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TWF - Tex Willer Forum

Anthony Steffen

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Tutto il contenuto pubblicato da Anthony Steffen

  1. Bellissima!Stefano, sbaglio o dalle dimensioni e' un disegno destinato per qualche poster o mostra?Grazie per la bella sorpresa!
  2. Copiare non e' il termine giusto ma non lo e' neanche interpretare. Non e' un interpretazione una copertina come "Il sicario" o "Uomini senza paura", solo per citarne due, dove Galep praticamente "trasferisce le locandine cinematografiche nelle sue copertine di Tex. E' un "riadattamento" impressionante per quanto e' fedele. Leo, turbato e' una parola un po' grossa, ma sicuramente non posso nascondere una certa delusione, anche se, come giustamente dici, la grandezza di Galep non viene sminuita. Che posso farciò In quanto alle copertine postate all'inizio del topic, voglio precisare che io ne ho trovate solo alcune, ma molte altre le hanno scoperti gli altri utenti di questo e di altri forums.
  3. Con l'avvento di internet e quindi con il bazzicare i vari siti e forums dedicati al ranger, ho avuto modo, nel corso degli anni, di fare delle scoperte texiane straordinarie. Curiosita' e anneddoti di alcune storie, notizie e approfondimenti su alcuni autori e disegnatori etc. Ma sicuramente la "scoperta" che piu' di tutti mi ha colpito (con tutta sincerita' non sono in grado di dire se postivamente o negativamente)e' senza dubbio l'aver appreso che molte copertine di Galep, quelle splendide copertine generiche, quelle slegate dalla storia che contiene l'albo, non erano frutto della fantasia del disegnatore ma ricalcavano in maniera molto fedele locandine e manifesti cinematografici, fotoscena di attori, copertine di libri western etc. Ce ne sono veramente moltissime e anch'io attraverso il web, qualche anno fa', mi misi alla ricerca di qualche attore con una posa che ricordasse qualche copertina di Galep. Ne ho trovate diverse e son sicuro che ne troverei ancora molte se mettessi in rassegna tutte le locandine dei film western degli anni 40',50' o 60'. Non nascondo che fino ad adesso la cosa mi spiazza un po'. Non so come spiegarvelo, e vi prego di non accusarmi di "blasfemita'", ma una volta fatta la scoperta non le ho apprezzate piu' come le apprezzavo quando le ammiravo meravigliato nei primi anni in cui collezionavo Tex. E' come se fossi stato, in un certo senso, tradito. Non so se rendo l'idea. Sapere che dietro una posa di Tex vi era un John Wayne o un Burt Lancaster, sapere che il soggetto di quella determinata copertina non era originale ma "copiato", mi lascia un po' disorientato nei confronti di Galep, che resta comunuque sempre un grande. Mi piacerebbe molto conoscere la vostra opinione al riguardo su questo argomento che considero un po' spinoso e delicato e se c'e' qualcuno che in linea di massima avverte il mio stesso "disagio", sperando di non provocare la suscettibilita' degli estimatori di Aurelio Galleppini. Ecco solo alcuni esempi di copertine: http://i41.tinypic.com/dfjez9.jpghttp://i43.tinypic.com/314frrp.jpg
  4. Anthony Steffen

    [Texone N. 01] Tex Il Grande!

