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Ghost Artists


ymalpas
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I GHOST ARTISTS





<div align="justify">Questa discussione presenta in ordine alfabetico tutti i disegnatori che hanno contribuito, a vario titolo, alla realizzazione delle tavole delle storie di Tex e il cui lavoro sulla testata, ufficialmente, non è mai stato del tutto accreditato dall'editore.




Angelo Corrias

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Angelo "Tatano" Corrias, artista nato in Sardegna a San Gavino Monreale, conosce Aurelio Galleppini nella Cagliari del secondo dopoguerra. Sotto la sua guida, Corrias studia e si applica con una costanza tale che presto diventa assistente del suo maestro. Inchiostra le matite di Galep praticamente dall'inizio, forse addirittura dall'avventura "Il totem misterioso" ( n° 1 ) e fino all'episodio "Uno contro venti". Avrebbe inoltre fatto anche le matite di trentadue pagine della storia "La croce tragica", per la precisione, le pagine da 3 a 34 del n° 23, presumibilmente con chine di Galleppini. In seguito Corrias è stato pubblicitario e fotografo per l'agenzia di Armando Testa, oltre che illustratore e disegnatore.




Franco Bignotti

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La partecipazione grafica di Franco Bignotti su Tex inizia negli anni cinquanta e si estende almeno fino al periodo 1964 / 1965. I suoi interventi interessano soprattutto le copertine della Prima Serie Gigante e della Seconda Serie Gigante fino alla numero 53. La formula usata per queste copertine era quella di riprendere un vecchio disegno di Galep, in genere la figura di Tex tratta dagli Albo d'Oro. Bignotti si occupava quindi del completamento della tavola. In alcune di queste copertine il suo intervento è davvero minimo, in altre invece la lavorazione agli sfondi è piuttosto rilevante.

Gli interventi di Bignotti sulle copertine dei primi numeri 27 numeri della serie:

La Mano Rossa - scrive il titolo dell'albo.

Uno contro venti - rif? il pezzo di terreno in basso a sinistra sotto i cavalli e scrive il titolo.

Fuorilegge - disegna il manifesto della taglia e scrive il titolo.

L'eroe del Messico - aggiunge qualche ombra e un pezzo della gamba di Tex. Forse suo il titolo.

Satania - interviene sulla gamba destra di Tex.

Doppio gioco - scrive il titolo dell'albo.

Due contro cento è disegna tutto lo sfondo attorno alle due figure e scrive il titolo.

L' ultima battaglia è aggiunge la parte posteriore del cavallo dove in origine appariva un indiano e scrive il titolo.

Il tranello ? crea lo sfondo compresa la nuvoletta della pistola e scrive il titolo.

Il segno indiano è irrilevanti interventi.

Il figlio di Tex è realizza la tavolozza con il titolo.

Tex l'intrepido è disegna lo sfondo e scrive il titolo.

La gola segreta - forse scrive il titolo.

La montagna misteriosa è disegna lo sfondo e scrive il titolo. Restano dubbi sull'attribuzione di Tex e dell'altro personaggio, che non sembrano completamente galleppiniani.

Il fuoco è interviene sugli stivali di Tex e sul villaggio che brucia. Forse scrive anche il titolo.

Gli sciacalli del Kansas è parte dello sfondo e il titolo sono di Bignotti. Gli indiani sono di Galep. Il Tex di questa copertina non è stato disegnato da Galeppini.

Dodge City è forse disegna solo la cornice di case attorno a Tex. La figura di Tex e il cavallo sono di Galeppini.

La fine di Lupo Bianco è scrive il titolo. Il Tex di questa copertina è di dubbia attribuzione.

Un piano ardito è ritocca qualche piega delle camicie. Forse scrive anche il titolo. Anche il Tex di questa copertina è di dubbia attribuzione.

