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TWF - Tex Willer Forum

Problemi Delle Attuali Storie.....


Sam Stone
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  • Rangers

Mi viene in mente, alla luce delle ultime storie pubblicate, un topic nuovo di zecca, su un'argomento scottante, che forse può farci cadere addosso le maledizioni degli autori Texiani e della SBE. :D

Oggi, mese di Giugno dell'anno 2009, quali sono i problemi delle storie di Tex?

So che è difficile dare una risposta senza cadere nei soliti discorsi di "meglio questo autore che quest'altro", oppure "meglio il Tex dei tempi d'oro", oppure ancora "non ci sono più i disegnatori che hanno fatto le radici di Tex".

Ma a mio avviso i problemi principali possono essere scissi dai preconcetti o comunque dall'ovvio affetto che mostriamo nei confronti del Tex di Gianluigi Bonelli.

Oggi secondo me i principali problemi sulle storie è la lunghezza imposta negli albi.

Con Nizzi (ormai scomparso dalla serie), da quel che leggo sui forums che ancora non seguivo, c'era il problema che il "brodo" era allungato e le storie procedevano come dire al rallentatore.
Su storie che dovevano essere lunghe 2 albi, molte situazioni dovevano essere allungate, almeno questa è l'impressione che effettivamente mi colpisce leggendo alcune storie dell'ultimo Nizzi.
E l'allungamento avveniva con discorsi spesso "inutili" (tra virgolette) che venivano aggiunti, oppure con vignette prive di parole, che mostravano ad esempio lunghe cavalcate viste da posizioni differenti appunto per riempire le pagine.
Tutto questo per stare nel limite imposto dalla redazione.

Con Boselli si è arrivati, invece (almeno secondo me e credo anche per altri leggendo i commenti alle ultime sue storie) ad un problema opposto, ossia storie che avrebbero bisogno di un maggior ampliamento di diverse parti, situazioni, finali, ecc., invece sono spesso affrettate, trasmettendo alla lettura una sensazione di taglio di molte parti importanti.
Mi viene in mente ad esempio nella nuovissima Missouri l'epilogo finale, oppure la parte che non ci viene mostrata di come hanno fatto a riunirsi e a diventare compagni di rapine, due nemici come Rhett Corrigan e Jude West.
Certo con questo non voglio dire che ci venga mostrata ogni momento nei minimi dettagli (anche i vari personaggi che vanno in bagno o a quei tempi dietro ad un albero :D), n° voglio avere la prepotenza di insegnare il mestiere a professionisti come Boselli e co., ma ci sono alcune parti che necessitano di una maggior cura dei dettagli.

Anche questo problema, non è per colpa dello sceneggiatore, (in questo caso Boselli), ma penso per il solito numero di pagine-albi, imposti dall'editore.

Se una storia deve durare 142,5 pagine non capisco perchè debba invece essere obbligatoriamente lunga 112 o 224 e stop!!! :capoInguerra: :colt:
Oppure se una storia è nata lunga solo 95 pagine, perchè deve essere allungata a 112° (situazione che poteva succedere con Nizzi).

Insomma sinceramente rivorrei le storie come una volta (basta tornare prima del 2000), quando penso non ci fossero così tanti limiti imposti agli sceneggiatori che (sempre secondo me), si sentivano più liberi e motivati nel loro lavoro di scrittura.


Poi ci sono altri problemi che vedo nelle storie, ma questo credo sia il principale attualmente per quanto riguarda Boselli (sempre con rispetto parlando, Mauro!!), che ha idee e scrive storie molto avvincenti e piene d'azione, ma costrette per limitazioni assurde ad essere accartocciate e affrettate.

Questa è solo una mia impressione?? :trapper::indiano:

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In effetti mi sembra di notare che da un po' di tempo non accade più che in un albo si chiuda una storia e ne cominci un'altra. Comodo per chi dovesse decidere di interrompere un bel giorno la raccolta (se non cominci a leggere una storia poi non ti trovi "costretto" a finirla), ma molto faticoso IMHO dal punto di vista dello sceneggiatore. Probabilmente, certamente anzi, io non so nulla di politica editoriale e cose simili, quindi mi interessa solamente la qualità della serie. Ignorante come sono dico (e qui rifaccio un po' il verso a Sam): se l'autore della storia l'ha ideata perchè durasse un tot di pagine, perchè dovrebbe allungarla a dismisura o accorciarla senza pietà, perchè stia nel numero fissato di tot albi?

