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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Sì, questo è anche un tratto tipico di Boselli. Per GLB, almeno in origine, il suo corpo dei Rangers era chiaramente un'agenzia federale, tanto è vero chedd aveva sede a Washington. A volte Boselli vuole storicizzare un po' troppo. Cioè secondo te la celebre storia "Un ranger del Texas" l'ho scritta io... Mai detto questo... e del resto non l'ha scritta nemmeno G.L.Bonelli se è per questo. Ciò non toglie che ti capita di voler inquadrare certi dettagli in un contesto storicamente realistico anche quando non ce ne sarebbe stretta necessità, il che è curioso perché altre volte non esiti a prenderti alcune licenze narrative.
  2. Sì, questo è anche un tratto tipico di Boselli. Per GLB, almeno in origine, il suo corpo dei Rangers era chiaramente un'agenzia federale, tanto è vero chedd aveva sede a Washington. A volte Boselli vuole storicizzare un po' troppo. Lo dice apertamente anche lo stesso Manfredi sulla sua pagina facebook Svarione decisamente imperdonabile. Non si può nemmeno dire che Frediani volesse riferirsi . alla pubblicazione come ristampa sul Tex Gigante invece che a quella originale sugli albi a striscia perché l'albo "Yuma" è del gennaio 1967.
  3. E se è per quello, già ormai da tempo è uscita anche sulla Nuova Ristampa l'ultima storia scritta da G.L.Bonelli e anche questo è un fatto con cui convivere. Le cose cambiano che a noi piaccia o meno.
  4. Il disegno è stupendo. Il tema dei corsari però è un po' datato a mio avviso. Sarà per qualcosa che si è imposto Tex, anche con disegni inizialmente meno belli... Il tema dei corsari ed il cappa e spada in generale possono, forse, essere datati oggi ma nel 1948 andavano per la maggiore. Ancora quando ero bambino io, ovvero negli anni 60, le storie di pirati e di spadaccini andavano forte tra noi lettori e gente come Morgan e Barbanera erano conosciutissimi, per tacere di Long John Silver e "I'isola del tesoro". Il gergo della Filibusta", la bandiera nera etc... tutte cose che facevano presa sula nostra immaginazione. Idem per "I Tre Moschettieri" e derivati. Se Occhio Cupo non ebbe successo e Tex sì, nonostante il primo fosse più curato ed il secondo un pò "buttato via" è difficile dirlo. Io penso che, tra le altre cose, il lettore dell'epoca sentisse che in Tex c'era anima mentre Occhio Cupo era più studiato a tavolino.
  5. Onestamente non sono d'accordo. Per me i disegni sono allo stesso livello degli altri del periodo e poi... tu trascuri il fatto che le chine furono realizzate da Mario Uggeri e Pietro Gamba e quindi il merito eventuale è anche loro. Se vogliamo guardare agli anni 50, io mi rifarei piuttosto a "Assediuo al posto n. 6", prima storia sicuramente realizzata interamente da Galep da quanto ne so,
  6. Non conoscevo questo episodio! Be', semplicemente geniale... Per quanto riguarda le censure: quello che mi preoccupa è che siano state eseguite sulla Collezione storica a colori (nel Tre stelle i dialoghi erano ancora originali), quindi in tempi assai recenti... Prima della CSAC trovi le correzioni già sul Tutto Tex.
  7. Le due cose non sono, ovviamente incompatibili. Si può apprezzare contemporaneamente sia Galep che Pratt anche se i loro stili sono diversi, se non incompatibili (Galep era di scuola raymondiana e Pratt di scuola caniffiana), Personalmente sono legato emotivamente alle prime storie di Tex ma non ho difficoltà a dire che Galep ha dato il meglio di sé nei tardi anni 60 e primi 70, quando ha potuto lavorare con scadenze meno oppressive. Felice eccezione degli anni 50, le copertine degli albi d'oro e di alcune delle prime raccoltine a cui dedicava una cura particolare che, evidentemente, non poteva permettersi negli albi a striscia regolare a causa delle scadenze ravvicinate. Nota per Ymalpas: tecnicamente le raccolte non erano e non sono ristampe perché erano composte da albi in resa (e quindi già stampati) privati della copertina, incollati insieme e quindi ricopertinati. La prima, vera ed effettiva, ristampa fu la serie Albo d'Oro.
  8. Carlo Monni

