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Nizzi:gli Aspetti Che Vi Piacciono Di Piu' E Di Meno


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Come e' stato fatto con Boselli, adesso dite la vostra opinione su tutto cio' che riguarda Claudio Nizzi. Quali sono gli aspetti, gli ingredienti, i cliche' che vi piacciono di piu' nelle sue storie?e quali di meno?e perche'?Il tutto, e tengo a sottolinearlo, nel massimo rspetto per l'autore.

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Inizio col dire che il piu' grande pregio di Claudio Nizzi e' stato quello di farmi "innamorare" di Tex, e non e' poco. Infatti, quando nel 1989 per la prima volta iniziai quasi per noia e svogliatamente a leggere qualche albo di Tex, erano proprio quelli scritti da lui. Praticamente in quel periodo era colui che scriveva tutte le storie del ranger, e grazie agli albi come "Zhenda","I predatori del Grande Nord","La congiura","Sioux" che mi fecero definitivamente appassionare di questo straordinario personaggio di fumetti. Solo dopo, lessi quelle scritte dal creatore di Tex,G. L. Bonelli. Quindi il mio "amore" per Tex e' da attribuire esclusivamente all'artista modenese e per questo non finiro' mai di ringraziarlo.
Sono un fan di Nizzi, inutile negarlo, e non solo per i motivi sopra descritti, non solo per i tanti capolavori che ci ha regalato, ma per l'umilta' e la professionalita' con cui ha affrontato un personaggio di questa elevatura, calandosi perfettamente nello stile di Bonelli, e per tanti anni senza essere accreditato ai testi. In un intervista,Nizzi affermava che ogni sceneggiatore che si cimenti con Tex deve mettere da parte il proprio stile, ponendosi al servizio del personaggio. Beh mi trovo d'accordissimo con questa affermazione. Il suo Tex per anni, non ha fatto rimpiangere quello di Bonelli, ma anzi in qualche occasione ha saputo dargli quel tocco in piu'.
Sicuramente tra i tanti meriti della sua produzione vi e' la "ripresa" dei cosiddetti comprimari di Tex, i vari Montales,Gros Jean,McKennet,Brandon etc, protagonisti insieme al ranger di storie memorabili. Le sue storie spesso, a sfondo giallo poliziesco, mi hanno sempre intrigato molto, come le sue storie a sfondo filoindiano sulla scia di "Sangue navajo" mi hanno sempre appassionato.
Un altra caratteristica che ho sempre apprezzato e' l'ironia che molto spesso Nizzi inseriva nelle sue storie, tra una bistecca e una sparatoria. E' qualcosa che mi ha sempre divertito e quei battibecchi tra Tex e Carson in certe storie son finito per impararli a memoria.
Pero' come sempre, quando si tira troppo la corda va a finire che si spezza, e dopo di dieci anni di storie di ottima qualita,Nizzi subisce una crisi creativa che lo segnera' poi per il resto degli anni a venire...
A parte la qualita' non eccelsa delle ultime storie, cio' che di Nizzi ho apprezzato di meno e' il ridimensionamento e l'utilizzo troppo ridotto di Tiger e Kit Willer. per troppo tempo infatti, i due sono lasciati a riposo in molte storie, preferendo di gran lunga e troppo spesso la coppia consolidata formata da Tex e Carson, quasi sfatando il mito del quartetto.
C'e' poco da dire sulle storie dell'ultimo periodo. dove forse l'entusiasmo dei primi anni come sceneggiatore di Tex era dimunuito, oltre alla mancanza di idee. Sicuramente la scelta di lasciare solo per troppi anni Nizzi al timone di Tex ha contribuito a questo evidente calo di qualita', ma un artista o un uomo in generale va giudicato per tutto cio' che ha fatto nell'arco ella sua vita e non solo negli utimi anni. In definitiva ritengo che il piu' grande merito di Nizzi e' stato quello negli anni '80 di salvare il personaggio di fumetti che noi tutti amiamo, quando ormai G. L. Bonelli non aveva piu' niente da dire. Questo per tutti coloro che hanno o fanno finta di avere la memoria corta.

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Mi ricordo che, nonostante il primo albo di Tex che ho letto ormai molto tempo fa fosse stato scritto da Boselli, il primo che ho comprato in edicola nel 2000 era stato scritto da Nizzi, come praticamente quasi tutti in quegli anni... Ebbene: anche per me il Tex che mi ha appassionato è stato quello di Nizzi, visto che tutte le storie o quasi erano scritte da lui... Con il tempo però, ho cominciato a notare dei difetti, soprattutto nell'utilizzo dei quattro pards, e nel ridimensionamento della figura di Carson, che spesso e volentieri sembra quasi un novellino, indeciso sul da farsi e che non prende mai l'iniziativa senza aver prima ottenuto il nulla osta di Tex... Molto probabilmente, come ha detto Anthony, nonostante Nizzi abbia sfornato indubbiamente molti capolavori, il suo evidente declino negli ultimi tempi deve essere stato causato dal suo eccessivo impiego nella serie, infatti mi ricordo che i primi tempi che leggevo Tex mi chiedevo, ogni volta che iniziava una nuova storia: 'Ma le scrive sempre Nizzi??'Personalmente ho sempre avuto la sensazione che Nizzi sia con il tempo diventato una specie di 'scrittore gregario', nel senso che, bene o male, portava in edicola Tex tutti i mesi, anche se spesso con storie di medio valore. Comunque è stato lui che mi ha fatto appassionare a Tex, e decisamente ha avuto un ruolo fondamentale nel momento in cui GLB lasciò praticamente la serie, perciò lo considero (nonstante il suo calo negli ultimi anni) un grandissimo autore, e penso che il 'suo' Tex sia a suo modo il più vicino a quello di GLB.