    Beh, questa e' una tua rispettabilissima opinione dettata dai proprio gusti. Io invece sono completamente in disaccordo e spero che il Tex boselliano del futuro non si affidi ai soliti comprimari che gli rubano continuamente la scena al ranger perche' non sarebbe piu' il fumetto che ho amato per tanti anni. Va bene ogni tanto personaggi con una certa personalita' come Shane O'Donnel, va bene Juan Raza (anche se lo odio a morte), va bene Mitch, ma leggere ogni mese una storia con un comprimario affiancato a Tex e che in certe occasioni gli ruba davvero la scena sarebbe qualcosa di pesante e insopportabile da parte mia. Meno male che negli ultimi anni Boselli ha corretto un po' il tiro scrivendo delle storie con un Tex abbastanza centrale.
  5. Siamo nei dintorni di Elk City e Tex e' costretto ad assumere le false vesti di pistolero e un falso nome per combattere un pericoloso commercio di alcool di bassa qualita' che sta facendo imbruttire tutti gli indiani di quella regione. Per questo motivo riesce ad infiltrarsi e farsi assumere dai Nelson, una famiglia che produce alcool tramite una distilleria fatta in casa. La moglie di uno dei figli di Nelson, di origine texana, piu' di un occasione si ritrova a parlare con il ranger, scatenando la gelosia del marito. Quest'ultimo accusa Tex di fare il cascamorto e durante una discussione concitata sferra di sorpresa un destro colpendo alla mascella il nostro eroe. Pur sotto falsa identita' Tex non e' certo il tipo che porge l'altra guancia e reagisce di istinto dando una severa lezione al povero Stanley Nelson, il quale, visto la mala parata, cerca di avere la meglio ricorrendo all'uso di una getta. Solo l'intervento del padre evita il degenerare della situazione. Una lunga scazzottata di ben sette pagine in una storia scritta da Guido Nolitta e disegnata da Erio Nicolo' "Contro tutti".
  6. L'ultima volta che e' comparso ufficialmente Dinamite, lo storico cavallo di Tex?nel 1964 nell'albo della serie a strisce "Mexico", dopo ben 16 anni al fianco di Tex.
  7. Anthony Steffen

    [354/357] La Congiura

    Mi trovo ancora una volta d'accordo sull'ottima analisi di Ted. Quella fu' una storia memorabile, proprio per i punti citati nel precedente post. Anch'io la lessi in "diretta" in quel 1990 e rimasi incantato sia per i disegni e sia per quella splendida avventura. Fu' la classica storia che mi fece "innamorare" definitivamente del fumetto Tex, dato che era solo da qualche anno che lo leggevo sporadicamente. Furono proprio quegli albi che mi spinsero ad acquistare l'intera collezione in un tempo record. in soli due mesi riusci' a recuperare qualcosa come 300 numeri. Poveri i miei genitori!Insomma, una storia senza tempo e da rileggere. Non ti tradira' mai!E pensare che ancora esiste qualcuno che mette in discussione anche il Nizzi di quel periodo. Mah!!!
  8. Anthony Steffen

    Galleria Di Luca Vannini

    Stavolta, caro Ymalpas, permettimi di contraddirti. Appena ho visto questo ennesimo disegno di Vannini, mi e' venuto subito in mente la locandina di questo vecchio western di Giuliano Gemma. Non e' proprio uguale ma il soggetto e' quasi identico. Non e' improbabile dunque, che l'artista prima di realizzarlo abbia dato un occhiata a questo manifesto.
  9. Anthony Steffen

    [618/620] Gli Schiavisti

    Il problema e' proprio qui. Sejas non lo disegna come un ventenne ma come un quattordicenne. Addirittura il suo miglior lavoro texiano? Evidentemente Paco, abbiamo metri di giudizio leggermente diversi. Comunque, secondo me, e' proprio nelle scene d'azione che l'artista non rende come dovrebbe. Io vi ho notato qualche piccolo errore di proporzioni. Insomma, alcune vignette, proprio quelle con tanti personaggi, li ho trovati graficamente un po' difficili da "leggere".
  10. Ciao Stefano, leggendo in rete o in alcune fanzine le varie interviste che ti riguardano, ho appreso che Tex e' stato uno dei tuoi fumetti preferiti in gioventu'. Quali sono le tue storie preferite e quella che avresti voluto disegnare tu?
  11. Anthony Steffen

    [618/620] Gli Schiavisti

    Una delle caratteristiche positive di questo primo albo e' che si fa leggere tutto d'un fiato. E per me non non e' poco, visto che al sottoscritto non piacciono le trame troppo complicate e complesse che Boselli ci ha proposto qualche anno fa'. Molta azione ma allo stesso tempo ho trovato un po' troppi balloons noiosetti da leggere. Per mia grande felicita', sembra che sia una storia priva de solito personaggio "rubascena" alla Boselli, ma al contrario, fino ad ora sembra che i pards siano gli incontrastati protagonisti. Mi fa particolarmente piacere il ruolo importante che ricopre Tiger in questa storia, e anche gli altri pards sembrano essere gestiti molto bene. Ognuno fa' la sua parte. Vedremo se l'albo "Le miniere di Canaan" si mantiene su questi livelli, sperando che non ci sia il solito finale affrettato. Per quanto riguarda i disegni, a differenza di altri, io non ho visto un grande Sejas. O perlomeno, non all'altezza dei suoi precedenti lavori. Il suo Tex a me e' sempre piaciuto, ma in questa storia vi e' qualche espressione da rivedere. Davvero pessima invece la caratterizzazione di un baby Kit Willer in versione tredicenne. Ho trovato pero' un Tiger ben disegnato e un Kit Carson dal volto un po' troppo comico.
  12. Anthony Steffen

