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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 21/09/2019 in tutte le sezioni

  1. Io invece ho interpretato l'uso della parola "colorato" come una sorta di traduzione letterale dall'inglese "colored", termine utilizzato nell'800 per riferirsi al colore della pelle (oggi considerato offensivo, così come negro). Le ragioni dell'utilizzo di questa parola mi sembrano più legate all'accuratezza storica che al politicamente corretto. Ma non so se queste fossero le intenzioni di Boselli.
    1 point
  2. La prima considerazione è che un personaggio come Bowen, tormentato e contraddittorio, non poteva che avere in Ruju il suo miglior narratore. La seconda è che la condanna a morte di Bowen l'ha decretata (involontariamente?) Faraci: nel senso che questa storia pare nata per correggere una stortura faraciana, l'omicidio a sangue freddo del padre di Tim. Una cosa del genere, imperdonabile, ha reso difficilmente accettabile la conversione a "buono" e ad "amico di Tex" di questo personaggio, a maggior ragione (e questa, a ben pensarci, è una incongruenza narrativa grossa) se lo si è voluto far diventare una sorta di "padre adottivo" di Tim. E Tim è stato testimone dell'omicidio! Insomma, bisognava correggere un po' di errori di Faraci: e la correzione più grossa non poteva che essere la morte (eroica o non eroica, conta poco sotto questo punto di vista) di Bowen. Quindi storia scontata? Forse in parte, ma fortunatamente a scriverla è stato un autore in piena ispirazione come Ruju, che costruisce un dramma avvincente e nel finale quasi commovente; un dramma in cui - molto più che nella precedente storia di Faraci - Tex e Carson sono ben presenti e attivi. Si conferma insomma il fatto che Ruju sa scrivere grandi storie con personaggi complessi, senza mai far venir meno il ruolo di Tex. Il seguito, quindi, è stato molto più bello e avvincente della prima storia. Peccato per i disegni. A mio avviso nella storia di Faraci Acciarino aveva raggiunto una sintesi stilistica bellissima, e una caratterizzazione di Tex e Carson ottima (specie nel secondo albo). Qui invece mi è sembrato di vedere un autore svogliato, sempre più stanco ad ogni pagina, con uno stile involuto lontanissimo da quanto visto in precedenza: certe vignette parevano solo poco più che sbozzate e concluse, per spicciarsi, con una inchiostratura grossa e senza nessuna ricerca del dettaglio. Con Acciarino, insomma, mi è sembrata ripetersi l'involuzione vista con Leomacs, nella storia di Manfredi lontano parente del grande disegnatore visto nell'esordio con Boselli. Un vero peccato, perché Acciarino mi sembrava uno dei più promettenti tra i nuovi disegnatori. Ma francamente, del disegnatore di questa doppia di Ruju faccio volentieri a meno.
    1 point
  3. Avventura deliziosa finora. L'impianto della storia — che corre sapientemente su due binari paralleli (per ovvie ragioni) — presenta una struttura originale, diversa dalle solite, che regala respiro alla sceneggiatura e permette virtuosismi narrativi all'autore. Come siamo lontani dal "corri uomo corri" di faraciana memoria! Il personaggio di Tex è diverso dal monolite della serie regolare mensile. Penso che questa sia una delle grandi sfide — vinte — da parte dell'autore che in questa nuova serie doveva presentare, per forza, un personaggio più giovanile, sciolto, malandrino, com'era quello delle strisce degli anni cinquanta. Boselli non ce la fa a fargli dire "negro" e il "colorato" fa certamente sorridere, ma i tempi sono questi. Fa la sua apparizione il giovane Abe (applausi a De Angelis). Da quel che ne so, solo in un secondo momento divenne un abolizionista convinto: avevo un po' di timore che Boselli facesse un mezzo passo falso (storicamente parlando) e invece, pagina dopo pagina, ha giostrato perfettamente con le idee e convinzioni del personaggio. L'autore crea dei distinguo anche nella famiglia Dickart: Lily è poco più di una rubagalline, Steve sfoggia già una mente criminale che lo porterà lontano. Certo paragonare questa biondina con il personaggio vissuto apparso nei numeri 501/504 sembrerebbe quasi un'eresia se non cosiderassimo il carcere e le successive traversie della vita. La curiosità, ora, è tutta votata all'episodio che sta disegnando Civitelli nel quale il personaggio dovrebbe fare il suo ritorno.In ogni caso questa coppia che vediamo in azione agli esordi della loro carriera criminale ci permette di parlare di quello che è uno dei pregi di questa nuova collana: il donare spessore a personaggi che tutti conosciamo e che Bonelli aveva appena abbozzato. Uno degli atout vincenti resta anche un'ambientazione cittadina e fluviale che sono tra le mie preferite. Il realismo dettagliato di De Angelis ( il cui unico difetto finora riscontrato è quello, in certe vignette, di fare delle teste troppo piccole rispetto al corpo), in cui emerge uno studio particolareggiato di tutti gli ambienti, si sposa benissimo con la sceneggiatura e il 50% del merito della riuscita di questa storia è sicuramente suo. Non fatemi pensare a cosa ci aspetta il mese prossimo sulla regolare! Storia che, delle tre che finora abbiamo letto in questa giovane nuova serie, è sicuramente la migliore. Il Tex — di cui ignoravamo la carriera di baro e spennapolli sui battelli di linea del Mississipi — serve a spiegarci perché, carte in mano, vince sempre le partite anche contro i giocatori di professione più sperimentati. Ci sono due cose da dire: il personaggio bonelliano ha sempre mostrato freddezza, quasi antipatia, verso i lestofanti imbroglioni con le carte in mano. Ma Boselli previene le critiche mostrando il suo personaggio che vuota le tasche più o meno onestamente solo a danarosi perditempo che cercano un divertimento durante la traversata del fiume. Nelle storie del Bonelli il personaggio si scaglia invece solo con bari senza scrupoli che approfittano della povera gente (e che vestono spesso i panni dei taglieggiatori) mentre assume un atteggiamento goliardico vincendo le partite con gli altri (più o meno disonesti). In ogni caso è sempre un piacere vedere Tex con le carte in mano seduto al tavolo fino all'alba... E' un' altra faccia di questo Tex giovane che spero di rivedere spesso nelle prossime avventure. Giudizio sospeso finora su Kate Warne che ha fatto finora molti passi falsi. Restano due albi per vederla rimendiare alle magre figure, ma in fondo è meglio così, molto umana e femminile, ma anche incredibilmente determinata, simpatica!
    1 point
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