Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Carlo Monni

Collaboratori
  • Contatore Interventi Texiani

    5935
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    134

Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    Gino D'Antonio

    Capito in questa discussione ed ecco che mi ritrovo a rispondere ad un post di tre anni fa . In effetti questa è stata l'unica vera condizione che Boselli pose a Berardi a suo tempo: che scrivesse la storia da solo. Se Calza o Mantero avessero voluto provare a scrivere Tex avrebbero potuto presentare un loro soggetto in proprio, per così dire Tornando a D'Antonio, nell'ormai lontana tarda primavera del 2006 assieme a Rossano Rossi accompagnai a Milano Civitelli che doveva fare le ultime revisioni all'albo n. 555, "Il killer misterioso" che sarebbe poi uscito a gennaio 2007. Per una fortunata coincidenza trovammo in redazione proprio D'Antonio. Sergio Bonelli ci invitò tutti a pranzo ed io mi ritrovai seduto alla destra di D'Antonio e di fronte a Bonelli e Canzio. In quell'occasione D'Antonio disse che scrivendo Tex si accorse di aver giudicato male il personaggio e che scriverlo gli piaceva. L'unico problema era il vincolo sulla lunghezza delle storie. Bonelli e Canzio replicarono quasi all'unisono: "Per lei non c'è". Allora D'Antonio chiese se poteva presentare dei soggetti. Fu divertente vedere sulle facce di Bonelli e Canzio l'espressione di chi pensa: e ce lo chiede pure ? Allora D'Antonio cominciò a chiedere se Tex era mai stato tra gli indiani della costa del Pacifico e se avesse mai incontrato Calamity Jane. A proposito di quest'ultima, Bonelli disse che a lui non piaceva molto vedere personaggi storici su Tex, ma che non poteva dirgli di no. Ce ne tornammo a casa tutti ringalluzziti dall'idea che D'Antonio avrebbe scritto Tex. Lo rividi a settembre a Città di Castello, ospite di Tiferno Comics, e lo vidi molto entusiasta. Mi disse che gli erano venuti in mente altri tre soggetti di cui uno sul conflitto tra Apache e Hopi. Sua figlia, che era con lui, sorrise e disse che purtroppo era molto pigro e non aveva ancora scritto niente. Lui promise che si sarebbe messo presto al lavoro. Purtroppo non potè farlo. Mi sono chiesto spesso che Tex avremmo letto se fosse riuscito a scrivere quelle storie. Uno che a me sarebbe sicuramente piaciuto è la mia risposta. Gran peccato che D'Antonio non abbia accettato la sfida già nel 1980 quando, finita la Storia del West, Sergio Bonelli glielo propose.
  2. Parliamo di una scorreria del 1865, massimo 1868.
  3. Basterebbero i riferimenti in sceneggiatura ad albi usciti tra l'agosto e l'ottobre 1966 a smentirlo. Tarquinio ha i ricordi confusi ma ha anche 98 anni.
  4. Ha la lunghezza giusta per Le Grandi Storie e prima o poi ci finirà .
  5. Deduzione errata, te lo dice uno che le strisce le ha comprate fino alla fine. Al termine di ogni albo c'era sempre una colonnina con il prossimamente. Se nell'ultima parte manca è perché qualcuno ossia Sergio Bonelli ì, l'unico che avrebbe potuto prendere questa decisione gli ha detto che non era più necessario lasciare quello spazio perché non più necessario. Notare che sia all'inizio che alla fine di ogni sequenza GLB scrive rispettivamente un breve riassunto dell'albo precedente ed un breve teaser, diciamo così, di quello successivo poi lascia uno spazio per il titolo perché lui non sa quale sarà. Il titolo del singoli albi non è una decisione che spetta a lui, ma alla redazione, ossia a suo figlio Da quello che si vede, però,, direi che l'ultimo lo ha suggerito lui.
  6. Giusto. In pratica è un prequel di "La grande invasione"
  7. Credo di aver capito a cosa ti riferisci e se è così, non posso che darti ragione. Chiariamo innanzitutto una cosa: alla fine di ogni capitolo è stata inserita una striscia con un'illustrazione per arrivare a fondo pagina e questo spiega perché la storia si articola in 81 pagine e non in 80. il riferimento ai n. 70/72 fa sì che si possa datare la sceneggiatura a non prima dell'ottobre 1966. La mancanza del prossimamente al termine del terzo capitolo porta a ritenere che mentre Tarquinio lo stava disegnando o prima Sergio avesse già deciso di chiudere la serie a striscia ed avesse avvertito il padre di non mettere più l'avviso del prossimo numero a pag 80.
  8. C'è un'intervista di Tarquinio in cui lo dice abbastanza esplicitamente. All'epoca credevamo tutti che lui avesse fatto solo delle prove, non immaginavamo affatto che avesse già realizzato l'equivalente di 80 pagine odierne.
  9. Non ti definirei mai un minus habens, così come non definirei mai me stesso un sotuttoio, al massimo potrei definirmi un: "Su certe cose ne so un po' più di te" ed una delle cose che so è come funzionano ed in parte come funzionavano le cose in Bonelli. Rifletti su due semplici cose: 1) le pagine di sceneggiatura sono state ritrovate insieme alle tavole disegnate. Se Bonelli ne avesse scritte di più sarebbero state lì e non vale dire che potrebbero essere altrove perché non è così che funziona. Nemmeno è pensabile che Bonelli le abbia trattenute presso di sé, sarebbero saltate fuori molto prima, per esempio quando cinque anni fa sono saltati fuori appunti ed abbozzi di soggetti del grande vecchio. L'ipotesi più ragionevole resta la mia. Ti posso aggiungere un corollario: una volta giunte in redazione le prime pagine di Tarquinio Sergio è rimasto perplesso ed ha detto al padre di sospendere il lavoro in attesa di vedere come Tarquinio avrebbe proseguito ed ha preso la decisione finale solo dopo che Tarquinio aveva terminato il primo blocco. E pensaci due volte prima di insultare velatamente gli altri.
  10. Sempre con rispetto parlando, tu stai dimostrando ancora una volta che non hai la più pallida idea di come funzionassero allora le cose e di come funzionino ancora oggi. Gli albi a striscia venivano stampati a blocchi di tre per volta poi venivano tagliati in tre part. probabilmente esiste un termine tecnico ma io non lo conosco. Guarda caso GLB ha scritto proprio tre albi a striscia. Quello che è successo è che quando Tarquinio ha consegnato la sua parte Sergio Bonelli è rimasto perplesso sui visi, Ha chiesto a Tarquinio di modificarli. Lui si è rifiutato e Sergio ha detto al padre di fermarsi per il momento in attesa di decidere cosa fare. Lui lo ha deciso, non suo padre che non aveva la minima autorità per farlo. Nel frattempo GLB non è rimasto con le mani in mano, ma ha continuato a scrivere per gli altri disegnatori.
  11. Mai integralmente. Solo qualche vignetta sparsa e, credimi, è stato meglio così.. Per la cronaca, la storia era "Golden Pass" e Ticci ha ridisegnato completamente anche le pagine già realizzate da Galep.
  12. Carlo Monni

