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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Lo sai, spero, che detta così la tua suona come una frase razzista?
  2. Dunque, vediamo: l'ultimo Tex con la sigaretta in bocca in una copertina di Galep si sarebbe visto solo nell'agosto 1969 e poi di nuovo, copertina di Villa, nel gennaio 1999, quasi trent'anni dopo e poi più nulla per i successivi 18 anni. Eh già non sono più i vecchi tempi. Quanto agli altri rilievi. Mi permetto di ribadire che non tutti i neri sono adepti del Voodoo né i tutti i cinesi membri di sinistre sette segrete. La maggior parte dei neri d'America, ad esempio, se la passava male, era esclusa dal voto in praticamente tutti gli Stati del Sud, se trovavano un lavoro erano pagati meno dei bianchi, non era permesso loro di frequentare gli stessi locali o addirittura bere dalle stesse fontanelle pubbliche e potrei continuare. Per voi il Nero, anzi il negro (termine che sia detto per inciso, io non considero e non ho mai considerato offensivo) deve essere cattivo e picchiato o Tex è troppo buonista? Sinceramente rabbrividisco. Perché non torniamo addirittura agli anni 50 quando nei fumetti, Tex compreso. i negri parlavano con le b al posto delle p e le z al posto delle s e magari coi verbi all'infinito? Peraltro i negri malvagi, come il capobanda della criminalità nera di New Orleans per dirne uno, non sono mancati nel corso degli anni, quindi di cosa stiamo parlando? Non me lo fate dire per favore. Quanto al fumo, la polemica del 1999 può aver convinto Sergio a bandirlo dalle storie per qualche tempo, ma pian piano il Tex che fuma si è visto eccome, anche in tempi recenti..
  3. Mi hai anticipato. Magari la mia memoria non è più quella di una volta ma su 677 copertine della serie regolare io ne ricordo una sola in cui fuma. Magari ce n'è qualcuna nelle serie a striscia o negli Albi d'Oro ma risaliamo al 1960 come minimo. Criticare è lecito ma almeno non per cose inesistenti..
  4. Carlo Monni

    Tex Classic

    80 allora.
  5. Carlo Monni

    Tex Classic

    Non credo, perché questa non è e non pretende di essere, una ristampa degli albi d'oro ma dell'intera serie di Tex. Piuttosto mi chiederei: quando le strisce passeranno da 32 ad 80 pagine cambierà anche il numero di pagine di questo da 64 ad 80 con due numeri ad albo?
  6. Io, invece dissento. Non sulla bontà della storia, che trovo onesta e nulla di più, ma sull'ossessione della correttezza politica che diventa ossessione dell'anti correttezza politica. In pratica si vede la correttezza politica dappertutto anche dove, a mio parere, c'entra poco o nulla. Da che leggo Tex, GLB è sempre stato attento a mettere Tex dalla parte degli oppressi senza distinzione di razza, sesso e religione e questo decenni prima che il termine correttezza politica fosse inventato. Tex picchiava i negri? Certo, ma quando stavano dalla parte sbagliata, come gli adepti del voodoo alleati di Mefisto e poi di Yama, come ha fatto coi cinesi o gli indiani in analoghe circostanze. Allo stesso modo si è sempre schierato dalla loro parte quando erano oggetto di ingiustizie. La correttezza politica non c'entra un accidente. In questo caso la comunità oggetto di soprusi è composta in massima parte da neri invece,. che so, da Quaccheri, Ebrei, immigrati dalla Svezia e allora? Mi state dicendo che per farvi piacere Tex deve usare epiteti insultanti con gli appartenenti alle etnie diverse dalla sua anche quando sono suoi alleati o è politicamente corretto. Ebbene ditemi quando è stata l'ultima volta in cui riferendosi ai Navajos li ha chiamati musi rossi? Si è mai rivolto a Min Li chiamandola faccia di limone? Ha mai chiamato Pat Mac Ryan mangiapatate o Montales magniatortillas o greaser? Beh, scommetto che dovete andare molto indietro per trovare esempi simili Si può discutere del risultato ma bocciare la storia e definirla perbenista perché gli oppressi sono negri o indiani, perché questa è l'impressione che si ricava dal post di Ymalpas, è sbagliato.
  7. Solo di G.L. Bonelli o anche di altri autori? La differenza è fondamentale, perché nel primo caso potrei portare solo esempi che risalgono a non meno di trent'anni fa.
  8. Altro esempio: nel n. 2 Yogar, principessa azteca uccide un sacco di gente tra cui diversi militari, per recuperare l'idolo xipe ma una volta apprese le sue ragioni e che era stata ingannata dal vero cattivo Tex la lascia andare senza problemi. E di esempi così ne trovo quanti ne volete. datemi solo il tempo.
  9. Tu e gli altri dimenticate un punto fondamentale: né Donen né Kid Rodelo né tanto meno Dallas hanno ucciso degli innocenti a sangue freddo. Durango sì ed infatti alla fine muore, come volevasi dimostrare. Sarita ha ucciso degli innocenti e degli uomini di legge? Ma perché lo ha fatto? Credeva di esercitare una forma di giustizia contro degli assassini e non si può dire che avesse del tutto torto. Se Tex l'avesse consegnata alla legge avrebbe contraddetto se stesso. Nel numero quattro Tex uccide deliberatamente ed a sangue freddo dei soldati messicani per impedire che diano l'allarme sulla posizione sua e dei suoi amici. Sa benissimo che stavano facendo solo il loro dovere e non sono colpevoli delle malefatte del governo ma per la sua sopravvivenza sa di non avere scelta e li uccide. Secondo il ragionamento di certi di voi, avrebbe dovuto consegnarsi a fare vent'anni o più ai lavori forzati o, più probabilmente essere impiccato. Per fortuna Tex ha una nozione di omicidio giustificato meno rigida della vostra.
  10. Io ne dubito fortemente. Non dimenticare che, a differenza di Donen, Bowen ha ucciso senza remore il padre del ragazzo. Un'azione come questa è impossibile che resti impunita. Bowen dovrà espiare, è inevitabile.
  11. Carlo Monni