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Tra i meriti indiscussi va citata doverosamente la gestione dei quattro pards. Affiatatissimi, uniti come non mai, a scherzare tra loro magari con una bella dose di ironia, a cui ricorreva talvolta lo stesso Gianluigi Bonelli ( cfr. "L'oro del Colorado" )... Molti giovani nuovi lettori, influenzati dalle cattiverie gratuite sparse a piene mani in altri siti nel corso degli anni contro l'autore Nizzi, tendono a vedere anche nelle prime opere del MAESTRO dei - piccoli - difetti, che le opere della maturit? artistica dell'autore di Fiumalbo presenterebbero INGIGANTITI. Lettura fuorviante e denigratoria, oltre che decisamente immeritata. Ve lo spiego con un esempio, con la tavola sottostante. Questi lettori che di Tex capiscono poco, vedranno l'ennesima prova della meschinit? di Nizzi, con l'ennesima prova di un Carson macchietta, vecchio rimbambito, preso ancora una volta per il culo dai suoi tre pards. Leggetevela bene. Questa tavola, ma anhe tutto il resto delle pagine della storia non fanno altro che glorificare una vecchia star del West, con una caratterizzazione PERFETTA, che ce lo rende IMMENSAMENTE SCANZONATO E SIMPATICO, MA PUR SEMPRE UN VECCHIO FULMINE!!! Con Boselli capita di rado, è una cosa voluta, ha una visione sofferta ed epica del fumetto Tex, non per questo però è migliore di Nizzi come autore, dico io.


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Traspariva anche nella tavola precedente. Nizzi ha meno fantasia di Boselli d'accordo, ma scrive meglio. I suoi migliori dialoghi valgono quelli di Bonelli. Certi, come quelli che state per leggere nella tavola sottostante, meritano di figurare, per la loro briosit?, freschezza inventiva ecc, in un'ipotetica antologia texiana. I soliti noti si lamentano invece dei dialoghi scialbi, delle continue ripetizioni, dei continui sbadigli, certi preferirebbero delle tavole senza lettering... con NIZZI sarebbe anche meglio, sarebbero pronti a giurarlo su un mucchio di bibbie, anzi no, NO, IL TEX DI NIZZI LORO NON LO COMPRANO PIU'. Ancora una volta la regola andrebbe estesa, per loro, anche ai primi lavori. Per questi pseudo lettori texiani, anche l' i dialoghi sarebbero tutt'altro che impeccabili. E l'opera di proselitismo presso i giovanissimi non smette di fare vittime. Certo è vero che Nizzi non scrive con la stessa freschezza di un tempo, ma anche oggi nei suoi dialoghi, per me, c'è il vero Tex: l'unico. Se li rilegessero quella serie quasi infinita di capolavori, e di piccole gemme come quella che ho ritrovato io per questo esempio, ne troverebbero a piene mani.


