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Tahzay

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Tutto il contenuto pubblicato da Tahzay

  1. Per me, molte vignette presentano dei problemi, specie nella proporzione fra uomini e cavalli, ergo i disegni non mi hanno fatto impazzire. Molto bene invece Borden, queste sono le storie che mi piacciono, con dialoghi brillanti, scene ordinarie (bivacchi, piani di azione, vignette riposanti "di transizione") e, dunque, una sceneggiatura più rilassata e "centrata" su Tex e i suoi pards.
  2. Tahzay

    [Texone N. 25] Verso L'oregon

    SPOILERLa storia presenta - a mio parere - pregi e difetti. Anzitutto, la figura del killer psicopatico: l'idea è buona ma è sviluppata fino a un certo punto, non è chiarissimo cosa faccia scattare la molla di violenza in Fletcher: da quanto pensavo di aver capito io, non era tanto la minaccia verso sè stesso, ma verso il cavallo (proiezione di sè stesso nel subconscio, probabilmente, come simbolo della principale sua ragione di vita, finalmente realizzata dopo tante frustrazioni) a far scattare istinti omicidi, come sarebbe dato evincersi dal primo omicidio mostratoci, da quello dello sceriffo in flashback e da quello dell'indianino nella prateria (ci viene lasciato intuire che Fletcher abbia solo IMMAGINATO che il pellerossa volesse rubargli il cavallo). Altri omicidi, come quello dell'ubriacone, lasciano interdetti, a mio parere si poteva rendere un po' più chiaramente che le paranoie protezionistiche del giovane riguardavano l'animale, più che sè stesso. Tex è disegnato male, inutile girarci intorno: troppo "espressivo", ma colui che deve fornire una gamma di emozioni più forte ?, per me, Carson (reso benissimo, viceversa), Tex lo vorrei più granitico e compassato, dal punto di vista espressivo (un po' alla Galep). Bene invece i siparietti tra i due pards, e la caratterizzazione delle donne: giusto che Tex ed Emma - due leader naturali - battibecchino tra loro stentando a trovare un'intesa. Promossa a pieni voti la sceneggiatura, qualcosina in meno va al soggetto: incredibile anzitutto che i rangers e i vari sceriffi non riescano a seguire una pista così semplice (Fletcher lo vedono e lo riconoscono praticamente tutti lungo il cammino, anche per via di Sirius, e lui - non essendo un criminale di professione - non fa nulla per rendersi invisibile); decisamente anomala e fuori luogo l'arringa di Tex ai rangers invidiosetti, forzata l'intuizione immediata del ranger circa la psicopaticit? del killer (Imho, proprio per rendere al meglio e valorizzare l'atipicit? del nemico, il "nostro" doveva arrivarci molto dopo, almeno a metà storia); abbastanza strana la decisione di Tex e Carson di non separarsi quando trovano le donne in difficolt?: uno a battere la pista di Fletcher, l'altro ad assicurarsi l'incolumit? della carovana femminile. Qui, troviamo un Tex decisamente troppo freddo e "aziendalista" (passatemi il termine) nel voler accelerare l'inseguimento, bench? le difficolt? delle sei donne fosse palese. Troppa coincidenza nell'incrociare, poi, i destini delle donne e quelli dei pards, facendo dirigere le prime proprio dallo zio di Fletcher!Bello l'intermezzo coi Cayuse, il cui capo è molto ben rappresentato dalle azioni, prima ancora che da contorsionismi psicologici. Impeccabile, a mio parere, il finale crudo agrodolce, n° buonista, n° melodrammatico (e vi era il rischio........ in effetti, mi sarei atteso una tragica morte di Emma). Soggetto: 6,5Sceneggiatura: 8Disegni: 7 (voto abbassato dall'interpretazione di Tex). In generale, una storia direi tra il 7 e l'8. o
  3. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    A me sta benissimo quel che ha detto Borden, ma per far comportare in modo così sorprendente e imprevedibile quasi tutti i personaggi della storia, con alcune virate a 180 gradi, occorreva per me ridurne il numero. Voglio dire, troppi personaggi, troppo poco caratterizzati per conseguenziale mancanza di spazio, e che si rivelano - nel finale - il contrario di quello che promettevano essere, o che il lettore si aspettava da loro. Scelta coraggiosa, ma che mi pare un po' pretenziosa, francamente.
  4. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    A me non stupisce tanto l'alleanza in sè considerata di Tex con Carver, ma l'assenza dei presupposti affinch? Carver diventi PROPRIO lui l'alleato principale di Tex nella battaglia finale. A che pro quello slancio quasi suicida? Quali le motivazioni? Sono queste domande che mi hanno un po' reso perplesso....
  5. Tahzay