    [250/252] Giungla Crudele

    Ciao Ted, intanto complimenti per il bel commento alla storia,E' sempre un piacere accedere al forum e leggere questo tipo di recensioni ben scritte e ben articolate. Tra l'altro mi trovi d'accordo su alcune cose che scrivi, specie quando affermi di non gradire i disegnatori con un tratto sintetico. Ritornando alla mia frase che alludeva al tuo primo intervendo telegrafico mi scuso se ti ha dato fastidio. Pero' vedi, non potevo essere diretto come lo e' stato Sam Stone per il semplicissimo motivo che non sono un moderatore. Non lo sono piu' dal 2007. Attualmente faccio parte del gruppo "collaboratori" del forum. Tuttavia in virtu' dei tanti anni ormai trascorsi dentro questa comunita' texiana succede di dare dei "suggerimenti" ai nuovi utenti. Puo' darsi che nel tuo caso io abbia usato un modo un po' infelice per invitarti ad essere meno stringato, ma non avevo nessuna intenzione ledere la tua sensibilita'. Detto questo, tanti auguri di buona Pasqua anche a te con la speranza di leggere altri post come quello precedente.
  13. Anthony Steffen

    Claudio Nizzi

    Vale la pena di riportare qui cio' che ha scritto Moreno Burattini nel suo blog a proposito di Claudio Nizzi: "Nessun critico serio può dubitare del suo talento e della sua professionalità. Nell'arco di trentamila tavole da lui sceneggiate per Aquila della Notte ci sono state inevitabimente storie scadenti e molte altre invece straordinarie. Stranamente, mi vengono in mente prima quelle belle: Il ritorno del Carnicero, Fuga da Anderville, Il ragazzo selvaggio, Alcatraz, Nella terra degli Ute, Furia Rossa, Yukon selvaggio, il Texone di Magnus, le storie con Cobra Galindez, il primo episodio della Tigre Nera e chi più e ha più ne metta. Nessun critico serio può accanirsi su una storia infelice dimenticando i meriti di quelle felici e i lettori dovrebbero avere maggiore riconoscenza verso gli autori che hanno regalato loro sogni ed emozioni, invece di accanirsi contro di loro quando non li giudicano più in stato di grazia. Ma, ovviamente, il pubblico è quello che alla fine alza o abbassa il pollice, fin dai tempi del Colosseo."
  14. Anthony Steffen

    Tex Secondo Nizzi

    Moreno Burattini ha scritto la sua introduzione al libro di Roberto Guarino "Tex secondo Nizzi" che dovrebbe uscire a Lucca Comics 2012. Lo dice lo stesso Burattini nel suo sempre piu' interessante Blog
  15. Anthony Steffen

    Domande A: Claudio Villa

    Claudio, nel tuo libro ci sono delle copertine ancora in bianco e nero dove tu specifichi al colorista il colore da usare per i caratteri del titolo e per il logo di Tex. Queste indicazioni vengono poi eseguite sempre?con quale criterio scegli il colore da usare per un titolo o per il logo?
  16. Anthony Steffen

    [250/252] Giungla Crudele

    Se tutti gli utenti di questo forum commentassero le storie come Ted Hawkins, questa bella comunita' di texiani sarebbe chiusa ormai da tempo. sisi
  17. Anthony Steffen

    Domande A: Claudio Villa

    Ecco qualche confronto tra le copertine con il colore computerizzato e l'originale di Villa: Nella cover de "Figlio del Vento" dopo la colorazione al computer il disegno perde molto, a mio parere. La colorazione originale del viso di Tex e' piu' bella anni luce rispetto a quella pubblicata. Ma non solo. Il cielo con quel forte arancione non ha nulla a che vedere al confronto con il cielo colorato da Claudio. Nelle altre, trovo la colorazione originale della camicia a fare la differenza rispetto a quell'intenso giallo senza alcuna sfumatura delle copertine ricolorate al computer.
  18. Anthony Steffen