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  • Rangers

In effetti mi sembra di notare che da un po' di tempo non accade più che in un albo si chiuda una storia e ne cominci un'altra.

Se non vado errato non succede dal numero 504 dell'ottobre 2002, in cui si concludeva la storia della rinascita di Mefisto e iniziava Fort Buffalo di Nizzi-Repetto.
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Premesso che non ho la cultura texiana neanche lontanamente paragonabile a quella di Sam, penso che magari l'editore 'imponga' certi standard forse perchè in questo modo cerca di accontentare le abitudini dei lettori, visto che una storia dura spesso dai due ai tre albi "pieni"... Sicuramente penso che le storie che nascono con più o meno questa lunghezza non siano la maggior parte, però anche a me pare vero che alcune vengano allungate a volte un p? troppo mentre altre non hanno il tempo di sviluppare bene la trama... E poi ho anche notato il fatto che diceva Cheyenne, ossia che un tempo erano molto più frequenti i casi in cui in un albo finiva una storia e ne cominciava un'altra!

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Grazie Sam. Quindi, poco meno di sette anni. Nei 500 e passa numeri precedenti abbiamo potuto gustare capolavori come "In nome della legge" e "L'uomo della frusta" (per citare due dei più lunghi) e storie brevi ma godibilissime come "La corona dei sette smeraldi" nel n. 15 e "L'enigma della lancia" nel n. 83. Forse non è tanto strano che, nonostante l'ottimo lavoro e la fantasia degli autori, Tex sia in un periodo di "piatta". Auspico davvero che si torni a lasciare l'opportuna libertà a soggettisti, sceneggiatori, disegnatori ecc.

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Guest Wasted Years

Ne abbiamo discusso già un sacco di volte, circa la politica editoriale e la scelta di imporre una lunghezza standard alle storie. Secondo molti non rende, costringe gli autori ad allungare od a restringere il brodo e sta a monte di grossi problemi per la serie. Ma mi pare strano che la stessa fatto possa cagionare effetti diametralmente opposti. Credo piuttosto che lo stile degli sceneggiatori sia un po' quello, Boselli ha sempre inserito tanti personaggi nelle storie e mille nodi da sciogliere, la sua visione dei pard è sempre stata peculiare eccetera. Per cui può anche darsi che in una storia si senta la mancanza dei pard oppure ci si trovi delusi dal fatto che un determinato nodo che ci ha colpito sia stato chiuso meno brillantemente rispetto ad altri numerosi nodi della storia. Ugualmente Nizzi ha sempre avuto la tendenza a conservare il tempo disteso e ad inserire dialoghi brillanti, che forse alla fine apparivano un po' forzati e sembravano acqua nel brodo. Io direi che il limite di pagine può accentuare la concitatezza oppure la troppa lentezza di una storia, ma non credo lo possa fare in maniera sistematica. Sono anche io per dare libertà agli sceneggiatori, ma non sopravvaluterei l'effetto della lunghezza standard sulle storie.

