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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Non scambiare il tuo giudizio personale per un dato oggettivo per favore: "La citta nascosta" è comunque una storia carina, senza guizzi, e questo è uno dei suoi maggiori difetti, ma scritta con mestiere. Il suo maggiore difetto, e non da poco lo ammetto, è che il tema della comunità nascosta avrebbe potuto essere meglio approfondito ma la storia merita comunque la sufficienza. I disegni, poi, sono eccezionali. Se questa storia è impubblicabile, che dovrei dire di tante, troppe storie di Nizzi uscite dal 2002 in avanti: una a caso: "I fratelli Donegan"? E questa è la mia opinione non un dato oggettivo ed indiscutibile.
  2. Qualcuna già il prossimo anno, credo. Le storie di Ticci e Filippucci per la serie regolare non dovrebbero arrivare prima del 2020/2021. Almeno una delle storie brevi dovrebbe essere nel Color di novembre 2019 e non escludo che il Maxi disegnato da Alessandrini possa essere pronto già per l'ottobre 2019.
  3. Vorrei fare un'ulteriore osservazione generale: il topic lo ha aperto Paco ed avrà pure il titolo espresso in forma dubitativa ma per me rimane ingeneroso e perfino irrispettoso se vogliamo. Ognuno ha diritto ai suoi gusti, ma per quanto ,mi riguarda sono diversi anni che la serie regolare è tornata a salire di qualità dopo un periodo che definire mediocre è solo un gentile eufemismo. A partire da "Buffalo soldiers" ho letto un numero di storie belle come non mi capitava da tempo. Faraci è stato, lo ammetto una mezza delusione. Mezza perché le sue prime storie mi erano comunque piaciute parecchio ma purtroppo, diversamente da come gli era accaduto altrove, non è riuscito a trovare la giusta sintonia col personaggio. Posso affermare senza problemi che tutte le storie di Boselli mi sono piaciute e così praticamente tutte quelle di Ruju ed anche quelle di Manfredi su cui qualcuno ha espresso delle riserve. La qualità dei disegni va dall'eccellente al buono e questo giudizio non è certo inficiato dalla prova di Cossu che è in buona parte insoddisfacente e non mi faccio certo problemi a dirlo. Alla canna del gas Tex? Come direbbe Toto: ma mi faccia il piacere!
  4. Come diciamo noi in Tribunale: "Fuori le prove". Dicci i titoli o gli albi se puoi. Io mi fido delle affermazioni di Fusco stesso secondo cui dopo "Il clan dei Cubani" i volti se li è sempre rifatti da solo. Non escludo che in casi di emergenza alcune tavole abbiano subito un qualche ritocco ma questo è sempre accaduto per quasi tutti i disegnatori in ogni periodo della vita editoriale di Tex. L'unico di cui so per certo che non gli è mai accaduto è Civitelli perché quando ha finito una storia invece di spedire le ultime tavole va personalmente a portarle in redazione ed esegue direttamente lì le eventuali correzioni richieste. Quanto all'attenzione della SBE per i volti, ai tempi eroici, lo ribadisco, non c'era: Nicolò, Letteri, Ticci hanno dato tutti del volto di Tex un'interpretazione del tutto personale che non è mai stata messa in discussione all'epoca. Tanti, troppi per citarli tutti. Dovresti restringere il campo.
  5. Esatto e secondo più di un esperto, non da Monti ma da Ticci in persona, tesi che sembrerebbe avvalorata dal fatto che Monti ha sostenuto più di una volta che il suo primo lavoro su Tex era stato realizzare un bel po' di matite per Ticci ne "Gli eroi di Devil Pass" e le chine su altre pagine su matite di Ticci. Dopodiché Fusco decise di "Ticcizzare" i suoi volti da solo proprio per evitare che glieli rifacessero in redazione. Come lo so? Semplice: me lo ha detto Fusco una delle poche volte che ho avuto la fortuna di incontrarlo. Lo sono eccome, specialmente la prima.
  6. Intendeva nei volumi della Mondadori ed oggi SBE mi pare ovvio.
  7. Non posso che sottoscrivere ogni tua parola..
  8. Non ho tutte le entrature che credi.. Quanto alla mia opinione ... questa discussione è assurda. L'intera serie di Tex sta vivendo un periodo di vitalità notevole, la qualità generale delle storie è a livelli elevati come non accadeva da quasi trent'anni. Ci sono storie meno buone e questo è inevitabile ma ribadisco che il livello è alto. Ovviamente il giudizio è sempre soggettivo ed influenzato dai propri gusti etc. Uno come Wasted Years, che non apprezza lo stile di Boselli, la vedrà all'opposto del ì al quesito del titolo del topic.sottoscritto e magari sarà pronto a rispondere sì. Chiarisco che a me quello che scrive Boselli piace quasi sempre. In quasi 24 anni che è su Tex credo di non aver trovato mai una storia sua che fosse brutta. Qualcuna più deludente di altre magari ma brutta no.. Dopo una falsa partenza su due Almanacchi Ruju ha realizzato storie sempre di buon livello, trovo che Manfredi sia bravissimo e mi sono piaciute anche le ultime che non hanno fatto storcere il naso a qualcuno. Dei nuovi sceneggiatori o aspiranti tali riparleremo domani... anzi tra qualche ora ... con calma. Oddio, prepariamoci all'Apicalisse: sono d'accordo con te.