    [95/96] La Carovana Dell'oro

    Ripensaci. Io ne sono abbastanza sicuro.
  13. All'epoca delle strisce non sii faceva assolutamente caso alla ripetizione dei titoli. Hai presente quante storie finiscono in un albo intitolato "Giustizia"? Tante, credimi. Dammi un po' di tempo e se vuoi ti posso fare un elenco di tutti i titoli ripetuti in 973 albi, Quello che tu citi, peraltro, non è non è il titolo del primo albo della storia, ma del nono di ben 17 capitoli .
  14. Ora ne ho la prova definitiva: Dix, tu sei irrecuperabile. In fondo il tuo nickname ha un senso perché tu non sei mai uscito dagli anni 50, anzi, forse, sei rimasto ancora più indietro. Non sei il solo, intendiamoci, ma almeno Angelo1961 nel suo candore di conservatore riesce a strappare un sorriso e rimane simpatico, tu sei solo irritante,
  15. Carlo Monni

    [95/96] La Carovana Dell'oro

    Fu la penultima ad uscire in quel formato, ma dopo quella Bonelli ne scrisse sicuramente altre otto. In pratica tutta la sequenza che parte da pag. 69 del n. 96 e termina con il n. 115, escluso il n. 100, era stata pensata per il formato a striscia e ci sono stati aggiustamenti in corso ma la divisione in blocchi di 80 strisce è ancora percepibile.
  16. Mi auguro vivamente che tu stia scherzando. Se lo avesse detto chiunque altro ne sarei stato sicuro, ma con te onestamente il dubbio mi sorge, dopotutto sei quello che con le sue uscite proprio in questo thread è riuscito a far scappare Boselli dal forum quindi nulla mi sorprenderebbe di meno dello scoprire che eri serio. Ora che mi sono sfogato, ritorniamo alle cose serie. A me sembra ragionevole che per il prosieguo della storia si adotti la stessa veste grafica e che per un'eventuale edizione da edicola si adotti invece la formula della storia completa con un apparato redazionale ridotto al minimo indispensabile. Di una cosa sono ragionevolmente certo: Boselli ha sceneggiato la sua parte a blocchi di 80 strisce rispettando la scansione che la storia avrebbe avuto se fosse stata scritta nel 1966. Dopo aver acquistato il volume, posso dire che effettivamente quella scelta è stata la soluzione migliore possibile per presentare degnamente questa storia perduta e ritrovata e tanto peggio per coloro a cui interessa solo leggere una storia e non riescono a capire perché non sia stata semplicemente completata e presentata direttamente in edicola come si è fatto in altre occasioni. La differenza è molto semplice: sono passati 57 anni non pochi mesi. E qui chiudo.
  17. Dalla pagina di anteprima che si è vista al riguardo, direi che Boselli ha voluto anche rendere omaggio alla prima apparizione di Barbanera magari per stuzzicarci.
  18. Ti ricordo che nello stesso periodo nelle storie disegnate da Muzzi i volti di Tex fatti da lui venivano coperti da visi di Galep e che nelle tre storie affidate a Gamba addirittura Galep ridisegna da capo sia Tex che i pards. Letteri e Nicolò avevano uno stile più classico ed erano più accettabili diciamo. Ti ricordo che nello stesso periodo nelle storie disegnate da Muzzi i volti di Tex fatti da lui venivano coperti da visi di Galep e che nelle tre storie affidate a Gamba addirittura Galep ridisegna da capo sia Tex che i pards. Letteri e Nicolò avevano uno stile più classico ed erano più accettabili diciamo. Ti ricordo che nello stesso periodo nelle storie disegnate da Muzzi i volti di Tex fatti da lui venivano coperti da visi di Galep e che nelle tre storie affidate a Gamba addirittura Galep ridisegna da capo sia Tex che i pards. Letteri e Nicolò avevano uno stile più classico ed erano più accettabili diciamo.
  19. Invece è facilissimo: i visi. Tarquinio ha fatto i volti con il suo stile. Per intenderci: Tex sembra Bill Adams e così via . Sergio voleva che fossero identici a quelli di Galep. Così tanto? Torricelli non è così lento... pensi che vogliano ancora aspettare Lucca? (in assenza di una edizione variant o limited non ne vedo molto il senso) Rifletti. se l'idea è di pubblicare il seguito nello stesso formato del precedente allora il momento migliore è novembre con anteprima a Lucca.
  20. Carlo Monni