    Il Nome Indiano Di Tiger Jack

    Quoto col sangue!!!! Come è bello provare a digitare su "google" i nomi Lilith, Tiger Jack, Montales, Rayakura..... e scoprire che, nella realtà, NON sono mai esistiti! ::evvai:: Ah, la fantasia a briglie sciolte..... che bella e malinconica "malattia".....
  6. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Non esageriamo adesso, la storia mi pare comunque più che sufficiente! Ci fosse stato qualche personaggio "coreografico" in meno (i devotissimi ed inutilissimi gemelli, l'altrettanto fedelissimo nero, il mezzo scalpato), forse si sarebbe potuta approfondire di più la psicologia di quei personaggi che - a mio parere - erano potenzialmente interessanti (l'enigmatico Carver, il bastardissimo Reno, l'appena abbozzato Minnesota, lo stesso Revekti).
  7. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    SPOILEREsattamente la mia opinione. Tutti i possibili "dualismi" che parevano promettere parecchio, si risolvono in un mezzo flop (Cunningham - Revekti, Goyaklee - Mazay, Parkman - Laredo, Parkman - Reno). Proprio Reno (che appariva come un "duro") diventa pavido nella battaglia finale. Ethan acquista coraggio, Parkman passa dal ricordo dell'ex fidanzata ad una ritrovata voglia di intraprendere la carriera militare (??), Goyaklee riacquista fiducia negli uomini bianchi, Cunningham e Revekti - da nemici per la pelle - trattano una possibile alleanza (che fosse finto-strategico o meno, il siparietto risulta ben poco "calato" nel contesto, che voleva essere di tensione per le scottanti rivelazioni dello "zebrato", e che viene immediatamente smorzato dalle trattative). Carver, chi lo capisce..... Chi rimane fermo, dall'inizio alla fine, nella sua psicologia è Laredo, la cui principale funzione nella storia è tessere le lodi di Tex ed esaltarne le doti (personaggio-cassadarisonanza oramai classico, quasi quanto gli "origlioni" nizziani). Quanto al ruolo di Tex nella storia, emblematico il "chi sei?" riferito da Revekti a Tex che lo trafigge...... come a dire: "e tu da dove salti fuori? Chi ti conosce? Che c'entri?". Adesso qualcuno dir? che Tex è stato risolutore nella vicenda, perchè ha ucciso il nemico principale. Senza nemmeno riuscire a presentarsi, però (maleducato!)
  8. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Per adesso un giudizio sui disegni: non mi sono piaciuti. Belli tecnicamente, ma troppo uso del nero, e soprattutto troppa inespressivita' nei volti. Tex, in particolare, ha praticamente sempre la stessa espressione dall'inizio alla fine dell'albo. Per quanto concerne la storia, c'e di buono che c'e ' molta azione, ma anche troppa carne al fuoco, ma alla fin fine si quaglia ben poco...
  9. Ymalpas credo volesse esaltare il fatto che Manfredi aveva SCELTO di ritagliare una parte della storia sui protagonisti (fino a prova contraria....) della medesima, per esaltarne le reciproche caratteristiche, nonchè il feeling tra loro, anche utilizzando dialoghi "leggeri" e brillanti. In altre storie, questi "tempi morti" (chiamiamoli così, tanto per intenderci) rispetto allo sviluppo dell'azione, vengono dedicati ad altri personaggi, sui quali si accendono le luci della ribalta; ch?, altrimenti, non si riuscirebbe a delinearne appieno il carattere, le motivazioni, e la stessa ragion d'essere degli stessi all'interno di una storia di Tex. Metti da una parte, togli dall'altra: la vecchia teoria dei vasi comunicanti.
