Avventura deliziosa finora.
L'impianto della storia — che corre sapientemente su due binari paralleli (per ovvie ragioni) — presenta una struttura originale, diversa dalle solite, che regala respiro alla sceneggiatura e permette virtuosismi narrativi all'autore. Come siamo lontani dal "corri uomo corri" di faraciana memoria!
Il personaggio di Tex è diverso dal monolite della serie regolare mensile. Penso che questa sia una delle grandi sfide — vinte — da parte dell'autore che in questa nuova serie doveva presentare, per forza, un personaggio più giovanile, sciolto, malandrino, com'era quello delle strisce degli anni cinquanta. Boselli non ce la fa a fargli dire "negro" e il "colorato" fa certamente sorridere, ma i tempi sono questi.
Fa la sua apparizione il giovane Abe (applausi a De Angelis). Da quel che ne so, solo in un secondo momento divenne un abolizionista convinto: avevo un po' di timore che Boselli facesse un mezzo passo falso (storicamente parlando) e invece, pagina dopo pagina, ha giostrato perfettamente con le idee e convinzioni del personaggio.
L'autore crea dei distinguo anche nella famiglia Dickart: Lily è poco più di una rubagalline, Steve sfoggia già una mente criminale che lo porterà lontano. Certo paragonare questa biondina con il personaggio vissuto apparso nei numeri 501/504 sembrerebbe quasi un'eresia se non cosiderassimo il carcere e le successive traversie della vita. La curiosità, ora, è tutta votata all'episodio che sta disegnando Civitelli nel quale il personaggio dovrebbe fare il suo ritorno.In ogni caso questa coppia che vediamo in azione agli esordi della loro carriera criminale ci permette di parlare di quello che è uno dei pregi di questa nuova collana: il donare spessore a personaggi che tutti conosciamo e che Bonelli aveva appena abbozzato.
Uno degli atout vincenti resta anche un'ambientazione cittadina e fluviale che sono tra le mie preferite. Il realismo dettagliato di De Angelis ( il cui unico difetto finora riscontrato è quello, in certe vignette, di fare delle teste troppo piccole rispetto al corpo), in cui emerge uno studio particolareggiato di tutti gli ambienti, si sposa benissimo con la sceneggiatura e il 50% del merito della riuscita di questa storia è sicuramente suo. Non fatemi pensare a cosa ci aspetta il mese prossimo sulla regolare!
Storia che, delle tre che finora abbiamo letto in questa giovane nuova serie, è sicuramente la migliore. Il Tex — di cui ignoravamo la carriera di baro e spennapolli sui battelli di linea del Mississipi — serve a spiegarci perché, carte in mano, vince sempre le partite anche contro i giocatori di professione più sperimentati.
Ci sono due cose da dire: il personaggio bonelliano ha sempre mostrato freddezza, quasi antipatia, verso i lestofanti imbroglioni con le carte in mano. Ma Boselli previene le critiche mostrando il suo personaggio che vuota le tasche più o meno onestamente solo a danarosi perditempo che cercano un divertimento durante la traversata del fiume. Nelle storie del Bonelli il personaggio si scaglia invece solo con bari senza scrupoli che approfittano della povera gente (e che vestono spesso i panni dei taglieggiatori) mentre assume un atteggiamento goliardico vincendo le partite con gli altri (più o meno disonesti). In ogni caso è sempre un piacere vedere Tex con le carte in mano seduto al tavolo fino all'alba... E' un' altra faccia di questo Tex giovane che spero di rivedere spesso nelle prossime avventure.
Giudizio sospeso finora su Kate Warne che ha fatto finora molti passi falsi. Restano due albi per vederla rimendiare alle magre figure, ma in fondo è meglio così, molto umana e femminile, ma anche incredibilmente determinata, simpatica!