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Condivido parecchie delle considerazioni fatte da Anthony e da AtTheRocks. La capacità da lui mostrata di assimilirare le dinamiche della serie e del personaggio depone a favore IMHO non soltanto della sua umilit?, ma anche delle sue capacità professionali ( anche se probabilmente ha influito su questo approccio prudente il fatto che Nizzi non provenisse dall'ambiente della SBE; non mi pare comunque casuale che anche Faraci e Manfredi, a giudicare da quanto ho letto di loro, abbiano scelto un approccio non dissimile al ranger ). A ciò si aggiunge, nelle prove migliori, la capacità di inserire sapidi tocchi di ironia anche nelle vicende più drammatiche, quella di scrivere dialoghi brillanti ( come quelli postati da Ymalpas ) e quella di dominare trame complesse e ricche di personaggi senza sacrificare la chiarezza e la scioltezza dell'intreccio alla ricerca dell'effetto ( esemplare in tal senso mi sembra "L'uomo con la frusta", ma la cosa vale IMHO anche per "La congiura" o "I predatori del Grande Nord" ). Il difetto principale, per contro, non mi sembra tanto quello di rendere Tex "piccione" o Carson macchietta ( specie nel primo caso, esempi di tali tipologie si possono trovare anche altrove... ), ma la voglia di spiegare troppo che in diversi casi diventa spiegazionismo. Allo stesso modo, l'attaccamento alla tradizione porta in qualche caso al "deja - vu" o peggio ( se la trama di "Mefisto!" si affloscia nella seconda parte, è IMHO soprattutto perchè Nizzi sacrifica troppo al topos della cattura della cattura degli altri tre pards ); ciò spiega ( almeno in parte ) la nascita dell"antinizzismo a prescindere", che può contare certo su qualche buona ragione ma a mio avviso svaluta troppo uno sceneggiatore il cui contributo alla saga texiana è per me secondo a quello di GLB non solo quantitativamente.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Claudio Nizzi... Penso che se dovessi aver avuto un'immaginario amico d'infanzia il suo nome sarebbe stato INDISCUTIBILMENTE CLAUDIO NIZZI!! E' stato Claudio Nizzi, a farmi conoscere Tex, è stato grazie alle fantastiche storie di Claudio Nizzi che mi sono innamorato di Tex, è stato grazie alla maestria di questo indiscutibilemente geniale e vulcanico che ogni mese mi reco in edicola, entusiasta come un bambino, a comprare l'inedito mensile!!!Signori, ora dir? una cosa che probabilmente farà venire la pelle di cappone a molti... essendo io cresciuto con Claudio Nizzi, essendo stato il SUO Tex quello con cui sono cresciuto e PER COME IO HO VISSUTO LA SAGA TEXIANA... IL VERO TEX E' QUELLO CREAT DA CLAUDIO NIZZI!!! Non ho mai avut remore, anche quando Nizzi viveva il suo "periodo buoi" ad ammettere che Nizzi era ( e per come la vedo io tutt'ora ) un grande autore, e lo ammetto in proporzione IO ho appezzato molto di più storie scritte da Claudio Nizzi che storie scritte da altri autori ( indiscutibilmente capaci ) come GLBonelli, Boselli e Nolitta. Per me Tex è e resta quello duro e cparbio di Claudio Nizzi, per me Tex è quell'uomo, sicuro di sè, che anzich? abbassare la testa e cominciare a menare le mani, preferisce rollarsi una sigaretta e stendere un piano d'azione col suo inseparabile pards, per me Tex è un ranger che usa il cervello oltre che le colt per risolvere con successo casi intricati e misteriosi, per me Tex è un eroe che ha la fortuna dalla sua parte e anche grazie ad essa riesce a cavarsidalle situzioni più spinose, per me Tex è quell'uomo che, anche se cade facilmente in fallo, è capace di tirarsi fuori dai guai in men che non si dica, per me Tex è quell'uomo che è diposto a rischiare la pelle per aiutare un amico in difficolt?... insomma per quel che mi riguarda Tex è quel satanasso capace di scendere all'inferno, tirare la coda di belzeb? e ritornare senza neppure una scottatura creato ideato e pensato da Claudio Nizzi!!!L'elenco spropositato di elementi che ho citato qua rappresentano, a mio parere, le peculiari caratteristiche cheNizzi ha dato a Tex, ma l'opera dell'autore modenese non si limita solo a questo, egli infatti ha creato un nuovo "modo" di essere Tex, ha preso a modello il Tex di GLB elo ha trasformato, lo ha reso più maturo, meno avvezzo alle reazioni "stravaganti", più fortunato, più investigativo e meno "spaccone", e, soprattutto nei siparietti con Carson, più "giocherellone". Ma non solo, il grande Claudio Nizzi ha dato un ulteriore, personalissimo, spessore alle storie che VIVE il nostro personagio, ha creato un west più "machiavellico", un west meno "rude" di quello del passato, un West, come amo definirlo, " a misura di eroe". Già, forse è questo il più grande pregio di Claudio Nizzi... egli ha saputo cogliere gli elementi cardine del Tex di GLB, li ha utilizzati, manipolati, migliorati riuscendo così a rendere AL MASSIMO la figura di Tex come EROE ed ASSOLUTO PROTAGONISTA delle sue storie ( caratteristica che, ad oggi, manca spesso e volentieri negli inediti in edicola... ). Volete che vi dica un difetto? beh, per quel che mi riguada ce n'? solo uno... le storie post 500... il povero Claudio, dopo 10 anni di onorata carriera e storie al cardiopalma ha esaurito la sua prolifica vena creativa questo ha immancabilmente portato ad un decadimento delle storie...

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Tra i meriti indiscussi va citata doverosamente la gestione dei quattro pards. Affiatatissimi, uniti come non mai, a scherzare tra loro magari con una bella dose di ironia.

Si' concordo con quanto detto da Ymalpas. Anche se avrei voluto vedere piu' storie con il quartetto al completo scritte da lui. Perche' e' vero, in piu' di un occasione l'autore ce li mostra come una vera famiglia, un gruppo di amici per la pelle, delle persone che hanno condiviso una vita di avventure assieme, delle persone che vivono assieme e che ogni tanto si siedono attorno al fuoco di un bivacco lasciandosi andare nel raccontarsi alcuni spiacevoli ricordi legati al loro passato. Per esempio nell'albo "Furia rossa" e seguiti, dove un commosso Kit Carson cerca inutilmente di consolare un Tiger Jack stranamente spiritoso. In quell'occasione,Nizzi ci mostra i quattro pards in un momento abbastanza diverso dal solito, piu' rilassato, piu' privato e lo fa con grande maestria. Sono quattro uomini legati da un amicizia forte ed unica. Solo Nizzi ha saputo caratterizarli in questa maniera e alle volte ancor meglio di G. L. Bonelli a mio avviso.


Molti giovani nuovi lettori, influenzati dalle cattiverie gratuite sparse a piene mani in altri siti nel corso degli anni contro l'autore Nizzi, tendono a vedere anche nelle prime opere del MAESTRO dei - piccoli - difetti, che le opere della maturit? artistica dell'autore di Fiumalbo presenterebbero INGIGANTITI. Lettura fuorviante e denigratoria, oltre che decisamente immeritata

Sottoscrivo in pieno e inciderei a fuoco quanto scritto sopra. Non c'e' molto da aggiungere, posso solo dire che questi grandi e giovani "texiani" oltre a non aver capito mai una mazza di Tex, si permettono di esprimere delle opinioni quando nella loro vita hanno letto solo una ventina di albi al massimo. Non dico altro, perche' altrimenti darei troppo importanza a questi "grandi" fan del ranger, quando non meriterebbero neanche essere citati e presi in considerazione.
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Claudio Nizzi... egli ha saputo cogliere gli elementi cardine del Tex di GLB, li ha utilizzati, manipolati, migliorati riuscendo così a rendere AL MASSIMO la figura di Tex come EROE ed ASSOLUTO PROTAGONISTA delle sue storie ( caratteristica che, ad oggi, manca spesso e volentieri negli inediti in edicola... ).