  10. Paco, senza offesa, ma........ chi te lo fa fare?Al di sotto (o al di sopra) di quale "quorum" di ordinazioni di bistecche o di esclamazioni di vario genere, si avrà la conferma dell'esattezza della tua tesi? O meglio, contro-tesi? Leggere Tex è una questione emozionale: non si possono introdurre degli sterili dati statistici in un elaboratore, e - a seconda della presenza di un certo numero di clich? - stabilire il grado di "texianit?" di una storia.
  11. In questi giorni ho riletto "Trapper!", storia che giunge al termine del cosiddetto "periodo d'oro", certamente un po' lenta e verbosa nei ritmi, ma anche piena di gustosissimi momenti tipicamente bonelliani. Mi ha colpito la presenza - ripeto: sia pure in termini di eccessiva verbosit? - di NUMEROSE "scene di trasferimento" in cui i 5 pards chiacchierano, divagano, predispongono piani di battaglia, scrutano il prossimo futuro, battibeccano fra loro. Tutte scene che - ne sono certo - sarebbero state rigorosamente omesse nei numeri di oggi, magari sostituite da uno "stacco di vignetta" cinematografico e senza didascalie. Spesso, in nome dell'effetto-sorpresa. Del colpo di scena. Dell'entrata in scena "teatrale". La domanda ?: non si perde un po' di "quel" Tex utilizzando questa moderna tecnica di sceneggiatura che salta a più pari i "tempi morti" e che vuole che ogni vignetta, ogni scena, sia "carica" di significato ai fini della narrazione, che non presenta momenti di pura distensione, che non si distende nel tempo e nello spazio? Non è che la questione della minor percezione della centralit? di Tex dipende - alla fin fine - non solo dall'intreccio e dal plot in sè, ma dalla tecnica di sceneggiatura "moderna", che sacrifica il "superfluo" in un'estrema compressione spazio/temporale?(Da notare che proprio la storia attualmente in edicola, paradossalmente, recupera alcuni degli elementi sopra riferiti).
  12. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    A me pare evidente che stiamo per entrare in una fase finale della storia caratterizzata da tre poli di tensione, tra altrettante coppie di personaggi: Cunningham-Revetki, Laredo-Parkman, Goyaklee-Mazay. La curiosità del Tahzay/lettore, avvinto da tali misteriosi intrecci di motivazioni, redenzioni, voltafaccia, e' tanta. La curiosità del Tahzay/lettore per il ruolo di Tex, invece, e' ai minimi termini, ma non perchè il ranger sia comparso in sole 21 pagine, attenzione, ma perchè e' evidente che - in questa vicenda - Tex, per ora, non se lo fila nessuno: Tex e' ospite in una vicenda d'altri, che non e' l'avventura in se' (Tex, ovviamente, sara' alla fine il più bravo e il più figo, come da copione), ma l'insieme dei poli narrativi dei quali ho sopra parlato. Da notare come, ad esempio, ne "La prova del fuoco", pur entrando il ranger in una "storia" altrui, quella di Loman, che si dipana in gran parte seguendo le tracce di sangue del collega, la fortissima tensione nasce proprio tra questi ultimi, per cui il lettore si chiede: come se la caver? in questa situazione particolare Tex?Nella storia che sto leggendo, per ora, tutto questo non vi e': in termini calcistici, potrei dire che Tex non e' ancora entrato in partita. Poi, siccome e' il "fuoriclasse", sappiamo che farà il gol decisivo, ma chi paga il biglietto non vuole solo il risultato, ma anche un po' di spettacolo (da Tex, si intende). Si dir?: eh ma siamo a due terzi della storia, la trama per ora evidentemente non lo prevedeva. Appunto..... _ahsisi
  13. Tahzay