    Domande A: Claudio Villa

    Claudio,Sergio Leone a proposito di Clint Eastwood affermava:"ha solo due espressioni, una con il cappello e' una senza". Nel tuo libro, ci sono due splendidi disegni che vedono in primo piano un Tex nelle vesti di Aquila della Notte. La frase di Leone, in un certo senso, potrebbe essere adatta anche per Tex, perche' in effetti, secondo me, nei tuoi disegni, il ranger sembra assumere un espressione diversa a seconda del costume che indossa. Quando ti accingi a disegnare Tex nelle vesti di capo dei Navajos e quindi senza il suo classico cappello da cowboy, cerchi di conferirgli intenzionalmente un espressione diversa o e' semplicemente un interpretazione soggettiva di chi guarda il disegno?
  19. Anthony Steffen

    Domande Ai Cestaro

    Ciao Raul, se posso rivolgervi una piccola critica, nell'ultima storia da voi disegnata e attualmente ancora in edicola,"Sotto scorta" e I valorosi di Fort Kearny", ho trovato un Tex troppo cupo, imbronciato, e a tratti anche "lugubre". Insomma, poco inlcine a quell'amabile sorriso che ce lo ha reso simpatico per tanti anni. Come mai, col passar degli anni, questa tendenza a disegnare un Tex dall'espressione cosi' rude? Spero di trovare nella vostra prossima storia piu' vignette con un Tex cosi':
  20. Il gioco di Tex Il gioco di societa' ispirato al fumetto di Tex Willer usci' nel 1975 e venne pubblicato dalla Clementoni. E' un prodotto che oggi ha un valore di mercato non indifferente visto i pochissimi pezzi ancora in circolazione in Italia e visto la fama e la notorieta' del personaggio. Il sottoscritto, sempre in cerca di rarita' texiane, ha avuto la fortuna di trovarlo e acquistarlo ad un prezzo che definirlo "affare" sarebbe a dir poco riduttivo. Infatti se lo si trova completo e in buone condizioni il prezzo si aggira sui 200 euro variabili, ma le quotazioni col passare degli anni aumenteranno. Lo scatolone che racchiude il gioco misura 56 cm di larghezza per 37 cm di altezza. Il disegno e' naturalmente opera di Galep che riprende una parte di una sua copertina per la serie regolare, e precisamente l'albo "Sunset Ranch" uscito per la prima volta nel 1973. Confezione del gioco Ma se andiamo a zoommare e quindi a confrontare qualche particolare del disegno di Tex del gioco con quello della copertina, oltre ad una colorazione diversa, ci accorgiamo che ci sono delle piccole differenze: Infatti il viso di Tex di sinistra (gioco) e' leggermente differente rispetto a quello di destra (albo). Non solo, ma anche la dimensione del cappello ha subito qualche piccolo ritocco. Altra piccola differenza riguarda il braccio e la mano destra di Tex che impugna la colt. In quella del gioco e' piu' distante dalla pancia rispetto a quella della copertina. Anche la pistola e' differente. E' stata allungata la canna. Evidentemente Galep o Sergio Bonelli quando scelsero che il Tex di "Sunset Ranch" si prestava bene per la copertina del gioco decisero di apportare qualche piccola modifica. Naturalmente poi il disegnatore toscano modifico' lo sfondo aggiungendo le classiche rocce della Monument Valley e gli indiani sopra i cavalli. Andiamo al gioco adesso. Esso e' un gioco da tavolo tridimensionale composto da un tabellone esagonale dove montare le ricostruzioni del Saloon, capanne indiane, montagne e fiumi. Ci sono due dadi, due mazze di carte blu (Tex e i suoi pards) e rosse (indiani),8 pedine (Tex i pards e quattro indiani). Il numero di giocatori puo' arrivare ad una massimo di otto. I quattro pards Non sono in grado di dire se i disegni dei quattro pards nel mazzo di carte siano state disegnate per l'occasione da Galep o se sono disegni "riciclati" da vignette interne dei vari albi. Non mi chiedete le regole del gioco perche' non le conosco e nemmeno mi interessano. L'ho acquistato solamente per puro spirito collezionistico. E vi posso garantire che fa' la sua bella figura sopra le mensole della mia collezione, accanto ad altre rarita' texiane.
  21. Anthony Steffen

    L'album Dei Ricordi.