Sono d'accordissimo su questo fatto, e in generale su quello che ha detto il Colonnello: Nizzi è sempre stato un grande professionista, e in generale preferisco che la maggior parte delle storie di Tex siano scritte da lui: non penso che sarebbe l'ideale se Boselli assumesse il ruolo di sceneggiatore principale che Nizzi ha sempre avuto, perchè effettivamente penso che il Tex di Nizzi sia molto più Tex di quello di Boselli... Comunque mi pare ovvio che dopo molti anni la vena creativa di un autore si esaurisca e che debba lasciare spazio ad altri, non ci vedo niente di strano, spero solo che colui che assumer? il ruolo di autore principale continui sul suo stile.
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non penso che sarebbe l'ideale se Boselli assumesse il ruolo di sceneggiatore principale che Nizzi ha sempre avuto, perchè effettivamente penso che il Tex di Nizzi sia molto più Tex di quello di Boselli... spero solo che colui che assumer? il ruolo di autore principale continui sul suo stile.

Mi trovo d'accordo. Sicuramente il Tex nizziano rispecchia piu' di tutti le caratteristiche del Tex del suo creatore. Anzi, e' un Tex piu' maturo, che pur non perdendo le sue caratteristiche fisiche, usa di piu' il cervello e molte volte riesce ad uscire fuori da certe difficili situazioni usando le sua abilita' di stratega e anche molta diplomazia, specie nelle storie dove deve fare da ambasciatore tra il popolo bianco e quello rosso. Purtroppo, non credo che il desiderio di AtTheRocks di continuare a vedere un Tex che rispecchia lo stile classico di Nizzi e di Bonelli possa essere esaudito, o almeno solo in parte. Ultimamente le storie inedite ci hanno portato un po' lontano da quello stile che tutti i texiani abbiamo apprezzato per anni, e malgrado non siano delle brutte storie, a volte si fa veramente fatica a convincersi di star leggendo un albo di Tex.
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Del Tex di Claudio Nizzi, almeno quello del primo Nizzi, mi piaceva lo spirito poco disposto ai compromessi, che sapeva usare le maniere forti e servirsi di tutti i mezzi a sua disposizione. Curiosamente l'albo di Repubblica in edicola in questi giorni contiene due storie, una di Nizzi e l'altra di Bonelli, nelle quali entrambi gli autori, quasi a sottolineare la continuity nella serie, fanno usare al ranger della dinamite.


Nizzi, Tex e la dinamite...

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Bonelli, Tex e la dinamite...

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Sembrano sciocchezze, ma il Tex di oggi sembra solo l'ombra di quel famoso personaggio che abbiamo amato, nel senso che certe "scorrettezze" non sembrano più appartenere al suo DNA. Vediamo se nella storia di Manfredi egli farà saltare la diga con un bel botto oppure no.

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Lista incompleta dei rimproveri mossi all'autore Nizzi...



1) I continui salvataggi! Tex si salva in maniera inesplicabile da agguati letali per "pura fortuna" o per l'aiuto di personaggi che invece avrebbe magari dovuto salvare o difendere, come un ragazzino, una fragile vecchietta, la cavalleria, un ostaggio o più semplicemente il primo che passa.

2) La dabbenagine di Tex! Egli non ragiona da solo, non fa indagini, la soluzione di tutto l'intreccio gli è suggerita da un tipo che passa per caso. Insomma non è più capace di fare un'indagine decente, cioè qualcuno deve sempre spiegargli tutto!

3) La ridicolizzazione di Tex e Carson! Nizzi ha snaturato Tex, l'eroe bonelliano viene presentato come una specie di Gastone un po' tonto, un pasticcione, una mammoletta tutt'altro che invincibile. L'autore gli fa fare spesso figure da idiota e da cretino, lo fa gabbare con estrema facilit?, ad esempio quando lo fa infilare in ogni tipo di agguato o trappola senza minimamente riflettere... Tex allora vedendosi alla fine della pista finisce per dirsi fra se e se che è stato un vero idiota, si slaccia il cinturone e si rassegna a morire. Molto peggio la caratterizzazione di Carson, letteralmente stravolta. Il vecchio cammello è visto come il vecchietto scemo dei vecchi film Western, tutto reumatismi e mangiare.

4) L'uso e abuso di clich?s narrativi come le patatine fritte e lebistecche alte due dita, un tormentone ridicolo e fastidioso, così come le lunghe e noiose cavalcate durante le quali Carson fa la figura del fesso mostrando che di non aver capito un'acca della situazione e del piano di Tex.

5) Mediocrit? delle avventure! Le storie sono piatte, ripetitive, monotone, poco fantasiose e fanno sbadigliare i lettori. Tutto ciò è dovuto alla scrittura dell'autore che non ci mette nessuna passione, Nizzi è un autore spompato e svogliato. Il risultato sono storie offensive per il personaggio. La storiella del Nizzi conservatore che scrive seguendo uno schema classico dettato da Bonelli è una grande balla, lo "schemino" da lui descritto come la "storia tipo di Tex", Bonelli in realtà l'ha applicato ben poche volte! A tutto questo va aggiunto l'eccessivo spiegazionismo, tutto deve essere detto, ripetuto fino alla nausea, oppure anticipato, perchè il lettore è considerato da Nizzi altrimenti incapace di seguire la trama della storia!

6) La *scomparsa* di Kit Willer e Tiger Jack! Nizzi, si è dimostrato del tutto incapace di gestire Tex insieme ai suoi pards, ovvero non è stato capace di costruire quelle grandi storie corali dove ogni singolo personaggio aveva il suo compito da svolgere.