Yampa Flat è disegna tutta la copertina e scrive il titolo. La figura di Tex non è di Galeppini. Qualche segno sulla camicia potrebbe forse ricondurre a Uggeri, anche se gli stivali sono diversi da quelli che in genere lui era solito disegnare.

Piutes è disegna le teste degli indiani, il manico della scure e parte del braccio destro di Tex. Suo anche il titolo.

L' enigma del feticcio è interviene su piccoli particolari della figura di Tex e realizza un nuovo sfondo. Suo il titolo.

L'agguato è suo il titolo e il volto di Tex. Nel disegno dell'Albo d'Oro sul cavallo c'era Kit Willer.

Frecce nere è disegna un nuovo sfondo. Suo il titolo.

Assedio al posto n° 6 - disegna un nuovo sfondo ed esegue qualche ritocco sull'indiano a cavallo. Suo il titolo.

I numeri successivi prevedono un intervento di Bignotti assai più misurato. Tracce del suo lavoro si riscontrano, come già annunciato precedentemente, sino all'albo n. 53 per lo più riferite alla scrittura dei titoli e poche altre cose.


Uno dei primi interventi di Bignotti sulle strisce di Tex è databile intorno all'anno 1955 ed è da ricondurre all'episodio ?La caccia di Grosso Serpente? ( n° 21 ) dove, tra la striscia 26 e la striscia 32, completa delle vignette, ritocca molti degli sfondi ed esegue anche figure complete come quella che appare nella striscia 30, quadretto 1. Nell'episodio successivo ?Kit gioca la sua carta? aggiusta invece qualche sfondo: si veda ad esempio il quadretto della sedicesima striscia. Dall'albo n° 21 e fino al n° 64, Bignotti non interviene mai disegnando delle vere proprie sequenze, ma solo correggendo alcuni disegni e realizzando talvolta qualche quadretto completo. Di indubbio interesse resta la figura a lui attribuibile del pistolero Gunning Crane, che appare nell'albo n° 48 intitolato "Duello a Laredo". Ha sicuramente aiutato Galep nell'avventura "Squali" realizzando parte delle matite e delle chine. La sua mano è evidente da pag. 24 a pag. 34 del n° 62. La redazione affid' inoltre a questo prezioso collaboratore di casa Audace ( poi Araldo ) la revisione di molti disegni che dovettero essere corretti per la famosa questione delle censure. Siamo agli inizi degli anni sessanta. Certamente una delle modifiche più emblematiche è rappresentata dal volto della bella Marie Gold che appare nella prima striscia del n° 2.




Jesus Blasco

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L'artista spagnolo aveva tre validi collaboratori nei suoi tre fratelli, Alejandro, Pili e Adriano, il cui lavoro non è mai stato accreditato. La presenza di due fratelli ( uno dei tre infatti era morto intorno alla metà degli anni ottanta ) deve essere sicuramente stata notevole nell'ultima storia disegnata da Blasco, intitolata "Bande rivali", portata a termine nei momenti della sua malattia che l'avrebbe portato alla morte l'anno dopo la pubblicazione di questa avventura.




Fabio Civitelli

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Ha inchiostrato alcune delle pagine del n° 500, intitolato ?Uomini in fuga?. Nella redazione di via Buonarroti c'era la forte preoccupazione che Ticci non riuscisse a rispettare le scadenze, fu chiesto quindi a Civitelli di inchiostrare le matite del maestro senese, da pag. 67 a pag. 79. Poco tempo dopo Ticci si sent? in grado di finire senza aiuti e riprese ad inchiostrarsi da solo. Nell'inchiostrare le pagine a lui affidate, Civitelli non ha usato il suo solito stile, ma si è rifatto integralmente a quello di Ticci, al punto da essere virtualmente indistinguibile da lui.