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  • Rangers

Secondo me, sempre con rispetto parlando Signor Admin, non è cos' strano invece incorrere in questi problemi. La lunghezza definita (o meglio imposta) dall'editore, incide sicuramente sul risultato finale. Di prove ed esempi ne abbiamo avuti a valanghe, sia in passato che in tempi un p? più recenti. Solo qualche esempio: Nizzi con Montezuma, criticata da molti per diverse figure del Tex-piccione è riuscito comunque (per me) in quella storia e in quelle 112 pagine a creare le varie situazioni senza punti morti o all'opposto affrettati. Perchè? semplicemente perchè quella storia era nata per stare in 112 pagine e pur con criticate situazioni, Nizzi riesce nel suo intento. Per fare un esempio negativo, invece mi viene in mente la storia Fratello Bianco - Un Infame Ricatto, ricordate?Ecco quella storia secondo me è nata per stare in un albo o al massimo in un albo e mezzo, si ha come l'impressione che molte parti (come intere vignette senza dialoghi), siano stati aggiunti per allungare e giungere ai due albi imposti. Missouri secondo me avrebbe respirato meglio su due albi e mezzo, per poter aggiungere ciò che mi sembra sia stato accorciato. E' ovvio che lo scrittore è in grado di creare un capolavoro anche in un solo albo o come faceva GLB, anche in 60-70 pagine, ma il limite imposto può influenzare sulla storia, proprio perchè lo sceneggiatore ha magari molte idee per quella storia, ma deve adeguarsi ai limiti.

Modificato da Sam Stone
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Guest Wasted Years

Sempre con rispetto parlando, signor Stone, se avesse letto accuratamente quello che ho scritto non avrebbe probabilmente risposto come ha risposto. :PIo non ho detto che "? strano incorrerre in questi problemi", questa è una tua libera interpretazione molto poco fedele al discorso che pretendeva di sinterizzare: io ho detto, e mi ricito:

io direi che il limite di pagine può accentuare la concitatezza oppure la troppa lentezza di una storia, ma non credo lo possa fare in maniera sistematica.

Che è esattemente quello che penso, poi. Quello che mi sembra strano, viceversa, è che LO STESSO FATTO possa ridurre il livello di una storia IN DUE MANIERE ANTITETICHE: guarda caso le storie di Borden le fa sembrare disordinate, quelle di Nizzi annacquate: come mai? Una spiegazione razionale, in prima approssimazione, è che le storie di Nizzi siano state allungate perchè lo sceneggiatore aveva poca benza in quel frangente, mentre quelle di Boselli sembrino disordinate perchè strapiene di personaggi ed idee, alcuni ed alcune delle quali si incagliano nel fondo della storia alle volte. in fondo questo limite DI PAGINE non fa altro che accentuare ALCUNE caratteristiche delle storie, ma non può naturalmente essere la causa principale della lentezza o della concitatezza di una storia. Altrimenti doveva fare lo stesso effetto ad entrambi. Anche io convengo che ci sono storie che sembrano ben proporzionate nella loro lunghezza ed altre che sembrano smisurate o troppo brevi, ma credo che questo avvenisse pure prima dell'avvento delle storie che entrano perfettamente nel numero di albi. Inoltre cosa vieta a uno sceneggiatore di portare avanti una storia per un albo in più?
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Io non credo che sia impossibile, per lo stesso sceneggiatore, variare da un'avventura breve e intensa ad una ad alto respiro. GLB ha scritto, tra le altre, tre di quelle che ho indicato prima (La corona dei sette smeraldi, L'enigma della lancia e In nome della legge). E mi pare che abbia semplicemente dedicato a ognuna di queste storie lo spazio necessario, senza dilatarlo o raccorciarlo innaturalmente. Il punto non è "far durare una storia un albo in più" o in meno. Il punto è farla durare il necessario. Se deve iniziare a 20 pagine dalla fine del precedente e finire a 15 pagine dall'inizio del successivo, perchè no? Se deve durare una quarantina di pagine, o trecentoventi, perche no?