7) L'incapacità di andare oltre alla classica distinzione tra buoni e cattivi! Nizzi si è rivelato incapace di dare vita a comprimari o antagonisti di grande spessore. Per lui esistono solo cattivissimi senza nessuna sfumatura psicologica!

Modificato da ymalpas
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Sembrano sciocchezze, ma il Tex di oggi sembra solo l'ombra di quel famoso personaggio che abbiamo amato, nel senso che certe "scorrettezze" non sembrano più appartenere al suo DNA.

Infatti ultimamente, negli inediti, manca molto questa caratteristica che ha sempre contraddistinto il personaggio. Il Tex di oggi e' troppo "contagiato" da quel fastidioso "politically correct" che molto spesso mi fa' allontanare da lui e sicuramente attira molto di meno la mia simpatia per quel Tex che ho sempre apprezzato. Nlla lista dei rimproveri mossi da altri siti verso Nizzi che Ymalpas ci ha elencato, devo dire che non sono d'accordo su piu' punti. Per adesso pero' voglio soffermarmi sull'ultimo punto. Si' e vero, gli antagonisti nelle sue storie sono di un unico colore, senza sfumature. Io credo che questa sua caratteristica va' ricercata nel suo impegno di percorrere la strada tracciata da G. L. Bonelli. Infatti, anche lui difficilmente proponeva dei cattivi che avessero qualche percentuale di buono, o che desse maggior spessore psicologico. Francamente, ogni tanto qualche caratterizzazione in piu' forse ci sarebbe potuta stare negli antagonisti creati da Nizzi, pero' non e' neanche positivo, secondo me, dare in ogni storia, come fa' Boselli, una caratterizzazione della personalita' tale da predominare anche Tex, ne far diventare sempre in punto di morte ogni carogna una specie di anima in espiazione.
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Nizzi ha creato almeno un grande comprimario ormai entrato con pieno diritto nella serie. Parlo di Jim Davis. Ha creato antagonisti come Oliveira, Pedro Galindez, la Tigre Nera, Jesus Zane... Ha colpevolmente fatto morire Nuvola Bianca. Ha rivitalizzato personaggi del passato migliorandone di molto la caratterizzazione, come Barbanera, El Carnicero, Manuel Pedroza.. Ha toppato solo con Mefisto e Zhenda!Ha scritto due storie sul passato di Tiger Jack e Kit Willer che sono due piccoli capolavori. Non si spiega perchè su uBC tra le dieci migliori storie di Tex figuri "Il passato di Carson" al primo posto e nessuna di Nizzi nelle restanti nove! Che "Il passato di Carson" sia un fior fiore di storia non lo dico solo io, che meriti la prima posizione sono già meno d'accordo, che ci sia tutta 'sta differenza con "Furia Rossa" è una cosa che mi fa pensare che l'oggettivit? non sia di casa in quel celebre sito. In definitiva possiamo dire che Nizzi ha sicuramente all'attivo meno personaggi di gtrande spessore rispetto a Boselli, forse anche perchè non gli interessava crearli ( anzi il fatto che abbia ripreso vecchie glorie bonelliane è un merito che non può essere riconosciuto a Boselli ). Comunque in linea generale i grandi personaggi creati da Nizzi valgono quanto i migliori creati da Bonelli... sulla simpatia che questi generano tra i lettori, le opinioni sono come sempre soggettive. Il punto sette dei rimproveri fatti a quel gran signore di Nizzi è facilmente contestabile.

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4) L'uso e abuso di clich?s narrativi come le patatine fritte e lebistecche alte due dita, un tormentone ridicolo e fastidioso, così come le lunghe e noiose cavalcate durante le quali Carson fa la figura del fesso mostrando che di non aver capito un'acca della situazione e del piano di Tex.



Questo e' il classico "rimprovero" di tutte quelle persone che sparano ormai da anni critiche a vanvera a Nizzi. Quei clich?s narrativi che molto spesso possiamo leggere nelle sue storie, per me sono un segno di riconoscimento di star leggendo proprio un albo di Tex. Le bistecche, le cavalcate con i dialoghi tra Tex e Carson, la ricerca dell'albergo, il ristorante, le battute ironiche, personalmente sono tutti elementi che vorrei vedere in ogni albo, quindi ritengo che sia, questa, una delle tante rivendicazioni gratuite mosse dai soliti lettori che vorrebbere vedere ogni mese non un albo di Tex, ma un albo con la partecipazione di Tex. ;)
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Condivido quanto detto da Ymaplpas e da Anthony, mavorrei spezzare qualche altra lancia a favore di Nizzi partendo dai capi d'accusa riuniti da Ymalpas.(Ymalpas@ 2 agosto 2009 ore 10:01 )