Raffaele Cormio

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Quest'artista prematuramente scomparso nel 1981 all'età di quarant'anni, esordisce come inchiostratore delle matite di Galleppini intorno alla metà degli anni sessanta, probabilmente con la storia "Mano Gialla", inchiostrando le figure di Tex e Carson che in quella avventura, per il resto disegnata da Gamba, sono invece disegnate dallo stesso Galep. Sicuramente è presente nell'avventura "Pueblo Bonito". La sua mano è riconoscibile a partire almeno da pag. 10 del n° 71. Nella stessa avventura inchiostra anche matite di Gamba ( per esempio a pag. 37 del n° 72 ). Da allora in poi inchiostra tutte le storie a firma Galep sino all'avventura "Terrore sulla savana" ( almeno sino a pag. 84 del n° 93 ). Assiste inoltre anche Virgilio Muzzi nelle avventure "Pony express", dove realizza probabilmente di una parte delle chine e "Giustizia", dove oltre alle chine, corregge anche alcuni volti di Tex e realizza alcune pagine interamente da solo. Si vedano ad esempio le pag. da 73 ad 82 del n° 92.




Luigi Corteggi

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Modifica tutta una serie di copertine di Galep, a partire da quella dell'albo "Caccia all'uomo" ( n° 183 ), dove disegna il volto di Andy Wilson ( la faccia, il cappellaccio e un pezzo di gilet dell'antagonista di Tex ). Il resto del disegno è di Galep. Nella fascia 300, suoi sono i tanti aggiustamenti alle copertine di Galep.
Con una tecnica non troppo dissimile da quella usata da Bignotti per i primi cinquanta albi della serie, aggiunge tutto lo sfondo della copertina dell'albo "La miniera del terrore" e forse quello de "I predatori del grande Nord". Ridisegna il volto di Tiger Jack nella copertina della storia "Tempo di uccidere" e il volto di Tex in quella del numero 400 nonchè parte dello sfondo, come il roccione davanti al sole.
Altri interventi redazionali, anche se non sempre riconducibili a questo prezioso ghost artist, riguardano le copertine di "La taverna sul porto" ( dove sparisce una sedia dalle mani di Tex ), "Bersaglio Tex Willer" ( l'originale disegnato da Galep aveva un quadro sopra la spalla destra di Tex ), "Il mulino abbandnato" ( la casa in legno sullo sfondo, ma la pioggia è di Galep ), "Abissi" ( nell'originale non c'era il teschio tra le spire e mancano le spire stesse ), "Il covo della palude" ( il battello e l'albero a sinistra non sono di Galep, sicuramente attribuibili a Corteggi le felci ai piedi di Tex ). Di Corteggi potrebbe essere infine lo sfondo dell'albo "la fortezza malese" e anche il volto di Tex nella copertina "Una lama nel buio".
Corteggi aggiusta anche alcune copertine di Villa ( si tratta in genere di interventi sulle proporzioni, con particlari della copertina che vengono per esempio ingranditi ). L'intervento di maggior rilievo è portato sull'albo numero 506 intitolato "A sud del Rio Grande", dove sparisce un lazo dalle mani di Tex! La corda era ancorata ad un cavallo, anche lui poi eliminato nella versione finale della copertina.




