specialmente a quei tempi, la storia viene di regola affidata allo stesso disegnatore e Ticci ha disegnato almeno altre due storie prima di "La leggenda della vecchia missione.". Anche ammesso che Nolitta intendesse darle un seguito, non l'aveva di certo in mente all'epoca. Nizzi ha semplicemente colto la palla al,balzo, diciamo così.
  18. Due osservazioni: 1) Heaven è in Nevada non in Montana e quindi l'inseguimento sarà lunghetto. 2) ammesso che il tuo soggetto possa essere approvato, ne vedremmo la realizzazione dopo la storia del ritorno di Lena e Donna a cui forse Boselli sta già lavorando ed in cui io spero sarà finalmente rivelato ai due diretti interessati il segreto di Pulcinella più famoso della storia del fumetto italiano.
  19. Ehi, non equivochiamo: è una mia supposizione anche se la ritengo fondata non un dato certo.
  20. Esatto Problema tuo, io l'ho riconosciuto subito, tanto era ovvio. Resta il fatto che per altri non è così ma soprattutto non è così per il suo creatore Mauro Boselli per cui mettiti l'anima in pace e preparati a rivederlo ancora.
  21. Hai considerato il fatto che chi ha creato il personaggio, che è poi l'autore di entrambe le storie in cui compare potrebbe non vederla come te?
  22. Carlo Monni

    [Texone N. 08] Il Soldato Comanche

    Una curiosità su questa storia che non ricordo se avevo già detto: questa storia era originariamente destinata alla serie regolare e fu dirottata sul Texone perché Magnus era in ritardo e non c'erano altri texoni pronti, approfittando del fatto che era la storia di esordio di Capitanio. Noterete, infatti, che la storia è di 219 pagine invece delle canoniche 224, ovvero doveva essere in due albi. Secondo il costume dell'epoca, infatti, l'ultima striscia di un albo la cui storia continuava nel successivo veniva tagliata per far posto all'annuncio del numero successivo ed assieme ad una striscia disegnata ad hoc andava a comporre la prima pagina dello stesso.
  23. L'unica polemica che faccio con te è che per ben due volte hai chiamato Byrnes col nome Buntline. Alla prossima correzione che ti faccio ti mando il conto, ti avverto. Ah, in confronto alla CEKA, NKVD, KGB che dir si voglia Byrnes era solo un modesto dilettante.
  24. Che durante gli ultimi anni di servizio di Byrnes fu Presidente della Commissione di Polizia, l'organo di supervisione della Polizia di New York che dagli inizi del Xx Secolo è stata sostituita da un Commissario unico. Capo dei Detectives., quello era il grado di Byrnes. Boselli ha commesso un errore nel definirlo tale, anche i grandi sbagliano a volte. Il resto è tutto corretto, compreso il fatto che il Quartier Generale era a Mulberry Street nei pressi dei famigerati Five Points. Il responsabile operativo del Dipartimento di Polizia di New York ha avuto diverse qualifiche nel tempo: Sovrintendente, Capo della Polizia, Ispettore Capo (fino agli anni 80). Attualmente si chiama Capo del Dipartimento ed è subordinato solo al Commissario (che tecnicamente non è un poliziotto). Per essere esatti Buntline dice che lo sospetta. Del resto è il contraltare di certi mezzi: per ottenere le confessioni: se sottoposti a pressioni eccessive, siano esse fisiche o psicologiche molti cedono e direbbero qualsiasi cosa. Lungi dall'essere la prova regina come diceva l'Inquisizione, la confessione è spesso la più inattendibile delle prove. Byrnes era corrotto? Non è affatto improbabile. Era irlandese ed era in una posizione di potere. Probabilmente ci era arrivato grazie alla raccomandazione di Tammany Hall, l'organizzazione che controllava il Partito Democratico in Città ed usava il suo potere per distriure favori in cambio di sostegno., che Byrnes ricambiasse chiudendo un occhio non è affatto improbabile e magari i soldi sequestrati nei raid sparivanelle tasche dei poliziotti invece di finire nel magazzino della Polizia. Quel tipo di corruzione insomma. Io no.
  25. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Nemmeno io ti capisco Dix. Chi avesse seguito gli incontri di Lucca saprebbe che Boselli lo ha detto fin dall'inizio: le storie di Tex Willer saranno raccolte in volumi a colori con copertine realizzate da Corrado Carnevale e contenuti extra come nei DVD, interviste, lavori preparatori erc. distruiti nelle librerie. Si tratta, è ovvio, di un prodotto destinato ad un circuito e ad un pubblico diverso da quello delle edicole. Non è altro che una strategia commerciale che in Francia applicano da sessant'anni,e negli Stati Uniti da trentacinque e non vedo cosa ci sia di male se lo si fa anche qui. Non c'è obbligo di comprare i volumi se uno preferisce la versione da edicola e viceversa. La SBE si è accorta (finalmente, direi io) che esiste una fascia di acquirenti che snobba le edicole ed i loro prodotti ma preferisce il volume a colori e per me fa benissimo a cercare di accalappiare anche quello. Non mi sento assolutamente preso in giro.
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