    Tex, Il Protagonista!

    Voto l'ultima opzione, e gradirei sempre una presenza "immanente" di Tex nel racconto.
  14. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Caro Jack, per quanto mi riguarda e' il contrario, non e' un problema di protagonismo, ho criticato (voce fuori dal coro) il finale de "la città del male" che riecheggiava al Tex risoluto e istintivo delle origini, scrivendo che Tex e' un personaggio che oramai ha avuto una sua evoluzione nella saga, e non può più fare lo scavezzacollo-sparatutti. L'errore che fate in molti e' ricondurre la centralit? del personaggio ad una sommatoria di azioni, per cui il protagonista deve fare "di più" e "meglio", ma non e' affatto li' il nocciolo della questione, e soprattutto non e' una questione che si pone sul piano nostalgico-tradizionalista, anche le storie corali e dal taglio e ritmo cinematografico possono funzionare alla grande, l'importante e' ricordarsi che...... "est modus in rebus"!
  15. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Io mi sorprendo sempre più di come non si colga la sostanziale differenza (che e' stilistica, non meramente "quantitativa") tra l'avere molti personaggi in una storia DI Tex, e molti personaggi in una storia CON Tex.
  16. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Per me, accrescono il valore della storia, nella misura in cui la storia riesce ad accrescere, in maniera equilibrata, il loro valore. Mi scuso per il gioco di parole (non sono un figlio segreto di Marzullo, tranquilli), ma evidentemente il tutto dipende dal "dosaggio" degli ingredienti. Per me, tanto per dire, "gli invincibili" veniva su bene anche con un paio d'irlandesi in meno, ed anche "Duello nel corral", senza un profluvio di vicesceriffi. Viceversa, "Patagonia" e "sulla pista di forte apache" li ho trovati riuscitissimi e calibratissimi, finanche esaltanti, "texianamente" parlando. Comunque, Ymalpas sta molto ben cogliendo quello che - per me - è il nocciolo della questione: non è tanto la caratterizzazione estrema in sè dei personaggi (che dura poche vignette pro capite, in fondo...) ad essere controproducente, quanto piuttosto il fatto che vi è il rischio che i riflettori si appuntino su storie personali, sfaccettature, vissuto e personalit? di (molti) altri personaggi che non sono n° Tex, n° il suo preannunciato antagonista principale (Revekti), rendendo indietro un mix in cui il "sapore" di Tex si annacqua, e la sua personalit?, la sua caratterizzazione - da dominante - diviene una delle tante sulle quali si impernia la storia. Avete presente cosa accade allorquando piace il gelato alla fragola? Se si prende un cono fragola-limone (ottimo accoppiamento), il gusto della fragola, addirittura, si esalta; se però si ordina un cono - sia pure di formato maxi - con fragola, nocciola, cioccolato e vaniglia......
  17. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Per carit?, facile non lo è per nulla, difatti tu sei un professionista proprio perchè per scrivere e sceneggiare ci vuole capacità tecnica ed esperienza, non solo conoscenza del personaggio e passione.... Mi permetterei di dirti (sempre parlando da profano - faccio tutt'altro nella vita) che non colgo bene, però, il riferimento a Diablero, n° al "girare intorno a Tex". Prendiamo l'incipit di Diablero: G. L. Bonelli costruisce - con calibrate "pennellate" d'autore - la statura e la diabolica pericolosit? di un nemico cupo e misterioso, accompagnato da un'affascinante donna il cui ruolo si chiarir? lungo la storia, storia caratterizzata sin dall'inizio dalla classica biforcazione "punto di vista/azioni di Tex" - "punto di vista/azioni del nemico". Le scene iniziali di Diablero girano intorno a Tex quanto le scene iniziali del ritorno di Zhenda, de "il figlio di Mefisto", di "El Muerto" e così via: ci presentano l'antagonista, il suo ruolo, il suo pensiero, il Male, l'altra metà del mondo, l'altra faccia della medaglia, il polo opposto della calamita, senza la quale non vi sarebbe Tex. Altre volte Tex, viene chiamato in causa da "spalle" che iniziano la storia (tipo Pat ne "Oro nero" o nel Texone di Buzzelli), ma il cui ruolo di "sponda-pretesto" per chiamare in causa Tex appare chiaro fin dall'inizio agli occhi del lettore. Prendiamo l'incipit di "Caccia infernale": subito un'atmosfera di attesa, la catalizzazione dell'attenzione del lettore, sale la tensione, quindi lo svelamento "cinematografico" (e tecnicamente ben fatto) di un uomo misterioso: chi ?? Parkman. Dunque, non Tex, n° colui che sarà l'alter ego, il rivale di Tex, n° qualcuno che incrocer? immediatamente la pista del ranger, o sarà salvato da lui o ne chieder? l'entrata in scenda. Semplicemente, appunto, un co-protagonista nel vero senso della parola, un tizio che svilupperò una sua propria vicenda parallela a quella di Tex, che vivr? emozioni, tensioni e situazioni avulse da Tex. Un personaggio di cui - evidentemente - l'autore vuole sottolineare la primaria importanza, dal punto di vista della "produzione" degli eventi, fin dal momento in cui si schiudono i teloni del palcoscenico. Quindi, qualcosa in più di un co-protagonista, quasi una guest-star. Tanto accade anche ne "Gli invincibili", e ne "I lupi Rossi". La stessa cosa avviene con Faraci ne "L'uomo di Baltimora": subito si accendono i riflettori su un co-protagonista che si guadagna un ruolo preponderante, rivelandosi piuttosto "ingombrante" (forse troppo....) nell'economia della storia, andando a togliere spazi proprio a Tex. Ma non spazi