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io trovo molto più interessanti le storie moderne con una lunghezza standard di due albi completi.... sè, non nego che in poassato siano state sfornate, da GLB in primis, storie molto belle ddi considerevole lunghezza, ma mi viene da pensare che, l'assetto assunto da tex ida un po' di anni a questa parte, sia anche conseguenza di una necessit? temporale.... i tempi cambiano, e quello che si chiede, arrivati a un punto in cui tex vanta più di 60 anni di storie, e di riuscire a rendere l'idea di tex all'interno di uno spazio prefissato, sempre uguale...voglio dire, le storie di lunghezza variabile di una volta, erano anche dovute al fatto che tex doveva formarsi, si era ancora in un periodo in cui molte cose dovevano ancora essere dette di tex,GLB era ancora attivissimo, e la serie seguiva l'impronta del suo creatore, la libertà del suo creatore.... ma non è un caso che, man mano che tex è passato nelel amni di nuovi sceneggiatori, da nizzi in poi, le sue storie abbiano cominciato ad avviarsi verso il sentiero che conosciamo, delle 220 pagine standard(tranne poche eccezioni).... questo, forse, anche per un desiderio, da parte degli sceneggiatori(convinzione, la mia, che esclude che si tratti di un fenomeno esclusivamente editoriale)di poter narrare "il loro tex" all'interno di una precisa cornice.... quindi non vedo affatto il passaggio di tex dalle pagine libere di prima al modello standard di oggi come causa di una cristallizzazione o consolidazione delle storie... lo vedo come un vantaggio, anzi, lo stesso borden lo ha fatto notare una volta sul forum, dicendo che " il modello attuale è per gli sceneggiatori un vantaggio, in quanto sanno da subito quanto deve durare una storia"..... PS:comunque l'ultima storia che, cronologicamente, si è conclusa a metà di un albo è BUFFALO SOLDIERS....

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  • Rangers

Sempre con rispetto parlando, signor Stone, se avesse letto accuratamente quello che ho scritto non avrebbe probabilmente risposto come ha risposto. :PIo non ho detto che "? strano incorrerre in questi problemi", questa è una tua libera interpretazione molto poco fedele al discorso che pretendeva di sinterizzare

ups ups haha haha haha haha Ok Sior' Admin, ho interpretato male!!
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  • Rangers

voglio dire, le storie di lunghezza variabile di una volta, erano anche dovute al fatto che tex doveva formarsi, si era ancora in un periodo in cui molte cose dovevano ancora essere dette di tex,GLB era ancora attivissimo, e la serie seguiva l'impronta del suo creatore, la libertà del suo creatore....

Certo Pippo, ma io non intendo uno sguardo verso il periodo in cui GLB scriveva le storie ancora per formare Tex, ma di tornare alla "libertà" (???), credo presente nel periodo 400-500. Insomma dove non c'erano queste imposizioni di oggi, sempre se sono delle imposizioni, potrei anche sbagliare.

PS:comunque l'ultima storia che, cronologicamente, si è conclusa a metà di un albo è BUFFALO SOLDIERS.... 