  9. Non faccio giochetti. Tu pensi che ce ne sia uno ì, quindi dimmelo e ti dirò cosa ne penso.
  10. Aggiungo anche che lo slogan della campagna elettorale di Harrison del 1840 era : "Tippecanoe and Tyler too", ovvero: "Tipppecanoe ed anche Tyler". John Tyler era il candidato alla vicepresidenza e Tippecanoe era Harrison stesso Inoltre la guerra indiana del 1811 è nota come Guerra di Tecumseh anche se lui non vi prese parte attiva. In più, le forze americane che sconfissero le forze britanniche ed i loro alleati indiani nella battaglia del Thames River nell'attuale Ontario il 5 ottobre 1813, nel corso della cosiddetta guerra del 1812, in cui Tecumseh trovò la morte, erano guidate proprio da William Henry Harrison. Pertanto Harrison contro Tecumseh ci ha combattuto eccome.
  11. E se si tratta di giocare a fare il saputello, io me la cavo meglio di lui.
  12. Per la cronaca, William Henry Harrison, il vincitore della battaglia di Tippecanoe e Presidente degli Stati Uniti per circa un mese era soprannominato Old Tippecanoe e questo soprannome era usato anche durante la sua campagna elettorale del 1840, quindi non c'è nessun errore di Boselli.
  13. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Ed è esattamente questo che io contesto a chi lo pensa.
  14. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Diso può piacere o non piacere, questo non lo discuto ma mi permetto di discutere sulle osservazioni riguardo la sua rappresentazione. Forse a causa della mia età e quindi dell'epoca in cui ho conosciuto Tex per la prima volta, la cosa non mi scandalizza affatto. Quando ho cominciato a leggere Tex c'erano cinque disegnatori e quattro di loro davano del volto, del fisico e talvolta perfino di particolari del vestiario versioni molto differenti. Il volto del Tex di Nicolò non aveva nulla a che fare con quello del Tex di Galep (somigliava piuttosto a quello dei vari personaggi maschili che Nicolò aveva realizzato in precedenza, in particolare a Jimmy Laramy), il quale a sua volta non somigliava a quello di Letteri ed era lontanissimo da quello di Ticci. Insomma, mi sono abituato fin da bambino a vedere un Tex differente a seconda del disegnatore e non mi crea particolari problemi la rappresentazione personale di Diso. Se poi ci mettiamo a discutere di altre specifiche tecniche potremo trovarci d'accordo oppure in disaccordo a seconda dei casi.
  15. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Al contrario: sei la prova che King ha ragione: scrivi anche se nessuno ti paga per il solo piacere di farlo.
  16. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Stephen King ha detto che lo scrittore è una persona fortunata che viene pagata per fare qualcosa che farebbe comunque gratis. Vale per qualunque lavoro di tipo artistico ma non ditelo ai committenti.
  17. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Se non è previsto diversamente dal contratto, i fumettisti, in quanto liberi professionisti, i contributi li versano all'INPS su base volontaria oppure si fanno una pensione privata. In ogni caso, visto che fanno un lavoro che hanno voluto loro e si divertono, continuano a farlo finché le forze gli reggono. In ogni caso, tolta qualche eccezione, non ho mai conosciuto fumettisti ricchi ma molti di loro, se sono stati saggi, campano bene Se poi sono sceneggiatori come Claudio Nizzi, che al suo apice prendeva presumibilmente 100 Euro lordi a tavola e ne scriveva 10 al giorno, stanno anche meglio.
  18. Carlo Monni

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Lo scopri solo adesso? Romanini ha ormai più di 72 anni e disegna più o meno da cinquanta. Ormai è considerato da molti un maestro a sua volta.
  19. Io so che Fabio Civitelli ci metto quasi due giorni per colorare ad acquerello la sua storia che uscirà a novembre- Ok, colorare ad acquerello è una cosa psrticolare ma non crediate che la colorazione normale sia codì facile come se,bra pensare Letizia.
  20. Con il dovuto rispetto, ma non è la stessa cosa.
  21. Questa, onestamente, non l'ho capita. Mi sfugge la logica secondo cui il secondo capitolo di una storia non dovrebbe uscire subito dopo la precedente. Ci sono almeno due buoni motivi, per quanto ne so, perché le due storie uscissero una di seguito all'altra: 1) sono state concepite per essere pubblicate così. 2) Non c'erano altre storie pronte. Suggerimento che forse mi ha dato un'idea. Ottimo. Anche a me piacerebbe rivedere Sam ed anche Susan Harris.
  22. Concordo con una rilevante eccezione: i volti del giovane Tex non mi sono piaciuti per niente. Per la precisione: tra la conclusione de "Il vendicatore" e quando Tex si unisce al rodeo del fratelli Corliss a circa un terzo de "l Passato di Tex". Mi chiedo qanti si siano ricordati che Dan Bannion è già apparso (o dovrei dire: apparirà?) anche in un flashback all'interno di "Buffalo Soldiers" (Tex 569/571) e in "La legge del deserto" (Almanacco del West 2000).
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