Francesco Gamba

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Inizia affiancando il cugino Pietro nell'inchiostratura delle avventure "Impronte misteriose" ( n° 19 ) e Un piano ardito" ( n° 20 ). Di quest'ultima avventura realizza anche le matite almeno da pag. 24 seconda striscia a pag. 66 del n° 20, su chine di Galeppini. Successivamente realizza interamente le matite delle avventure "L'enigma del feticcio" e "Frecce nere" con chine di Galleppini. Lo ritroviamo ancora nell'avventura "Old Pawnee Bill", dove realizza le matite da pag. 77 ultima striscia sino a circa pag. 130 del n° 30 e da pag. 3 a pag. 45 seconda striscia del n° 31, sempre con chine di Galeppini. Successivamente, realizza le matite di parte dell'avventura "Sabbie mobili". Sono identificabili come sue, ad esempio, le matite da pag. 88 seconda striscia a pag. 98 del n° 38, stavolta con chine di Virgilio Muzzi. Lo ritroviamo ancora nell'avventura "Pueblo Bonito", dove realizza parte delle matite del n° 71 su chine di Galep, ma soprattutto di Raffaele Cormio. Nell'intervallo, oltre a realizzare da solo ben cinque storie ( nelle ultime tre delle quali, comunque, le figure di Tex e dei suoi pards sono disegnate sempre da Galep ), si affianca al solito Galeppini realizzando interamente alcune strisce di cinque storie comprese tra i numeri 33 e 49, non accreditate. La sua ultima storia come "ghost artist" di Galep è l'avventura "Sulle piste del Kansas" ( n° 73 ), dove stavolta inchiostra le matite di Galep. Molti anni dopo ritroviamo Gamba come matitista di Erio Nicolo, per il quale realizza le matite delle avventure: "La cella della morte" da pag. 83 a 114 del n° 144 e da pag. 5 a pag. 114 del n° 145; "Il tiranno dell'isola" da pag. 112 a pag. 114 del n° 157 e da pag. 5 a 48 del n° 158 e ?Lo sceriffo di Durango? da pag. 49 a 114 del n° 158, da pag. 5 a pag. 114 del n° 159 e da pag. 5 a pag. 93 del n° 160. Gamba ha inoltre quasi sicuramente fatto parte delle matite di altre storie attribuite al solo Nicol'. In questo senso, sono sicuramente individuabili le avventure: ?Il mistero della miniera? dove la seconda striscia di pag. 110 del n° 188 e la prima di pag. 5 del n° 189 sono realizzate interamente da Gamba. Lo stesso accade nell'avventura ?Il cowboy senza nome? con la prima striscia di pag. 21 del n° 203 e nell'avventura ?Taglia: duemila dollari? con la terza striscia di pag. 112 e la prima striscia di pag. 113 del n° 227. Tutti casi in cui è lecito presumere che Gamba abbia realizzato le matite di altre pagine delle storie citate. Nulla invece prova che Gamba abbia realizzato le matite di altre storie firmate da Nicol' pubblicate sino al n° 247, tranne l'avventura ?Il figlio di Cochise? in cui, addirittura, Gamba subentra totalmente a Nicol', presumibilmente a causa dei problemi di salute di quest?ultimo, a partire da pag. 34 del n° 247. In tutte le storie citate, Gamba ha sempre e solo realizzato le matite e Nicol' le chine, mai il contrario.




Pietro Gamba

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Cugino del più noto Francesco. Si affianca a Mario Uggeri nell'inchiostrazione delle avventure "Il tranello" e "La banda degli Orsi" ( n° 11 e n° 12 ) e poi, a partire da "Il figlio di Tex" sino all'avventura "Traccia tragica" ( n° 25 e n° 26 ), rimane come inchiostratore fisso delle matite di Galeppini. Il suo stile pulito rispetta al massimo le matite di Galleppini con una presenza decisamente molto discreta.




Lino Jeva

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Il celebre artista di "Jimmy Jet" o "Ghibli", storiche serie de "Il Monello" e de "L'intrepido", si affianca a Pietro Gamba nell'inchiostrare le avventure "Dramma a Pecos City" ( ad esempio si veda la pag. 142 del n° 13 e le pag. 60 e 61 del n° 14 ), "La corona dai sette smeraldi" ( n° 15 ) e "L'enigma dell'ippocampo" ( n° 16 e n° 17 ). Successivamente realizza le matite dell'avventura "Gli sciacalli del Kansas" da pag. 152 seconda striscia a pag. 162 del n° 17 e da pag. 3 a pag. 88 prima striscia del n° 18, con inchiostratura di Galleppini, tranne alcune pagine non bene identificate che inchiostra personalmente. Il resto delle pagine sono di Galleppini e Pietro Gamba.