nel senso del numero delle pagine (sarebbe banale limitarsi a questo), quanto proprio la "vetrina". Vi ?, dunque, una precisa scelta narrativa che mette proprio Parkman in primo piano, regalandogli sia il prologo, sia i momenti di approfondimento psicologico, sia buona parte del "cliffhanger": ossia, proprio i momenti topici, quelli che più si sedimentano nella mente del lettore. C'è qualcosa di male, o di sbagliato, in questo? Assolutamente nulla, per carit?. Però, poi, si può anche immaginare che al lettore che chiude l'albo non resti molto "sapore" di Tex, nel palato, anche se quest'ultimo - alla fine - partecipa a due sparatorie, salva il figlio, organizza una spedizione e sbatacchia un malcapitato. Quindi - ripeto, lo dico da ignorante - a me la centralit? di Tex non pare un problema di "quantit?", ma proprio di "vetrina" del personaggio, quindi di scelte narrative. Si badi che non sto facendo paragoni col passato n° sto rimpiangendo i "bei tempi andati", centralit? di Tex e tradizione sono due profili che si incrociano, ma non si identificano l'uno nell'altro.
  18. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Quando ho parlato de "gli invincibili", ovviamente, intendevo scrivere "più protagonista che" e non "meno protagonista che" (il ragionamento non si capiva, rileggendo il post).
  19. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Chiedo scusa se torno per l'ennesima volta sul problema centralit? del personaggio, volevo riallacciarmi al bel post di Ymalpas per chiarire il mio modo di pensare a riguardo. Che poi il tutto si riduce sempre alla stessa domanda: da cosa si vede che una storia western (anche bella, per carit?) è una storia di Tex? Dalla presenza del ranger con la camicia gialla? Dal numero delle pagine in cui compare? Da chi ammazza il cattivone nel duello finale?Mai più. Il protagonista è colui che, quando compare, si avverte, eccome se si avverte. Occupa il centro della scena, la riempie. Diventa il "motore" del racconto, tanto che il lettore si colloca immediatamente nella sua prospettiva, nel suo modo di pensare. Tex, poi. Tex è un personaggio lineare, manicheo, solare. E' l'eroe-leader per eccellenza. E' colui che che trasforma gli interrogativi in certezze (non a caso, nella gerarchia dello storico quartetto, i pards pongono i problemi, scrutano i rischi, e Tex dirime le incertezze scegliendo il da farsi = motore del gruppo+motore narrativo della storia). La riconoscibilit? (e la centralit?) del personaggio non si rinviene nell'analisi "spacchettata" dei singoli comportamenti e delle singole azioni, così come una storia riesce bene (ed è ben gustata dal lettore) se si evolve in modo da consentire al personaggio preferito di compiere, con naturalezza e "leggerezza", le cose che ci aspetteremmo che possano e debbano accadere, in quel momento, da quel personaggio. Da qui, a volte, la sensazione di "costruito" delle storie di Boselli, in cui i marchingegni sono - in sè - perfettamente oliati, ma non consentono al lettore di Tex di poter dire: questa è una storia costruita "per" Tex, attorno a Tex. Cosè come a volte Nizzi, nei periodi più svogliati, ha abbondato nell'utilizzo di questo o quel "topos", senza rendersi conto che il lettore vuole vedere Tex che va al ristorante e mangia di sano appetito dopo aver rudemente sbatacchiato il cattivo di turno, rilassarsi con lui e assaporare ancor di più - così - il gusto di una sparatoria o di una scazzottata, mentre non gli interessa vedere "in sè" la bistecca o le patatine. Il continuo cambio di direzione e prospettiva in storie corali come "La mano del morto" o quella che forse ci apprestiamo a leggere, è pericoloso (fumettisticamente parlando, eh) proprio perchè interrompe il canonico binomio "Tex-nemico", azione (dell'uno) - reazione (dell'altro), e mostra quindi una vicenda che si snoda in modo del tutto indipendente da Tex. Tex non è il motore attivo dell'azione, e nemmeno il "motore passivo" (se così si può dire), ossia colui in funzione del quale, o in reazione al quale, si muovono i co-protagonisti. Per quello sorrido quando qualcuno dice che ne "Il grande Intrigo" Tex sta chiuso in cella, e quindi non è protagonista della scena. Direbbe Carson: "un corno!" > Ne "Gli invincibili" (cito una storia a caso), dove Tex fa fuori decine e decine di bandoleros ed è anche presente in flash-back, si può dire che Tex sia meno protagonista che ne "Il grande intrigo", dove pure passa circa tre albi in prigione? Tex, all'apparenza.... non fa niente, o quasi; anzi, non è neppure il "salvatore", ma è il "salvato". Tuttavia, Tex è colui in funzione del quale dipendono TUTTI gli avvenimenti, tutte le azioni, tutti i pensieri di tutti i personaggi della storia. Nella testa del lettore rimane questo messaggio-sensazione: se non ci fosse stato Tex, se non fosse stato per Tex, tutto questo non sarebbe accaduto. Questo vuol dire, per me, una storia "di" Tex, non Tex "in" una storia. Chiedo scusa a Cheyenne per l'o. t., e sia ben chiaro che il ragionamento non vuole sottintendere un giudizio anticipato sulla storia attualmente in edicola, ma intravedo in essa già i prodromi di qualcosa che non è esattamente il mio modo di intendere Tex (da lettore, sottolineo), pur apprezzando la qualità complessiva del prodotto.
  20. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Alium silere quod voles, primus sile (Seneca).
  21. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Il voto "8" è ironico........ anzi, ironico-surreale
  22. Tahzay