Hai ragione, Pippo!!! :DGrazie per avermelo ricordato, mi era completamente passato di mente. E comunque a proposito di Buffalo Soldiers, se non vado errato e non mi sogno, lo stesso Boselli diceva che quella storia doveva essere più lunga, mentre gli venne imposto di accorciarla. Quindi secondo me il problema è ancora caldo. Comunque questo topic l'ho aperto anche per parlare di altri problemi, non solo del limite pagine che vedo io e l'amica Cheyenne, quindi potete sollevare anche altri polveroni. :D;) Modificato da Sam Stone
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Beh come si suol dire, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare... Per cui eccomi qua a dire la mia opinione in merito. TUtti quanti avete sicuramente deto delle grandissime verità. Sam ha ragionissima quando afferma che la limitazione delle pagin sta evirando, e non poco, le storie di Tex... gli esempi da lui citati sono molto più che ecclatanti. E' vero anche quanto dce Cheyenne, quando afferma che storie molto brevi, scritte da GLB negli anni 50/60 erno corte ma molto avvincenti, qui però bisogna, a mio parere cominciare a fare un po' di discernimento. E' vero che le storie di 60/70 pagine da te citatesono indubbiamente entrate nella storia texiana, ma è anche vero che quelle strie, se lette oggi e paragonate a storie più "moderne" e molto più lunghe ed articolate ( come ad esempio i ribelli del canada, l'uomo con la frusta o gli invincibili ) fanno sorridere, in quanto appaiono datate e prive di elementi narrativi "complessi". Erano storie scritte in altri tmpi, quando i lettori si "accontentavano"di leggere anche se in poche pagine, le gesta del loro eroe. E' a mio parere assolutamente impossibile creare, ad oggi, storie che rispettino i canoni narrativi che noi lettori esigiamo in meno di 112 pagine!!! Ma secondo me non è tanto il numero delle pagine il reale problea delle storie texiane che leggiamo oggi. Il problema, quello vero, risiede in realtà in noi lettori. Ebbene sè, l'ho detto, il problema siamo noi. Ora, prima che qualche ADMIN DAL SANGUE CALDO cominci la procedura di BAN ( :P :P :P :P ) vorrei esporvi quello che è ilmio punto di vista sulla questione. Ognuno di noi lettori si è avvicinato a Tex in una fascia di età simile ma in tempi e contesti culturali MOOOLO DIVERSI. Ognuno di noi quindi ha cominciato a leggere Tex quando c'era all'apice creativo Uno dei seguenti autori GLB-Nolitta-Nizzi-Boselli. Si sa, tipicamente, quando uno sceneggiator è all'apice creativo, la SBE tende a pubblicare CONSECUTIVAMENTE più storie del medesimo autore, ed è di quelle storie e di QUEL Tex ( ossia del tex visto da uno di questi autori ) di cui noi ci innamoriamo. Ognuno di noi, nella sua mente, si crea un'immagine dell'eroe in base alle storie che si trova a leggere, ognuno di noi si affeziona ad un particolare TIPO di Tex. Io, personalmente, sono molto affezionato alle storie di Nizzi poich? è proprio all'apice della SUA carriera creativa che mi sono avvicinato al personggio. Pr me Tex è il "poliziotto del west" con il vecchio Pard brontolone sempe al fianco. E' un umo d'aione ma che prima di agire PENSA ad una STRATEGIA per affrontare il problema. Questo è per me Tex, ed è QUESTO TEX che io voglio leggere tutti i mesi. Ma questo, purtroppo si sa, è impossibile. Gli autori, per varie cause, tendono a cambiare ed ognuno di loro, per quanto possa restare vicino ai canoni "classici" della narrativa Texiana, tender? a dare un proprio taglio alle storie, così come il pittore tende a dare ad ognuna delle sue opere un TRATTO CARATTERISTICO. Questo è secondo me il problema principale dell'insoddisfazione diffusa trai lettori nei confronti delle storie attuali, ognuno di noi, tranne i lettori che solo recentemente avvicinati a Tex, vorrebbe rivedere il Tex cui è affezionato, ognuno di noi vorrebbe il SUO Tex, quello con cui è cresciuto e a cui si è affezionato... Ma essendo per noi uomini il tempo il peggiore dei nemici, ed essento ( per fortuna ) ogni autore diverso dall'altro, questa pretesa ?, a mio avviso, a dir poco impossile...

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Ecco, ma mi sorge un dubbio. Il voler ridurre il numero di albi a 2, dipende dallo sceneggiatore o dalla casa editrice? Giustamente Wasted dice "che cosa impedisce ad un autore di allungarsi per un albo in piu?". Se la scelta dipende dall'autore della storia, allora le critiche verso di esse non possono che aumentare... credo.

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Guest Wasted Years

Il problema, quello vero, risiede in realtà in noi lettori. Ebbene sè, l'ho detto, il problema siamo noi.

Certo, come no? Nascondiamo la testa sotto la sabbia e facciamo finta che tutto vada perfettamente, e godiamoci il finale a tarallucci e vino. La componente soggettiva esiste, e non dico di no, ma ciò non toglie che si possa ragionare un po' più obiettivamente su quanto alcune scelte influenzino il risultato finale. Se mi trasformassero per assurdo Tex in Topolino, col tuo ragionamento io non apprezzerei le storie perchè sono conservatore. Sarà vero, ma sullo sfondo c'è un cambiamento IMHO esagerato.;)
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Devo precisare, signor Colonnello :DB) , che ho citato le storie brevi del primo centenario non per nostalgia (anche se ogni tanto... :rolleyes: ), ma per sottolineare come la libera fantasia dell'autore può consentire di muoversi in spazi indefiniti, di poche pagine o di molti albi. Il punto, infatti, non è che io voglia per forza storie brevi. Vanno benissimo anche le lunghe (L'uomo con la frusta, ad esempio). Quello su cui non sono d'accordo è che lo spazio sia un albo o multipli di un albo. Voglio - se lo sceneggiatore di turno lo ritiene necessario - che una storia possa fermarsi anche a metà di un albo, da cui può partire la prossima.