Vincenzo Monti

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Esordisce su Tex come assistente di Giovanni Ticci, per il quale realizza le chine degli sfondi ( in coppia con Alfio Ticci ) ed una buona parte delle matite delle avventure: ?Gli eroi di Devil Pass" ( forse le pag. da 66 ad 80 del n° 236 ) e ?Il solitario del West?. Da notare che l'ultima pagina del n° 252 è interamente di Monti. Disegnatore polivalente, a lui sarebbero da attribuire anche diverse fisionomie presenti ne "Il marchio di satana", storia disegnata da Fusco ( si veda in particolare la seconda striscia di pag.106 del numero 248 ) e diverse vignette della storia "Uragano a Skagway" ( n° 340 e n° 341 ) che vanno ad integrarsi a quelle disegnate da Guglielmo Letteri. Qualche suo intervento è forse ipotizzabile anche nella prima storia disegnata da Fabio Civitelli "Fuoco incrociato" e in quella dello spagnolo Jesus Blasco, intitolata "Il ritorno della Mano Rossa". Corregge alcuni volti del ranger anche nell'ultima storia della serie regolare di De La Fuente e nel texone di Colin Wilson.




Virgilio Muzzi

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Il ben noto disegnatore texiano esordisce in realtà inchiostrando le matite di Galleppini già nell'avventura "La morte aspetta nel buio" e prosegue poi con tutte le successive attribuite a Galeppini sicuramente sino a "Sabbie Mobili", ma forse anche oltre, almeno sino al suo esordio come disegnatore completo, con l'avventura "Contrabbando". La presenza di Muzzi sarebbe riconoscibile soprattutto per l'uso dei "neri", ovvero di chine più pesanti di quelle tradizionali di Galep, che comunque esegue le chine della maggior parte dei volti di Tex e degli altri pards. In seguito aiuter? ancora Galeppini realizzando matite e chine di alcune pagine de "La sconfitta", sicuramente sono da attribuirgli le pag. da 30 a 44 del n° 99.




Miguel Angel Repetto

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Repetto non è un ghost artist e figura di diritto in quest'articolo semplicemente perchè nella realizzazione delle tavole della storia "La sentinella" si è fatto aiutare da un collaboratore più giovane, che gli ha disegnato alcuni sfondi.




Alfio Ticci

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Fratello di Giovanni Ticci. Il suo primo apporto a Tex è nell'avventura ?La mesa degli Scheletri?, in cui assiste il fratello nell'inchiostrazione. Sue sono probabilmente le chine delle prime 33 pagine della storia ( su schizzi di Giolitti e matite di Todaro ) ad eccezione dei volti di Tex, chiaramente di Giovanni Ticci. Nel resto della storia, oltre a collaborare alle chine, è possibile che abbia realizzato le matite di alcune pagine. Da allora in poi è stato sicuramente assistente alle chine di tutte le storie disegnate dal fratello ( realizzando le chine degli sfondi, ma quasi mai dei personaggi ), sino a ?Il ragazzo selvaggio?. Dopo tale storia avrebbe cessato la sua collaborazione a Tex. Secondo almeno una fonte, avrebbe realizzato anche parte delle matite dell'avventura ?Le terre calde?, probabilmente le pagine da 64 a 67 del n° 264, poi inchiostrate da Vincenzo Monti.




Giovanni Ticci

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Questo sommo artista, che solitamente si è giovato dell'aiuto di - ghost artists - per la realizzazione delle sue storie, interviene modificando alcuni volti di Tex nella lunga avventura disegnata da Fusco e intitolata "Il clan dei Cubani". Realizza anche qualche pagina per Vincenzo Monti.