    [287/289] Grido Di Guerra

    Ranald McKenzie fu un caso unico. Stando a wikipedia, alla fine della Guerra Civile era capitano effettivo dell'esercito regolare, brigadiere generale effettivo della milizia volontaria, Brigadiere Generale per brevetto dell'Esercito Regolare e Maggior Generale per brevetto dei Volontari. Un record o quasi. Come molti ufficiali che avevano ottenuto un brevetto, dopo essere ritornato al suo grado effettivo di capitano ebbe promozioni ordinarie molto rapide e terminò la sua carriera come brigadiere generale. Fu soprannominato "Bad Hand" (Mano Cattiva) probabilmente perché nel 1861 alla battaglia di Bull Run aveva perso due dita di una mano,ù "Bad Hand" è anche il titolo di lavorazione della storia di Tex a lui ispirata che Mauro Boselli sta scrivendo e Stefano Biglia disegnando e che non è escluso che si possa leggere già l'anno prossimo
  9. Carlo Monni

    [287/289] Grido Di Guerra

    Quindi, a seguito di queste precisazioni, possiamo dirlo: Boselli si è sbagliato nel giudizio su Nolitta!!! Quali che fossero le intenzioni di Nolitta, se davvero volesse promuovere il vecchio Kit o se si fosse solo sbagliato,non possiamo certo saperlo o capirlo da un solo balloon, Ai lettori attenti spetta non solo individuare eventuali errori o contraddizioni in una storia, ma quando è possibile trovare anche una spiegazione che giustifichi quell'errore secondo la logica interna della serie o quella generale.
  10. Carlo Monni

    [287/289] Grido Di Guerra

    Era una procedura in uso anche in tempi più recenti, se è per questo. All'epoca dell'entrata degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale fu creato l'Esercito Nazionale formato dall'esercito regolare più la Guardia Nazionale e gli arruolarti nella leva obbligatoria istituita per l'occasione. Dwight David Eisenhower all'epoca capitano fu promosso rapidamente a tenente colonnello. Alla fine della guerra l'Esercito Nazionale fu sciolto e Eisenhower ritornò al grado di capitano per poi ricevere regolari promozioni successivamente. Stando a Wikipedia, la pratica del brevetto, così si chiamava, è cessata nel 1922, sostituita dall'uso di assegnare ad un ufficiale o sottufficiale in lista per una promozione un incarico di comando corrispondente al grado superiore in attesa che la promozione diventi effettiva con la concessione di farsi chiamare col grado in questione. Nel Regno Unito c'era una pratica simile. Nel 1943 Lord Mountbatten, che all'epoca era un semplice capitano della Royal Navy e comandante di una portaerei. fu nominato da Churchill Comandante Supremo delle Forze Alleate nel Sud Est Asiatico con la promozione temporanea ad Ammiraglio a 5 stelle. Alla fine della guerra ritornò al grado precedente per poi essere promosso quasi immediatamente Contrammiraglio (devo ringraziare la mia passione per la storia e wikipedia. ).
  11. Carlo Monni

    [287/289] Grido Di Guerra

    Io ho suggerito un compromesso: che a Carson fosse stato conferito per l'occasione il grado temporaneo di colonnello solo per quella missione.
  12. So che questo confonderà i vostri cuori indignati dalla bieca censura della redazione, ma devo informarvi che la modifica di quei dialoghi è stata fatta con l'accordo e l'approvazione di Civitelli,autore del soggetto, ripristinando, per così dire, i dialoghi più o meno come li avrebbe voluti lui e non come realizzati da Nizzi. Civitelli avrebbe voluto sottolineare l'inquietudine di Alison dovuta anche alla sua attrazione per Tex mentre Nizzi ha voluto smorzare quell'aspetto, cosa non condivisa da Civitelli. Non so dirvi se sia stato proprio lui a chiedere la modifica, ma so per certo che l'ha approvata.
  13. Carlo Monni