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  • Rangers
:D :D Concordo solo in parte con quanto dice l'amico Signor Colonnello, e anche con quanto sostiene il "Buon Admin Wasted" (il titolo buono vale finch? non mi banna :P :P). Insomma secondo me a meno di smentite da parte di Boselli, le limitazioni imposte salla redazione esistono eccome. Wasted si chiede: "cosa vieta a uno sceneggiatore di portare avanti una storia per un albo in più?". Secondo me il discorso è semplice: lo sceneggiatore, in questo caso Boselli, prepara la storia (sappiamo bene quanti passaggi deve fare prima di andare in stampa), l'editore dice devi farla durare esattamente 224 pagine, n° più n° meno. Quindi taglia questa scena, quell'altra cucila dopo averla limata, ok ora puoi procedere. Ah, quella scena così lunga riassumila con qualche didascalia. E il gioco è fatto. Ecco secondo me cosa vieta ad uno sceneggiatore di portare avanti una storia per un albo in più, magari avrebbe fior di idee e spunti, ma tutto gli è limitato. Comunque concordo con il Colonnello quando dice che molto spesso il problema sono i lettori, difficili da accontentare. Come sempre puoi accontentarne una parte, ma altri rimangono scontenti e delusi. Però d' anche ragione a Wasted, se partiamo dal presupposto che lo sceneggiatore col quale abbiamo iniziato a leggere Tex non c'è più, e tutto è diverso e deludente perchè non ci ritroviamo più, non possiamo però neanche accettare ogni cambiamento radicale (come ad esempio un incontro tra Tex e Osama Bin Laden ::P: haha haha :asd: )
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Guest Wasted Years

Wasted si chiede: "cosa vieta a uno sceneggiatore di portare avanti una storia per un albo in più?". Secondo me il discorso è semplice: lo sceneggiatore, in questo caso Boselli, prepara la storia (sappiamo bene quanti passaggi deve fare prima di andare in stampa), l'editore dice devi farla durare esattamente 224 pagine, n° più n° meno. Quindi taglia questa scena, quell'altra cucila dopo averla limata, ok ora puoi procedere. Ah, quella scena così lunga riassumila con qualche didascalia. E il gioco è fatto.

Me è vero oppure no?Siamo sicuri che questo controllo preventivo sia tanto forte e tanto invasivo?Finch? non lo sappiamo per certo è una mera ipotesi suggestiva.
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  • Rangers

Ora non ricordo in che topic, n° se l'ha fatto su questo forum o altrove, ma (sempre se non sbaglio, dopodich? ho fatto una figuraccia ;):D), Boselli afferm? che ad esempio Buffalo Soldier voleva farla più lunga, ma gli venne imposto un limite. E comunque se anche fosse solo una mera ipotesi suggestiva, è un problema. :P

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io credo che il precedimento che ha portato le storie di tex a diventare di 220 pagine fisse, sia dovuto ora alla casa editrice, ma ora anche agli sceneggiatori... in effetti, se diamo un'occhiata alle ultime storie della fascia 300, che, guarda caso, sono le prime scritte dopo l'abbandono definitivo di GLB, ci accorgiamo di una cosa interessante:che stavano cominciando ad avere un numero di pagine costante.... ad esempio, se non sbaglio, contando le pagine della storia LA TIGRE NERA, e quelle della storia FURIA ROSSA, si scopre che hanno lo stesso numero di pagine(ora, non ricordo a memoria, ma se non è lo stesso,? molto simile).... comunque, il punto è che si tratta di un numero che oscilla sulle 330 pagine, però le due storie sono state pubblicate entrambe a con l'inizio e la fine a metà di un albo.... tuttavia sono già due casi sintomatici di un nuovo programma, quello delel storie a lunghezza prefissata, senza più inizi a metà albo... la cosa che stupisce di più è che, dopo che quella delle storie di 220 o di 330(vedi molte storie di boselli e marcello)era diventatta una regola, le uniche eccezioni considerevoli sono arrivate da parte di nolitta, che, con LA STRAGE DI RED HILL e con GOLDEN PASS sforna due storie assolutamente prive di controllo.... ormai credo che ATHABASKA LAKE potr? fregiarsi di essere la storia più lunga del periodo moderno di tex(e fra l'altro anche quella fu controllata, visto che è durata 4 albi esatti)....