Angelo Todaro

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Todaro è tra i disegnatori dello Studio Giolitti che realizzano le matite delle prime 33 pagine dell'avventura ?La mesa degli Scheletri? ( cioè da pag. da 72 a 105 del n° 188 ) su layout e schizzi di Alberto Giolitti. Gli studi erano molto in voga fino ai primi anni sessanta specialmente negli Stati Uniti. Si trattava sostanzialmente di un lavoro di equipe in cui tutti i membri contribuivano al lavoro. Normalmente il titolare dello studio approntava i layout, cioè degli schizzi sommari con la divisione in vignette; uno o più allievi poi realizzavano le matite finite. Se nello staff c'era qualcuno specializzato ad esempio nel disegnare i cavalli o le case, a lui incombeva il compito di completare i disegni relativi. Altri ripassavano a china ed infine interveniva di nuovo il titolare a realizzare le chine dei personaggi o almeno dei loro volti e provvedeva a fare le correzioni necessarie. Nelle storie che Giolitti ha disegnato a partire dal 1989 la presenza dello studio è di secondaria importanza ( sostanzialmente si tratta di una semplice assistenza alle chine degli sfondi ). Su precisa richiesta di Sergio Bonelli, Giolitti ha invece realizzato praticamente da solo le tavole della sua ultima storia "La strage di Red Hill". Angelo Todaro ha abbozzato le matite anche di una quarantina di tavole di una storia di Giovanni Ticci: i suoi interventi riguardano la parte finale dell'avventura.




Manlio Truscia

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Collaboratore di Erio Nicol', china le matite di questo artista nella sua prima storia intitolata "dramma nella prateria". Siamo nel 1964.




Mario Uggeri

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L'artista inchiostra le matite di Galep a partire dall'avventura "La banda di Kid Billy" iniziando con gli sfondi ( sarebbe riconoscibile sin da pag. 54 del n° 2 ) ed arrivando pian piano ad inchiostrare anche le figure, escluse perlopiù le facce di Tex. La sua collaborazione continua sino all'avventura "La banda degli Orsi" ( n° 11 e n°12 ). Se escludiamo Corrias, Mario Uggeri è il primo vero collaboratore di Galeppini, seppure l'artista, che non si capacitava del successo editoriale di Tex, abbia vanamente cercato di circoscrivere la sua partecipazione alle sole avventure accreditategli dall'editore, quelle cioè che ha disegnato da solo: "L'ultima battaglia" e "Il Mistero delle Montagne Lucenti".




Claudio Villa

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Aggiusta almeno una delle ultime copertine di Galleppini, quella dell'albo "Una lama nel buio" dove disegna la mano che si vede in primo piano.




Guido Zamperoni

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Nell'avventura "Il patto di sangue" realizza le matite delle pagine da 131 a 162 del n° 7 e da 1 a 120 prima striscia del n° 8 su chine di Galleppini ( il resto della storia vede, ovviamente, le matite di Galleppini e le chine di Uggeri ). La presenza di Zamperoni si nota soprattutto grazie alle pose dei personaggi ed alla foggia dei cappelli. Dall'avventura successiva, "Il dio puma", si torna alla collaborazione Galep / Uggeri, quest'ultimo sempre alle chine.






? TEX WILLER FORUMFREE. ORG - Articolo a cura di ymalpas, Corvo59 e Carlo Monni.

Modificato da ymalpas
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  • 9 mesi dopo...
Guest Wasted Years

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pagina 42 del clan dei cubani, disegni di Fusco..

A voi sembra disegnato da Fusco questo volto?

A me no.

Spesso i volti di Fusco di questo periodo venivano ritoccati.
Non ho mai capito il perchè...

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Guest Wasted Years

Nel Texone di Wilson è evidente la mano Di Vincenzo Monti in diversi volti di Tex.
Questo ha un po' sconcertato gli appassionati, perchè in effetti non ha molto senso affidare una tantum un Tex speciale ad un disegnatore estraneo alla serie e poi farlo ritoccare dalla redazione.
Inoltre Wilson aveva fatto un lavoro migliore di altri prima e dopo di lui.

Il mistero resta...