    [241/242] Ore Disperate

    Nel soggetto originale i vigilanti non erano ex fuorilegge ma cittadini comuni.
  14. In che senso, scusa? I Mormoni mica sono maghi. La loro religione è una branca del Cristianesimo Protestante mica qualcosa di esoterico. Non solo non praticano la magia ma la considerano superstizione. Dei Mormoni, specie quelli dell'800, si può esaminare l'aspetto di società parzialmente chiusa o la rigidità delle loro convinzioni ma con loro la magia ci sta come i cavoli a merenda.
  15. Per essere precisi: l'albo "Yuma" contiene la parte finale della prima storia con Proteus e l'intera storia "Oro Nero" e le prime pagine della storia "Yuma" nota anche come "Gli spietati". Giusta correzione. Per la cronaca, val la pena di dire che se è vero che che sul mensile non esiste a tutt'oggi un titolo ripetuto, è anche vero che questa non è la prima volta che viene "riciclato" un titolo preso dalle strisce (ovviamente dopo il n.96, in cui cessano le ristampe).
  16. Quelle brevi sono storie verissime, autenticate al 100%. In ogni caso, finita la storia per il Color "breve" dell'anno prossimo, ne farà un'altra di circa 80 pagine per il Tex Magazine del prossimo gennaio. Forse tu pensi sia una storia vera a me A quanto ne so, in seguito Barison continuerà a dividersi tra Diabolik e Zagor. Peccato per te, visto che, essendo di 120 pagine a due vignette (meno di 80 pagine col montaggio bonelliano), quelle di Diabolik sono tutte storie finte.
  17. "Delta Queen", precisamente pag. 9. Interessante il confronto tra le due pagine e le differenze di interpretazione della stessa pagina di sceneggiatura dei due disegnatoiri.
  18. La storia disegnata da Antonio Canale non esiste... o meglio: ne esistono solo poche pagine da lui disegnate prima di gettare la spugna per motivi suo. La storia in questione era "Silver Star" (n. 128/129) e fu affidata a Nicolò che ridisegnò anche le pagine già realizzate da Canale, una delle quali venne mostrata parecchi anni fa nella pagina della posta di un Tutto Tex. Quanto alla storia per Victor Hugo Arias (presumibilmente per un Texone), così la racconta lo stesso Nizzi nel libro di Guarino: "... Anni prima avevo scritto una storia per il disegnatore argentino Victor Arias. L’avevo già scritta tutta, ma, dopo il deludente risultato delle prime tavole inviate da Arias, Sergio decise di dargli l’alt. Così rimase la sceneggiatura non utilizzata, oltre a un certo quantitativo di strisce di Arias che giaceranno in fondo a qualche cassetto della Bonelli. Chissà perché non pensammo subito di aidara ad un nuovo disegnatore, venne letteralmente dimenticata. In seguito, per faticare meno, estrapolai certe sequenze dalla storia di Arias e le utttiizzai in storie successive una di queste finì certamente in “Topeka”, ma non chiedermi quale perché non lo ricordo."
  19. E perché mai? Un sano scherzo tra amici si perdona sempre.
  20. Niente due texoni quest'anno. Casomai l'anno prossimo.
  21. Molto bella. In effetti è proprio il segno inconfondibile di Albertarelli.
  22. Sono pronto a scommetterci quel che vuoi.
  23. E tu come fai a giudicarlo? Che ne sai del tempo e della fatica che ci vuole a disegnare una tavola? Io non lo saprei fare ed ho solo ammirazione per chi ne è capace. Ticci si è guadagnato il diritto a quel compenso in quasi sessant'anni di duro lavoro in cui per diverso tempo è stato retribuito con un tozzo di pane o poco più. Credi forse che ne 1966 quando ha cominciato a lavorare su Tex lo pagassero già così tanto? Inoltre, ti sfugge che il compenso è lordo e su di esso il disegnatore ci deve pagare le tasse e che, come per ogni libero professionista gli eventuali contributi previdenziali sono interamente a carico suo. Ticci realizza in media 10/12 tavole al mese e dei circa 5000/6000 Euro che incassa in tasca, a conti fatti gliene resteranno meno di 3000, che è uno stipendio da bancario medio credo. No... non è troppo. Può essere tanto, forse, ma non è certo troppo. P.S. Un albo di Tex ha 110 pagine o e non 96 e un anno o poco meno è giusto il tempo che Ticci ci mette a disegnarlo.
  24. Per amor di precisione, io accetto senza problemi che un autore possa richiedere il compenso che desidera per i suo lavoro. Allo stesso modo una casa editrice ha il pieno diritto di dirgli di no e il discorso si chiude lì. Non ci si mette a fare le bizze come i bambini... al limite si intavola una trattativa civile.. Boselli ci ha informato che Deodato ha chiesto quattro volte ciò che prende Michele Rubini (e, presumo, altri disegnatori de suo livello di anzianità) ciò solo per le matite, il che implica almeno un altro 50% aggiuntivo per le chine (a meno che, ripensandoci, Deodato non le faccia e si affidi per quello al colore). Comprendo l'atteggiamento della SBE. Peraltro mi chiedo: è possibile che la Marvel lo paghi cifre così alte? Non conosco le loro tariffe, anche se so che sono un po' più alte di quelle bonelliane, ma il sospetto che Deodato abbia giocato a sparare una cifra troppo alta anche rispetto ai suoi compensi standard è legittimo.
  25. Questo perché non ti piace o comunque non bazzichi il mondo dei comics americani dove Deodato ha lavorato sulle più importanti e famose serie della Marvel e DC. Alla Marvel è stato il disegnatore di Thor, Amazing Spider-Man, Avengers, Hulk, Thunderbolts. Resta il fatto che essere un big del fumetto mondiale (e Deodato lo è anche se tu non l'avevi mai sentito nominare) non gli dà il diritto di comportasi in modo tanto maleducato e meschino. Se il mio apprezzamento per lui come disegnatore non muta, la mia stima come uomo cala vistosamente.
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