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Se la lunghezza è una scelta dello sceneggiatore personalmente non me ne faccio un problema, nel senso che l'autore sapr? bene se gli servono 300 pagine, 500 o 120. In questo caso, Boselli avrà avuto le sue buone ragioni per concludere un'avventura che si prospettava memorabile (e che invece è solo "buona", a mio modestissimo parere) con un rush finale da 100 metri piani che ha lasciato perplesso più di un lettore (o meglio, più di un forumista). Ma se anche fosse stato un errore di valutazione - nessuno è perfetto - Boselli rimane un grande e ci dar? altre grandi emozioni.

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Secondo me il problema della "gabbia editoriale" di uno o due albi è un falso problema, in quanto non ricordo di aver sentito alcuno degli autori che scrivono sul forum (Boselli stesso lo ha confermato in questa discussione http://www.texwiller. forumfree. org/index. p... topic=68&st=330affermando che l'autore ha un'idea già chiara in partenza di quale soggetto vada in due albi piuttosto che in tre) lamentarsene o parlare di soggetti diluiti o concentrati. Se vogliamo considerare "l'ultima annata" di Tex, partendo da "Terre maledette" e chiudendo con "Missouri", il mio giudizio personale (e sottolineo personale, quindi nessuno, a partire dagli autori, dovrebbe prenderlo come dogma di fede ma neanche come eresia) è sostanzialmente negativo, ma la lunghezza delle storie c'entra poco o nulla. Escludendo la storiella di Nizzi per il sessantesimo, da cui non mi aspettavo granch? visto che gli albi celebrativi a livello qualitativo lasciano sempre il tempo che trovano, anche quelli di GLB, le uniche che mi sono piaciute davvero sono "Omicidio in Bourbon Street" (pur con qualche sbavatura nel plot e la presenza-assenza di Tex) e "Lo sceriffo indiano". A questo punto, per evidenziare i "problemi" (che possono essere tali per me ed essere invece pregi per altri) evidenzio quelli che per me sono i pregi di queste due storie."Omicidio in Bourbon Street" è una storia gotica che si snoda in un'ambientazione urbana azzeccatissima, con un protagonista (Carfax) debitamente misterioso e intrigante, comprimari solidi che si ritagliano un proprio ruolo senza risultare ingombranti (Lagrange, Diamond Johnny, Tex e Carson), momenti di suspence alternati ad azione estrema. Si può reagire alla marginalit? della figura del ranger, protagonista solo nominale, ma la storia rimane sempre godibile e in ogni caso da rileggere. Un bel piatto esotico, stuzzicante e che sazia. "Lo sceriffo indiano" invece è una classica storia texiana, con grandi scenari paesaggistici, figure (lo spietato potente locale, il personaggio moralmente ambiguo) e situazioni (caccia all'uomo, amicizia virile) che si inseriscono nei classici archetipi western senza scadere negli stereotipi o peggio risultare stucchevoli e scontate. La classica bisteccona fiorentina con contorno di patate fritte come si deve e non alla McDonald. A questo punto, qual'? - sempre secondo me - il problema della altre storie, che quest'anno portano tutte la firma di Boselli? In primis, gli squilibri che si presentano tra trame e sottotrame, sia sotto forma di sequenze (che pesantezza il mega-flashback di "Missouri"!) che di dominanti narrative (qual'? il punto focale su cui deve orientarsi l'attenzione del lettore in "Terre Maledette" è Gli intrighi di Hank? Le vicende della famiglia di contadini e della bella Rhonda? La missione dell'avvocato Lyman°). Il punto più basso poi lo si è toccato con "Vendetta per Montales": una vicenda assolutamente priva di coerenza, con uno sviluppo forzato e poco credibile e personaggi psicologicamente amorfi (come cattivo Superciuk è molto più credibile di Nacho Gutierrez) o macchiette (l'indiano-clone del gobbo di Notre-Dame). Sappiamo benissimo tutti che il problema non è l'autore Boselli, che, quando in forma, è capace di gestire benissimo flashback ("Il passato di Carson" o "I due nemici") e strutture complesse per trame e numero di personaggi minori ("Golden Pass"); quello che mi sembra di percepire invece è una sorta di horror vacui, uno sforzo quasi ossessivo di catturare a tutti costi l'attenzione concentrata del lettore per il 150% delle vignette, come se l'allentamento della tensione dovesse per forza comportare sensazioni di noia o di stanchezza nei lettori, che invece ne hanno bisogno per apprezzare i momenti più "densi". Un altro problema sarebbe poi quello della gestione degli episodi storici e del come conciliarli con quello che è (o dovrebbe essere) un fumetto d'azione come "Tex", ma questo forse merita una discussione globale e un esame di questo elemento in tutti gli autori di "Tex", da Bonelli padre fino appunto a Boselli (Faraci per ora ha scritto solo due storie e di quella di Manfredi è ancora un'incognita).