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  • 5 mesi dopo...
  • Collaboratori

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Il volto di Tex è stato palesemente ritoccato da Vincenzo Monti nell'avventura "Al di sopra della legge" disegnata dall'autore spagnolo Victor de la Fuente!



pagina 42 del clan dei cubani, disegni di Fusco..
A voi sembra disegnato da Fusco questo volto?
A me no.
Spesso i volti di Fusco di questo periodo venivano ritoccati.
Non ho mai capito il perchè...

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Il volto di Tex nella vignetta postata sopra da Wasted Years non è di Monti a quant pare, bensì di... Giovanni Ticci!

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Guest Wasted Years

Purtroppo non ho lo scanner a disposizione, segnalo una probabilissima mano di Monti a pagina 263 del 99 numero dei Tex di repubblica seconda vignetta. Fa parte della storia di Nolitta-Fusco, l'albo è contro tutti pag.26 seconda vignetta. C'è un personaggio che non sembra affatto di Nicolo'...

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  • Collaboratori

Tra i "Ghost Artists" di Tex si celano i nomi di altri celebri disegnatori come Manlio Truscia che presta le sue chine alle matite della prima storia di Nicol' nel 1964, ma ricordiamo anche i nomi di Piffarerio e Donatelli!

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  • Collaboratori

Giovanni Ticci ha rivelato nell'intervista concessa a Corvo59 di essersi fatto aiutare da Angelo Todaro per la parte finale di una sua storia : una quarantina di tavole abbozzate a matita. Quale è Dal canto suo Ticci ha realizzato qualche pagina per Vincenzo Monti...

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  • 2 mesi dopo...
  • Collaboratori

Ho conosciuto Aurelio Galleppini nel lontano 1945, mentre frequentavo un corso di disegno tenuto da un vecchio professore che, un giorno, non si present? alla lezione. I suoi pochi allievi se ne andarono: solo io mi attardai per finire un disegno.

Nel salone dove mi trovavo entr? a un certo punto un giovane molto simpatico che, subito dopo essersi presentato, mi chiese se mi piacesse il fumetto.

Lo guardai incredulo, perchè davanti ai miei occhi c'era un giovanotto di appena qualche anno più grande di me; un giovanotto che io conoscevo bene, avendomi i suoi disegni e la sua pittura conquistato già da parecchio tempo.

Da accanito lettore di fumetti qual'ero, non impiegai molto a rimanere sedotto dai disegni di quel ragazzo, amorosamente curati in tutti i particolari.

Poi il giovanotto decise di guardare i miei, di disegni, e mi fece qualche complimento.

"Fra qualche giorno inizia un corso di disegno tenuto da me", disse.

"Si sono già iscritti in venti: se vuoi farne parte c'è ancora posto. Il corso va frequentato per tre volte alla settimana. Nei giorni liberi, se ti interessa, potrai farmi da aiuto, così non dovrai pagare il corso e imparerai tante cose".

Non mi lasciai sfuggire l'occasione e il giorno seguente ero nello studio di Galleppini, che in quel periodo dipingeva dei grossi cartelli per il cinema. Facevamo di tutto: dalla grafica per i giornali ai ritratti di soldati americani, molto numerosi nella Cagliari di allora, semidistrutta dai bomvbardamenti.


Nel racconto di Angelo Corrias, pubblicato nel volume edito nel 1998 dall'editore Lo Scarabeo e intitolato "CinquanTex", il primo collaboratore di Galep rivive oltre il fatidico momento dell'incontro con il suo maestro, di cui leggete lo stralcio sopra, anche alcuni momenti della successiva collaborazione che si è protratta lungo gli anni cinquanta. In effetti, intorno al suo nome come possibile ghost artist di Tex, non sono mancati coloro che hanno espresso i propri radicati dubbi, che pur appaiono fugati dalle parole dell'artista che per un breve periodo, come ci confessa lui stesso, fu al fianco di Galep anche nella realizzazione delle strisce di Tex.