1) I continui salvataggi! Tex si salva in maniera inesplicabile da agguati letali per "pura fortuna" o per l'aiuto di personaggi che invece avrebbe magari dovuto salvare o difendere, come un ragazzino, una fragile vecchietta, la cavalleria, un ostaggio o più semplicemente il primo che passa. 2) La dabbenagine di Tex! Egli non ragiona da solo, non fa indagini, la soluzione di tutto l'intreccio gli è suggerita da un tipo che passa per caso. Insomma non è più capace di fare un'indagine decente, cioè qualcuno deve sempre spiegargli tutto!3) La ridicolizzazione di Tex e Carson! Nizzi ha snaturato Tex, l'eroe bonelliano viene presentato come una specie di Gastone un po' tonto, un pasticcione, una mammoletta tutt'altro che invincibile. L'autore gli fa fare spesso figure da idiota e da cretino, lo fa gabbare con estrema facilit?, ad esempio quando lo fa infilare in ogni tipo di agguato o trappola senza minimamente riflettere... Tex allora vedendosi alla fine della pista finisce per dirsi fra se e se che è stato un vero idiota, si slaccia il cinturone e si rassegna a morire. Molto peggio la caratterizzazione di Carson, letteralmente stravolta. Il vecchio cammello è visto come il vecchietto scemo dei vecchi film Western, tutto reumatismi e mangiare.(..... )6) La *scomparsa* di Kit Willer e Tiger Jack! Nizzi, si è dimostrato del tutto incapace di gestire Tex insieme ai suoi pards, ovvero non è stato capace di costruire quelle grandi storie corali dove ogni singolo personaggio aveva il suo compito da svolgere.7) L'incapacità di andare oltre alla classica distinzione tra buoni e cattivi! Nizzi si è rivelato incapace di dare vita a comprimari o antagonisti di grande spessore. Per lui esistono solo cattivissimi senza nessuna sfumatura psicologica!

1) Se l'accusa dovesse essere presa sul serio, nessuno dei principali sceneggiatori di Tex sarebbe senza peccato: in GLB abbiamo Tex salvato da moribondi ( "Il totem misterioso" ), da cavalli ( "La banda dei Dalton"; va bene che Dinamite non è un cavallo comune.... ;) ), da ubriaconi che si immolano per lui ( "Dramma nella prateria" ) o prendono il suo posto allorch? i suoi nemici hanno organizzato l'attentato perfetto ( "Sui sentieri del Kansas" ); naturalmente nemmeno nelle sceneggiature del creatore di Tex manca l'intervento della cavalleria all'ultimo istante ("Il tesoro del tempio" o "Il ranch degli uomini perduti" sono i primi esempi che mi vengono in mente ) . Per quanto riguarda Nolitta, è sufficiente ricordare quanto accade in "Caccia all'uomo" ( Tex salvato dal becchino ), "Giungla crudele" ( salvataggio da parte della guida indios ) e "I dominatori della valle" ( doppio salvataggio: prima da parte del tremebondo telegrafista, poi della bella Ella Watson ), senza peraltro insistervi troppo: molti nizzofobi lo accusano infatti di essere stato il precursore delle scempiaggini dello sceneggiatore modenese. Nemmeno Boselli rinuncia ad offrire qualche esempio alla nostra casistica: già ne "Il passato di Carson" possiamo infatti vedere Tex che, venuto per salvare Carson, viene salvato..... da Carson ;);) . Si dir? che il "Vecchio Cammello" non è un personaggio qualsiasi, ma anche in storie boselliane successive il nostro eroe viene salvato da coloro che doveva salvare ( cfr. quanto fanno i Coyoteros di "Spedizione in Messico", l'avvocato Lyman in "Terre maledette" o la bella Mercedes in "Omicidio in Bourbon Street"; in quest'ultima storia, del resto, si contano non meno di quattro salvataggi di Tex & Co. ) o da eventi imprevisti ( come l'attacco Apache in "Sulla pista di Fort Apache" o l'alzata d'ingegno di Glenn Corbett senza la quale lo scalpo di Tex sarebbe preda dei Comanche ne "La grande invasione" ). Insomma, Nizzi è in ottima compagnia2) In questo caso ai critici di Nizzi si può forse concedere l'attenuante di aspettarsi che un autore incline al giallo prema sempre il pedale sulla detection; conviene però ricordare che anche in molte delle storie di GLB ( un esempio a caso: "L'aquila e la folgore" ) il ranger sapeva dal primo che capitava quali erano i colpevoli o i suoi antagonisti, giacch? quel che contava era l'azione; si può criticare Nizzi per essersi talora regolato in tal modo?3) Vedere il punto 1: le storie in cui Tex si va a mettere in trappola in maniera sciocca sono spesso quelle in cui poi viene salvato da chi doveva salvare per cui diversi degli esempi fatti sopra potrebbero essere richiamati qui ( "Il totem misterioso", "I dominatori della valle", "Il passato di Carson" , "Omicidio in Bourbon Street" ecc. ). Per quanto riguarda Carson, si può osservare che questa caratterizzazione che enfatizza i suoi brontolii si ritrova già nel tardo GLB ( "L'oro del Colorado", "Il marchio di Satana" ecc. ) e che certi tentativi di sfuggirle non paiono troppo piacevoli ( vedere l'autentica "sceneggiata" che il vecchio pard mette in scena nel finale di "Terre maledette" ).6) Accusa strana per un autore che ha scritto "La pistola nascosta" e "Furia Rossa" per Tiger" e "L'uomo senza passato" per Kit Willer ( anche se naturalmente, in quest'ultimo caso i nizzofobi diranno che il merito è tutto di Villa...... ;):rolleyes: ). Non pare comunque che Boselli o Nolitta abbiano scritto tutte queste storie epiche con al centro i quattro pards.... ( Sergio Bonelli ha sempre schiettamente riconosciuto di avere problemi a gestire tutti i pards insieme; quanto a Boselli, non direi che storie come "I sette assassini" o "I lupi rossi" - anche volendole considerare capolavori - siano ricordate per la presenza del quartetto, ma semmai per quella dei personaggi chiamati dallo sceneggiatore milanese a occupare la ribalta come protagonisti, Bronco Lane nel primo caso, i due nemici - amici indiani nel secondo ); almeno Nizzi ha scritto sceneggiature come "Nelle paludi della Louisiana" in cui c'è spazio ( e gloria ) a tempo debito per tutti e quattro i pards... ( e, se non ha premuto troppo il pedale sull'immaturit? adolescenziale di Kit Willer, non credo gliene si possa fare un torto, anzi.... )7) Quest'accusa, ancor più di tutte le altre, ha alla sua origine un confronto con Boselli, visto come il Modello Positivo Assoluto rispetto a cui Nizzi sarebbe invece il peggio del peggio. A quanto già detto da Ymalpas e Anthony mi sentirei di aggiungere questo: per quanto nettamente malvagi possano essere i vilains di Nizzi, questi non perdono quasi mai una loro concreta consistenza umana ( che ce li fa vedere come esseri in grado di provare anche loro incertezze, affetti o angosce ), spesso vivificata da una certa elegante levit? ironica ( basta rammentare il capitano Lafferty, Martin Stingo e "Cobra" Galindez; anche la Tigre Nera, alla sua prima apparizione, non manca di una qualche signorilit? ). I cattivi di Boselli, invece, come è stato spesso rilevato, possono essere suddivisi in due distinte categorie:a ) le anime tormentate, divise tra bene e male, spesso attese dalla catarsi finale ( Ray Clemmons , Carfax- T?n°bres, Bronco Lane, Raza ecc. )b ) i "cattivi - cattivi" la cui malvagit? non conosce limite e arriva a qualunque bassezza ( Mickey Finn, Jack Thunder e i suoi, Belmonte e Rocabarren nell'ultimo Texone ecc. ). Il rischio è però che personaggi inquadrati in tal modo rubino la scena a Tex oppure degenerino nel Grand Guignol ( "I sette assassini" ) o nella macchietta isterica ( il colonnello Ratcliffe in "Buffalo Soldiers" ). E' proprio così sbagliato rifarsi, come Nizzi, al modello classico di GLB ( sarebbe il caso di ricordare un po' più spesso del solito che, tra i cattivi di quest'ultimo, Lucero è una rarissima eccezione, valutata come tale più dallo sceneggiatore e dal lettore che dallo stesso Tex )? Modificato da Pedro Galindez
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Su Carson vorrei dire che non ?, in mano a Nizzi, il classico vecchietto del west... è solo più simpatico. Il vero errore è di GL Bonelli, che praticamente lo rendeva uguale a Tex. Nizzi almeno l'ha reso più sfaccettato... e poi è normale a una certa età cercare di godersi un p? di più la vita.