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Non capisco cosa c'entri la droga con la magia, magari gli effetti del cibo degli dei sono stati un po' spettacolarizzati, ma di droghe eccitanti e' pieno il mondo, si può dire; ed anche la stessa saga texiana ha spesso incrociato il problema, senza con ciò sconfinare nella magia. Per adesso sospendo il giudizio, l'albo appassiona, anche se e' un filino pesante a volte nei dialoghi, ed anche se prevede un meccanismo narrativo che funziona (quello delle piste divise verso un'unica meta) e che può riuscire fluido solo se oliato e calibrato alla perfezione..... ovviamente tutti speriamo che sia così, nel prosieguo!
  23. Tahzay

    [538/539] Colorado Belle

    Sono d'accordo al 100%. All'epoca nella quale usc? in edicola non mi esalt? più di tanto, sia per i disegni di Font (che ho imparato poi ad apprezzare) che per il fatto che le storie di Boselli, per essere gustate in pieno, andrebbero lette tutte d'un fiato, in quanto lo "stacco" mensile smorza la tensione narrativa ed il ritmo che l'autore conferisce alle storie. Forse non è al livello di quelle della fascia "400", ma nella fascia "500" si difende benone.
  24. Tahzay

    4 - Tex Willer Magazine

    Molto ben fatto come al solito, esplicativa e ricca l'intervista a Mauro Boselli, perfetta (anche come "timing") l'analisi sui disegni di Galep ne "gli sterminatori", chicche l'approfondimento sui soggetti di Civitelli e sulla storia editoriale di Tex. Un bravo a tutti!!!!!
  25. Tahzay

    [88/89] Morte Di Un Soldato

    Se la pensi così, ove mai non avessi letto l'originale finale (quello della serie a striscia), abbasseresti il voto ancora di più.....vi sono tagli sostanziali riguardanti la sorte di Plenty Horse dopo la battaglia, i motivi della caccia di tre mesi dopo, la sceneggiatura della morte di Casey ed il richiamo alla profezia di Nuvola Rossa....... è un finale addirittura centrifugato!
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