    TAHZAY Proponendosi di vendicare la distruzione della setta degli adoratori del Bisonte Bianco,Tahzay inchiodo' Tex tra le rovine della Tigre di Pietra, ma il tragico idolo non gli porto' fortuna.
  22. Anthony Steffen

    Domande A: Claudio Villa

    Allora, finalmente ho letto (ma oserei dire divorato)e ammirato il libro di Claudio Villa "Sotto il segno di Tex". E' un libro che ogni texiano e ogni fan di Villa dovrebbe possedere, perche' ci sono molte chicche e diverse disegni inediti. Con questo libro si comprende le difficolta' che si celano dietro ad una copertina e in ogni disegno. Per chi ama conoscere il "dietro le quinte" dei lavori di Claudio Villa, per chi vuole saperne di piu' sulle fasi che precedono una copertina finita, per chi ama conoscere i diversi aneddoti legati alla realizzazione di un suo lavoro e' il libro che fa' per voi. Certo, io avrei voluto ancora piu' pagine perche' presumo che con le sue quasi 800 copertine (solo quelle di Tex) suddivise tra serie regolare, cartoline,Almanacchi,Maxi,Tex Repubblica e varie, l'archivio "segreto" del nostro Claudio nasconda ancora molti disegni inediti, cover alternative e tanto altro prezioso materiale. Il volume, come ho gia' detto, e' arricchito da spettacolari disegni, memorabile varie e le descrizioni che fa' lo stesso Villa per determinate copertine ti fanno capire meglio e apprezzare ancor di piu' le sue opere. Io da texiano incallito avrei fatto anche a meno delle pagine riguardanti gli altri eroi bonelliani e dare ancora piu' spazio a Tex. Ma va bene cosi'. Leggendo e guardando questo volume, per essere sincero, non ho potuto fare a meno di avere un certo rammarico. Cioe', quello di non aver visto finite e pubblicate alcune splendide copertine scartate e rimaste solo come schizzi o solamente passate a china. E' un peccato davvero. Molte sono piu' belle rispetto a quelle scelte per la pubblicazione. Per esempio, c'e' ne una riguardante l'albo "Il passato di Carson" con i due pards protagonisti che e' una meraviglia. Per non parlare delle alternative de "Sul sentiero dei ricordi". E' un sacrilegio che questi capolavori di disegni non vengano finiti e che non vedano la luce. A questo proposito Claudio, la domanda nasce spontanea:la redazione della Sergio Bonelli Editore o tu stesso, avete mai pensato di finire quei disegni per essere pubblicate poi sottoforma di cartoline allegate a Tex Nuova Ristampa? Non sarebbe una cattiva idea per diversi motivi. Primo:perche' sono dei capolavori ed e' un peccato tenerli in archivio sottoforma di schizzi. I fan sarebbero felicissimi di collezionarli e di poterli ammirare a colori e in tutto il loro splendore. Secondo:con tutto il materiale "scartato" che avrai completarli e colorarli ti farebbe perdere meno tempo rispetto a realizzare una cartolina da zero. Una proposta del genere andrebbe fatta! Un altro rammarico riguarda non vedere pubblicate le copertine con la colorazione originale di Claudio. Sono tutto un altra cosa veramente. Pur mantenendo in maniera abbastanza fedele le indicazioni di colore, una vola ricolorate al computer perdono parecchio. Una su tutte, sono rimasto colpito dalla copertina del Tex 500. L'originale in full color (cioe' colorata senza china) e' semplicemente una gioia per gli occhi!Quei colori rendono per almeno dieci volte di piu' rispetto a quella colorata al computer. Ma la cosa bella e' che non e' stata pubblicata con quella tecnica solo per una bazzecola. Quale?lo potete scoprire solo leggendo il libro. laughing Un altra domanda Claudio, riguardante proprio la copertina del numero 500:forse mi sbagliero', ma ho notato che nella versione in full color il viso di Tiger e' leggermente diverso rispetto a quella pubblicata. E' solo una mia impressione? In definitiva, davvero un bel libro e conto in questi giorni di ritornare a parlarne di nuovo, magari approfondendo alcuni punti con l'aiuto dello stesso Villa.
  23. Beh... io spero che Boselli dia finalmente piu' potere a Villa sulla scelta dei soggetti per le copertine, come gia 'si era detto nel topic delle anteprime.
  24. Auguri a Mauro Boselli per la sua nomina a curatore di Tex. La persona giusta al momento giusto.
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