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Dal sito uBC, note e citazioni dell'avventura "Funerale a Silver Pine" ( n° 296 e 297 ), di tal Enrico Pistillo ( che tra l'altro riconoscer? in seguito ampiamente la bontà della storia ):

A pagina 9 del numero 297, Tex spedisce un telegramma ai pards, che tuttavia non giunger? mai a destinazione. Il telegramma verr? sottratto dall'ufficio postale, dal malvivente Andy, Tex non si accorger? della cosa, e insolitamente del fatto non si parler? più (Nizzi ancora non era pervaso dalla smania di spiegarci tutto)

. Modificato da ymalpas
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In fondo, la puntarella critico - ironica di Pistilio mi pare abbastanza innocua, dato che sembra semplicemente la riaffermazione distratta di qualcosa che appare ovvio. Se volessimo citare qualche vera "perla", dovremmo IMHO rivolgerci a qualcun altro. Prendiamo ad esempio la recensione che G. Loi ha dedicato tanti anni fa al Texone "L'ultima frontiera" , che per tanti lettori, non certo fan di Nizzi per partito preso, è una storia agli antipodi di "Moctezuma" o "Mefisto!". Loi elenca ordinatamente ( alcuni de)i suoi pregi ( il personaggio di Jesus Zane, la caccia che gli danno in parallelo Tex e Nat, il recupero della caratterizzazione originaria di Gros - Jean [ peraltro non attuato qui da Nizzi per la prima volta, come dimostra "I predatori del Grande Nord" ] ) ma poi trova lo stesso il modo di fucilare l'autore modenese. Infatti, a suo avviso,

"in questi scenari insolitamente "emotivi" Tex rischia di stonare, nel senso di sembrare finto in un mondo di personaggi veri. Occorrere una grande abilità per umanizzare Tex senza stravolgerlo: Nizzi ci riesce solo in parte" (...) "il suo Tex tende a essere freddo e senz'anima".

Inoltre

"La sceneggiatura è lineare, abbastanza monotona e con pochi cambi di scena (relativamente alla lunghezza della storia). I buoni spunti del soggetto sono sprecati e raccontati in modo anodino. Per esempio, l'infanzia di Zane e il rapporto di amicizia-rivalit? con Nat Morgan, punto centrale di tutta la vicenda, avrebbero potuto essere sviluppati e approfonditi con una tecnica di flash-back, scrivendo una storia nella storia; invece si risolve tutto con un racconto indiretto di tre tavole scarse, completamente didascalico in stile anni 50. Esigenze di spazio? Allora bisognerebbe capire perchè l'irruzione in casa di Ben Carter (compiuta, ahinoi, secondo uno schema stanco e abusato) si prende 18 (sic) tavole. "