Galleppini, nel frattempo era tornato un'altra volta a Milano, dove andai a trovarlo. Anche in quell'occasione mi regal' del materiale recante la sua firma, in particolare delle strisce di Tex. Come sempre, lo aiutai nel suo lavoro, tanto che alcune vignette del Ranger sono state realizzate completamente da me.


Nel libro "CinquanTex" non si accenna purtroppo a quali strisce Corrias avrebbe messo mano. Ci sono però alcuni disegni inediti del suo Tex, straordinariamente simili a quelli di Aurelio Galleppini. E se al posto dei veri Gamba e Muzzi, artisti di riconosciuto valore, nel corso degli anni avessimo avuto invece l'artista di San Gavino, sicuramente le diversit? di tratto sarebbero state molto meno marcate.

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  • 4 mesi dopo...
  • 3 mesi dopo...
  • Collaboratori

Ancora Vincenzo Monti. Nella sua prima storia ufficiale, "Le colline della paura", si fece aiutare soprattutto da Alfio Ticci ma anche da Giovanni. Quest'ultimo intervenne anche in una storia più tarda di Monti, "Gli uccisori" ( n° 430 ) disegnando addirittura intere vignette!

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pagina 42 del clan dei cubani, disegni di Fusco..

A voi sembra disegnato da Fusco questo volto?

A me no.

Spesso i volti di Fusco di questo periodo venivano ritoccati.
Non ho mai capito il perchè...

A me sembra indubbiamente Ticci...
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Invece, nell'ultimo Maxi di Segura, non vi sembra evidente la mano di BernetàSegnalo, non avendo lo scanner, una vignetta su tutte: l'ultima di pagina 215, dove mi pare non ci possano essere equivoci...

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Invece, nell'ultimo Maxi di Segura, non vi sembra evidente la mano di BernetàSegnalo, non avendo lo scanner, una vignetta su tutte: l'ultima di pagina 215, dove mi pare non ci possano essere equivoci...

No, a me non sembra! poi la mano di Bernet in opere di Ortiz... che senso avrebbe è Non è certo il tempo che gli manca, poi uno che ha il ritmo impressionante di un Ortiz non ha certo bisogno di farsi aiutare.
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Invece, nell'ultimo Maxi di Segura, non vi sembra evidente la mano di BernetàSegnalo, non avendo lo scanner, una vignetta su tutte: l'ultima di pagina 215, dove mi pare non ci possano essere equivoci...

No, a me non sembra! poi la mano di Bernet in opere di Ortiz... che senso avrebbe è Non è certo il tempo che gli manca, poi uno che ha il ritmo impressionante di un Ortiz non ha certo bisogno di farsi aiutare.
Non sono un esperto di ciò che accade in redazione, ma a me quella vignetta sembra proprio di Bernet: prova a confrontare un profilo texiano di Bernet e la vignetta...
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Sempre a proposito dell'ultimo Maxi, la seconda vignetta di pagina 304 vi sembra opera di Ortiz?

Bravo! O l'ha scopiazzata da Ticci o è stata fatta rifare al maestro senesedalla redazione, visto che Ortiz, con la fretta che ha, non è che i suoi disegni li curi a dovere. Con buona pace dei nostri amici romani di Baci e Spari :trapper:
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Invece, nell'ultimo Maxi di Segura, non vi sembra evidente la mano di BernetàSegnalo, non avendo lo scanner, una vignetta su tutte: l'ultima di pagina 215, dove mi pare non ci possano essere equivoci...

No, a me non sembra! poi la mano di Bernet in opere di Ortiz... che senso avrebbe è Non è certo il tempo che gli manca, poi uno che ha il ritmo impressionante di un Ortiz non ha certo bisogno di farsi aiutare.
Non sono un esperto di ciò che accade in redazione, ma a me quella vignetta sembra proprio di Bernet: prova a confrontare un profilo texiano di Bernet e la vignetta...
A pagina 215 non c'è nessun profilo texiano, o sbaglio ?
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