    Tex Classic

    Ah finalmente qualcuno di buon senso. Hai centrato esattamente il punto. Io, a parte, forse, i primi numeri, non la comprerò come non compro le altre ristampe ma le auguro comunque una gran fortuna.
  12. Ma l'idea nuova c'è: il ranch gestito da gente di colore, ex carcerati, Apache etc. Si può discutere sulla realizzazione caso mai. A me non è dispiaciuta se si tiene conto che è stata realizzata con una necessaria velocità, perché nel caso non lo sapeste, la storia che avrebbe dovuto esserci, di Cajelli/Faraci & Vannini non era pronta perché Luca vannini la primavera scorsa aveva consegnato solo 20 pagine ed altre 20/25 negli ultimi mesi.. C'era necessità di una storia di 78 pagine e sei mesi circa per realizzarla. Questo non scusa un'eventuale storia brutta ma aiuta a comprendere.
  13. Immagino che aspetteranno di avere materiale sufficiente per almeno una dozzina di uscite o più.
  14. Sei tu che mi hai frainteso. Quel che volevo dire è che su internet trovi le informazioni grezze e sparse. Un articolo dà loro forma e le mette insieme fornendole all'utente, Certo che su internet avresti trovato informazioni su Jolanda, la figlia del Corsaro Nero o su Korak o magari anche sul figlio di Kinowa, ma le avresti trovate tutte insieme in un articolo apposito? Io dico di no. Quanto a quel che dici sui motivi dell'acquisto del Magazine, sappi che io prima leggo tutti gli articoli e solo dopo i fumetti. Una pubblicazione simile ha senso solo se gli articoli ci sono, poi è ovvio che devono essere fatti bene. Sul precursore ovvero l'Almanacco del Mistero, almeno nei primi numeri, la parte redazionale approntata da Castelli era decisamente il motivo dell'acquisto. La storia a fumetti era ed è un bonus, una sorta di regalo agli acquirenti: "Vi offriamo tutto questo ed in più una storia inedita (ora due)". Questa è la filosofia e non l'opposto. Per le storie pure e semplici ci sono altre sedi.
  15. Aggiungo che è vero che su Internet potete trovare informazioni su qualunque argomento, ma ci trovereste anche l'articolo sui figli degli eroi corredato da quelle illustrazioni? Non credo. Gli articoli valgono non per le informazioni che contengono ma per il modo con cui sono scritti e dette informazioni sono organizzate, lo stile, la prosa etc. Seguendo il ragionamento di chi li ritiene inutili e portandolo alle estreme conseguenze, allora bisognerebbe smettere di pubblicare i giornali, le riviste, i libri di saggistica di qualunque argomento perché tanto le relative notizie si trovano su internet.
  16. Il 17 gennaio, ovvero poco dopo il suo completamento.
  17. Carlo Monni

    [673/675] Il segno di Yama

    I Cestaro li vedremo nel 2019, e la teeza parte disegnata da Civitelli nel 2021.
  18. Carlo Monni

    [673/675] Il segno di Yama

    Ti dico solo una cosa: le cose cambiano e si evolvono. I finali simili sono tipici di Boselli indipendentemente dalla serie. Abituatici. P.S. Avevo avvertito Boselli che, nel caso il finale fosse stato come lo immaginavo io, qualcuno avrebbe storto il naso ma non immaginavo che saresti stato tu..
  19. Non è rimasto nascosto. L'hanno fatto vedere sulla pagina Facebook ufficiale con tanto di concorso "Riconosci i personaggi".
  20. Non sono tantissime ma ci sono. Per esempio: "L'implacabile" e "Fuochi nella notte "
  21. Faccio anche notare, così per amor di curiosità, che la faccia di Ken Willer Biglia deve averla presa dal Maxi di Boselli & Del Vecchio perché non si era mai vista prima . Ne "Il passato di Tex" si vedono solo le sue gambe e lui è già morto.
  22. Carlo Monni

    [673/675] Il segno di Yama

    Avresti anche ragione se l'uso di continuity nel senso di coerenza degli eventi di una serie non avesse ormai preso piede nel gergo degli appassionati e degli addetti i lavori. Non si può che prenderne atto.
  23. Carlo Monni

    [673/675] Il segno di Yama

    Aggiungo che le storie non seguono i quattro pards 24 su 24. Tra una storia e l'altra avvengono delle cose che poi apprendiamo solo a posteriori. Ad esempio: non abbiamo mai visto Kit Willer scrivere a Donna Parker ma in "Giovani assassini" abbiamo appreso che lo fa, è una contraddizione anche questa? Lo stesso col vero nome di Yama, i pards lo avranno appreso in qualche modo ma come non è davvero importante per la narrazione.
  24. Carlo Monni

    [673/675] Il segno di Yama

    Ma infatti. Tex e soci si saranno informati ed avranno scoperto il vero nome di Yama. In fondo sapevano quello di Mefisto e che Yama era suo figlio, non è che gli ci volesse un gran lavoro investigativo per scoprirlo. Non è necessario spiegare tutto per filo e per segno. In certi casi basta usare la logica.
  25. Carlo Monni

    Aldo Capitanio

    Esiste solo una decina di tavole abbozzate a matita a quanto ne so.
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