Conclusione: 5/ 7 ( buono ) al soggetto e 4/7 ( discreto ) alla sceneggiatura; tanto per fare un paragone il buon Pistilio concede rispettivamente 3/7 ( sufficiente ) e 5/7 a soggetto e sceneggiatura de "Gli avvoltoi", storia da cui certo non dipende in maniera decisiva il giudizio sulle capacità di Nizzi come autore texiano. Gli appunti di Loi fanno comunque IMHO capire come mai certi pregi di Nizzi siano visti come difetti: la chiarezza della narrazione diviene banalit? ( viceversa, il barocchismo narrativo che rende faticoso seguire certe trame di Boselli, come "Buffalo Soldiers" e "Missouri!" viene considerato prova di sapienza artistica su Ubc ), mentre servirsi dei topoi della serie ( come la scena da lui citata, piena di echi di GLB ) viene ritenuto "stanco e abusato". Peccato però che un fumetto come "Tex" derivi dal feuilliton ottocentesco, in cui le situazioni topiche ci stanno come il cacio sui maccheroni.... Modificato da Pedro Galindez
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Parlando di Nizzi, impossibile non tirare in ballo la Unofficial Bonelli Comics! nei prossimi giorni ci sarà modo di estrapolare qualche altra perla esemplificatica dei vari procedimenti di smantellamento dell'opera Nizziana. Per quanto riguarda il mio post precedente, era mia volont? mostrare come anche in una recensione tutto sommato positiva, non poteva mancare la solita frecciatina come marchio distintivo del sito impressa dal recensore. per loro, con Nizzi, c'è sempre un "MA".

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Lo avevo compreso Ymalpas; in effetti l'atteggiamento del recensore de "Gli avvoltoi", come dici, è più che altro una testimonianza dell'effetto che il nome di Nizzi fa in Ubc anche quando non c'è molto da obiettare. Ad ogni modo, se i miei ricordi non mi ingannano, Nizzi non è mai riuscito ad ottenere su Ubc 7/7 tanto per il soggetto che per la sceneggiatura ( anche GLB, del resto, mi pare lo abbia ottenuto soltanto per "Il figlio di Mefisto" e "Una stella per Tex", pur sfiorandolo diverse altre volte ): ci si è avvicinato soltanto per il Texone con Magnus ( in cui il recensore , M. Migliori, forse perchè il defunto artista ha fatto da usbergo a Nizzi, ha assegnato 7/7 alla sceneggiatura e 6/ 7 al soggetto, oltre naturalmente a 7/7 per i disegni ).

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Ad ogni modo, se i miei ricordi non mi ingannano, Nizzi non è mai riuscito ad ottenere su Ubc 7/7 tanto per il soggetto che per la sceneggiatura

Non mi ricordo se sono state recensite su UBC capolavori come "La congiura" o "L'uomo con la frusta" o qualche altra storia ei tempi d'oro di Nizzi, n° ho voglia di ricercarli in quel sito, pero' sarei curioso di conoscere i loro giudizi e le loro votazioni. Non mi sorprenderei se avessero qualcosa da dire anche li'. E' ormai palese che Nizzi non e' nelle grazie dei recensori di UBC, a differenza di Boselli, dove a quest'ultimo difficilmente viene riservato un atteggiamento critico per partito preso, anche per quelle storie che non meriterebbero i soliti elogi.
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Finora n° "La congiura" n° "L'uomo con la frusta" sono state recensite da Ubc, ma ritengo che i tuoi sospetti non siano affatto campati per aria, Anthony. Infatti, in altra sede, uno dei principali recensori texiani della rivista ( G. Loi ) si è occupato di ambedure le storie, che hanno fatto la stessa fine de "L'ultima frontiera". La prima, infatti, sarebbe stata "una più che dignitosa continuazione di "San Francisco" " se solo il personaggio di Capitan Barbanera non fosse stato "snaturato" facendolo, diciamo così, "redimere". Quanto a "L'uomo con la frusta", Loi ritiene, come del resto anche altri, che la seconda parte non sarebbe all'altezza della prima anche perchè, come sostiene, "la "conquista" di Chihuahua è ridicola" ( chissà allora come si dovrebbe definire il "ricatto" di Nacho Gutierrez a Montales nella recente ricomparsa dell'amico messicano di Tex..... ). A parte il Texone di Magnus, la storia di Nizzi uscita meglio da Ubc è stata "La grande rapina" ( 6/7 a soggetto e sceneggiatura, oltrech? ai disegni di Ortiz ); apprezzamento hanno suscitato pure le collaborazioni dello sceneggiatore modenese con Giolitti ( specie "La pistola nascosta" , con 5/7 al soggetto e 6/ 7 alla sceneggiatura, ma coi disegni premiati col massimo dei voti ); anche le valutazioni più positive hanno avuto difficolt? ad andare oltre le colonne d'Ercole di 5/7 per i soggetti e di 6/7 per le sceneggiature.

Modificato da Pedro Galindez
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in altra sede, uno dei principali recensori texiani della rivista ( G. Loi ) si è occupato di ambedure le storie, che hanno fatto la stessa fine de "L'ultima frontiera". La prima, infatti, sarebbe stata "una più che dignitosa continuazione di "San Francisco" " se solo il personaggio di Capitan Barbanera non fosse stato "snaturato" facendolo, diciamo così, "redimere".

Beh il personaggio di Barbanera e' stato "restaurato" in maniera impeccabile da Nizzi, rendendolo ancora piu' simpatico ai lettori. Ma che scherziamo?Come affermato da Ymalpas, uno dei meriti di Nizzi e' stato quello di "rivitalizzare personaggi del passato migliorandone di molto la caratterizzazione". Per non parlare dei classici comprimari/amici di Tex, che lo sceneggiatore ha saputo ritagliare per loro e di frequente un posto importante nella serie. Cio' che leggo in quel sito ormai non mi sorprende piu'!
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