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  • Rangers

Grazie NuvolaRossa, per il tuo prezioso contributo in questo topic. :DSecondo me è giusto dire la nostra sui problemi che riscontriamo nelle attuali storie, senza paura e soprattutto in modo civile senza scontri fra noi utenti. Un altro problema delle storie attuali (almeno quelle dell'ultima annata), per me sta nel sempre più ridotto utilizzo dei Pards, in particolar modo del giovane Willer e del muto Tiger Jack. Non voglio dire che sono messi da parte p non facciano niente, anzi in Missouri ad esempio i due pards più giovani sono alquanto in forma e combattivi. Il problema sta che vengono utilizzati di striscio e sempre verso la fine. Boselli ci ha comunque rassicurati che nelle storie future rivedremo i quattro pards riuniti (magari in azioni corali). Spero in una rivalutazione dei pards anche per gli altri scrittori che stanno cominciando ad aumentare il loro lavoro su Tex (Faraci, Ruju e Manfredi), so che è difficile utilizzarli tutti insieme, ma mi auguro che almeno ci provino. :trapper:

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Fntastico!! Era un po' che non vedevo una discussione fatta di fuoco e fiamme come questa... Complimenti all'ideatore ( e a tutti coloro che vi stanno partecipando :D :D ). Bene, esauriti i convenevoli di apertura, riapriamo la diatriba!!Wasted afferma che affermando che noi lettori siamo INCONTENTABILI sia un modo di nascondere la testa nella sabbia... Io onestamente non credo. Il fatto è che, come ho detto in precedenza, ognuno di noi si aspetta di leggere una storia del SUO Tex, una cosa che, s non c'è più il PROPRIO sceneggiatore è QUASI impossibile, per quanto tutti gli sceneggiatori cerchino di rimanere fedeli allo standard editoriale. Non è un nascondersi, bensì, per come la vedo io, una sorta di "presa di coscienza". Certo, questo non esime gli autori dal regalarci, se possibili, trame dal sapore EPICO come quelle di una volta!!!!Per quanto riuarda la questione degli albi... anche io ricordo la frase di Boselli in cui egli afferm? che le storie venivano A PRIORI pensate per un certo numero di pagine... ora, che negli ultimi tempi la casa editricesi stia "sforzando" di occupare completamente gli albi in edicola, ma sono altresè convinto che gli sceneggiatori possano comunque "dire la loro" sui tagli effettuabili ai fii della "leggibilità" della storia... Insomma per dirla tutta, sono quasi più propenso a credere che si sia esaurita la vena creativa degli autori presenti su piazza ( esclusi Manfredi e Faraci ) anzich? credere che le storie vengano forzatamente evirate...

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