    [Tex Willer N.58/60] Raza il Comanchero

    Peccato che nella realtà storica le cose siano andate sostanzialmente in quel modo.
  21. Ma sarebbe lo zio di James Brooke? Se sì, allora ne vedremo davvero di scintille . Modificato 1 ora fa da Tenente Castillo Se pensate che nel prossimo numero apparirà James Brooke, il Rajah Bianco di Sarawak, devo darvi una delusione: 1) James Brooke è morto nel 1868 mentre le storie di Tex si svolgono intorno al 1885 e Boselli non è solito prendersi libertà non indispensabili con i personaggi storici.. 2) Brooke governava lo Stato di Sarawak dapprima come Governatore in nome del Sultano del Brunei e successivamente come Rajah di uno Stato indipendente e di sicuro non aveva nulla a che fare con il fittizio Stato di Tuamantung. governato dalla Tigre Nera e nemmeno, ahimè, ad Adolfo Celi. Nel vedere un suo ritratto giovanile direi , però, che Letteri lo ha preso a modello per il giovane Brooke della storia di Nolitta. Ti lancio una provocazione: sei sicuro che la popolazione di Tuamantung starebbe meglio sotto il governo della Tigre Nera? Io ne sono convinto perché sono anche convinto che i pards abbiano preso una cantonata ritenendo che la nave che porterà la Tigre Nera sia quella olandese poiché il suo equipaggio è quasi completamente orientale, troppo facile, troppo scontato. Tu hai letto Salgari immagino e comunque hai visto lo sceneggiatura con Kabir Bedi e Philippe Leroy nei panni rispettivamente di Sandokan e Yanez De Gomera. Di che nazionalità era Yanez? Io me lo sono ricordato e questo mi ha fatto nascere un sospetto. Vedremo se ho ragione e se ce l'ho Kit sta per trovarsi in mezzo ai guai.
  22. Io no. Il Borneo, e per la precisione il fittizio Principato di Tuamantung, sono il punto di arrivo e non l'ambientazione dell'intera vicenda. Una volta che Tex e gli altri saranno arrivati le cose cominceranno a precipitare e l'azione si farà serrata. E cosa ti fa pensare che un numero maggiore di albi possa essere necessario? Perché la parte nel Borneo dovrebbe essere lunga per essere interessante? Perché un albo e mezzo non dovrebbe essere sufficiente? Prima leggi tutta la storia e poi emetti giudizi. E già che ci siamo... Quello del finale affrettato è un falso mito che contesto per l'ennesima volta. Quelli di Boselli, come pure di Manfredi se è per questo, non sono mai affrettati, ma casomai sono veloci. Per quanto possano essere rapidi, tuttavia ogni ogni tassello va sempre al suo posto. e se qualche filo rimane in sospeso è perché si intende riprenderlo in una futura vicenda.
  23. In realtà no, ma lo capirai solo leggendo la storia.
  24. Sì, è molto probabile che sia saltata fuori nelle stesse circostanze A questo punto mi chiedo anche se sia completa. Da quel che ha detto Diso, pare di capire che si tratti di una prima stesura scritta interamente a mano.. Diso parla di difficoltà a decifrarla. Chissà perché poi l'ha lasciata perdere? Buio pesto. Le mia personale ipotesi è uno Speciale Mister No o qualcosa di simile in uscita nel giugno 2025 in occasione del cinquantennale del personaggio. Tutto dipende da quanto è lunga la sceneggiatura. Magari ne può uscire una miniserie di qualche numero.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.